Caso pratico di redazione di un piano di risanamento

Transcript

Caso pratico di redazione di un piano di risanamento
S.A.F.
SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
CONVEGNO: DIAGNOSI E SOLUZIONI PER LA CONTINUITA’ D’IMPRESA
Caso pratico di redazione
di un piano di risanamento
ANTONIO CARAVELLA
STUDIO D&S
21 Luglio 2012 - Sala Falck Fondazione Ambrosianeum Via delle Ore, 3 Milano
Agenda
•
•
•
•
•
Premessa
Fasi di Formazione del piano
Il caso Alfa Car
Le principali cause della crisi
Definizione delle strategie di intervento: aspetti
operativi del piano
• Il piano economico – finanziario 2010-2014: le
ipotesi di base
• Il piano economico – finanziario 2010-2014: i
principali dati numerici
• Conclusioni
2
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Premessa
Il piano di risanamento per produrre l’effetto di rendere
immuni da revocatoria tutti gli atti compiuti
dall’imprenditore,
deve essere dotato dei seguenti requisiti:
a)idoneità a consentire il risanamento dell’esposizione
debitoria dell’impresa;
b)idoneità ad assicurare il riequilibrio della situazione
finanziaria dell’impresa;
c) ragionevolezza, asseverata mediante apposita
relazione da parte di un esperto ai sensi dell’art. 2501 –
bis quarto comma, del codice civile”
Fonte: Art. 67, comma 3, lettera d)
3
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Agenda
•
•
•
•
•
Premessa
Fasi di Formazione del piano
Il caso Alfa Car
Le principali cause della crisi
Definizione delle strategie di intervento: aspetti
operativi del piano
• Il piano economico – finanziario 2010-2014: le
ipotesi di base
• Il piano economico – finanziario 2010-2014: i
principali dati numerici
• Conclusioni
4
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Fasi di formazione del piano
La predisposizione del piano di risanamento può essere
suddivisa nelle seguenti fasi:
a)ricerca delle cause della crisi;
b)definizione delle strategie;
c)valutazione comparata del risanamento e delle ipotesi
alternative di cessione e di liquidazione;
d)interventi propedeutici alla redazione del piano di
risanamento;
e)redazione del piano
f)attuazione e verifica dell’esecuzione del piano
5
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Agenda
•
•
•
•
•
Premessa
Fasi di Formazione del piano
Il caso Alfa Car
Le principali cause della crisi
Definizione delle strategie di intervento: aspetti
operativi del piano
• Il piano economico – finanziario 2010-2014: le
ipotesi di base
• Il piano economico – finanziario 2010-2014: i
principali dati numerici
• Conclusioni
6
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Il caso Alfa Car: introduzione
La Alfa Car spa è una società operante dal lontano 1955
nel settore del commercio dei veicoli industriali e nella
fornitura dei correlati servizi di assistenza,
manutenzione e riparazione.
Detiene importanti contratti di concessione di vendita
rilasciati da primari “player” mondiali.
I mercati di riferimento sono le regioni Basilicata,
Puglia, Campania e Molise.
Market share=10% (regionale)
7
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Il caso Alfa Car: lo scenario competitivo
Caratteristiche: Concentrazione degli offerenti
Tipo
•
Quali
Macchine
movimento
terra
•
La concessionaria della Caterpillar, la
CGS (ex Maia)
Roma e filiali a Caserta, Foggia, Bari e
Potenza
•
Il distributore diretto della Hitachi
(Scai) e concessionari (Davino Hitachi
e Eurocomes)
Il concessionario Komatsu
Puglia,Campania, Basilicata
•
Il concessionario JCB (Palazzo
Macchine)
Puglia,Campania, Basilicata
•
I concessionari della Iveco
Basilicata (Pessolano), Campania
(Esposito Veicoli Industriali, Meca e
Nuova Sacom), Puglia (Di Pinto)
•
I concessionari della Volvo
•
I concessionari della Scania
Campania (Campania truck), Puglia
(Ribatti)
Campania (Diesel tecnica e Gigliotti),
Puglia (Campanile e Rizzo)
•
I concessionari della Mercedes
•
•
Veicoli
industriali
Dove
8
Puglia,Campania, Basilicata
Basilicata (Sacar), Campania
(Tommaselli, Menchini)
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Il caso Alfa Car: analisi della domanda
Imprese operanti nel settore delle costruzioni stradali,
dell’edilizia residenziale e del settore dei trasporti
industriali
collegati al settore edilizia e lavori pubblici oltre che
trasportatori
di svariati settori merceologici.
La dimensione dei clienti è non elevata
Fatturato medio = 10 mil
9
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Il caso Alfa Car: analisi della domanda
Criteri di selezione:
• Rapporto prezzo/qualità del prodotto;
• Supporto finanziario connesso alle vendite;
• Disponibilità in tempo reale dei pezzi di ricambio
originali;
• Rete di assistenza delle macchine, acquisizione facile
dell’usato dato in permuta.
• Possibilità di concedere a nolo le macchine, servizio
questo che può compensare un’esigenza (permanente o
provvisoria) della clientela
FIDELIZZAZIONE DELLA CLIENTELA
10
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Agenda
•
•
•
•
•
Premessa
Fasi di Formazione del piano
Il caso Alfa Car
Le principali cause della crisi
Definizione delle strategie di intervento: aspetti
operativi del piano
• Il piano economico – finanziario 2010-2014: le
ipotesi di base
• Il piano economico – finanziario 2010-2014: i
principali dati numerici
• Conclusioni
11
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Le principali cause della crisi
1. Lo squilibrio finanziario - patrimoniale
2005-2007
Fatt. = 36 €/Ml
2008
Investimenti
non strumentali
2009
Indebitamento
non sostenibile
Copertura del capitale
Struttura fonti
immobilizzato
prima dell’operazione
Squilibrio della struttura delle fonti sia nel mix che nel loro impiego
12
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Le principali cause della crisi
1. Eccessivo ricorso all’indebitamento finanziario a scapito dell’apporto di mezzi
propri dell’imprenditore come confermato dai principali indici di
indebitamento:
Indice autonomia finanziaria
Quoziete di indebitamento
Indice di indebitamento
0,22
4,45
5,45
capitale proprio/(capitale di terzi +
capitale proprio)
capitale di terzi/capitale proprio
totale fonti/capitale proprio
Tab: Indici di liquidità
crisi di liquidità:
a. A causa di una drastica riduzione del fatturato e dei conseguenti flussi finanziari in entrata
a supporto dell’indebitamento;
b. A causa di un’allungamento eccessivo dei tempi medi di incasso ed elevate perdite su
crediti
c. A causa dell’elevato numero di insoluti dei clienti e il conseguente blocco delle linee di
credito a breve termine a causa degli sconfinamenti
Quoziente di liquidità
0,77
Quick ratio
0,0007
(liquidità immediate +
liqu.differite)/passività a breve
liquidità immediate/passività a
breve
Tab: Indici di liquidità
13
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Le principali cause della crisi
CAUSE:
a)errori strategici nella formulazione dei programmi di
investimento (acquisti di cespiti non adeguatamente
supportati da finanziamenti a medio/lungo termine);
b)eccessivo ricorso all’indebitamento finanziario a scapito
dell’apporto di mezzi propri;
c)crisi economica che ha determinato una drastica
riduzione del free cash flow sufficiente a sostenere
l’indebitamento sia nella dimensione che nelle scadenze
14
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Le principali cause della crisi
1. Lo squilibrio economico
DESCRIZIONE (€/000)
Fatturato netto
M.O.L.
Valori gestione
straordinaria
Reddito Netto d'esercizio
2007
%
2008
%
2009
%
36.394 100,0 32.128 100,0 14.193 100,0
4.414
12,1
3.853
12,0
530
3,7
-345
-0,9
169
0,5
2.976
21,0
467
1,3
311
1,0
236
1,7
a. Calo del fatturato (-61%) e della relativa marginalità (MOL:-3.884€/000)
b. Difficoltà nell’incasso dei crediti (tempi medi che sfiorano i 2 anni)
c. Bassa rotazione del magazzino (circa 460 giorni)
d. Complessità organizzativa (es: duplicazione costi CE e BA)
15
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Agenda
•
•
•
•
•
Premessa
Fasi di Formazione del piano
Il caso Alfa Car
Le principali cause della crisi
Definizione delle strategie di intervento: aspetti
operativi del piano
• Il piano economico – finanziario 2010-2014: le
ipotesi di base
• Il piano economico – finanziario 2010-2014: i
principali dati numerici
• Conclusioni
16
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Definizione delle strategie di intervento:
aspetti operativi del piano
Il Piano tende a valorizzare i processi industriali e commerciali della società
dapprima dismettendo asset che possono essere ritenuti non più strategici
per il futuro equilibrio finanziario e poi riorganizzando l’attività industriale
operativa.
Le diverse fasi in cui si può idealmente suddividere il Piano sono così
riassumibili:
a) riduzione del debito tramite dismissioni di beni societari;
b) ristrutturazione del debito finanziario;
c) riscadenziamento del debito residuo verso i principali creditori non finanziari;
d) interventi di natura industriale e produzione di cash flow idoneo al
sostenimento dell’indebitamento ristrutturato.
17
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Definizione delle strategie di intervento:
aspetti operativi del piano
1. INTERVENTI PATRIMONIALI E FINANZIARI
a. Dismissioni immobiliari: per ridurre l’indebitamento bancario a M-L
termine. Congelamento di parte dell’indebitamento bancario con
attivazione delle dismissioni immobiliari non core
Immobile
Garage
Complesso Bari
Valore Bilancio
Valore Realizzo previsto
dal Piano
Esercizio vendita
immobile
Utilizzo Liquidità
previsa nel Piano
453.272
505.400
2011
4.103.721
4.103.721
2012
Copertura Mutuo
Sindacato A nel
2011
Copertura Mutuo
Sindacato A per
euro 2.050.000 nel
2012
4.556.993
4.609.121
18
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Definizione delle strategie di intervento:
aspetti operativi del piano
a. Rinegoziazione del debito bancario:
• per consolidare l’indebitamento per un periodo sufficiente a perfezionare
le dismissioni immobiliari;
• per avere nuove linee di credito per finanziare il capitale circolante
aziendale
BANCA
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
M
N
TOTALI
BREVE TERMINE
-159.983,59
-1.752.947,61
-244.332,55
-18.019,02
-175.831,75
-1.530,14
-46.355,59
-2.623.656,47
25,03
-2.911,59
15.337,30
-2.430.926,00
MEDIO - LUNGO
-688.107,20
-1.325.003,13
-1.329.044,81
-7.441.131,98
-8.154.636,39
-4.812.481,25
TOTALE
-848.090,79
-3.077.950,74
-1.573.377,36
-18.019,02
-175.831,75
-1.530,14
-46.355,59
-7.436.137,72
25,03
-2.911,59
15.337,30
-2.430.926,00
-15.595.768,37
Tab : Situazione bancaria Alfa Car ante interventi ristrutturazione
19
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Definizione delle strategie di intervento:
aspetti operativi del piano
a. Rinegoziazione del debito bancario:
PROPOSTE PER BANCHE
Posizione “H”:
1. Consolidamento scoperto CC
2. Mantenimento affidamenti
Scoperto CC
Rimborso 2010
Rimborso 2011-2014
2015
2.623.656€
500.000€
(incasso cessione
immobiliare 2009)
250.000€/anno
Residuo
(incasso cessione
immobiliare
garage+capannone)
Tab : Consolidamento scoperto conto corrente
Scoperto CC
Linee autoliquidanti
Garanzie fidejussorie
500.000€
1.500.000€
(con sconto cambiari a
18 mesi)
916.457€
Tab : mantenimento affidamenti
20
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Definizione delle strategie di intervento:
aspetti operativi del piano
a. Rinegoziazione del debito bancario:
PROPOSTE PER BANCHE
Posizione “N”: piano di rientro secondo schema
Importo
Durata
Rate
Importo rate
2.430.926€
5 anni
20/trimestr.
15 rate=100.000€
2 rate= 300.000€
1 rata = 50.000€
1 rata = 200.000€
1 rata = 80.926€ (con tasso di interesse)
Tab : piano di rientro interbanca
b. conversione in capitale del prestito obbligazionario oggi esistente per
euro 3.181.000
c. consolidamento del debito verso il principale fornitore (concessionario
Alfa) : 13,1 €/Ml in 72 rate + cancellazione 2,1€/Ml se in regola con
piano di rientro
21
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Definizione delle strategie di intervento:
aspetti operativi del piano
d. Rateizzazione dei debiti tributari: pagamento del debito tributario
maturato pari a 5,4€/Ml in 20 rate trimestrali al ricevimento degli avvisi
bonari (incluse sanzioni al 10% e interessi)
Struttura fonti
dopo l’operazione
RISULTATO :
•debiti m-l termine passati dal 31% al 57%
•incremento del patrimonio netto
dal 18% al 24%
• riduzione dell’indebitamento a breve dal
51% al 19%
22
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Definizione delle strategie di intervento:
aspetti operativi del piano
Copertura del capitale immobilizzato
dopo l’operazione
COPERTURA DEGLI INVESTIMENTI :
Il capitale immobilizzato risulta ora
integralmente coperto da fonti a m-l termine
con il patrimonio netto incrementato dal 32%
al 41% e i debiti a m-l dal 53% al 59%.
Entrambi gli incrementi hanno sostituito
integralmente l’utilizzo delle linee a breve
23
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Definizione delle strategie di intervento:
aspetti operativi del piano
1. INTERVENTI DI NATURA COMMERCIALE ED ORGANIZZATIVA:
chiusura delle filiali di Caserta e Bari e concentrazione dell’attività commerciale
nella sede principale;
creazione di un team dedicato al recupero del crediti
ottimizzazione della rotazione del magazzino dei veicoli usati con specifiche
politiche di vendita (ad esempio vendite a blocchi sui mercati internazionali)
volte ad accelerare l’alienazione senza perdita di margini
attivazione di nuove politiche di ritiro dell’usato volte a ridurne l’incidenza su
ogni vendita di macchinari e veicoli nuovi
maggiore attenzione nella scelta della clientela (potenziale solvibilità dei clienti
in base a specifico “scoring” effettuato prima dell’inizio della fornitura)
ristrutturazione del personale dipendente ‘ridondante’ e riduzione dei correlati
oneri
24
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Definizione delle strategie di intervento:
aspetti operativi del piano
Inoltre, opportunità di ipotesi collaborative già in fase di
negoziazione potranno avere ad oggetto alternativamente o in
modo “mixato”:
riscadenziamento del debito esistente con altri fornitori
modifica delle condizioni di acquisto delle macchine nuove
gestione finanziariamente congiunta e condivisa dell’attuale
parco macchine usate
ampliamento delle concessioni
sostegno finanziario per il mantenimento della rete clienti .
25
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Agenda
•
•
•
•
•
Premessa
Fasi di Formazione del piano
Il caso Alfa Car
Le principali cause della crisi
Definizione delle strategie di intervento: aspetti
operativi del piano
• Il piano economico – finanziario 2010-2014: le
ipotesi di base
• Il piano economico – finanziario 2010-2014: i
principali dati numerici
• Conclusioni
26
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Il piano economico-finanziario 2010-2014:
le ipotesi di base
1. fatturato: calo del fatturato nel 2010 (confermato dall’andamento del primo
semestre), una ripresa negli esercizi successivi, ripresa che diventerà importante negli
ultimi 2 anni del piano (+20% e +25%) e che permetterà di raggiungere importanti
livelli di fatturato;
2. consumi: la maggiore efficienza nella vendita con una riduzione dei costi variabili (si
passa da un’incidenza di tali costi del 78% sul fatturato nel 2009 al 77% nel 2010
fino ad arrivare alla massima efficienza degli ultimi due esercizi con un’incidenza del
75%;
3. costi fissi: la concentrazione dell’attività in un solo sito già nel 2010 e la chiusura
progressiva della struttura di Bari e di Caserta permetterà una riduzione importante
dei costi fissi nel 2010 (-17%) e negli esercizi successivi (dal 2011 al 2014 è previsto
un abbattimento ulteriore di circa il 4% per ogni esercizio);
4. giorni medi di incasso dei crediti: dopo le grosse difficoltà nell’incasso del fatturato
prodotto nel 2009, con giorni media di incasso che hanno sfiorato i 2 anni, la società
punta a una riduzione importante dei tempi di incasso fino a raggiungere l’obiettivo
dei 219 gg. nel 2014;
27
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Il piano economico-finanziario 2010-2014:
le ipotesi di base
5. perdite su crediti: vengono stimate prudenzialmente in complessivi euro 2.500.000
nel periodo 2010 – 2014 (500.000 per ogni esercizio), sostanzialmente in linea con la
serie storica e con le attività messe in campo per una gestione più efficiente dei
crediti;
6. sanzioni tributarie: è previsto l’inserimento di euro 500.000 spalmati sull’intera durata
del piano (100.000 per ogni esercizio) a titolo di sanzioni maturate sui debiti tributari
nell’ipotesi di una loro rateizzazione al ricevimento dell’avviso bonario
7. rotazione del magazzino: si ipotizza uno slow moving importante negli esercizi 2010 e
2011 di circa 460gg. (in linea con l’esercizio 2009), per poi migliorare decisamente
negli esercizi successivi quando gli interventi industriali entreranno a regime con una
rotazione prevista nel 2014 intorno ai 300gg.
28
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Agenda
•
•
•
•
•
Premessa
Fasi di Formazione del piano
Il caso Alfa Car
Le principali cause della crisi
Definizione delle strategie di intervento: aspetti
operativi del piano
• Il piano economico – finanziario 2010-2014: le
ipotesi di base
• Il piano economico – finanziario 2010-2014: i
principali dati numerici
• Conclusioni
29
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Il piano economico-finanziario 2010-2014: i
principali dati numerici
LO STATO PATRIMONIALE PREVISIONALE: ATTIVO
ATTIVO
dic-10
dic-11
dic-12
dic-13
dic-14
12 mesi
12 mesi
12 mesi
12 mesi
12 mesi
migliaia di Euro
Liquidità
Crediti commerciali
Diversi a breve
Totale crediti e disponibilità
Magazzino
TOT. ATTIVO CIRCOLANTE
Diversi a medio
TOTALE IMMOB. FINANZIARI
IMMOBILIZZAZ. IMMATERIALI
Immobilizzazioni materiali
(fondi ammortamento)
IMMOB. MATERIALI NETTE
21
9.225
3.292
12.538
9.700
22.238
19.069
19.069
0
17.821
-3.616
14.205
49
7.913
848
8.810
9.200
18.010
18.369
18.369
0
17.368
-4.019
13.349
61
6.187
836
7.084
8.700
15.784
17.639
17.639
0
15.318
-4.355
10.963
81
4.798
816
5.695
7.700
13.395
16.939
16.939
0
15.318
-4.691
10.627
86
2.297
811
3.194
7.100
10.294
16.239
16.239
0
15.318
-5.027
10.291
TOTALE ATTIVO
55.513
49.728
44.386
40.961
36.825
• la riduzione dei crediti commerciali ;
• la riduzione del magazzino;
• la riduzione delle immobilizzazioni.
30
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Il piano economico-finanziario 2010-2014: i
principali dati numerici
LO STATO PATRIMONIALE PREVISIONALE: PASSIVO
PASSIVO
dic-10
dic-11
dic-12
dic-13
dic-14
12 mesi
12 mesi
12 mesi
12 mesi
12 mesi
migliaia di Euro
Debiti finanziari a breve
Debiti commerciali
Diversi a breve
TOT. DEBITI A BREVE
Debiti finanziari a medio
Finanziamenti ML
Debiti per investimenti
TOTALE DEBITI A MEDIO
FINANZIAMENTI SOCI
TOT. DEBITI E FINANZ.TI SOCI
Tfr
Fondi vari
Risconti pluriennali
TOTALE ACCANTONAMENTI
4.352
16.046
6.000
26.398
7.545
2.000
500
10.045
514
36.957
307
3.062
1.636
5.005
3.068
15.346
4.800
23.214
6.433
1.750
0
8.183
514
31.911
272
3.129
1.435
4.836
3.462
14.646
3.600
21.708
3.763
1.500
0
5.263
514
27.485
286
2.450
1.236
3.972
2.420
13.946
2.400
18.766
3.178
1.250
0
4.428
514
23.708
300
2.569
1.036
3.905
496
12.980
1.200
14.676
2.654
1.000
0
3.654
514
18.844
314
2.688
836
3.838
8.619
5.212
8.619
5.212
-851
-51
12.929
8.619
5.212
-902
419
13.348
8.619
5.212
-483
795
14.143
44.386
40.961
36.825
Capitale sociale
Riserve e utili precedenti
Risultati previsionali reinvestiti
Risultato d'esercizio
TOTALE MEZZI PROPRI
-280
13.551
8.619
5.212
-280
-570
12.981
TOTALE PASSIVO
55.513
49.728
31
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Il piano economico-finanziario 2010-2014: i
principali dati numerici
LO STATO PATRIMONIALE PREVISIONALE:
L’andamento dei debiti bancari è il seguente:
2010
2011
2012
2013
2014
4.352
3.068
3.462
2.420
496
7.545
6.433
3.763
3.178
2.654
Debiti finanziari a breve
Debiti finanziari a m – l termine
• La riduzione dei debiti commerciali è legata principalmente all’accordo raggiunto
con il principale partner commerciale (Alfa) il cui debito al 30/06 ammonta a
complessivi euro 13,1 €/Ml, tale accordo prevede il consolidamento e la parziale
cancellazione (per circa 2,1 €/Ml) del debito commerciale;
•
Per quanto riguarda gli altri debiti a breve costituiti principalmente da debiti
tributari, la riduzione è coerente con l’ipotesi di rateizzazzione prevista nel piano.
32
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Il piano economico-finanziario 2010-2014: i
principali dati numerici
CONTO ECONOMICO
2010
2011
2012
2013
2014
10.500
-8.085
-367
-420
-112
-181
-105
-1.075
-62
-65
-500
-500
-11.472
1.365
393
-408
-15
0
-15
0
200
0
-1.573
-1.373
-1.388
0
1.140
1140
-248
-34
-282
12.075
-9.177
-371
-483
-128
-163
-121
-1.023
-62
0
-500
-500
-12.528
1.213
760
-403
357
0
357
0
250
0
-1.381
-1.131
-774
0
252
252
-522
-48
-570
13.887
-10.554
-373
-583
-148
-165
-194
-976
-62
0
-500
-300
-13.855
1.144
1.176
-336
840
0
840
0
300
0
-1.319
-1.019
-179
0
200
200
21
-72
-51
16.664
-12.498
-391
-700
-177
-173
-267
-934
-62
0
-500
-300
-16.002
1.164
1.826
-336
1.490
0
1.490
0
300
0
-1.284
-984
506
0
200
200
706
-287
419
20.829
-15.622
-411
-1.000
-221
-181
-354
-896
-62
0
-500
-300
-19.547
1.175
2.457
-336
2.121
0
2.121
0
300
0
-1.461
-1.161
960
0
300
300
1.260
-465
795
-280
-570
-51
419
795
migliaia di Euro
IL CONTO
ECONOMICO
PREVISIONALE
2010-2014
FATTURATO NETTO
Consumi
Mano d'opera
Servizi industriali
Servizi commerciali
Servizi amministrativi
Altri costi variabili
Altri costi fissi
Compensi ad Amministratori
Leasing
Perdite su crediti
Accantonamento svalutazione magazzino
TOTALE COSTO DEL VENDUTO
Proventi diversi
MARGINE OPERATIVO LORDO
Ammortamenti
MARGINE OPERATIVO NETTO
Dividendi e c.i.
REDDITO ANTE GESTIONE FINANZIARIA
Saldo differenza cambi da operaz. Finanz.
Interessi attivi
Oneri finanziari su PO / gruppo / soci
Oneri finanziari verso terzi
Totale gestione finanziaria
REDDITO DI COMPETENZA
Ammortamento avviamento
Componenti straordinarie
Totale gestione straordinaria
REDDITO ANTE IMPOSTE
Imposte
RISULTATO NETTO
REDDITO NETTO D'ESERCIZIO
33
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Il piano economico-finanziario 2010-2014: i
principali dati numerici
RENDICONTO FINANZIARIO
IL
RENDICONTO
FINANZIARIO:
PARTE 1
dic-10
12 mesi
dic-11
12 mesi
dic-12
12 mesi
dic-13
12 mesi
dic-14
12 mesi
EBITDA
+ Variazione netta TFR e altri fondi e
risc.pl
+/- Componenti straordinarie
+ Ammortamento avviamento
+ Dividendi incassati
- Imposte
393
760
1.176
1.826
2.457
84
1.140
0
0
-33
32
252
0
0
-48
-665
200
0
0
-73
133
200
0
0
-287
133
300
0
0
-465
Autofinanziamento lordo
1.584
996
638
1.872
2.425
Variazione clienti
Variazioni magazzino
Variazione fornitori
-2.376
2.262
-1.926
1.313
500
-700
1.726
500
-700
1.389
1.000
-700
2.500
600
-966
Variazione di CCN operativo
Variazione altri crediti/debiti a breve
Variazione di CCN
-2.040
3.525
1.485
1.113
1.244
2.357
1.526
-1.188
338
1.689
-1.180
509
2.134
-1.195
939
3.069
3.353
976
2.381
3.364
273
700
730
700
700
-430
-183
-340
453
-500
653
2.050
0
2780
0
0
700
0
0
700
Free cash flow
2.729
4.006
3.756
3.081
4.064
Apporti/distribuzioni di capitale e
riserve
3.181
0
0
0
0
Current cash flow
Investimenti finanziari /disinvestimenti
Investimenti materiali imm.
/disinvestimenti
Fornitori per investimenti
Flusso di cassa da investimenti
34
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Il piano economico-finanziario 2010-2014: i
principali dati numerici
IL RENDICONTO FINANZIARIO: PARTE 2
Flusso ante gestione finanziaria
5.910
-1.373
4.006
-1.131
3.756
-1.019
3.081
-984
4.064
-1.161
Variazione PO
Rimborso finanz. Medio termine
Accensione nuovi finanziamenti ML
Rimborso finanz.ML
Variazione diversi a medio
Flusso da copertura finanziaria
4.537
-3.181
-576
2.500
-500
-321
-2.078
2.875
0
-1.112
0
-250
-200
-1.562
2.737
0
-2.670
0
-250
-200
-3.120
2.097
0
-585
0
-250
-200
-1.035
2.903
0
-524
0
-250
-200
-974
Flusso da gestione finanziaria
-3.451
-2.693
-4.139
-2.019
-2.135
2.459
1.313
-383
1.062
1.929
-4.331
-3.018
-3.401
-2.339
-410
Gestione finanziaria da CE
Flusso ante copertura finanziaria
CASH FLOW DI PERIODO
Disponibilità nette finali
la società è in grado di contribuire al rimborso della quota capitale dei
debiti a medio lungo termine purché sia effettivamente e pienamente
utilizzabile l’ulteriore linea di credito a breve.
35
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
Agenda
•
•
•
•
•
Premessa
Fasi di Formazione del piano
Il caso Alfa Car
Le principali cause della crisi
Definizione delle strategie di intervento: aspetti
operativi del piano
• Il piano economico – finanziario 2010-2014: le
ipotesi di base
• Il piano economico – finanziario 2010-2014: i
principali dati numerici
• Conclusioni
36
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
CONCLUSIONI
I RISULTATI DEL PIANO SI BASANO SU ASSUNZIONI DI BASE PROSPETTICHE,
IN PARTICOLARE:
• accettazione, da parte del ceto bancario delle proposte di consolidamento e
conferma affidamenti effettuata dalla società;
• avveramento delle dismissioni immobiliari nei tempi e nei modi previsti dal
Piano;
• accettazione da parte degli uffici fiscali e previdenziali competenti delle
richieste di rateizzazione che saranno di volta in volta presentate.
la Alfa Car Spa costituirà un “comitato di controllo” che
verificherà con regolare periodicità lo stato di avanzamento del
Piano recependo con utile anticipo eventuali problematiche
proponendo, se necessario, modifiche al Piano.
37
S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
S.A.F.
SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
GRAZIE A TUTTI PER L’ATTENZIONE