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Newsletter di aggiornamento
sui progetti di
Amici dei Bambini in Albania
…e non solo!!
Fjalet e Qiririt
Le parole della candela
Ne mes tua kam qendruar
E jam duke u perveluar,
Qe t ju jap pakez drite
Naten t’jua bej dite...
Le parole sono rimaste tra voi
Mi sto consumando
Per darvi un po’ di luce
Per cambiare la notte con il giorno...
Naim Frasheri
Poet shqipetar fund i viteve 1800
Sommario:
1.
2.
3.
4.
L’Albania…tanto vicina ma così lontana
Centro Servizi per la Famiglia Tirana
Centro Servizi per la Famiglia Bathore
Centro Servizi per la Famiglia Fier e Levan
Naim Frasheri
Poeta albanese di fine ’800
Anno V - numero 05 – maggio 2006
Il Sostegno On L i n e di “Aiutami a vivere in Albania”
1. L’Albania…tanto vicina ma così lontana
L’isola di Lezha, una scoperta per noi! I bambini dell’istituto “Casa nel Cuore” sono
ormai nostri amici e ultimamente passiamo insieme tanto tempo
Le attività da noi realizzate per questo istituto sono finora state organizzate sempre dentro il centro
o al massimo abbiamo proposto una gita al parco. Questo a causa del tempo e della limitata
disponibilità dei bambini, che invece desideravano tanto una attività all’aperto.
Con l’arrivo della primavera -che porta sempre con sé un tempo molto bello- noi abbiamo deciso di
organizzare la prima gita con i bambini della “Casa nel Cuore” fuori Tirana. All’iniziativa è stato
presente anche il gruppo dei giovani di Bathore che ci accompagna nelle attività che realizziamo,
giocando e passando il tempo con i bambini di istituto.
Il giorno della gita era fissato per lunedì, visto che quel giorno era una giornata di vacanza per la
scuola e i bambini non avrebbero dovuto interrompere nessun’altra attività educativa.
Era una giornata bellissima e l’aria era molto fresca; tutti i bambini erano entusiasti per questo
viaggio e avevano preso con sè anche un pallone e tante altre cose necessarie per una gita all’aria
aperta.
Siamo partiti la mattina presto e siamo arrivati nell’isola di Lezha alle 11: i bambini si sono dispersi
correndo nello spazio immenso e verde del posto.
Abbiamo visitato il paesaggio molto bello, abbiamo visto tante cose interessanti, i bambini hanno
raccolto i fiori e hanno visto anche qualche animale che non avevano mai visto prima. Si sono
divertiti tanto, e questo si vedeva nei loro occhi. Poi, stanchi, si sono seduti nel prato verde e hanno
mangiato.
Dopo questo momento di relax, hanno ricominciato a giocare.
I giovani hanno organizzato tanti bei giochi divisi in gruppo e tutti insieme: i preferiti sono stati le
staffette e i bans che hanno acceso l’atmosfera.
Con noi erano presenti anche l’assistente sociale del centro e una delle educatrici; loro si sono
occupate dei bambini, hanno giocato e riso insieme a noi per tutta la giornata.
Le ore passavano e senza accorgerci è arrivato il tempo di ritornare. Siamo partiti tutti stanchi ma
avevamo programmato anche un’altra fermata, sapendo che quindi la gita non sarebbe finita qui.
La fermata successiva era in un villaggio vicino a Lezha, in una chiesa che loro conoscevano da
tempo e in cui avevano passato le vacanze anni fa.
I bambini erano entusiasti di visitare il luogo e anche il prete che ci ha accolti era molto aperto e
contento; ci ha fatto vedere il posto e i bambini hanno giocato per un pò di tempo nella loro sala
giochi. Loro hanno offerto per tutti delle bibite e una piccola merenda e i bambini sono rimasti
contenti.
Quando siamo saliti di nuovo sull’autobus ci siamo veramente resi conto che la giornata stava per
finire. Ci dispiaceva molto perchè avevamo passato un bel tempo insieme, abbiamo giocato, cantato
e ci siamo divertiti.
E’ stata una gita bellissima e speriamo che anche le prossime siano così ben organizzate e
divertenti come quella di oggi.
2. Centro Servizi per la Famiglia - Tirana
Genitori e figli a confronto: in una giornata speciale i genitori dei bambini della
Casa del Cuore si sono incontrati con i loro figli
Da qualche tempo ormai stiamo lavorando nell’istituto “Casa nel Cuore” con i bambini che sono lì
ospitati; visto che abbiamo cominciato a conoscerli meglio e creato un buon rapporto di fiducia con
loro abbiamo pensato di organizzare un incontro anche con i genitori.
Lo scopo dell’incontro era quello di spiegare la nostra presenza e il nostro lavoro con i loro figli, e di
cominciare a conoscere anche i genitori per vedere insieme i possibili campi di collaborazione e le
possibilità di reinserimento familiare.
Anno V - numero 05 – maggio 2006
Abbiamo fissato insieme all’assistente sociale del centro, rispettando i tempi dei genitori, un giorno
di fine settimana, anche se per noi era un giorno di vacanza, per realizzare l’incontro.
L’appuntamento era stato fissato per questo sabato, alle 10 del mattino. Abbiamo invitato tutti i
genitori, ma solo 4 di loro si sono presentati, tutte mamme. All’inizio erano chiuse e rifiutavano di
parlare; per creare un ambiente più accogliente ci siamo presentate per prime e abbiamo spiegato il
nostro lavoro nel centro e lo scopo dell’incontro, spiegando anche che non eravamo lì per giudicare
nessuna di loro.
Con il passare del tempo l’ambiente è diventato più caldo e le mamme hanno cominciato a parlare;
avevamo preparato anche un piccolo cocktail per farle sentire in un ambiente più caldo, e tutto
questo ha avuto un grande effetto su di loro. Hanno cominciato a parlare e a raccontare le loro
storie: provenivano tutte da famiglie molto povere e con tanti problemi sociali ed economici.
Gran parte di loro non avevano marito e gestivano da sole la famiglia; dovevano occuparsi di tutto e
rispondere anche ai bisogni dei figli, fatto che rende più difficile il mantenimento della casa e
l’educazione dei bambini.
Abbiamo comunque notato che loro amano tanto i figli e che, se un giorno fossero state in
condizioni economiche migliori di quelle attuali, avrebbero ripreso senza esitare i figli in casa.
Hanno dimostrato poi anche un grande interesse per il nostro lavoro nel centro, anche se alcune di
loro non capivano bene il nostro ruolo con i bambini.
Con l’aiuto della nostra psicoterapeuta, specialista in problemi della famiglia e presente con noi
nell’incontro, abbiamo spiegato in dettagli il nostro ruolo nel centro e poi abbiamo chiesto la loro
collaborazione fissando anche un altro appuntamento nelle prossime settimane.
Era la prima volta che si riunivano tutte insieme nel centro in tre anni, e fra l’altro hanno fatto
anche nuove conoscenze. Con la speranza di averle anche nel prossimo incontro abbiamo chiuso
l’esperienza, sperando di aver fatto maggiore coscienza nei loro cuori e chiarezza nei ruoli familiari.
3. Progetto Centro Servizi per la Famiglia Bathore
Si festeggia Abracadabra 2006 con i bambini dell’istituto Zyber Hallulli e Casa nel
Cuore: “ABRACADABRA” è stato acclamato da tutti i bambini ed è stato proprio
quest’urlo magico che ha dato via alle attività che avevamo organizzato
Era da tanto che insieme ai giovani del centro Horizont di Bathore stavamo programmando
l’attività di Abracadabra. L’idea era di organizzare un attività in cui i bambini si divertivano e
attraverso la quale potevano alzare la loro voce, chiedendo ai grandi di prendersi cura di loro.
E’ stato organizzato al parco dello zoo, in un bellissimo ambiente. Dalle 9 e 30 fino alle 10.00i
bambini sono arrivati al parco e lo hanno visitato.
Nel frattempo sono stati organizzati i campi da gioco e i laboratori; la scenografia era semplice,
stoffa e palloncini, un’atmosfera molto bella.
Dopo l’arrivo e la visita all’ambiente ci siamo messi in cerchio a fare dei bans e subito dopo
abbiamo spiegato il programma; i bambini sono stati divisi in squadre e ad ognuno è stata data una
striscia colorata per segnare la sua appartenenza ad una squadra. Le squadre erano in tutto tre.
Ogni squadra doveva passare in tutti i campi per svolgere i giochi programmati; in un campo
c’erano le staffette, e i bambini -uno dopo l’altro- dovevano arrivare ad un punto e poi tornare
facendo diverse prove, salti con la corda, ballo con i cerchi, suonare il flauto.
Ogni squadra doveva fare due giri e l’animatore contava il tempo che loro ci mettevano per fare il
gioco. Un’altra staffetta era con la candela, i bambini dovevano correre con la candela accesa e poi
tornare; l’ultima staffetta era di camminare in due attaccati al braccio con un palloncino, mentre il
secondo giro prevedeva il percorso con il giornale, senza mai farlo cadere.
In un altro campo c’era l’attività di laboratorio, i bambini si mettevano sull’erba e disegnavano e
scrivevano dei messaggi su un lenzuolo.
In un atro campo si facevano giochi di squadre e di movimento. Il gioco del prendere la mira con il
cerchio e il bastone, il gioco del fiume con i giornali e il gioco dei delfini e balene rendevano i
bambini molto attivi e pieni di entusiasmo.
Dopo di aver finito l’attività in un campo, i bambini non vedevano l’ora di passare nell’altro a
vedere i prossimi giochi e scoprire che cosa dovevano fare.
Anno V - numero 05 – maggio 2006
Oltre all’attività in ogni campo ogni squadra doveva preparare un messaggio su Abracadabra e un
inno, per poi presentarlo.
Dopo tutte le prove facendo e le attività di ogni campo siamo arrivati al gran finale, ci siamo messi
a preparare le premiazioni per la squadra più veloce e brava.
Ogni squadra doveva presentare il proprio messaggio e il proprio inno; alcune squadre avevano
preparato anche poesie e canzoni. Dopo la verifica su quale squadra aveva superato nel miglior
modo tutte le prove sono uscite le squadre vincitrici e come premi hanno presso dei bellissimi
aquiloni.
I bambini di ogni squadra si sono messi insieme ad alzare gli aquiloni in cielo e a correre nel campo
sull’erba seguendoli.
Con l’urlo “Abracadabra” e i messaggi di ogni squadra abbiamo chiuso l’attività e sperato che il
nostro messaggio sia arrivato molto in alto, per non lasciare più nessun bambino solo.
4. Progetto: Centro-Servizi per la Famiglia di Fier e Levan
21 maggio 2006: Abracadabra a Valona. Una bellissima festa per i bambini orfani in
compagnia dei bambini del Centro per il Bambino e la Famiglia di Fier e Levan
Per settimane e settimane tutti noi siamo stati molto occupati nell’organizzazione di questa festa,
sia nei Centri di Fier e Levan sia nell’istituto di Valona con i bambini orfani. Siamo stati lì ogni
settimana per preparare l’evento e la festa.
I nostri collaboratori sono stati disponibili a partecipare insieme a noi all’organizzazione, e i mass
media ci hanno aiutato a diffondere il messaggio anche alle persone che non hanno potuto vedere
dal vivo l’evento né partecipare ai festeggiamenti.
In particolare la televisione privata “Apollonia” ha annunciato proprio negli ultimi giorni questa
festa e ha preparato uno special televisivo insieme a noi.
Durante tutta la giornata quindi questo canale televisivo ha parlato spesso dei bambini orfani senza
famiglia e della necessità urgente di trovare una alternativa per loro all’istituzionalizzazione.
I nostri bambini hanno invece preparato alcuni balli e canzoni e dei giochi ai quali hanno preso
parte anche i bambini orfani, e proprio in questi ultimi si sono divertiti molto.
La festa l’abbiamo organizzata in un parco bellissimo (Parco Giochi “Aulona”, l’antico nome della
città di Valona), che si trova proprio nel cuore della cittadina, grazie alla gentilezza della
proprietaria che ci ha messo a disposizione gli ambienti e anche i giochi.
I bambini -dopo la festa- hanno infatti potuto fare alcuni giri gratis in giostra divertendosi molto.
Tra canzoni, balli, scherzi e giochi vari i bambini si sono non solo divertiti ma anche sentiti tutti
uguali, perchè ballavano, cantavano, ridevano insieme, e a noi grandi hanno dato dei messaggi
forti, mostrandoci il loro mondo e quanto poco basti per farli felici, solo l’attenzione di qualcuno, in
particolare di noi grandi, o di una famiglia che gli stia sempre accanto.
Da soli, senza famiglia, senza allegria, i bambini sono senza futuro, perchè per un bambino la
famiglia è un futuro certo e stabile.
Durante la festa i nostri giovani hanno coinvolto tutti gli invitati grazie ad un lenzuolo in cui tutti
hanno potuto scrivere un messaggio per i bambini orfani; anche i bambini hanno potuto scrivere la
loro, e molti dei loro messaggi riguardavano proprio un grande desiderio che essi hanno di trovare
una famiglia.
Anche nei disegni che i piccoli dell’istituto hanno realizzato si vedeva chiaro il loro desiderio di una
casa e di una famiglia.
Nel gran finale un coloratissimo aquilone è passato di mano in mano a tutti i bambini abbandonati
che hanno partecipato e poi a tutti noi, che abbiamo espresso un desiderio: “Che si trovi una
Famiglia per ogni bambino abbandonato in tutto il mondo”.
Questo aquilone ha poi volato in alto nel cielo e tutti abbiamo gridato “Abracadabra”, parola
magica di speranza che il desiderio un giorno si avveri.
Anno V - numero 05 – maggio 2006
In redazione questo mese:
Elvira Doci, Albana Ylli ed Erjona Shahini (Tirana e Bathore)
Matilda Dushku (Fier)
Maurizia Sandrini (Ufficio AiBi Tirana)
La Newsletter “LE PAROLE DELLA CANDELA” è stata pensata per tenere aggiornati tutti i sostenitori
dei progetti di Amici dei Bambini in Albania. Si tratta di un nuovo servizio che abbiamo
denominato SOL (Sostegno On Line). L’idea è quella di trasmettere via e-mail la newsletter
contenente estratti dei report settimanali e notizie relative sull’andamento del progetto “Aiutami a
Vivere in Albania”. Abbiamo pensato di utilizzare la posta elettronica, poiché è uno strumento che
consente di raggiungere un grosso numero di utenti ad un costo minimo.
Se l’idea continua a piacervi e volete condividerla con altri amici basta che ci comunichiate la loro
e-mail all’indirizzo di posta elettronica del nostro ufficio di Tirana:
affinché possano ricevere direttamente i prossimi numeri del notiziario. La newsletter sarà
comunque disponibile a breve anche sul sito Internet di Amici dei Bambini, all’indirizzo
www.aibi.it nelle pagine dedicate ai nostri progetti in Albania.
Anno V - numero 05 – maggio 2006