SCUOLA BIELLESE DI PSICOTERAPIA PSICOANALITICA

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SCUOLA BIELLESE DI PSICOTERAPIA PSICOANALITICA
SCUOLA BIELLESE DI PSICOTERAPIA PSICOANALITICA
Direttrice, e Docente, SELINA MARSONI SELLA, Psicoterapeuta (Tavistock, Londra)
Consulente, Dott. DONALD MELTZER, Psicoanalista (Oxford), Visiting Professor all'Università di Milano.
Seminario di sabato 2 febbraio 1991
Discorso del Dott. Meltzer sul Corso Modello Tavistock
Vorrei cogliere I' opportunità di questo incontro per spiegarvi che cosa significhi chiamare
questo corso un "Corso Modello Tavistock”. Ma prima di farlo desidero raccontarvi un pò della
sua storia, di come ebbe origine e quale è il suo significato nell'ambito della Psicoanalisi.
Il corso ebbe inizio nel 1948 al Tavistock, con la Signora Bick, Esther Bick, come direttrice e con
l'incoraggiamento di Melanie Klein.
Questo fu deciso perché lo sviluppo della Psicoanalisi infantile nell'ambito della Società Inglese
di Psicoanalisi era diventato praticamente inesistente e ciò a motivo della rigidità delle regole
per il training. Un aspetto di questa rigidità era dato dalla condizione posta dalla Società che le
persone dovessero seguire il training con pazienti adulti prima che fosse loro consentito di
lavorare con i bambini: questo comportava che le persone, che secondo il regolamento non
potevano essere accettate per il training con gli adulti prima dei trent'anni, non lo finivano
prima di essere prossimi ai quaranta, quando era ormai tardi per intraprendere il lavoro con i
bambini con la necessaria risposta emotiva.
Il risultato fu che sotto l'influenza della Signora Klein la maggior parte delle persone nel
gruppo kleiniano intrapresero il training infantile, ma in seguito nessuno di essi praticò l'analisi
infantile. La stessa cosa successe nel "Middle Group" (dove non si seguiva specificamente né la
scuola "ortodossa" freudiana né quella kleiniana) sotto l'influenza del Dott. Wínnicott: molte
persone fecero il training e nessuno dì essi seguì il lavoro nella pratica con i bambini. Cosicché
la prima idea fu di rendere questo training in analisi infantile accessibile a persone tra i venti e i
trenta anni e naturalmente ciò implicava che si sarebbero coinvolte anche persone di
formazione non medica.
Il secondo e più importante aspetto era di ordine filosofico: e cioè la questione della filosofia che
informava la Psicoanalisi nel suo approccio pedagogico.
Intorno alla Psicoanalisi iniziata con Freud esisteva molta preoccupazione per la sua
rispettabilità scientifica e gli Istituti sparsi per il mondo insegnavano la Psicoanalisi come se si
trattasse dì un corpo di nozioni scientifiche e di procedure tecniche ben definite che si potevano
"imparare" nella stessa maniera in cui si imparava la medicina.
La Signora Harris, che presto sarebbe succeduta alla Signora Bick, aveva una formazione di tipo
umanistico nella letteratura classica Inglese, e così suo marito, Roland Harris, un pedagogista
che era stato direttore di una scuola superiore, e successivamente impegnato al Ministero dell'
Educazione. Erano entrambi convinti che la Psicoanalisi non potesse essere soggetta a procedura
scientifica e che le persone non potevano esservi "addestrate", potevano solo “apprenderla", non
essere “educate". Perciò la formazione di uno Psicoanalista non poteva essere una questione di
informazioni accumulate, ma era una questione di acquisizione di conoscenza, di "saggezza".
Io mi avvicinai a questo problema lavorando nella Societá Britannica di Psicoanalisi nell'area
educativa, e realizzai che la grande debolezza nella formazione degli psicoanalisti stava nella
mediocrità della capacità di osservazione dei fenomeni mentali. Ciò che prese forma a poco a
poco attraverso gli anni '50 e '60 al Tavistock fu un corso che si sviluppò in maniera molto
diversa dagli schemi del training dell' Istituto di Psicoanalisi.
L'ispirazione si richiamava chiaramente al modello dell' Accademia Platonica, cioè un sistema
di
apprendimento basato sul dialogo e sul contatto personale tra allievi è maestri , dove entrambi
si
riunivano per apprendere gli uni dagli altri, e gli uni con gli altri. Doveva essere un
apprendimento fondato sui fenomeni clinici e non sulla letteratura.
Quando divennero disponibili le teorie sul pensiero di Bion Insieme al contatto con lui,
“Apprendere dall'Esperienza" divenne la parola guida di questo training.
Il corso quindi venne strutturato in due parti un corso di osservazione e un training clinico.
Il corso di osservazione fu veramente ispirato da Idee platoniche, apprendere a fare le quattro
cose intorno alle quali Platone fu molto esplicito : osservare gli oggetti e dare loro un nome,
imparare a descriverli, imparare a definire i fenomeni e infine raccoglierli insieme come
conoscenza.
Dal momento che il corso clinico doveva basarsi su questa capacità di osservazione, era
necessario aiutare le persone a sviluppare nella loro mente uno schema di riferimento dello
sviluppo del bambino e del funzionamento mentale che li mettesse in grado di usare il metodo
psicoanalitico.
Si comprese che la Psicoanalisi conteneva la sua propria storia dello sviluppo del modello della
mente e che questa evoluzione dei modello della mente aveva una sua logica interna che
ciascuno doveva ripetere nel suo sviluppo personale. Perciò la Psicoanalisi, dal punto di vista
delle sue teorie, non poteva venire insegnata come la chimica : non si sarebbe potuto insegnare
qualcosa come “la Psicoanalisi Moderna"; ma questa doveva essere insegnata cronologicamente
e storicamente, per offrire l'opportunità di seguire e ripercorrere la sua evoluzione.
Analogamente la tecnica della psicoterapia psicoanalitica non poteva essere insegnata come un
corpo di regole, ma do doveva venir scoperta da ogni individuo attraverso il lavoro clinico e
attraverso l'interazione con supervisori e colleghi. Perciò l'evoluzione dello psicoanalista è
qualcosa che si basa sul contatto con colleghi, cominciando naturalmente dall'analisi personale,
con le supervisioni da parte di altri analisti, con il contatto con persone allo stesso livello di
apprendimento, attraverso i seminari e così via. Costante discussione, argomentazioni, dibattito,
era il processo attraverso cui questa "saggezza" sul funzionamento mentale doveva evolvere.
Attraverso queste comunicazioni, tra analista e paziente, tra supervisore e supervisionato, fra
colleghi e con gli insegnanti, nulla veniva espresso in termini di autorità, le persone avrebbero
dovuto esprimere solo delle opinioni. Perciò si dovettero istituire alcune deviazioni dai metodi
seguiti dall' Istituto di Psicoanalisi .
Prima di tutto l’analisi personale doveva venir considerata un fatto esclusivamente privato e
non doveva essere interferita dal corso, né l analista doveva incorrere in alcuna richiesta da
parte del corso: questo era il primo requisito, che l’analisi fosse un fatto completamente privato.
Secondariamente si riteneva che i supervisori non dovessero controllare ma solo supervedere e
infine, che si dovesse evitare un'atmosfera elitistica attraverso processi non selettivi riguardo
l'accoglimento degli studenti, lasciando che questi si selezionassero da sé.
Anche In questo seguiamo Platone fedelmente. La procedura di Platone, come egli la descrisse,
consisteva nello spiegare a chi gli si rivolgeva desideroso dì avvicinarsi alla Filosofia, quanto
difficile fosse questo studio. Questa era la procedura che la Signora Harris applicava al Tavistock
con le persone che venivano a richiedere il training.
Prima di tutto diceva loro come il corso fosse difficile e come difficile fosse la pratica della
psicoanalisi infantile. Un modo di incoraggiare l'autoselezione era anche la richiesta che gli
studenti dovessero lavorare duramente e inoltre l'organizzazione era tale da consentire alle
persone di muoversi nel corso in maniera flessibile, potendo ad esempio restare fuori dal corso
per un anno o due, avere bambini e lasciare il training per un anno o due fintanto che i loro
bambini fossero diventati grandi abbastanza da consentire ai genitori di ritornarvi. Questo
anche consente alle persone di andar via tranquillamente senza "perdere la faccia”.
"L'esprit de corps" del corso non si fonda dunque su un' senso di elitismo, ma è sorretto
dall'interesse e dall'entusiasmo degli insegnanti e dei partecipanti.
Questo è come Selina, con il mio aiuto, e con l'aiuto delle altre persone che abbiamo chiamato,
vorrebbe condurre questo corso, quello che speriamo di poter offrire, un corso dove studenti e
insegnanti lavorano insieme.