3 madonna del monte saraceno - calvello
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3 madonna del monte saraceno - calvello
3 MADONNA DEL MONTE SARACENO - CALVELLO urono i Monaci Benedettini a edificare la Cappella sul Monte Saraceno, cima a quota 1320 metri, caratterizzata da un paesaggio quasi fiabesco, ricco di acque e meta di continui pellegrinaggi. Da qui si domina tutta la vallata, che dal Monte di Viggiano si allarga e si stende fino a Caperrino, in un mare di verde interrotto da larghe radure, e attraversato dal fiume “Piesco”. I festeggiamenti in onore della Madonna del Monte Saraceno si celebrano la seconda domenica di maggio, quando la statua viene trasportata dalla Chiesa Parrocchiale di Calvello al Santuario sul Monte, e l’8 e 9 settembre, quando vi fa ritorno. I pellegrini portano la bella statua a spalla fino al Monte in un viaggio faticoso. Lungo la strada avvengono numerose soste e passaggi di mano della Statua. Gli abitanti di Marsicovetere, infatti, prendono in consegna la Madonna là dove svettava un vecchio faggio e la trasportano fino alla “Piana”, dove i calvellesi la riprendono formando una “catena”. La Madonna viene accolta alla “piana” con una festa dove si incontra gente di ogni età e ogni dove: l’aria si riempie di note di organetti, pifferi e cornamusa, salgono al cielo gli odori della F * 48 | Archivio Pro Loco di Calvello Partenza: Chiesa Parrocchiale di Calvello Arrivo: Santuario di Maria SS. del Monte Saraceno Altezza: 1.320 m Lunghezza: 6 km Festa patronale in onore della Madonna del Monte Saraceno: Seconda domenica di maggio, 8/9 settembre carne messa al fuoco e nella notte si aprono le danze tra tarantelle e balli campestri. Il cammino della statua prosegue verso il Monte, facendo, prima, una sosta alla cappella dedicata alla Madonna della Potentissima su un altipiano a 1057 m. Da lì ha inizio l’ultimo tratto della processione lungo una stradina breve e ripida, che si apre improvvisa di fronte alla Chiesa tanto attesa. È tradizione, rigidamente osservata, che non si entri nel luogo sacro senza aver prima percorso, pregando, per tre volte il suo perimetro. Un’altra credenza ancora viva è interpretare l’intensa espressione nel viso della statua quando ritorna in paese a settembre, perché la benevolenza o la tristezza che si intravvede nello sguardo della Madonna rappresenta un presagio per il proprio futuro o per quello della comunità. Nei pressi del Santuario del Monte Saraceno si trova la Grotta dell’Eremita: un incavo nella roccia, poco profondo, che si affaccia su un dirupo a strapiombo di un baratro quasi inaccessibile. Si narra di un religioso solitario che avrebbe scelto la misteriosa grotta come luogo in cui trascorrere la vita in solitudine e contemplazione. ACCENNI ARTISTICI La forma architettonica del Santuario è molto semplice: costituita da una struttura a botte, le cui doghe sono composte dalle robuste muraglie a strapiombo sui dirupi che la circondano. La venerata statua della Madonna è una ricostruzione ottenuta dai resti dell’antica copia in legno dorato di origine bizantina della Madonna detta “de Plano” che i Benedettini acquistarono per il Monte Saraceno. La copia si rovinò in seguito al terremoto del 16 dicembre 1857. L’artista napoletano, che ne ricompose i pezzi recuperati tra le macerie legandoli con cartapesta, diede all’effige l’attuale intensa espressione. La statua ha una rosa d’oro nella mano sinistra, mentre con la destra è in atto di mostrare il Figlio che ha sulle ginocchia. L’urna che la custodisce, detta “Caggia”, è un’opera finissima in legno scolpita a mano da artigiani locali.