sceneggiatura Istituto Comprensivo di Latiano Br

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sceneggiatura Istituto Comprensivo di Latiano Br
ISTITUTO COMPRENSIVO DI LATIANO (BR)
SCUOLA PRIMARIA B. LONGO
CLASSI 5^ A, B, C
ANNO SCOLASTICO 2014-15
R DI RADAMANTO e di RACKET
Voce narrante fuori campo:
Secondo la mitologia greca, Radamanto era figlio di Zeus ed Europa. Famoso per la sua equanimità nel far
rispettare le leggi, inflessibile nel punire i trasgressori, legiferò sia per i Cretesi sia per gli isolani dell’Asia
Minore, molti dei quali adottarono spontaneamente il suo codice. Ogni nove anni si recava nella grotta di
Zeus e ne riportava delle nuove leggi. Radamanto, quindi, è il personaggio mitologico che ci guida in questo
percorso sul valore della legalità, sul rispetto delle leggi e all’approfondimento del problema “racket” che
purtroppo è presente nel nostro paese.
TITOLO
R
ADAMANTO COMBATTE CONTRO IL
PER RIPRISTINARE LA
L
R
ACKET
EGALITA”
Esterno/giorno
Scena 1- piazza Bartolo Longo
(Elia e suo fratello scendono dal pullman con lo zaino sulle spalle. Si guardano intorno ed Elia viene attratto
da alcune persone che parlano animatamente. Elia si avvicina a loro)
Elia:-che cosa è successo-?
Persona 1:-questa notte alle h 3:30 c’ è stato un attentato ad un negozio di ottica appena inaugurato-.
Persona 2:-sono stati sicuramente dei mafiosi-.
Fratello:-andiamo a chiedere informazioni a Giuseppe e Leonardo.
Esterno/giorno
Scena 2: percorso Piazza Bartolo Longo- Piazza Umberto
(I due ragazzi si dirigono in piazza Umberto)
Esterno/giorno
Scena 3: piazza Umberto
(incontro tra Giuseppe, Angelo, Leonardo e i ragazzi. I 5 si salutano)
Giuseppe:-Benvenuti a Latiano! Peccato che siete arrivati in una mattina triste, perché proprio questa
notte c’è stato un attentato in un negozio di ottica.
Fratello:-Ecco perché abbiamo visto in piazza tante persone che discutevano animatamente.
Leonardo:- abbiamo conosciuto dei ragazzi di 5° che stanno approfondendo proprio questo problema. Cosa
ne dite se andiamo a trovarli?
( si girano e si dirigono verso la scuola).
Interno/Giorno
1
Scena 4 : sala padiglione polifunzionale
(Sono presenti i ragazzi delle tre quinte che salutano festosamente i nuovi arrivati. Sono divisi in 4 gruppi e
stanno realizzando dei cartelloni con le 4 parole chiave: Legalità, Giustizia, Coraggio e Pace).
(I ragazzi si dividono in tre gruppi per ascoltare le testimonianze di Giuseppe, Angelo e Leonardo.
I bambini della 5 C si siedono in cerchio sulle sedie blu insieme a Giuseppe. Elia si unisce a loro).
Giuseppe: Mi chiamo Giuseppe, sono di Latiano, da piccolo ho frequentato questa scuola. Oggi venendo
qui ho riconosciuto un albero che prima era piccolo, ora è alto almeno 15-20 metri. Da allora ad oggi
quell’albero ha fatto il suo dovere di albero. Così anche noi dobbiamo fare il nostro dovere di uomini.
Voi dovete avere un sogno, mettetelo nel cassetto e spolveratelo ogni tanto facendo tutto il possibile
affinchè si realizzi. Non dovete stancarvi o arrendervi fino a quando non lo avrete realizzato. Questo sogno
deve essere inserito nella legalità.
Il mio sogno era quello di aprire un’attività commerciale e di farla espandere; ma questo mio sogno si è
realizzato solo a metà perché una sera ho ricevuto una telefonata in cui mi hanno fatto un’estorsione; mi
chiedevano dei soldi per aiutare un loro amico.(10.000.000 di vecchie lire, circa 5.000 euro di oggi).
Io non ho dormito tutta la notte, pensavo e mi preoccupavo per mia moglie e le mie figlie perché mi
avevano detto che le conoscevano e sapevano dove andavano a scuola. La mattina, dopo aver pensato
ancora, ho deciso di denunciarli. Da quel momento non mi sono più sentito solo: come si vede nei film, i
poliziotti travestiti da commessi , stavano sempre con me nel negozio. Il mio telefono era controllato, e
fuori in strada, in un furgone c’erano altri poliziotti che controllavano chi entrava ed usciva dal negozio.
Io ho fatto finta di voler pagare, sono andato in questura dove abbiamo fotocopiato tutte le banconote. Poi
le ho consegnate ai malviventi perché le leggi italiane per condannare un malfattore hanno bisogno di
prove. Solo quando avevano le banconote in mano, sono stati condannati per estorsione.
Dopo aver vissuto questa esperienza ho capito che quello che è successo a me non doveva succedere a
nessun altro; così nel 2002 ho fondato a Latiano l’associazione anti-Racket ed Usura perché c’è anche
questa realtà nel nostro paese. Gli usurai sono difficili da scovare perché sembrano altruisti in un primo
momento quando prestano i soldi, dopo, invece chiedono moltissimi soldi in più di quelli che hanno dato e
riducono i malcapitati alla disperazione ed alla povertà.
Interno/Giorno
Scena 5: aula polifunzionale
(Ora si inquadra Leonardo, seduto a terra, sui cuscini, con i bambini).
Leonardo: “Probabilmente qualcuno di voi mi conosce come rivenditore di auto, ma in questa sede sono
qui in veste di vicepresidente dell’associazione anti- racket di Latiano. Sono qui perché voi mi avete invitato
in quanto state facendo un progetto sulla legalità, ma che cos’è per voi la legalità?”
1 bambino: “Legalità significa rispettare la legge”
2 bambino: “Legalità non è soltanto rispetto delle leggi, ma è anche rispetto di se stessi e degli altri.”
3 bambino: “La legalità è importante”
Leonardo: “ E’ importante per chi? Solo per gli adulti?”
I bambini in coro: “ E’ importante per tutti, grandi e piccoli”
Leonardo: “Avete ragione. Bravi! Chi non riconosce il valore della legalità e quindi la infrange
continuamente è un malavitoso. Quando più malviventi si uniscono, parliamo di associazioni malavitose.
Sapete come si chiamano queste associazioni?”
Bambini in coro: “La mafia!!!”
Leonardo: “Sapete quanti tipi di mafia esistono in Italia?”
Bambini: “No. La mafia è una e basta”
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Leonardo: “Non avete tutti i torti. La mafia è una, ma prende nomi diversi in base alle zone in cui opera. La
prima è la mafia siciliana, poi abbiamo la ndrangheta calabrese, la camorra napoletana e la Sacra Corona
Unita in Puglia. Proprio la sacra corona unita, in Puglia, negli anni novanta, terrorizzava i commercianti del
nostro paese con continue estorsioni, minacce, atti vandalici e attentati. Anche io sono stato vittima di atti
intimidatori. All’inizio ho avuto tanta paura, non ho avuto il coraggio di oppormi alle loro continue richieste
di denaro e ho pagato. Poi ho capito che non era giusto, che cedendo al loro ricatto anche io non rispettavo
le leggi e quindi ho denunciato.”
Un Bambino: “ E cosa è successo?”
Leonardo :” Ho avuto l’appoggio delle istituzioni e degli altri commercianti e finalmente mi sono sentito
libero, pur continuando ad aver paura per me e per la mia famiglia. State attenti. Anche voi potete
diventare vittime di estorsioni, quando un compagno vi dice “O mi dai la merenda o ti picchio” oppure
“fammi i compiti o la pagherai cara”. Quando siete vittime dei bulli che vi minacciano, chiedete subito
l’aiuto di un adulto e non cedete mai ai loro ricatti.”
Interno/Giorno
Scena 6: aula polifunzionale
(Ora si inquadrano Angelo, Elia ed i bambini seduti sulle sedioline con i banchi)
.
Angelo: “Ciao a tutti. Sono Angelo Altavilla. Sono stato una vittima del racket a Latiano, ma in forma
intimidatoria, l’unico in Italia ad aver subito danni gravi sul proprio corpo oltre che nel mio negozio”.
1 Bambino: ”Quando è successo l’attentato, quanti anni avevi?”
Angelo: “Avevo 26 anni ed è successo il 7 agosto 1992. La serenità di quella notte estiva venne sconvolta
da 2 esplosioni che avremmo ricordato per sempre. Verso l’1:00 ci fu una prima esplosione presso una
macelleria. Uscii da casa per andare a controllare il mio negozio; vicino alla saracinesca c’era una busta
bianca da dove usciva fumo. Capii che c’era una bomba anche lì, ma non feci in tempo a scappare. Quando
scoppiò la bomba, fui sbalzato indietro di 2-3 metri e la lamiera della saracinesca mi tranciò l’arteria
femorale. Le schegge si conficcarono dappertutto e ancora oggi nel mio corpo ne sono presenti molte che si
sono incapsulate.
2 Bambino: “Ma come ti sei salvato?”
Angelo: “Grazie a 2 ragazzi che stavano tornando a casa. Mi hanno caricato sulla loro macchina e mi hanno
portato in ospedale. Nessuno credeva che mi sarei salvato. Invece ce l’ho fatta, ma è iniziato il mio calvario
durato tanti mesi, fatto di interventi, lunghi ricoveri, riabilitazione, ricostruzione di chirurgia plastica.”
3 Bambino: “Prima della bomba, avevi ricevuto minacce, richieste di estorsione?”
Angelo: “No, nessuno mi aveva chiesto niente. La bomba fu un atto intimidatorio. Probabilmente, se non
avessi avuto quei danni fisici, in seguito avrei ricevuto richieste di denaro.”
4 Bambino: “Dopo hai avuto paura?”
Angelo: “No, perché le istituzioni non mi hanno mai lasciato solo. Mi hanno sempre protetto. Per anni,
carabinieri e polizia in borghese mi seguivano e tenevano sotto controllo il telefono. Mi hanno anche dato il
porto d’armi e consentito di portare addosso sempre un’arma. Il messaggio che voglio darvi è questo:
credete sempre nelle istituzioni, fidatevi delle forze dell’ordine. Insomma, credete nel valore della legalità”
Interno/Giorno
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Scena 7 aula polifunzionale
Bambino1/maestra: Facciamo una cosa? Andiamo tutti insieme a far sentire la nostra voce, a protestare
contro il RacKet, l’Estorsione e l’usura parlando con fantasia di Legalità, Giustizia, Coraggio e Pace
Esterno/pomeriggio inoltrato
Scena 8: Piazza Umberto I
(Tutti insieme in piazza, i ragazzi insieme a Giuseppe, Leonardo ed Angelo a ballare per raccontare la
bellezza della Legalità, Giustizia, Coraggio, Pace, usando, tra gli altri, anche il LIS: linguaggio universale dei
segni …..Vogliamo proprio parlare a tutti!!!!)
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