Bruseghin e Pinotti all`attacco

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Bruseghin e Pinotti all`attacco
CICLISMO
OGGI
SABATO
DOMENICA
ORE 13 PROFESSIONISTI
Km 44,1
Marzio Bruseghin
Marco Pinotti
ORE 9 DONNE ELITE, Km 126 (6 giri)
Bronzini, Cantele, D’Ettorre,
Guderzo, Tamanini, Turato, Zugno
ORE 13 PROFESSIONISTI
Km 273 (13 giri)
Ballan, Bennati, Bernucci,
Bettini, Bramati, Lombardi,
Paolini, Petacchi, Pozzato,
Tosatto e Velo.
Da definire 2 riserve
ORE 13.30 UNDER 23 Km 168 (8 giri)
Curtolo, Dall’Antonia,
Santambrogio, Sestili,
Zampilli
Diretta Rai3 dalle 15.15
Eurosport dalle 13
Diretta Rai3 dalle 9 e poi dalle 15.15
Eurosport dalle 9.15 e dalle 13.30
Rai2 dalle 10, Rai 3 dalle 11.30
Eurosport dalle 10.15
Nel circuito
ci sono 4 strappi:
ai 600 m c’è una
curva a «U»,
il rettilineo finale
è in leggera ascesa
5%
2
5%
km 0
2,9
6,5
5%
2
5%
8,1
m 690 PLAZA DE LIMA
IERI
DONNE ELITE
1. Thürig (Svi)
2. Somarriba (Spa)
3. Armstrong (Usa)
16. GUDERZO
22. ZUGNO
UNDER 23
1. Ignatiev (Rus)
2. Grabovskyy (Ucr)
3. Latham (N.Zel)
9. DALL’ANTONIA
54. RIVERA
m 715 Pza. Castilla
Il circuito cittadino di Madrid è lungo 21 km
ARRIVO
I Mondiali di Madrid sono
cominciati ieri e si concluderanno
domenica: in palio 6 titoli tra
donne, under 23 e professionisti
Le prove in linea
m 710 Dehesa de la Villa
Le cronometro
IN PALIO 6 TITOLI
A MADRID
m 640 Dehesa de la Villa
RASSEGNA IRIDATA
La Gazzetta dello Sport 39
m 700 Lope de Haro
2005
m 690 PLAZA DE LIMA
SETTEMBRE
PARTENZA
G IOVEDÌ 2 2
12,6
17 18,3
21
Bettini si mette gli occhiali scuri
«Gli ultimi due Mondiali erano obiettivi fissi: qui non sono il favorito, e chissà che non vada meglio»
dal nostro inviato
za stampa allo Spazio Italia, nel quartier generale azzurro dell’Hotel MiraMADRID (Spagna) Se il «Mundial» si gio- sierra.
A forza di trionfi nelle classiche e in
casse ancora sul manto verde dello stadio Bernabeu, dovrebbe sperare di esse- coppa del Mondo è cambiata anche la
re il Paolo Rossi della situazione che da dimensione dell’ex gregario di Bartoli.
«alternativa» di lusso si trasforma in Che col Mondiale ha un conto in sospeeroe della patria. La fascia di capitano so e a Madrid avrà più carte da giocarsi
stavolta ce l’ha Alessandro Petacchi e il rispetto a Zolder 2002. «E’ un tracciato
Paolo del ciclismo, che di cognome fa veloce, ma più vallonato di Zolder. E
Bettini, è la seconda punta azzurra. Po- quindi ci saranno anche più occasioni
trà correre sulle fasce fino al penultimo per attacchi a cui bisognerà rispondere.
giro del Mondiale di Madrid, poi se ci sa- L’assenza di Freire condizionerà pesantemente la corsa, perché la Spagna avrà
rà volata non spetterà a lui fare gol.
I patti tra i due «numeri uno» della Na- interesse a non arrivare in volata e della
situazione potrebbero apzionale di Franco Balleriprofittare tanti corridori
ni sono chiari. E del resto
delle nazioni minori che riil Mundial all’inizio non
«Se sarà volata, è
schiano di diventare periera tra gli obiettivi stagiocolosi. Senza contare che
nali di Bettini: lo è divenmeglio
che
sia
solo
la distanza, su questi salitato quando si è capito
che su un percorso veloce
Petacchi a farla, così scendi, potrebbe farsi sentire».
ma non scontato come
non si sbaglia»
Bettini vede la corsa coquello della capitale spame un teorema matematignola un «Grillo» in formaco. «Se sono in tre si lato Olimpiade avrebbe poscia andare la fuga, se sotuto benissimo dire la
no cinque ci deve essere
sua. Le quotazioni del liun italiano, se sono otto
vornese sono cresciute di
ce ne vogliono due». Stapari passo con i risultati,
rà a lui cogliere il momendopo un avvio d’annata
to opportuno per muovertra i più travagliati della
si. Se poi a due giri dalla
carriera, la mononucleosi
fine si starà ancora tutti
e una continuità finalassieme, sarà volata e allomente ritrovata durante
i Mondiali pro’
il Giro d’Italia.
disputati da Bettini, il ra «è meglio che sia solo
Petacchi a farla, così non
Se n’è avuta conferma
veterano azzurro: 63˚ si sbaglia come altre volalla Vuelta, dove l’olimnel ’98, 9˚ nel 2000,
te». Una mano nel finale a
pionico ha chiuso con lo
2˚ nel 2001, 26˚ nel
quel punto potrebbe darstraordinario acuto di Valla anche lui, come avrebladolid davanti a Super2002, 4˚ nel 2003,
be dovuto fare a Zolder
Petacchi. «Questo Monritirato nel 2004. Nel
nel gran giorno di Cipollidiale è la grande occasio’99 è stato riserva.
ni, se non fosse incocciane di Petacchi, io l’affronto nelle ruote di Freire a
to con un animo diverso
poche curve dall’arrivo.
rispetto a Hamilton e VeDi sicuro non vorrebbe
rona che invece erano due
essere al posto di Petacobiettivi fissi per me —
chi, che dovrà uscire inspiega Bettini, 31 anni,
i successi di Bettini
denne da una curva a U ai
vincitore della tappa di
nelle classiche:
600 metri, dove la caduta
Tropea al Giro e per 4 giorLiegi-Bastogne-Liegi è in agguato e «se non enni in maglia rosa —. La
tri nelle prime cinque poconsiderazione di Balleri(2000 e 2002),
sizioni diventa durissini non è mai mancata, ma
Zurigo (2001),
E nemmeno nei panè aumentata nell’ultimo
Sanremo, Amburgo e ma».
ni del c.t. Ballerini, chiamesee di conseguenzaèarSan Sebastian (2003), mato domani a una delle
rivato anche un ruolo più
Olimpiade (2004)
scelte più difficili sulla seimportante. Non sono il
conda riserva da affiancafavorito e chissà che alla fire a Ballan. Rischiano la
ne così non vada meglio».
Meglio di un anno fa a Verona, quan- panchina due suoi compagni della Quick
do il ginocchio battuto contro la portie- Step: Pozzato e Paolini. «Siamo tutti
ra dell’ammiraglia fece calare il sipario qui per correre e ciascuno dei due ci resui sogni. Meglio di Lisbona 2001, quan- sterebbe male — conclude Bettini —.
do si vide soffiare la maglia arcobaleno Gli ho ricordato che anch’io a Verona
da Freire in una volata al fotofinish pie- ’99 andavo forte e fui messo tra le riserve. La carriera non si ferma certo per
na di colpevoli.
Da allora il «Grillo» è stato un punto questo. Poi la decisione spetta soltanto
fermo di tutte le Nazionali di Ballerini, a Franco. E forse nemmeno lui la conofino all’oro olimpico di Atene 2004. Tra i sce ancora. Quale che sia, però, non turdue c’è una simbiosi che va al di là del- berà l’ambiente: Pippo e Luca sono due
l’identità di vedute. «Trovatemi un al- amici, prima ancora che due compagni
tro corridore come Bettini», ha ripetuto di squadra e due professionisti».
ancora ieri Ballerini durante la conferenLuigi Perna
I PIANI DI ALE-JET
Petacchi e un segreto
«Preferisco non dire
quale rapporto
ho scelto per la volata»
dal nostro inviato
SONO NUMERI
DA OLIMPIONICO
6
7
RITMO DI CARICA Paolo Bettini, livornese di 31 anni, guida gli azzurri che ieri si sono allenati per 5 ore: alle sue spalle ci sono Alessandro
Ballan, Marco Velo e Daniele Bennati. Più a destra Alessandro Petacchi, 31 anni anche lui, il capitano della Nazionale del c.t. Ballerini (Bettini)
SPAZIO ITALIA
LA GIORNATA DEGLI AZZURRI
Cinque ore in bici, poi ecco il Real Madrid
MADRID — Allenamento intenso, ieri,
per gli 11 stradisti azzurri. Seguiti dal
c.t. Franco Ballerini e guidati da
Giovanni Lombardi, che si allena
normalmente su queste strade, i nostri
hanno pedalato in direzione della Sierra
di Madrid, percorrendo (ma in senso
contrario) la salita di Morcuera, nove
chilometri di ascesa, inserita nella 17ª
tappa della Vuelta. Petacchi, Bettini e
gli altri hanno pedalato per circa 5 ore,
percorrendo 150 km. «Venivo da due
giorni di recupero, ho sentito buone
sensazioni», ha raccontato Petacchi. Al
gruppo si sono aggregati, per i primi 45
chilometri, anche Bruseghin e Pinotti,
impegnati oggi nella cronometro, che si
sono poi dedicati al lavoro specifico,
chiudendo l’uscita dopo due ore e
mezzo di lavoro. Gli azzurri sono
rientrati in albergo poco dopo le 15,
quando erano già arrivati i primi
giocatori del Real Madrid che stasera
incontreranno l’Athletic Bilbao: il
Mirasierra è l’hotel dove si raduna la
formazione di Luxemburgo prima delle
partite casalinghe.
Oggi Ballerini ha previsto per i suoi
un’uscita leggera. Domani, richiamo di
lavoro sul circuito del Mondiale.
Tosatto-Ballan-Bernucci
c’è una suite per tre
MADRID Nello splendido hotel Mirasierra
non mancano le suite, e così stavolta tre
azzurri dormiranno assieme, risolvendo il
problema del numero dispari. Questi gli abbinamenti: Bettini-Bramati, Petacchi-Velo,
Bennati-Paolini, i due cronoman Bruseghin
e Pinotti, il trio Tosatto-Ballan-Bernucci e
infine il veterano Lombardi con il più giovane, Pozzato. Alla comitiva si è unito anche
Alcide Cerato, presidente del Consiglio del
ciclismo professionistico italiano.
DAMIANI IN AMMIRAGLIA — Come
previsto, sarà Roberto Damiani a guidare
domenica l’ammiraglia di Franco Ballerini. I
due tecnici azzurri si divideranno oggi per
la cronometro: Damiani seguirà Bruseghin,
Ballerini sarà nella scia di Pinotti.
MADRID E’ così abile in scie e venti,
rotte e onde, precedenze e traiettorie, che a lui si è rivolta la moglie
Anna Chiara quando voleva ripetere teorie e codici prima di sostenere, in luglio, l’esame universitario
di Diritto alla navigazione. Voto:
30. «Ma è soltanto un complementare», minimizza.
Alessandro Petacchi è ormai un
campione navigato. Trentun anni,
10 da professionista, 108 vittorie
tutte comprese, cinque nella Vuelta appena finita di correre: un bel
corsaro, anche se non ha la mano a
uncino, l’occhio bendato e la voce
rauca, forse più un bell’ammiraglio. A 72 ore dalla scorribanda
mondiale, tradisce abbronzatura
e forma (1 kg in meno rispetto al
Giro), ma neanche la minima emozione. «La mia sarà una corsa d’attesa, poi a 2 giri dalla fine faremo al
volo il punto della situazione, e se
saremo tutti lì, e se io sarò lì, punterò alla volata. Il punto cruciale è
l’ultima curva, ai 600 metri: ho riflettuto sul rapporto più adatto
da tenere, la scelta non è definitiva, spero che sia quella giusta, ma
la tengo per me: non vorrei essere
copiato. Mi auguro che gli altri si
scannino per prendermi la ruota,
così bruceranno un po’ di energie.
Io vorrei avere due compagni davanti, che mi portino in progressione fino ai 200 metri, e tutti gli altri
dietro. Quei 200 metri saranno più
lunghi, perché sono in salita, perché si riparte dopo l’inversione a U
a 25 all’ora a dir tanto, perché avremo nelle gambe più di 272 km. E se
poi qualcuno mi supererà, complimenti».
Ale-jetvede bene Zabel, Hushovd,
McEwen e Boonen, sostiene che
«l’assenza di Freire per noi è uno
svantaggio», ammette che «in una
gara così può succedere di tutto»,
pensa che «il percorso è bello, l’arrivo è assurdo», giura di sentirsi
«tranquillo, in fondo è una corsa
come le altre, c’è la stessa tensione prima della Sanremo o del Giro», il segreto è che «Bettini e io ci
dividiamo i compiti e le responsabilità quasi a metà». Petacchi non
è il tipo che si tiri indietro: «Sono
abituato a salvare la baracca». Parola di corsaro. O di ammiraglio.
Marco Pastonesi
Assegnati i titoli della crono under 23 e donne élite UCI Il giudice dà ragione a Verbruggen OGGI CRONO ELITE Il veneto fu 6˚ un anno fa, il lombardo è campione italiano
Ignatiev e la Thürig senza rivali Mondiali 2008 e ProTour
Dall’Antonia è 9o, Guderzo 16a E’ una giornata decisiva
dal nostro inviato
MADRID Com’è andata? «Insomma», fa
Tatiana Guderzo. «Non ci siamo», dice
Anna Zugno. «Potevo fare qualcosa in
più», ammette Tiziano Dall’Antonia.
Per Francesco Rivera rende bene l’idea
il c.t. Fusi: «In bambola completa». Va
così il primo giorno mondiale per l’Italia: le crono donne élite e under 23 ci
hanno fatto la faccia più cattiva del solito. Il risultato migliore arriva alle cinque della sera: Dall’Antonia è 9˚, a 30"
dal 5˚. Rivera, 6˚ a Bardolino 2004, era
già affondato: «Crampi per tutto il secondo giro», dice il laziale, 54˚(solo in 5
hanno fatto peggio). Fusi abbozza: «Almeno Tiziano si è confermato sui livelli
dell’Europeo (7˚, ndr). Una prova più
che dignitosa».
Lo stesso dice il c.t. delle donne Amadori di Tatiana Guderzo e Anna Zugno,
16ª e 22ª. Il cronometro le lascia a 2’12" e
2’37" dal titolo, ma non dice che hanno
21 anni: l’età media delle prime dieci è
31,7... e non fa eccezione la trentatreenne triathleta svizzera Karin Thürig, al
bis del titolo 2004 (a ottobre farà l’Iron-
man delle Hawaii) sulla spagnola Somarriba e Kristin Armstrong, Usa (nessuna parentela con Lance, curiosamente si chiama come l’ex moglie).
Al pomeriggio, festa per il russo Mikhail Ignatiev, 20 anni, due volte d’oro
contro il tempo da junior e olimpionico
nella corsa a punti, davanti all’ucraino
Grabovskyy, campione europeo, e al
neozelandese Latham. L’Italia guarda.
Da molto lontano.
Ciro Scognamiglio
CRONO DONNE ELITE: 1. Karin THÜRIG
(Svi) km 21,9 in 28’51"08, media 45,544; 2. Somarriba (Spa) a 5"; 3. Armstrong (Usa) a 39"; 4.
Arndt (Ger) a 56"; 5. Neben (Usa) a 57". 16.
Guderzo a 2’12"; 22. Zugno a 2’37".
Albo d’oro recente: 2001 Longo (Fra),
2002 Zabirova (Rus), 2003 Somarriba (Spa),
2004 e 2005 Thürig (Svi).
CRONO UNDER 23: 1. Mikhail IGNATIEV
(Rus) km 37,9 in 47’24"28, media 47,970
km/h; 2. Grabovskyy (Ucr) a 34" 3. Latham (N.
Zel.) a 37"; 4. Mortensen (Dan) a 50"; 5. Spilak
(Slo) a 1’12"; 9. Dall’Antonia a 1’42"; 54. Rivera a 6’07". Albo d’oro recente: 2001 Pate
(Usa); 2002 Vaitkus (Lit); 2003 Fothen (Ger);
2004 Brajkovic (Slo); 2005 Ignatiev (Rus).
050922GZ039NASS
MADRID (n.m.) Hein Verbruggen vince la battaglia
con la Federciclo spagnola: il giudice di pace di Vavain (Svi) ha respinto l’istanza iberica che chiedeva
la nomina di un commissario per guidare il congresso elettivo di domani. A presiedere la riunione che
designerà il nuovo presidente dell’Uci sarà il sessantaquattrenne olandese che dal ’91 regge il governo
del ciclismo mondiale. Verbruggen dovrebbe comunque ritirare la propria candidatura, convogliando i
propri elettori sul «delfino» Pat McQuaid (Irlanda),
in lizza con il malese Singh e lo spagnolo Moreno.
Per l’Unione ciclistica internazionale (ieri nuova
citazione giudiziaria da parte di una società francese organizzatrice di eventi: accuse di plagio e corruzione) sono ore decisive. Stamattina a Madrid, alle
8, si riunirà il Direttivo che era «migrato» a Ginevra:
deciderà, fra l’altro, dell’assegnazione del Mondiale
2008, tra Varese (in vantaggio), Lucca-Viareggio e
Valkenburg (Ola). Seguirà il consiglio Uci ProTour,
che dovrà varare l’attività 2006. Il rischio è la clamorosa rottura con i tre grandi giri (Lefevere, presidente dei team, ha minacciato di boicottarne le gare, a
partire dal Lombardia), il che porterebbe a un doppio calendario. Però ieri sera il presidente del ProTour, Adorni, ha riunito Clerc, Cordero e Zomegnan
per tentare un accordo in extremis: prolungamento
dei patti attuali fino al 2009, quando il ProTour dovrebbe raggiungere la fisionomia definitiva.
Bruseghin e Pinotti all’attacco
«Contro Rogers, Julich e i tedeschi, salire sul podio varrebbe oro»
MADRID Marzio Bruseghin
ha 31 anni, è trevigiano e
fa il gregario di Petacchi;
Marco Pinotti ha 29 anni,
è bergamasco e fa il gregario in Spagna. Sono loro
gli azzurri in gara oggi nella cronometro mondiale:
Michael Rogers e Bobby
Julich i favoriti.
Bruseghin è tutto anima e cuore, semplicità e
istinto, ama gli asini (nel
senso dei quadrupedi) e
coltiva vino (Prosecco); Pinotti è un ingegnere, un
calcolatore, uno che cura
l’aspetto mentale anche
nelle corse contro il tempo («Respirazione, rilassamento, visualizzazione»).
Bruseghin si è scoperto
cronoman strada facendo
e «l’idea di correre da solo
ha un suo fascino, ma soprattutto una sua fatica,
bisogna dare tutto, superare la soglia del dolore, e
Marzio Bruseghin, 31 anni
Marco Pinotti, 29 anni (Bettini)
per riuscirci non c’è altro
che sbattere la testa contro il muro»; Pinotti si è rivelato cronoman da giovane, «poi è una specialità
che non puoi coltivare perché mancano gare su misura, almeno in Italia non c’è
più questa cultura». Bruseghin è abbonato ai secondi posti (2˚nella crono
finale al Giro 2002, 2˚nella
tappa di L’Aquila al Giro
2005, 2˚nel tricolore crono
2005), ma anche ai sesti posti (6˚ alla cronomondiale
2004); Pinotti è il tricolore
in carica.
Bruseghin ha in testa la
cronodioggidalGiro,«quando me ne ha parlato Ballerini. Mi sono preparato
meglio che potessi con la
bici da crono, dietro moto,
con le ripetute»; Pinotti
ha in testa la crono di oggi
dal campionato italiano,
«quando me lo ha promes-
050922GZ039NASS
so Ballerini. In luglio ho riposato, in agosto ho ripreso, poi Benelux e Germania». Bruseghin (rapporti
52-44 e 11-21) e Pinotti
(53-41 e 11-21): «Ci saranno anche Rogers, Julich,
Cancellara e i tedeschi. E
il podio varrebbe oro».
past.
LA GUIDA — Oggi la crono
open (professionisti e dilettanti over 23 anni): 49 corridori,
km 44,1. Apre l’argentino Medici alle 13: chiude l’australiano Rogers, vincitore 2003 e
2004. I migliori: 14.16 Sosenka (Cec), 14.18 Pinotti, 14.20
Popovych (Ucr), 14.22 Wiggins (GB), 15.10 I. Gutierrez
(Spa), 15.14 Ekimov (Rus),
15.22 Moreau (Fra), 16.06: T.
Dekker (Ola), 16.08 Bruseghin, 16.10 Cancellara (Svi),
16.14 Julich (Usa), 16.18 Plaza (Spa), 16.20 Vinokourov
(Kaz), 16.22 Rich (Ger), 16.24
Rogers (Aus).