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PERIODICO DI MANTOVA - Anno XIV - numero 32 - aprile 2011 - Direttore Responsabile: Antonio Galuzzi - Aut. Trib. MN n. 5/97 del 23/05/1997 - COPIA OMAGGIO IL NOTTURNO il barcone di briatore respinto a porto cervo: aveva a bordo centinaia di domestici disperati Non c’è più il futuro di una volta! Q uando ancora non ci rendevamo conto della curva esponenziale che caratterizza l’evoluzione e il progresso umano, noi futurologi ci avventuravamo in previsioni timide, moderate, mosce. E magari ci guardavamo intorno, con il volto leggermente arrossato, per il timore di averla sparata troppo grossa. Così, nel 1897, lo scrittore-scienziato Paolo Mantegazza credette forse di lasciare campo libero all’immaginazione più sfrenata, quando previde per l’anno 3000 la comparsa dell’aerotaco – un trabiccolo volante capace di raggiungere la strabiliante velocità di 150 km l’ora. Fu poi Emilio Salgari, nel 1907, a correggere la previsione nell’opera Le meraviglie del Duemila, ove anticipò di mille anni rispetto a Mantegazza l’avvento dell’aeroplano. Il libro veniva pubblicato ben dieci anni più tardi, e dunque poteva giovarsi di una prospettiva più aggiornata, di qui la maggiore audacia della previsione. Sennonché, anche questa previsione era sbagliata per eccesso di timidezza. Chissà quale stupore avrebbe colto i nostri futurologi della Belle époque, se avessero potuto vedere solo cinque anni più tardi, nel 1912, le forze armate italiane utilizzare – per la prima volta nella storia! – aeroplani in un’azione guerra. Bombardarono la Libia dai cieli, mostrando al mondo qual’era la nazione più tecnologicamente avanzata del globo terracqueo. E chissà quale meraviglia nei due futurologi, se avessero pure saputo che cento anni dopo, nel 2011, la nostra aviazione era ancora intenta a bombardare la Libia. E quale giramento di coglioni nei futurologi libici, di ieri e dell’altro ieri, se avessero previsto tutto questo, dati cause e pretesto, le attuali conclusioni (Guccini permettendo). Ma il buon Mantegazza spirò nel 1910 e Salgari lo seguì, di sua sponte, un anno appresso (le malelingue mormorano che l’aver sbagliato di mille anni una tale previsione lo abbia convinto a farla finita). Così, fecero appena in tempo a vedere Aristide Faccioli costruire il primo aereo italiano, nel 1908. Oggi, noi futurologi di professione, non cadiamo più in questi grossolani errori. Qualsiasi cosa ci chiedano, la spariamo grossa. È un modo per mettere le mani avanti (nonché nelle tasche di chi ci chiede le consulenze). Abbiamo un quadro più chiaro della situazione, grazie alla prospettiva evoluzionistica. Riflettiamoci un attimo. La terra è rimasta inabitabile fino a 3.8 miliardi di anni fa, per via della pioggia di asteroidi. Gli organismi monocellulari sono apparsi 3.7 miliardi di anni fa. Poi, i dinosauri hanno dominato la Terra per 160 milioni di anni, fra il Triassico e il Cretaceo, fino a quando un asteroide vagante (che non era stato avvertito della fine della pioggia degli asteroidi) ha combinato un macello. L’evoluzione, a ritmi vertiginosi, ha quindi favorito i mammiferi, generando infine quella creaturina graziosa e angelica chiamata uomo, con il suo portato di testate termonucleari e trasmissioni televisive condotte dalla De Filippi. Se si paragona l’intera esistenza del nostro pianeta (4,5 miliardi di anni) a un giorno di ventiquattrore, segue che le scimmie sono evolute nelle prime forme umane 20 secondi fa, mentre la civiltà moderna è apparsa un decimo di secondo fa. Anche la scienza e la tecnica sono dunque progredite in termini esponenziali. L’homo sapiens ha calcato le scene di questo pianeta per almeno centomila anni e solo 2500 anni orsono ha capito che la terra è rotonda, mentre si è definitivamente convinto che essa gira attorno al Sole soltanto nel 1992, quando – dopo avere istituito una commissione di inchiesta – il Pontefice Giovanni Paolo II ha ammesso che Galileo aveva ragione. Infine, l’homo sapiens – dopo avere superato indenne ere glaciali e lotte con indomiti mammut e tigri dai denti a sciabola – solo nel 1996 è arrivato al culmine della sua entusiasmante impresa tecnologica, raggiungendo il fine ultimo della scienza già indicato dai Sette Saggi dell’Antichità: il deposito del brevetto del “citrato di sildenafil” (volgarmente conosciuto come Viagra). Se paragoniamo a un giorno la storia del pianeta, chiedersi or dunque cosa accadrà tra 150 anni, è come chiedersi cosa accadrà tra un millesimo di secondo. Ebbene, lo sappiamo tutti ciò che accadrà: sarà finalmente sviluppata la tecnologia del teletrasporto (beam me up, Scotty!), poi scopriremo la propulsione a curvatura e potremo spingerci dove nessuno è mai giunto prima, colonizzeremo la Galassia e metteremo il naso nei più remoti quadranti dell’Universo, e ancora – guarda che coincidenza! – proprio nel 2161, a San Francisco, verrà fondata la Federazione Unita dei Pianeti, con l’esclusione dei soli Klingon e dell’Impero Romulano. (Chissà se quel geniaccio di Gene Roddenberry sapeva che la Federazione interstellare del quadrante Alfa e Beta sarebbe stata fondata proprio in coincidenza con il trecentesimo anniversario dell’incoronazione del re d’Italia Vittorio Emanuele II?). Ci attende dunque un futuro eccitante di conquiste scientifiche, esplorazioni galattiche e incontri ravvicinati del terzo tipo. E Mantova? Anche Mantova condividerà con l’universo mondo questo incredibile futuro. Bando dunque alla moderazione, bando alla circospezione, bando all’analisi ponderata, spariamola grossa! Anzi, grossissima. Nel 2161, la città di Virgilio raggiungerà finalmente il traguardo tecnologico che ha sempre agognato: sarà finalmente realizzato nientepopodimeno che il ponte a Catena! Ebbene sì, cari amici, quando non si vorrà utilizzare il teletrasporto, si potrà finalmente transitare a piedi da Valletta Valsecchi al Lungolago Gonzaga. Immagino anche la cerimonia di inaugurazione. La mia fervida fantasia materializza d’innanzi agli occhi della mente un Giuliano Longfils, criopreservato per l’occasione, che taglia il nastro tricolore della Federazione Unita dei Pianeti, mentre Rocco Linardi pronuncia un pomposissimo discorso, infarcito da citazioni di poeti minori della tarda latinità, dinnanzi a una delegazione di bellicosi Cardassiani e in presenza di turisti alieni di specie sconosciuta che agitano festosamente ventose e tentacoli. Riccardo Campa La Federazione Unita dei Pianeti (nell’originale inglese United Federation of Planets) è un’organizzazione sovranazionale e interplanetaria che raccoglie sotto un unico governo interstellare l’umanità e molti altri popoli extraterrestri umanoidi (cioè con caratteristiche biologiche similari a quelle dell’uomo – Italiani inclusi) che hanno proceduto ad una unificazione planetaria dei loro governi sovrani. La curiosità è che la Federazione viene fondata nel 2161, in una conferenza a San Francisco, proprio in corrispondenza con l’anniversario dell’unità d’Italia. Mentre si uniscono idealmente il Lombardo-veneto e il Regno delle Due Sicilie, nel nome della mozzarella e degli spaghetti, nasce anche un organismo politico di dimensioni senza precedenti (oltre 150 sistemi stellari, su un’estensione di oltre 8000 anni luce), con poteri e organi di governo completamente nuovi, capaci per la prima volta nella storia della civiltà di unificare tutte le culture sotto un’unica supercultura della logica, della scienza e della tecnologia. I suoi membri fondatori sono: Umani, Vulcaniani, Tellariti e Andoriani (si narra anche della segue in ultima 2 futurama il fondo del barile di Teo Guadalupi ieri oggi domani Mettiamo che piova. Tra centocinquantanni dico. Apri la finestra e piove. E pensi: “governo ladro”. Perché tra centocinquantanni, quando piove, diremo: “piove, governo ladro”. Lo dicevamo 150 anni fa, lo diciamo adesso e lo diremo tra altri 150 anni. E mettiamo che, aprendo la finestra, vedi un manifesto elettorale con uno che ti dice “meno tasse”. Perché tra 150 anni ci saranno le elezioni e ci sarà qualcuno che prometterà di abbassare le tasse. C’era 150 anni fa, c’è oggi e ci sarà tra 150 anni. E mettiamo che tu abbia voglia di cambiamento, perché si ha sempre voglia di cambiamento. Si aveva 150 anni fa con l’invasore austriaco, si ha adesso con questa classe politica e si avrà tra 150 anni, magari sotto una coalizione di centro-plutone. Poi vedi passare la gente con i loro turbo shuttle a reazione idrogena autoalimentati, lo chef robot ha appena finito di prepararti il pranzo e ti arriva un ologramma da parte di tua mamma di 121 anni che ti chiede se hai mangiato; e pensi “accidenti com’è andato avanti il progresso in questi ultimi 150 anni”. E richiudi la finestra pensando a come tutto è cambiato. E nel frattempo fuori piove. Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi. Accidenti come piove! Governo ladro. La redazione [email protected] Antonio Galuzzi Antonio Voceri Enrico Alberini HANNO COLLABORATO Riccardo Campa - Francesco De Collibus - Mago Galonio - Corrado Giamboni - Teo Guadalupi - Ilaria Jahier - I Papu (Andrea Appi e Ramiro Besa) - Fabrizio Pescara - Francesco Stefani - Mario Tenedini Stampato in 2.000 copie da Fda Eurostampa di Borgosatollo (BS). Distribuito in omaggio BENVENUTI al COSMODESIGN Ma sarà proprio vero che tutto è già stato disegnato e creato? La noia incombe, ma i VIP designers del sempreverde Made in Italy sono fiduciosi. A trecento anni dall’Unità d’Italia, con l’occasione, si festeggia anche il centenario del “Cosmodesign”, la fiera che ha aperto il mercato ai nuovi mondi. “Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti”, dice con pessimismo il noto skyrapper Scialando, nella sua commemorativa “Spigola 57”, oggi prima in classifica, ricordando gli anni passati dalla proclamazione di Vittorio Emanuele II Re d’Italia ad oggi. Lasciando da parte le solite strumentalizzazioni politiche della musica giovanile, è indubbio che questi trecento anni siano stati anni giovani e forti e che abbiano fatto della nostra patria uno dei paesi più shatzli della paragalassia. Tante rivoluzioni, artistiche, numeri uno del settore, a meno che qualche tecnologia aliena non c’illumini d’immenso. Siamo in stallo. D’altronde il forzato stop tecnologico non è il solo problema con cui si dovranno confrontare i designers del futuro. Quello per esempio dell’estetica del progetto è veramente un dilemma: dopo il revival del revival del revival della Pop Art, dopo l’Afrikhouse, dopo l’Avanguardia Italospanica cosa ci rimane per essere uomini degni del nostro futuro? Come evolverà il Made in Italy nella paragalassia e soprattutto cosa esporremo al prossimo Salone del Mobile Pabiziano? Quando ogni urundo avrà la sua lampada Parentesi (che per chi non lo sapesse è addirittura del lontanissimo 1970, Compasso d’Oro nel 1979, by Achille Castiglioni) o il suo divano Mirella (2048, by Melina Cretti, Tabletton di Berillio nello stesso anno), Su altri lidi, Vanala Versace saluta il quarto secolo di italianità con una nuova collezione di stoviglie dietetiche per la casa, in cui la nota medusa impressa sul fondo di ogni piatto, fondina, piattino o tazza, trasforma in pietra chiunque la guardi durante il pasto. Occhio, si fa per dire, a seguire le norme del galateo, a non grufolare nel piatto (questo soprattutto per gli astrakanuomini) e a non finire tutto il cibo servito. Beh, che dire, un pratico metodo per educare ad una sana e composta alimentazione. Se comunque, peccando di gola, vi tramutaste in pietra, non temete, in 12 ore, tempo a digiuno stimato per smaltire una portata di troppo, vi risveglierete solo con un leggero mal di testa. Filippo De Padova, ricordando lo storico negozio milanese, ormai sepolto dai ghiacci, ci rinfresca la memoria proponendo, nel suo nuovo cityshop di New High Bergamo, un frigorifero tecnologiche, culturali, televisive e commerciali hanno segnato la storia del Made in Italy, regalandoci il posto di primo piano che oggi ci spetta nel panorama creativo universale: un’infinità di oggetti di design e moda ormai entrati nella storia. Qui, al “Cosmodesign”, è evidente come i pezzi della prima metà del secondo secolo dopo l’unione, siano ancora gli oggetti più amati, soprattutto negli extramondi. Certo il design pabiziano ha acquisito la sua bella fetta di torta, ma oggi, con la TV a 100D, i tecnici della Ferrari (che partì nel lontano 1929 con autovetture a ruote per arrivare dopo soli centocinquant’anni alle prime esplorazioni della robotica e della multivisione sensoriale) hanno toccato il massimo della tecnologia concepibile nelle 20 galassie conosciute. Sarà difficile peraltro arrivare oltre la centesima dimensione nei prossimi anni, come ammesso anche dai giapponauti, fino a quest’evento cosa ci resterà da comprare? Lo abbiamo chiesto a Xilema Armani, nota designer di Armani Disco, trispronipote di quel Giorgio che fondò Armani casa, dopo essersi dedicato per gran parte della sua vita alla moda (per la cronaca Armani Disco, con il terzo nipote, Creso, fece, come si suol dire, il botto ed esportò il suo famosissimo “modulo a tre essenze” su tutte le astrocase dell’atmosfera). Xilema, rispondendo alla nostra domanda, ha tenuto a sottolineare che la lampada Giò, per intenderci quella a 8 fotoni, non avrà nessun problema a reggere il tempo, né funzionalmente né esteticamente poiché inscalfibile, anche a 30.000 atmosfere bielute. Per quanto riguarda la controllata Armakassina, nata dalla lontanissima fusione di Kartell e Cassina, i nuovi designers di Selenium7 hanno già pronti una sedia antigravitazionale in polikiruen che non avrà rivali sia per linea che per funzionalità. da navicella in ciliegio sintetico, con cavametrici incorporato che ben si allinea alla loro gamma di mobili universosostenibili. Purtroppo a contrasto con l’immagine idilliaca della situazione italiana nella paragalassia, che danno i designer delle major, sono i giovani designers o fresithn come li chiamano ora (dal lessico varsaziano) a sentirsi privi di possibilità e di futuro. Senza avere a disposizione le materie prime dei nostri antenati, dopo aver esplorato i confini delle materie perimotili, con il freno dei limiti tecnologici, temono di non poter inventare più nulla. A questo punto sia dal punto di vista estetico che da quello funzionale sembra che l’ultima cosa veramente nuova, in ogni sua caratteristica sia stata fatta addirittura nel lontano 2051 dalle ultime retroguardie di quel gruppo che quarant’anni anni prima aveva fondato il BIG CAKE. Ilaria Jahier Facebook cesco dixit Quando diventerò Premier (e lo diventerò) farò una legge per cui la borsa dei maroni, alla mia età, sarà per tutti (e sottolineo per tutti) come un frutto di fico, e non come un baule di Vuitton. Se non è ad personam questa... * Uocio!!! I banchi erano talmente pieni di ministri e sottosegretari che i ministri La Russa e Meloni non hanno trovato posto ed hanno dovuto accomodarsi ai banchi da deputato. Eh, ma porc... non c’è più rispetto per chi non conta un cazzo come una volta.... * Quel deficente (vestito come il cugino di Totò Riina) che avete votato, ha detto che Lampedusa non è male per sbarcarci, tant’è che ci ha comprato casa. Ora.... Perchè non consiglia di sbarcare a Porto Cervo? Lì il Magnum di Cristal Rosè costa solo 580 €, contro i 600 di Porto Rotondo. Conviene. Già che attracchi... * Lampedusa, non riuscendo più a gestire le continue emergenze, ha deciso di affrancarsi dall’Italia e formare uno Stato a sè. Si chiamerà Emigrati Arabi. * Il mio fascino se ne è andato affanculo: ho accostato l’auto su una statale... c’era una dell’est in minigonna, le ho chiesto un’indicazione... e prima che finissi la domanda mi ha detto: ho mal di testa. Eh... ma cchecaz… Vanno ora i onda i lavori parlamentari… Per i temi trattati e le immagini scabrose si sconsiglia la visione ai minori di anni 14 Futuroanteriore ESTERNO GIORNO PARCO COMUNALE DUE SIGNORE DI MEZZA ETA’ SI INCONTRANO - Ciao - Ciao… (si baciano) - Scusami eh… non volevo parlarti a casa per via delle telecamere… - L’avevo capito… Non preoccuparti… Cos’è successo? - Eh… son preoccupata per Franco. - Mmhh… cos’ha? Ancora problemi a scuola? - No no… a scuola va bene… è che l’altro ieri… ho scoperto in camera sua un sacchetto con… con della polvere bianca, tipo cocaina… - Oh mamma mia! - Non ci volevo credere… Subito ho pensato: sarà gesso, oppure colla in polvere… sai, lui ha sempre avuto la passione dei modellini, delle navi, gli aerei, quelle cose là… oppure borotalco… o non lo so… hanno tante di quelle diavolerie i ragazzi oggi… - Hai provato a… a scioglierla nell’acqua? - Sì… - E si è…? - Sì… delle bolle grosse così… (deglutisce) - Era anche scivolosa al tatto? - Sì… sì… profumava… era proprio… detersivo! - Oh santo cielo! - Non… (si commuove)… non so… - Ascolta… (respira profondamente)… non prenderla subito così… non essere così tragica… - (quasi stizzita) E come dovrei prenderla secondo te? - Aspetta ti dico… se fai così… - Dove abbiamo sbagliato? (quasi piange) L’abbiamo sempre… seguito… gli abbiamo insegnato che… - Allora… ascolta… intanto non darti la colpa subito di tutto. Eh? - Ma no… - Non lo sa mica nessuno? - Ma no… vado a dire in giro che mio figlio nasconde detersivo in casa? - Benissimo; neanche Giancarlo lo sa? - No, figurati, se lo viene a sapere lui… preciso su tutto, seguace, devoto… fedele com’è… non so come reagirebbe… lo strozzerebbe con le sue mani… - Lo so… ma dài, su… non credo che siamo arrivati a questo, no? - No, no… ma… - Allora: ragioniamo… dove pensi che possa esserlo procurato? - Aspetta, aspetta… perché… non è così semplice… - Cos’altro c’è? (preoccupata) - Allora mi sono… insospettita, diciamo… sai com’è… se ne sentono tante… vediamo anche noi cosa succede nelle case degli altri… - Lo so; guarda… noi abbiamo smesso di vedere le telecamere private: la gente ormai non ha neanche più paura di essere ripresa 24 ore al giorno… - Infatti… bè… allora… mi son messa a cercare… se trovavo altre cose insomma… e… in una bottiglietta di acqua microfiltrata oligominerale, sai di quelle con il vetro azzurro intenso? - Sì sì, la comperiamo anche noi… - Ecco… ho provato a versarla e… - Ammorbidente? - … (piange) - Oh cristo santo! - … - Dài su, non fare così… - … allora, disperata… ho rovistato un po’ dappertutto… e, dentro i vocabolari… lui ne ha quattro, cinque… ha tolto i volumi che c’erano dentro e ha lasciato gli involucri… e dentro c’era… di tutto… bottiglie di plastica riempite con pezzi di vetro e poi chiuse con il loro tappo, scatolette di latta riempite di carta patinata appallottolata, tetrapack pieni di vecchie batterie incartate nel cellophane… tutto mescolato insieme… Non sepàra… mio figlio non sepàra… - Mio dio… Lidia… (sospirone) - Ma sai cosa mi ha sconvolto più di tutto? - … non so… a questo punto non lo so… - C’era anche una saponetta… - No! - Nell’astuccio… A forma di gomma pane sai? - (annuisce) - Ero disperata e mi son messa a cercare dappertutto, a tastare, annusare, a mordere tutto quello che trovavo… e ho trovato anche la saponetta da bagno… - Ma come fa a pulirsi in casa? - Con acqua in bottiglia; da qualche tempo si era fatto fare una liberatoria dal Comitato Medico Ambientale per poter avere una quota aggiuntiva di acqua… aveva avuto la febbre ma a questo punto credo che se la sia fatta provocare, sai, ci sono dei modi per farlo… Lo so… anche bevendo pipì… - (annuisce sospirando) Credo di sì… oppure in altro modo, non lo so… oppure se è fatto fare un Certificato falso, non lo so… non so più cosa pensare guarda… (disperata) - Ma dio mio… non gli basta lavarsi al bagno pubblico una volta al mese come tutti? I due litri d’acqua pro capite che ci spettano non gli bastano? - Non so cosa dirti… un colpo al cuore mi ha dato… - E lavare gli abiti con detersivo e ammorbidente poi!… Proprio come si faceva una volta, prima della grande presa di coscienza ambientale! Come se metterli all’aria e sfregarli con la cenere non evitasse tranquillamente di inquinare! - Che poi… - Ancora? - … nascosta in un coso per la colla… c’era anche della pasta dentifricia… - … - Capisci cos’ho in casa? - Sì… - Capisci che ho un inquinatore, un deturpatore ambientale, un… un… - Un terrorista Lidia… si chiama così… (piange a dirotto) - Su… fatti coraggio… - (decisa) Li chiamo subito (prende il computer palmare) - Aspetta, fallo a casa, tranquilla… - No Fernanda, sono una ma- dre… come posso non pensare all’acqua, alla terra, all’aria del nostro pianeta? Se proprio devono sopprimere mio figlio che almeno possa non vederlo più neanche una volta; sarebbe una sofferenza inutile guardarlo ancora negli occhi, sentire ancora la sua voce, accarezzare ancora quelle mani… - Non aspetti Giancarlo? - No…meglio di no; lo ammazzerebbe lui, con le sue mani… e poi è ancora in Thailandia… - Per farsi qualche ragazzino o per lavoro? - No, no per lavoro. - Sempre per il suo import-export di organi? - Sì sì… organi ma anche armi; si è dovuto dar da fare, sai, il mercato d’organi non è così redditizio… deve adattarsi a fare un po’ di tutto… - Ascolta… Noi a casa abbiamo un po’ di cocaina e anche del crack, perché non vieni da noi? Potremmo andare sulle mura a sparare agli homeless. Non mi va di lasciarti sola in queste condizioni… - Non lo so guarda… quasi quasi resterei a casa a vedere un porno e a farmi di Valium… - Ma ne abbiamo anche noi; anzi, abbiamo anche antidepressivi quadriciclici di nuova generazione, o se vuoi anche allucinogeni aromatici… e poi abbiamo nuovi film hard, anche di sesso estremo, di quelli con gli animali che ti piacciono tanto… - Vediamo dài… magari ti telefono… - Come vuoi… (si alza) … guarda che tramonto… - Già… - Diglielo a Franco che lo guardi anche lui almeno ancora l’ultima volta; che guardi la bellezza della natura… se solo avesse capito quanto è importante preservarla, invece di pensare solo ad inquinare… - Glielo dicevamo sempre da piccolo… - Digli che respiri quest’aria (respira a fondo)… che veda l’acqua di questo fiume quanto è limpida e incontaminata… che si renda conto che il suo sacrificio non sarà inutile; che quando manderanno in onda l’esecuzione si dovrà sentire orgoglioso di fare da deterrente per i giovani come lui. - Glielo dirò… - Ci vediamo domani al lavoro… - Ok… (si asciuga una lacrima) - Dài che domani ci divertiamo; arriva il nuovo treno di extracomunitari da educare alla linea di assemblaggio manuale. - (annuisce con un sorrisino di circostanza) - (a mo’ di motto) E chi rompe i coglioni…? - (all’unisono) Dritto nell’umido! (ridono, Fernanda di più, Lidia un po’ meno) - Ciao Lidia. - Ciao Fernanda… - (Fernanda se ne va) - Fernanda! - Sì? - … ti voglio bene… - (sorride accondiscendente) Anch’io! - (Lidia prende il palmare e compone il numero) I PAPU 3 teatro di Francesco De Collibus ROMA Gasparri. «Metallica e Muse usano le droghe». A lui piacerebbe, ma è caduto nel pentolone da bambino. LIBIA Affonda un barcone, in mare decine di cadaveri di immigrati. O di persone, secondo alcuni. LAMPEDUSA Cala l’afflusso sull’isola del Mediterraneo. Parte dei profughi è stata spostata all’altro mondo. ROMA Lampedusa presto tornerà alla normalità: verrà ceduta alla Francia. MILANO Berlusconi è talmente perseguitato che in tribunale si è seduto al posto del crocifisso. HOLLYWOOD E’ morta Liz Taylor. Otto matrimoni ed un funerale. ROMA Risoluzione Onu contro la Libia: l’Italia è in guerra. E Arcore è già piena d’uniformi. ROMA La Russa: «Oggi otto aerei italiani in azione». Una giornata da ricordare per l’Alitalia. VATICANO La vita è sacra dal concepimento naturale alla morte sul lavoro. PADANIA La Lega apre in Friuli lo sportello anti-immigrati. Ma prima ha dovuto aspettare che passassero in bicicletta. CHIETI Scontro scuolabus-camion rifiuti in Abruzzo. I bambini hanno incontrato prima del previsto il loro futuro. ITALIA L’inflazione è talmente alle stelle che adesso i segni zodiacali sono tredici. ARCORE Berlusconi: «Ho speso oltre 300 milioni di euro in avvocati». Quindi è convinto di aver già pagato per i suoi reati. ROMA Frattini: «Ci aspettiamo un esodo di proporzioni libiche». MILANO Pacco bomba alla redazione del “Il Fatto”. Allora lo riceve qualche aiuto dallo Stato! TRIESTE Licenziato Geronzi. Avrebbe dato l’anima per l’azienda, se ne avesse avuta una. LONDRA Nozze di William e Kate. Carlo è emozionatissimo, come anche il padre di William. 2161: viva i 300 a Papa eridano: troppi cattolici nei centri parrocc Il ministro balotelli: troppi consumatori irregola il nobel per il fisico belen : i centri benessere sco Ancora uniti, nonostante l’apocalisse energetica! Ci è giunta ieri in redazione la cronaca delle celebrazioni del 300° anniversario dell’Unità d’Italia, tenutesi a Roma tre giorni fa alla presenza del presidente della Repubblica. Dal nostro corrispondente FABRIZIO PESCARA Il diciassettesimo giorno, del terzo mese, dell’anno ventunosessantuno si sono svolti presso la capitale i solenni festeggiamenti del terzo centenario dell’Unità d’Italia. Centinaia di migliaia di donne, uomini e bambini hanno assistito al discorso del capo dello Stato, Tonio Partinopeo. Il 33° presidente della Repubblica ha raggiunto gli Altarini della Patria con la carrozza cerimoniale, trainata per l’occasione da sei cavalli berberi, gentile omaggio delle superpotenze nordafricane. Il palco onorario era completato dal presidente della Camera unitaria, Franco Grossi, e dal primo ministro Giuseppe Xiao Bo, giunto in sella a un cavallo bianco donatogli dalla comunità cinese in memoria delle sue lontane origini. E pensare che fino a un secolo fa, narra la leggenda, l’Asia era in grado di produrre automobili per tutto il pianeta. Altro che equini! Anche il presidente Partinopeo, ripercorrendo gli ultimi 300 anni di Italia unita, ha voluto ricordare il ‘secolo tecnologico’, quello del petrolio, di internet e dell’energia nucleare; quando gli oceani e i continenti si sorvolavano in aeroplano e le informazioni viaggiavano in tempo reale, l’era delle centrali nucleari a scopo pacifico, quando l’elettricità arrivava in tutte le case. Decenni di storia e conoscenze cancellati con un clic. Il capo dello Stato ha così ricordato le parole di un suo predecessore, che una mattina del ventunesimo secolo, svegliatosi insieme ad altri dieci miliardi di abitanti senza più petrolio né energia nucleare, pronunciò la storica frase: “Minchia che freddo!”. Forse il destino del mondo sarebbe stato diverso se la gente da quel giorno non avesse utilizzato i milioni e milioni di libri del passato per riscaldare i propri focolari. Chi avrebbe mai immaginato che gli archivi digitali non sarebbero serviti a nulla senza elettricità? Neanche come combustibile! “Con la cultura non si mangia” aveva detto qualcuno di cui si è dimenticato il nome; e ancora oggi ne paghiamo le conseguenze. Quanti secoli ancora ci vorranno prima di recuperare la saggezza e le conoscenze degli uomini di duecento anni fa? Il presidente Partinopeo ha poi voluto sottolineare il concetto di unità della nazione, valore fondante del nostro popolo. Un chiaro messaggio a chi invece la vorrebbe divisa, come la Lega Sud che oggi reclama l’indipendenza della Borbonia al grido di “Roma ladrona”. I secessionisti da tempo chiedono che la ricchezza del sud rimanga ARIETE • Siete impacciati, vi muovete con imbarazzo, avete sempre il freno a mano tirato. Che si tratti di abuso di pasticche azzurre? Niente paura, al lato pratico potrete tramutarvi in un simpatico e sempre pronto portacravatte da viaggio siderale. In amore la storia va avanti: dopo avervi lasciato per una pausa di riflessione, il vostro partner sta riflettendo in ritiro con la squadra di Rollerball. TORO • Dal vostro passato potranno affiorare cose che credevate definitivamente sepolte: la fossa comune nel vostro giardino sarà scoperta al sud anziché alimentare l’assistenzialismo del nord. La leggenda invece narra di un passato diverso, di un nord ricco e produttivo che trainava l’economia dell’intera nazione. Poi la Grande crisi ha staccato la spina alle imprese (letteralmente), provocando una paralisi totale cui le regioni settentrionali non seppero reagire. Il sud ebbe così la possibilità di ripartire più in fretta, anche grazie alla vicinanza delle ricche economie agricole del Nordafrica. Forse il leader della Lega Sud, Renzo Bossi XII detto ‘il tonno’, dimentica di essere un discendente diretto di uno dei salvatori della patria, Renzo Bossi I. E proprio in memoria del Patriota, che un giorno andò alla ricerca delle sue origini meridionali, il capo dello Stato ha voluto concludere il suo discorso. “Non saremmo qui a celebrare il terzo centenario della nostra unità – ha detto Partinopeo con la voce rotta dalla commozione – se 140 anni fa Lui non compì il grande gesto, quello che evitò la secessione del Nord”, e quindi la disgregazione dello Stato unitario. Per chi non lo ricordasse, alla domanda “Vuoi abrogare l’articolo 1 comma 2 della Costituzione italiana che sancisce l’indivisibilità della nazione?” il Patriota consigliò ai suoi elettori di rispondere “NO”. E ai maligni che ancora oggi ritengono che il ‘trota’ abbia detto così perché non conosceva il significato del termine ‘abrogare’, possiamo solo dire: “Ingrati!”. dal cane-robot dei vicini. Probabili visite a domicilio di agenti della scientifica che stimoleranno i vostri ricordi e vi rifaranno tornare in mente momenti spensierati di gioventù. In amore un tuffo nei ricordi: il corpo del partner riaffiorerà dal lago d’ammoniaca in cui l’avete gettato durante la Luna di Giove di miele. GEMELLI • Anche senza il vostro diretto intervento, un problema di difficile soluzione si risolverà. Quasi a sottolineare la vostra totale nullità come persona e anche come oggetto. Per chi è solo, è probabile l’incontro con una persona matura. Del 17 mar repubblica algerina d’ITALIBIA ? Föra di bal resto, a forza di frequentare gerontocomi in cerca di un partner a tempo determinato, non poteva essere altrimenti. Sconsigliato un week-end fuori porta: il partner potrebbe non durare abbastanza. CANCRO • Riuscirete a tenere testa a tutti. Merito del recente trapianto modello Cerbero. Serate allegre con le bunga-girls venusiane. Bacco, tabacco e Venere riducono i processi in cenere. LEONE • Scelte in campo professionale: potreste fare da propellente al prossimo lancio della navetta “Apicella”, che trasmetterà ai mondi ex- tragalattici l’italian sound. Moderate l’entusiasmo. seggiate su Sbavonia, il pianeta dei voyeur. VERGINE • Non fidatevi soltanto del vostro punto di vista, anche perché vi chiamano Polifemo e una ragione ci sarà. Sta per iniziare un simpatico rapporto di amicizia con un fungo proveniente da Orione. In amore, solita debacle a scapito dei socialnetwork-spettatori in collegamento dalla galassia. SCORPIONE • Sistemate in fretta i vostri impegni e siate pronti al lancio sperimentale. “Fionda 1.0” sta per divenire realtà: la prima astronave ecologica che usa una spinta elastica. In amore, prevedo numerose testimonianze di solidarietà e mazzi di fiori davanti a una foto 3D. CAPRICORN difficoltà a m dine le vostre del partner c la custodia a riposo per sformato ne a enzimi. P vostro cerve sto dentro. E voi avevate differenza. A vivere lo stes che quella ch vate fino a ie SAGITTARIO • Situazione astrale un poco complessa, per via di quella pioggia di asteroidi che rischia di far scomparire i sagittario dalla faccia della terra. Ma che vi frega, basta andare su Marte. ACQUARIO una situazio imbarazzo: che usate a per vantarvi della federaz dopo le part di “tiro al bar BILANCIA • Alcuni problemi sul lavoro andranno superati con notevole tatto: la segretaria nuova si è aumentata il seno. Da due a quattro tette. In amore, languide pas- anni dell’italia! chiali attendono il visto per la terra promessa ari nei centri commerciali ancora senza scontrino ppiano, la finlandia non può negarci le sue saune Hai sentito? Udienza-lampo per Ruby... marzo 2161 Del resto, ad abbassare la zip era già abituata Tema: “Una giornata che non dimenticherò mai” l! NO • Avrete mettere in ore idee: colpa che ha usato del cervello r cuocere lo l microonde Purtroppo il llo era rimaE nemmeno e notato la nimo, si può sso, sempre e presenziari fosse vita. O • Siete in one di vero la protesi bitualmente nelle docce zione stellare ite fra amici rcone” con il Svolgimento di Ticino Brambilla, di anni dieci, quinta elementare primaria definitiva e/o federata ma non accorpata “Gianfranco Miglio” di Posate (Va). bazooka laser è caduta a terra sbriciolandosi. Potete sempre dire che soffrite di rettilo-mutantismo, ovvero state cambiando pelle come i serpenti. E non solo la pelle. PESCI • In amore curate i dettagli. Nel vostro caso si può tranquillamente dire che i dettagli siano in convalescenza, dopo averli quasi ammazzati con la vostra insensibilità. E dire che lo sapete: il partner va coccolato, sverminato e alla fine castrato chimicamente in modo che non fugga di casa quando è in calore. O quando è in calore il presidente del consiglio di condominio. Ieri, 17 marzo 2161, con mio nonno Lambro e mia nonna Mella, sono andato in piazza Bossi a festeggiare il gemellaggio con Siracusa, la città estera con cui la Padania ha rapporti di amicizia fin dal 17 marzo 2031, la storica data della secesiù. Sono rimasto un po’ deluso per l’assenza sul palco verde di Berlusconi e don Verzè che erano rimasti a Milano in clinica a cambiare le pile. Mi sono però commosso quando è arrivato in piazza Scorfano Bossi, pro-pronipote del grande Umberto. Bossi ha spiegato che il gemellaggio con Siracusa, ridente città siciliana, fu voluto dal suo trisavolo Trota che decise, subito dopo la proclamazione dell’indipendenza del libero governatorato di Padania, di gemellare il nostro paesino di Posate, scelto per sorteggio (la forma più alta di democrazia) con una con realtà estera degna di intrattenere rapporti con il nostro popolo. A indicare Siracusa fu Calogero Riina, assessore alla cultura di Bergamo, figlio di un emigrante giunto in Padania nei primi anni duemila e subito grande elettore della Lega. Dopo aver marciato, per la verità un po’ lentamente, al suono del “Va pensiero”, suonato dalla banda di Affori e cantato dal coro dei Calderolini, noi piccoli padani ci siamo posizionati sotto il palco in disciplinate schiere col viso rivolto verso il Sole delle Alpi. Peccato che sia piovuto per tutta la durata del discorso di Scorfano, introdotto dal pro-pronipote del mitico Cicchitto (tessera n. 16 della P25), Margravio della Contea di Arcore. Scorfano ha ricordato il 17 Marzo, giorno scelto nel 2031 per ufficializzare l’indipendenza da Roma ladrona, da Frosinone disonesto e da quel ch’era rimasto di Napoli dopo la peste da rifiuti del ‘22 e dall’eruzione del Vesuvio del ‘29. Dopo aver respinto i pullman di terroni che sciamavano al nord nella battaglia di Cisterna di Latina (1° maggio 2030), al prezzo di un solo ferito, l’eroico veneto Adige Zaia che si rovesciò una pentola di polenta bollente su un piede, le camicie verdi guidate da Monviso Maroni stabilirono una volta per tutte il confine sud della Padania lungo la direttrice che va da Nettuno sul Tirreno a Ortona sull’Adriatico. Sacro confine che Scorfano ha definito “Invalicabile barriera contro lo straniero e impermeabile alle mafie.” Ad applaudirlo sul palco c’erano Ambrogio Provenzano, responsabile degli appalti e Bigio Messina Denaro, assessore alla trasparenza. Dopo aver cantato di nuovo “Va pensiero”, i padani hanno festeggiato la ricorrenza con enormi paioli pieni di polenta taragna ed ettolitri di birra irlandese. Il nonno mi ha comprato un bellissimo elmo con le corna e la nonna una sciarpa verde con le foto di Umberto. Stamattina a scuola, prima di darci questo tema, la maestra ci ha fatto cantare “Va pensiero” e ci ha detto che il suo autore, il grande Giuseppe “Pepin” Verdi, in origine si chiamava Rossi, ma cambiò cognome dopo aver conosciuto il trisnonno di Bossi l’Umberto. La maestra mi ha molto incoraggiato dicendomi che senz’altro, se mi eserciterò durante l’estate, l’anno venturo riuscirò a ricordarmi tutte le parole del “Va pensiero”. Che finora ho solo fatto finta di cantare, commuovendomi però un sacco. Viva Bossi, viva la Padania! 6 Ritrovato il primo inno di Mameli che Mazzini scartò perché immorale w l’italia (per colpa di un refuso: prugna anziché pugna) di Jambo Repubblica Islamica padana L’altra notte ho fatto un sogno quantomeno strano, lo sapevo che non dovevo mangiare così pesante. Eravamo tutti cinesi e festeggiavamo i 300 anni della Repubblica Italiana. Era il 16 marzo 2161, solo che non si chiamava Repubblica Italiana, ma R.I.P., Repubblica Islamica Padana. E sul Mausoleo di B. sventolava un’enorme bandiera verde grande quasi quanto un campo da calcio, con la scritta in cinese空 苛, Cielo duro. Nel sogno sapevo tutti gli ideogrammi, anche quelli difficili. E così sventolavano da tutti i balconi tantissime bandiere modello 空 苛. Che quando un Popolo come quello padano decide di muoversi piega la Storia. Certo, diceva in mondovisione il cinese capo (che però parlava con accento calabrese), ne è passato del tempo dalle prime gesta del Profeta B. - non nominerai il suo nome -, ma oggi finalmente abbiamo per noi Sicurezza, Efficienza, Sicurezza, Produttività, Sicurezza e Unità della Padania. Tutti applaudivano Zurg, il cinese-calabrese capo che diceva: finalmente niente più negri o immigrati o clandestini o zingari o irregolari o gay o disoccupati o giapponesi o laziali. Noi ce l’abbiamo duro. Le donne annuivano complici in silenzio da dentro i loro burka. Faceva molto caldo e anch’io ero dentro un burka. Mi sono svegliato sudatissimo. Mai più cotechino dopo mezzanotte. C’è un risvolto economico positivo nella catastrofe giapponese… Nei dintorni di Fukushima il sushi non ha bisogno di Wasabi Abitare sulla Terra NovaTerra, anno 2161. Centro Elaborazione Dati Globale Multimediale “QUANTUM 2”. La “Storia dell’urbanistica” del pianeta Terra è riuscita negli ultimi anni a definire un quadro praticamente definitivo di quella che potrebbe essere stata la Città del XX secolo. Le ricostruzioni archeologiche, le pur rarissime documentazioni che sono rimaste in nostro possesso, le altrettanto preziose testimonianze iconografiche in lamine di granuli d’argento (venivano definite fotografie), sinergicamente amplificate dalla fantasia dei nostri cybergrafici, ci permettono oggi di conoscere come vivevano gli allora abitanti del pianeta Terra. Il primo aspetto che balza agli occhi è che gli organismi viventi trascorrevano la maggior parte del loro tempo all’interno di contenitori di calcestruzzo colorato di varie dimensioni, che differenziavano in base alle finalità in ufficio, fabbrica oppure abitazione. Quest’ultimo tipo di costruzione è stata il fulcro della vita sociale dell’epoca. Si tratta di limitatori spa- Pare certo, così almeno ci confermano i recenti studi della Nba 2114767 Extern, che quest’ultimo prodotto rappresenti più di ogni altro le caratteristiche di quel mondo lontano, la testimonianza concreta di ciò che possa essere stata la civiltà umana all’inizio del XXI secolo. Avevano una concezione dell’alimentazione a noi decisamente incomprensibile: pensate, e ciò illustra bene il primordiale grado scientifico utilizzavano ancora la respirazione per sopravvivere); il ritrovamento di un frammento di cellulosa impastata con sostanze collanti e schiarenti con inciso sulla superficie la dicitura “pulizia scale settimanale” ha fatto pensare che potessero vivere addirittura attorno ad una scala che si innalzava nella terza dimensione, come un grappolo di scatolette di cemento attorno alla spirale di un DNA di marmo. La loro vita era scandita la gravità) e aspettavano in silenzio che arrivasse la luce, mentre durante la rimanente frazione di tempo (il giorno) esercitavano quel “vivere veramente e non solamente trascorrere i giorni” che probabilmente è stato il motto della civiltà di allora, come si evince della prima pagina dell’unico “libro” di cui siamo in possesso e che probabilmente apparteneva ad una unità organica identificata dalle lettere “Ernest Hemingway”. Sembra però che in realtà la stragrande maggioranza degli organismi trascorresse il tempo in attività sempre uguali e per di più alquanto insignificanti; gli studiosi non escludono pertanto un’errata interpretazione del motto che potrebbe quindi essere stato “trascorrere i giorni e non solamente vivere”. Ma forse l’aspetto che ci colpisce maggiormente è il fatto si frequentassero generalmente in maniera cro- 7 speciale casa ciata inversa; consumavano notevoli quantità di energie per raggiungere, con un organismo vivente per lo più riproduttivamente opposto dal loro, una condizione che essi definivano di “feeling” (rimane ancora sconosciuto quale significato potesse aver avuto questo termine). Pare si preoccupassero in maniera quasi esclusiva di questo essere vivente ignorando le altre migliaia con le quali venivano a contatto. Questo evidente sbilanciamento sociale, accentuato dal fatto che a livello planetario si era creata una formale ma non per questo meno rigida divisione in gruppi e territori, pare sia stato uno dei motivi scatenanti la crisi che ha portato alla Nostra società. Oggi, con l’evoluzione dell’Etica e della Tecnologia, siamo riusciti a diventare organismi digitali privi di errore al 99,98%, in grado di fluire in un mondo privo di microorganismi patogeni grazie alla sistematica eliminazione degli animali e dei vegetali. La rimozione della Coscienza, che tante complicazioni sociali aveva provocato nei millenni scorsi, ha consentito di costruire “la Città” attuale: un’enorme banca dati dove ciascuno ha diritto per Legge al proprio sito, indipendentemente dal colore del suo software e dalla lunghezza del suo disco rigido, che tante guerre hanno scatenato in quei tempi di divisione in razze e di consumo di psicofarmaci azzurrognoli atti a rendere il disco fisso ancor più rigido nonostante l’usura temporale. Andrea Appi Ormai è certo: Montezemolo scende in politica. Correrà con una lista civica nazionale... ziali di varie dimensioni, tutti comunque estremamente ridotti, all’interno dei quali le unità biologiche trascorrevano la loro esistenza muovendosi senza accelerazioni di sorta dato lo spazio esiguo, introducendo al loro interno frammenti non più vitali di altri organismi, spesso curiosamente elaborati dal punto di vista fisicochimico, e successivamente espellendo un altro prodotto ancora più sofisticato nell’elaborazione biologica. raggiunto in questo campo dall’Uomo, che erano convinti che Tocoferoli e Ascorbati (definiti alquanto grezzamente Vita Amine), dei quali fortunatamente noi oggi conosciamo la dannosità a livello cerebrale, fossero elementi indispensabili per una corretta alimentazione. Gli uomini vivevano vicini tra loro, talmente vicini da utilizzare quasi le stesse molecole di ossigeno per la combustione interna (infatti dal volere degli astri; non potendo multimediare con i corpi celesti erano costretti a subirli passivamente, per cui attraversavano più o meno regolari periodi di forte esposizione alla luce fotonica alternati a periodi di buio (tali periodi di alternanza venivano chiamati rispettivamente giorno e notte). Durante il periodo buio (la notte) si sdraiavano orizzontalmente (non erano ancora in grado di vincere Gommata Bridgestone? 8 biblioteca Abbiamo scovato per voi al Mercatino delle Pulci segue dalla prima pagina presenza una delegazione di Bergamaschi, successivamente esclusa dalle trattative per l’incomprensibilità del linguaggio). Leggendaria la Flotta Stellare della Federazione, organo militare e di ricerca ed esplorazione, che comprende oltre 2500 navi stellari e svariati milioni di effettivi. Nel secolo successivo la Federazione rischia più volte la guerra con l’Impero Klingon; una tregua viene raggiunta nel 2267 con il Trattato di Pace Organiano, che crea anche una Zona Neutrale tra le due potenze. Nel corso del XXIII e del XXIV secolo la Federazione continua ad espandersi incontrando varie specie, tra cui gli Sheliak e i Cardassiani, con cui combatte un’aspra guerra conclusasi con un trattato e la formazione di una zona neutrale, all’interno della quale sono presenti varie colonie di entrambi i contendenti. Sulle colonie federali si sviluppa un movimento di resistenza ai Cardassiani, i Maquis, i quali sono critici anche nei confronti della Federazione, in quanto questa li combatte nel rispetto del trattato con i Cardassiani. Nonostante i Maquis siano – in termini scientifici – dei veri e propri “cagacazzo”, non ci risultano atteggiamenti ostili degli stessi nei confronti di Bergamaschi. (Liberamente tratto da Wikipedia). CAFFE’ NOIR Corso Vittorio Emanuele II, 57 MANTOVA - Tel. 338 798 50 25 Corte dei Sogliari, 4 Mantova Clamoroso Tel/Fax colpo di scena 0376.222817 Scossone alle Generali: www.giallozucca.it Geronzi lascia! Sgomento a Lampedusa, dove gli immigrati si dicono esterrefatti. Sullo stesso registro i precari del comparto scuola: “Di questo passo – fanno sapere - dove andremo a finire!”. A Mirafiori agitazioni in vista: “La mancata fiducia a Geronzi – rende noto la Fiom -, ci allarma”. All’Aquila, gli sfollati, tramite un portavoce, si dicono indignati, mentre i pensionati esprimono tutto il loro sconcerto. chiuso lunedì e martedì Spicca, in particolare, la reazione del Notturno di Mantova: “Con la notizia di Geronzi che lascia Generali – si legge in una nota di redazione – ci sciacquiamo il sottoborsa!” Concerti live al Clos: jazz…e molto altro Piazza Mantegna Mantova 0376.324286 Piazza Broletto, 8 Mantova 0376.365303