pag.6 - Ufficio Pellegrinaggi Diocesi di Vicenza

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pag.6 - Ufficio Pellegrinaggi Diocesi di Vicenza
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ESERCIZI SPIRITUALI IN TERRA SANTA Una proposta itinerante: dagli aspetti storici e geografici alla riflessione sulla Parola
Dio incontra alle sorgenti
Il tema scelto
per questa nuova
iniziativa
evoca un’acqua
dissetante e nutriente
simbolo di vita
ed essenzialità, vera
cura per lo spirito
a quest’anno l’Ufficio
Diocesano Pellegrinaggi dà avvio ad una
esperienza unica nel suo
genere all’interno del panorama di proposte di esercizi
spirituali.
A caratterizzare l’esperienza, fissata per il prossimo
ottobre,
sono
essenzialmente due elementi: l’elemento itinerante
della proposta che prevede
per ogni giornata alcuni
luoghi di visita con una introduzione sugli aspetti
storici, geografici e archeologici da parte di don Raimondo Sinibaldi, e una
seconda parte di riflessione-provocazione biblica
proposta dalla biblista An-
tonella Anghinoni, a cui seguirà un tempo di silenzio
personale e di riflessione.
“Dio incontra alle sorgenti”: le sorgenti sono luoghi nei quali si sono svolti
incontri ed eventi significativi come al pozzo di Sicar
tra Gesù e la Samaritana,
ad Ein Karem per Maria ed
Elisabetta, alla sorgente di
Ein Gedi tra l’amato e
l’amata del Cantico dei
Cantici, a Gerico dove si
trova la fonte di Eliseo, e
questo solo per citare alcuni luoghi e i relativi richiami biblici.
Un’occasione particolare
per darsi del tempo perso-
nale andando alla sorgente
stessa della fede. Una cura
dello Spirito attraverso la
Parola di Dio che rianima la
nostra vita quotidiana. La
parola stessa, “sorgente”,
evoca il senso di un’acqua
dissetante e nutriente, simbolo di vita ed essenzialità.
Silvia Cavinato
D
Ein Gedi
Antonella Anghinoni
Il pozzo di Sicar
SPECIALE NOVEMBRE 2012 Da Har Karkom a Wadi Arbel
PROPOSTE NATALIZIE Un capodanno differente
Nei luoghi del Santo
Il Sahara di Charles de Foucauld
Una serie di tappe
significative
dal punto di vista
biblico e della fede
Pellegrinaggio
nel deserto
fino all’oasi
di El Golea
ra le varie iniziative di
pellegrinaggio dell’Ufficio, la Terra del Santo
ricopre un ruolo importante
come meta, sorgente della
nostra fede e terra nella
quale è nato e vissuto il
Santo di Dio.
Per il prossimo novembre
è stato studiato un percorso
speciale che prevede una
serie di tappe che lo rendono
particolarmente significativo, utile all’approfondimento di alcune tematiche
legate a luoghi biblici di interesse specifico.
Di spicco è Har Karkom,
luogo già trattato più volte
nello Speciale dell’Ufficio.
T
Il monte di Har Karkom
Secondo gli studi del professor Emmanuel Anati,
questa montagna, situata
nel deserto del Negev, sarebbe il vero Monte Sinai,
uno degli snodi vitali della
storia della salvezza.
Il tragitto, quindi, porterà i
pellegrini sino ad Eilat e alle
miniere di Salomone a
Timna. Poi Ein Avdat, con i
resti nabatei e bizantini e
Beersheva, la più grande
città nel deserto del Negev
e sito che ci riporta al giuramento di Abramo e Abimelech. Era la città più
meridionale di Israele al
tempo della Bibbia; da qui
l’espressione “da Dan a Bersabea (Beersheva)” usata a
volte per intendere l’intero
regno.
Risalendo poi verso nord,
altro luogo di particolare interesse, crogiolo dei tre
monoteismi,
è
Hebron,
dove si trova la tomba dei
patriarchi Abramo, Isacco e
Giacobbe.
Altra tappa di rilievo sarà
la Samaria, regione montuosa situata tra la Galilea, a
nord, e la Giudea, a sud. Nel
30 d.C. l’imperatore Augusto assegnò la città di Sebastiya a Erode il Grande
assumendo il nome di Sebaste. I resti rilevanti di questo
periodo sono di grande bellezza e rendono la città ricca
di un fascino ancor oggi visibile dai resti ritrovati grazie agli scavi di archeologi
tra i più importanti al
mondo. Samaria è stata associata a Giovanni il Battista, il cui corpo si crede sia
sepolto qui. Al Festival Biblico di quest’anno, nell’ambito dell’iniziativa Linfa
dell’Ulivo, si svolgerà una
mostra dedicata a questa
città (“Sabastiya. I frutti
della storia e la memoria di
Giovanni Battista”, Loggia
del Capitaniato, 18-27 maggio); senz’altro un’utile introduzione alla visita di
novembre.
Continuando la risalita
della terra d’Israele si giungerà poi al lago di Tiberiade
con la possibilità di percorrere a piedi un tratto del
Wadi Arbel, percorso compiuto da Gesù quando da
Nazareth si trasferì a Cafarnao iniziando la sua vita
pubblica. In questo percorso
non mancheranno poi Gerusalemme e Betlemme, luoghi
centrali
per
ogni
pellegrino che giunga nella
Terra del Santo.
Ci sono gli ultimi posti disponibili, vi aspettiamo!
S.C.
“C
hi vive bene il capodanno…
vive
bene
tutto
l’anno!”.
Chi non desidera iniziare
bene l’anno nuovo? Si rincorre il cenone con gli
amici, si prende il volo per
una meta più calda, si consultano le stelle e gli oroscopi… tante scelte diverse
per stili di vita diversi. Le
proposte, però, non devono essere tutte necessariamente all’insegna del
“fare”, ma possono anche
aprirci scenari inaspettati
sull’“essere”.
Un modo alternativo per
cominciare l’anno con il
piede giusto potrebbe perché no? - essere un pellegrinaggio. Il 2013 potrebbe, così, aprirsi con un
momento di ricarica non
solo fisica, ma soprattutto
spirituale. Le proposte dell’Ufficio Pellegrinaggi sono
due: la Terra del Santo e
l’Algeria.
I luoghi della nostra fede,
i luoghi del Natale, i luoghi
in cui la Carità si è fatta
carne e dove anche la carità degli uomini è chiamata
a concretizzarsi, lanciano
una sfida a quei pellegrini
che vorranno affidare alla
Terra del Santo la fine dell’anno vissuto e l’inizio di
quello nuovo.
Il “piccolo fratello”
Charles de Foucauld
Traversando il deserto
del Sahara, i pellegrini potranno conoscere la figura
di Charles de Foucauld, stabilitosi nel cuore dell’Hoggar come “piccolo fratello
universale di Gesù” per dedicarsi a studiare la lingua e
la cultura dei Tuareg e potersi donare totalmente a
loro.
La sua vita, vissuta in
ascolto della Parola e nell’imitazione di Gesù, ha
fatto fiorire il deserto. Le
parole incise sulla sua
tomba, nell’oasi di El Golea,
“Gridare il Vangelo con
tutta la vita”, siano per chi
parte il migliore augurio di
un nuovo anno.
L.Z.