il blog degli studenti_voci scomode

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degli studenti
degli STUDENTI
Turchia : colpi di stato e restrizioni della libertà
Turchia: colpi di stato e restrizioni delle libertà
Una delle caratteristiche più rilevanti della storia turca in età repubblicana è
«Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la Turchia
rappresentata dalla continua interferenza dei militari nella vita politica e civile
sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente dell’Università di Torino,
del paese, testimoniata dai quattro colpi di stato verificatisi nella seconda metà
durante l’incontro con gli studenti una settimana prima di Voci Scomode,
del ‘900.
quando parla delle trasformazioni profonde che il Paese, ponte tra medio­
Tale attività da parte dell’esercito è spesso interpretata secondo una visione
oriente e occidente, ha vissuto negli ultimi quindici anni. Le speranze poste
semplicistica e piuttosto inesatta. Secondo la vulgata prevalente i militari
all’inizio degli anni Zero nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di
sarebbero gli eredi del padre della patria Kemal Atatürk e avrebbero sempre
Erdogan, svaniscono quando cominciano a comparire elementi sempre più
agito nella difesa dei valori fondanti della repubblica turca, e in modo
conservatori. Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative
particolare del suo carattere laico e progressista. Tutti gli intereventi
con lo Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione
dell’esercito in politica sarebbero stati dunque volti a evitare derive
nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se le
conservatrici e religiose.
forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto potere?
Il punto di vista fin qui delineato mette in luce solo un aspetto molto parziale
della realtà dei fatti. Certamente i militari hanno sempre agito nella convinzione
Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo secolo,
di difendere e rafforzare la repubblica fondata da Atatürk, della cui eredità si
dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP, dai molteplici
consideravano guardiani. Ciò non si è però sempre tradotto in politiche di tipo
colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla repressione della rivolta di
progressista e nemmeno necessariamente laico. È invece corretto affermare
Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione, nazionali e internazionali, negli
che l’esercito si è sempre mosso in funzione del mantenimento e del
ultimi anni in particolare, è stato cruciale per interpretare ciò che stava
rafforzamento dell'ordine e della stabilità dello stato, identificando questi
accadendo nel Paese, anche, negativamente, in fatto di distorsione delle
principi in opzioni ideologiche differenti a seconda dei diversi contesti storici.
notizie e di manipolazione mediatica da parte delle autorità.
In questo modo è possibile capire come il golpe del 1980 fosse caratterizzato in
Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice Chiara
senso conservatore e si fosse appoggiato a un’ideologia nazionalista e religiosa
Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione del parco,
(la cosiddetta “sintesi turco­islamica”). Al contrario quello del 1997, volto ad
diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è l’orientamento
arrestare la crescita dei movimenti islamisti favorita anche dalle scelte
islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la svolta autoritaria del
ideologiche dei golpisti del 1980, ha avuto un aspetto apparentemente laico e
governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà succedere al Paese nel
progressista.
prossimo futuro.
Gli intereventi dei militari nella vita civile turca nel ‘900 vanno dunque letti alla
Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è stata e
luce di un pensiero politico decisamente autoritario – anche al di fuori degli
che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a comprendere un
ambienti militari e in modo trasversale tra le diverse fazioni ideologiche – che
aspetto della situazione sociale e politica turca forse nascosto ai media.
per tradizione assegnato alla sicurezza e alla stabilità dello stato un’importanza
preminente rispetto alle libertà individuali e ai valori democratici. Giorgia Angelino Giorzet
Carlo Pallard, dottorando in Global and Political Change UNITO
Ieri e oggi in Turchia
Turchia : colpi di stato e restrizioni della libertà
«Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la
Turchia sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente
«Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la Turchia
dell’Università di Torino, durante l’incontro con gli studenti una
sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente dell’Università di Torino,
settimana prima di Voci Scomode, quando parla delle trasformazioni
durante l’incontro con gli studenti una settimana prima di Voci Scomode,
profonde che il Paese, ponte tra medio­oriente e occidente, ha vissuto
quando parla delle trasformazioni profonde che il Paese, ponte tra medio­
negli ultimi quindici anni. Le speranze poste all’inizio degli anni Zero
oriente e occidente, ha vissuto negli ultimi quindici anni. Le speranze poste
nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di Erdogan, svaniscono
all’inizio degli anni Zero nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di
quando cominciano a comparire elementi sempre più conservatori.
Erdogan, svaniscono quando cominciano a comparire elementi sempre più
Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative con lo
conservatori. Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative
Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione
con lo Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione
nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se
nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se le
le forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto
forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto potere?
potere? Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo secolo,
Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo
dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP, dai molteplici
secolo, dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP,
colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla repressione della rivolta di
dai molteplici colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla
Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione, nazionali e internazionali, negli
repressione della rivolta di Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione,
ultimi anni in particolare, è stato cruciale per interpretare ciò che stava
nazionali e internazionali, negli ultimi anni in particolare, è stato
accadendo nel Paese, anche, negativamente, in fatto di distorsione delle
cruciale per interpretare ciò che stava accadendo nel Paese, anche,
notizie e di manipolazione mediatica da parte delle autorità.
negativamente, in fatto di distorsione delle notizie e di manipolazione
Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice Chiara
mediatica da parte delle autorità.
Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione del parco,
Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice
diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è l’orientamento
Chiara Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione
islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la svolta autoritaria del
del parco, diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è
governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà succedere al Paese nel
l’orientamento islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la
prossimo futuro.
svolta autoritaria del governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà
Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è stata e
succedere al Paese nel prossimo futuro.
che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a comprendere un
Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è
aspetto della situazione sociale e politica turca forse nascosto ai media.
stata e che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a
comprendere un aspetto della situazione sociale e politica turca forse
nascosto ai media.
Giorgia Angelino Giorzet
Giorgia Angelino Giorzet
Laicità, censura e autoritarismo
Turchia : colpi di stato e restrizioni della libertà
Il rapporto tra Turchia e censura ha messo in evidenza, da un
lato, il legame che esiste tra la democrazia, la religione e
«Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la Turchia
l’autoritarismo. Da secoli nell’Occidente vi è presente il
sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente dell’Università di Torino,
concetto di laicità dello Stato. La democrazia presuppone la
durante l’incontro con gli studenti una settimana prima di Voci Scomode,
tutela delle minoranze e imparzialità nel trattamento dei vari
quando parla delle trasformazioni profonde che il Paese, ponte tra medio­
gruppi sociali e perciò uno Stato veramente democratico non
oriente e occidente, ha vissuto negli ultimi quindici anni. Le speranze poste
può che essere laico. O perlomeno questa è la visione che si è
all’inizio degli anni Zero nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di
sviluppata nell’Europa occidentale e negli Stati Uniti in seguito
Erdogan, svaniscono quando cominciano a comparire elementi sempre più
a innumerevoli conflitti religiosi. È interessante notare che il
conservatori. Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative
processo di secolarizzazione della Turchia sotto la leadership
con lo Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione
di Mustafa Kemal Atatürk ha presupposto riforme piuttosto
nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se le
radicali e a volte non gradite da una parte della popolazione
forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto potere?
(soprattutto quella rurale) profondamente legata al passato
islamico del defunto Impero Ottomano. In che misura i valori di
Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo secolo,
uno Stato laico sono stati “interiorizzati” dalla società turca? Il
dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP, dai molteplici
ruolo dell’esercito di garante della laicità e i colpi di stato
colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla repressione della rivolta di
dimostrano che la secolarizzazione e le riforme di Atatürk sono
Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione, nazionali e internazionali, negli
state imposte e non condivise dalla maggioranza dei cittadini?
ultimi anni in particolare, è stato cruciale per interpretare ciò che stava
La cultura islamica (con i suoi precetti che concernono vasti
accadendo nel Paese, anche, negativamente, in fatto di distorsione delle
aspetti della vita privata e pubblica) ha a che fare con il
notizie e di manipolazione mediatica da parte delle autorità.
travaglio della Turchia verso una società democratica e libera?
Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice Chiara
La situazione attuale è senz’altro molto complessa; il governo
Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione del parco,
di Recep Tayyip Erdoğan è scivolato in una “dittatura
diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è l’orientamento
plebiscitaria” (ammesso che le ultime elezioni non siano state
islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la svolta autoritaria del
truccate) e in parte il suo appeal forse si spiega con la sua
governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà succedere al Paese nel
retorica ultraconservatrice che una parte della popolazione la
prossimo futuro.
trova liberatrice.
Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è stata e
che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a comprendere un
Goron , Marco Borro
aspetto della situazione sociale e politica turca forse nascosto ai media.
Giorgia Angelino Giorzet
Turchia : colpi di stato e restrizioni della libertà
L'ingresso mancato della Turchia nell'UE
L'ingresso mancato della Turchia nell'UE
La Turchia dopo i numerosi colpi di stato che hanno
«Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la Turchia
caratterizzato la sua storia dal 1960, ha avuto la possibilità di
sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente dell’Università di Torino,
iniziare le trattative per l’ingresso nell’UE soprattutto grazie alle
durante l’incontro con gli studenti una settimana prima di Voci Scomode,
riforme portate avanti dall’AKP che portano il paese a crescere
quando parla delle trasformazioni profonde che il Paese, ponte tra medio­
sia dal punto di vista economico che da quello dei diritti umani.
oriente e occidente, ha vissuto negli ultimi quindici anni. Le speranze poste
Il percorso d’adesione di questo paese nell’Unione si è mostrato
all’inizio degli anni Zero nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di
da subito un percorso difficile con la democrazia turca che non è
Erdogan, svaniscono quando cominciano a comparire elementi sempre più
mai sembrata completamente stabile agli occhi dei governi
conservatori. Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative
europei che criticano ancora pesantemente alcune politiche
con lo Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione
turche come quelle legate ai diritti delle molte minoranze attive
nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se le
nel paese.
forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto potere?
Questo euroscetticismo ha portato il governo turco a dirigere la
sua politica estera in altre direzioni e si traduce oggi nello stretto
Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo secolo,
rapporto tra Turchia e Russia. L’involuzione autoritaria del paese
dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP, dai molteplici
ha fatto sì che si allontanasse sempre più dall’Europa, la Turchia
colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla repressione della rivolta di
non ha più niente a che fare con la democrazia che era stata in
Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione, nazionali e internazionali, negli
passato e che sembrava poter essere considerata come “un
ultimi anni in particolare, è stato cruciale per interpretare ciò che stava
matrimonio tra Islam e democrazia”.
accadendo nel Paese, anche, negativamente, in fatto di distorsione delle
L’AKP era riuscito a introdurre un’agenda riformista per il
notizie e di manipolazione mediatica da parte delle autorità.
risollevare il paese e renderlo più prospero senza attuare una
Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice Chiara
politica di tipo religioso, al contrario oggi ci troviamo davanti ad
Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione del parco,
un paese governato da una dittatura guidata da Erdoğan e
diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è l’orientamento
quindi da un’involuzione autoritaria che con le sue leggi sempre
islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la svolta autoritaria del
più restrittive ha reso sempre più evidente l’orientamento
governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà succedere al Paese nel
islamista della Turchia. Il negoziato per l’adesione di Ankara
prossimo futuro.
all’Unione europea è ad un punto morto: per entrare a far parte
Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è stata e
dell’Europa ogni paese deve rispettare le libertà fondamentali e i
che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a comprendere un
diritti umani, oltre a rinunciare alla pena di morte.
aspetto della situazione sociale e politica turca forse nascosto ai media.
Eleonora Panci, Chiara Francesca Torchia
Giorgia Angelino Giorzet
Turchia : colpi di stato e restrizioni della libertà
La dittatura turca e l'Europa compromessa
«Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la Turchia
sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente dell’Università di Torino,
durante l’incontro con gli studenti una settimana prima di Voci Scomode,
La Turchia di Erdogan è mercenaria di un’Europa debole e
quando parla delle trasformazioni profonde che il Paese, ponte tra medio­
ferita. Se da un lato, con la recente deriva autoritaria, le
oriente e occidente, ha vissuto negli ultimi quindici anni. Le speranze poste
trattative per l’ingresso nella UE della Turchia hanno subito
all’inizio degli anni Zero nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di
una battuta d’arresto, dall’altro continua a rimanere in piedi
Erdogan, svaniscono quando cominciano a comparire elementi sempre più
l’accordo per frenare il flusso di profughi siriani nei paesi
conservatori. Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative
europei. Questo accordo mette in luce due fattori
con lo Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione
problematici: internamente l’Unione Europea non riesce
nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se le
ancora a gestire in maniera ottimale il ricollocamento dei
forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto potere?
migranti, in quanto essi spesso vengono visti più come una
minaccia che una risorsa per i paesi aderenti; ed
Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo secolo,
esternamente l’Unione firma accordi sul contenimento dei
dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP, dai molteplici
rifugiati (che ha portato con sè molte denunce di violenze
colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla repressione della rivolta di
da parte dei profughi) con il dittatore turco Erdogan,
Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione, nazionali e internazionali, negli
lasciando il fianco scoperto a possibili ricatti e allo stesso
ultimi anni in particolare, è stato cruciale per interpretare ciò che stava
tempo mostrando una scarsa attitudine verso gli ideali
accadendo nel Paese, anche, negativamente, in fatto di distorsione delle
democratici e solidali, che dovrebbero contraddistinguere il
notizie e di manipolazione mediatica da parte delle autorità.
progetto europeo. Di recente Erdogan ha utilizzato proprio
Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice Chiara
la carta dei migranti come minaccia per scongelare le
Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione del parco,
trattative sull’ingresso della Turchia nell’Unione Europea.
diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è l’orientamento
L’Europa di fronte alle censure e ai soprusi compiuti in terra
islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la svolta autoritaria del
turca sembra essere impotente, poiché irrimediabilmente
governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà succedere al Paese nel
compromessa.
prossimo futuro.
Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è stata e
che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a comprendere un
aspetto della situazione sociale e politica turca forse nascosto ai media.
Matteo Roselli
Giorgia Angelino Giorzet
Turchia : colpi di stato e restrizioni della libertà
L'ingresso mancato della Turchia nell'UE
«Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la Turchia
Gezi Park e il ruolo dei social
sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente dell’Università di Torino,
durante l’incontro con gli studenti una settimana prima di Voci Scomode,
quando parla delle trasformazioni profonde che il Paese, ponte tra medio­
Le proteste in Turchia hanno riaperto il dibattito sul ruolo dei
oriente e occidente, ha vissuto negli ultimi quindici anni. Le speranze poste
social media nelle rivolte, sicuramente di ingente importanza
all’inizio degli anni Zero nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di
perché può dar luogo a proteste di massa in modi differenti. Ad
Erdogan, svaniscono quando cominciano a comparire elementi sempre più
esempio gli attivisti in rete usano i social media non solo per
conservatori. Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative
comunicare contenuti, ma anche per narrare il racconto stesso
con lo Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione
della protesta. E questo è fondamentale per colpire l'opinione
nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se le
pubblica, il problema nasce quando si scopre che a tutto ciò non
forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto potere?
corrisponde la realtà, come nel caso delle Primavere Arabe. Le
proteste si basano su una maggioranza di governo che è sempre
Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo secolo,
più autoritaria e non dà modo di esprimersi all’opposizione e su
dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP, dai molteplici
un utilizzo dei media errato. Molti giornalisti che hanno deciso di
colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla repressione della rivolta di
raccontare gli eventi a Gezi Park sono stati picchiati, molte
Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione, nazionali e internazionali, negli
riviste sono state perquisite perché l’Akp voleva solo notizie
ultimi anni in particolare, è stato cruciale per interpretare ciò che stava
favorevoli, allontanando così tutte le opposizioni, questi sono
accadendo nel Paese, anche, negativamente, in fatto di distorsione delle
avvenimenti contrari alla democrazia che accadono spesso in
notizie e di manipolazione mediatica da parte delle autorità.
Turchia. L’ obiettivo è stato ed è tutt'ora quello di fermare
Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice Chiara
l'ondata autoritaria con a capo Erdogan, ma nonostante la rivolta
Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione del parco,
non si è riusciti ad arrivare a tale obiettivo.
diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è l’orientamento
islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la svolta autoritaria del
governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà succedere al Paese nel
prossimo futuro.
Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è stata e
Alessandra Rende , Alessia Nicastro
che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a comprendere un
aspetto della situazione sociale e politica turca forse nascosto ai media.
Giorgia Angelino Giorzet
Gezi Park: cronaca di una sommossa
Turchia : colpi di stato e restrizioni della libertà
La protesta di Gezi Park e la sua successiva soppressione rappresentano uno
dei punti nevralgici nella storia recente della Turchia. Ad azionare una vera e
«Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la Turchia
propria sommossa antigovernativa contro il potere dell’Akp di Erdogan fu, in
sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente dell’Università di Torino,
realtà, una ragione “urbanistica”: la ristrutturazione di Gezi Park e
durante l’incontro con gli studenti una settimana prima di Voci Scomode,
dell’adiacente Piazza Taksim, simboli della Turchia repubblicana ­ che tra le
quando parla delle trasformazioni profonde che il Paese, ponte tra medio­
altre strutture, ospitavano la statua di Kemal Ataturk, fondatore e primo
oriente e occidente, ha vissuto negli ultimi quindici anni. Le speranze poste
presidente della nazione ­ per la costruzione di un centro commerciale. Un
all’inizio degli anni Zero nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di
affronto, quello, che molti in Istanbul non accettarono e che trasformarono
Erdogan, svaniscono quando cominciano a comparire elementi sempre più
nell’occasione per protestare contro il sempre più pressante regime
conservatori. Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative
governativo, grazie anche al sostegno di 117 associazioni nate proprio a quel
con lo Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione
fine. Nella notte del 31 maggio 2013, con l’occupazione della piazza, scoppiò
nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se le
la protesta, proseguita per quindici giorni, con una guerriglia urbana tra la
forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto potere?
polizia di stato e la popolazione della capitale e non solo, che ha messo a
nudo le forti tensioni che ormai permeavano nella ex Costantinopoli. Proprio
Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo secolo,
il culmine di questa protesta, avvenuto con lo sgombero della piazza e
dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP, dai molteplici
l’arresto di alcuni responsabili, ha dato il là ad un escalation di
colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla repressione della rivolta di
accentramento del potere, soprattutto nelle mani di Erdogan, che si è
Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione, nazionali e internazionali, negli
liberato di alcuni “scomodi” collaboratori, imprimendo una virata in senso
ultimi anni in particolare, è stato cruciale per interpretare ciò che stava
autoritario di matrice islamica al governo del paese. Oggi, la Turchia
accadendo nel Paese, anche, negativamente, in fatto di distorsione delle
rappresenta un sistema politico in via di evoluzione. Quel che è certo è che
notizie e di manipolazione mediatica da parte delle autorità.
dell’Akp nato a cavallo tra i due secoli con mire modernizzatrici e
Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice Chiara
filo­europee resta ben poco. Il paese, respinto dall’Ue negli anni passati,
Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione del parco,
dopo aver riposto la propria attenzione alla ricerca di accordi con il mondo
diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è l’orientamento
orientale, sembrerebbe sempre più avere, anche agli occhi di chi aveva visto
islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la svolta autoritaria del
in favore dell'Akp, almeno in una prima fase, i connotati tipici di una
governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà succedere al Paese nel
dittatura. Quali saranno le sorti del futuro e del rapporto con il mondo
prossimo futuro.
occidentale, specie in seguito all'approdo di Trump alla guida degli Stati
Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è stata e
Uniti, non è dato sapere, non resta che aspettare.
che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a comprendere un
aspetto della situazione sociale e politica turca forse nascosto ai media.
Carlo Cerutti,Ilaria Selvaggio
Giorgia Angelino Giorzet
I pinguini di Gezi Park
Turchia : colpi di stato e restrizioni della libertà
Il 1 giugno di quest'anno è stato un giorno importante per la Turchia: solo
tre anni fa, nello stesso
«Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la Turchia
giorno, avvenivano i fatti di Gezi Park."Gezi Park" è nata come protesta
sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente dell’Università di Torino,
ambientalista contro la distruzione del parco stesso e la costruzione di
durante l’incontro con gli studenti una settimana prima di Voci Scomode,
un centro commerciale, ma si è trasformata in molto di più: il simbolo di
quando parla delle trasformazioni profonde che il Paese, ponte tra medio­
una Turchia che non ce la fa più, una Turchia che ha mille sfaccettature,
oriente e occidente, ha vissuto negli ultimi quindici anni. Le speranze poste
mille idee e pensieri diversi, ma è anche una Turchia a cui queste idee e
all’inizio degli anni Zero nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di
questi pensieri diversi non importano se la posta in gioco è
Erdogan, svaniscono quando cominciano a comparire elementi sempre più
la libertà. La libertà di parlare, di esprimersi, di dichiarare la propria
conservatori. Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative
posizione, di dire no, di pensare, di
con lo Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione
essere. Essere se stessi in modo totale e senza limiti. Gezi Park ha visto
nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se le
tutte le sfaccettature della Turchia riunite per parlare, per condividere,
forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto potere?
ma soprattutto per dire "no". Invece il suo leader ha sentito odore di
libertà e rumore di ribellione e ha preferito coprirlo con l'odore dei
Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo secolo,
lacrimogeni e il rumore assordante degli idranti, dei manganelli e delle
dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP, dai molteplici
sirene delle ambulanze. Gezi Park e i suoi manifestanti sono stati
colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla repressione della rivolta di
letteralmente annientati. E mentre un popolo gridava la sua
Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione, nazionali e internazionali, negli
indignazione, il suo capo cercava di distrarre il resto della Turchia con
ultimi anni in particolare, è stato cruciale per interpretare ciò che stava
documentari sui pinguini e report sulle malattie psichiatriche, non
accadendo nel Paese, anche, negativamente, in fatto di distorsione delle
rendendosi conto che l'altro giornalismo, quello vero, quello reale, quello
notizie e di manipolazione mediatica da parte delle autorità.
indipendente stava mostrando al mondo tutto ciò che accadeva. Ha
Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice Chiara
provato a dire che le notizie trapelate erano solo menzogne, ma in pochi
Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione del parco,
ci hanno creduto. E nonostante questo, a tre anni e qualche mese da
diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è l’orientamento
quei giorni la Turchia è ancora con le mani legate, ma soprattutto con la
islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la svolta autoritaria del
bocca cucita. E le grandi potenze occidentali cosa fanno? Ah si, loro
governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà succedere al Paese nel
chiudono gli occhi.
prossimo futuro.
Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è stata e
Sharon Principe
che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a comprendere un
aspetto della situazione sociale e politica turca forse nascosto ai media.
Giorgia Angelino Giorzet
Turchia : colpi di stato e restrizioni della libertà
Il rapporto con la satira
«Se la storia fosse andata diversamente in una serie di bivi, oggi la Turchia
sarebbe differente» racconta Luca Ozzano, docente dell’Università di Torino,
durante l’incontro con gli studenti una settimana prima di Voci Scomode,
Nella satira utilizzata dai manifestanti il soggetto che ricorreva
quando parla delle trasformazioni profonde che il Paese, ponte tra medio­
con più frequenza era il Primo Ministro turco Erdogan. Ciò che ci
oriente e occidente, ha vissuto negli ultimi quindici anni. Le speranze poste
ha colpito è come spesso egli venisse raffigurato al pari di un
all’inizio degli anni Zero nelle spinte riformistiche dell’AKP, il partito di
sultano e di come da allora tutti coloro che hanno criticato il suo
Erdogan, svaniscono quando cominciano a comparire elementi sempre più
operato lo definiscano in questo modo. La satira, durante le
conservatori. Pochi giorni fa l’Europa ha definitivamente sospeso le trattative
proteste del 2013, è divenuta uno strumento non solo per
con lo Stato turco, ma cosa sarebbe diventata la Turchia se l’integrazione
“combattere” contro il Primo Ministro, ma anche per attirare
nell’Unione Europea fosse stata possibile? Che paese sarebbe oggi se le
l’attenzione dei media, rendendo virali dei contenuti sui social
forze militari turche nell’ultimo secolo non avessero avuto tanto potere?
network. L’utilizzo di questa, se da una parte era utile per farsi
notare da alcune emittenti e testate, dall’altra era un modo per
Tante sono le questioni che hanno segnato la storia turca dell’ultimo secolo,
denunciare i media che sostenevano l’operato di Erdogan, come
dalla laicità dello Stato, eredità di Atatürk, all’avvento dell’AKP, dai molteplici
la stessa CNN turca (emblematico l’esempio del pinguino con la
colpi di stato in nome della difesa dei valori, alla repressione della rivolta di
maschera antigas apparso sia come graffito sia come immagine
Gezi Park. Il ruolo dei mezzi d’informazione, nazionali e internazionali, negli
sui social).
ultimi anni in particolare, è stato cruciale per interpretare ciò che stava
Inoltre, la satira è stata un elemento di coesione tra gli stessi
accadendo nel Paese, anche, negativamente, in fatto di distorsione delle
manifestanti, che, anche se appartenenti a gruppi sociali e
notizie e di manipolazione mediatica da parte delle autorità.
politici molto distanti tra loro, potevano in questo modo
Proprio dagli avvenimenti di Piazza Taskim del giugno 2013, dice Chiara
ritrovarsi in un’immagine comune e facilitare la trasmissione del
Maritato, che ha vissuto sulla sua pelle i giorni dell’occupazione del parco,
loro messaggio in tutto il paese, oltre che nel mondo. diventa chiaro il motivo delle proteste: il problema non è l’orientamento
islamista del governo, ciò che preoccupa di più è la svolta autoritaria del
governo di Erdogan, ieri come oggi, e cosa potrà succedere al Paese nel
prossimo futuro.
Gezi ha così aperto al mondo occidentale una finestra su quella che è stata e
Federica Acquaviva , Luca Otella
che è ora l’opposizione popolare in Turchia, contribuendo a comprendere un
aspetto della situazione sociale e politica turca forse nascosto ai media.
Giorgia Angelino Giorzet