Intercultura

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Intercultura
a cura di Luisa Cortelli
La nostra società (e anche la scuola) si è trovata ad affrontare e gestire il
fenomeno dell’immigrazione che ha interessato i Paesi del nord Europa negli anni ’70.
Si è constatato che si viveva in una realtà multietnica e multiculturale in cui
l’uomo doveva rivedere e ridefinire il proprio “modus vivendi”.
Nascono le “pedagogie compensative” che in quel periodo si affermano in seno ai
sistemi formativi per cercare di colmare e di recuperare gli svantaggi socio-culturali dei
soggetti più “deboli” rispetto ad uno standard di prestazioni scolastiche ben definito.
Si parla di “multiculturalità”, termine che definisce una situazione statica, di
semplice convivenza tra gruppi di diversa origine.
Solo intorno agli anni ’80 i pedagogisti cominciano a parlare di “interculturalità”,
termine più ampio, che indica conoscenza e scambi reciproci, con conseguente
arricchimento culturale sia dei singoli gruppi sia della società in generale.
Alcune date e documenti hanno segnato la storia interculturale in Italia.
Negli anni ’80 i primi processi migratori portano la scuola italiana ad intervenire:
è il tempo dell’inserimento “empirico”, si parla di “alterità” e interazione tra
differenze. L’intercultura viene considerata ambito di riflessione pedagogica ed
intervento educativo finalizzato ad affrontare i problemi dovuti all’eterogeneità
linguistica e culturale presente in modo massiccio nelle scuole interessate dal fenomeno
dell’immigrazione.
Nel 1989, il Consiglio d’Europa, a Strasburgo, definisce il termine “interculturale”
dinamico, in quanto esso evidenzia le relazioni e i processi che si stabiliscono tra
soggetti o gruppi appartenenti a culture ed etnie diverse. A tal fine, quindi, afferma
l’esigenza di dover adattare l’insegnamento (obiettivi, contenuti, metodi) alle nuove
esigenze imposte dal contesto pluriculturale, pluriconfessionale e multietnico della
società.
Redazione a cura del Nucleo Provinciale di supporto alle Indicazioni per il Curricolo dell’Aquila
Immagine unica, opera redazionale & content management a cura di Claudia Valentini
La circolare 205 del luglio 1990 definisce l’educazione interculturale una “risorsa
positiva per i complessi processi di crescita della società e delle persone”. Ricorda,
inoltre, che essa avviene anche in assenza di alunni stranieri.
Altre circolari e direttive ministeriali (circolare 73 del ’94, direttiva ministeriale
del ’96…) riguardano l’interculturalità mentre, il 12 giugno 2000, la direttiva
ministeriale n° 161 parla chiaramente di “educazione interculturale come sfondo
integratore del P.O.F.”
La scuola ha una doppia valenza formativa: deve impostare una formazione
che possa poi continuare per l’intero arco della vita (linea formativa verticale) e
collaborare con gli “attori extrascolastici”: la famiglia e gli enti territoriali (linea
formativa orizzontale) per favorire una stretta connessione con essi.
L’obiettivo principale della scuola è quello di valorizzare l’unicità e la singolarità
dell’identità culturale di ogni studente che è fonte indispensabile di sviluppo e di
crescita della persona nella società: ognuno impara meglio nella relazione con gli
altri.
La finalità è, perciò, quella di educare ad una cittadinanza unitaria e plurale,
formare cittadini italiani che siano, nello stesso tempo, cittadini dell’Europa e del
mondo. (Indicazioni per il Curricolo)
Non si parla più, quindi, di pedagogia “compensatoria”, ma di gestione della
diversità culturale, di educazione interculturale, un percorso formativo interdisciplinare
per tutti, da attivarsi per superare particolarismi, stereotipi e pregiudizi, per preparare
menti aperte al confronto affinché si sviluppi un “comportamento interculturale
centrato sull’individuo” e sulla sua autenticità. L’interculturalità non appartiene ai
fenomeni naturali, ma deve essere voluta e provocata, progettata e realizzata.
La scuola deve, quindi, promuovere la convivenza costruttiva in un tessuto
culturale e sociale multiforme e l’approccio interculturale viene visto come strumento
ed opportunità di crescita e di trasformazione. Formare in senso interculturale significa
riconoscere l’altro nella sua diversità. La classe, il gruppo, il “sito educativo” sono la
zona di mediazione tra le culture, il contesto comune in cui si rende possibile il dialogo.
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La classe interculturale è, in sintesi, un luogo di scambio con l’esterno, uno spazio di
costruzione identitaria di tutti gli alunni, dove compito dell’insegnante è quello di
favorire l’ascolto, il dialogo, la comprensione nel senso più profondo del termine. La
classe deve, perciò, essere un luogo di comunicazione e cooperazione in cui sviluppare
le strategie di “cooperative learning” favorendo la partecipazione di tutti ai processi di
costruzione delle conoscenze.
Nel 2007, le indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo
ciclo d’istruzione ribadiscono il ruolo della scuola come comunità educante che deve
promuovere la condizione di tutti quei valori che rendono la società una comunità
vera e propria. “L’obiettivo è quello di valorizzare l’unicità e la singolarità
dell’identità culturale di ogni studente”. La scuola, affermano, deve formare
cittadini italiani che siano al tempo stesso cittadini dell’Europa e del mondo.
(Indicazioni per il Curricolo) Deve preparare menti aperte al confronto, alla
solidarietà, alla cooperazione, alla pace, valori su cui fondare una società multietnica.
L’approccio interculturale, perciò, viene considerato uno strumento ed una
opportunità di crescita e di trasformazione della scuola stessa. L’interculturalità è,
quindi, la nuova dimensione dell’educazione, la “normalità” dell’educazione.
Bisogna sviluppare “un comportamento interculturale” centrato sull’individuo e sulla sua
autenticità.
La scuola dell’infanzia si pone la finalità di sviluppare l’identità affrontando
con i bambini nuove esperienze in un ambiente sociale allargato. Deve permettere,
quindi, al fanciullo di conoscersi, sperimentare ruoli diversi, riconoscersi in quanto
figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, appartenente ad una comunità.
L’apprendimento deve avvenire attraverso l’esperienza, l’esplorazione, il rapporto
con gli altri con cui dialogare, esprimere il proprio pensiero, porre attenzione al
punto di vista dell’altro, condividere regole, diritti, doveri.
Tutto ciò pone le
fondamenta per un’abitudine di vita democratica, aperta al futuro e rispettosa del
rapporto uomo-natura.
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Il primo ciclo e la scuola secondaria di primo grado si propongono di
promuovere il pieno sviluppo della persona, la pratica consapevole della cittadinanza
attiva attraverso esperienze significative che possano sviluppare un’adesione
consapevole a valori condivisi, ad atteggiamenti cooperativi e collaborativi che sono
la pratica imprescindibile per una vera convivenza civile. Gli alunni devono, quindi,
conoscere e rispettare i valori sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana,
soprattutto quelli riguardanti i diritti di ogni essere umano, il riconoscimento della
pari dignità sociale, il dovere di contribuire in modo concreto alla qualità della vita
della società, la libertà di religione…
Nel processo di apprendimento si deve tener conto dell’esperienza e delle
conoscenze degli alunni, attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità
affinché non diventino disuguaglianze, favorire l’esplorazione e la scoperta,
incoraggiare l’apprendimento collaborativo. (Indicazioni per il Curricolo)
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- 2008 Anno Europeo del dialogo interculturale
http://www.interculturaldialogue2008.eu/333.html?L=9
- Laboratorio di Biblioteca Interculturale
http://www.bibliotecainterculturale.it/
- Approccio interculturale all’educazione
http://educare.it/Frontiere/intercultura/intercultura_index.htm
- Educazione interculturale
http://www.educational.rai.it/corsiformazione/intercultura/default.htm
- “La via italiana all’intercultura”… Presenta esperienze, modelli operativi nel campo
dell’educazione interculturale http://www.indire.it/content/index.php?action=read&id=1527
- Educazione alla cittadinanza e interculturalità IPRASE Trentino
http://www.iprase.tn.it/attivit%C3%A0/studio_e_ricerca/ecit/documenti.asp
- Portale per l’educazione interculturale
http://www.bdp.it/intercultura/scuole_multi/progetto.php
- Barzar, rivista interculturale on-line che affronta il problema dell’educazione nella società
multiculturale analizzandone i molteplici aspetti
http://www.aulaintercultural.org/article.php3?id_article=1499
- EduBO risorse per l’intercultura
http://www.edubo.it/link/pagarc3515_1.aspx
- [email protected] Articoli, materiali, spunti di riflessione su: “Educazione interculturale
e didattica della Lingua Italiana come Seconda” http://www.edscuola.it/stranieri.html
FILMOGRAFIA
- Stanley Kramer “Indovina chi viene a cena”.
- Marco Tullio Giordana “Quando sei nato non puoi più nasconderti”
- Roman Polanski “Il pianista”
- Idrissa Ouédraogo “Il grido del cuore”
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