Scuola, scoperta una cattedra su cinque

Transcript

Scuola, scoperta una cattedra su cinque
IL SECOLO XIX
15
VENERDÌ 2 SETTEMBRE 2016
SAVONA
Il proverbio
Settembre caldo e asciutto maturare da ogni frutto
Alcuni proverbi: “Settembre caldo e asciutto maturare
da ogni frutto”. “A Settembre chi è esperto non viaggia mai scoperto”. “Settembre, per il povero è già inverno”. “Se a settembre senti tonare, tini e botti puoi
preparare”.
A DUE SETTIMANE DALL’INIZIO DELLE LEZIONI ORGANICI IN ALTO MARE. I PRESIDI SOTTO PRESSIONE
Scuola, scoperta una cattedra su cinque
Ritardi nelle nomine dei prof, procedure farraginose: si partirà con un valzer di supplenti
5
SILVIA CAMPESE
SAVONA. C’è chi parla del peggior avvio d’anno scolastico
che si possa ricordare da dieci
anni a questa parte. Tutti, comunque,concordanosuunfatto: il rischio di aprire i portoni
delle scuole con un’ampia fetta
di cattedre scoperte è più elevato del solito. Si parla di un 20
per cento di cattedre vuote. Un
disagio enorme per gli utenti,
gli studenti, che assisteranno a
un valzer di supplenti, che potrebbe protrarsi per parecchie
settimane.
Il motivo dei posti vacanti è
semplice: si è verificato un ritardo significativo rispetto all’espletamento delle pratiche
che, gli scorsi anni, erano completate entro il 31 agosto.
Oggi, le scadenze per le nomine in ruolo, per le assegnazioni provvisorie e per tutti
quei complicati meccanismi,
che permettono di avviare
l’anno scolastico con la stragrande maggioranza dei docentialproprioposto,sonostate spostate al 15 settembre. Le
conseguenze sono immaginabili: ritardi e disordini, per un
anno scolastico che si anticipa
particolarmente difficoltoso.
Basti pensare che, nell’intera
settimana, si svolgeranno le
“conciliazioni”, quei tentativi,
da parte del Ministero, di trovare una soluzione agli errori
commessi dal programma informatico del Ministero, che ha
errato centinaia di assegnazioni di cattedre. A Savona, una
cinquantina i prof. chiamati a
“conciliare” all’Ufficio Scolastico di corso Italia.
«Siamo in alto mare – dice
Gianni Cazzola, Flc Cgil-. Il rischio che decine di cattedre siano scoperte, nella nostra provincia, è più che reale. A meno
che il Ministero non faccia
qualche miracolo. Visto il lavoro svolto sino ad oggi, le spe-
LA RIFORMA
&
Domande
Risposte
1
Chesignificatohalamaggioreautonomiacheilministro intende riconoscere alle scuole?
La scuola del futuro, nelle intenzioni del ministero
dell’Istruzione, dovrà avere la capacità di personalizzare i
programmi di studio e l’offerta formativa, in base al principio dell’autonomia. Questo comporta anche la possibilità di
scegliere gli insegnanti più adatti alle proprie esigenze.
Il primo giorno di scuola si avvicina e sono ancora molti i problemi da risolvere
ranze di una rapida soluzione
sono davvero poche. A rimetterci saranno gli studenti, ma
anche gli insegnanti, inseriti in
un meccanismo sempre più
complicato e paradossale».
Una situazione è preoccupante. «Gli effetti si susseguiranno a catena – dice Gianni
Garino, Cisl Scuola-. Non solo
molte cattedre saranno scoperte all’apertura dell’anno
scolastico, ma il disordine proseguirà per mesi. Sono state
compiute ingiustizie enormi
nell’assegnazione delle destinazioni, con decine di ricorsi in
piedi. Quando, nell’arco dell’anno, andranno risolvendosi,
con i pronunciamenti dei tribunali del lavoro, gli insegnanti potranno essere trasferiti interrompendo il lavoro avviato
con la propria classe. I funzionari del Provveditorato di Savona stanno lavorando giorno
e notte per tamponare una situazione che rischia di esplodere».
Come se non bastasse, a
complicare le cose e a incrementare il rischio dei ricorsi, si
sono aggiunte le chiamate dirette dai presidi, con selezione
dei docenti in base a curriculum e colloqui.
«Ho effettuato una dozzina
di colloqui – dice il dirigente
I SINDACATI
IL CAPO D’ISTITUTO
«Il disordine
proseguirà per
mesi e a rimetterci
saranno gli
studenti»
Gargano: «Non
vedo progressi,
solo il taglio delle
spese destinate
alla scuola»
scolastico dei Comprensivi Primo e Secondo di Albenga, Riccardo Badino-. Tutto lavoro in
più e responsabilità notevoli
per noi presidi, con un sovrapporsi di situazioni che rischieranno di protrarsi per diversi
mesi dopo l’avvio dell’anno
scolastico».
«Tutte queste novità hanno
complicato parecchio il sistema scuola – il commento del
dirigente del Liceo Chiabrera
Martini, Alfonso Gargano-.
Speriamo si tratti di un anno di
rodaggio, altrimenti presidi e
docenti dovranno ricorrere all’uso di pastiglie calmanti. Al di
là delle battute, si è trattato di
un’estate tumultuosa. Tutto è
sopportabile, anche le fasi di
assestamento, se l’obiettivo è
migliorare la scuola. Al momento, però, non nascondo le
perplessità: non ho elementi
che mi permettano di vedere
progressi in positivo, a fronte
della Riforma. Quello che
emerge, ad oggi, è solo un risparmio nelle spese destinate
all’istruzione».
2
La chiamata diretta degli insegnanti cosa comporta
nella sostanza? Forse che ogni scuola può scegliere i
propri docenti?
È una delle novità che ha fatto più clamore. La chiamata diretta è la possibilità per i presidi di scegliere i propri insegnanti, attraverso avvisi pubblici, esaminando curriculum e
sostenendo anche dei colloqui, sempre attingendo a precisi
«ambiti territoriali». Insomma, con qualche limitazione.
3
I tanto contestati trasferimenti lontano dalla precedente sede di lavoro chi possono riguardare?
La procedura che tante proteste sta creando,riguarda
solo i neo-assunti, o coloro che hanno fatto domanda di trasferimento. Gli altri insegnanti, invece, non verranno spostati dalla scuola dove hanno lavorato fino ad oggi, a meno
che non siano loro a chiederlo espressamente.
4
Cosa deve fare un insegnante per essere preso in considerazione da un preside?
Per essere selezionati dai presidi, i docenti devono inviare innanzitutto il proprio curriculum con competenze ed
esperienze, ma possono anche essere chiamati a sostenere
un colloquio. Per il momento al Ministero sono arrivate
56.659 candidature.
5
È vero che la riforma sta creando più problemi che
vantaggi?
È vero che il debutto della riforma sta incontrando
molte difficoltà. Ritardi, mancanza di trasparenza e criteri
troppo variabili da istituto ad istituto, sono le denunce più
frequenti da parte dei docenti coinvolti.