Oratori/L`incontro a S. Ambrogio durante la Settimana dell
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Oratori/L`incontro a S. Ambrogio durante la Settimana dell
Febbraio 2017 L’Amico della Famiglia 25 Oratori/L’incontro a S. Ambrogio durante la Settimana dell’educazione Genitori ed educatori devono conoscere i rischi per i minori di rete, social e nuove tecnologie N el contesto della Settimana dell’educazione proposta dalla diocesi e dalle parrocchie cittadine, lo scorso venerdì 27 gennaio si è tenuto, presso il teatro S. Ambrogio, un incontro di informazione rivolto a tutti i genitori e ai membri della comunità educante, riguardante i rischi e le opportunità che i social network offrono a giovani e giovanissimi. Il relatore, Ivano Zoppi, presidente della cooperativa educativa Pepita, ribadendo l’importanza di una supervisione adulta sull’utilizzo dei devices, ha con rammarico constatato come molto spesso i più piccoli sono lasciati soli a navigare nelle vaste acque della rete, anche se sono alle prime esperienze, e ha evidenziato i numerosi pericoli che questo comporta. Il cyber-bullismo, ad esempio, è uno di questi; è un dato di fatto che, quando un atto di scherno o sottomissione è filmato e caricato sul web e diventa virale, può avere effetti devastanti sulla vittima. Nemmeno un cambio di residenza è sufficiente per lasciarsi alle spalle questa esperienza, che, congelata nel tempo, continua a rincorrere coloro che l’hanno subita. Per fortuna esistono modi per uscire anche da questo genere di situazioni, rivolgendosi per esempio alla polizia postale, anche se – insisteva il relatore- è certamente meglio prevenire che curare. Paragonando gli smartphones con connessione ad internet alle supercars affermava che: “Nel momento in cui permetto L’incontro dei chierichetti al Lazzaretto (foto Volonterio) a un bambino senza patente di guidare una Ferrari, cosa volete che mi aspetti? Che, nella migliore delle ipotesi, vada a sbattere contro un albero. Certo, dopo l’incidente è sempre possibile recuperare i pezzi, ma non sarebbe stato meglio evitarlo?”. E in che modo prevenire se non con un percorso di corretta introduzione al web, accompagnando bambini e ragazzi passo dopo passo, permettendo loro di usufruire consapevolmente della rete, comunicando alcuni concetti fondamentali, quali quello di privacy, immagine digitale, netiquette (buona educazione digitale), permanenza in rete di ogni contenuto caricato…? Invitava poi a non sottovalutare l’importanza, per un bambino, degli ambienti digitali di cui, volente o nolente, è parte. Diceva infatti un papà Ivano Zoppi un po’ preoccupato: “Mi sono sentito obbligato ad acquistare per mia figlia uno smartphone, perché ho notato che il fatto di essere l’unica della sua classe senza un cellulare le creava disagi, la faceva sentire esclusa”. Anche un insegnante presente ha riportato un caso tutto digitale di “dispetti” verificatosi in una sua classe: i bambini, per escludersi intenzionalmente a vicenda, creavano gruppi di whatsapp da cui poi alcuni erano estromessi sotto gli “occhi” di tutti. “Mi ha colpito - così diceva - il dolore sincero che ho visto negli occhi di uno di questi bambini quando, in confidenza, mi hanno raccontato quello che stava capitando”. Un percorso di crescita è efficace – concludeva Zoppi - solo se tutti coloro che hanno un compito educativo collaborano per il bene del bambino; per questo è bene essere informati riguardo ai pericoli delle nuove tecnologie, per poter essere un solido punto di riferimento anche sulle nuove prospettive che interessano sempre più la nostra vita quotidiana. Marco Cattazzo