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83ma Sessione generale dell'Assemblea mondiale Oie
Nuovi standard e linee guida internazionali
Si è conclusa il 29 maggio l'83ma Sessione generale dell'Assemblea mondiale Oie che, come ogni
anno, è stata l'occasione per esaminare e adottare nuovi standard e linee guida internazionali per la
prevenzione e controllo della salute e benessere degli animali terrestri e acquatici e sui metodi di
diagnosi e qualità dei vaccini.
In particolare l'Assemblea ha adottato la revisione di 18 capitoli e l'aggiunta di 3 nuovi capitoli
all'OIE Terrestrial Code e la revisione di 12 capitoli e l'aggiunta di 2 nuovi capitoli all'OIE Aquatic
Code.
Per quanto riguarda il codice sanitario per gli animali terrestri è stato approvato un importante
aggiornamento al capitolo sull'afta epizootica volto a limitare le restrizioni al commercio
internazionale, mantendendone al contempo la sicurezza, dando maggior peso alle procedure di
zonizzazione e compartimentazione.
Al codice terrestre è stato aggiunto un capitolo sulla tenia solium, un parassita trasmissibile
all'uomo attraverso il consumo di carne di maiale. L'Oie considera l'aggiunta del capitolo un
importante passo in avanti per la protezione della salute umana, soprattutto nei paesi in via di
sviluppo.
Inoltre è stata adottata una previsione specifica per le forme atipiche di Bse pensata per minimizzare
l'impatto della loro rilevazione sullo status ufficiale dei paesi. L'individuazione di forme atipiche di
Bse riflette infatti soltanto l'elevata efficacia dei sistemi di sorveglianza.
Con riferimento agli animali acquatici, una malattia emergente, che può avere effetti devastanti
sulla produzione di gamberi soprattutto in Asia e America Latina, l'Acute hepatopancreatic necrosis
disease (AHPND) è stata aggiunta alle 117 malattie già presenti nell'elenco delle malattie degli
animali acquatici.
E' stato inoltre introdotto un capitolo di raccomandazioni per la disinfezione della superificie delle
uova dei salmonidi ed è stato aggiornato il capitolo sul controllo degli agenti patogeni nei mangimi
per animali acquatici.
I delegati hanno affrontato anche il problema dell'antibioticoresistenza proponendo l'aggiornamento
dei capitoli 6.7 (Sorveglianza nazionale della resistenza antimicrobica ) e 6.10 (analisi dei rischi
per la resistenza antimicrobica derivanti dall'utilizzo di antimicrobici negli animali) del codice
terrestre. Un nuovo capitolo sull'antibioticoresistenza è stato aggiunto al codice acquatico.
Gli standard relativi al benessere degli animali terrestri e acquatici sono stati arricchiti da un
capitolo sul benessere animale delle vacche da latte relativamente ai sistemi di produzione animale.
Infine nel codice terrestre sono stati introdotti nuovi termini e definizioni, come ad esempio
biosicurezza, una misura che acquista importanza crescente nel ridurre la diffusione di molte
epizoozie.
A cura della segreteria SIMeVeP
Riproduzione consentita con citazione della fonte
Data: 05.06.2015
Inquinamento atmosferico
I dati dell’impatto sulla salute in Italia
La quota della popolazione che vive nelle aree urbane è in continua crescita e in queste zone si
concentrano elevati livelli di inquinanti atmosferici. In molte zone inoltre le emissioni veicolari,
quelle di tipo industriale o dovute alla combustione di biomasse contribuiscono a peggiorare la
qualità dell'aria. Gli effetti sulla salute dell'inquinamento sono ben noti.
Un rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) appena pubblicato ha stimato che
nel 2010 l'inquinamento atmosferico in Europa è costato in termini di morti premature e di malattie
circa 1.600 miliardi di dollari, cifra quasi equivalente a un decimo del prodotto interno lordo
dell'UE nel 2013.
Sono stati presentati il 4 giugno, presso l’Auditorium del Ministero della Salute di Via Giorgio
Ribotta 5, Roma, i risultati del progetto CCM VIIAS (Valutazione Integrata dell'Impatto su
Ambiente e Salute dell'inquinamento atmosferico) riguardante i dati dell’impatto sulla salute
dell’inquinamento atmosferico in Italia.
Il progetto è stato finanziato dal Centro Controllo Malattie (CCM) del Ministero della Salute e
coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio, con la
collaborazione di Università e Centri di ricerca: ENEA, ISPRA, ARPA Piemonte, Emilia Romagna
e Lazio, Dipartimento di statistica dell’Università di Firenze, Università di Urbino e Dipartimento
di Biologia Ambientale di Sapienza Università di Roma.
Il Progetto VIIAS - Valutazione Integrata dell'Impatto su Ambiente e Salute dell'inquinamento
atmosferico, finanziato nel quadro delle iniziative del Centro Controllo Malattie (CCM) del
Ministero della Salute, ha effettuato una valutazione integrata dell'inquinamento atmosferico in
Italia esaminando gli effetti sulla salute in modo globale e valutando l'intera catena di eventi (dalla
caratterizzazione della qualità dell'aria, alle politiche, alle fonti e alle modalità di esposizione delle
popolazioni, agli impatti) che influenzano la salute delle popolazioni.
Nel Progetto VIIAS la suite modellistica MINNI (Modello Integrato Nazionale a supporto della
Negoziazione Internazionale sui temi dell'Inquinamento Atmosferico) ha consentito di stimare per
tutto il territorio nazionale, attraverso il modello di trasporto chimico, le concentrazioni al suolo del
PM2.5, dell'NO2 e dell'O3 con una griglia di 4 per 4 km.
Le concentrazioni sono state stimate per l'anno di riferimento (2005), per l'anno 2010, e in uno
scenario futuro al 2020 prodotto dal modello GAINS_Italia (Greenhouse Gas - Air Pollution
Interactions and Synergies).
Sono stati valutati i livelli medi di esposizione della popolazione italiana nelle macro aree
geografiche (nord, centro, sud e isole) o nei contesti urbano/rurali. Applicando le funzioni di rischio
(concentrazioni-risposta) suggerite dall'OMS sono stati stimati gli effetti sanitari avversi dovuti alle
esposizioni a lungo e breve termine in termini di casi attesi e di anni di vita persi.
Casi studio sono stati condotti a Roma, per la misura dell'inquinamento da particelle ultrafini e per
la valutazione degli effetti benefici del verde urbano,e In Emilia Romagna è stata condotta una
sperimentazione locale del modello VIIAS.
Vai al sito VIIAS - Valutazione Integrata dell'Impatto su Ambiente e Salute dell'inquinamento
atmosferico
Fonte: Ministero della salute
Data: 05.06.2015
Settimana verde 2015:
Agire sulla perdita di biodiversità di fronte a
nuovi dati che rivelano pericolo di estinzione
per uccelli e vita marina
Relazioni il 3 giugno dalla Commissione europea rivelano che nell'UE quasi il 15% degli uccelli è a
rischio di estinzione così come lo è il 7,5% di tutte le specie ittiche marine delle sue acque. Il 3
giugno si è inoltre aperta inoltre la Settimana verde 2015, la più grande conferenza europea dedicata
alla politica in materia di ambiente, che esaminerà le cause alla base di queste tendenze e come
combattere la perdita di biodiversità. La conferenza dura tre giorni, è gratuita e aperta a tutti; tutte le
sessioni sono trasmesse in streaming.
Il primo Vicepresidente Frans Timmermans, responsabile per lo sviluppo sostenibile, ha dichiarato:
"Biodiversità significa salute e ricchezza. Dobbiamo quindi tutelarla perché sta alla base della
qualità della nostra vita e della nostra economia; la biodiversità è sotto minaccia e dobbiamo
assicurarci che sia adeguatamente protetta. La Settimana verde fornirà contributi preziosi per il
controllo dell'adeguatezza delle direttive incentrate sulla natura, attualmente in corso. Ciò
significa migliorarne le modalità di funzionamento e rendere più facile la loro applicazione, pur
senza compromettere tutti quegli obiettivi così importanti per i nostri cittadini."
Il Commissario Karmenu Vella, responsabile per l'Ambiente, gli affari marittimi e la pesca, ha
dichiarato: "Queste relazioni contengono alcune statistiche preoccupanti – ma dimostrano anche
l'efficacia di azioni ben orientate per la protezione della biodiversità dalla quale dipendiamo.
Dobbiamo trovare il modo di fare di più a partire dai successi già ottenuti, diffondendoli anche ad
altri ambiti. La Settimana verde è un'eccellente opportunità per raccogliere contributi in vista dei
prossimi passi."
Pubblicate dopo la recente relazione sullo stato della natura nell'Unione europea, queste ultime liste
rosse (finanziate dalla Commissione europea) dipingono uno scenario altrettanto contrastato della
vita selvatica nell'Unione e sottolineano l'urgente necessità di agire. Esse dimostrano anche che gli
sforzi per migliorare gli ecosistemi vulnerabili possono risultare estremamente efficaci.
Malgrado alcuni successi nell'ambito della conservazione, molte specie ittiche sono in declino a
causa di uno sfruttamento eccessivo, di cambiamenti nell'utilizzo del territorio, dell'inquinamento,
dello sviluppo delle infrastrutture e dei cambiamenti climatici. Mentre il merluzzo bianco e il tonno
rosso mostrano segni di ripresa, la gestione dell'ambiente marino è stata meno efficace per altre
specie commerciali. Gli squali e le razze sono le specie più minacciate: il 40,4% rischia l'estinzione
e il 39,7% è in calo demografico. Lo squadro (Squatina squatina) è a grave rischio di estinzione:
una volta era presente ovunque nelle acque europee, oggi si trova solo intorno alle isole Canarie.
Per quanto riguarda gli uccelli, il 13% delle 533 specie esaminate (ossia 67) sono in pericolo, tra cui
10 a grave rischio di estinzione (il più alto livello di vulnerabilità). Tra queste anche specie
emblematiche come la pavoncella gregaria, lo zigolo dal collare e il chiurlottello. Interventi di
conservazione mirati promossi da iniziative a livello unionale hanno però conseguito risultati
positivi: 20 specie precedentemente a rischio sono attualmente classificate come a rischio minimo,
come il pellicano riccio, l'occhione comune, il nibbio bruno e il falco grillaio.
Che cosa sta facendo l'UE per proteggere la biodiversità?
La strategia per la biodiversità dell'Unione europea prevede una serie di interventi per arrestare e
invertire, entro il 2020, la perdita di biodiversità e di servizi ecosistemici. La Commissione è
attualmente impegnata in una valutazione intermedia della strategia, che si propone di individuare
eventuali settori che possono essere migliorati.
La Commissione sta anche effettuando un controllo dell'adeguatezza della legislazione incentrata
sulla protezione della natura. La Settimana verde sarà scandita da sessioni specifiche all'interno
delle quali questi e altri temi saranno esaminati e discussi. In parallelo, fino al 24 luglio resterà
aperta una consultazione online relativa alla legislazione ambientale (direttive Uccelli e Habitat).
Altri informazioni:
Settimana verde 2015
Strategia dell'UE per la biodiversità fino al 2020
Controllo dell'adeguatezza delle direttive Uccelli e Habitat
Liste rosse europee
Fonte: Commissione europea
Data: 05.06.2015
Contaminanti
Efsa: l’acrilammide negli alimenti è motivo di
preoccupazione per la salute pubblica
A conclusione di una esaustiva disamina, l’EFSA ha pubblicato il proprio parere scientifico
sull’acrilammide negli alimenti. Gli esperti del gruppo scientifico dell’EFSA sui contaminanti nella
catena alimentare (CONTAM) hanno ribadito le loro precedenti valutazioni in base alle quali
l’acrilammide presente negli alimenti può aumentare il rischio di sviluppare il cancro nei
consumatori per tutte le fasce d’età. Tale conclusione è rimasta invariata da quando la bozza di
questo parere è stata messa a disposizione per la consultazione pubblica del luglio 2014.
Le prove ricavate da studi su animali mostrano che l’acrilammide e il suo metabolita, la
glicidammide, sono genotossiche e cancerogene: danneggiano cioè il DNA e provocano il cancro.
Le prove desunte da studi sull’uomo che l’esposizione alimentare all’acrilammide provochi il
cancro sono invece limitate e poco convincenti.
Poiché l’acrilammide è presente in un’ampia gamma di alimenti comuni, l’allarme per la salute vale
per tutti i consumatori, ma è l’infanzia la fascia di età più esposta, sulla base del peso corporeo. I
più importanti gruppi di alimenti che contribuiscono all’esposizione all’acrilammide sono i prodotti
fritti a base di patate, il caffè, i biscotti, i cracker, i pani croccanti e il pane morbido.
La presidentessa del gruppo di esperti scientifici, dott.ssa Diane Benford, ha dichiarato: “La
pubblica consultazione ci ha aiutato a mettere a punto il parere scientifico. In particolare abbiamo
chiarito ulteriormente la nostra valutazione degli studi sugli effetti dell’acrilammide negli esseri
umani e la nostra descrizione delle principali fonti alimentari di acrilammide per i consumatori.
Sono inoltre stati incorporati nel parere scientifico finale anche studi recenti dei quali siamo venuti
a conoscenza nel corso della pubblica consultazione”. (In calce è disponibile una relazione sulla
pubblica consultazione).
Cottura ad alte temperature
L’acrilammide è una sostanza chimica che si forma naturalmente negli alimenti amidacei durante le
usuali cotture ad alta temperatura (frittura, cottura al forno e alla griglia, e anche trasformazione
industriale a più di 120°C e bassa umidità). Il principale processo chimico che causa ciò è noto
come “reazione di Maillard”; è la stessa reazione che conferisce l’aspetto abbrustolito ai cibi e li
rende più gustosi. L’acrilammide si forma a partire da alcuni zuccheri e aminoacidi (soprattutto da
un aminoacido chiamato “asparagina”) che sono naturalmente presenti in molti alimenti.
L’acrilammide risulta anche da molti usi industriali non alimentari. E’ presente anche nel fumo di
tabacco.
Una volta ingerita, l’acrilammide viene assorbita dal tratto gastrointestinale, distribuita a tutti gli
organi e ampiamente metabolizzata. La glicidammide è uno dei principali metaboliti che risultano
da questo processo ed è la più probabile causa di mutazioni genetiche e tumori riscontrati in studi su
animali.
Oltre al cancro, il gruppo di esperti ha esaminato anche i possibili effetti nocivi dell’acrilammide sul
sistema nervoso, sullo sviluppo pre e postnatale e sul sistema riproduttivo maschile. Questi effetti,
sulla base dei correnti livelli di esposizione, non sono stati ritenuti motivo di preoccupazione.
Riduzione dell’esposizione all’acrilammide dalla dieta
Anche se non al centro della valutazione dei rischi effettuata dall’EFSA, il parere scientifico include
una panoramica dei dati e della letteratura scientifica che sintetizza come la scelta degli ingredienti,
il metodo di conservazione e la temperatura alla quale il cibo è cucinato possano influire sulla
quantità di acrilamide nei diversi tipi di alimenti e quindi sul livello di esposizione alimentare.
Gli organi decisionali europei e nazionali terranno conto della consulenza scientifica dell'EFSA nel
soppesare ogni possibile misura per ridurre ulteriormente l'esposizione dei consumatori
all’acrilammide nei cibi. Esse potranno includere, ad esempio, consigli sulle modalità di consumo e
cottura casalinga, oppure controlli sulla produzione degli alimenti destinati alla vendita; l’EFSA,
comunque, non ha alcun potere nel prendere tali misure.
• Scientific Opinion on acrylamide in food
• Technical report on the outcome of the public consultation on the draft opinion on acrylamide in
food
L’EFSA ha preparato una sintesi non tecnica (per i non addetti ai lavori) del parere scientifico per
agevolarne la comprensione e spiega alcuni aspetti aggiuntivi di questo suo lavoro nel documento
contenente le “domande frequenti” sull’acrilammide negli alimenti.
• La valutazione del rischio spiegata dall’EFSA: l’acrilammide negli alimenti
• FAQs on acrylamide in food
Fonte: Efsa
Data: 05.06.2015
Veterinaria internazionale
Notiziario epidemiologico aprile 2015
Pubblicato il n. 3 del Notiziario sulla situazione epidemiologica internazionale delle malattie
infettive degli animali relativo al mese di marzo 2015.
Questo numero è caratterizzato dai numerosi aggiornamenti in tema di influenza aviaria ad alta
patogenicità, fra i quali spiccano quelli provenienti dagli USA (sierotipi H5N1 e H5N2) e dal
Canada (sierotipo H5N2), dove continuano a registrati nuovi focolai, anche in allevamenti
commerciali. La Commissione europea segue costantemente l’evoluzione della situazione, anche
per gli aspetti legati all’importazione in UE di pollame e prodotti derivati.
L'influenza aviaria a bassa patogenicità è invece tornata a colpire l'Olanda
Non mancano informazioni inerenti l’afta epizootica (nuovi focolai in Algeria), la peste suina
africana (Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia notificano nuovi casi, tutti in cinghiali e in zone già
sottoposte a misure restrittive; Capoverde isola il virus dopo 6 anni di indennità) e la bluetongue
(l’Australia chiude il focolaio da sierotipo 5 notificato a gennaio, in Croazia si registrano nuovi
isolamenti del sierotipo 1).
L'influenza equina è stata confermata in 5 allevamenti della Croazia, gli ultimi casi risalivano al
2001.
Dopo 25 anni la malattia di Newcastle torna in Costarica.
In Honduras è stata notificata per la prima volta la rabbia in un allevamento bovino.
Data: 04.06.2015
Cdc
Identificato un nuovo ceppo di rabbia in New
Mexico
Il 20 aprile una donna di 78 anni è stata morsa da una volpe grigia, risultata positiva alla
rabbia, nella contea di Lincoln, in New Mexico (USA).
Il Dipartimento per la Salute del New Mexico, negli Usa, comunica ora che il ceppo che ha colpito
la volpe, successivamente abbattuta, non è mai stato identificato prima d'ora.
La conferma è infatti arrivata dal sequenziamento del genoma del virus, effettuato dal laboratorio
per la rabbia dei Cdc. Il nuovo ceppo è correlato ad altri ceppi che colpiscono i pipistrelli.
La volpe è il primo animale selvatico colpito dalla rabbia nel 2015 nel New Mexico, mentre un
epidemia fra le volpi grigie si era verificata dal 2007 al 2010. Nel 2014 la rabbia ha colpito 12
animali selvatici: 7 pipistrelli, 4 mustelidi e 1 volpe.
Il Dipartimento per la salute del New Mexico e i Cdc stanno collaborando aumentando la
sorveglianza nella contea.
A cura della segreteria SIMeVeP
Riproduzione consentita con citazione della fonte
Data: 03.06.2015
Efsa
In programma nuova valutazione dei rischi da
diossine
Una nuova dichiarazione scientifica dell’EFSA passa in rassegna i diversi livelli di sicurezza
raccomandati per le diossine in alimenti e mangimi. L'EFSA raccomanda e ha ricevuto di recente
una richiesta dalla Commissione europea di eseguire una valutazione globale dei rischi per la salute
umana e animale legati alla presenza di diossine e PCB diossina-simili in alimenti e mangimi. Sarà
questa la prima valutazione dei rischi da diossine nei mangimi effettuata dall’EFSA.
Diversi organismi hanno effettuato la valutazione dei rischi da diossine, che ha dato esito a
raccomandazioni diverse in termini di livelli di sicurezza (noti come “valori guida per la salute”).
Nello specifico l’EFSA ha analizzato i valori guida e gli approcci proposti dal disciolto Comitato
scientifico sugli alimenti (della Commissione europa), dal Comitato congiunto di esperti FAO-OMS
sugli additivi alimentari (JEFCA) e dall’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente.
Le diossine e i PCB diossina-simili sono inquinanti presenti nell’ambiente come conseguenza,
rispettivamente, di processi combustivi e di emissioni industriali. Tali inquinanti persistono
nell’ambiente e possono penetrare nella catena alimentare. Tendono ad accumularsi negli esseri
viventi e a essi sono associati pericoli e preoccupazioni per la salute pubblica.
• Scientific statement on the health-based guidance values for dioxins and dioxin-like PCBs
• Mandate for a scientific opinion on the risks for animal and human health related to the presence
of dioxins and dioxin-like PCBs in feed
Fonte: Efsa
Data: 03.06.2015
Sistema allerta rapido
Rasff 22/15
Nella notifica settimanale del Sistema di Allerta Rapido Comunitario si segnala, per quanto riguarda
il mercato italiano, la presenza di: E. coli produttore della tossina Shiga in carne di manzo disossata
proveniente dal Brasile.