il blog degli studenti_voci scomode
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I POST I POST degli studenti degli STUDENTI Turchia : colpi di stato e restrizioni della libertà Turchia: colpi di stato e restrizioni delle libertà Una delle caratteristiche più rilevanti della storia turca in età repubblicana è «Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la Turchia rappresentata dalla continua interferenza dei militari nella vita politica e civile sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente dell’Università di Torino, del paese, testimoniata dai quattro colpi di stato verificatisi nella seconda metà durante l’incontro con gli studenti una settimana prima di Voci Scomode, del ‘900. quando parla delle trasformazioni profonde che il Paese, ponte tra medio Tale attività da parte dell’esercito è spesso interpretata secondo una visione oriente e occidente, ha vissuto negli ultimi quindici anni. Le speranze poste semplicistica e piuttosto inesatta. Secondo la vulgata prevalente i militari all’inizio degli anni Zero nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di sarebbero gli eredi del padre della patria Kemal Atatürk e avrebbero sempre Erdogan, svaniscono quando cominciano a comparire elementi sempre più agito nella difesa dei valori fondanti della repubblica turca, e in modo conservatori. Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative particolare del suo carattere laico e progressista. Tutti gli intereventi con lo Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione dell’esercito in politica sarebbero stati dunque volti a evitare derive nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se le conservatrici e religiose. forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto potere? Il punto di vista fin qui delineato mette in luce solo un aspetto molto parziale della realtà dei fatti. Certamente i militari hanno sempre agito nella convinzione Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo secolo, di difendere e rafforzare la repubblica fondata da Atatürk, della cui eredità si dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP, dai molteplici consideravano guardiani. Ciò non si è però sempre tradotto in politiche di tipo colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla repressione della rivolta di progressista e nemmeno necessariamente laico. È invece corretto affermare Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione, nazionali e internazionali, negli che l’esercito si è sempre mosso in funzione del mantenimento e del ultimi anni in particolare, è stato cruciale per interpretare ciò che stava rafforzamento dell'ordine e della stabilità dello stato, identificando questi accadendo nel Paese, anche, negativamente, in fatto di distorsione delle principi in opzioni ideologiche differenti a seconda dei diversi contesti storici. notizie e di manipolazione mediatica da parte delle autorità. In questo modo è possibile capire come il golpe del 1980 fosse caratterizzato in Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice Chiara senso conservatore e si fosse appoggiato a un’ideologia nazionalista e religiosa Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione del parco, (la cosiddetta “sintesi turcoislamica”). Al contrario quello del 1997, volto ad diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è l’orientamento arrestare la crescita dei movimenti islamisti favorita anche dalle scelte islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la svolta autoritaria del ideologiche dei golpisti del 1980, ha avuto un aspetto apparentemente laico e governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà succedere al Paese nel progressista. prossimo futuro. Gli intereventi dei militari nella vita civile turca nel ‘900 vanno dunque letti alla Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è stata e luce di un pensiero politico decisamente autoritario – anche al di fuori degli che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a comprendere un ambienti militari e in modo trasversale tra le diverse fazioni ideologiche – che aspetto della situazione sociale e politica turca forse nascosto ai media. per tradizione assegnato alla sicurezza e alla stabilità dello stato un’importanza preminente rispetto alle libertà individuali e ai valori democratici. Giorgia Angelino Giorzet Carlo Pallard, dottorando in Global and Political Change UNITO Ieri e oggi in Turchia Turchia : colpi di stato e restrizioni della libertà «Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la Turchia sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente «Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la Turchia dell’Università di Torino, durante l’incontro con gli studenti una sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente dell’Università di Torino, settimana prima di Voci Scomode, quando parla delle trasformazioni durante l’incontro con gli studenti una settimana prima di Voci Scomode, profonde che il Paese, ponte tra mediooriente e occidente, ha vissuto quando parla delle trasformazioni profonde che il Paese, ponte tra medio negli ultimi quindici anni. Le speranze poste all’inizio degli anni Zero oriente e occidente, ha vissuto negli ultimi quindici anni. Le speranze poste nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di Erdogan, svaniscono all’inizio degli anni Zero nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di quando cominciano a comparire elementi sempre più conservatori. Erdogan, svaniscono quando cominciano a comparire elementi sempre più Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative con lo conservatori. Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione con lo Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se le le forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto potere? potere? Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo secolo, Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP, dai molteplici secolo, dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP, colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla repressione della rivolta di dai molteplici colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione, nazionali e internazionali, negli repressione della rivolta di Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione, ultimi anni in particolare, è stato cruciale per interpretare ciò che stava nazionali e internazionali, negli ultimi anni in particolare, è stato accadendo nel Paese, anche, negativamente, in fatto di distorsione delle cruciale per interpretare ciò che stava accadendo nel Paese, anche, notizie e di manipolazione mediatica da parte delle autorità. negativamente, in fatto di distorsione delle notizie e di manipolazione Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice Chiara mediatica da parte delle autorità. Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione del parco, Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è l’orientamento Chiara Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la svolta autoritaria del del parco, diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà succedere al Paese nel l’orientamento islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la prossimo futuro. svolta autoritaria del governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è stata e succedere al Paese nel prossimo futuro. che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a comprendere un Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è aspetto della situazione sociale e politica turca forse nascosto ai media. stata e che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a comprendere un aspetto della situazione sociale e politica turca forse nascosto ai media. Giorgia Angelino Giorzet Giorgia Angelino Giorzet Laicità, censura e autoritarismo Turchia : colpi di stato e restrizioni della libertà Il rapporto tra Turchia e censura ha messo in evidenza, da un lato, il legame che esiste tra la democrazia, la religione e «Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la Turchia l’autoritarismo. Da secoli nell’Occidente vi è presente il sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente dell’Università di Torino, concetto di laicità dello Stato. La democrazia presuppone la durante l’incontro con gli studenti una settimana prima di Voci Scomode, tutela delle minoranze e imparzialità nel trattamento dei vari quando parla delle trasformazioni profonde che il Paese, ponte tra medio gruppi sociali e perciò uno Stato veramente democratico non oriente e occidente, ha vissuto negli ultimi quindici anni. Le speranze poste può che essere laico. O perlomeno questa è la visione che si è all’inizio degli anni Zero nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di sviluppata nell’Europa occidentale e negli Stati Uniti in seguito Erdogan, svaniscono quando cominciano a comparire elementi sempre più a innumerevoli conflitti religiosi. È interessante notare che il conservatori. Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative processo di secolarizzazione della Turchia sotto la leadership con lo Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione di Mustafa Kemal Atatürk ha presupposto riforme piuttosto nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se le radicali e a volte non gradite da una parte della popolazione forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto potere? (soprattutto quella rurale) profondamente legata al passato islamico del defunto Impero Ottomano. In che misura i valori di Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo secolo, uno Stato laico sono stati “interiorizzati” dalla società turca? Il dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP, dai molteplici ruolo dell’esercito di garante della laicità e i colpi di stato colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla repressione della rivolta di dimostrano che la secolarizzazione e le riforme di Atatürk sono Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione, nazionali e internazionali, negli state imposte e non condivise dalla maggioranza dei cittadini? ultimi anni in particolare, è stato cruciale per interpretare ciò che stava La cultura islamica (con i suoi precetti che concernono vasti accadendo nel Paese, anche, negativamente, in fatto di distorsione delle aspetti della vita privata e pubblica) ha a che fare con il notizie e di manipolazione mediatica da parte delle autorità. travaglio della Turchia verso una società democratica e libera? Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice Chiara La situazione attuale è senz’altro molto complessa; il governo Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione del parco, di Recep Tayyip Erdoğan è scivolato in una “dittatura diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è l’orientamento plebiscitaria” (ammesso che le ultime elezioni non siano state islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la svolta autoritaria del truccate) e in parte il suo appeal forse si spiega con la sua governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà succedere al Paese nel retorica ultraconservatrice che una parte della popolazione la prossimo futuro. trova liberatrice. Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è stata e che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a comprendere un Goron , Marco Borro aspetto della situazione sociale e politica turca forse nascosto ai media. Giorgia Angelino Giorzet Turchia : colpi di stato e restrizioni della libertà L'ingresso mancato della Turchia nell'UE L'ingresso mancato della Turchia nell'UE La Turchia dopo i numerosi colpi di stato che hanno «Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la Turchia caratterizzato la sua storia dal 1960, ha avuto la possibilità di sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente dell’Università di Torino, iniziare le trattative per l’ingresso nell’UE soprattutto grazie alle durante l’incontro con gli studenti una settimana prima di Voci Scomode, riforme portate avanti dall’AKP che portano il paese a crescere quando parla delle trasformazioni profonde che il Paese, ponte tra medio sia dal punto di vista economico che da quello dei diritti umani. oriente e occidente, ha vissuto negli ultimi quindici anni. Le speranze poste Il percorso d’adesione di questo paese nell’Unione si è mostrato all’inizio degli anni Zero nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di da subito un percorso difficile con la democrazia turca che non è Erdogan, svaniscono quando cominciano a comparire elementi sempre più mai sembrata completamente stabile agli occhi dei governi conservatori. Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative europei che criticano ancora pesantemente alcune politiche con lo Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione turche come quelle legate ai diritti delle molte minoranze attive nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se le nel paese. forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto potere? Questo euroscetticismo ha portato il governo turco a dirigere la sua politica estera in altre direzioni e si traduce oggi nello stretto Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo secolo, rapporto tra Turchia e Russia. L’involuzione autoritaria del paese dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP, dai molteplici ha fatto sì che si allontanasse sempre più dall’Europa, la Turchia colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla repressione della rivolta di non ha più niente a che fare con la democrazia che era stata in Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione, nazionali e internazionali, negli passato e che sembrava poter essere considerata come “un ultimi anni in particolare, è stato cruciale per interpretare ciò che stava matrimonio tra Islam e democrazia”. accadendo nel Paese, anche, negativamente, in fatto di distorsione delle L’AKP era riuscito a introdurre un’agenda riformista per il notizie e di manipolazione mediatica da parte delle autorità. risollevare il paese e renderlo più prospero senza attuare una Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice Chiara politica di tipo religioso, al contrario oggi ci troviamo davanti ad Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione del parco, un paese governato da una dittatura guidata da Erdoğan e diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è l’orientamento quindi da un’involuzione autoritaria che con le sue leggi sempre islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la svolta autoritaria del più restrittive ha reso sempre più evidente l’orientamento governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà succedere al Paese nel islamista della Turchia. Il negoziato per l’adesione di Ankara prossimo futuro. all’Unione europea è ad un punto morto: per entrare a far parte Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è stata e dell’Europa ogni paese deve rispettare le libertà fondamentali e i che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a comprendere un diritti umani, oltre a rinunciare alla pena di morte. aspetto della situazione sociale e politica turca forse nascosto ai media. Eleonora Panci, Chiara Francesca Torchia Giorgia Angelino Giorzet Turchia : colpi di stato e restrizioni della libertà La dittatura turca e l'Europa compromessa «Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la Turchia sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente dell’Università di Torino, durante l’incontro con gli studenti una settimana prima di Voci Scomode, La Turchia di Erdogan è mercenaria di un’Europa debole e quando parla delle trasformazioni profonde che il Paese, ponte tra medio ferita. Se da un lato, con la recente deriva autoritaria, le oriente e occidente, ha vissuto negli ultimi quindici anni. Le speranze poste trattative per l’ingresso nella UE della Turchia hanno subito all’inizio degli anni Zero nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di una battuta d’arresto, dall’altro continua a rimanere in piedi Erdogan, svaniscono quando cominciano a comparire elementi sempre più l’accordo per frenare il flusso di profughi siriani nei paesi conservatori. Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative europei. Questo accordo mette in luce due fattori con lo Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione problematici: internamente l’Unione Europea non riesce nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se le ancora a gestire in maniera ottimale il ricollocamento dei forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto potere? migranti, in quanto essi spesso vengono visti più come una minaccia che una risorsa per i paesi aderenti; ed Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo secolo, esternamente l’Unione firma accordi sul contenimento dei dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP, dai molteplici rifugiati (che ha portato con sè molte denunce di violenze colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla repressione della rivolta di da parte dei profughi) con il dittatore turco Erdogan, Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione, nazionali e internazionali, negli lasciando il fianco scoperto a possibili ricatti e allo stesso ultimi anni in particolare, è stato cruciale per interpretare ciò che stava tempo mostrando una scarsa attitudine verso gli ideali accadendo nel Paese, anche, negativamente, in fatto di distorsione delle democratici e solidali, che dovrebbero contraddistinguere il notizie e di manipolazione mediatica da parte delle autorità. progetto europeo. Di recente Erdogan ha utilizzato proprio Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice Chiara la carta dei migranti come minaccia per scongelare le Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione del parco, trattative sull’ingresso della Turchia nell’Unione Europea. diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è l’orientamento L’Europa di fronte alle censure e ai soprusi compiuti in terra islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la svolta autoritaria del turca sembra essere impotente, poiché irrimediabilmente governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà succedere al Paese nel compromessa. prossimo futuro. Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è stata e che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a comprendere un aspetto della situazione sociale e politica turca forse nascosto ai media. Matteo Roselli Giorgia Angelino Giorzet Turchia : colpi di stato e restrizioni della libertà L'ingresso mancato della Turchia nell'UE «Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la Turchia Gezi Park e il ruolo dei social sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente dell’Università di Torino, durante l’incontro con gli studenti una settimana prima di Voci Scomode, quando parla delle trasformazioni profonde che il Paese, ponte tra medio Le proteste in Turchia hanno riaperto il dibattito sul ruolo dei oriente e occidente, ha vissuto negli ultimi quindici anni. Le speranze poste social media nelle rivolte, sicuramente di ingente importanza all’inizio degli anni Zero nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di perché può dar luogo a proteste di massa in modi differenti. Ad Erdogan, svaniscono quando cominciano a comparire elementi sempre più esempio gli attivisti in rete usano i social media non solo per conservatori. Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative comunicare contenuti, ma anche per narrare il racconto stesso con lo Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione della protesta. E questo è fondamentale per colpire l'opinione nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se le pubblica, il problema nasce quando si scopre che a tutto ciò non forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto potere? corrisponde la realtà, come nel caso delle Primavere Arabe. Le proteste si basano su una maggioranza di governo che è sempre Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo secolo, più autoritaria e non dà modo di esprimersi all’opposizione e su dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP, dai molteplici un utilizzo dei media errato. Molti giornalisti che hanno deciso di colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla repressione della rivolta di raccontare gli eventi a Gezi Park sono stati picchiati, molte Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione, nazionali e internazionali, negli riviste sono state perquisite perché l’Akp voleva solo notizie ultimi anni in particolare, è stato cruciale per interpretare ciò che stava favorevoli, allontanando così tutte le opposizioni, questi sono accadendo nel Paese, anche, negativamente, in fatto di distorsione delle avvenimenti contrari alla democrazia che accadono spesso in notizie e di manipolazione mediatica da parte delle autorità. Turchia. L’ obiettivo è stato ed è tutt'ora quello di fermare Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice Chiara l'ondata autoritaria con a capo Erdogan, ma nonostante la rivolta Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione del parco, non si è riusciti ad arrivare a tale obiettivo. diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è l’orientamento islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la svolta autoritaria del governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà succedere al Paese nel prossimo futuro. Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è stata e Alessandra Rende , Alessia Nicastro che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a comprendere un aspetto della situazione sociale e politica turca forse nascosto ai media. Giorgia Angelino Giorzet Gezi Park: cronaca di una sommossa Turchia : colpi di stato e restrizioni della libertà La protesta di Gezi Park e la sua successiva soppressione rappresentano uno dei punti nevralgici nella storia recente della Turchia. Ad azionare una vera e «Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la Turchia propria sommossa antigovernativa contro il potere dell’Akp di Erdogan fu, in sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente dell’Università di Torino, realtà, una ragione “urbanistica”: la ristrutturazione di Gezi Park e durante l’incontro con gli studenti una settimana prima di Voci Scomode, dell’adiacente Piazza Taksim, simboli della Turchia repubblicana che tra le quando parla delle trasformazioni profonde che il Paese, ponte tra medio altre strutture, ospitavano la statua di Kemal Ataturk, fondatore e primo oriente e occidente, ha vissuto negli ultimi quindici anni. Le speranze poste presidente della nazione per la costruzione di un centro commerciale. Un all’inizio degli anni Zero nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di affronto, quello, che molti in Istanbul non accettarono e che trasformarono Erdogan, svaniscono quando cominciano a comparire elementi sempre più nell’occasione per protestare contro il sempre più pressante regime conservatori. Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative governativo, grazie anche al sostegno di 117 associazioni nate proprio a quel con lo Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione fine. Nella notte del 31 maggio 2013, con l’occupazione della piazza, scoppiò nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se le la protesta, proseguita per quindici giorni, con una guerriglia urbana tra la forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto potere? polizia di stato e la popolazione della capitale e non solo, che ha messo a nudo le forti tensioni che ormai permeavano nella ex Costantinopoli. Proprio Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo secolo, il culmine di questa protesta, avvenuto con lo sgombero della piazza e dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP, dai molteplici l’arresto di alcuni responsabili, ha dato il là ad un escalation di colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla repressione della rivolta di accentramento del potere, soprattutto nelle mani di Erdogan, che si è Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione, nazionali e internazionali, negli liberato di alcuni “scomodi” collaboratori, imprimendo una virata in senso ultimi anni in particolare, è stato cruciale per interpretare ciò che stava autoritario di matrice islamica al governo del paese. Oggi, la Turchia accadendo nel Paese, anche, negativamente, in fatto di distorsione delle rappresenta un sistema politico in via di evoluzione. Quel che è certo è che notizie e di manipolazione mediatica da parte delle autorità. dell’Akp nato a cavallo tra i due secoli con mire modernizzatrici e Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice Chiara filoeuropee resta ben poco. Il paese, respinto dall’Ue negli anni passati, Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione del parco, dopo aver riposto la propria attenzione alla ricerca di accordi con il mondo diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è l’orientamento orientale, sembrerebbe sempre più avere, anche agli occhi di chi aveva visto islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la svolta autoritaria del in favore dell'Akp, almeno in una prima fase, i connotati tipici di una governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà succedere al Paese nel dittatura. Quali saranno le sorti del futuro e del rapporto con il mondo prossimo futuro. occidentale, specie in seguito all'approdo di Trump alla guida degli Stati Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è stata e Uniti, non è dato sapere, non resta che aspettare. che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a comprendere un aspetto della situazione sociale e politica turca forse nascosto ai media. Carlo Cerutti,Ilaria Selvaggio Giorgia Angelino Giorzet I pinguini di Gezi Park Turchia : colpi di stato e restrizioni della libertà Il 1 giugno di quest'anno è stato un giorno importante per la Turchia: solo tre anni fa, nello stesso «Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la Turchia giorno, avvenivano i fatti di Gezi Park."Gezi Park" è nata come protesta sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente dell’Università di Torino, ambientalista contro la distruzione del parco stesso e la costruzione di durante l’incontro con gli studenti una settimana prima di Voci Scomode, un centro commerciale, ma si è trasformata in molto di più: il simbolo di quando parla delle trasformazioni profonde che il Paese, ponte tra medio una Turchia che non ce la fa più, una Turchia che ha mille sfaccettature, oriente e occidente, ha vissuto negli ultimi quindici anni. Le speranze poste mille idee e pensieri diversi, ma è anche una Turchia a cui queste idee e all’inizio degli anni Zero nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di questi pensieri diversi non importano se la posta in gioco è Erdogan, svaniscono quando cominciano a comparire elementi sempre più la libertà. La libertà di parlare, di esprimersi, di dichiarare la propria conservatori. Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative posizione, di dire no, di pensare, di con lo Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione essere. Essere se stessi in modo totale e senza limiti. Gezi Park ha visto nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se le tutte le sfaccettature della Turchia riunite per parlare, per condividere, forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto potere? ma soprattutto per dire "no". Invece il suo leader ha sentito odore di libertà e rumore di ribellione e ha preferito coprirlo con l'odore dei Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo secolo, lacrimogeni e il rumore assordante degli idranti, dei manganelli e delle dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP, dai molteplici sirene delle ambulanze. Gezi Park e i suoi manifestanti sono stati colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla repressione della rivolta di letteralmente annientati. E mentre un popolo gridava la sua Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione, nazionali e internazionali, negli indignazione, il suo capo cercava di distrarre il resto della Turchia con ultimi anni in particolare, è stato cruciale per interpretare ciò che stava documentari sui pinguini e report sulle malattie psichiatriche, non accadendo nel Paese, anche, negativamente, in fatto di distorsione delle rendendosi conto che l'altro giornalismo, quello vero, quello reale, quello notizie e di manipolazione mediatica da parte delle autorità. indipendente stava mostrando al mondo tutto ciò che accadeva. Ha Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice Chiara provato a dire che le notizie trapelate erano solo menzogne, ma in pochi Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione del parco, ci hanno creduto. E nonostante questo, a tre anni e qualche mese da diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è l’orientamento quei giorni la Turchia è ancora con le mani legate, ma soprattutto con la islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la svolta autoritaria del bocca cucita. E le grandi potenze occidentali cosa fanno? Ah si, loro governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà succedere al Paese nel chiudono gli occhi. prossimo futuro. Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è stata e Sharon Principe che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a comprendere un aspetto della situazione sociale e politica turca forse nascosto ai media. Giorgia Angelino Giorzet Turchia : colpi di stato e restrizioni della libertà Il rapporto con la satira «Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la Turchia sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente dell’Università di Torino, durante l’incontro con gli studenti una settimana prima di Voci Scomode, Nella satira utilizzata dai manifestanti il soggetto che ricorreva quando parla delle trasformazioni profonde che il Paese, ponte tra medio con più frequenza era il Primo Ministro turco Erdogan. Ciò che ci oriente e occidente, ha vissuto negli ultimi quindici anni. Le speranze poste ha colpito è come spesso egli venisse raffigurato al pari di un all’inizio degli anni Zero nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di sultano e di come da allora tutti coloro che hanno criticato il suo Erdogan, svaniscono quando cominciano a comparire elementi sempre più operato lo definiscano in questo modo. La satira, durante le conservatori. Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative proteste del 2013, è divenuta uno strumento non solo per con lo Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione “combattere” contro il Primo Ministro, ma anche per attirare nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se le l’attenzione dei media, rendendo virali dei contenuti sui social forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto potere? network. L’utilizzo di questa, se da una parte era utile per farsi notare da alcune emittenti e testate, dall’altra era un modo per Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo secolo, denunciare i media che sostenevano l’operato di Erdogan, come dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP, dai molteplici la stessa CNN turca (emblematico l’esempio del pinguino con la colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla repressione della rivolta di maschera antigas apparso sia come graffito sia come immagine Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione, nazionali e internazionali, negli sui social). ultimi anni in particolare, è stato cruciale per interpretare ciò che stava Inoltre, la satira è stata un elemento di coesione tra gli stessi accadendo nel Paese, anche, negativamente, in fatto di distorsione delle manifestanti, che, anche se appartenenti a gruppi sociali e notizie e di manipolazione mediatica da parte delle autorità. politici molto distanti tra loro, potevano in questo modo Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice Chiara ritrovarsi in un’immagine comune e facilitare la trasmissione del Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione del parco, loro messaggio in tutto il paese, oltre che nel mondo. diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è l’orientamento islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la svolta autoritaria del governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà succedere al Paese nel prossimo futuro. Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è stata e Federica Acquaviva , Luca Otella che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a comprendere un aspetto della situazione sociale e politica turca forse nascosto ai media. Giorgia Angelino Giorzet