gesti di condivisione - Scuole Sacra Famiglia

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gesti di condivisione - Scuole Sacra Famiglia
Percorso 2.2
GESTI DI CONDIVISIONE
Attraverso il racconto evangelico dei pani e dei pesci, riflettiamo, anche con l’aiuto dei
genitori, sul valore della “condivisione”. Sperimentiamo il bello del mettere in comune un
frutto per fare merenda insieme e scopriamo, nel nostro piccolo, gesti di condivisione.
Obiettivi di apprendimento
 Scoprire nel Vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù
 Riconoscere il valore della condivisione per i cristiani
Obiettivi trasversali
Il sé e l’altro
 Riflettere e sperimentare gesti di condivisione
Materiali
Un cesto con 5 pani e due pesci, un Vangelo, un cartellone, un foglietto per ciascun
bambino.
Attività
1.
Un piccolo, grande gesto

Facciamo trovare ai bambini un cesto con cinque pani e
due pesci, il libro del Vangelo aperto sul racconto della
moltiplicazione/condivisione dei pani e dei pesci e un
cartellone arrotolato. Chiediamo ai bambini a cosa
serve quello che abbiamo preparato e lasciamoli liberi
di esprimersi. Spieghiamo poi che leggendo il libro del
Vangelo si possono conoscere la vita e gli insegnamenti
di Gesù e invitiamoli ad ascoltare il racconto “Gesù
sfama la folla”.
Gesù sfama la folla
La gente seguiva Gesù ovunque andasse. […] Un giorno la folla era
rimasta con lui su una collina per molto tempo e Gesù si accorse che
la gente aveva fame. Allora chiese ai suoi amici dove si poteva
trovare qualcosa da mangiare per tutti. Filippo si stupì di questa
richiesta: c’erano migliaia di uomini, donne e bambini! Come
potevano permettersi di comprare tutto quel cibo? Ma Andrea portò
da Gesù u ragazzo. “Questo ragazzo ha cinque pani e due pesci e li
condividerebbe volentieri…” Gesù disse ai suoi amici di far sedere la
gente. Poi prese i pani e i pesci del ragazzo. Ringraziò Dio e
cominciò a distribuirli. Tutte le persone presenti si passarono il cibo:
era abbastanza per tutti e nessuno rimase affamato!
(Junior EDB, Bologna 2012)
2.

Gesù ha potuto sfamare tutte quelle persone grazie al gesto del bambino che ha
voluto condividere la sua merenda…

Apriamo il cartellone: al centro avremo scritto “Condivisione è…”. Chiediamo ai
bambini se conoscono il significato della parola “condivisione” e annotiamo i loro
interventi sul cartellone (se serve aiutiamoli con qualche esempio) concreto.

Invitiamoli ad intervistare i loro genitori sull’argomento e consegniamo a ciascuno
un foglietto dove annotare le risposte, che poi potremo incollare sul cartellone.

“E qui tra noi? Ricordate qualche episodio di condivisione?” (lasciamo i bambini
liberi di esprimersi). Chiediamo di rappresentare con un disegno un episodio di
condivisione che poi appenderemo in bacheca.
Facciamo merenda

Invitiamo i bambini a portare a scuola un frutto, quello che vogliono:
disponiamoci in cerchio e chiediamo ai bambini di presentare agli altri il proprio
frutto, spiegando di che cosa
si tratta e perché lo hanno
scelto.

3.
Escogitiamo un modo perché
ciascuno possa assaggiare
un pezzetto della frutta degli
altri e fare, così, merenda
insieme (si potrebbe fare una
macedonia di frutta uguale
per tutti).
Le nostre emozioni

Dopo la merenda chiediamo ai bambini di esprimere le proprie emozioni: “E’
stato bello ricevere un pezzo di frutta dagli altri? E offrire la propria?” e
raccogliamo gli interventi sul cartellone.

Ora, partendo dalla generosità del ragazzino del racconto del Vangelo, e
ripensando alla nostra merenda e alle esperienze annotate sul cartellone,
sottolineiamo che quando mettiamo in comune con gli altri, gratuitamente,
qualcosa di nostro, sperimentiamo il valore della condivisione. Questo non solo
nel caso di oggetti materiali (un gioco, un libro, dei vestiti, soldi…), ma anche
quando siamo felici con chi è felice, vicini a chi è triste o si trova in difficoltà,
disponibili con chi vuole giocare con noi.

Gesù stesso lo fa: si ferma, ascolta e accoglie il bisogno della gente (ricordiamo il
miracolo dei pani e dei pesci). Riflettiamo che senza la disponibilità del bambini,
tutti sarebbero tornati alle loro case e avrebbero pranzato in solitudine o non
avrebbero pranzato per nulla. Condividere ciò che siamo e abbiamo è quindi fare
ciò che Gesù ci ha insegnato.

Concludiamo ripetendo che non si condividono solo la merenda, il pane, il gioco,
ma anche l’amicizia, l’affetto, l’amore.
Osserviamo:
1. Osserviamo se i bambini sanno ascoltare il brano proposto e se ricordano i
passaggi principali, comprendono e sanno dire che cosa ci ha insegnato Gesù in
questo episodio della sua vita.
2. Durante la conversazione annotiamo se:
 intervengono spontaneamente
 conoscono il significato di “condivisione”
 sanno individuare gesti quotidiani di condiivisione
3. Osserviamo, inoltre, se è disposto a condividere il proprio frutto e accetta di
collaborare per creare una merenda comune.
Cartellone della condivisione
Cartellone preparato con le foto dell’esperienza fatta a scuola e i contributi dei genitori da casa