Testo - Vittimologia

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Testo - Vittimologia
doi: 10.14664/rcvs/622
La ricerca e il gruppo esperienziale nell’ambito del progetto
“www…parliamonepure.it” realizzato nel carcere di Castelvetrano (TP)
La recherche et le groupe expérientiel dans le projet « Venez nous en
parler » (“www…parliamonepure.it”) développé dans la prison de
Castelvetrano (TP)
The research and the experiential group within the project “Come and talk
to us” (“www…parliamonepure.it”) developed in Castelvetrano (TP) prison
Angela Adragna, Maria Gallo, Sandra Fiorino•
Riassunto
Nel panorama nazionale si discute poco degli autori dei reati sessuali, infatti l’attenzione dell’opinione pubblica e dei
diversi attori sociali è più rivolta alle vittime dei reati sessuali. Ancora poco si affronta il problema legato al
trattamento dei pedofili e dei violentatori di donne, nonostante l’argomento meriti approfondimenti anche in ambito
penitenziario.
Appare necessario ed opportuno individuare, nell’ambito del lavoro trattamentale, un modello operativo finalizzato
alla ricerca di strategie che orientino il condannato per reati sessuali verso un percorso di analisi degli agiti. Ciò
assume una rilevanza particolare nel trattamento dei detenuti sex offenders, pur riconoscendo la valenza del percorso
trattamentale rivolto a qualsiasi tipologia di detenuti.
L’esperienza realizzata presso la Casa Circondariale di Castelvetrano, descritta nel presente articolo, ha consentito,
attraverso l’uso di una metodologia di lavoro di gruppo, di rilevare a carico dei soggetti partecipanti un quadro di
consistente difficoltà nei percorsi di approfondimento e di analisi personale.
Résumé
En Italie, le thème des délinquants sexuels a été peu discuté. En effet, le public et les acteurs sociaux ont accordé plus
d’attention aux victimes des crimes sexuels qu’aux délinquants. Ainsi, les programmes de réinsertion sociale pour
pédophiles et violeurs revêtent peu d’importance, même si ce sujet mérite d’être examiné, notamment dans les
prisons.
Dans la phase du traitement, il est estimé nécessaire et approprié d’identifier un modèle opérationnel visant à orienter
les délinquants sexuels vers un processus d’analyse de leurs comportements déviants.
Grâce à la méthodologie du groupe expérientiel, le projet développé dans la prison de Castelvetrano a montré les
grandes difficultés rencontrées par les délinquants sexuels au cours de ce processus d’analyse.
Abstract
In Italy, there has been little discussion about sex offenders. In fact, public and social actors’ attention has focused
more on the victims of sex crimes rather than on criminals, so little importance is given to resocialization programs
for paedophiles and rapists, even if this topic is worth exploring particularly in prisons.
In the treatment phase, it is necessary and considered appropriate to identify an operational model aimed to orientate
the sex offenders towards a process of analysis of their deviant behaviours.
Through the methodology of the experiential group, the project carried out at Castelvetrano prison has highlighted
the severe difficulties in personal analysis encountered by the sex offenders involved.
Key words: sex offenders; prison inmates; experiential group; probation services; resocialization programs.
•
Angela Adragna è funzionario della professionalità di servizio sociale presso l’Ufficio per l’Esecuzione
Penitenziara Esterna (U.E.P.E.) di Trapani - Ministero della Giustizia; Maria Gallo è funzionario della
professionalità di servizio sociale presso l’Ufficio per l’Esecuzione Penitenziara Esterna (U.E.P.E.) di Trapani Ministero della Giustizia; Sandra Fiorino è psicologa e psicoterapeuta nonché esperto ex art. 80 L. 354/1975
presso le Case Circondariali di Castelvetrano e Trapani.
Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza – Vol. X – N. 2 – Maggio-Agosto 2016
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1. Introduzione.
il processo di evoluzione della coscienza sociale.
Il progetto “www…parliamonepure.it” nasce nel
Ciò appare presupposto fondamentale per
2009
ricondurre la problematica relativa alla condotta
presso
la
Casa
Circondariale
di
Castelvetrano (TP) e si rivolge esclusivamente
sessualmente
alla popolazione dei detenuti accolti nella sezione
coinvolgendo, in una logica sistemica, i diversi
“protetti” che, sin dalla sua apertura nel 2008,
attori sociali nella restituzione del reo alla
accoglie soltanto soggetti che espiano condanne
comunità.
penali per reati di natura sessuale, commessi sia
Molte figure, istituzionali e non, sono chiamate a
nei confronti di minori che di donne.
fronteggiare le situazioni inerenti le devianze in
L’intendimento della Direzione dell’Istituto è
interesse, anche attraverso il superamento di
stato quello di accogliere esclusivamente sex
proprie resistenze nei confronti dell’abusante.
offenders allo scopo di operare tramite interventi
D’altro canto, se da un lato sono gli operatori
trattamentali differenziati rispetto ad altre
stessi a sperimentare resistenze, contenendo le
categorie
del
risonanze individuali tendenti alla riprovazione e
particolare ambito di riferimento dei reati
al bisogno di giustizia in favore della vittima,
sessuali.
dall’altro anche la gente comune esprime un
E’ stato per questo ipotizzato il progetto di cui
bisogno di protezione e di prevalente desiderio
sopra, la cui descrizione è stata effettuata
di isolamento sociale del reo e di contenimento
nell’articolo pubblicato nel numero precedente
del rischio.
della presente Rivista1, cui si rimanda per una più
Per quanto riguarda l’abusante, si rileva un
precisa conoscenza della complessiva esperienza
prevalente vissuto personale come “vittima di
progettuale.
ingiustizia” verosimilmente a causa di un
La detenzione appare come momento, spesso
meccanismo di negazione che gli impedisce il
esclusivo, per entrare in contatto con gli autori
riconoscimento e la consapevolezza del proprio
dei reati sessuali e per questo si ritiene che gli
agito, ovvero della percezione di un sé quale
interventi
“mostro
di
detenuti,
trattamentali
tenuto
e
conto
preparatori
alla
deviante
alla
incontrollabile”,
società
come
tutta,
condizione
successiva reintegrazione debbano porre in
percepita ineluttabile.
essere condizioni anticipatorie di scambio socio-
Gli assetti rilevati, relativamente all’abusante e
relazionale sulle quali fondare un graduale
alla società comprensiva delle vittime, sono
processo
imprescindibili
di
costruzione
di
una
identità
per
elaborare
ipotesi
di
consapevole e/o sanata.
trattamento che, avendo come destinatario
Solo la realizzazione di interventi trattamentali
l’autore del reato, agiscano come funzione di
esclusivamente progettati e disposti per i sex
aiuto sociale, riconsegnando alla società civile il
offenders possono favorire la crescita personale ed
reo con una percezione del sé deviante
abbisognevole di aiuto.
1
Adragna A., “Il trattamento dei detenuti sex
offenders nel Carcere di Castelvetrano (TP)”,
Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza,
Vol. X, n. 1, Gennaio-Aprile 2016, pp. 26-39.
Nel presente articolo si evidenzieranno i
contenuti della ricerca condotta nell’ambito del
progetto “www…parliamonepure.it”.
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2. La ricerca.
Occorre innanzi tutto premettere che gli
L’obiettivo della ricerca è stato quello di valutare
operatori facenti parte del gruppo esperienziale
in itinere l’azione progettuale rivolta ai detenuti
hanno aderito liberamente e con motivazione, sia
sex
offenders
penitenziario
all’interno
di
(la
Circondariale
Casa
un
contesto
di
personale che professionale, alla proposta della
Direzione
della
Casa
Circondariale
di
Castelvetrano). La scelta della valutazione in
Castelvetrano,
itinere o di medio termine è stata utile per
categoria di detenuti e per i risvolti psicologici
analizzare i primi risultati dell’azione progettuale
che tale esperienza di gruppo avrebbe potuto far
e per verificare se essi fossero in linea con gli
emergere.
obiettivi originali del programma o se si fossero
“www…parliamone pure” è stata sostenuta e
verificate conseguenze, positive o negative,
arricchita dalle diverse esperienze professionali
inattese.
acquisite
L’approccio metodologico adottato è quello
penitenziario sia dalle loro precedenti esperienze
qualitativo attraverso l’utilizzo di interviste semi-
professionali,
strutturate
operatori, un valore aggiunto.
rivolte
rappresentative
ad
alcune
per
la
L’adesione
dagli
particolare
al
operatori,
costituendo,
sia
a
progetto
in
ambito
parere
degli
Penitenziario:
La natura professionale degli operatori e delle
direttore, comandante della Polizia penitenziario,
figure apicali evidenzia un differente approccio
educatore, psicologo (ex art. 80 O.P.).
rispetto
Inoltre, sono stati effettuati due focus group
penitenziario. Si rileva come le figure apicali
rivolti ai detenuti sex offenders al fine di rilevare
dell’istituto
percezioni ed opinioni sulla ricaduta del progetto
nell’attivazione di percorsi terapeutici gruppali e
nel suddetto contesto penitenziario ed accogliere
non, nella convinzione che tali percorsi possano,
proposte operative.
laddove esiste la volontà del detenuto, far
L’approccio qualitativo è apparso quello che più
diminuire la recidiva;
risponde all’esigenza di conoscere le motivazioni
evidenza, al contempo, l’importanza delle risorse
dell’azione deviante che ha visto coinvolti i
economiche
detenuti, facenti parte del gruppo esperienziale,
trattamentali e come la carenza di tali risorse
perché
letture,
renda la ratio della legge di riforma penitenziaria
rappresentazioni che appartengono a chi vive
vana e, quindi, la detenzione come luogo di mera
l’esperienza detentiva ed in questo caso concorre
custodia.
alla costruzione della “condivisione”, ma che
Infatti, anche l’esperienza progettuale in esame,
può
iniziata nel mese di ottobre 2009, è stata
fondato
consentire
dell’Istituto
figure
proprio
su
opinioni,
anche
di
evidenziare
delle
interviste
struttura
ed
penitenziario
da
al
trattamento
concordino
i suddetti mettono in
destinare
alle
attività
interrotta nel mese di dicembre 2012 per carenza
contraddizioni ed ambiguità.
Dall’analisi
alla
semi-strutturate
di fondi.
effettuate si evidenzia una situazione che
Gli aspetti che presentano le maggiori criticità
presenta, agli occhi di chi opera in ambito
sono riscontrabili nell’esiguità di tempo a
penitenziario, “dissonanze e assonanze” o “luci
disposizione
ed ombre”.
confronti dei detenuti in generale e soprattutto
per
l’esperto
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psicologo
nei
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per i soggetti sex offenders. Si evidenzia soprattutto
I vissuti evidenziati dagli intervistati mettono in
con riferimento alla figura dello psicologo che: 1)
luce che il lavoro trattamentale con i detenuti sex
il tempo a disposizione in detenzione non risulta
offenders è tutto da incrementare all’interno
congruo al bisogno di ascolto dei ristretti nella
dell’Istituto Penitenziario preso in esame e che
sezione protetti; 2) potrebbero essere attivati
comunque
interventi di gruppo di tipo terapeutico-
penitenziaria del trapanese ad attuare un’attività
riabilitativo, i cui esiti potenzierebbero il know-
progettuale sperimentale in tale ambito (gli altri
how dell’équipe al fine dell’osservazione e del
tre Istituti Penitenziari nella provincia di Trapani
trattamento penitenziario.
sono: C.C. di Trapani, C.R. di Favignana e C.C.
Gli operatori sottolineano come il ruolo della
di Marsala – quest’ultimo è stato chiuso al
polizia
termine del 2012).
penitenziaria
rispetto
alle
attività
pare
sia
stata
L’analisi
compartecipazione,
consapevolezza dell’importanza che riveste la
non
ancora
con
competenze professionali specifiche per
la
tipologia dei detenuti sex offenders.
Tutte
le
auspicano
figure
il
sia
interna
altresì,
che
la
esterna,
riconducibile ad un mutato atteggiamento, di
professionali
prosieguo
comunicazione,
evidenzia,
realtà
trattamentali risulti essere talora “generico” o di
ma
qualitativa
l’unica
intervistate
maggiore accettazione, del ruolo dell’équipe ed
dell’esperienza
ad una maggiore collaborazione a sostegno
progettuale in quanto il carcere per questa
dell’avvio
tipologia di detenuti può fare da “aggancio” con
penitenziaria. Emerge, inoltre, l’importanza che
l’avvio di un lavoro intrapsichico, laddove esista
detto
la disponibilità del reo. Unica dissonanza emerge
penitenziario rispetto alla visibilità esterna
da un operatore e riguarda l’attenzione alla
nell’ottica di un dialogo continuo con la
vittima del reato, espressa attraverso “l’ipotesi del
comunità di cui fa parte e che dovrebbe
sostegno alla vittima del reato e l’attivazione di un
accogliere il detenuto sex offender al momento
percorso di mediazione con il reo, finalizzata alla
della scarcerazione, in continuità al percorso
eventuale riconciliazione”.
avviato all’interno.
Relativamente alla Legge n. 38/2009 “Recante
Altresì, tale progetto potrebbe essere proposto in
misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e
altre realtà penitenziarie.
di contrasto alla violenza sessuale, nonché in
Infine, gli intervistati hanno proposto le seguenti
tema di atti persecutori”, prevale in tutti gli
aree
operatori una conoscenza non approfondita, ad
penitenziaria:
eccezione
•
dell’applicazione
normativa
che
di
una
progetto
di
mutata
potrebbe
miglioramento
organizzazione
dare
per
dell’Istituto
Penitenziario
Emerge, altresì, che l’anzianità di servizio degli
dell’U.E.P.E.
(Ufficio
operatori condiziona in alcuni casi lo spendersi
Penale Esterna).
burn out, a causa dello specifico contesto
•
la
struttura
Migliorare l’attività di raccordo tra le aree
riguarda l’attività di osservazione e trattamento.
nell’attività professionale con probabili esiti di
all’istituto
per
e
quelle
l’Esecuzione
Riorganizzazione interna della struttura
penitenziaria per renderla “più flessibile ed
penitenziario o per altre cause.
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aperta” a nuove proposte trattamentali al
dimensione
fine di favorire anche un fluido scambio
penitenziario individualizzato. Il gruppo è uno
professionale tra il Corpo di Polizia
spazio aperto e, per questa ragione, è stato
Penitenziaria
ritenuto strumento per sollecitare il confronto
e
le
diverse
figure
di
professionisti.
da
affiancare
al
trattamento
fra le storie personali, per lavorare sulle
risonanze emotive e far emergere i tratti
3. Il Focus Group.
psicopatologici accomunanti.
Al fine di rilevare percezioni ed opinioni sulla
Entrando nel merito del nostro lavoro, e
ricaduta dell’azione progettuale, sono stati
venendo
effettuati due focus group rivolti ai detenuti sex
qualitativa, crediamo sia importante sottolineare
offenders facenti parte dei due gruppi, analizzando
la partecipazione di tutti i presenti, avendo il
le seguenti aree:
conduttore e l’équipe motivato l’incontro con gli
•
area della situazione giuridica e penitenziaria;
stessi.
•
area delle motivazioni e delle emozioni;
Si evidenziano alcuni elementi comuni al gruppo
•
area esiti e progettualità.
dei detenuti ovvero essi percepiscono di aver
quindi
alla
nostra
valutazione
lavorato psichicamente sull’autocontrollo e di
I focus group sono stati condotti dall’esperto
aver beneficiato principalmente del lavoro in
psicologo, alla presenza delle assistenti sociali del
gruppo (e individuale dei singoli operatori).
progetto, il quale aveva altresì il compito di
Qualcuno afferma di voler proseguire all’esterno,
registrare gli esiti degli incontri.
terminata la pena, il percorso psicologico avviato
Prima di entrare nel merito di quanto emerso nel
all’interno
corso dei focus group, si evidenzia brevemente
hanno avuto l’opportunità di fruire di permessi
l’atteggiamento dei detenuti o, se vogliamo, il
premio, almeno dopo un anno di osservazione
clima che ha caratterizzato gli incontri, durati
scientifica della personalità, come recita la legge
circa due ore ciascuno.
n.
Tale premessa valorizza il gruppo dei detenuti
approfondimento
come “risorsa” ed elemento utile per elaborare
progettuale. Nell’esperienza esperita all’esterno,
proposte, riflessioni e suggerimenti utilizzabili
attraverso i benefici premiali e dopo diversi anni
anche
di carcerazione, i detenuti sottolineano la “paura
all’interno
del
piano
pedagogico
dell’istituto
38/2009,
grazie
penitenziario.
anche
all’interno
al
Alcuni
lavoro
di
dell’esperienza
dell’Istituto Penitenziario di Castelvetrano.
provata”, ognuno in forma diversa, nell’impatto
I detenuti che hanno partecipato all’incontro
con il mondo esterno rappresentato dalla
sono stati circa 20 su un totale di 33 ristretti nella
famiglia di origine, dal nucleo acquisito, dai
sezione protetti.
figlio, da nessuno o nell’impatto con la comunità
Il gruppo si è confrontato a lungo con serenità
esterna in generale.
ed apertura, facendo emergere il punto di vista di
In realtà, la paura provata rimanda alla
ognuno, comprese le dissonanze che sono state
“vergogna di sé” e quindi alla consapevolezza in
accolte come contributo utile. Il gruppo è stato
alcuni casi del “danno causato alla vittima” ed alla
considerato
violazione intima nei confronti di questa ultima,
imprescindibile
come
nuova
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ma anche al fatto di aver violato il “patto
Durante il focus group emerge anche la
sociale” ossia gli aspetti giuridici ed etici che
posizione di chi ha vissuto l’esperienza detentiva
legano i membri di una comunità.
come occasione di cambiamento favorevole ed
Al contrario, emergono situazioni laddove tutto
assolutamente necessaria per porre fine ad un
ciò che rappresenta l’esterno significa percepirsi
“percorso anomalo ed antigiuridico”.
come “giudicati due volte”, in quanto la gravità del
Alcuni, rispetto alla sezione “protetti” in cui si
fatto-reato si moltiplica all’esterno nel confronto
trovano, manifestano “la
con gli altri.
dislocati in Sezioni “comuni” o trasferiti ad altri
Per altri rei si percepisce lo stato di delusione e
istituti penitenziari, temendo, a causa dello
di rabbia provato a fronte del rigetto dei benefici
stigma che appartiene loro per la tipologia di
premiali
reati di cui si sono macchiati, la reazione violenta
da
parte
della
magistratura
di
paura” di essere
sorveglianza.
da parte degli altri detenuti. Nella sezione in cui
In termini di dissonanza, qualcuno sposta
si trovano, al contrario, si riconoscono, si
l’oggetto della riflessione da sé (posizione
accettano e si sentono “protetti”.
egocentrica) (ad altro da sé) verso l’esterno
Emerge, ancora, il vissuto nella maggior parte
ovvero verso la vittima del reato, nel senso che
dei detenuti, provenienti da contesti socio-
“questa è la responsabile della sua condanna, perché ella
ambientali a rischio, di aver appreso e
agiva già un comportamento a rischio”.
sperimentato soltanto “la legge del più forte”,
Altri asseriscono: “Non ho paura perché so di aver
attraverso questa hanno agito nel corso della
sbagliato” e quindi “riconosco oggi che cosa non ha
loro esistenza spesso con ricadute dannose sulla
funzionato nel mio comportamento” e “che cosa dovrei
loro personalità.
evitare nel futuro” ossia evitare il comportamento a
Attraverso il ricordo e il racconto del gruppo
rischio. La loro riflessione, in alcuni casi, è
emerge il “prima e dopo” l’esperienza: si rileva
rivolta alla vittima del reato e al riconoscimento
un atteggiamento iniziale, da parte di alcuni
del danno provocato, “vorrei chiedere scusa, ma temo
detenuti, che potrebbe definirsi di “diffidenza”,
una qualche reazione”. In tale direzione, si
meglio descritto dalle espressioni che vengono di
evidenzia che potrebbero essere accompagnati
seguito elencate e che esprimono il “percepire”
all’esterno da un percorso di mediazione penale.
di allora:
Alcuni detenuti si percepiscono come “ri-nati” o
•
“un’opportunità per uscire dalla cella”;
meglio rinnovati nel contatto con l’esterno,
•
“all’inizio mi ha creato disagio nel sapere che
grazie all’esperienza progettuale, quando hanno
l’esperto psicologo coincide con la stessa figura del
potuto sperimentarsi nei permessi premio;
gruppo di osservazione e trattamento”;
certamente ciò è l’esito della loro volontà al
•
“mi sono sentito invaso nella sfera intima”;
cambiamento e della riconquistata capacità di un
•
“non mi aspetto nulla dall’esperienza”;
pensiero
•
“voi che ne sapete di me e della mia storia
rinnovato
e
orientato
ad
una
impostazione di vita basata sul rispetto dei
canoni di civile convivenza.
personale” (si tratta di un detenuto anziano
che manifesta difficoltà a mettersi in
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discussione probabilmente anche a causa
indossata è cascata e da lì devono ricominciare:
dell’avanzata età anagrafica).
da smascherati.
A dimostrazione del mutato atteggiamento,
dopo qualche incontro, si manifesta non solo il
riconoscimento dell’utilità dell’esperienza, ma
anche il valore che essa ha rappresentato e che
ha, inoltre, consentito l’emergere di una effettiva
adesione nella maggior parte dei partecipanti,
ossia
l’essere
coinvolti
e
il
coinvolgersi
nell’attività esperienziale.
il
prosieguo
dell’esperienza
progettuale sono stati esplicitati nei seguenti
fattori:
tempo;
risorse
economiche;
avvicendamento di direzione.
perché questo agevola nel parlare di sé. Inoltre, il
gruppo ha dato l’opportunità ai detenuti di
giungere ad una conoscenza personale, facendo
scaturire manifestazioni di vicinanza e di
solidarietà all’interno della sezione e condivisioni
al momento “dell’ora d’aria”, al fine di una
comunicazione più fluida fra gli stessi detenuti.
La funzione principale dell’équipe ha riguardato
rispetto
e
l’accoglienza
popolazione carceraria, per la particolarità del
reato commesso e del funzionamento deviato
della sfera psico-sessuale, difficilmente afferisce
ad altri servizi di carattere socio-sanitario.
L’istituzione carceraria rappresenta, pertanto, il
“l’aggancio”
e
l’offerta
di
opportunità
riabilitative.
La valenza trattamentale del progetto risiede
quindi nel fatto che, a partire da condizioni
psicologiche, culturali, storiche diverse tra i
Il punto di forza evidenziato è il gruppo stesso
il
La tipologia di detenuti, differente dal resto della
luogo preferenziale (e spesso unico) per
I nodi critici che il gruppo ritiene possano
condizionare
4. Conclusioni.
viste
come
fondamentali per la decodifica del bisogno e per
l’orientamento del detenuto.
Altresì, è stato messo in luce come, in assenza di
opportunità trattamentali, “chi li aiuterebbe a
riflettere… quello del carcere è un tempo che scorre in
modo nevrotico”.
Infine, si rileva come per alcuni emerga la paura
orientata verso il futuro; qualcuno ha perso le
relazioni significative e il lavoro stabile e
percepisce già l’angoscia data dal prossimo fine
pena; per altri la maschera sino ad allora
membri dei gruppi, il confronto programmato e
guidato, nonché il contenimento e le restituzioni,
hanno consentito di costruire una matrice del
gruppo solida ed accogliente.
Tanto ha permesso ai singoli di osservarsi, di
ascoltarsi, di confrontarsi, di ripensare ai propri
vissuti e alla propria storia deviante individuando
cause remote del proprio agire patologico.
In
tal
senso,
l’esperienza
progettuale
ha
consentito ai detenuti sex offenders di cominciare
ad individuare quegli aspetti devianti del sé che li
hanno indotti a mettere in atto degli abusi,
riconoscendo anche la sofferenza causata a terzi,
a partire dal saggiare un sentimento di colpa
personale.
In questi ultimi anni, la cronaca ha rilevato
impressionanti fatti scaturiti da reati sessuali sia
verso minori che donne; ciò ha inevitabilmente
indotto gli operatori del sociale, nonché quelli
penitenziari, a porre particolare attenzione al
progettare in tale direzione interventi specifici
trattamentali,
integrati,
psico-socio-educativi.
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L’individuazione dello strumento del gruppo è
apparso agli operatori del contesto carcerario il
più idoneo per l’ascolto, il confronto, il dibattito
e
la
programmazione
di
un
•
trattamento
individuale che andrebbe ad accompagnare il
lavoro di gruppo come momento di sintesi e di
elaborazione dei vissuti emersi nel gruppo stesso.
•
L’esperienza descritta, nonostante abbia rilevato
elementi di criticità, a parere dell’équipe, è da
•
considerarsi un punto di partenza per il
prosieguo delle attività del progetto e per il
consolidamento dei risultati finora conseguiti.
•
Bibliografia di riferimento.
•
•
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Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza – Vol. X – N. 2 – Maggio-Agosto 2016
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