SCHEDA PROGETTO PER L`IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO

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SCHEDA PROGETTO PER L`IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO
 SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: CARITAS ITALIANA La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) con lo scopo di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Ha prevalente funzione pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità, il senso cristiano della Carità. Caritas diocesana di Ragusa La Caritas Diocesana di Ragusa è presente nei vari percorsi pastorali della Chiesa locale operando segni concreti di testimonianza e attivando servizi innovativi in favore delle diverse tipologie di bisogno. In tal modo, vuol essere di stimolo per le istituzioni pubbliche, e promuovere il senso di cittadinanza attiva e di partecipazione fra i cittadini. Tra le iniziative e le opere dirette alla prevenzione dei disagi operano sul territorio i Centri di Ascolto di Ragusa, Vittoria e Comiso che assolvono la funzione di ascoltare, capire, organizzare progetti da presentare alla Comunità, offrire assistenza e ascolto a persone coinvolte in varie tipologie di disagio (indigenza, immigrazione, tossicodipendenza, ecc.). Nel settore accoglienza opera il Centro Pronta Accoglienza che fornisce ospitalità, vitto ed indumenti a tutte le tipologie di povertà e la Casa di accoglienza per donne in difficoltà “Io sono con te” che si occupa principalmente di fornire ospitalità, ascolto, orientamento e sostegno psicologico, relazionale, genitoriale a donne sole o con bambini. Parecchi gli sforzi affrontati sul versante immigrazione, dove la Caritas si è fatta co‐promotrice del Progetto Famiglia amica, insieme alla Fondazione San Giovanni Battista di Ragusa e al Comune di Ragusa. Si tratta di un progetto per l’accoglienza di nuclei familiari di richiedenti asilo politico e sviluppa l’accoglienza su più livelli: aiuto psicologico, aiuto sanitario e legale, alfabetizzazione per gli adulti e iscrizione a scuola per i bambini, inserimento lavorativo. Sul versante della formazione prosegue l’esperienza del servizio civile con la presenza, dal 2001, dei giovani volontari del Servizio Civile Nazionale, impegnati per un anno in progetti specifici in vari centri della Diocesi. Significativo è stato l’impegno della Caritas per creare in diocesi l’Osservatorio delle povertà, uno strumento atto a promuovere una lettura ed un monitoraggio delle marginalità e della dinamica delle povertà nel territorio. L’attività progettuale e di sostegno della Caritas si rivolge anche ai rapporti internazionali. Sono stati realizzati micro‐
progetti in Etiopia, Tanzania, Uganda, Repubblica Democratica del Congo, Kossovo, Croazia. Proseguono le adozioni a distanza per bambini e lebbrosi in India e per il sostegno di una scuola in Etiopia. La Caritas Diocesana, inoltre, nei suoi trent’anni di attività, ha promosso e sostenuto il sorgere di comunità per minori e tossicodipendenti. L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande per il presente progetto è: 1
CARITAS DIOCESANA DI RAGUSA Via Roma 109 97100 ‐ Ragusa Tel. 0932246788 (int.31) Fax : 0932 689339 E‐mail: [email protected] Persona di riferimento: Giovanna Campagnolo 2) Codice di accreditamento: NZ01752 3) Albo e classe di iscrizione: NAZIONALE 1° CLASSE CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: ARGENTO VIVO_RAGUSA 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: Assistenza Area di intervento: Minori Codice: A02 2
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Area d’intervento I bambini in città grandi e piccole di tutto il mondo rischiano di essere lasciati indietro. L’indigenza e le espropriazioni colpiscono soprattutto le famiglie e i bambini più poveri ed emarginati […] così nei centri urbani come nelle zone rurali più remote. Ogni bambino svantaggiato testimonia lo scandalo morale del non riuscire a garantire il suo diritto a sopravvivere, crescere e partecipare alla vita della società. Ogni bambino escluso rappresenta un’opportunità perduta, perché quando non riesce ad estendere ai bambini di città i servizi e le tutele che permetterebbero loro di svilupparsi come individui produttivi e creativi, la società perde i contributi sociali, culturali ed economici che questi bambini potrebbero dare. Se superiamo le barriere che hanno tenuto lontani i bambini dai servizi di cui hanno bisogno e a cui hanno diritto, allora milioni in più di loro cresceranno sani, frequenteranno la scuola e vivranno esistenze più produttive (Rapporto Unicef 2012). Il progetto “Argento vivo_Ragusa” nasce per intervenire in contesti geograficamente e socialmente “periferici” della provincia, a sostegno di minori, preadolescenti e adolescenti, appartenenti a nuclei familiari multiproblematici e a rischio di “devianza”: bambini e giovani che passano le giornate per strada, argento vivo sul grigio dell’asfalto. All’interno di simili contesti si assiste spesso ad un profondo disagio che pervade la sfera infantile e preadolescenziale. Di fronte a realtà locali portatrici di gravi livelli di povertà infantile, l’obiettivo ideale di “non lasciare indietro nessun bambino” è quello che spinge la Caritas diocesana di Ragusa, nel suo piccolo, a progettare interventi di promozione dell’infanzia, in contesti periferici e svantaggiati come quelli descritti nel presente progetto. Il progetto vuole intervenire sul versante della prevenzione e della legalità attivando delle strategie d’intervento e di aiuto chiare e mirate. Aiutare non significa sostituirsi, ma guardare alle capacità della persona, rispettata nel proprio mondo interiore, trovando le modalità affinché ognuno possa sentirsi soggetto attivo. Dati territoriali sui minori Il progetto si realizza su sei sedi d’attuazione, tre nel territorio di Vittoria, una a Comiso e una a Santa Croce Camerina: città confinanti che hanno molto in comune in quanto a caratteristiche demografiche, sociali, economiche. Il comune di Vittoria A Vittoria risiedono 63.332 abitanti. I minori sono 13.298: la classe di popolazione in età evolutiva rappresenta quindi il 21% della popolazione. Misura nettamente superiore rispetto al resto della Sicilia (18,60%) e del paese (16,87%) (Fonte: Istat, Popolazione residente al 1° Gennaio 2011). Vittoria è una città giovane, la crescita naturale (differenza tra tasso di natalità e di mortalità) che in Italia è pari a zero, a Vittoria è di 3,6. Uno scarto significativo (vd. Grafico). 3
COMUNE DI VITTORIA: CRESCITA NATURALE DELLA POPOLAZIONE GRAFICO 1 tasso di crescita naturale
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
0
-0,5
-1
Vittoria
Sud Italia
Sicilia
Italia
Nord Italia
Centro Italia
Una crescita naturale in buona parte determinata dalla presenza dei cittadini stranieri: dei 5.179 immigrati residenti nel comune, infatti, ben 1060 sono minori (Fonte: Popolazione straniera residente al 1° Gennaio Istat, 2011). In tendenza con gli altri comuni della provincia, si registra a Vittoria il sovra‐dimensionamento dell’incidenza dei nuovi nati con nazionalità straniera rispetto all’incidenza degli stranieri sulla popolazione: mentre gli immigrati rappresentano il 8,2% della popolazione, i nuovi nati “stranieri” rappresentano l’13% delle nascite del 2011 (Fonte: Dossier statistico Caritas Migrantes 2011). Una tendenza che spinge le politiche verso serie scelte di educazione interculturale. Educazione necessaria soprattutto laddove gli strumenti culturali in mano alla popolazione e alle famiglie non sono adeguati. Negli ultimi anni, infatti, la complessità derivante dalla composizione multiculturale della popolazione si intreccia strettamente con il disagio sociale causato della crisi del comparto agricolo, dovuta al crollo dei prezzi alla produzione e a fenomeni di dumping (termine usato in letteratura economica per indicare una situazione dove, come risultato di aiuti pubblici, un prodotto è venduto, su un dato mercato e in un tempo preciso, ad un prezzo così basso per cui i produttori locali difficilmente possono competere con esso). Complessità che genera tensioni presso una popolazione culturalmente fragile, come rivelano i più recenti dati Istat disponibili: Vittoria risulta uno dei Comuni meno scolarizzati d’Italia: il 26,82% della popolazione residente non ha conseguito la scuola dell'obbligo e solo il 24,13% possiede un diploma di scuola media superiore. (Fonte: Indice di non conseguimento della scuola dell'obbligo, Istat 2010). Indice di non conseguimento della scuola dell'obbligo Vittoria Sicilia Totale 26,82 15,2 (Fonte: Indice di non conseguimento della scuola dell'obbligo, Istat 2010). 4
Probabilmente tale configurazione è imputabile all'andamento economico di Vittoria, incardinato sul settore agricolo, il 42,6% delle imprese sono indirizzate a tale comparto, nel quale, secondo una annosa mentalità vittoriese, non è necessario alcun titolo di studio per offrire buone prestazioni. “Arrivati a 14 anni, i ragazzi che non volevano studiare andavano in campagna, quelli che avevano un po' più di testa sceglievano la scuola” (Giuseppe Scifo, segretario CGIL di Vittoria). Di fatto, la città di Vittoria presenta un primato nazionale, determinante per il lavoro: il contributo offerto dall'agricoltura alla formazione della ricchezza locale è pari al 18%, cinque volte maggiore del corrispondente dato italiano, fenomeno non privo di conseguenze per la vita familiare ed, in essa, per il rapporto genitori‐figli e le connesse opportunità per i minori (Fonte: Piano di Zona D43 2003‐2007). La quota di imprese agricole, pari al 36,4%, è più che doppia rispetto alla media nazionale (Fonte: Camera di Commercio di Ragusa 2011). Merita attenzione, inoltre, l'indennità di disoccupazione agricola: tale sussidio, che mediamente in Italia equivale al 30% di tutte le prestazioni erogate a sostegno del reddito, nel territorio della provincia, arriva a collocarsi tra il 70% e il 95% (Elaborazione Caritas Diocesana Ragusa su dati Inps). Quindi, per i lavoratori della terra (immigrati o locali) la disoccupazione agricola arriva a coprire fino ai due terzi delle prestazioni erogate a sostegno del reddito. In tale contesto risulta evidente come la crisi del comparto agricolo generi ipse facto una pericolosa crisi sociale. Dai dati del Piano di zona per il distretto D43 risulta che dall’inizio del 2005 al primo semestre del 2007 il Comune di Vittoria ha registrato 1.405 contatti di cittadini indigenti. Dividendo le richieste per tipologia di popolazione, osserviamo come il maggior numero di contatti sia stato attuato da “disoccupati di lungo periodo – inoccupati” (circa 20 contatti per semestre); in secondo luogo, troviamo che le “donne sole con minori” hanno bussato alla porta del Comune 9,4 volte a semestre; seguono le “famiglie numerose con un solo reddito”, gli ex detenuti (2,6 contatti) e gli ex tossicodipendenti (1,4); la categoria “altri disagi” è fra le più folte (8,4 contatti per semestre). Fonte: Piano di Zona D43, triennio 2007‐2009 Il grafico mostra come la curva dei contatti sia in costante crescita, sintomo di un’indigenza crescente. Dai dati dell’Osservatorio sulla dispersione scolastica di Ragusa emerge come tali fragilità economiche e culturali dei padri ricadano in parte sui figli: in particolare, i dati sulla dispersione scolastica presso le nuove generazioni vedono un’alta percentuale di abbandono alla scuola secondaria di primo e secondo grado, dove si registra un livello di dispersione nettamente superiore rispetto alla media provinciale. Indice dispersione scolastica anno 2011/2012 a) ABBANDONO/ EVASIONI b) FREQUENZA SALTUARIA Vittoria Scuole secondarie di primo grado Scuole secondarie di secondo grado a) 3,19% b) 5,03% a) 8,90% b) 1,16% 5
Media Provinciale a) 1,55% b) 2,02% a) 3,06% b) 1,46% Fonte: Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Direzione Generale Regionale per la Sicilia, Osservatorio Dispersione Scolastica Ragusa, Dispersione Scolastica 2011/2012 Per quanto riguarda gli stranieri i dati non sono confortanti, come si evince dal grafico, la dispersione scolastica degli alunni delle scuole secondarie di primo grado tocca i 25 punti percentuali , quelli delle scuole secondarie di secondo grado il 4,3%. Alunni di nazionalità straniera anno 2011/2012 DISPERSIONE SCOLASTICA Vittoria Media Provinciale Scuole secondarie di primo grado 25,00% Scuole secondarie di secondo grado 6,43% 3,28% 4,23% Fonte: Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Direzione Generale Regionale per la Sicilia, Osservatorio Dispersione Scolastica Ragusa, Dispersione Scolastica 2011/2012 Dalle riflessioni portate avanti ci si pone l' interrogativo circa le reali prospettive per i giovani della città. Secondo le ultime informazioni disponibili, nel distretto 43 la fascia di età tra i 14 e i 34 anni presenta un tasso di disoccupazione prossimo al 44%, 42,6% a Vittoria (Fonte: Piano di zona distretto socio‐sanitario D43 – Vittoria, Comiso, Acate – anno 2007). Una disoccupazione giovanile talmente alta che sembra nascondere, ancora una volta, il lavoro nero, le scarse prospettive di miglioramento sociale e il disagio giovanile. Sulla mancanza di stimoli per l’impiego del tempo libero, una problematica estremamente grave è data dal gioco d’azzardo patologico, molto diffuso fra i giovanissimi, come dichiara in un’intervista del 3 gennaio 2010 il responsabile del Ser.t. di Vittoria, Giuseppe Mustile: <<Questa è una delle dipendenze più gravi che si conoscano, in quanto, proprio perché non esiste il danno biologico legato alla azione neurotossica della sostanza, è ancora più difficile da contrastare per l’interessato che resta prigioniero della propria precarietà e disperazione fino a compiere gesti estremi. La pericolosità del gioco d’azzardo sta nella possibilità di accesso di tutti i soggetti, anche dei minori. I giovanissimi, soprattutto, vedono nel gioco una via alternativa ed una scorciatoia per arrivare all’eldorado, al denaro facile senza fatica e senza merito (…) E allora le conseguenze si fanno gravissime»1. Da una ricerca condotta dalla Caritas Diocesana di Ragusa (“Vittoria: conoscere, discernere, agire”, 2009), che include una rilevazione della percezione dei cittadini rispetto al proprio quartiere d’appartenenza, deduciamo la carenza in quanto a programmazione territoriale di attività ricreative e culturali ed agli spazi aggregativi: dai questionari somministrati a un campione di 413 cittadini, vediamo come il 90% del campione valuta insufficiente l’offerta di attività; in particolare questa risulta “inesistente” per il 67,5% e “scarsa” e sporadica per il 2,6%. Il 7% degli intervistati reputa le attività programmate per il tempo libero “stimolanti” e il 3% “soddisfacenti”. Gli spazi aggregativi (campi di calcio, oratori, parchi, centri anziani…) sono “inesistenti” per il 47%; “presenti, ma funzionano a fatica” per il 33%; funzionali (“aiutano a mantenere vivo il quartiere”) per il 15% del campione. Il giudizio sugli elementi urbani avvertiti come deficitari include (in ordine decrescente): le aree verdi, i mezzi di trasporto, le aree attrezzate per i bambini, le librerie e i centri culturali, la pulizia, la sicurezza, i centri d’aggregazione. Ne deriva la lettura di una città carente da un punto di vista urbanistico, in cui mancano zone verdi, spazi aggregativi atti all’incontro, spazi per il gioco, mezzi di trasporto che possano facilitare la mobilità di tutti, luoghi dedicati alla crescita culturale. 1
http://www.corrierediragusa.it
6
Il Comune di COMISO Il Comune di Comiso conta una popolazione di 30.577 abitanti (Fonte: Istat, Popolazione residente al 1° gennaio 2011). Di questi, 2.171 abitanti risiedono nella frazione di Pedalino, nella quale si colloca la sede del progetto. I minori sono 5.691, ossia il 18,61% della popolazione; di questi, 491 sono bambini e ragazzi stranieri (Fonte: Istat, Popolazione straniera residente al 1° gennaio 2011). Gli immigrati residenti sono 2.222 e rappresentano il 7,27% della popolazione, con un grado di presenza femminile del 41%. I minori stranieri rappresentano il 22% della comunità straniera e le nuove nascite di figli di stranieri nel 2010 sono state l’8% delle nascite: dato che esprime pienamente il futuro multi‐culturale e la natura stanziale delle migrazioni verso il Comune (Fonte: 21° Rapporto Dossier Statistico Immigrazione, Caritas/Migrantes, 2011). Come si evince dal grafico, le nazionalità maggiormente rappresentate sono la Tunisia, la Romania, il Marocco, l’Albania (Fonte: Istat Bilancio Demografico, popolazione residente straniera al 31 dicembre per sesso e cittadinanza). I dati economici sul Comune ‐ che si distingue per alcune peculiarità nei settori dell’agricoltura (produzione di uva, mandorle, cereali), dell'artigianato (ricami e lavori in pietra) e dell'industria (lavorazione dei marmi) ‐ sono preoccupanti se si considerano alcuni indicatori: ‐ il tasso di disoccupazione e il tasso di disoccupazione giovanile si attestano rispettivamente al 20,9% e al 45% (Fonte, Istat 2010); ‐ la distribuzione della ricchezza: a Comiso il 26,2% dei contribuenti dichiara redditi inferiori a 10.000 euro (Fonte: Comuni‐Italiani.it, Elaborazione su dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze relativi all’anno d’imposta 2010). Tali indicatori, che suggeriscono anche una forte presenza di lavoro nero e irregolare nel Comune, lasciano intendere come molte famiglie del comisano vivano in condizione di precarietà. Considerando i dati del Piano di Zona Distrettuale (Fonte: Piano di zona Distretto 43, 2007‐2009), emerge che il bacino di popolazione giovanile, sia in età scolare che lavorativa, il quale rappresenta un punto di forza per lo sviluppo economico e sociale del Comune di Comiso, soffre tuttavia diverse situazioni di disagio, dovute ad un’elevata disoccupazione, una troppo forte presenza di lavoro nero e un basso tasso di scolarizzazione. In merito a quest’ultimo punto, sottolineamo come rilevanti l’indice di non conseguimento della scuola dell’obbligo (15‐22 anni) che si attesta al 18,35% e l’indice di possesso del Diploma di scuola media superiore (19 anni e più) del 21,74% (Fonte: Istat, 2010). Questi i dati sulla dispersione scolastica 2011/2012: Per ciò che concerne la scuola secondaria di primo grado, durante il primo quadrimestre, il tasso di abbandono/evasione è stato del 2,07% (a fronte dell’1,55%, dato medio provinciale) e la frequenza saltuaria si è attestata all’1,62% (2,02% il dato provinciale). Gli alunni ripetenti sono stati il 3,42% e i pluriripetenti il 3,7%. Gli alunni stranieri “dispersi” hanno raggiunto a Comiso l’8,12%, a fronte del 6,43% dell’intera provincia (Fonte: Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Direzione Generale Regionale per la Sicilia, Osservatorio Dispersione Scolastica Ragusa, Dispersione Scolastica 2011/2012, Scuola Secondaria di Primo Grado). Per quanto riguarda, invece, la scuola secondaria di secondo grado, durante il primo quadrimestre, il tasso di abbandono/evasione è stato dello 0% (a fronte del 3,06%, dato medio provinciale) e la frequenza saltuaria si è attestata allo 0,6% (1,46% il dato provinciale). Gli alunni ripetenti sono stati il 7,11% e i pluriripetenti lo 0,86%. Gli alunni stranieri coinvolti dal fenomeno sono stati il 2,17%, a fronte del 3,28%, dato provinciale (Fonte: Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Direzione Generale Regionale per la Sicilia, Osservatorio Dispersione Scolastica Ragusa, Dispersione Scolastica 2011/2012, Scuola Secondaria di Secondo Grado). Dalla visione dei dati sulla dispersione si evince che la situazione più grave riguarda la scuola secondaria di primo grado e, quindi, proprio la fascia di età interessata maggiormente dal progetto insieme a quella corrispondente alla scuola primaria. Andando più nel dettaglio dell’area di intervento di questo progetto, vediamo come nel Comune di Comiso manchino rilevazioni che indagano il mondo dei bambini e dei ragazzi, ad eccezione dell’unico studio svolto dalla Caritas diocesana di Ragusa nel 2008, “Ascolto giovani”, che ha come target i giovani tra i 14 e i 19 anni. 7
L’indagine evidenzia modi di vivere, modelli di comportamento, valori ed opinioni di 497 ragazzi e ragazze incontrati durante le ore scolastiche nei licei Classico e Scientifico e all’Istituto Tecnico Commerciale. Alcuni dati sembrano interessanti per la nostra descrizione: ‐ Rispetto al campione sopra citato, si è rilevato un 33,6% di padri artigiani/operai/agricoltori, mentre la percentuale delle madri casalinghe arriva al 59,5%. La posizione del padre artigiano/operaio/agricoltore è correlata alla posizione della madre casalinga nel 24,7% dei casi: ciò vuol dire che a Comiso quasi una famiglia su quattro si regge su tale situazione familiare/lavorativa. ‐ Alla domanda “Come trascorri il tuo tempo libero?” i ragazzi hanno espresso maggiori preferenze per tv e videogames, soprattutto nella fascia d’età più bassa. ‐ Circa la “partecipazione ad attività di associazionismo o volontariato” è emerso un quadro di bassissima partecipazione (18,1%). Il volontariato e l’associazionismo insomma, non sono contemplati tra le attività del tempo libero, in cui non rientra evidentemente l’impegno sociale in termini di aggregazione positiva e propositiva nel territorio. ‐ L’88,6% del campione di ragazzi si sono dichiarati ampiamente soddisfatti della propria vita. ‐ La scala dei bisogni ritenuti più importanti è risultata uguale alla scala concernente l’espressione/realizzazione degli stessi (con l’unica eccezione di due bisogni, quello di avere più amici e quello di avere una guida nei momenti di difficoltà, che invece sono risultati invertiti). 4
Bisogni a Comiso
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
importante
0
Maggiore
Non rimanere Maggiore
libertà
da solo
fiducia dagli
decisionale
altri
riesce a realizzare
Guida nei
momenti
difficili
Più amici Indipendenza Fare ogni
economica cosa da solo
‐
Alla domanda: “Se nella tua zona venisse istituito un Centro di Ascolto per Giovani, quale sarebbe il tuo atteggiamento?” il 58,4% ha dichiarato in prevalenza un atteggiamento di curiosità, verso un atteggiamento di indifferenza nel 16,3% dei casi. Sembra che ci sia un interesse all’ascolto da parte di soggetti esterni alla famiglia che, comunque, rimane il punto di riferimento principale e oggetto di maggiore fiducia da parte dei giovani, come dimostrano i grafici in basso. 76,2%
Punti di riferimento
64,6%
Ragusa
Comiso
65,4%
61,2%
38,8%
27,7% 27%
6,2%
3%
amico/a
papà
2,3% 2%
5,4%
7,2%
sacerdote mamma educatore nessuno
1,3%2,3%
fratelli
insegnanti
8
Fiducia nelle Istituzioni
11%
U.E.
Chiesa
Amm. Comunali
18%
44,5%
2,6%
2,6%
Insegnanti
Sacerdoti
Famiglia
Politici
2,5%
1,5%
Carabinieri
Polizia
Scuola
Governo
7,4%
5,3%
35,2%
24,3%
23,4%
37%
26,6%
97%
96,4%
24,5%
26,6%
23%
29%
36,3%
34%
Ragusa
Comiso
La famiglia, in entrambi i campioni, è risultata al primo posto; la chiesa e i sacerdoti hanno ottenuto a Comiso percentuali di gradimento del 44,5% e del 37%, mentre tutta la sfera legata a governo, politici e amministrazioni si trova agli ultimi posti nella scala di fiducia. In generale quindi, la famiglia e la chiesa sono state indicate come le istituzioni per le quali i ragazzi e le ragazze hanno dichiarato maggiore fiducia. Il Comune di SANTA CROCE CAMERINA Il Comune di Santa Croce Camerina conta 9.945 abitanti, dei quali 1805 rappresentati da minori (Fonte: Istat, Popolazione residente al 1° gennaio 2011); il tasso di incidenza della popolazione minorile è dunque del 18,15%. Il tasso di natalità, pari al 10,2%, è il più alto del distretto socio‐sanitario 44 dell’A.S.P. di Ragusa. Santa Croce Camerina è, quindi, una città giovane: l’indice di vecchiaia (rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e più e quella di 0‐14 anni) è pari a 111,2%, contro una media del distretto del 161,12% (Fonte: Comuni‐Italiani.it, Indice di vecchiaia al 1° gennaio 2011, Elaborazione su dati Istat); l’indice di dipendenza (rapporto percentuale tra la popolazione 0‐14 anni e 65 anni e più, e la popolazione in età da 15 a 64 anni) è di 45,7% mentre la percentuale media del distretto ammonta al 53,4% (Fonte: Istat, Indice di dipendenza al 1° gennaio 2011). La dimensione media familiare è pari a 2,29 componenti per famiglia: la più bassa del distretto, nonostante l’alto tasso di natalità (Fonte: Comuni‐Italiani.it, Componenti per famiglia al 31 dicembre 2010, derivanti dalle indagini effettuate presso gli Uffici di Anagrafe, Elaborazione su dati Istat). Si registra infatti a Santa Croce Camerina un’alta presenza di famiglie con un solo componente (28% delle famiglie), probabilmente dovuta alla forte presenza di migranti non ricongiunti. La presenza di migranti è una delle caratteristiche più peculiari di Santa Croce Camerina, che si afferma come uno dei Comuni d’Italia a più alta incidenza di migranti: 1.761 stranieri (Fonte: Istat, Popolazione straniera residente al 1° gennaio 2011), con un’incidenza del 17,71%. Le nazioni maggiormente rappresentate sono la Tunisia (958), l’ Albania (314) , la Romania (245) e l’Algeria (144) (Fonte: Istat, Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza). Urbanisticamente, la collocazione delle comunità immigrate nello spazio città presenta una soluzione di continuità, non si osservano, infatti, aree urbane mono‐culturali: a Santa Croce Camerina le famiglie straniere ed italiane vivono fianco a fianco. I minori stranieri ufficialmente residenti sono 421, pari al 23,91% degli stranieri residenti nel comune (Fonte: Istat, Popolazione straniera residente al 1° gennaio 2011). Negli ultimi anni e fino al 2009, è cresciuta la presenza dei minori, spinta da una stabilizzazione del progetto migratorio delle famiglie (comprovato dai molti acquisti di immobili ed attività commerciali quali macellerie, bar e negozi, aziende agricole) e dal conseguente aumento dei ricongiungimenti familiari. Nell’ultimo biennio non si è registrato un incremento ma una lieve flessione nel numero di stranieri residenti, dovuta probabilmente anche alla crisi economica che acuisce ulteriormente gli effetti della crisi del comparto agricolo (Fonte: Istat, Popolazione straniera residente). Anche a Santa Croce Camerina nel 2010 si conferma la tendenza presente in Provincia che vede un’incidenza quasi doppia dei nuovi nati con cittadinanza straniera rispetto all’incidenza degli stranieri sulla popolazione residente: il 9
28,7% delle nascite nel Comune infatti riguarda bambini nati da genitori stranieri (Fonte: 21° Rapporto Dossier statistico Immigrazione Caritas – Migrantes, 2011). Per quanto riguarda la dispersione scolastica, i dati più recenti, purtroppo, non quantificano il fenomeno nella scuola primaria. Possiamo, dunque, esaminare unicamente l’indice riferito alla scuola secondaria di primo grado. Come si evince dai grafici riportati sotto, il comune di Santa Croce Camerina presenta valori di dispersione scolastica molto alti, soprattutto per quel che riguarda il tasso di abbandoni/evasioni, i ripetenti e gli alunni stranieri coinvolti dal fenomeno che raggiungono, addirittura, il 21,73%: Indice dispersione scolastica anno 2011/2012 a) ABBANDONO/ EVASIONI
b) FREQUENZA SALTUARIA Santa Croce Camerina Media Provinciale Scuola secondaria di primo grado a) 3,72% b) 1,24% a) 1,55% b) 2,02% Fonte: Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Direzione Generale Regionale per la Sicilia, Osservatorio Dispersione Scolastica Ragusa, Dispersione Scolastica 2011/2012 Indice dispersione scolastica anno 2011/2012 a) RIPETENTI (PRIMA VOLTA)
b) PLURIRIPETENTI Santa Croce Camerina Media Provinciale Scuola secondaria di primo grado a) 10,55% b) 3,72% a) 3,99% b) 1,65% Fonte: Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Direzione Generale Regionale per la Sicilia, Osservatorio Dispersione Scolastica Ragusa, Dispersione Scolastica 2011/2012 Alunni di nazionalità straniera anno 2011/2012 DISPERSIONE SCOLASTICA Santa Croce Camerina Scuole secondarie diprimo grado 21,73% Media Provinciale 6,43% Fonte: Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Direzione Generale Regionale per la Sicilia, Osservatorio Dispersione Scolastica Ragusa, Dispersione Scolastica 2011/2012 10
L’approccio al problema della dispersione scolastica, che assumiamo lungo tutto il presente progetto, è sistemico e guarda al soggetto nel contesto, nel sistema sociale in cui è inserito. Sede 1: PARROCCHIA S. DOMENICO SAVIO, Vittoria La parrocchia S. Domenico Savio di Vittoria sorge in un quartiere estremamente periferico della città, in continua espansione. La popolazione di riferimento della parrocchia è rappresentata da circa 6.000 persone, fra cui circa 400 bambini in età da catechismo e 260 ragazzi dagli 8 ai 12 anni che frequentano la parrocchia (Fonte: Curia vescovile di Ragusa). All’interno del quartiere si trova una grande area di abitazioni popolari dove, nel 1985, si scelse di concentrare buona parte della popolazione indigente e marginale della città, isolandola dal resto della popolazione. E’ la zona oggi nota come “quartiere Fanello”, dalla prossimità con l’omonimo Mercato Ortofrutticolo, il più importante centro di commercializzazione alla produzione dell'Italia, che produce un giro di affari pari a 190 milioni di Euro all'anno (Fonte: www.comune.vittoria.rg.it). Un quartiere di alloggi popolari in tutto simile alle periferie urbane delle grandi città, attraversato da fenomeni quali: “Povertà di stimoli culturali, disgregazione familiare e famiglie allargate, micro e macro criminalità, disagio relazionale, disoccupazione, marginalità sociale, frequenza scolastica saltuaria, abbandono scolastico, problemi nell’apprendimento e nella relazionalità. La presenza di questi disagi determina nei ragazzi una bassa stima di sé che diventa gradualmente senso di inadeguatezza e disagio relazionale. In questo contesto, spesso, le famiglie affidano alla scuola la formazione dei figli e non partecipano alle riunioni scolastiche”. (Fonte: Relazione dell’èquipe socio‐
psico‐pedagogica nell’analisi del contesto socio culturale dell’offerta formativa 2011/2012 , Scuola G. Rodari) È a questa fascia più svantaggiata della popolazione minorile del territorio che il progetto si rivolge. Volendo identificare la dimensione quantitativa del target di riferimento vediamo i dati forniti dallo IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) di Ragusa che quantificano in 210 le famiglie assegnatarie di alloggi in Contrada Fanello, dato che ci porta ad una stima di circa 1.000 persone residenti. La gran parte di queste famiglie, inoltre, “occupa l’immobile abusivamente, e rischia lo sfratto per morosità”, secondo le dichiarazione del presidente dell’Istituto Autonomo Case Popolari. Esiste, poi, tra gli assegnatari una percentuale molto alta di morosità nel pagamento del fitto (al 50%); e quindi su queste fasce più svantaggiate, che possono ricorrere solo all’edilizia popolare per risolvere il problema abitativo, pende la minaccia di uno sfratto.2 La popolazione che vive nelle case popolari del quartiere rappresenta un uno zoccolo duro della povertà materiale ma soprattutto culturale e civica della provincia. Il disagio multi‐dimensionale delle famiglie del quartiere è ben descritto dall’equipe socio‐psico‐pedagogica che opera nelle scuole materna, primaria e secondaria del 1° grado dove afferiscono i bambini del quartiere [627 iscritti] (Fonte: relazione prot. n. 930 A36 del 13/03/07): “Pochi sono i professionisti e gli occupati nel terziario, gli abitanti sono per la maggior parte agricoltori, braccianti, piccoli commercianti, artigiani, muratori, venditori ambulanti e molti disoccupati. I padri sono in genere l’unica fonte di reddito, le madri sono per lo più casalinghe solitamente giovanissime e in alcuni casi fanno parte di un nucleo monogenitoriale a causa della detenzione del partner. Per queste donne mancano luoghi di ascolto, confronto educativo e possibilità di espressione. I genitori, in generale, pur seguendo con discreto interesse la crescita scolastica dei propri figli sono incapaci di fornire gli opportuni stimoli (…). Una buona percentuale dei ragazzi passa le ore pomeridiane lavorando o giocando a pallone per le strade del quartiere e, soprattutto le ragazze, guardando la televisione. Non mancano, inoltre, situazioni familiari difficili come ad esempio:  Giovani che vivono in nuclei familiari problematici o smembrati;  Gravidanze in età adolescenziale;;  Ragazzi appartenenti a famiglie inserite in nuclei malavitosi;  Sommersa esistenza di prostituzione e spaccio di stupefacenti. 2
www.corrierediragusa.it
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I minori che vivono a contatto con modelli educativi distorti, anche a scuola manifestano un disagio che spesso si traduce in crescenti fenomeni di insuccesso e dispersione scolastica. (vedi grafico pag.6) È evidente che il drop ‐out scolastico è un fenomeno pluridimensionale che va oltre il contesto scolastico stesso, le cui cause riguardano innanzitutto i “luoghi di vita” e la socialità dei minori. Contesti familiari attraversati da problematiche di ordine socio‐culturale‐economico‐psicologico generano un profondo disagio che pervade la sfera infantile e preadolescenziale. I minori che vivono a contatto con modelli educativi distorti scelgono la strada come luogo di aggregazione e di confronto in cui la positiva esplorazione di sé, degli altri e del mondo è ostacolata dalla chiusura nel quartiere. Ne deriva la mancata apertura alla conoscenza di altri coetanei e quindi all’opportunità di creare nuove relazioni diverse dal loro contesto socio‐culturale di riferimento, con il rischio di trovare occasioni di devianza e di assumere talvolta dei comportamenti violenti. I bisogni alla base di questi modelli rimangono spesso agli stessi ragazzi sconosciuti e irrisolti comportando un perpetuarsi da generazione in generazione degli stessi disagi. E’ anche vero però che lo svantaggio viene in un certo modo amplificato anche dall’isitituzione scolastica, quando i programmi che si rivolgono allo studente medio diventando troppo difficili e frustranti per gli svantaggiati. DESTINATARI E BENEFICIARI DEL PROGETTO Destinatari del progetto sono 30 minori:  22 bambini di età compresa tra i 6 e i 13 anni;  8 ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni; Per una descrizione più qualitativa del gruppo, risaliamo ai dati dell’analisi dei bisogni effettuata dagli operatori della Caritas assieme ai volontari della parrocchia, seguendo metodologie differenti: per i minori di età compresa tra 6 e i 13 anni sono stati utilizzati gli strumenti di osservazione diretta‐partecipe, per i minori di età compresa tra gli 14 e i 17 anni, si è scelto di adottare come strumento di rilevazione dati, il questionario. I 22 minori 6‐13 anni frequentano regolarmente la scuola scuola primaria, tra di essi: 6 sono stati respinti, 12 provengono da famiglie multiproblematiche, 6 hanno un genitore detenuto, in 2 vivono con un genitore tossicodipendente, 6 sono stranieri (2 rumeni e 4 tunisini) con difficoltà nell’apprendimento della lingua italiana. Nel gruppo, 4 minori presentano disturbi nell’area cognitiva, lessicale e motoria e sono inseriti in centri di recupero e sono seguiti a scuola dall’insegnante di sostegno. Gli 8 ragazzi 11‐15 anni non frequentano regolarmente la scuola, tra di essi: 7 sono stati respinti e sono poco motivati allo studio, 5 hanno un genitore detenuto, 3 hanno vissuto l’abbandono da parte della madre, 5 vivono in famiglie allargate. Il contesto familiare rafforza la loro incostanza a scuola contribuendo al fenomeno della dispersione scolastica. Il disagio economico in cui versano la maggior parte delle famiglie impedisce loro di rivolgersi ad insegnanti privati per il recupero scolastico. Sono 16 i ragazzi che hanno accesso alle iniziative di sostegno garantite gratuitamente dai servizi del territorio (parrocchia). Beneficiari del progetto sono le famiglie dei minori, le insegnanti, i gruppi classe dei bambini, l’intera popolazione residente nel quartiere e nel Comune, in quanto il recupero scolastico e l’intervento educativo possono allontanare questi minori da possibili percorsi di devianza. Dai questionari rivolti ai genitori dei minori durante l’analisi dei bisogni, emerge in particolare quanto segue:  l’unica fonte di reddito proviene dal lavoro del marito, non sempre costante;  la metà delle donne intervistate non è predisposta a cercare lavoro, confermando la resistenza al cambiamento delle condizioni socio‐economiche;  rispetto all’item riguardante i soggetti cui si rivolgono nelle situazioni problematiche, si rileva che la metà degli intervistati rimane legato unicamente al contesto familiare, confermando la stessa “resistenza” al cambiamento e l’isolamento socio‐relazionale in cui queste famiglie vivono. 12
Dai dati di tipo quantitativo e qualitativo in nostro possesso, si deduce l’esistenza di una complessità di disagi in capo ai minori destinatari del progetto. Fra tutti, il progetto si focalizza su alcuni disagi relativi alle aree delle conoscenze e delle relazioni dei minori, come descritto nella tabella: area Problema Indicatori Valore di partenza degli indicatori Numero di minori che sono 13/30 sono stati respinti; Insuccesso scolastico stati respinti; 8/30 minori non frequentano Numero di minori che non regolarmente la scuola; frequentano regolarmente la 16/30 accedono a iniziative di sostegno scuola; scolastico; Numero di minori che accedono a iniziative di 4 minori con disturbi nell’area cognitiva, conoscenze sostegno scolastico; lessicale e motoria Numero di minori con disturbi nell’area cognitiva, lessicale e motoria Difficoltà linguistiche Livello di Basso livello di comprensione/espressione comprensione/espressione dei 6 minori dei minori stranieri stranieri Quartiere‐ghetto: i Numero di interventi sociali Un intervento sociale in atto nel quartiere, che raggiunge 30 minori. ragazzi non trovano nel quartiere Prevede le seguenti iniziative di modelli educativi socializzazione con ambienti e persone esterni al loro contesto Numero di iniziative che esterne al quartiere per un tempo totale socio‐familiare permettono la di 128 ore all’anno: socializzazione con ragazzi  Giochi di gruppo; esterni al quartiere;  Torneo di calcetto;  Uscite in città/provincia;  Uscite al mare nel mese di relazioni luglio. Scarsa cura parentale Numero di famiglie che non 25/30 famiglie non coltivano il rapporto coltivano il rapporto con la con la scuola; 20/30 bambini presentano carenze scuola; Numero di bambini che nell’igiene personale; presentano carenze 16/30 famigliemultiproblematiche, di cui 3 hanno subito l’abbandono della nell’igiene personale; Numero di familgie madre; disgregata 60% di mamme presentano la necessità Difficoltà relazionale donna‐ di instaurare un sano rapporto con il bambino. proprio figlio. 13
SERVIZI DELLA SEDE La Parrocchia San Domenico Savio opera a sostegno dei bambini, dei ragazzi e delle loro famiglie nel territorio appena descritto. L’intervento che si vuole rafforzare con il progetto riguarda innanzitutto il sostegno scolastico ai 14 bambini che frequentano la scuola primaria: quattro anni fa, vista la domanda urgente di sostegno scolastico dei piccoli studenti del quartiere, all’interno del gruppo delle catechiste è nata l’esigenza di dare una risposta di stampo esclusivamente volontario alle lacune che molti bambini presentavano. L’iniziativa, pensata e sostenuta anche dalla pedagogista dell’èquipe socio‐psico‐pedagogica delle scuole del quartiere (scuola Rodari, SS. Rosario e G. Marconi) ha preso il via seguendo una metodologia precisa:  L’ “invio” all’attività di recupero scolastico viene eseguito dall’èquipe socio‐psico‐pedagogica del circolo didattico;  L’attività si svolge seguendo “personalmente” i bambini, per cui il rapporto dovrebbe essere di 1 volontario ogni 2 bambini. In realtà, la forte domanda di tale servizio ha indotto i volontari ad estendere lo stesso a bambini. Il servizio offerto si basa esclusivamente sul volontariato e ha goduto dell’apporto del Servizio Civile Nazionale nel corso del 2011, consentendo lo svolgimento delle attività di doposcuola con un congruo rapporto tra volontari e ragazzi. Con la cessazione del SCN nel Gennaio 2012, i volontari coinvolti sono rimasti in 16, con una turnazione di 4 persone al giorno, per cui il numero di bambini non potrebbe superare i 12, ma attualmente raggiunge i 16. In seconda battuta, con questo progetto si vuole incrementare l’intervento di animazione rivolto ai 30 minori destinatari del progetto: un’èquipe formata da 4 operatori della Caritas Diocesana opera nel quartiere e nella parrocchia da quattro anni, svolgendo un ruolo da ponte fra i due spazi. Gli operatori (un’assistente sociale, un’educatrice, una psicologa, un animatore sportivo) svolgono con i ragazzi attività sportiva nei locali della parrocchia, fornita di un grande oratorio, con campo di calcetto, locali per l’allestimento di laboratori, spazio all’aperto per la socializzazione. Intorno all’oratorio, gli operatori, assieme ai volontari della parrocchia San Domenico Savio, realizzano alcuni “laboratori” finalizzati all’utilizzo in chiave educativa del tempo libero dei ragazzi del quartiere: laboratori musicale, creativo, sportivo. Gli operatori della Caritas, insieme con i volontari, mettono in atto un percorso educativo e formativo ben delineato, orientato ai ragazzi più disagiati, che consenta loro di vivere in una zona a rischio senza necessariamente divenire facile preda di tale sistema. Per questo, la parrocchia San Domenico Savio rappresenta uno spazio relazionale che supera i limiti derivati dallo spazio fisico della “strada”, il luogo in cui quotidianamente i minori giocano. Ai più piccoli è riservato lo strumento del “gioco strutturato”, attraverso il quale, con la spontaneità tipica dell’infanzia, i minori possono esprimere le loro emozioni cariche di sentimenti di rabbia, dolore, gioia, entusiasmo. Tali emozioni sono accolte, contenute, rielaborate e restituite con significati rispondenti alla loro “capacità di interiorizzarle”, orientandoli ad un sano sviluppo emotivo. Su questo presupposto si è creata una relazione di fiducia e di rispetto reciproco, basata sulla costruzione di uno spazio d’incontro comune tra adulti e bambini resa possibile anche dalla loro corrispondenza reciproca tra il ruolo‐insegnanti, il ruolo‐genitori e il ruolo‐operatori. La stessa strategia viene messa in atto con gli adolescenti: attraverso la creazione di uno spazio relazionale in cui si attualizzano gli strumenti del “gioco strutturato”, del dialogo e dell’ascolto partecipe, si dà ai ragazzi la possibilità di poter esprimere le loro emozioni, le loro preoccupazioni, le loro aspirazioni, i loro bisogni. Su questo presupposto si è creata una relazione di fiducia e di apertura basata sulla costruzione di uno spazio di scambio e di confronto costante orientato allo sviluppo pieno della persona. 14
In sintesi, i laboratori dedicati ai minori della sede sono così strutturati: Attività sportive ludiche e competitive: la squadra “Atletico Fanello” Destinatari: 12 ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 15 anni Metodo: integrare agli allenamenti per i tornei, il confronto verbale sulle regole e il gioco di squadra Attività: giochi di squadra, tornei di calcio; Tempi: Incontri della durata di 2 ore per un totale di 4 ore settimanali. Finalità: rafforzare il proprio senso di appartenenza e quindi favorire la costruzione della propria identità personale e relazionale attraverso lo sport che implica l’acquisizione e il rispetto di regole ben precise. Obiettivi: Educare ad un uso corretto del tempo libero, al rispetto delle regole, migliorare la condizione fisica, canalizzare le tensioni verso sentimenti positivi e condivisi favorendo le relazioni con i pari; Verifiche: diario di bordo, griglie di valutazione; Sostegno scolastico Destinatari: 16 bambini 6‐10 anni, 2 ragazzi di 11 anni che frequentano la primaria Metodo: didattica; Attività: lezioni frontali individuali e di gruppo; Tempi: Incontri giornalieri della durata di 2 ore per un totale di 10 ore settimanali. Finalità: Il percorso di sostegno scolastico mira a rafforzare le competenze scolastiche personali per valorizzare le potenzialità del soggetto. Tale percorso prevede un lavoro di rete con la scuola per cercare di trovare una risposta adeguata alle difficoltà del minore; Obiettivi: Aumentare la motivazione allo studio; creare uno spazio ben strutturato basato sulla continuità, sull’accoglienza e l’apprendimento di regole; dare una prospettiva futura migliore. Verifiche: incontri periodici con gli insegnanti. Laboratorio Artistico Destinatari: 8 bambini 6‐10 anni, 3 ragazze di 12 anni Metodo: lavori di gruppo; Attività: Realizzare striscioni da esibire durante le partite della squadra “Atletico Fanello”; realizzare oggetti decorativi in occasione di festività laiche e religiose (Carnevale, Natale, halloween, compleanni), per addobbare le abitazioni; dipingere pannelli colorati da affiggere nella stanza per rendere la stessa accogliente. Tempi: Incontri della durata di 3 ore per un totale di 6 ore settimanali. Finalità: Creare uno spazio creativo in cui la persona possa esprimersi attraverso i diversi linguaggi dell’arte per dare forma e colori alle emozioni, laddove queste sono bloccate o non controllate. Obiettivi: favorire lo sviluppo del senso di identità e delle capacità relazionali, attraverso le attività artistiche (pittura, disegno, manipolazione) che per le loro potenzialità terapeutiche, sono considerate una tecnica di sostegno dell’io. Verifiche: Protocolli di osservazione diretta partecipe e mirata; VITTORIA: ANALISI DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA DI ANALOGHI SERVIZI Nel quartiere, sulla base dei bisogni riscontrati, in risposta a tale domanda, oltre alle sedi, si rileva la presenza dell’associazione evangelica Freedom, che opera in stile di prossimità con la popolazione, ma senza strutturazione né continuatività dell’intervento. Nel Comune, si rilevano le seguenti iniziative di assistenza ai minori in situazione di disagio sociale: 15
Ente erogatore Cooperativa Mimmo Tanteri Cooperativa Albatros Cooperativa Arcobaleno Cooperativa Jumangi Cooperativa Karman Parrocchia Spirito Santo Missionarie della Carità Servizi nel Comune di Vittoria Descrizione del servizio offerto Centro di aggregazione e socializzazione per minori, si svolgono attività di animazione, ludico‐ricreative e sostegno scolastico. Orari: 16.00‐19.00. Centro aggregativo e di socializzazione per minori, si svolgono attività di animazione, intrattenimenti e ludico‐ricreative per la prima infanzia. Orario: lun‐sab 9.00‐13.00. Si svolgono attività di educativa domiciliare per minori, ludoteca, baby parking e doposcuola. Orari:educativa domiciliare, ludoteca e doposcuola lun‐sab 12.00‐20.00 baby parking lun‐sab 8.00‐13.00 15.00‐20.00. n° utenti 8 minori e circa 12 disabili. Si svolgono attività di ludoteca, baby sitting, doposcuola, attività musicale, teatrale, pittorico e ricreativa, asilo nido doposcuola per l’infanzia, attività laboratoriali e di animazione per minori. Orari: periodo estivo lun‐sab 8.00‐14.00 15.00‐20.00, periodo invernale lun‐ven 14.20.30 sab 8.30‐13.30 15.00‐20.30. Si svolgono attività di ludoteca, baby parking,dai 18 ai 36 mesi, doposcuola, laboratori tematici e di intrattenimento per minori. Orari: ludoteca periodo scolastico 15.00‐19.00 periodo estivo 9.00‐13.00, baby parking 8.00‐13.00 solo periodo invernale, doposcuola 15.00‐19.00, laboratori tematici 9.00‐13.00 15.00‐19.00. Centro ricreativo con servizio di sostegno scolastico per bambini della scuola primaria Le suore accolgono 13 bambini in modalità residenziale e offrono sostegno scolastico ed educativo per 20 bambini CONCLUSIONI Raffrontando l’analisi della domanda con le risposte esistenti nel territorio emerge un’area di bisogni inevasi, che questo progetto vuole contribuire a colmare. In particolare: Bisogno 1: I ragazzi delle secondarie di 1 grado non sono raggiunti da iniziative di sostegno scolastico Indicatore: 12/30 minori delle secondarie di 1 grado non frequentano regolarmente la scuola e non hanno accesso al sostegno scolastico in parrocchia; Bisogno 2: Il sostegno scolastico attualmente raggiunge 16 bambini in incontri giornalieri della durata di 2 ore per un totale di 10 ore settimanali. Le volontarie coinvolte sono complessivamente 16, con una turnazione di 4‐5 persone al giorno. Secondo il metodo seguito fino al 2008, il numero di bambini non potrebbe superare i 12, ma la forte domanda di tale servizio ha spinto l’equipe ad estendere la partecipazione a 16 bambini, con conseguente perdita di personalizzazione del percorso educativo. I minori stranieri, inoltre, non possono ricevere le attenzioni necessarie per incrementare l’apprendimento della lingua. Indicatore: rapporto volontari/studenti = 1 a 4. Non esiste uno spazio dedicato all’apprendimento della lingua italiana da parte dei 6 minori di madrelingua stranieri con basso livello di comprensione‐espressione della lingua italiana. Bisogno 3: Si registra nel quartiere Fanello il fenomeno di isolamento spaziale degli abitanti, tipico di molte periferie urbane. La dislocazione degli abitanti in una zona un tempo estremamente periferica della città ha portato queste famiglie a chiudersi nell’ambiente “protettivo” delle palazzine. Dai questionari rivolti dalla Caritas Diocesana di Ragusa alle madri (14) dei bambini presi in carico per la rilevazione dei bisogni, di fatto, emerge come tutte le donne, inoccupate, trascorrono il tempo libero in casa o presso familiari. 16
Tempo libero Alla domanda: Dove e con Chi lo trascorrono -
casa → 13 amici e parenti → 2 Grado di soddisfazione: -
per nulla → 7 molto → 4 La creazione di microcosmi degradati coinvolge anche i figli, che percepiscono se stessi come abitanti di una città a parte, di un mondo chiuso, dove difficilmente ragazzi “di fuori” possono entrare. Le risposte a questa condizione sono carenti: il senso di distanza fisica e simbolica delle istituzioni, ampiamente rinvenibile fra gli abitanti, è sostanziato da un’assenza di interventi. Negli anni 2004‐2007 il quartiere fu protagonista del progetto “Animiamo la città”, in seno all’Accordo di Programma Quadro tra Comune e Regione Sicilia. Ma è rimasta un’iniziativa isolata in quanto nè prima nè dopo si rinvengono interventi istituzionali a sostegno della popolazione. Anche l’associazionismo e il volontariato non trovano posto nel quartiere: le iniziative che si sono succedute, finalizzate alla creazione di un “luogo fisico” sotto i portici delle palazzine (stanza dell’Iacp) sono state boicottate dagli stessi abitanti, che hanno danneggiato, saccheggiato, distrutto i pochi strumenti di dotazione. Attualmente, quindi, le occasioni di “contaminazione” positiva dei ragazzi con coetanei esterni al quartiere in senso stretto sono affidate unicamente alla parrocchia e all’equipe della Caritas, con un unico intervento sociale in atto nel quartiere, che raggiunge, come abbiamo specificato, 30 minori. Indicatori: I minori vengono coinvolti in eventi che permettono la socializzazione con ambienti e persone esterni al quartiere per un totale di 128 ore/anno, così ripartire: - Il torneo di calcetto della squadra Atletico Fanello, con partite in casa e fuori casa (36 ore/anno) - 4 uscite periodiche/anno organizzate dagli animatori e dai volontari presso luoghi della città o eventi occasionali (32 ore/anno); - Luglio al mare. La spiaggia dista 12 km da Vittoria (località Scoglitti): tre volte a settimana i bambini hanno la possibilità di recarsi al mare con i volontari, anche grazie al sostegno del Comune che mette a disposizione i pulmini (60 ore / anno) Bisogno 4 In seguito alla crisi del mercato ortofrutticolo, le condizioni economiche degli abitanti del Comune di Vittoria stanno peggiorando. Si stima che circa 15.000 famiglie a Vittoria vivono di reddito agricolo (“Vittoria: Conoscere, discernere, agire”, Studio della Caritas diocesana di Ragusa, 2009). Questa crisi, che negli ultimi tre anni si è aggravata fino a divenire cronica, ha messo in ginocchio numerosissime aziende accentuando ancora di più il problema dell’occupazione. Gli imprenditori agricoli sono stati costretti ad accendere mutui con istituti finanziari o a contrarre debiti con altri istituti (EQUITALIA ‐ SERIT) senza riuscire a risolvere il problema del credito. La crisi ha ripercussioni su tutta la filiera del comparto, con conseguente impoverimento di tutte le figure coinvolte nella produzione e commercializzazione di prodotti agricoli. Da analisi dei bisogni effettuata su 14 madri dei ragazzi presi in carico, relativamente alla condizione lavorativa, si evince quanto segue: Condizione lavorativa Fonte di reddito familiare “Marito” Tutte le donne del gruppo di riferimento non lavorano, alla domanda : Che tipo di lavoro sarebbe adatto alle sue capacità? Rispondono: 17
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Lavoro saltuario → 3 Disoccupati → 2 Occupati → 6 Pensionati → 3 -
collaboratore domestico → 3 assistenza anziani → 1 baby sitter → 1 commessa → 1 non cercano lavoro → 6 2 non rispondono Si delinea l’instabilità e vulnerabilità economica delle famiglie beneficiarie del progetto. Una vulnerabilità non priva di ripercussioni per i ragazzi: 25/30 famiglie non coltivano il rapporto con la scuola; 20/30 bambini presentano carenze nell’igiene personale; 16 famiglie multiproblematiche, di cui 3 abbandono della madre. Il progetto non prevede un intervento rivolto alle madri, ma registra la domanda e il bisogno dello stesso. Secondo quanto dichiarato da una operatrice “Le madri dei bambini hanno bisogno di parlare con noi, e di essere ascoltate. Vorrebbero che anche per loro si facesse qualcosa”. A comprova di questo, sempre l’analisi dei bisogni rileva che le madri si sentono “accolte” dagli operatori secondo questa scala: molto (7 madri) e abbastanza (6 madri). Alla domanda: Quali attività rivolte ai genitori le piacerebbe che la parrocchia organizzasse? rispondono come segue:  cucito e lavoro ai ferri → 4  pittura/attività artistiche → 3  corsi computer → 2  danza e canto → 3 Unito a questa necessità, si è manifestato, inoltre, da parte del 60% delle mamme, il bisogno di instaurare una relazione positiva e sana con il proprio bambino. Indicatore: Di fronte alla domanda di attenzione e ascolto delle madri, la parrocchia, che ha già conquistato un rapporto di fiducia con le figure genitoriali, ha attivato uno spazio di ascolto che, però, non comprende la cura del rapporto madre – figlio. In ogni caso nessuna parrocchia e nessun ente pubblico o privato si rivolge a questa tipologia di destinatarie, se non in maniera assistenziale. Squadra di calcetto Atletico Fanello: allenamento allo stadio comunale di Vittoria
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SEDE 2: PARROCCHIA RESURREZIONE ‐ ORATORIO “OLTRE LA TENDA” L’oratorio “Oltre la tenda” ha sede a Vittoria all’interno della Parrocchia Resurrezione: è una giovane esperienza che la comunità parrocchiale fa nascere nel 2006, per rispondere al bisogno rilevato di offrire possibilità costruttive di impiego del tempo libero a quei ragazzi e ragazze che sperimentano la carenza di stimoli cognitivi e pro‐sociali. Il disagio sociale che si vive nella città di Vittoria, infatti, si ritrova riprodotto nel quartiere periferico afferente la parrocchia (quartiere Chiusa Inferno). In particolare, tra i destinatari del progetto si è potuta riscontrare una buona frequenza di ragazzi in situazione di disagio economico, bassa scolarizzazione, conflittualità familiare. Il territorio che circonda la parrocchia della Resurrezione conta circa 5700 abitanti; i minori che hanno un’età compresa tra gli 8 e i 15 anni sono circa 380. La scuola primaria “SS. Rosario” raccoglie quasi tutti i bambini di quella fascia dì età che risiedono nel quartiere: nell’anno scolastico 2011/2012 la scuola contava 365 iscritti. Dai dati rilevati presso l’istituto notiamo come non sia rilevante l’insuccesso scolastico dei bambini così piccoli: nell’anno 2010/2011 infatti la stessa scuola contava 357 iscritti, di cui solo 4 sono stati bocciati mentre non si conta nessuna interruzione. Destinatari e beneficiari Nella sede è presente l’oratorio. I bambini/ragazzi che lo frequentano, hanno quasi tutti un comportamento aggressivo tra loro e poco incline alle regole del buon comportamento e del gioco, non vogliono partecipare alle attività costruttive proposte dagli animatori preferendo a questi giochi di ultima generazione, tennis da tavolo e calcio balilla. L’oratorio “Oltre la tenda” si rivolge a circa 60 bambini/ragazzi residenti nel quartiere che frequentano quotidianamente. I bambini da 8 a 13 anni sono circa 32 e da 14 a 18 circa 23, le bambine/ragazze tra 13 e 16 anni sono circa 15. Destinatari del progetto sono i circa 60 minori di età compresa tra gli 8 e i 18 anni che frequentano la parrocchia e partecipano, con frequenza variabile, alle attività dell’oratorio. Beneficiari del progetto sono i circa 300 ragazzi di età 13‐17 anni residenti nel territorio della parrocchia Resurrezione, su una popolazione di circa 6.000 abitanti: per questi giovani l’oratorio rappresenta una opportunità educativa unica nel territorio. Beneficiari del progetto sono anche: i circa 600 genitori, che necessitano un supporto educativo e della possibilità di confronto e orientamento nella funzione genitoriale; gli educatori e insegnanti dei ragazzi, che vedono migliorare l’atteggiamento pro‐sociale dei giovani e le competenze relazionali; la comunità parrocchiale, che può accrescere la conoscenza del territorio e dei giovani, affinando la capacità di stare accanto alle famiglie; la comunità civile, che vede ridursi il rischio di devianza sociale cui i giovani del comune sono soggetti. Proprio sulle famiglie c’è da dire che molte beneficiano in maniera poco partecipe dei servizi dell’oratorio, “delegando” in buona parte la gestione del tempo pomeridiano dei figli alla parrocchia e interessandosi poco di quanto i bambini vivono nello spazio parrocchiale. Questo bisogno di coinvolgimento delle famiglie è molto sentito dagli educatori della parrocchia che sentono il peso di una responsabilità non condivisa e risentono della funzione di “babysitteraggio” di cui alcune madri sono portatrici. Su almeno 20 bambini, inoltre, si denota poco controllo da parte dei genitori, indicato anche dal fatto che i bambini non hanno orari di rientro adeguati alla loro età e si trattengono in parrocchia fino alle 21:00, orario di chiusura dell’oratorio. Servizi della sede La comunità parrocchiale dal 2006, con l’apertura dell’oratorio, sperimenta la scelta di prossimità ai giovani del territorio. Lo stile di intervento è basato sulla conoscenza diretta dei ragazzi e delle loro famiglie da parte dei laici e del parroco, in un quartiere in cui la frequenza delle funzioni religiose coinvolge la gran parte della popolazione. Una conoscenza che quindi si fonda su un “campione” molto ampio. Naturalmente, l’obiettivo che la parrocchia si è dato e si dà è quello di estendere l’offerta di servizi anche a quei giovani che vivono distanti dall’ambiente parrocchiale. 19
A tal fine, le attività di animazione che la sede realizza e propone ai giovani consistono nei seguenti servizi socio‐
educativi e ricreativi di occupazione del tempo libero: laboratorio di pittura, laboratorio teatrale, laboratorio musicale, cineforum, tornei di calcetto, tennis da tavolo, calcio balilla e giochi di società. Nei periodi di vacanze si realizzano escursioni, gite organizzate, colonia estiva. L’oratorio è aperto dal lunedì al sabato, dalle ore 15 alle 19. Tutti i laboratori sono condotti da un tecnico‐animatore, e coadiuvati da un’equipe di animatori con competenze diversificate. Un pedagogista accompagna gli animatori nella supervisione del lavoro, al fine di verificare, promuovere e riprogettare in modo sistematico l’attività di ogni singolo laboratorio. Analisi della domanda e dell’offerta di servizi analoghi Nel territorio comunale si conta la presenza di 3.934 13‐17enni (Istat, 2011): nel quartiere (territorio di riferimento del progetto) questi ragazzi sono circa 300. Nel quartiere i bambini/ragazzi frequentano luoghi aggregativi legati ad attività sportive, quali palestre, squadre di calcio e pallavolo. Per il resto, non esiste alcun’altra realtà dedicata all’educazione e alla formazione umana dei ragazzi adolescenti: l’oratorio “Oltre la tenda”, che raggiunge circa 60 minori, rimane l’unica iniziativa. Si stima una domanda inevasa di tale servizio pari almeno a 240 adolescenti del quartiere Chiusa‐Inferno. Le cooperative elencate a pag. 17, si rivolgono quasi esclusivamente a bambini, con scarsa attenzione agli adolescenti. CONCLUSIONI In conclusione, i servizi offerti dalla parrocchia Resurrezione verranno potenziati per intervenire sui seguenti bisogni: 1‐ Carenza di iniziative volte all’aggregazione giovanile e alla crescita culturale ed umana degli adolescenti:  La sede rappresenta l’unico centro d’aggregazione giovanile del quartiere;  Circa 240 giovani nel quartiere non frequentano luoghi educativi di aggregazione e socializzazione; 2‐ Difficoltà dei giovani nella progettazione del proprio futuro:  Su 40 minori 13‐17enni, 16 non svolgono nessuna attività formativa/lavorativa; 3‐ Basso livello di autostima e autoefficacia: ‐ 37/60 minori presentano difficoltà relazionali: insicurezza e difficoltà di emersione, aggressività. 4‐ Conoscenza incompleta dei minori e dei loro bisogni da parte della sede e delle istituzioni  Non è stata effettuata alcuna analisi dei bisogni sui minori di Vittoria e sui minori del quartiere. 20
SEDE 3: PARROCCHIA S.G.BATTISTA, SANTA CROCE CAMERINA Per individuare i luoghi in cui i minori di Santa Croce Camerina vivono e crescono in gruppi strutturati dobbiamo analizzare le principali agenzie di socializzazione del Comune. Nel dettaglio:  N_352 bambini frequentano il catechismo in Parrocchia (Fonte: Parrocchia, anno 2011/2012);  N_409 bambini frequentano l’istituto didattico primario “Falcone e Borsellino”. Nel precedente anno scolastico il numero dei ripetenti è stato pari a 3. Gli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia o entrati prima del compimento del sesto anno di età iscritti presso lo stesso istituto sono 63, così suddivisi: o Germania = 1; o Albania = 12; o Polonia = 2; o Romania = 12; o Algeria = 3; o Tunisia = 31; o Cina = 1; o India = 1. Gli alunni con disabilità sono 10 di cui 6 alunni con cittadinanza non italiana.  Num. 510 bambini frequentano l’istituto comprensivo (primarie e secondarie di primo grado) Psaumida dove il 28% degli alunni è di nazionalità straniera. LA SEDE La sede della Parrocchia in cui si svolge il progetto è costituita da due stanze e relativo servizio, dove si svolge quotidianamente il doposcuola e l’animazione per i ragazzi; inoltre, periodicamente una delle due stanze viene adibita alla distribuzione dei viveri. Il secondo piano è il luogo dove si svolge ogni martedì la distribuzione del vestiario. I ragazzi che frequentano la sede sono in tutto 32 di cui 25 sono frequentanti effettivi, dai 6 ai 13 anni. I ragazzi sono stati suddivisi in due fasce:  1° gruppo: dalla 1° alla 4° elementare = 17 bambini;  2° gruppo: dalla 5° elementare alla 2° media = 15 ragazzi. I ragazzi si dividono in 20 femmine e 12 maschi. Tra le problematiche evidenti, in seguito alle nostre osservazioni, è emerso:  Discriminazione tra extracomunitari di etnie diverse (soprattutto tra gli immigrati provenienti dai paesi del nord‐est dell’Europa e quelli provenienti dai Paesi africani). Tale discriminazione è dovuta al fatto che i cittadini del nord‐est dell’Europa costituiscono una manodopera a basso costo, quindi rappresentano una minaccia agli occhi degli altri immigrati. Tale risentimento viene mutuato dai genitori stessi; DESTINATARI E BENEFICIARI Destinatari del progetto sono 32 bambini di cui 25 sono frequentanti effettivi, dai 6 ai 13 anni, tutti caratterizzati da una situazione familiare di disagio economico. Età: dalla 1° alla 4° elementare = 17 bambini/e; dalla 5° elementare alla 2° media = 15 ragazzi/e Sesso: 10 bambine e 22 bambini/ragazzi Cittadinanza: 9 sono tunisini, 6 albanesi, 4 italiani. 10/32 bambini sono arrivati in Italia da un anno, per cui vivono le difficoltà linguistiche e identitarie relative all’acquisizione della lingua italiana e allo shock culturale proprio di chi si stabilisce in un nuovo paese (si riscontrano sentimenti di rabbia, ostilità, frustrazione, panico, isolamento e rifiuto). 6/32 bambini d’origine straniera, pur comprendendo sufficientemente la lingua italiana, stanno attraversando la cosiddetta fase del silenzio, durante la quale si è capaci di recepire ma non si tenta di parlare. Per 9/32 minori si può rilevare un problema di evasione scolastica: frequentano con poca costanza la scuola e si assentano con facilità. 15/32 famiglie non coltivano il rapporto con la scuola nè con i volontari della parrocchia. Destinatari sono anche le 40 famiglie assistite dalla parrocchia attraverso la fornitura di indumenti, viveri e l’orientamento: la conoscenza di queste famiglie diverrà più profonda e proficua. Beneficiari del progetto sono: le famiglie dei minori, la scuola (insegnanti e gruppi classe). L’invio avviene su richiesta dei genitori o degli insegnanti. Sui ragazzi raggiunti dalla sede si possono individuare i seguenti indicatori di disagio: 21
DISAGIO I bambini in Italia da meno di due anni soffrono gli effetti dello shock culturale, dovuto alle numerose differenze (nel parlare, nel pensare, nel sentire) rispetto al paese d’origine. INDICATORI N. 10 bambini della scuola primaria vivono difficoltà linguistiche ed identitarie: ‐ comprensione non sufficiente della lingua italiana ‐ sentimenti propri dello shock culturale (rabbia, ostilità, frustrazione, panico, isolamento e rifiuto) 9/32 bambini arrivano ad assentarsi per il 20% delle giornate scolastiche; 10 ragazzi manifestano alta litigiosità, tendenza a danneggiare l’arredo della sede, incostanza nella frequenza delle attività della sede, atteggiamenti e comportamenti discriminatori; 15/32 famiglie non si informano con con i volontari della parrocchia circa l’andamento dei figli. Gli stessi genitori hanno un legame smagliato anche con la scuola. Nessuna ricerca sociale sulle condizioni di vita della popolazione, effettuata a Santa Croce Camerina. Evasione scolastica. Comportamenti disfunzionali Lontananza di alcune famiglie dai contesti di vita dei figli; Scarsa conoscenza dei bisogni delle 40 famiglie assistite SERVIZI OFFERTI DALLA SEDE Ai disagi riscontrati sui bambini della sede, si risponde attualmente con i seguenti servizi, realizzati nello spazio della parrocchia ad essi dedicato (2 stanze + 1 “laboratorio”): Sostegno scolastico Destinatari: 32 ragazzi, in maniera costante dal lunedi al venerdi dalle 15:00 alle 18:00 Operatori coinvolti: 12 con turnazione di 4 al giorno L’intervento nasce nel 2002, dall’iniziativa di un gruppo di volontari della parrocchia San Giovanni Battista, supportati dalla Caritas Diocesana. In questi anni il Servizio Civile Nazionale ha rappresentato un valido fermento per la crescita e l’evoluzione dell’attività. L’obiettivo primario è fin dall’inizio quello di favorire l’alfabetizzazione e l’apprendimento della lingua italiana per i bambini da poco giunti in Italia e che faticano a seguire il programma curriculare. Successivamente il gruppo di volontari impara ad apprezzare le specificità culturali e si apre alla valorizzazione delle stesse e all’educazione interculturale, seppur a livello embrionale. Altro obiettivo è il recupero scolastico dei ragazzi che evadono la scuola, attraverso un accompagnomento didattico e attività volte alla ri‐motivazione. Il rapporto degli operatori con la scuola è costante e consiste nel colloquio periodico con gli insegnanti dei bambini e ragazzi seguiti dalla sede, oltrechè con l’equipe socio‐psico‐pedagogica del circolo didattico, per la realizzazione di azioni integrate. Attività ricreative Destinatari: 20 ragazzi/e lunedi, mercoledi e venerdi dalle 18:00 alle 19:30 Operatori coinvolti: 5 Tre volte a settimana 20 ragazzi e ragazze partecipano alle attività ricreative organizzate da 5 giovani volontari della Parrocchia. Vengono proposti ai ragazzi giochi di socializzazione per migliorare l’interazione, la conoscenza reciproca, l’autostima e l’assertività. I giochi sono pensati in chiave interculturale, per stimolare l’emersione dell’identità personale e culturale di ognuno. Le attività variano di anno in anno e danno vita ad un momento finale di esibizione dei lavori e convivialità con le famiglie. Nel 2010, ad esempio, i lavori del laboratorio di pittura diedero origine a una mostra e nel 2011 si sono creati oggetti di decoupage. 22
Nei due incontri settimanali, rientrano le attività relative alla preparazione delle feste religiose cattoliche e islamiche, feste di compleanno, occasioni privilegiate di incontro con le famiglie. Durante il periodo estivo si organizzano uscite a mare con i ragazzi. Assistenza alle famiglie Destinatari: 32 famiglie Martedi e giovedi dalle 9:00 alle 13:00 Operatori coinvolti: 4 Trentuno famiglie, fra cui le famiglie dei bambini assistiti dalla parrocchia, rappresentano il bacino fisso di beneficiari del servizio assistenziale offerto dalla sede: distribuzione di viveri e indumenti, ma anche orientamento rispetto ai servizi del territorio e prossimità ai bisogni più complessi. La porta della sede è aperta la mattina del martedi e del giovedi agli adulti che attraversano situazioni di indigenza e difficoltà. Il supporto di un mediatore arabofono, in passato fruitore del servizio, facilita e migliora l’assistenza e la comprensione reciproca. SERVIZI ANALOGHI SUL TERRITORIO DI SANTA CROCE CAMERINA I minori a Santa Croce Camerina sono 376 e rappresentano il 32,4% della popolazione minorile residente nel comune. Gli alunni in età da scuola primaria (6‐10 anni) sono 491: è in questa fascia che si registra un indice di dispersione globale pari al 2,3% (contro una media provinciale dello 0,5%). Gli alunni stranieri presentano un indice di dispersione maggiore sia alla primaria (2,36% contro lo 0,35% provinciale) che alla secondaria di primo grado (2,67% a fronte dello 0,45% provinciale). Il fenomeno rivela un problema aperto di integrazione sociale che riguarda le famiglie straniere e italiane. Di fronte a questa domanda, i servizi nel territorio rispondono come segue: Ente erogatore Descrizione del servizio offerto Circolo didattico Sostegno scolastico; corsi di lingua italiana per studenti e genitori; laboratori per l’integrazione fra studenti italiani e stranieri Equipe socio‐psico‐pedagogica Interventi a sostegno dei minori e dei nuclei familiari in difficoltà Servizi Sociali Comunali Sportello di ascolto e consulenza familiare Soltanto 3 ragazzi del gruppo di destinatari frequentano società sportive (calcio) e 4 frequentano attività extracurricolare organizzate direttamente dalla scuola. Rimangono inevasi i bisogni di socializzazione, ed emerge la carenza di una conoscenza scientifica del territorio e della sua popolazione. BISOGNI Tutti i ragazzi destinatari del progetto (ma non solo), vivono un mondo molto distante dal mondo in cui gli adulti di oggi sono cresciuti, molto più ricco di diversità e complessità: le seconde generazioni di immigrati, le situazioni di disagio originatesi in un’epoca di vulnerabilità sociale, le tecnologie che hanno modificato i processi di socializzazione e i meccanismi dell’apprendimento e della conoscenza. Questi sono tutti elementi che danno vita a bisogni di integrazione sociale cui non è semplice rispondere. Con il presente progetto si vuole segnare un salto in avanti nella qualità dei servizi offerti ai ragazzi, rispondendo ai seguenti bisogni: Bisogno 1 Lo spazio dedicato all’educazione interculturale si riduce alle tre volte a settimana in cui gli operatori organizzano i giochi e le attività ricreative. Di fatto, l’approccio interculturale dovrebbe caratterizzare ogni attività educativa che si porta avanti con i ragazzi di un Comune nel quale, lo ricordiamo, ogni anno la percentuale di nuovi nati con cittadinanza straniera supera il 30% . (fonte: Istat Bilancio demografico 2009‐2010‐2011) La formazione degli operatori necessita di un aggiornamento “costante”, per affrontare in modo adeguato la complessità del presente. 23
Indicatori: - 0 corsi di formazione all’educazione interculturale organizzati per gli operatori della parrocchia - N. 10 bambini della scuola primaria vivono difficoltà linguistiche ed identitarie: comprensione non sufficiente della lingua italiana, sentimenti propri dello shock culturale (rabbia, ostilità, frustrazione, panico, isolamento e rifiuto) Bisogno 2 Evasione scolastica e disagio giovanile: - 9/32 bambini arrivano ad assentarsi per il 20% delle giornate scolastiche; - 15/32 manifestano alta litigiosità, tendenza a danneggiare l’arredo della sede, incostanza nella frequenza delle attività della sede Bisogno 3 La realtà di Santa Croce Camerina, pur nella peculiarità della composizione multiculturale della popolazione, non è stata oggetto di studi e analisi recenti. Chi cerca di rispondere ai disagi dei minori provenienti da famiglie problematiche, come la sede di questo progetto, ha bisogno anche di una conoscenza d’insieme, scientifica, che faccia da contraltare alla conoscenza diretta e puntuale. Si vuole pertanto, con questo progetto, approfondire la comprensione del reale, a partire da una conoscenza più profonda dei ragazzi, delle famiglie. Per questo c’è la necessità di un’analisi dei bisogni dei destinatari, realizzata da operatori e volontari in servizio civile nazionale, attraverso l’Osservatorio delle povertà e delle Risorse della Caritas Diocesana di Ragusa. Indicatori: Nessuna analisi dei bisogni effettuata sui destinatari 24
Sede 4: PARROCCHIA M.SS.MA ROSARIO, COMISO La sede di attuazione del presente progetto è rappresentata dalla parrocchia di una piccola frazione di Comiso chiamata Pedalino. Il centro abitato conta 2.1720 abitanti e 830 famiglie (Fonte: CED Comune di Comiso). La Parrocchia Maria SS. Del rosario rappresenta l’unica istituzione ecclesiale presente sul territorio di Pedalino. Nella frazione, appartenente al Comune di Comiso, l'attività economica prevalente è quella agricola. Il contesto sociale, se da un lato è caratterizzato da elementi di positività, quali la tranquillità, la dimensione comunitaria e familiare, la solidarietà e la genuinità, dall’altro fa emergere alcuni indicatori di problematicità che hanno gravi conseguenze soprattutto sulla popolazione più giovane. Ad esempio il fenomeno del “pendolarismo”: sono soprattutto i giovani a doversi muovere fin dall’adolescenza, dal momento che nella frazione mancano le Scuole Medie Superiori. Lo stesso si ripete per chi decide di continuare gli studi universitari (in media l’80%) o va in cerca di migliori opportunità di lavoro. Nell’anno scolastico 2010/2011, i minori iscritti all'Istituto Comprensivo di Pedalino (scuole d’infanzia, primaria, secondaria di 1° grado) sono 310, così ripartiti: Scuola dell'infanzia 77 Scuola Primaria 145 Scuola secondaria di 1° 95 grado Dati forniti dall'Istituto Comprensivo di Pedalino Quindi, la popolazione interessata dal progetto – minori delle scuole elementari e medie – si può quantificare in circa 200 minori, d’età compresa fra i 6 e i 14 anni. Dall’analisi socio‐ambientale del territorio, si evidenzia un disagio giovanile latente, non segnato da gravi problematiche familiari o da situazioni di indigenza, ma evidente nei frequenti episodi di bullismo che coinvolgono minori a scuola e negli ambienti extra‐scolastici, nell’eccessivo campanilismo dei ragazzini tendente ad esaltare il piccolo mondo di Pedalino, nella ristrettezza di orizzonti culturali dei minori che non possono godere di servizi loro dedicati nel territorio di residenza. Pedalino favorisce un clima intimo e preserva il territorio da fattori di rischio, presenti soprattutto nelle grandi città; tuttavia, questa chiusura, allo stesso tempo, rappresenta un limite allo sviluppo e alla crescita culturale, sociale ed economica del paese. I fattori critici della vita sociale degli abitanti si possono così riassumere: ∙ mancanza di stimoli, ∙ scarso interesse per lo sviluppo culturale ∙ carenza di luoghi di aggregazione ∙ ”affanno” delle istituzione nel promuovere e realizzare interventi sistematici ed efficaci nei confronti dei minori Tutto questo genera una situazione di “stallo” dalla quale il giovane difficilmente riesce da solo ad uscirne. I giovani trascorro il loro tempo libero nei bar, nelle sale giochi, nei pub o comunque “per strada”, aumentando così il disagio relazionale e alimentando comportamenti devianti e a rischio. Destinatari e beneficiari Il progetto si rivolge in primis ai ragazzi in età scolare attraverso interventi di sostengo scolastico in sinergia con l'Istituto comprensivo di Pedalino al fine di attuare momenti di aggregazione e socializzazione che possano coinvolgere famiglie e altri giovani in modo esponenziale con la collaborazione continua e sistematica dei volontari del servizio civile. Dal punto di vista dei destinatari il progetto intende coinvolgere direttamente, nell’ambito delle diverse attività, 30 minori compresi nella fascia di età 6‐15 per il recupero scolastico e per le attività laboratoriali di socializzazione e animazione. Naturalmente il progetto avrà tra i beneficiari anche le famiglie, la scuola e le istituzioni presenti sul territorio. 25
Da quanto finora espresso emerge la necessità di interventi promozionali e di prevenzione rivolte ai minori e ai giovani, non necessariamente in situazione di disagio conclamato, nella prospettiva di sostenerli ed accompagnarli verso uno sviluppo sano ed equilibrato In sintesi: Destinatari sono 30 tra bambini (6‐10 anni) e ragazzini (11‐15 anni), che partecipano attivamente alla vita aggregativa parrocchiale. Fra questi tre minori di nazionalità romena e due tunisini con difficoltà scolastiche. Beneficiari del progetto sono tutti i minori di Pedalino, molti dei quali frequentano la parrocchia unicamente per il catechismo; le famiglie dei 30 minori destinatari, supportati nel compito educativo; la comunità locale, che può godere di un’educazione ai valori positivi della cittadinanza e della solidarietà. Il disagio più sentito dalla popolazione di Pedalino, dalle famiglie e dai minori che frequentano la parrocchia è l’isolamento della frazione rispetto al centro della città di Comiso: i bisogni che vedremo sono strettamente legati a questo problema. Indicatori Bisogno pricinpale “Isolamento” nel territorio: Il 50% dei bambini è impossibilitato a frequentare attività i minori che vogliano accedere a qualsiasi tipo di servizio, extra‐scolastiche (palestra, piscina, corsi di musica ecc) sono costretti a recarsi a Comiso, che dista da Pedalino per assenza di offerta nel territorio di Pedalino e circa 10 km e non è collegata da nessun mezzo urbano. difficoltà negli spostamenti verso Comiso. Tale condizione ostacola la partecipazione dei ragazzi di Pedalino alla vita sociale, oltre a discriminare alcuni Da una rilevazione svolta dalla parrocchia, nell’anno bambini rispetto ad altri, e contribuisce a creare una pastorale dedicato dalla Diocesi al “discernimento specie di isolamento nel contesto di Pedalino. comunitario” (www.diocesidiragusa.it) è emerso che 57 adulti si sentono preoccupati per il fatto che i figli trascorro il loro tempo libero nei bar, nelle sale giochi, nei pub o comunque “per strada”. Servizi della sede La Parrocchia Maria Santissima del Rosario è l’unica parrocchia del centro abitato. Tra i locali appartenenti alla parrocchia, anche un salone dove attualmente si realizzano attività oratoriali ed un campo di calcetto dove i ragazzi (per lo più di sesso maschile) si intrattengono il pomeriggio. I minori di Pedalino, soprattutto i più piccoli e le ragazzine, privi di ogni tipo di stimolo aggregativo sul territorio, trovano nelle attività della parrocchia un’alternativa alla tv e un’occasione per condividere attività e valori. Le attività aggregative che nell’anno 2011 si sono realizzate in parrocchia, oltre al catechismo e ai gruppi di pastorale per giovanissimi, sono state: per i bambini delle scuole elementari: ogni giorno per 2 ore un Sostegno scolastico Lun‐ven h. 16:00‐18:00 gruppetto di 7 bambini viene seguito nell’esecuzione dei compiti da due volontarie; per i più piccoli: il sabato pomeriggio due volontari, insieme con alcuni Attività ludiche Sabato h. 15:00‐18:00 dei ragazzi di 12‐14 anni, organizzano giochi e merenda per i bambini in età 6‐10 anni; due sere a settimana (5 ore/sett.) i giovani in età 12‐14 anni si Preparazione dello spettacolo teatrale di fine anno riuniscono per la preparazione dello spettacolo/musical di giugno, seguiti da tre volontari; l’attività numericamente più rilevante organizzata dalla parrocchia in Organizzazione del Gr.est. collaborazione con il Comune: durante un mese, nel periodo estivo, circa 200 bambini si ritrovano tutti i giorni per partecipare a giochi organizzati, visite guidate, gite al mare, escursioni, ecc. organizzati da 20 volontari. 26
Servizi analoghi sul territorio di Pedalino Pedalino risulta priva di servizi per i minori, e aldilà di sporadiche iniziative promosse dalla Parrocchia, colmando il “vuoto” lasciato dalle istituzioni. In effetti il Comune, pur prevedendo alcuni interventi nel Piano di Zona del Distretto D/43 per minori, non ha previsto centri di aggregazione e socializzazione nella frazione: nel 2008, ad esempio, il piano di zona ha previsto la nascita di un centro aggregativo nel comune di Comiso, ma rimane tutt’oggi scoperta la zona di Pedalino. Ente erogatore Descrizione del servizio Comune Attività sportive Scuola Pon / pof pomeridiani Bisogni All’interno di questo gruppo di 30 minori si possono notare le seguenti situazioni di bisogno: Indicatori Bisogni A parte le iniziative della parrocchia e i tornei di calcetto Il tempo dedicato dalla parrocchia all’aggregazione e alla organizzati dal comune di Comiso, non esiste nessun crescita socio‐culturali dei ragazzi non è rispondente alle servizio sul territorio in grado di migliorare la qualità della richieste: vita e di offrire esperienze formative ed educative ai giovani e ai bambini: ‐ Tempo dedicato all’animazione per i bambini: 3 l’assenza di spazi pensati per i più piccoli è uno dei disagi ore/settimana (sabato pomeriggio) maggiori delle famiglie di Pedalino, costrette a spostarsi a Comiso per ogni bisogno o attività dei figli (palestra, danza, ‐ Tempo dedicato ad attività rivolte agli adolescenti (teatro): piscina, scout… ma anche una semplice passeggiata al 5 ore / settimana parco). ‐ Da una rilevazione svolta dalla parrocchia, nell’anno pastorale dedicato dalla Diocesi al “discernimento Nell’ultimo anno si è registrato un calo del numero di minori comunitario” (www.diocesidiragusa.it) è emerso che 57 agganciati alla parrocchia, un aumento dell’incostanza degli adulti si sentono preoccupati per il fatto che i figli adolescenti trascorro il loro tempo libero nei bar, nelle sale stessi, la diminuzione dei volontari e dell’attenzione rivolta giochi, nei pub o comunque “per strada”. ai singoli minori. Dal 2010 al 2011 il numero di minori che frequentano le attività di animazione in parrocchia è passato da 43 a 30; Necessità di migliorare il servizio di sostegno scolastico, 2 volontarie portano avanti l’attività di sostegno scolastico: rivolto a 7 bambini, di cui 3 di nazionalità romena e 2 tale numero ridotto rende insufficiente il tempo dedicato all’ascolto dei singoli ragazzi. Inoltre, tunisini. ‐I volontari impegnati nel sostegno scolastico non attivano un confronto con gli insegnanti dei ragazzi; ‐I tre bambini di origine romena presentano difficoltà a seguire i ritmi didattici della scuola. Episodi di prevaricazione e bullismo nel gruppo dei pari: in un ambiente ristretto, dove il gruppo di coetanei che si ritrova nei diversi ambienti ha la stessa composizione, le dinamiche prevaricanti si ripetono e si rinforzano in tutti i contesti extra‐familiari. Conoscenza insufficiente delle esigenze dei minori: il Comune di Comiso non dedica servizi ai minori della frazione. Una ricerca sociale potrebbe gettare le basi progettuali necessarie per richiedere attenzione ed interventi. Il 30% dei genitori lamenta che il proprio figlio racconta di essere beffato e deriso da un gruppo di 5 compagni; 5/30 bambini manifestano comportamenti violenti e prevaricanti verso i compagni; Non esiste a Pedalino nessuna analisi dei bisogni dei minori. 27
In conclusione si può affermare che il presente progetto di servizio civile per la sede di Pedalino tiene in considerazione: - il ruolo, soprattutto sul piano educativo, formativo e etico che il clima organizzativo, le attività, la collaborazione con gli operatori della Parrocchia, il contatto quotidiano e diretto con i ragazzi e i giovani e loro famiglie, possono garantire ai minori ; - l’impegno espresso da operatori volontari della parrocchia che in maniera assolutamente gratuita si sono dichiarati disponibili ad affiancare ed accompagnare i volontari in servizio civile nell’attuazione del progetto e nella realizzazione delle attività di animazione socioculturale e ludico‐ricreative SEDE 5: PARROCCHIA MADONNA ASSUNTA, VITTORIA La parrocchia Madonna Assunta di Vittoria gode di un’ampiezza dei locali pari a 400 mq. Gli uffici, inoltre, realizzati nel 2002, sono dotati di un buon sistema informatico e di moderne attrezzature. La parrocchia è retta dai padri dottrinari, in uno stile di relazione con i fedeli che si basa molto sulla responsabilizzazione dei laici e sul discernimento partecipativo. All’inizio di ogni anno pastorale, i sacerdoti convocano un momento di riflessione con la comunità sulle esigenze dei fedeli e le esigenze percepite sul territorio. In concomitanza, i volontari “intervistano” le persone bisognose che si recano in parrocchia per dedurre dalle loro risposte ed opinioni quali interventi la parrocchia potrebbe mettere in atto per “irrobustire” i soggetti svantaggiati. In base alla lettura complessiva derivante da questi due momenti, ad ottobre si programmano le attività per l’anno pastorale. Il quartiere di riferimento della parrocchia Madonna Assunta è delimitato tra le vie Cavour ‐ Via Roma ‐ Pzza Italia‐ Stradale Forcone – circonvallazione SS115 – Via g. Diaz e abitato da una popolazione di circa 4000 persone con 1.500 famiglie. Tale numero tuttavia è in espansione: è in atto un flusso di famiglie provenienti da altre zone di Vittoria, famiglie giovani con bambini in età prescolare e scolare. Possiamo osservare che il livello d’istruzione è medio alto; mentre, seguendo un criterio socio‐economico, la popolazione può essere suddivisa in tre fasce: la maggior parte è rappresentata da professionisti, seguono le famiglie di braccianti agricoli ed, infine, una parte con capo‐famiglia operaio. Queste ultime due fasce sono quelle che risentono di più della crisi economica in corso. All’interno di questo bacino si trovano situazioni crescenti di disagio economico di cui risentono molto i minori. Di fronte a tutta crescenti situazioni di povertà, la fascia suddetta di professionisti e persone con elevato titolo di studio non mostra senso di solidarietà e corresponsabilità, ma si constata nel territorio l’assenza di iniziative nel campo del volontariato, a cui la parrocchia cerca in ogni modo di sopperire. I minori Il catechismo della parrocchia accoglie circa 400 bambini tra i 6 e i 13 anni. Su questa popolazione di minori, è possibile affermare che la dispersione scolastica non è significativa, anche se è possibile rilevare durante gli incontri di catechesi che le difficoltà di apprendimento e il bisogno di sostegno scolastico è notevolissimo: almeno 60/400 bambini manifestano comportamenti disfunzionali e difficoltà attentive, che ne pregiudicano il rendimento scolastico. Destinatari e beneficiari Destinatari diretti del progetto sono 60 i bambini e le bambine dai 6 ai 13 anni coinvolti nelle attività di animazione. Di questi: - 20 bambini presentano difficoltà familiari, legate alla scarsa presenza in termini di tempo vissuto in relazione con i genitori; - 10 bambini presentano gravi insufficienze scolastiche, attenzione discontinua, comportamenti aggressivi e bisogno eccessivo di attenzioni; - 30 bambini risentono della poca serenità dei genitori colpiti dalla crisi economica nelle attività di agricoltori diretti e braccianti. Beneficiari del progetto sono: i bambini e i ragazzi del quartiere che risentono di situazioni di disagio scolastico, relazionale e spirituale; le famiglie dei minori, le insegnanti, i gruppi classe dei bambini; la popolazione del quartiere ed i fedeli della comunità parrocchiale, che potranno conoscere meglio e comprendere la realtà territoriale, e venire a contatto con nuovi spazi d’impegno. 28
Le attività della SEDE Di fronte a questa esigenza educativa rilevabile chiaramente nel territorio, la parrocchia attualmente vede attivi i seguenti servizi: - Spazio oratorio: il sabato pomeriggio, dalle 15 alle 19, la parrocchia accoglie i ragazzi in uno spazio aggregativo, in cui in maniera apparentemente informale i ragazzi stanno insieme, in uno spazio che consente la socializzazione affiancati da tre figure adulte che possono facilitare i processi relazionali, ascoltare i ragazzi, creare un clima di considerazione positiva dell’altro. - Laboratori espressivi: il lunedi pomeriggio, dalle 15 alle 17, due volontarie conducono un laboratorio espressivo per i ragazzini di 11 – 12 anni, finalizzato a favorire un miglior livello di conoscenza di sé, di accettazione del proprio corpo, di autostima, per sostenere questa difficile fase della crescita. - Uscite: i ragazzi, guidati dagli educatori e dai padri dottrinari, partecipano ad uscite e visite in occasione di spettacoli teatrali, incontri sulla legalità promossi da associazioni del territorio provinciale, eventi musicali (es. Vittoria Jazz festival; feste ACR, ritiri e raduni diocesani/interdiocesani ecc.) con cadenza bimestrale. - Spettacolo teatrale: i ragazzi delle classi del catechismo organizzano ogni anno uno spettacolo di fine anno, dedicato a figure di Santi dei giorni nostri (Papa Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta ecc.). La preparazione dello spettacolo coinvolge i ragazzi per 3 mesi/anno. Servizi analoghi nel Comune di Vittoria Ente erogatore Descrizione del servizio offerto Cooperativa Centro di aggregazione e socializzazione per minori, si svolgono attività di animazione, Mimmo Tanteri ludico‐ricreative e sostegno scolastico. Orari: 16.00‐19.00. Cooperativa Albatros Centro aggregativo e di socializzazione per minori, si svolgono attività di animazione, intrattenimenti e ludico‐ricreative per la prima infanzia. Orario: lun‐sab 9.00‐13.00. Cooperativa Arcobaleno Si svolgono attività di educativa domiciliare per minori, ludoteca, baby parking e doposcuola. Orari:educativa domiciliare, ludoteca e doposcuola lun‐sab 12.00‐20.00 baby parking lun‐sab 8.00‐13.00 15.00‐20.00. n° utenti 8 minori e circa 12 disabili. Cooperativa Jumangi Si svolgono attività di ludoteca, baby sitting, doposcuola, attività musicale, teatrale, pittorico e ricreativa, asilo nido doposcuola per l’infanzia, attività laboratoriali e di animazione per minori. Orari: periodo estivo lun‐sab 8.00‐14.00 15.00‐20.00, periodo invernale lun‐ven 14.20.30 sab 8.30‐13.30 15.00‐20.30. Cooperativa Karman Si svolgono attività di ludoteca, baby parking,dai 18 ai 36 mesi, doposcuola, laboratori tematici e di intrattenimento per minori. Orari: ludoteca periodo scolastico 15.00‐19.00 periodo estivo 9.00‐13.00, baby parking 8.00‐13.00 solo periodo invernale, doposcuola 15.00‐19.00, laboratori tematici 9.00‐13.00 15.00‐19.00. Parrocchia Spirito Santo Centro ricreativo con servizio di sostegno scolastico per bambini della scuola primaria Missionarie della Carità Le suore accolgono 13 bambini in modalità residenziale e offrono sostegno scolastico ed educativo per 20 bambini Visti questi elementi di descrizione del contesto, deduciamo che i bisogni principali sui quali intervenire sono: 1‐ Bisogno di ascolto, relazione, attenzione quotidiane da parte di 10 bambini che presentano comportamenti disfunzionali e di 20 bambini che vivono difficoltà familiari. Attualmente la parrocchia è aperta ad attività aggregative giovanili nei seguenti momenti: il sabato pomeriggio, dalle 15 alle 19 (attività oratoriali); il lunedi pomeriggio, dalle 15 alle 17 (laboratorio espressivo); per l’organizzazione dello spettacolo teatrale (3 mesi/anno); per le uscite a cadenza bimestrale. 29
2‐ Gravi insufficienze scolastiche, legate ad attenzione discontinua, comportamenti aggressivi e bisogno eccessivo di attenzioni da parte di 10/30 bambini che risentono della poca serenità dei genitori colpiti dalla crisi economica nelle attività di agricoltori diretti e braccianti. 3‐ Bisogno di trovare contenimento attraverso l’apprendimento di regole comuni nel contesto sportivo‐
educativo: 10 bambini presentano continui comportamenti aggressivi nel gruppo dei pari, scarso rispetto delle regole e bisogno eccessivo di attenzioni da parte degli adulti. 4‐ Poca attenzione/indifferenza di gran parte della comunità parrocchiale verso le problematiche del quartiere: il 70% delle persone che frequentano le funzioni domenicali non mostra interesse nè dedica tempo ad iniziative volte a migliorare la vita di chi attraversa situazioni di difficoltà. 30
Sede 6: CAR. PARROC. S. MARIA GRAZIE, COMISO La parrocchia Santa Maria delle Grazie, situata nella parte alta della città, insiste all’interno di un quartiere periferico del comune di Comiso. La presenza nel quartiere degli edifici di edilizia popolare la rende testimone di disagio economico e sociale. Disgregazione familiare, disoccupazione, dispersione scolastica, problematiche abitative e povertà di risorse culturali e materiali rendono la zona particolarmente propensa ai fenomeni di devianza giovanile. Il quartiere presenta anche il maggiore insediamento dei cittadini stranieri residenti in città, fenomeno che alimenta, a causa della scarsa preparazione culturale delle famiglie di provenienza, preoccupanti dinamiche di intolleranza anche fra le nuove generazioni che, spesso condividono anche i banchi di scuola con i nuovi arrivati. La Parrocchia, attenta nell’osservare e recepire i bisogni dei residenti della zona, offre ascolto alle famiglie in difficoltà ed attiva servizi di aiuto e contrasto alle povertà tramite la distribuzione di alimenti e di vestiario. Intervenendo su tali esigenze primarie si interviene di riflesso sulle esigenze dei bambini e dei ragazzi. Questi sono di fatto soliti a trascorrere il loro tempo per strada, impegnando il loro tempo in attività potenzialmente a rischio di devianza. La cultura di strada che li avvolge è regolata dalla logica del branco e dalla cultura del più forte; frequenti sono i fenomeni di bullismo e sopraffazione del più debole anche tramite l’utilizzo della violenza fisica. In questo contesto è difficile che possa avvenire un interscambio culturale positivo tra i ragazzini di famiglie italiane ed i ragazzini stranieri di prima e seconda generazione. ATTIVITA’ DELLA SEDE La parrocchia dal 2003 offre una serie di servizi diversificati, riassunti nell’elenco seguente per quanto riguarda gli interventi a favore dei minori e delle loro famiglie, comprese quelle immigrate:  Distribuzione alimenti;  Distribuzione vestiario;  Ascolto e sostegno alle famiglie;  Doposcuola;  Animazione di comunità (per adulti e per bambini);  Feste di comunità in orari serali;  Rassegne teatrali;  Attività sportive aperte;  Tornei sportivi;  Cineforum;  Tennis da tavolo;  Calcio balilla;  Giochi di società;  Gite organizzate;  Attività di integrazione culturale indirizzata alle persone adulte: ‐ Cucina etnica; ‐ Musica; ‐ Canto.  Attività interculturali indirizzate principalmente ai bambini: ‐ Giochi di gruppo; ‐ Dinamiche relazionali; ‐ Circle time. SERVIZI ANALOGHI SUL TERRITORIO Ente erogatore Comune Scuola Descrizione del servizio Attività sportive Pon / pof pomeridiani 31
DESTINATARI E BENEFICIARI DEL PROGETTO La popolazione di Comiso compresa tra i 6 e i 13 anni è pari a 2.538 unità. Di queste 198 sono con cittadinanza non italiana (7,8%). Il tasso di incidenza è più alto nel quartiere della parrocchia delle Grazie in quanto la gran parte delle famiglie immigrate, come già detto, risiede su questo territorio. I bambini che frequentano il catechismo si aggirano sulle 100 unità e le attività di oratorio sono rivolte a tutti i ragazzi coinvolgendo quindi un numero più ampio di ragazzi che potremmo quantificare in 150. Le attività si sostengono grazie all’apporto di 15 volontari che si alternano durante lo svolgimento delle stesse. I destinatari sulla quale il progetto vuole incidere sono 50 minori di età compresa tra i 6 e i 13 anni di tutte le nazionalità. Essi presentano problemi di integrazione reciproca, difficoltà economiche e familiari e problemi devianza frequenti sono i fenomeni di bullismo ed di insuccesso scolastico. Quest’ultimo aspetto è messo in evidenza dall’Osservatorio Dispersione scolastica di Ragusa che indica per la scuola secondaria di primo grado, durante il primo quadrimestre, un tasso di abbandono/evasione pari al 2,07% (a fronte dell’1,55%, dato medio provinciale) e una percentuale di alunni ripetenti pari al 3,42%, mentre i pluriripetenti si assestavano addirtuttura al 3,7%. Gli alunni stranieri “dispersi” hanno raggiunto a Comiso l’8,12%, a fronte del 6,43% dell’intera provincia (Fonte: Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Direzione Generale Regionale per la Sicilia, Osservatorio Dispersione Scolastica Ragusa, Dispersione Scolastica 2011/2012, Scuola Secondaria di Primo Grado). I beneficiari del progetto sono le famiglie dei minori coinvolti, gli altri minori che vivono nel quartiere, gli insegnanti e la scuola nel suo complesso per l’educazione ai valori positivi, gli abitanti del quartiere. BISOGNI/DISAGI RILEVATI ED INDICATORI Dispersione scolastica: insuccessi, abbandoni ed evasioni. 15/50 minori sono ripetenti o pluriripetenti; 20/50 minori non frequentano assiduamente le lezioni; 35/50 minori non vengono affiancati nello svolgimento dei compiti a casa e necessitano di essere seguiti in modo assiduo e costante. Problemi di integrazione tra italiani delle diverse fasce 15/50 minori sono vittime di episodi di bullismo e/o sociali e tra italiani e stranieri. razzismo; il 50% dei minori stranieri presenta problematiche identitarie dovute allo sradicamento dalla terra d’origine o alla differenza tra contesto culturale familiare e contesto culturale del gruppo dei pari; 40/50 famiglie non hanno mai sperimentato momenti di socializzazione, confronto e scambio culturale. 10/50 minori presentano comportamenti aggressivi, Gruppo dei pari inteso esclusivamente come “branco”; scarsa accettazione delle regole. devianti e concepiscono il gruppo come “gang”; 30/50 minori hanno difficoltà nell’apprendere e nell’interiorizzare le regole della convivenza civile tra pari. 32
7) Obiettivi del progetto: PREMESSA Caritas Italiana e le Caritas diocesane intendono promuovere una proposta di Servizio Civile Nazionale come esperienza di formazione globale della persona. Ai giovani che si avvicinano al Servizio Civile in Caritas si chiede di pensare a questo anno non come una “parentesi”nella loro vita, ma come un anno intenso, ricco di stimoli e di sfide, un anno che raccoglie le memorie del passato e produce orientamenti per le scelte future. L’intenzione progettuale è di attingere dalla cultura cristiana del servizio, che ha radici assai antiche e profonde, partendo dal cambiamento di sé per giungere ad un cambiamento della società. Le Caritas diocesane si uniscono nell’impegno di proporre un anno di formazione intesa come competenza del servizio che si svolge, ma anche come momento di auto‐riflessione, di ripensamento e di scoperta. Un anno per mettersi alla prova, per conoscere se stessi e fare nuove amicizie; per condividere con altri giovani i propri vissuti attraverso la dimensione comunitaria e la sensibilizzazione. L’intento è quello di proporre un’esperienza che cerchi e costruisca senso. Un’esperienza che davvero cambi. Il Progetto si allinea altresì agli obiettivi condivisi dalle Caritas a livello nazionale, che mirano in particolare alla prevalente funzione pedagogica del Servizio Civile nazionale, affermando l’impegno alla realizzazione delle condizioni fondamentali affinché l’esperienza proposta abbia come finalità ultima l’attenzione ai giovani coinvolti nel progetto, ai bisogni del territorio in cui si inserisce, all’impatto sulla società civile come sensibilizzazione alla testimonianza della Carità. Queste finalità generali sono così riassumibili: Educazione ai valori della solidarietà, gratuità attraverso azioni di animazione e d’informazione per una cittadinanza attiva e responsabile. Condivisione coi poveri e con gli altri partecipanti al progetto, riconoscendo e promovendo i diritti umani e sociali, per accompagnare le persone vittime di povertà ed esclusione sociale in percorsi di liberazione. Riflessione sulle proprie scelte di vita, vocazionali, professionali, sociali e possibilità di approfondimento spirituale. Creazione delle condizioni per l’incontro con nuove persone, per inventare nuove professionalità in ambito sociale. Coscientizzazione: approfondimento della cultura della pace, della nonviolenza e della solidarietà. Attenzione a tutto ciò che potrà incoraggiare un futuro volontariato inteso come stile di vita nei giovani che verranno coinvolti nell’esperienza. Difesa delle comunità in modo nonarmato e nonviolento in termini di: gestione e superamento del conflitto, riduzione e superamento della violenza implicita e/o esplicita, acquisizione e riconoscimento di diritti. OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO I.
FAVORIRE L’INTEGRAZIONE SOCIALE DEI MINORI E DELLE FAMIGLIE II.
PROMUOVERE L’EDUCAZIONE INTERCULTURALE IN CONTESTI MULTICULTURALI III.
PROMUOVERE LA CONOSCENZA DI SE’ ED IL BENESSERE RELAZIONALE OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO AREA DI INTERVENTO: MINORI SEDE: PARROCCHIA S. DOMENICO SAVIO ‐ VITTORIA COD. HELIOS 60940 33
SITUAZIONE DI PARTENZA degli indicatori di bisogno 14/30 minori non hanno accesso al sostegno scolastico in parrocchia. Rapporto volontari/studenti = 1 a 4. Non esiste uno spazio dedicato all’apprendimento della lingua italiana da parte dei 5 minori di madrelingua stranieri con basso livello di comprensione‐espressione della lingua italiana. I. I minori vengono coinvolti in eventi che permettono la socializzazione con ambienti e persone esterni al quartiere per un tempo totale di 128 ore/anno, così ripartite: - Il torneo di calcetto della squadra Atletico Fanello, con partite in casa e fuori casa (36 ore/anno) - 4 uscite periodiche/anno organizzate dagli animatori e dai volontari presso luoghi della città o eventi occasionali (32 ore/anno); - Luglio al mare. La spiaggia dista 12 km da Vittoria (località Scoglitti): tre volte a settimana i bambini hanno la possibilità di recarsi al mare con i volontari, anche grazie al sostegno del Comune che mette a disposizione i pulmini (60 ore / anno) Di fronte alla domanda di attenzione e ascolto delle madri, rilevata tramite analisi dei bisogni, la parrocchia, non ha attivato alcun intervento strutturato. Nessun altro ente pubblico o privato si rivolge a questa tipologia di beneficiari, se non tramite sussidi economici. Il 60% delle mamme non ha un rapporto sano e positivo con il proprio figlio. OBIETTIVI SPECIFICI (situazione di arrivo) 1) Garantire il sostegno scolastico a 8 minori destinatari : 8/14 implementano la frequenza al sostegno scolastico 2) Accrescere la personalizzazione dell’intervento educativo, con particolare attenzione ai minori con basso livello di comprensione della lingua italiana: 5‐ Rapporto volontari/studenti = 1 a 2 6‐ Realizzazione di un corso dedicato all’apprendimento della lingua italiana 3) Implementare le occasioni di uscita dei minori dal quartiere, attraverso l’incontro, la conoscenza e la condivisione di esperienze con coetanei: il tempo dedicato ad attività esterne ai locali della parrocchia subirà un incremento di 100 ore, passando da 128 ore a 228 ore/anno. 4) Rispondere al bisogno di attenzione e ascolto rilevato nelle madri dei minori destinatari: ‐ attivazione di un laboratorio espressivo dedicato congiuntamente alle donne e ai loro figli per facilitare la relazione mamma – bambino. AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE PARROCCHIA RESURREZIONE/ORATORIO OLTRE LA TENDA – VITTORIA COD. HELIOS 93197 SITUAZIONE DI PARTENZA degli indicatori di bisogno OBIETTIVI SPECIFICI E INDICATORI (Situazione di arrivo) 34
5) Promuovere l’oratorio fra i minori che attualmente La sede rappresenta l’unico centro d’aggregazione giovanile non lo frequentano: del quartiere, aperto per 24 ore/settimana (aperto dal  apertura dell’oratorio da 24 a 36 lunedì al sabato, dalle ore 15 alle 19). ore/settimana (posticipando di due ore la chiusura) con promozione di attività destinate Circa 300 giovani nel quartiere non frequentano luoghi di ai minori 15‐16enni aggregazione e socializzazione  almeno 50/300 giovani che non frequentano luoghi di aggregazione e socializzazione entrano a far parte dell’oratorio 6) Aumento della consapevolezza di sé, mediante l’espressione delle capacità personali nel gruppo III.
dei pari: 16/60 minori 13‐17enni non svolgono nessuna attività  37/37 minori con difficoltà relazionali formativa/lavorativa partecipano alle attività dell’oratorio e manifestano progressi nel comportamento 37/60 minori presentano difficoltà relazionali: insicurezza e verso i pari difficoltà di emersione; aggressività  Almeno 5/16 minori che non svolgono nessuna attività formativa/lavorativa vengono motivati alla progettazione del proprio futuro Non esiste alcuna analisi dei bisogni sui minori di Vittoria e 7) Realizzare una ricerca sociale sui minori destinatari e beneficiari del progetto: sui minori del quartiere. ‐ avvio, realizzazione e restituzione di un’indagine conoscitiva. AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE PARROCCHIA S.G.BATTISTA – SANTA CROCE CAMERINA COD. HELIOS 60931 SITUAZIONE DI PARTENZA degli indicatori di bisogno OBIETTIVI SPECIFICI (situazione di arrivo) 8)Migliorare le competenze educative degli operatori N. 10 bambini della scuola primaria vivono difficoltà attraverso la partecipazione ad 1 corso di formazione linguistiche ed identitarie: comprensione non sufficiente all’intercultura della lingua italiana, sentimenti propri dello shock culturale (rabbia, ostilità, frustrazione, panico, isolamento e rifiuto) 9) Creare uno spazio dedicato ai minori immigrati con difficoltà di integrazione: 3/15 bambini d’origine straniera stanno attraversando la - 5 bambini della scuola primaria che vivono II. fase del silenzio. difficoltà linguistiche ed identitarie migliorano l’interazione con i coetanei e innalzano il rendimento scolastico; - 3 bambini che stanno attraversando la fase del silenzio si aprono alla comunicazione con il gruppo; 9/32 bambini arrivano ad assentarsi per il 20% delle giornate 10) Migliora la frequenza scolastica di 9 bambini che evadono la scuola: le assenze passano dal 20% al scolastiche; 10%; 15/32 manifestano alta litigiosità, tendenza a danneggiare 11) Rafforzare gli operatori nel sostenere I. l’arredo della sede, incostanza nella frequenza delle attività adeguatamente i bambini con comportamenti della sede disfunzionali: ‐ supervisione periodica con riprogrammazione dell’intervento educativo; 35
Nessuna analisi dei bisogni effettuata sui destinatari AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE PARROCCHIA M.SS.MA ROSARIO ‐ COMISO COD. HELIOS 60938 SITUAZIONE DI PARTENZA degli indicatori di bisogno I.
12) Realizzazione di 1 analisi dei bisogni delle famiglie assistite; OBIETTIVI SPECIFICI E INDICATORI (Situazione di arrivo) La sede rappresenta l’unico centro d’aggregazione giovanile del quartiere. Essa dedica: 8 ore/settimana ad attività di animazione per bambini ed adolescenti ; 10 ore/settimana al recupero scolastico di bambini svantaggiati
57 genitori si sentono preoccupati perchè gli adolescenti della frazione trascorro il loro tempo libero nei bar, nelle sale giochi, nei pub o comunque “per strada”. Dal 2010 al 2011 il numero di minori che frequentano le attività di animazione in parrocchia è passato da 43 a 30; 13) Promuovere le attività dell’oratorio e incrementare i laboratori: La presenza giornaliera nei 12 mesi dei volontari in SCN, agevola le fasi di preparazione, organizzazione, gestione delle attività e potenzia le risorse dedicate all’osservazione. Questo permette all’equipe di operatori di dedicarsi maggiormente ai singoli minori e di curare le dinamiche di gruppo. -
-
6 volontari portano avanti le attività in corso: tale numero ridotto rende insufficiente il tempo dedicato all’ascolto dei singoli ragazzi; II. I volontari impegnati nel sostegno scolastico non attivano un confronto con gli insegnanti dei ragazzi; I tre bambini di origine romena presentano difficoltà a seguire i ritmi didattici della scuola. Il 30% dei genitori lamenta che il proprio figlio periodicamente racconta di essere beffato e deriso da un gruppo di 5 compagni; 5/30 bambini manifestano comportamenti aggressivi e prevaricanti verso i compagni; I tre bambini di origine romena sono coinvolti in atti di derisione e di bullismo. Aumento del monte ore dedicato all’animazione di bambini e adolescenti da 8 ore/settimana a 25 ore/settimana; Attivazione di laboratori creativi per i bambini nei giorni infra‐settimanali; Aumento del numero dei minori che frequentano l’oratorio da 30 a 50, nell’anno. 14) Potenziare l’equipe di operatori impegnati nel recupero scolastico: ‐ gli operatori del recupero scolastico incontrano mensilmente gli insegnanti o l’equipe socio‐psico‐
pedagogica della scuola; ‐ migliora il rendimento scolastico dei tre bambini di origine romena. 15) Educare alla prosocialità, attraverso la realizzazione di un laboratorio di espressione e socializzazione mirante a migliorare il clima di gruppo: aggancio al laboratorio espressivo dei 5 minori che manifestano comportamenti aggressivi e prevaricanti verso i compagni; riduzione degli episodi di prevaricazione e bullismo Non esiste a Pedalino nessuna analisi dei bisogni dei minori e 16) Realizzare una ricerca sociale sui minori destinatari e beneficiari del progetto: delle famiglie III.
avvio, realizzazione e restituzione di un’indagine conoscitiva 36
AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE CAR. PARROC. MADONNA ASS. ‐ VITTORIA COD. HELIOS 14492 SITUAZIONE DI PARTENZA degli indicatori di bisogno I.
Attività in corso: - attività oratoriali: sabato pomeriggio, dalle 15 alle 19 - laboratorio espressivo; lunedi pomeriggio, dalle 15 alle 17; - organizzazione dello spettacolo teatrale: 3 mesi/anno;
- uscite a cadenza bimestrale. 10/30 bambini che risentono della poca serenità dei genitori colpiti dalla crisi economica migliorano il rendimento scolastico
III.
10 bambini presentano continui comportamenti aggressivi nel gruppo dei pari, scarso rispetto delle regole e bisogno eccessivo di attenzioni da parte degli adulti. il 70% delle persone che frequentano le funzioni domenicali non mostra interesse nè dedica tempo ad iniziative volte a migliorare la vita di chi attraversa situazioni di difficoltà AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE CAR. PARROC. S. MARIA GRAZIE ‐ COMISO COD. HELIOS 29873 SITUAZIONE DI PARTENZA degli indicatori di bisogno OBIETTIVI SPECIFICI E INDICATORI (Situazione di arrivo) 17) Implemento del tempo dedicato ai minori e delle attività educative: - Apertura quotidiana dell’oratorio con implemento dei laboratori dedicati ai minori (teatrale, fotografico, musicale) 18) Migliorare il rendimento scolastico dei bambini con gravi insufficienze: - 10/30 bambini vengono sostenuti nell’apprendimento attraverso l’elicitazione delle risorse personali e familiari
19) Prevenire il disagio minorile attraverso l’educazione allo sport, il rispetto delle regole e l’espressione di sé nel gruppo: 10 minori imparano a gustare lo stare assieme guidati da figure capaci di contenere e facilitare la comprensione di sé. 20) Animare la comunità al senso della corresponsabilità e della carità: + 10% delle persone coinvolte nelle attività del progetto. OBIETTIVI SPECIFICI E INDICATORI (Situazione di arrivo) 37
35/50 minori non vengono affiancati nello svolgimento dei compiti a casa e necessitano di essere seguiti in modo assiduo e costante; 10/50 minori sono ripetenti o pluriripetenti; 20/50 minori non frequentano assiduamente le lezioni. 21) Garantire il sostegno scolastico dei minori di età compresa tra i 6 e i 13 anni. 35/35 minori mostrano un miglioramento dell’andamento scolastico; 7/10 minori superano l’anno scolastico con successo; 10/20 minori frequentano regolarmente le lezioni.
Il 50% dei minori stranieri presenta problematiche identitarie dovute allo sradicamento dalla terra d’origine o alla differenza tra contesto culturale familiare e contesto culturale del gruppo dei pari; II.
40/50 famiglie non hanno mai sperimentato momenti di socializzazione, confronto e scambio culturale. 22) Promuovere l’integrazione e creare occasioni di socializzazione. Il 100% dei minori percepisce la propria cultura d’origine o familiare come una ricchezza che non ostacola l’appartenenza ad altri gruppi; il 75% delle famiglie coinvolte dimostra minor conflittualità reciproca e maggior apertura a scambi interculturali. 23) Migliorare le relazioni all’interno del gruppo dei pari ed educare al rispetto delle regole. Non si verificano episodi di bullismo; 8/10 minori presentano comportamenti propositivi nei confronti del gruppo; 20/30 minori rispettano le regole fondamentali. I.
15/50 minori sono vittime di episodi di bullismo e/o razzismo; 10/50 minori presentano comportamenti aggressivi, devianti e concepiscono il gruppo come “gang”; III.
30/50 minori hanno difficoltà nell’apprendere e nell’interiorizzare le regole della convivenza civile tra pari. 8)
Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 COMPLESSO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE PARROCCHIA S. DOMENICO SAVIO, VITTORIA COD. HELIOS 60940 Obiettivo specifico 1 Garantire il sostegno scolastico a 8 minori destinatari Attività 1.1 L’attività di sostegno scolastico, già in atto sui bambini delle scuole primarie, PERCORSI viene estesa ad altri 8 ragazzi. DIDATTICI L’attività si propone come strumento di recupero e di compensazione allo scarso livello culturale dei minori. Il “fare i compiti” deve diventare uno spazio di crescita AZIONE GENERALE 1 3‐12° mese personale e culturale all’interno di una relazione educativa tra si sviluppa a AMPLIAMENTO DEL partire dall’analisi dei bisogni educativi e formativi di ogni minore; si passa quindi SOSTEGNO SCOLASTICO a stilare un progetto educativo finalizzato al raggiungimento degli obiettivi scolastici relativi alla fascia d’età di appartenenza. Queste fasi serviranno ad orientare il sostegno didattico, nella valenza di svolgimento dei compiti assegnati a scuola. Laddove necessario si svolgeranno spiegazioni più approfondite ed esercitazioni sulle specifiche discipline in cui l’apprendimento risulta carente. 38
Attività 1.2 POTENZIA‐MENTE 3°‐12° mese Attività 1.3 SOCIALIZZIAMO CON LO STUDIO 6°‐12° mese L’attività di sostegno si focalizza sulla valorizzazione e sul potenziamento delle capacità e delle conoscenze dei minori, per contrastare la loro scarsa motivazione allo studio. L’attività “potenzia‐mente” si svolge attraverso: esercitazioni ludico‐
cognitive, che consistono nell’approfondimento di argomenti con prove pratiche individuali e di gruppo. L’attività di sostegno diventa uno spazio relazionale di socializzazione e aggregazione attraverso laboratori artistico‐ricreativi ed espressivo‐emozionali (drammatizzazioni, simulazioni, produzione di bans musicali, attività grafo‐
pittoriche, attività con materiali di riciclo) Obiettivo specifico 2 Accrescere la personalizzazione dell’intervento educativo, con particolare attenzione ai minori con basso livello di comprensione della lingua italiana Attività 2.1 VOLONTARI SERVIZIO 1° mese AZIONE GENERALE 2 INTEGRAZIONE DEI VOLONTARI AZIONE GENERALE 3 SPAZIO PER L’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA ITALIANA Attività 2.2 CONOSCERE… 2°‐6° mese Attività 2.3 PENSARE E RI‐PENSARE 6°‐9° mese Attività 2.4 CREARE… 6°‐12° mese Inserimento dei volontari in Servizio Civile Nazionale, attraverso un periodo di IN “osservazione quasi passiva”, all’interno dei due spazi: ‐ del gruppo di volontari operanti nell’attività di sostegno scolastico per lo svolgimento dei compiti assegnati a scuola, presso i locali della Parrocchia “S.D.Savio”. ‐ del gruppo degli operatori della Caritas operanti nel quartiere “Fanello” nelle attività di laboratorio e ludico‐ricretive che si svolgeranno presso i locali della Parrocchia “S.D.Savio”. In questa fase, rilevante ai fini dell’implemento effettivo delle attività di sostegno ai destinatari, viene chiesto ai volontari di osservare molto, senza assumere responsabilità dirette. Il contesto territoriale in cui i volontari andranno ad operare è, in sè, difficile: per questo è importante che in una prima fase i volontari osservino molto e “assorbano” il più possibile la realtà. Il corso prevede in una prima fase l’apprendimento delle nozioni della lingua italiana, attraverso un percorso di alfabetizzazione di base con la lettura di testi semplici, la conoscenza delle regole grammaticali, la scrittura. In una seconda fase si approfondisce la conoscenza della cultura italiana, al fine di integrare le conoscenze dei ragazzi e aiutarli a ri‐pensare per elaborare un sapere “interculturale”, attraverso dei raccordi interdisciplinari di italiano, storia, geografia. Quando i minori si sentiranno più a proprio agio nel gruppo e più liberi di esprimersi, verranno introdotti in attività di scrittura creativa e giocosa. Successivamente anche questi ragazzi parteciperanno alle attività di laboratorio artistico‐ricreativi ed espressivo‐emozionale. Obiettivo specifico 3 Implementare le occasioni di uscita dei minori dal quartiere, attraverso l’incontro, la conoscenza e la condivisione di esperienze con coetanei L’attività di calcio della squadra Atletico Fanello prevede le seguenti attività: Attività 3.1 OLTRE LO SPORT allenamento settimanale; AZIONE GENERALE 4 2°‐12° mese torneo di calcetto partite dentro e fuori casa con squadre del territorio; tornei di calcio cittadini. Le visite guidate vogliono promuovere la conoscenza del territorio di Vittoria Attività 3.2 (parchi e riserve, centro storico), per consentire una visione nuova dei posti. Le CONOSCIAMO IL visite saranno supportate da esperti operanti nelle associazioni ambientaliste e TERRITORIO AZIONE GENERALE 5: culturali del territorio comunale e provinciale. VISITE GUIDATE 2°, 4°, 6°, 8°,10° 12° mese 39
AZIONE GENERALE 6: LUGLIO AL MARE Attività 3.3 TUTTI AL MARE Mese di luglio L’attività estiva dei minori prevede le gite al mare, presso la frazione balneare di Scoglitti. Le gite si svolgono con una cadenza bisettimanale: i bambini vengono accompagnati con il pulmino messo a disposizione dal Comune. Una volta in spiaggia si organizzano giochi di animazione e merende. Obiettivo specifico 4 Rispondere al bisogno di attenzione e ascolto rilevato nelle madri dei minori destinatari: Attività 4.1 CORSO DI CUCINA 4°‐10° mese AZIONE GENERALE 7: LABORATORIO ESPRESSIVO PER LE MADRI E PER I BAMBINI Attività 4.2 ARTE IN CUCINA 6°‐10° mese Attività 4.3 ASCOLTIAMOCI 8_12° mese L’attività si svolgerà presso i locali della parrocchia “S.D. Savio” all’interno della cucina attrezzata dell’oratorio. Si organizzeranno le seguenti attività: La riscoperta dei piatti tipici del posto; La preparazione dei piatti tipici; Le iniziative di degustazione dei prodotti preparati dalle madri e dai loro figli; L’attività è legata al corso di cucina al fine di introdurre il prodotto finito nel mercato di vendita dei gruppi d’acquisto solidali. I prodotti tipici, preparati nella prima fase dalle madri, verranno confezionati in barattoli decorati “dipinti a mano” e rivestiti in iuta. L’attività, all’interno del laboratorio, vuole rispondere alla richiesta di attenzione e di ascolto delle madri, attraverso incontri di gruppo in cui si vuole stimolare il confronto sulle competenze genitoriali e sulle capacità di ascolto. AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE PARROCCHIA RESURREZIONE/ORATORIO OLTRE LA TENDA – VITTORIA COD. HELIOS 93197 Obiettivo specifico 5 Promuovere l’oratorio fra i minori che attualmente non lo frequentano Attività 5.1 evento La fase iniziale dell’attività prevede l’organizzazione di un evento musicale in musicale strada per far conoscere l’operato dell’oratorio. Il concerto avrà luogo durante le 1° mese ore serali allo scopo di attirare l’attenzione dei giovani. Durante la manifestazione AZIONE GENERALE 8 verranno inoltre distribuiti dei volantini informativi riguardo i laboratori MUSICA! organizzati dall’oratorio. Attività 5.2 La seconda fase prevede la conoscenza e la socializzazione fra i giovani e gli conoscenza e operatori dell’oratorio attraverso la visione e il successivo commento di socializzazione documentari e/o pellicole inerenti il mondo della musica. 2°‐4° mese I documentari e/o film proiettati riguarderanno: ‐ la storia nel tempo (dalla musica rock e pop dei nostri tempi dalle origini alla musica classica) ‐ i generi musicali (classica, jazz, rock, pop, reggae, ska, afro, ecc…) ‐ la vita di alcuni musicisti e artisti famosi (Mozart, The Doors, Ian Curtis, Bob Marley…) Si prevede l’invito di musicisti locali, con piccoli concerti, successive testimonianze, mopmenti conviviali. Gli eventi saranno preceduti da adeguata pubblicizzazione: affissione di locandine presso luoghi di aggregazione come bar, pizzerie, pub allo scopo di destare l’attenzione dei giovani nei confronti delle attività dell’oratorio. Attività 5.3 La terza fase riguarda lo svolgimento di laboratori di musica attraverso i quali i laboratori di musica giovani impareranno concretamente a suonare uno strumento. In particolare, 5°‐9° mese vista la maggiore semplicità di apprendimento, verrà inizialmente previsto l’insegnamento della chitarra classica. 40
Attività Valutazione 10°‐12° mese 5.4 Per quanto riguarda la quarta fase dell’attività, è prevista la distribuzione ai giovani di questionari conoscitivi utili alla comprensione delle necessità e dei desideri inerenti l’occupazione del proprio tempo libero. Lo studio dei risultati dei test guiderà nella programmazione delle successive attività da svolgere nelle ore serali. Obiettivo specifico 6 Aumento della consapevolezza di sé, mediante l’espressione delle capacità personali nel gruppo dei pari Attività 6.1 Laboratorio teatrale ‐ 2°‐10° mese Azione generale 9 Laboratori E’ un corso di avvicinamento al teatro dove i bambini vengono portati e accompagnati a “giocare” il teatro, cominciando a sperimentarne le tecniche basilari, superando le ritrosie, ma anche controllando “esuberanze” e “irruenza” laddove queste non aiutano a giocare insieme. L’obiettivo è quello di favorire il recupero e la valorizzazione delle qualità e peculiarità espressive e creative del singolo all’interno di un lavoro collettivo, quale uno spettacolo teatrale o un cortometraggio. Il laboratorio si divide in due momenti fondamentali: ‐ i primi incontri sono dedicati al conoscersi, alla relazione con i compagni e con gli adulti: ecco allora i primi esercizi giocati sullo spazio, sull’uso del proprio corpo per muoversi e agire in questo spazio, per scoprire cosa fa il corpo quando si muove e quali possibilità esso ha quando gli viene “comandato” di assumere un atteggiamento, una postura, di eseguire un movimento che può diventare gesto; e il corpo, come tutti gli strumenti, ha un suono, la voce, di cui scoprire le potenzialità espressive;
‐ si passa poi alla scelta del testo da rappresentare davanti a un pubblico come momento conclusivo di un percorso durato l'intero anno, alla distribuzione delle parti e alle prove per costruire lo spettacolo, ulteriore pretesto per condurre i bambini a usare le componenti teatrali: corpo, voce, spazio, tutto ciò che possono aver appreso durante il percorso ludico e cognitivo. Contenuti: - Approfondimento del rapporto con gli altri e lo spazio; - Disponibilità a mettersi in gioco e fiducia da dare e ricevere; - Acquisizione delle tecniche di preparazione all’allestimento di uno spettacolo teatrale e delle tecniche di realizzazione di un cortometraggio. Metodologia: - Giochi di conoscenza al fine di favorire l’amalgama fra i componenti del gruppo; - Lavoro sul corpo nell'obbiettivo di superare elementi che condizionano la libertà di movimento quali: timidezza, abitudine, costrizione; - Percorso d’invenzione creativa in cui verranno proposti esercizi e giochi d’improvvisazione teatrale ispirati alla storia che verrà messa in scena; - Percezione ed educazione della voce, dizione; - L’educazione all'ascolto della musica; - I linguaggi del Teatro di Figura: la realizzazione di burattini, pupazzi, delle maschere, delle ombre; - le tecniche di preparazione all’allestimento di uno spettacolo teatrale; - le tecniche di realizzazione di un cortometraggio. 41
Attività 6.2 attività Le attività grafico‐pittoriche introducono i ragazzi ai linguaggi della comunicazione visiva, insegnano a liberare le capacità espressive di ciascuno, a grafico‐pittoriche dare ascolto alle emozioni suscitate da ciò che li circonda, a entrare nel mondo 3°‐ 7° mese ricco e affascinante delle immagini. Il laboratorio si propone lo scopo di sviluppare e migliorare la manualità ed offre la possibilità di giocare con il colore utilizzando la fantasia, il mondo circostante, il proprio corpo e una vasta gamma di materiali: matite, pastelli, acrilici, tempere, spugnette, pennelli, mascherine. La conoscenza del colore e dei materiali permette di esprimere emozioni e impressioni, di dare corpo al proprio pensiero creativo, di comunicare stati d’animo, di creare disegni, oggetti e decori. Attività 6.3 Sport La scelta di tale laboratorio nasce dalla consapevolezza che sia necessario 2°‐12° mese stimolare i ragazzi ad utilizzare il proprio corpo come fonte di espressione della propria soggettività all’interno di un gruppo. Per raggiungere tale obiettivo si parte dall’acquisizione di tecniche di respirazione e di coordinamento respiro/movimento che stimolano la riflessione al concentrazione. In una seconda fase il laboratorio mira a valorizzare maggiormente l’inserimento del singolo nel gruppo privilegiando il lavoro di collaborazione nonché di squadra. Dando maggiore rilievo al gioco di squadra il singolo avrà coscienza non solo di se stesso in relazione agli altri ma anche della propria appartenenza ad un gruppo. A tale scopo si programmeranno una serie di tornei sportivi di varie discipline quali calcio, pallavolo.
Obiettivo specifico 7 Realizzare una ricerca sociale sui minori destinatari e beneficiari del progetto AZIONE GENERALE 10 RICERCA SOCIALE Attività 7.1 Incontro congiunto tra operatori Caritas, volontari in servizio civile, operatori della Progetto di ricerca parrocchia per la progettazione della ricerca 2° mese Individuazione degli strumenti di rilevazione da utilizzare. Attività 7.2 Si costruiscono i questionari, le interviste semistrutturate, le schede di osservazione e monitoraggio che gli operatori useranno per attuare la ricerca Costruzione sociale. strumenti di rilevazione 3° mese Attività 7.3 Realizzazione ricerca sul campo: sulla base della individuazione delle tematiche e degli strumenti, gli operatori e i Avvio ricerca volontari in servizio civile attuano la ricerca progettata. 4°‐8° mese Le interviste semistrutturate saranno rivolte ad alcune famiglie, scelte in fase di pianificazione in base a caratteristiche sociali e culturali determinate. Le schede di osservazione aiuteranno nel monitoraggio delle attività con i minori e dei risultati raggiunti. Attività 7.4 L’elaborazione dei dati raccolti vedrà di nuovo un momento di raccordo fra le Elaborazione dati parti coinvolte nella ricerca, la “consegna” del programma informatico da utilizzare, l’inserimento e la interpretazione degli stessi dati. 9°‐10° mese Attività 7.5 Con i risultati dell’analisi alla mano, si riflette innanzitutto all’interno della comunità parrocchiale e del gruppo di persone coinvolte nell’educazione Acquisizione e (catechisti, animatori, operatori del Grest), quindi si interpellano all’assessorato, divulgazione alla comunità ecclesiale cittadina. risultati 11° mese 42
AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE PARROCCHIA S.G.BATTISTA – SANTA CROCE CAMERINA – COD. HELIOS 60931 Obiettivo specifico 8 Migliorare le competenze educative degli operatori attraverso la partecipazione ad 1 corso di formazione all’intercultura Attività 8.1 Pianificazione partecipata Primo mese AZIONE GENERALE 11 CORSO “EDUCARE ALL’INTERCULTURA” Incontro tra gli operatori della Parrocchia San Giovanni Battista e gli operatori della Caritas Diocesana per la emersione dei bisogni formativi: attraverso un giro di esperienze gli operatori impegnati nell’assistenza ai minori esprimono le difficoltà di cui sono portatori e le aspettative sul corso di formazione. I formatori raccolgono esperienze e aspettative, che restituiscono ai formandi. Si rimanda alla prossima data del corso. Successivamente pianificano un corso di formazione adatto al contesto e alle esigenze. Attività 8.2 Si presenta il patto formativo: i volontari del centro saranno impegnati 1 Avvio corso di volta/settimana, il sabato mattina; il percorso sarà di tipo esperienziale e formazione partecipativo, ma non mancheranno i momenti di formazione frontale in cui verranno introdotti i concetti fondamentali per le competenze di un educatore in Primo mese contesti multiculturali. Gli operatori sperimenteranno tecniche, dinamiche, attività che poi potranno proporre ai ragazzi e ad essi verrà fornita una cartellina contenente materiale cartaceo, multimediale, bibliografia, sitografia, filmografia. Attività 8.3 Ogni giovedi sera gli operatori della Caritas incontrano i volontari nei locali della Svolgimento corso parrocchia per 3 ore: il corso ha durata trimestrale. di formazione I frutti di questa formazione si tradurranno in cambiamenti attuati nel metodo e nelle tecniche educative all’interno delle due attività prevalenti svolte con i minori Dal 2° al 4° mese (sostegno scolastico e attività ludiche) Obiettivo specifico 9 Creare uno spazio dedicato ai minori immigrati con difficoltà di integrazione Attività 9.1 CONOSCERE… 5° ‐ 6° mese AZIONE GENERALE 12 SPAZIO INTERCULTURA Attività 9.2 PENSARE E RI‐PENSARE 7°‐8° mese Attività 9.3 CREARE… Dal 9° mese Ampio spazio sarà dato all’espressione non verbale come codice universale di comunicazione, per permettere ai ragazzi che vivono lo shock culturale di mettersi in contatto con il proprio mondo emotivo ed esprimerlo nella stessa forma degli altri. Lentamente si passerà all’apprendimento delle nozioni della lingua italiana, attraverso un percorso che prevede la lettura di testi semplici, la visione di documentari e cartoni, la conoscenza delle regole grammaticali, la scrittura libera.
In una seconda fase si approfondisce la conoscenza della cultura italiana, al fine di integrare le conoscenze dei ragazzi e aiutarli a ri‐pensare per elaborare un sapere “interculturale”, attraverso dei raccordi interdisciplinari di italiano, storia, geografia. Anche in questa fase, ampio spazio sarà lasciato alle immagini, ai racconti guidati, al confronto, alle uscite nel territorio. Quando i minori si sentiranno più a proprio agio nel gruppo e più liberi di esprimersi, verranno introdotti in attività di scrittura creativa e giocosa. Successivamente anche questi ragazzi parteciperanno alle attività ludiche pomeridiane. Obiettivo specifico 10 Migliora la frequenza scolastica di 9 bambini che evadono la scuola 43
Attività 10.1. PERCORSI DIDATTICI 3‐12° mese AZIONE GENERALE 13 PERCORSI DIDATTICI DI RIMOTIVAZIONE ALLO STUDIO L’attività di sostegno scolastico si propone come strumento di recupero e di compensazione allo scarso livello culturale dei minori. Il “fare i compiti” deve diventare uno spazio di crescita personale e culturale all’interno di una relazione educativa tra si sviluppa a partire dall’analisi dei bisogni educativi e formativi di ogni minore; si passa quindi a stilare un progetto educativo finalizzato al raggiungimento degli obiettivi scolastici relativi alla fascia d’età di appartenenza. Queste fasi serviranno ad orientare il sostegno didattico, nella valenza di svolgimento dei compiti assegnati a scuola. Laddove necessario si svolgeranno spiegazioni più approfondite ed esercitazioni sulle specifiche discipline in cui l’apprendimento risulta carente. Attività 10.2 L’attività di sostegno si focalizza sulla valorizzazione e sul potenziamento delle POTENZIA‐MENTE capacità e delle conoscenze dei minori, per contrastare la loro scarsa motivazione allo studio. L’attività “potenzia‐mente” si svolge attraverso: esercitazioni ludico‐
cognitive, che consistono nell’approfondimento di argomenti con prove pratiche 3°‐12° mese individuali e di gruppo. Attività 10.3 L’attività di sostegno diventa uno spazio relazionale di socializzazione e SOCIALIZZIAMO aggregazione che trova il suo sbocco naturale nel laboratorio ludico. CON LO STUDIO 6°‐12° mese Obiettivo specifico 11 Rafforzare gli operatori nel sostenere adeguatamente i bambini che presentano comportamenti disfunzionali AZIONE GENERALE 14 SUPERVISIONE Incontro congiunto tra volontari della parrocchia, parroco, direttore Caritas, psicologo/a che attuerà la supervisione: emergono i disagi attualmente vissuti dai volontari, e le difficoltà a gestire il gruppo di 5 minori con comportamenti aggressivi e di distrurbo. Si definisce il possibile percorso di supervisione, la tempistica dello stesso, gli obiettivi di massima. I volontari incontrano il professionista che condurrà gli incontri con cadenza Attività 11.2 mensile. Durante gli incontri avviene la rielaborazione del vissuto e la ridefinizione avvio supervisione degli obiettivi e dei possibili percorsi per raggiungerli. Questo lavoro “dietro le quinte” avrà ripercussioni positive sulla relazione 3°‐12° mese educativa con i minori, sui comportamenti degli stessi e sull’efficacia dell’attività di supporto scolastico. Attività 11.1 Prima definizione intervento 2° mese Obiettivo specifico 12 Realizzazione di 1 analisi dei bisogni delle famiglie assistite AZIONE GENERALE 15 ANALISI DEI BISOGNI Attività 12.1 Incontro congiunto tra operatori Caritas, volontari in servizio civile, operatori della Progetto di ricerca parrocchia San Giovanni Battista per la progettazione della ricerca Individuazione degli strumenti di rilevazione da utilizzare. 2° mese Attività 12.2 Si costruiscono i questionari, le interviste semistrutturate, le schede di Costruzione degli osservazione e monitoraggio che gli operatori useranno per attuare la ricerca strumenti di sociale. rilevazione 3° mese 44
Attività 12.3 Avvio ricerca 4°‐8° mese Attività 12. 4 Elaborazione dati 9°‐10° mese Attività 12.5 Progettazione intervento sulle famiglie 11° mese Attività 12.6 Contatto con Osservatorio diocesano delle Povertà e delle Risorse 11°‐12° mese Realizzazione ricerca sul campo: sulla base della individuazione delle tematiche e degli strumenti, gli operatori e i volontari in servizio civile attuano la ricerca progettata. Nei giorni di distribuzione viveri e vestiario, i “ricercatori” approfitteranno dei “tempi morti” di attesa delle famiglie per agganciare gli interlocutori, chiedere loro la disponibilità a rispondere alle domande informa aninima. Le interviste semistrutturate saranno rivolte ad alcune famiglie, scelte in fase di pianificazione in base a caratteristiche sociali e culturali determinate. Le schede di osservazione aiuteranno nel monitoraggio delle attività con i minori e dei risultati raggiunti. L’elaborazione dei dati raccolti vedrà di nuovo un momento di raccordo fra le parti coinvolte nella ricerca, la “consegna” del programma informatico da utilizzare, l’inserimento e la interpretazione degli stessi dati. Con i risultati dell’analisi alla mano, si individuano i possibili interventi che possono sostenere nel miglior modo le famiglie beneficiarie. Le conclusioni si presentano in assessorato, alla comunità ecclesiale cittadina. Si moltiplicano gli invii e l’orientamento degli utenti. Quanto emerso confluirà all’Osservatorio diocesano delle Povertà e delle Risorse, organo diocesano che raccoglie, studia, e restituisce alla società civile i principali dati sulle povertà nel territorio. Al 12° mese, l’osservatorio presenta con un evento pubblico i risultati dell’osservazione annuale, che comprenderà anche la conoscenza delle famiglie della parrocchia San Giovanni AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE PARROCCHIA M.SS.MA ROSARIO ‐ COMISO COD. HELIOS 60938 Obiettivo specifico 13 Promuovere le attività dell’oratorio e incrementare i laboratori 13.1 Laboratorio di il laboratorio mira a creare uno spazio dentro il quale i ragazzi possono trovare un arti grafiche e contributo fondamentale allo sviluppo della loro creatività. Attraverso la AZIONE GENERALE 16 pittoriche sperimentazione di diverse tecniche (cartapesta, pittura con colori digitali, SPAZI LABORATORIALI 1°‐6° mese acquerelli) i ragazzi possono inventare, immaginare e realizzare le proprie potenzialità. Inoltre questo laboratorio può essere integrato, all’occorrenza a quello di animazione teatrale utilizzando le tecniche indicate per lo sviluppo scenico di un tema elaborato collettivamente. 13.2 Laboratorio di l’attività del laboratorio di animazione teatrale si pone due obiettivi fondamentali: animazione teatrale stimolare la sfera del non verbale e favorire la comunicazione collettiva. 7°‐12° mese Utilizzando vari linguaggi (gestualità, uso della voce, suoni, mimica facciale) si creano condizioni per favorire la riappropriazione della propria fisicità, primo passo verso una comunicazione più profonda in cui anche il corpo e ogni singolo muscolo e movimento diventano strumenti insieme alla parola e al silenzio. Inoltre assumere il ruolo dell’altro (con i giochi di ruolo) anche se per gioco, consente di attivare tra ragazzi una profonda empatia. Il teatro è pura una forma di comunicazione collettiva, quando ci si mette in rapporto di empatia, quando si rispetta l’intervento dell’altro, sia nel tempo che nei contenuti. 45
Obiettivo specifico 14 Potenziare l’equipe di operatori impegnati nel recupero scolastico Attività 14.1. L’attività di sostegno scolastico si propone come strumento di recupero e di PERCORSI compensazione allo scarso livello culturale dei minori. Il “fare i compiti” deve DIDATTICI diventare uno spazio di crescita personale e culturale all’interno di una relazione 2‐12° mese educativa tra si sviluppa a partire dall’analisi dei bisogni educativi e formativi di ogni minore; si passa quindi a stilare un progetto educativo finalizzato al raggiungimento degli obiettivi scolastici relativi alla fascia d’età di appartenenza. Queste fasi serviranno ad orientare il sostegno didattico, nella valenza di svolgimento dei compiti assegnati a scuola. Laddove necessario si svolgeranno spiegazioni più approfondite ed esercitazioni sulle specifiche discipline in cui AZIONE GENERALE 17 l’apprendimento risulta carente. SOSTEGNO SCOLASTICO Attività 14.2 L’attività di sostegno si focalizza sulla valorizzazione e sul potenziamento delle capacità e delle conoscenze dei minori, per contrastare la loro scarsa motivazione POTENZIA‐MENTE allo studio. L’attività “potenzia‐mente” si svolge attraverso: esercitazioni ludico‐
2‐12° mese cognitive, che consistono nell’approfondimento di argomenti con prove pratiche individuali e di gruppo. Attività 14.3 L’attività di sostegno diventa uno spazio relazionale di socializzazione e SOCIALIZZIAMO aggregazione che trova il suo sbocco naturale nel laboratorio di scrittura creativa. CON LO STUDIO Le due attività quindi prevedranno momenti di “co‐docenza” e prossimità, per 5‐12° mese favorire il passaggio dei ragazzi al laboratorio più propriamente creativo. Attività 14.4 Il corso prevede in una prima fase l’apprendimento delle nozioni della lingua CONOSCERE… italiana, attraverso un percorso di alfabetizzazione di base con la lettura di testi semplici, la conoscenza delle regole grammaticali, la scrittura. 5° ‐ 6° mese AZIONE GENERALE 18 SPAZIO PER L’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA ITALIANA Attività 14.5 PENSARE E RI‐PENSARE 7°‐8° mese Attività 14.6 CREARE… Dal 9° mese In una seconda fase si approfondisce la conoscenza della cultura italiana, al fine di integrare le conoscenze dei ragazzi e aiutarli a ri‐pensare per elaborare un sapere “interculturale”, attraverso dei raccordi interdisciplinari di italiano, storia, geografia Quando i minori si sentiranno più a proprio agio nel gruppo e più liberi di esprimersi, verranno introdotti in attività di scrittura creativa e giocosa. Obiettivo specifico 15 Educare alla prosocialità, attraverso la realizzazione di un laboratorio di espressione e socializzazione mirante a migliorare il clima di gruppo
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AZIONE GENERALE 19: EDUCAZIONE ALLA PRO‐
SOCIALITÀ L’uso del laboratorio di educazione socio‐affettiva, quale luogo che rinvia i minori Attività 15.1 laboratorio di la sensazione di essere contenuti all’interno di uno spazio mentale di gruppo. educazione socio‐ Lavorare con il gruppo pone i minori all’interno di una dinamica di conoscenza affettiva immediata, produttiva e, pertanto rafforza la motivazione ad apprendere, 4°‐12° mese elicitata dall’interazione socio‐affetiva, orientata alla prosocialità, tra i membri. Non bisogna dimenticare, infatti, che il gruppo rappresenta l’ambito in cui vengono soddisfatti i bisogni socio‐emotivi del singolo, cioè i bisogni di accettazione reciproca, di amicizia, di appartenenza, di autostima. Inoltre, l’impiego di tecniche cooperative e di strategie volte all’identificazione, alla gestione e alla modulazione delle emozioni, offre agli alunni l’opportunità di sviluppare competenze affettivo‐relazionali, abilità sociali e processi di responsabilizzazione individuale. Se l’apprendimento cooperativo mira alla crescita del mionore in senso cognitivo e sociale, attraverso una leadership condivisa e mediante l’attivazione di processi di negoziazione e di responsabilità individuale, l’educazione alla gestione delle emozioni, facilita negli ragazzi, non soltanto lo sviluppo dei processi di autocontrollo, ma anche la conoscenza di Sé e di Sé in relazione all’altro. Ne consegue, pertanto, l’attivazione di processi di riflessione volti alla costruzione di un’immagine identitaria, facilitata da rapporti intersoggettivi positivi, all’interno di un clima di reciproca accoglienza tra i membri del gruppo. In tale ottica, acquistano pregnanza le tecniche di supporto all’educazione socio‐
affettiva quali il brain‐storming, il circle‐time, il tutoring, il role‐playing Obiettivo specifico 16 Realizzare una ricerca sociale sui minori destinatari e beneficiari del progetto Attività 16.1 Incontro congiunto tra parroco, operatori Caritas, volontari in servizio civile, Progetto di ricerca operatori della parrocchia per la progettazione della ricerca 2° mese Individuazione degli strumenti di rilevazione da utilizzare. Attività 16.2 Si costruiscono i questionari, le interviste semistrutturate, le schede di Costruzione osservazione e monitoraggio che gli operatori useranno per attuare la ricerca strumenti di sociale. rilevazione AZIONE GENERALE 20: RICERCA SOCIALE 3° mese Attività 16.3 Realizzazione ricerca sul campo: Avvio ricerca 4°‐8° sulla base della individuazione delle tematiche e degli strumenti, gli operatori e i volontari in servizio civile attuano la ricerca progettata. mese Le interviste semistrutturate saranno rivolte ad alcune famiglie, scelte in fase di pianificazione in base a caratteristiche sociali e culturali determinate. Le schede di osservazione aiuteranno nel monitoraggio delle attività con i minori e dei risultati raggiunti. Attività 16.4 L’elaborazione dei dati raccolti vedrà di nuovo un momento di raccordo fra le Elaborazione dati parti coinvolte nella ricerca, la “consegna” del programma informatico da utilizzare, l’inserimento e la interpretazione degli stessi dati. 9°‐10° mese Attività 16.5 Acquisizione divulgazione risultati 11° mese Con i risultati dell’analisi alla mano, si riflette innanzitutto all’interno della e comunità parrocchiale e del gruppo di persone coinvolte nell’educazione (catechisti, animatori, operatori del Grest), quindi si interpellano all’assessorato, alla comunità ecclesiale cittadina. 47
AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE CAR. PARROC. MADONNA ASS. VITTORIA ‐ COD. HELIOS 14492 Obiettivo specifico 17 Implemento del tempo dedicato ai minori e delle attività educative L’attività di produzione musicale invoglia i ragazzi all’acquisizione di specifiche Attività 17.1 Laboratorio abilità strumentali e vocali sostenendo allo stesso tempo l’elemento AZIONE GENERALE 21 musicale ricreativo/socializzante tipico della musica. Gli strumenti e le attrezzature del SPAZI LABORATORIALI 1°‐6° mese laboratorio consentiranno l’avvio di alcuni ragazzi/e al suono di strumenti musicali. L’attività del laboratorio di animazione teatrale si pone due obiettivi Attività 17.2 Laboratorio di fondamentali: stimolare la sfera del non verbale e favorire la comunicazione animazione teatrale collettiva. Utilizzando vari linguaggi (gestualità, uso della voce, suoni, mimica 7°‐12° mese facciale) si creano condizioni per favorire la riappropriazione della propria fisicità, primo passo verso una comunicazione più profonda in cui anche il corpo e ogni singolo muscolo e movimento diventano strumenti insieme alla parola e al silenzio. Inoltre assumere il ruolo dell’altro (con i giochi di ruolo) anche se per gioco, consente di attivare tra ragazzi una profonda empatia. Il teatro è pura una forma di comunicazione collettiva, quando ci si mette in rapporto di empatia, quando si rispetta l’intervento dell’altro, sia nel tempo che nei contenuti. L’educazione all’immagine viene utilizzata come strumento didattico anche in Attività 17.3 Laboratorio questo laboratorio in cui i ragazzi/e dovranno imparare a fissare sull’obiettivo, fotografico costruire e ritoccare le immagini più significative. Non si tratta, quindi, di 4°‐9° mese acquisire tecniche specifiche di sviluppo e stampa, ma avviare i ragazzi/e alla messa a fuoco dei particolari, arricchendoli, di elementi culturali artistici e paesaggistici, con delle escursioni, alla riscoperta della nostra città. Inoltre le attrezzature e le foto saranno utilizzabili in concerto con altri laboratori. Obiettivo specifico 18 Migliora il rendimento scolastico dei bambini con gravi insufficienze
Attività 18.1. PERCORSI DIDATTICI 2‐12° mese AZIONE GENERALE 22 SOSTEGNO SCOLASTICO Attività 18.2 POTENZIA‐MENTE 2‐12° mese Attività 18.3 SOCIALIZZIAMO CON LO STUDIO 5‐12° mese L’attività di sostegno scolastico si propone come strumento di recupero e di compensazione allo scarso livello culturale dei minori. Il “fare i compiti” deve diventare uno spazio di crescita personale e culturale all’interno di una relazione educativa tra si sviluppa a partire dall’analisi dei bisogni educativi e formativi di ogni minore; si passa quindi a stilare un progetto educativo finalizzato al raggiungimento degli obiettivi scolastici relativi alla fascia d’età di appartenenza. Queste fasi serviranno ad orientare il sostegno didattico, nella valenza di svolgimento dei compiti assegnati a scuola. Laddove necessario si svolgeranno spiegazioni più approfondite ed esercitazioni sulle specifiche discipline in cui l’apprendimento risulta carente. L’attività di sostegno si focalizza sulla valorizzazione e sul potenziamento delle capacità e delle conoscenze dei minori, per contrastare la loro scarsa motivazione allo studio. L’attività “potenzia‐mente” si svolge attraverso: esercitazioni ludico‐
cognitive, che consistono nell’approfondimento di argomenti con prove pratiche individuali e di gruppo. L’attività di sostegno diventa uno spazio relazionale di socializzazione e aggregazione che trova il suo sbocco naturale nel laboratorio di scrittura creativa. Le due attività quindi prevedranno momenti di “co‐docenza” e prossimità, per favorire il passaggio dei ragazzi al laboratorio più propriamente creativo. 48
Obiettivo specifico 19 Prevenire il disagio minorile attraverso l’educazione allo sport, il rispetto delle regole e l’espressione di sé nel gruppo
AZIONE GENERALE 23 EDUCAZIONE ALLO SPORT La scelta di tale laboratorio nasce dalla consapevolezza che sia necessario Attività 19.1 Laboratorio ludico‐ stimolare i ragazzi ad utilizzare il proprio corpo come fonte di espressione della sportivo propria soggettività all’interno di un gruppo. 2°‐12° mese Per raggiungere tale obiettivo si parte dall’acquisizione di tecniche di respirazione e di coordinamento respiro/movimento che stimolano la riflessione al concentrazione. In una seconda fase il laboratorio mira a valorizzare maggiormente l’inserimento del singolo nel gruppo privilegiando il lavoro di collaborazione nonché di squadra. Dando maggiore rilievo al gioco di squadra il singolo avrà coscienza non solo di se stesso in relazione agli altri ma anche della propria appartenenza ad un gruppo. A tale scopo si programmeranno una serie di tornei sportivi di varie discipline quali calcio, pallavolo.
Obiettivo specifico 20 Animare la comunità al senso della corresponsabilità e della carità Presentazione dei volontari in servizio civile alla comunità, presentazione del Attività 20.1 Volontari per e con progetto con le sue finalità e le attività programmate, informazione circa la la parrocchia disponibilità di formare ed inserire nuovi volontari per le attività programmate. 1° mese Primi incontri informativi circa la situazione dei minori della città (insieme con gli Attività 20.2 Informare per altri volontari in servizio civile del Comune) e delle parrocchia. Agli incontri svegliare le saranno invitati i genitori dei bambini del catechismo. Altri incontri saranno svolti coscienze con i bambini, per educarli all’attenzione verso l’altro e alla condivisione di AZIONE GENERALE 24 2°, 8° e 12° mese situazioni di sofferenza anche personali. La solitudine con cui molti minori COMUNITÀ COESA affrontano situazioni problematiche – spesso ingigatendole – è infatti fattore di molta sofferenza giovanile. Attività 20.3 Iniziative di animazione territoriale, con feste e momenti di riflessione, con video, Aprirsi per mostra fotografica dei risultati del laboratorio di fotografia: la comunicazione coinvolgere all’esterno di quanto svolto in parrocchia è essenziale per animare, coinvolgere i 3° ‐ 5° ‐ 7° ‐ 12° fedeli, coinvolgere i cittadini che non frequentano la parrocchia. La coesione mese sociale intorno alle persone più vulnerabili, infatti, è il fautore di sviluppo migliore che una comunità possa offrire. AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE CAR. PARROC. S. MARIA GRAZIE – COMISO COD. HELIOS 29873 Obiettivo specifico 21 Garantire il sostegno scolastico dei minori di età compresa tra i 6 e i 13 anni AZIONE GENERALE 25 SOSTEGNO SCOLASTICO Attività 21.1 Doposcuola 3°‐12° mese L’attività prevede lo svolgimento dei compiti assegnati e delle lezioni di recupero.
La mera attività didattica viene accompagnata da persorsi educativi che mirano a suscitare interesse nei confronti del sapere e, dunque, della scuola intesa non come un noioso percorso ad ostacoli ma come luogo di crescita, confronto ed amicizia. Nei casi più complessi si definiranno dei persorsi individualizzati. Obiettivo specifico 22 Promuovere l’integrazione e creare occasioni di socializzazione 49
AZIONE GENERALE 26 SOCIALIZZAZIONE ED INTEGRAZIONE Attività 22.1 Laboratorio di canto e musica 5°, 6° e 7° mese Attività 22.2 Laboratorio di cucina interetnica 4°, 8° e 12° mese Si prevede l’attivazione di un laboratorio di canto rivolto ai minori. Verranno scelti anche brani musicali di altre nazionalità, da commentare e rielaborare da tutto il gruppo, al fine di portare a conoscenza attraverso il linguaggio universale della musica tradizioni, valori e credenze di altre culture. Attraverso la creazione di tale laboratorio si intende coinvolgere le famiglie dei minori al fine di creare una relazione positiva tra genitori di nazionalità diversa. Attraverso lo scambio di ricette provenienti da tradizioni culinarie diverse e la collaborazione “tra i fornelli” per la loro realizzazione, si mira a favorire l’instaurarsi di rapporti non più basati sul razzismo spicciolo e sull’etichettamento bensì sulla bellezza della diversità intesa come ricchezza. Durante il laboratorio verrà attenzionata la collaborazione genitori‐figli durante la preparazione degli ingredienti. Obiettivo specifico 23 Migliorare le relazioni all’interno del gruppo dei pari ed educare al rispetto delle regole Attività 23.1 Giochi di gruppo Durante i 12 mesi AZIONE GENERALE 27 REGOLE, GIOCHI E TORNEI Attività 23.2 Giochi di società e di cooperazione (giochi da tavola) 1°, 2° e 3° mese Attività 23.3 Tornei di calcio balilla e calcetto 9°, 10° e 11° mese Questa attività prevede due fasi: nella prima si esplorano in modo divertente ed appassionante le “regole del gioco” come metafora delle regole della vita quotidiana. Viene ideato un “regolamento” la cui applicazione viene stimolata attraverso la tecnica del rinforzo positivo; nella seconda vengono svolte le diverse dinamiche di gioco. Questa attività prevede l’uso di tutti i giochi che contemplano e favoriscono il confronto di idee diverse per raggiungere ad un’unica soluzione. Anche nell’ambito di quest’attività si dà importanza al rispetto delle regole del gioco e del gruppo (es: parlare uno alla volta, rispettare il proprio turno, etc…). Ciascun minore, secondo le proprie inclinazioni ed abilità, parteciperà ad uno o ad entrambi i tornei. Verrà creato e fissato un calendario contenente gli allenamenti settimanali e le varie partite da giocare. Durante l’espletamento di tale attività verrà data un’importanza fondamentale al “gioco di squadra”, al rispetto delle regole, alla collaborazione mirata al raggiungimento dello scopo comune ed alla solidarietà tra compagni di gioco; tutto ciò nell’ottica della partecipazione e non della vincita. Nelle impostazioni delle squadre e delle coppie che affronteranno insieme i tornei, si tenderà a formare gruppi misti (es: diversa nazionalità, diverso “carattere e temperamento”, diversa classe sociale, etc…) e a dividere gli eventuali gruppi‐branco. 50
Diagramma di GANTT AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE PARROCCHIA S. DOMENICO SAVIO, VITTORIA COD. HELIOS 60940 ATTIVITÀ’ Obiettivo specifico 1 Garantire il sostegno scolastico a 8 minori destinatari PERIODO DI REALIZZAZIONE 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese Attività 1.1. percorsi didattici Attività 1.2 potenzia‐mente Attività 1.3 socializziamo con lo studio Obiettivo specifico 2 2° Accrescere la personalizzazione dell’intervento educativo, con particolare attenzione ai minori con 1° basso livello di comprensione della lingua italiana mese mese Attività 2.1 volontari in servizio Attività 2.3 conoscere… Attività 2.4 pensare e ri‐pensare Attività 2.4 creare… Obiettivo specifico 3 Implementare le occasioni di uscita dei minori dal quartiere, attraverso l’incontro, la conoscenza e la 1° condivisione di esperienze con coetanei mese Attività 3.1 oltre lo sport Attività 3.2 conosciamo il territorio Attività 3.3 tutti al mare Obiettivo specifico 4 Rispondere al bisogno di attenzione e ascolto rilevato nelle madri dei minori destinatari Attività 4.1 corso di cucina 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese Attività 4.2 arte in cucina Attività 4.3 ascoltiamoci 51
AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE PARROCCHIA RESURREZIONE/ORATORIO OLTRE LA TENDA – VITTORIA COD. HELIOS 93197 ATTIVITÀ’ Obiettivo specifico 5 Promuovere l’oratorio fra i minori che attualmente non lo frequentano Attività 5.1 Evento musicale Attività 5.2 Conoscenza e socializzazione Attività 5.3 Laboratori di musica Attività 5.4 Valutazione Obiettivo specifico 6 Aumento della consapevolezza di sé, mediante l’espressione delle capacità personali nel gruppo dei pari Attività 6.1 Laboratorio teatrale ‐ 2°‐10° mese PERIODO DI REALIZZAZIONE 1° 2° 3° 4° 5° mese mese mese mese mese
Attività 6.2 Attività grafico‐pittoriche 3°‐ 7° mese Attività 6.3 Sport 2°‐12° mese Obiettivo specifico 7 Realizzare una ricerca sociale sui minori destinatari e beneficiari del progetto Attività 7.1 Progetto di ricerca 2° mese 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese Attività 7.2 Costruzione strumenti di rilevazione 3° mese Attività 7.3 Avvio ricerca 4°‐8° mese Attività 7.4 Elaborazione dati 9°‐10° mese Attività 7.5 Acquisizione e divulgazione risultati 11° mese 6° mese
7° mese
8° mese
9° mese
10° mese
11° mese
12° mese 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese 52
AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE PARROCCHIA S.G.BATTISTA, S. CROCE CAMERINA.C. HELIOS 60931 ATTIVITÀ’ PERIODO DI REALIZZAZIONE Obiettivo specifico 8 Migliorare le competenze educative degli operatori attraverso la partecipazione ad 1 corso di 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° formazione all’intercultura mese mese mese mese mese mese mese Attività 8.1 Pianificazione partecipata Attività 8.2 Avvio corso di formazione Attività 8.3 Svolgimento corso di formazione Obiettivo specifico 9 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° Creare uno spazio dedicato ai minori immigrati con difficoltà di integrazione mese mese mese mese mese mese mese Attività 9.1 Conoscere… 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese 12° mese Attività 9.2 Pensare e ri‐pensare Attività 9.3 Creare... Obiettivo specifico 10 Migliora la frequenza scolastica di 9 bambini che evadono la scuola 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese Attività 10.1. Percorsi didattici Attività 10.2 Potenzia‐mente Attività 10.3 Socializziamo con lo studio Obiettivo specifico 11 Rafforzare gli operatori nel sostenere adeguatamente i bambini con comportamenti disfunzionali 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese Attività 11.1 Prima definizione intervento Attività 11.2 Avvio supervisione Obiettivo specifico 12 Realizzazione di 1 analisi dei bisogni delle famiglie assistite Attività 12.1 Progetto di ricerca 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese Attività 12.2 Costruzione strumenti di rilevazione Attività 12.3 Avvio ricerca Attività 12.4 Elaborazione dati Attività 12.5 Progettazione intervento sulle famiglie Attività 12.6 Contatto con Osservatorio diocesano delle Povertà e delle Risorse 53
AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE PARROCCHIA M.SS.MA ROSARIO ‐ COMISO COD. HELIOS 60938 ATTIVITÀ’ Obiettivo specifico 13 Promuovere le attività dell’oratorio e incrementare i laboratori PERIODO DI REALIZZAZIONE Attività 13.1 Laboratorio di arti grafiche e pittoriche 1°‐6° mese 1° mese 2° mese 3° mese 4° mese 5° mese 6° mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese 12° mese Attività 13.2 Laboratorio di animazione teatrale 7°‐12° mese Obiettivo specifico 14 Potenziare l’equipe di operatori impegnati nel recupero scolastico Attività 14.1 PERCORSI DIDATTICI 2‐12° mese Attività 14.2 POTENZIA‐MENTE 2‐12° mese Attività 14.3 SOCIALIZZIAMO CON LO STUDIO 5‐12° mese Attività 14.4 CONOSCERE… 5° ‐ 6° mese Attività 14.5 PENSARE E RI‐PENSARE 7°‐8° mese 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese Attività 14.6 CREARE… Dal 9° mese Obiettivo specifico 15 Educare alla prosocialità, attraverso la realizzazione di un laboratorio di espressione e socializzazione 1° 2° mirante a migliorare il clima di gruppo mese mese Attività 15.1 Laboratorio di educazione socio‐ affettiva 4°‐12° mese Obiettivo specifico 16 1° 2° Realizzare una ricerca sociale sui minori destinatari e beneficiari del progetto mese mese 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese Attività 16.1 Progetto di ricerca 2° mese Attività 16.2 Costruzione strumenti di rilevazione 3° mese 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese Attività 16.3 Avvio ricerca 4°‐8° mese Attività 16.4 Elaborazione dati 9°‐10° mese Attività 16.5 Acquisizione e divulgazione risultati 54
AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE CAR. PARROC. MADONNA ASS. VITTORIA ‐ COD. HELIOS 14492 ATTIVITÀ’ Obiettivo specifico 17 Implemento del tempo dedicato ai minori e delle attività educative PERIODO DI REALIZZAZIONE Attività 17.1 Laboratorio musicale 1° mese 2° mese 3° mese 4° mese 5° mese 6° mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese 12° mese Attività 17.2 Laboratorio di animazione teatrale Attività 17.3 Laboratorio fotografico Obiettivo specifico 18 Migliora il rendimento scolastico dei bambini con gravi insufficienze
Attività 18.1 PERCORSI DIDATTICI 2‐12° mese 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese Attività 18.2 POTENZIA‐MENTE 2‐12° mese Attività 18.3 SOCIALIZZIAMO CON LO STUDIO 5‐12° mese Obiettivo specifico 19 Prevenire il disagio minorile attraverso l’educazione allo sport, il rispetto delle regole e l’espressione 1° di sé nel gruppo
mese 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese Attività 19.1 Laboratorio ludico‐sportivo 2°‐12° mese Obiettivo specifico 20 Animare la comunità al senso della corresponsabilità e della carità 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese Attività 20.1 Volontari per e con la parrocchia1° mese Attività 20.2 Informare per svegliare le coscienze 2°, 8° e 12° mese Attività 20.3 Aprirsi per coinvolgere 3° ‐ 5° ‐ 7° ‐ 12° mese 55
AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE CAR. PARROC. S. MARIA GRAZIE ‐ COMISO ‐ COD. HELIOS 29873 ATTIVITÀ’ Obiettivo specifico 21 Garantire il sostegno scolastioco dei minori di età compresa tra i 6 e i 13 anni PERIODO DI REALIZZAZIONE Attività 21.1 Doposcuola 3°‐12° mese Obiettivo specifico 22 Promuovere l’integrazione e creare occasioni di socializzazione
1° mese Attività 22.1 Laboratorio di canto e musica 5°, 6° e 7° mese Attività 22.2 Laboratorio di cucina interetnica 4°, 8° e 12° mese Obiettivo specifico 23 Migliorare le relazioni all’interno del gruppo dei pari ed educare al rispetto delle regole 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese 2° mese 3° mese 4° mese 5° mese 6° mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese 12° mese 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese Attività 23.1 Giochi di gruppo Durante i 12 mesi Attività 23.2 Giochi di società e di cooperazione (giochi da tavola) 1°, 2° e 3° mese Attività 23.3 Tornei di calcio balilla e calcetto 9°, 10° e 11° mese 56
8.2 RISORSE UMANE COMPLESSIVE NECESSARIE PER L’ESPLETAMENTO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE, CON LA SPECIFICA DELLE PROFESSIONALITÀ IMPEGNATE E LA LORO ATTINENZA CON LE PREDETTE ATTIVITÀ. AREA DI INTERVENTO SEDE PARROCCHIA S. DOMENICO SAVIO, VITTORIA COD. HELIOS 60940 Numero Professionalità Elenco attività in cui è coinvolto 16 Volontari addetti al sostegno scolastico Attività: 1.1., 1.2, 1.3, 2.1, 2.2, 2.3, 2.4 1 Educatrice Attività: 2.4, 3.1, 3.2, 3.3, 4.1, 4.2, 4.3 Attività: 2.4, 3.1, 3.2, 3.3, 4.1, 4.2, 4.3 Attività: 2.4, 3.1, 3.2, 3.3, 4.1, 4.2, 4.3 Attività: 3.1, 3.3 1 Psicologa 1 Assistente sociale 1 Animatore sportivo SEDE PARROCCHIA RESURREZIONE/ORATORIO OLTRE LA TENDA – VITTORIA COD. HELIOS 93197 Numero Professionalità Elenco attività in cui è coinvolto 10 Animatori volontari Attività 6.1 /6.2 /6.3 /5.1 /5.3 /5.4/ 7.1; 7.2; 7.3; 7.4; 7.5
1 Parroco 7.1; 7.5, 5.4
1 Animatore sportivo volontario Attività 6.3 1 Esperto di musica Attività 5.1 5.2 5.3 5.4 1 Pedagogista volontaria Attività 6.1 6.2 6.3 2 Equipe Caritas diocesana Attività 7.1; 7.2; 7.4; 7.5 SEDE PARROCCHIA S.G.BATTISTA – SANTA CROCE CAMERINA – COD. HELIOS 60931 Numero Professionalità Elenco attività in cui è coinvolto 12 Volontari addetti al sostegno scolastico Attività 8.1, 8.2, 8.3, 10.1, 10.2, 10.3, 11.1, 11.2 5 Volontari addetti alle attività ricreative Attività 8.1, 8.2, 8.3, 9.1, 9.2, 9.3, 11.1, 11.2
4 Volontari per l’assistenza alle famiglie Attività 12.3, 12.5 1 Direttore Caritas Diocesana Attività 8.1, 8.3, 12.1, 2 Equipe Caritas diocesana Attività 8.1, 8.2, 8.3, 12.1, 12.2, 12.3, 12.4, 12.5, 12.6 1 Psicologo 11.1; 11.2 SEDE PARROCCHIA M.SS.MA ROSARIO ‐ COMISO ‐ COD. HELIOS 60938 Numero Professionalità Elenco attività in cui è coinvolto 2 Volontari addetti al sostegno scolastico Attività 14.1, 14.2, 14.3, 14.4, 14.5, 14.6, 16.1 , 16.2, 16.3, 16.4, 16.5 7 Volontari addetti alle attività ricreative 13.1; 13.2, 16.1 , 16.2, 16.3, 16.4, 16.5
1 Parroco Attività 16.1, 16.5 1 Psicologa volontaria Attività 15.1 1 Assistente sociale volontaria Attività 14.1, 14.2, 14.3, 14.4, 14.5, 14.6 SEDE CAR. PARROC. MADONNA ASS. VITTORIA ‐ COD. HELIOS 14492 Numero Professionalità Elenco attività in cui è coinvolto 3 Animatori oratorio (volontari) Attività 17.1, 17.2, 20.3 1 Fotografo volontario 17.3, 20.3 2 Pedagogiste volontarie 18.1, 18.2, 18.3, 20.2 1 Animatore sportivo volontario Attività 19.1, 20.3 57
2 Padri dottrinari 20.1, 20.2 , 20.3
SEDE CAR. PARROC. S. MARIA GRAZIE COMISO – COD. HELIOS 29873 Numero Professionalità Elenco attività in cui è coinvolto 4 Volontari addetti al sostegno scolastico Attività 21.1, 22.1, 22.2. 7 Volontari addetti alle attività oratoriali Attività 22.1, 22.2, 23.1, 23.2, 23.3. 3 Volontari addetti al sostegno familiare Attività 22.2. 2 Psicologi Attività 21.1, 22.1, 22.2. 1 Parroco Attività 21.1, 22.1, 22.2, 23.1, 23.2, 23.3. 8.3 RUOLO ED ATTIVITÀ PREVISTE PER I VOLONTARI NELL’AMBITO DEL PROGETTO. AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE PARROCCHIA S. DOMENICO SAVIO, VITTORIA COD. HELIOS 60940 Obiettivo specifico 1 Garantire il sostegno scolastico a 8 minori destinatari AZIONE GENERALE 1 AMPLIAMENTO DEL SOSTEGNO SCOLASTICO Attività 1.1 PERCORSI DIDATTICI 3‐12° mese Attività 1.2 POTENZIA‐MENTE 3°‐12° mese Attività 1.3 SOCIALIZZIAMO CON LO STUDIO 6°‐12° mese I volontari inseriti nell’attività di sostegno scolastico contribuiranno ad aumentare le risorse umane presenti, al fine di potenziare qualitativamente il servizio. Nell’azione di sostegno scolastico i volontari, sull’analisi dei bisogni educativi e formativi del minore, offriranno spiegazioni più approfondite ed esercitazioni sulle specifiche discipline in cui l’apprendimento risulta carente. Il “fare i compiti” deve diventare uno spazio di crescita personale e culturale all’interno di una relazione educativa tra l’adulto/educatore e il bambino. Partendo da questo presupposto, i volontari costruiranno tale relazione. Obiettivo specifico 2 Accrescere la personalizzazione dell’intervento educativo, con particolare riferimento ai minori con basso livello di comprensione della lingua italiana AZIONE GENERALE 2 INTEGRAZIONE DEI VOLONTARI AZIONE GENERALE 3 SPAZIO PER L’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA ITALIANA attività 2.1 VOLONTARI SERVIZIO 1° mese Attività 2.2 CONOSCERE… 2°‐6° mese I volontari in Servizio Civile Nazionale saranno inseriti all’interno del gruppo di IN volontari operanti nell’attività di sostegno scolastico, per lo svolgimento dei compiti assegnati a scuola, presso i locali della Parrocchia “S.D.Savio”. Durante questo periodo di inserimento, sarà chiesto ai ragazzi di “attendere” e osservare: il loro ruolo sarà dunque poco attivo, ma indispensabile per una reale e graduale integrazione nel contesto. I volontari aiuteranno gli operatori nel favorire l’apprendimento delle nozioni della lingua italiana, attraverso un percorso di alfabetizzazione di base con la lettura di testi semplici, la conoscenza delle regole grammaticali. Il valore dei volontari in questa fase è molto forte, proprio per il bisogno di prossimità che i ragazzi non pienamente integrati nella cultura e nel territorio di residenza sentono. I volontari in servizio civile potrenno dedicare tempo alla preparazione delle attività e del materiale utile in sede e al dialogo informale con i ragazzini. 58
Attività 2.3 PENSARE E RI‐PENSARE 6°‐9° mese Attività 2.4 CREARE… 6°‐12° mese I volontari sosterranno il processo d’integrazione tra le diverse culture, per ri‐
pensare ed elaborare un sapere “interculturale” condiviso. I volontari collaboreranno con gli operatori nelle attività di laboratorio artistico‐
ricreativi ed espressivo‐emozionale. Obiettivo specifico 3 Implementare le occasioni di uscita dei minori dal quartiere, attraverso l’incontro, la conoscenza e la condivisione di esperienze con coetanei I volontari in Servizio Civile Nazionale saranno inseriti all’interno del gruppo degli attività 3.1 OLTRE LO SPORT operatori della Caritas operanti nel quartiere “Fanello” nell’attività sportiva di AZIONE GENERALE 4 2°‐12° mese calcio. L’attività si svolge presso il campetto di calcio del quartiere “Fanello” e TORNEO DI CALCETTO della Parrocchia “S.D.Savio”. I volontari saranno coinvolti nell’organizzazione dei tornei e nelle trasferte. attività 3.2 I volontari, insieme agli operatori, parteciperanno alla progettazione, all’organizzazione e all’attuazione delle visite guidate nel territorio di Vittoria. CONOSCIAMO IL TERRITORIO AZIONE GENERALE 5: VISITE GUIDATE 2°, 4°, 6°, 8°,10° 12° mese attività 3.3 I volontari supportano pienamente gli operatori Caritas nella organizzazione e AZIONE GENERALE 6: TUTTI AL MARE realizzazione delle uscite al mare, presso la frazione balneare di Scoglitti. LUGLIO AL MARE Mese di luglio Obiettivo specifico 4 Rispondere al bisogno di attenzione e ascolto rilevato nelle madri dei minori destinatari AZIONE GENERALE 7: LABORATORIO ESPRESSIVO PER LE MADRI E PER I BAMBINI Attività 4.1 CORSO DI CUCINA 4°‐10° mese attività 4.2 ARTE IN CUCINA 6°‐10° mese Attività 4.3 ASCOLTIAMOCI 8_12° mese I volontari in Servizio Civile Nazionale saranno inseriti nel corso di cucina, al fine di rafforzare le risorse umane impiegate. I volontari collaboreranno nell’attività di decorazione dei barattoli e confezionamento dei prodotti preparati nella prima fase dalle madri. I volontari, all’interno del laboratorio, insieme agli operatori contribuiranno a creare un clima di ascolto. AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE PARROCCHIA RESURREZIONE/ORATORIO OLTRE LA TENDA – VITTORIA COD. HELIOS 93197 Obiettivo specifico 5 Promuovere l’oratorio fra i minori che attualmente non lo frequentano 59
Attività 5.1 evento I volontari parteciperanno all’organizzazione dell’evento musicale in strada, musicale contribuiranno alla realizzazione (allestimento ecc.), prepareranno e 1° mese distribuiranno i volantini informativi riguardo i laboratori organizzati dall’oratorio. AZIONE GENERALE 8 MUSICA! Attività 5.2 I volontari, in base alle loro conoscenze musicali, prepareranno alcuni incontri, conoscenza e selezioneranno la musica, il materiale da visionare, allestiranno la sala per gli socializzazione incontri, stimoleranno il dibattito. Parteciperanno anche all’organizzazione delle 2°‐4° mese testimonianze dei musicisti localie dei momenti conviviali. Attività 5.3 laboratori di musica 5°‐9° mese Attività 5.4 Valutazione 10°‐12° mese I volontari contribuiranno alla pubblicizzazione del laboratorio musicale e prenderanno le iscrizioni I volontari somministreranno i questionari conoscitivi e analizzeranno insieme con gli animatori e il parroco, i risultati. Obiettivo specifico 6 Aumento della consapevolezza di sé, mediante l’espressione delle capacità personali nel gruppo dei pari Azione generale 9 labotratori Attività 6.1 Laboratorio teatrale ‐ 2°‐10° mese Attività 6.2 attività grafico‐pittoriche 3°‐ 7° mese I volontari parteciperanno alla programmazione delle attività; cureranno anche il reperimento e la custodia dei materiali. Attività 6.3 Sport 2°‐12° mese I volontari osserveranno molto i bambini e li aiuteranno a riflettere sulle dinamiche che si sviluppano nel gioco.
I volontari parteciperanno a pieno al laboratorio, fondamentale per instaurare con i ragazzi un rapporto di maggiore prossimità, intimità, fiducia. Obiettivo specifico 7 Realizzare una ricerca sociale sui minori destinatari e beneficiari del progetto AZIONE GENERALE 10 RICERCA SOCIALE Attività 7.1 Incontro congiunto tra operatori Caritas, volontari in servizio civile, operatori della Progetto di ricerca parrocchia per la progettazione della ricerca. Individuazione degli strumenti di rilevazione da utilizzare. 2° mese Attività 7.2 I volontari costruiscono i questionari, le interviste semistrutturate, le schede di osservazione e monitoraggio che gli operatori useranno per attuare la ricerca Costruzione strumenti di sociale. rilevazione 3° mese Attività 7.3 I volontari partecipano a pieno titolo alla realizzazione della ricerca sul campo: Avvio ricerca sulla base della individuazione delle tematiche e degli strumenti, gli operatori e i volontari in servizio civile attuano la ricerca progettata. 4°‐8° mese 60
Attività 7.4 L’elaborazione dei dati raccolti vedrà di nuovo un momento di raccordo fra le Elaborazione dati parti coinvolte nella ricerca, la “consegna” del programma informatico da utilizzare, l’inserimento e la interpretazione degli stessi dati. 9°‐10° mese Attività 7.5 Con i risultati dell’analisi alla mano, si riflette innanzitutto all’interno della Acquisizione e comunità parrocchiale e del gruppo di persone coinvolte nell’educazione (catechisti, animatori, operatori del Grest), quindi si interpellano all’assessorato, divulgazione alla comunità ecclesiale cittadina. In ciò i volontari potranno curare i contatti con risultati le istituzioni finalizzati ad incontri con gli operatori. 11° mese AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE PARROCCHIA S.G.BATTISTA – SANTA CROCE CAMERINA – COD. HELIOS 60931 Obiettivo specifico 8 Migliorare le competenze educative degli operatori, attraverso la partecipazione ad 1 corso di formazione all’intercultura AZIONE GENERALE 11 CORSO “EDUCARE ALL’INTERCULTURA” Attività 8.1 I volontari in servizio civile nazionale parteciperanno a tutte le fasi come Pianificazione formandi, e contribuiranno a tradurre gli apprendimenti in interventi formativi partecipata con i destinatari. Primo mese Attività 8.2 Avvio corso di formazione Primo mese Attività 8.3 Svolgimento corso di formazione Dal 2° al 4° mese Obiettivo specifico 9 Creare uno spazio dedicato ai minori immigrati con difficoltà di integrazione Attività 9.1 I volontari in SCN parteciperanno attivamente allo “spazio intercultura”, nel quale potranno attuare le competenze apprese nel corso della precedente azione CONOSCERE… (azione generale 8). È richiesto ai volontari spirito di adattamento e voglia di mettersi in gioco perchè sarà importante che anche loro partecipino alle 5° ‐ 6° mese dinamiche e ai giochi, per sviluppare linguaggi comuni che aprano varchi all’attivazione del verbale e affievoliscano il disagio proprio dello shock culturale che i bambini vivono. Attività 9.2 In questa fase, che lascia ampio spazio alle immagini, ai racconti guidati, al AZIONE GENERALE 12 confronto, alle uscite nel territorio, i volontari potranno contribuire nelle fasi di PENSARE E SPAZIO INTERCULTURA programmazione, realizzazione e valutazione degli incontri. RI‐PENSARE 7°‐8° mese Attività 9.3 CREARE… Dal 9° mese Quando i minori si sentiranno più a proprio agio nel gruppo e più liberi di esprimersi, verranno gradatamente introdotti alle attività ludiche pomeridiane. I volontari svolgono un importante ruolo di ponte verso le attivitè pomeridiane. 61
Obiettivo specifico 10 Migliora la frequenza scolastica di 9 bambini che evadono la scuola AZIONE GENERALE 13 PERCORSI DIDATTICI DI RIMOTIVAZIONE ALLO STUDIO Attività 10.1. PERCORSI DIDATTICI 3‐12° mese Attività 10.2 POTENZIA‐MENTE 3°‐12° mese Attività 10.3 SOCIALIZZIAMO CON LO STUDIO 6°‐12° mese I volontari in SCN parteciperanno dall’analisi dei bisogni educativi e formativi di ogni minore e al sostegno didattico nello svolgimento dei compiti assegnati a scuola. I volontari in SCN svolgeranno spiegazioni più approfondite ed esercitazioni sulle specifiche discipline in cui l’apprendimento risulta carente. I volontari in SCN partecipano alla attuazione di esercitazioni ludico‐cognitive, che consistono nell’approfondimento di argomenti con prove pratiche individuali e di gruppo. L’attività di sostegno diventa uno spazio relazionale di socializzazione e aggregazione che trova il suo sbocco naturale nel laboratorio di scrittura creativa. I volontari svolgono un importante ruolo di ponte verso il laboratorio di scrittura e disegno. Obiettivo specifico 11 Rafforzare gli operatori nel sostenere adeguatamente i bambini AZIONE GENERALE 14 SUPERVISIONE Attività 11.1 Prima definizione I volontari in SCN partecipano all’incontro congiunto con i volontari della intervento parrocchia, il parroco, il direttore Caritas, lo/a psicologo/a che attuerà la supervisione. 2° mese I volontari in SCN, insieme con i volontari della parrocchia, incontrano il Attività 11.2 professionista che condurrà gli incontri con cadenza mensile. Durante gli incontri avvio supervisione contribuiscono alla rielaborazione del vissuto e alla ridefinizione degli obiettivi e dei possibili percorsi per raggiungerli. 3°‐12° mese Questo lavoro “dietro le quinte” avrà ripercussioni positive sulla relazione educativa con i minori, sui comportamenti degli stessi e sull’efficacia dell’attività di supporto scolastico. Obiettivo specifico 12 Realizzazione di 1 analisi dei bisogni delle famiglie assistite AZIONE GENERALE 15 ANALISI DEI BISOGNI Attività 12.1 Incontro congiunto tra operatori Caritas e volontari in servizio cilvile, operatori Progetto di ricerca della parrocchia San Giovanni Battista per la progettazione della ricerca Individuazione degli strumenti di rilevazione da utilizzare 2° mese Attività 12.2 I volontari in SCN, con il supporto di un operatore e del responsabile diocesano Costruzione degli dell’Osservatorio delle Povertà e delle risorse, costruiranno i questionari, le strumenti di interviste semistrutturate, le schede di osservazione e monitoraggio che saranno utilizzati per attuare la ricerca sociale. rilevazione 3° mese 62
Attività 12.3 Avvio ricerca 4°‐8° mese Nei giorni di distribuzione viveri e vestiario, i “volontari‐ricercatori” approfitteranno dei “tempi morti” di attesa delle famiglie per agganciare gli interlocutori, chiedere loro la disponibilità a rispondere alle domande in forma anonima. Le interviste semistrutturate saranno rivolte ad alcune famiglie, scelte in fase di pianificazione in base a caratteristiche sociali e culturali determinate, dai volontari in scn e gli operatori del centro. Attività 12. 4 L’elaborazione dei dati raccolti vedrà di nuovo un momento di raccordo fra le parti Elaborazione dati coinvolte nella ricerca, fra cui i volontari in SCN, i quali, secondo le loro competenze, attueranno anche l’inserimento dei dati nel programma informatico. I volontari in SCN parteciperanno alla interpretazione degli stessi dati, insieme con 9°‐10° mese un operatore e del responsabile diocesano dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse. Attività 12.5 Quanto emerso confluirà all’Osservatorio diocesano delle Povertà e delle Risorse, organo diocesano che raccoglie, studia, e restituisce alla società civile i principali Progettazione intervento sulle dati sulle povertà nel territorio. I volontari parteciperanno all’a presentazione dei dati dell’osservatorio nella città famiglie di Santa Croce Camerina 11° mese Attività 12.6 Contatto con Osservatorio diocesano delle Povertà e delle Risorse 11°‐12° mese AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE PARROCCHIA M.SS.MA ROSARIO ‐ COMISO COD. HELIOS 60938 Obiettivo specifico 13 Promuovere le attività dell’oratorio e incrementare i laboratori 13.1 Laboratorio di I volontari parteciperanno alla programmazione delle attività; cureranno anche il AZIONE GENERALE 16 SPAZI LABORATORIALI arti grafiche e reperimento e la custodia dei materiali. pittoriche 1°‐6° mese 13.2 Laboratorio di I volontari parteciperanno a pieno al laboratorio, fondamentale per instaurare animazione teatrale con i ragazzi un rapporto di maggiore prossimità, intimità, fiducia. 7°‐12° mese Obiettivo specifico 14 Potenziare l’équipe di operatori impegnati nel recupero scolastico AZIONE GENERALE 17 SOSTEGNO SCOLASTICO Attività 14.1. PERCORSI DIDATTICI 2‐12° mese Attività 14.2 POTENZIA‐MENTE 2‐12° mese I volontari in SCN parteciperanno dall’analisi dei bisogni educativi e formativi di ogni minore e al sostegno didattico nello svolgimento dei compiti assegnati a scuola. I volontari in SCN svolgeranno spiegazioni più approfondite ed esercitazioni sulle specifiche discipline in cui l’apprendimento risulta carente. I volontari in SCN partecipano alla attuazione di esercitazioni ludico‐cognitive, che consistono nell’approfondimento di argomenti con prove pratiche individuali e di gruppo. 63
Attività 14.3 SOCIALIZZIAMO CON LO STUDIO 5‐12° mese Attività 14.4 CONOSCERE… 5° ‐ 6° mese AZIONE GENERALE 18 SPAZIO PER L’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA ITALIANA Attività 14.5 PENSARE E RI‐PENSARE 7°‐8° mese Attività 14.6 CREARE… Dal 9° mese L’attività di sostegno diventa uno spazio relazionale di socializzazione e aggregazione che trova il suo sbocco naturale nel laboratorio di scrittura creativa. I volontari svolgono un importante ruolo di ponte verso il laboratorio di scrittura e disegno. I volontari in SCN parteciperanno attivamente allo “spazio intercultura”, nel quale potranno attuare le competenze apprese nel corso della precedente azione (azione generale 8). È richiesto ai volontari spirito di adattamento e voglia di mettersi in gioco perchè sarà importante che anche loro partecipino alle dinamiche e ai giochi, per sviluppare linguaggi comuni che aprano varchi all’attivazione del verbale e affievoliscano il disagio proprio dello shock culturale che i bambini vivono. In questa fase, che lascia ampio spazio alle immagini, ai racconti guidati, al confronto, alle uscite nel territorio, i volontari potranno contribuire nelle fasi di programmazione, realizzazione e valutazione degli incontri. Quando i minori si sentiranno più a proprio agio nel gruppo e più liberi di esprimersi, verranno gradatamente introdotti alle attività ludiche pomeridiane. I volontari svolgono un importante ruolo di ponte verso le attivitè pomeridiane. Obiettivo specifico 15 Educare alla pro socialità, attraverso la realizzazione di un laboratorio di espressione e socializzazione mirante a migliorare il clima di gruppo
AZIONE GENERALE 19: EDUCAZIONE ALLA PRO‐
SOCIALITÀ I volontari osserveranno molto la psicologa nella conduzione del laboratorio, Attività 15.1 laboratorio di parteciperanno in un ruolo quasi “alla pari” con i ragazzi al laboratorio. educazione socio‐ affettiva 4°‐12° mese Obiettivo specifico 16 Realizzare una ricerca sociale sui minori destinatari e beneficiari del progetto Attività 16.1 Incontro congiunto tra operatori Caritas e volontari in servizio cilvile, operatori Progetto di ricerca della parrocchia Maria SS. del Rosario per la progettazione della ricerca AZIONE GENERALE 20: 2° mese RICERCA SOCIALE Individuazione degli strumenti di rilevazione da utilizzare Attività 16.2 I volontari in SCN, con il supporto di un operatore e del responsabile diocesano Costruzione dell’Osservatorio delle Povertà e delle risorse, costruiranno i questionari, le strumenti di interviste semistrutturate, le schede di osservazione e monitoraggio che saranno utilizzati per attuare la ricerca sociale. rilevazione 3° mese Attività 16.3 I volontari parteciperanno alla somministrazione delle interviste e dei questionari Avvio ricerca 4°‐8° rivolte ad alcune famiglie e ai ragazzi. mese Attività 16.4 Elaborazione 9°‐10° mese L’elaborazione dei dati raccolti vedrà di nuovo un momento di raccordo fra le dati parti coinvolte nella ricerca, fra cui i volontari in SCN, i quali, secondo le loro competenze, attueranno anche l’inserimento dei dati nel programma informatico. I volontari in SCN parteciperanno alla interpretazione degli stessi dati, insieme con un operatore e del responsabile diocesano dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse. 64
Attività 16.5 Acquisizione divulgazione risultati 11° mese Quanto emerso confluirà all’Osservatorio diocesano delle Povertà e delle Risorse, e organo diocesano che raccoglie, studia, e restituisce alla società civile i principali dati sulle povertà nel territorio. I volontari prenderanno contatti necessari alla divulgazione della ricerca presso le istituzioni e la comunità civile. AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE CAR. PARROC. MADONNA ASS. VITTORIA ‐ COD. HELIOS 14492 Obiettivo specifico 17 Implemento del tempo dedicato ai minori e delle attività educative AZIONE GENERALE 21 SPAZI LABORATORIALI Attività 17.1 Laboratorio musicale 1°‐6° mese Attività 17.2 Laboratorio di animazione teatrale 7°‐12° mese Attività 17.3 Laboratorio fotografico 4°‐9° mese I volontari parteciperanno all’organizzazione e a raccogliere le iscrizioni dei bambini. Compatibilmente con le loro competenze musicali potranno anche condurre qualche lezione. I volontari parteciperanno come co‐conduttori del laboratorio, collaborando con l’esperto e partecipando alla valutazione degli incontri e alla realizzazione dello spettacolo. I volontari parteciperanno all’organizzazione e a raccogliere le iscrizioni dei bambini. Compatibilmente con le loro competenze musicali potranno prendere iniziative concordate con il formatore. I volontari accompagneranno i ragazzi per uscite ed escursioni. Obiettivo specifico 18 Migliora il rendimento scolastico dei bambini con gravi insufficienze
AZIONE GENERALE 22 SOSTEGNO SCOLASTICO Attività 18.1. PERCORSI DIDATTICI 2‐12° mese Attività 18.2 POTENZIA‐MENTE 2‐12° mese Attività 18.3 SOCIALIZZIAMO CON LO STUDIO 5‐12° mese I volontari in SCN parteciperanno dall’analisi dei bisogni educativi e formativi di ogni minore e al sostegno didattico nello svolgimento dei compiti assegnati a scuola. I volontari in SCN svolgeranno spiegazioni più approfondite ed esercitazioni sulle specifiche discipline in cui l’apprendimento risulta carente. I volontari in SCN partecipano alla attuazione di esercitazioni ludico‐cognitive, che consistono nell’approfondimento di argomenti con prove pratiche individuali e di gruppo. L’attività di sostegno diventa uno spazio relazionale di socializzazione e aggregazione che trova il suo sbocco naturale nel laboratorio di scrittura creativa. I volontari svolgono un importante ruolo di ponte verso il laboratorio di scrittura e disegno. Obiettivo specifico 19 Prevenire il disagio minorile attraverso l’educazione allo sport, il rispetto delle regole e l’espressione di sé nel gruppo
AZIONE GENERALE 23 EDUCAZIONE ALLO SPORT I volontari in Servizio Civile Nazionale saranno inseriti all’interno dell’attività Attività 19.1 Laboratorio ludico‐ sportiva di calcio e pallavolo. L’attività si svolge presso il campetto della sportivo Parrocchia “Madonna Assunta”. I volontari saranno coinvolti nell’organizzazione 2°‐12° mese dei tornei e nelle trasferte.
Obiettivo specifico 20 Animare la comunità al senso della corresponsabilità e della carità 65
AZIONE GENERALE 24 COMUNITÀ COESA Attività 20.1 Volontari per e con la parrocchia 1° mese Attività 20.2 Informare per svegliare le coscienze 2°, 8° e 12° mese Attività 20.3 Aprirsi per coinvolgere 3° ‐ 5° ‐ 7° ‐ 12° mese Presentazione dei volontari in servizio civile alla comunità, presentazione del progetto con le sue finalità e le attività programmate, informazione circa la disponibilità di formare ed inserire nuovi volontari per le attività programmate. I volontari offriranno la loro testimonianza durante gli incontri informativi insieme con gli altri volontari in servizio civile della diocesi. Rivolgeranno l’invito ai genitori dei bambini del catechismo. Realizzeranno gli incontri con i bambini. I volontari organizzeranno insieme con le altre figure, le iniziative di animazione territoriale e coinvolgeranno i ragazzi nella preparazione degli allestimenti e dei risultati dei laboratori. AREA DI INTERVENTO MINORI SEDE CAR. PARROC. S. MARIA GRAZIE ‐ COD. HELIOS 29873 Obiettivo specifico 21 Garantire il sostegno scolastico dei minori di età compresa tra i 6 e i 13 anni
AZIONE GENERALE 25 SOSTEGNO SCOLASTICO Attività 21.1 Doposcuola 3°‐12° mese I volontari aiuteranno i minori a svolgere i compiti assegnati. Contribuiranno alla stesura dei percorsi di studio individuali. Obiettivo specifico 22 Promuovere l’integrazione e creare occasioni di socializzazione I volontari parteciperanno attivamente al laboratorio. Attività 22.1 Laboratorio di Faranno ascoltare e cantare dei brani e ne spiegheranno il contenuto. canto e musica Aiuteranno i minori stranieri ad essere protagonisti, attraverso le loro musiche, del momento di condivisione che si instaura attraverso il laboratorio. 5°, 6° e 7° mese AZIONE GENERALE 26 SOCIALIZZAZIONE ED I volontari parteciperanno attivamente al laboratorio. Attività 22.2 INTEGRAZIONE Cureranno l’organizzazione degli incontri e tutte le fasi preparatorie. Laboratorio di cucina interetnica In una prima fase, aiuteranno i genitori a sciogliere il ghiaccio e l’imbarazzo iniziale. Osserveranno e favoriranno la relazione genitori‐figli durante la preparazione degli ingredienti. 4°, 8° e 12° mese Obiettivo specifico 23 Migliorare le relazioni all’interno del gruppo dei pari ed educare al rispetto delle regole
AZIONE GENERALE 27 REGOLE, GIOCHI E TORNEI Attività 23.1 Giochi di gruppo Durante i 12 mesi Nella prima fase dell’attività, i volontari presenteranno in modo divertente le “regole del gioco”. Creeranno insieme ai minori il regolamento attraverso l’uso di materiali di cancelleria. Nella seconda fase, i volontari guideranno le dinamiche di gioco. Attività 23.2 Giochi di società e di cooperazione (giochi da tavola) 1°, 2° e 3° mese I volontari spiegheranno le regole, osserveranno l’andamento dei giochi ed interveranno per ristabilire l’ordine qualora necessario. 66
Attività 23.3 Tornei di calcio balilla e calcetto 9°, 10° e 11° mese I volontari contribuiranno alla stesura del calendario dei tornei, contenente gli appuntamenti settimanali degli allenamenti e le date delle partite. Supervisioneranno le attività di gioco e interverranno qualora opportuno. Contribuiranno alla formazione delle squadre.
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9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: N. 18 10) Numero posti con vitto e alloggio: N. posti: 0 Modalità di fruizione del vitto e dell’alloggio: nessuna 11) Numero posti senza vitto e alloggio: N. 18 4 PARROCCHIA S. DOMENICO SAVIO (codice 60940) PARROCCHIA RESURREZIONE/ORATORIO OLTRE LA TENDA (codice 93197) PARROCCHIA S.G.BATTISTA (codice 60931) PARROCCHIA M.SS.MA ROSARIO (codice 60938) CAR. PARROC. MADONNA ASS. (codice 14492) CAR. PARROC. S. MARIA GRAZIE (codice 29873) 2 3 4 2 3 12) Numero posti con solo vitto: N. posti: 0 Modalità di fruizione del vitto: nessuna 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 30 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 6 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Questa voce è stata oggetto di limitazioni in sede di valutazione da parte del Dipartimento della
Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. Partecipazione al percorso formativo previsto a livello diocesano e ai corsi di formazione residenziali organizzati a livello
diocesano, regionale, interdiocesano anche fuori dal comune e della provincia ove si svolge il proprio progetto, così
come previsto dal percorso di formazione; ogni corso ha la durata di alcuni giorni.
Partecipazione ai momenti di verifica dell’esperienza di servizio civile con la Caritas diocesana e/o le sedi di attuazione
svolti su base periodica (quindicinale-mensile) e previsti a metà e a fine servizio con momenti residenziali di 2-3 giornate
organizzati a livello diocesano, regionale, interdiocesano anche fuori dal comune e della provincia ove si svolge il proprio
progetto.
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Disponibilità alla partecipazione ai momenti formativi e di verifica e monitoraggio anche se svolti di sabato e di domenica
o in altri giorni festivi.
Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di:
eventi di formazione e sensibilizzazione diocesani, regionali o nazionale (es. incontro nazionale giovani in servizio civile)
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CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato N. 1 1 2 3 Sede di attuazione del progetto Comune PARROCCHIA S. DOMENICO VITTORIA SAVIO PARROCCHIA S. DOMENICO VITTORIA SAVIO PARROCCHIA RESURREZIONE/O
VITTORIA RATORIO "OLTRE LA TENDA" SANTA PARROCCHIA CROCE S.G.BATTISTA CAMERINA Indirizzo Cod. ident. N. vol. per sede sede Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e nome Data di nascita C.F. VIA BOLOGNA, 361 60940 3 MELILLI GIOVANNA VIA BOLOGNA, 361 60940 1 RIVA VALERIA VIA L. CAVALLO, 1 93197 2 IACONO GIUSEPPE PIAZZA V. EMANUELE, 1 60931 3 ROBERTO COGNATA 4 CAR. PARROC. MADONNA ASS. VITTORIA VIA MILANO, 11/B 14492 2 COSIMO LUCIA 5 PARROCCHIA M.SS.MA ROSARIO COMISO PIAZZA GRAMSCI, 1 60938 4 RIGGIO GIUSEPPE 6 CAR. PARROC. S. MARIA GRAZIE COMISO VIA TASSO, 2 29873 3 OTTONE FRANCESCO Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognome e Data di nome nascita LA MONICA VINCENZO LA MONICA VINCENZO LA MONICA VINCENZO LA MONICA VINCENZO LA MONICA VINCENZO LA MONICA VINCENZO LA MONICA VINCENZO C.F. 70
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: L’azione di promozione del servizio civile volontario rientra in un’iniziativa allargata di promozione generale
del servizio civile e dell’obiezione di coscienza di Caritas Italiana.
La campagna permanente di promozione del servizio civile si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica ai
valori della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare alle possibilità offerte
dal servizio civile e/o altre forme di impegno civile dei giovani.
ATTIVITA’ PERMANENTI DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO NAZIONALE
Sito Caritas Italiana www.caritasitaliana.it
Foglio informativo quindicinale on line “InformaCaritas” di Caritas Italiana
Mensile della Caritas Italiana “Italia Caritas”
Sito del Tavolo Ecclesiale sul Servizio Civile www.esseciblog.it
Progetto di promozione del servizio civile in collaborazione con l’Azione Cattolica Italiana, presso i gruppi
giovanili diocesani dell’ Azione Cattolica.
Stampa di pieghevoli, poster sul servizio civile.
Incontro nazionale dei giovani in servizio civile in occasione di San Massimiliano martire (12 marzo).
Marcia per la pace (31 dicembre) organizzata dall’Ufficio Nazionale CEI per i problemi sociali e il lavoro, Pax
Christi e Caritas Italiana.
GMG 2013.
In collaborazione con la Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile (CNESC), di cui la Caritas Italiana è
socia, presentazione pubblica del rapporto annuale degli enti membri della CNESC.
ATTIVITA’ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE PRIMA DELL’AVVIO DEL PROGETTO  Incontri con i giovani delle quarte e quinte classi delle scuole medie superiori del Comune di Ragusa  2 interventi nella Radio Diocesana “Antenna Ave Maria”  1 Articolo sul Quindicinale della Diocesi “Insieme”  Pubblicazione dei progetti sul sito www.caritasragusa.it Totale ore dedicate prima dell’avvio del progetto: 10 ATTIVITA’ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL PROGETTO  1 incontro provinciale a Ragusa (4 ore complessive)  Incontri nelle scuole, nei gruppi parrocchiali e nelle associazioni (10 ore complessive)  2 articoli nel Quindicinale della Diocesi “Insieme”  5 articoli sul sito della testata Insieme: www.insiemeragusa.it  Link dal sito della Caritas Diocesana www.caritasragusa.it  4 articoli su testate giornalistiche a copertura provinciale  2 pagine pubblicitarie su televisioni a copertura provinciale  2 interventi nella Radio Diocesana “Antenna Ave Maria”  Organizzazione e partecipazione alla festa del servizio civile nazionale (5 marzo) Totale ore dedicate durante il servizio civile: 20 Totale complessivo ore di promozione e sensibilizzazione: 30 71
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Criteri autonomi di selezione verificati nell’accreditamento 19)
SI Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Si rinvia al sistema di monitoraggio e valutazione verificato in sede di accreditamento. Inoltre per quanto concerne il monitoraggio, la verifica e la valutazione dell’esperienza dei volontari in servizio civile si prevedono alcuni momenti di incontro con tutti i giovani partecipanti al progetto: incontro di metà servizio (al 5°‐6° mese) di alcune giornate incontri periodici (quindicinali o mensili) di alcune ore ciascuno svolti a livello diocesano incontro di fine servizio (al 12° mese) di alcune giornate residenziali Durante gli incontri verranno proposte attività di gruppo finalizzate alla verifica e alla rilettura dell’esperienza. Durante gli stessi momenti a metà e a fine servizio, verrà distribuito un questionario come previsto dal sistema di monitoraggio accreditato. 21)
Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI 22)
Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: NO 23)
Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: 24)
Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Il progetto vede la fattiva collaborazione di 3 enti, impegnati come segue:  Istituto di Gestalt Therapy H.C.C. Kairòs s.r.l., (c. f. 01388980888) il quale PARTNER PROFIT si impegna a fornire il
seguente apporto: 72


‐ n. 2 risorse umane per la supervisione periodica degli operatori delle sedi coinvolti nella gestione quotidiana delle strutture ed in azioni educative (laboratori, colloqui, attività sportive) in cui siano coinvolti minori che presentano indicatori di disagio psicologico che compromettono la piena integrazione nel gruppo dei pari. l’Ente profit Kreativamente (P. IVA 00936070887): si impegna a garantire supporto all’interno dei laboratori artistici e creativi, collaborazione alla pubblicazione sul sito internet della Caritas, nonché su supporto cartaceo, dei prodotti dei laboratori. l’Associazione culturale “Occhio Aperto” (C.F. 01244920888): si impegna a partecipare alla programmazione e alla realizzazione di uscite ed attività esterne alla sede, alla realizzazione di incontri dedicati alla lettura condivisa. 25)
Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26)
Eventuali crediti formativi riconosciuti: Riconosciuti da parte del Corso di laurea interfacoltà in "Scienze per la Pace" dell'Università di Pisa 27)
Eventuali tirocini riconosciuti : Riconosciuti da parte del Corso di laurea interfacoltà in "Scienze per la Pace" dell'Università di Pisa 28)
Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:: Per tutti coloro che concludono il Servizio Civile è previsto il rilascio di un attestato da parte di Caritas Italiana in cui vengono riportate la tipologia del servizio svolto e le competenze che vengono conseguite durante il servizio (modello consegnato all’UNSC da Caritas Italiana). La singola Caritas diocesana rilascia –su richiesta dell’interessato e per gli usi consentiti dalla legge‐ ulteriore documentazione più dettagliata e particolareggiata. Le stesse competenze sono riconosciute e certificate mediate il rilascio di un attestato da parte dell’Ente terzo CGM ‐ Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino Mattarelli”, come da convenzione allegata. Il progetto consente l'acquisizione delle seguenti competenze riconosciute e certificate da Caritas Italiana e dall’ente terzo CGM ‐ Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino Mattarelli”: COMPETENZE TRASVERSALI ‐ Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle attività organizzate dall’associazione. ‐ Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia ‐ Collaborare con i professionisti coinvolti nel progetti, in relazione ai propri compiti e ai risultati da raggiungere ‐ Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non ‐ Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari ‐ Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità ‐ Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza 73
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‐
Lavorare in team per produrre risultati collettivi Assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia, seppur nell’ambito di sistemi e procedure già calibrati e condivisi Collaborare con il Personale dell’Ente e con i colleghi. ‐
COMPETENZE SPECIFICHE ‐
Stabilire canali di comunicazione tra il minore, la famiglia, la scuola, il territorio, i servizi presenti e il contesto parrocchiale. ‐
Applicare tecniche di stimolazione cognitiva ‐
Coinvolgere i minori nelle attività proposte. ‐
Leggere i bisogni dei minori, e proporre attività di interesse ‐
Utilizzare tecniche specifiche di animazione: attività di intrattenimento (giochi, musica, films ecc…); supporto ad attività scolastiche; attività sportive; attività occupazionali (disegno, patchwork, manipolazione creta, pittura); attività culturali (visite e gite, raccolta storie personali, drammatizzazione), sostegno ai legami familiari (feste , accompagnamento). ‐
Capacità di ascolto dei bisogni e delle problematiche dei minori; ‐
Capacità rapporto con minori con problematiche di tipo sociale in atto ‐
Essere in grado di orientare il minore verso percorsi di crescita personale etici e morali, e verso validi percorsi formativi e professionali. ‐
Saper informare il minore e il giovane dei servizi presenti sul territorio. ‐
Capacità di gestione di un gruppo di adolescenti nelle attività ludico‐sportive; Formazione generale dei volontari 29)
Sede di realizzazione: Via Roma, 109 – 97100 Ragusa (alcuni incontri verranno anche svolti presso realtà significative del territorio) 30)
Modalità di attuazione: La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente 31)
SI Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: 32)
Tecniche e metodologie di realizzazione previste: A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari”, ed il sistema di formazione verificato in sede di accreditamento, il percorso di formazione generale si attua con le seguenti tecniche e metodologie. 
Metodologia Per ogni obiettivo formativo viene considerato: ‐ la coscientizzazione: essere/divenire consapevoli di sé, dell’altro, del mondo ‐ dalla conoscenza della realtà al saper comunicare la realtà ‐ dal sapere di essere nella realtà al saper stare nella realtà 74
‐ dal saper fare al saper fare delle scelte ‐ dallo stare insieme al cooperare ed in relazione a questi livelli la dimensione: ‐ individuale della persona ‐ la famiglia, il gruppo, la comunità di appartenenza ‐ la società, il mondo attraverso: ‐ lezioni frontali (almeno il 50% del monte ore complessivo) ‐ elaborazione dei vissuti personali e di gruppo, simulazioni, lavori in gruppo e riflessioni personali (almeno il 20% del monte ore complessivo) ‐ testimonianze e/o visite ad esperienze significative 
‐
‐

Articolazione della proposta di formazione previste; totale nei primi cinque mesi dall’avvio del progetto: 42 ore. La proposta è articolata in un percorso di formazione caratterizzato da: corso di inizio servizio di alcune giornate nel primo mese di servizio. incontri di formazione permanente di alcune ore o al massimo di 1‐2 giornate ciascuno. Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio e periodici dal 5° al 12° mese (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla voce 21), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici a partire dalla verifica dell’esperienza svolta nell’incontro di monitoraggio. Numero verifiche previste e relativi strumenti utilizzati anche per la misurazione dei livelli di apprendimento raggiunti; Nella fase di accesso al servizio: verifica attraverso scheda conforme a livello nazionale per la valutazione del tirocinio osservativo e del successivo tirocinio pratico . Durante il servizio civile: valutazione attraverso scheda di verifica a conclusione dei singoli moduli formativi. Successive condivisioni e confronti in gruppo. 33)
Contenuti della formazione: A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari”, ed il sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di accreditamento, si propone una formazione generale che preveda due fasi Una prima fase di 33 ore circa che tiene conto delle indicazioni delle “Linee guida per la formazione generale dei volontari”in cui presentare ad un primo livello i singoli argomenti che saranno poi, dove necessario, approfonditi a partire dalle esigenze del gruppo. Verranno unificate alcune tematiche all’interno dei momenti previsti e verrà dedicato il primo periodo all’aspetto formativo istituzionale (una giornata settimanale). La tempistica verrà modulata secondo la tabella sottostante: Moduli UNSC Moduli Caritas Tempistica Modalità (1) 75
L’identità del gruppo in formazione Sostenere l’esperienza e la sua rielaborazione Favorire l’attenzione alla cura delle relazioni Sostenere la motivazione Sostenere l’orientamento per il futuro 3+3 1 F – 5 I Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà Il dovere di difesa della Patria La difesa civile non armata e nonviolenta La protezione civile La solidarietà e le forme di cittadinanza Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato La normativa vigente e la Carta di impegno etico Diritti e doveri del volontario del servizio civile Presentazione dell’Ente Lavoro per progetti Il lavoro per progetti Comprendere il significato di concorrere alla difesa della patria 2 2 F 2 2 2 F 1 F – 1 I Favorire l’educazione alla solidarietà, alla cittadinanza attiva, alla pace e alla responsabilità ambientale 3 3 2 F – 1I 2 F – 1 I Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale 3 2 F – 1 I 2 1 F – 1I 2 2 F Conoscere la Caritas come ente ecclesiale 4 3 F – 1 I La progettazione in ambito sociale Abilitare e sostenere la comunicazione e l’animazione del territorio durante e dopo il servizio 2 2 1 F – 1 I 1 F – 1 I 33 20 F – 13 I (1) F: lezione frontale; I:dinamiche non formali Fermo restando le ore complessive di formazione ed i temi, l’articolazione della proposta sarà adattata in base al gruppo dei volontari in formazione. Al termine della prima fase verranno proposti alcuni strumenti per verificare il gradimento e l’interesse dei giovani rispetto a tutte le tematiche presentate, in modo da programmare il restante percorso formativo. Una seconda fase di 9 ore circa dove sarà possibile dedicare più attenzione e tempo ad alcune tematiche rispetto ad altre partendo dalle esigenze e dalle risorse dei giovani e delle realtà locali. Si approfondiranno gli stessi contenuti affrontati nella prima fase e si individueranno altre tematiche in base alle esigenze ed alla situazione del gruppo particolare di volontari. Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla voce 21), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici, inerenti ai contenuti di formazione generale, a partire dalla verifica dell’esperienza svolta. 34)
Durata: Il progetto prevede un percorso formativo generale di 42 ore. 76
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35)
Sede di realizzazione: Via Roma, 109 – 97100 Ragusa Via Bologna 361‐ 97019 Vittoria Via L. Cavallo, 1 – 97019 Vittoria Piazza V. Emanuele, 1 97017 Santa Croce Camerina Via Milano, 11/B , 97019 Vittoria Piazza Gramsci 1, 97013 Comiso Via Tasso, 2 – 97013 Comiso 36)
Modalità di attuazione: La formazione specifica è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente 37)
Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: 1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
La Terra Francesca Pollara Maria Luisa Moncada Valentina Firrincieli Stefania Gianninoto Nadia Riva Valeria La Monica Vincenzo Busacca Maria Rita Annaloro Cinzia Annaloro Gaetana Fioravante Concetta, Milazzo Angelo 38)
Competenze specifiche del/i formatore/i: 39)
Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La metodologia dei momenti di formazione utilizza le tecniche di apprendimento partecipato. Si pone il volontario, portatore di risorse e potenzialità manifeste e/o latenti, al centro delle attivtà di formazione in modo da stimolare la rilflessione individuale e la self efficacy, al fine di educare e guidare al rispetto delle diversità dell’altro in tutti i suoi aspetti. Il modello educativo privilegiato sarà quello relazionale che in un clima di piena accettazione, dà al volontario la possibilità di provare ad affermare positivamente sé stessa/o nel rapporto con i formatori ed i colleghi. 77
Gli interventi dei formatori consentiranno la messa in atto di una metodologia d’intervento che privilegerà l’area relazionale e quindi la capacità di socializzazione ed espressione della creatività di ogni giovane, senza trascurare la possibilità di acquisire capacità teoriche e tecniche all’interno di ogni formazione (modellamento). Le tecniche metodologiche previste saranno pertanto tese al coinvolgimento dei volontari mediante: 1.lezioni frontali 2.role playing; 3. attivazioni con debriefing e approfondimento finali; 4. discussioni guidate; 5.brainstorming; 6.cooperative learnig; 7.action maze; 8.visione di materiale audio‐video; 9 simulazioni. Le tecniche da 2 a 9 comportano, nell’ambito della metodologia di apprendimento attivo, la partecipazione sentita e consapevole del volontario, perché contestualizzano le situazioni di apprendimento in ambienti reali ed analoghi a quelli che vivrà in futuro (previsione e virtualità). 40)
Contenuti della formazione: Formatore: Attività di progetto a cui si riferiscono i contenuti: ‐
Valeria Riva, Gaetana Annaloro, Cinzia Annaloro, La Terra Francesca attività 3.1, 6.3 , 19.1; 2.1; 2.2; 2.3; 2.4; 8.1; 8.2; 8.3; 9.1; 9.2; 9.3; 14.4; 14.5; 14.6 Attività 1.1; 1.2; 1.3; 10.1.; 10.2; 10.3; 14.1; 14.2; 14.3; 18.1; 18.2; 18.3 3.3, 3.2, 17.3, 3.1, 6.3 , 19.1, 3.3, 3.2, 17.3, 20.1 , 20.2, 20.3, 21.1
La Mappatura del territorio: conoscenza del quartiere Fanello e dei territori di Vittoria, Comiso e Santa Croce Camerina Tutela dei minori: leggi e princìpi Lavorare in rete: istituzioni e loro funzioni Le reti formali: la rete dei servizi socio‐sanitari ed il welfare state Lo street‐ worker: definizioni, ruolo e funzioni. Analisi e conoscenza del sé e dell’identità; L’ascolto e la relazione d’aiuto; La costruzione dell’alleanza; Il gruppo di lavoro: l’èquipe; Il ciclo vitale: le famiglie multiproblematiche; I dversi aspetti dell’emarginazione: devianza giovanile, disagio mentale, criminalità; Comportamenti problematici e segnali di disagio: riconoscere l’appello alla relazione; Il valore della prevenzione. ‐
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Formatore: Fioravante Concetta, Moncada Valentina
4.1; 4.2; 4.3; 5.1; 5.2 ; 5.3 ; 5.4 ; 6.1 ; 6.2 ; 13.1 ;13.2; 15.1 ; 17.1 ; 17.2 ; 17.3, 3.1, 6.3 , 19.1 3.3, 3.2, 17.3, 11.1, 11.2, 23.1, 23.2, 23.3
Attività di progetto a cui si riferiscono i contenuti: ‐ La relazione educativa: accogliere i bisogni dei più piccoli ‐ Psicologia dell’età evolutiva: cenni sulle tappe dello sviluppo ‐ Fattori protettivi e fattori di rischio nello sviluppo ‐ Stili comunicativi e comunicazione assertiva 78
‐ La comunicazione efficace: quali barriere? ‐ Le patologie della comunicazione ‐ L’ascolto empatico: una competenza di contatto con il “tu” ‐ Il problem solving: addestrarsi a risolvere i conflitti ‐ La cooperazione di gruppo ‐ Gioco e affettività ‐ Il gioco che educa: tra fantasia e creatività ‐ L’animazione educativa: l’uso dei laboratori ricreativi ‐ Educare all’affettività: un percorso di alfabetizzazione emozionale ‐ Il laboratorio di educazione socio‐affettiva: dall’ “io” al “noi” ‐ Educare alla prosocialità: il laboratorio “verso l’altro” ‐ L’integrazione: tra “appartenenza” e “differenza” Formatore: Milazzo Angelo, Gianninoto Nadia, Pollara Maria Luisa, Firrincieli Stefania
Attività di progetto a Attività 1.1; 1.2; 1.3; 10.1.; 10.2; 10.3; 14.1; 14.2; 14.3; 18.1; 18.2; 18.3 2.1; 2.2; 2.3; 2.4; 8.1; 8.2; 8.3; 9.1; 9.2; 9.3; 14.4; 14.5; 14.6
cui si riferiscono i contenuti: ‐ Informazione sulle caratteristiche socio‐culturale dell’ambiente di provenienza dei ragazzi; ‐ La didattica: attività e strategie metodologiche più idonee a favorire nei bambini l’acquisizione delle competenze di base deficitarie; ‐ Competenze relazionali per un approccio consono all’ambiente e al tipo di disagio di ogni minore ‐ Il problem solving relazionale: non dare le risposte ma aiutarli a trovare da soli le soluzioni (sperimentarlo nel gruppo degli operatori e farlo sperimentare ai ragazzi) ‐ Conoscenza di sé e dell’altro: in gruppo con ricorrenza mensile si discute dei problemi, del sé, utilizzando la messa in situazioni sperimentali ‐ Esercitarsi nell’ascolto attivo Formatore: Maria Rita Busacca, La Monica Vincenzo, Milazzo Angelo attività 2.1; 2.2; 2.3; 2.4; 8.1; 8.2; 8.3; 9.1; 9.2; 9.3; 14.4; 14.5; 14.6 3.1, 6.3 , 19.1; 3.3, 3.2, 17.3, 22.1, 22.2
Attività di progetto a cui si riferiscono i contenuti: Una FORMAZIONE adeguata per gli operatori che si trovano a interfacciarsi con realtà multiculturali e a misurarsi con le sfide dell’integrazione sociale e culturale, ruota attorno al corretto “utilizzo” e alla conoscenza dello strumento dell’intercultura.Tematiche fondamentali da sviluppare sono: ‐ Il concetto di intercultura e gli strumenti privilegiati dell’intercultura; ‐ Conoscenza del significato e delle modalità della “comunicazione” e dei processi comunicativi; ‐ Come realizzare attività interculturali che favoriscano l’incontro e la socializzazione e la valorizzazione delle differenze (in termini di fasi, concetti su cui basarsi per “creare” un’attività interculturale, metodologia, attività per la valorizzazione delle diversità in ogni contesto). ‐ Bisogni e tempi di apprendimento dei ragazzi stranieri: accoglienza,impostazione metodologica e scansione degli obiettivi. Sono molte le situazioni in cui gli alunni di recente immigrazione si trovano di fatto “immersi” nell’italiano senza poter contare su attenzioni specifiche, quantomeno nella prima fase. A questa sorta di “localizzazione”e discrezionalità rispetto ai diritti linguistici e alla disparità di condizioni di partenza, corrispondono naturalmente esiti comunicativi (e scolastici, in generale) diversi e differenziati; ‐ Competenze dell’operatore in contesti multiculturali. Nei momenti di incontro e di formazione le differenze sono 79
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per lo più rimosse, ignorate. Esse diventano visibili solo quando provocano imbarazzo; sono la causa di fraintendimenti, negoziazioni mancate, incomprensioni. Malintesi, abbandoni inspiegabili delle lezioni da parte di alcuni frequentanti fino a quel momento assidui, tensioni nella relazione in classe, caduta di interesse o rifiuto per determinati contenuti, sfide e “messa alla prova” del formatore: segnali chiari di crisi comunicativa nei quali si intrecciano le diversità personali a quelle culturali. E tuttavia gli incidenti interculturali che giungono all'attenzione gli elementi di crisi e di distanza sono anche occasioni importanti per interrogarsi e per costruire ponti e legami tra storie e biografie segnate da riferimenti diversi; Differenze in gioco nella formazione: la formazione è sempre un processo delicato ‐ tanto più lo è se essa si svolge in un paese altro e in una seconda lingua, diversa dalla propria. Implica cambiamenti nella relazione, nelle appartenenze, nella definizione di sé. Implica in certi casi il passaggio dall'oralità alla scrittura, dalla dimensione collettiva a quella individuale, da una concezione di apprendimento come ripetizione a quella di autonomia, dalla condizione di sospensione in attesa di eventi esterni, alla capacità di prendere decisioni, dal silenzio alla presa di parola, dal concreto all'astratto, da una lingua contestualizzata ad una decontestualizzata. È quindi molto di più di un'acquisizione di nuovi saperi e parole: è un processo di decostruzione e ricostruzione delle rappresentazioni di sé e del proprio progetto di vita; Le parole del corpo: anche il linguaggio non verbale, la parola del corpo, può avere significati diversi in contesti differenti. Il comportamento non verbale è fatto di messaggi cinesici, posizioni e movimenti del corpo che assumono un significato comunicativo (la postura del corpo, la gestualità delle braccia e delle mani, la mimica del volto e lo sguardo). È fatto di messaggi prossemici, definiti sulla base di categorie quali “distanza/lontananza” e di concezioni differenti di ciò che si intende per spazio intimo, personale, sociale, pubblico. Il primo contatto, i modi di salutare, di occupare uno spazio comune e di definire i confini tra sé e gli altri portano a galla le differenze, i tabù, le ambiguità di un linguaggio del corpo non condiviso. Nel microcosmo del gruppo ( classe o qualunque altra tipologia di gruppo) si ritrovano insieme individui abituati a stabilire relazioni ad “alto contatto” attraverso abbracci, strette di mano prolungate, vicinanza dei corpi; altri che invece possono leggere l'eccessiva vicinanza come minacciante o invasiva (comunicazione non verbale a basso contatto). Anche lo sguardo o un sorriso possono avere significati diversi nelle varie culture; Spazio e tempo: due categorie segnate profondamente dalle differenze. Il significato della casa e della dimora, ad esempio, può sottolineare l'idea di intimità, di confine inviolabile, di distinzione netta tra interno ed esterno; o, viceversa, proporre il luogo privato come spazio aperto all'incontro e alla condivisione senza che vi sia la necessità di seguire rigidi e codificati “riti di accesso” (telefonata, appuntamento, rispetto della privacy). La formazione è saldamente ancorata al concetto di tempo che la definisce, la determina, la connota. Tempo per sé, per apprendere, tempo per fermarsi a pensare, tempo per elaborare un progetto. Formatore: Vincenzo La Monica, Milazzo Angelo Attività 7.1, 7.2, 7.3, 7.4, 7.5, 12.1, 12.2, 12.3, 12. 4, 12.5, 12.6, 16.1, 16.2, 16.3, 16.4, 16.5, 20.1 , 20.2, 20.3 Attività di progetto a cui si riferiscono i contenuti: ‐ Il territorio diocesano: povertà, criticità e risorse ‐ L’Osservatorio diocesano delle Povertà e delle Risorse; ‐ La ricerca sociale: metodologie e tecniche. 41)
Durata: La formazione specifica avrà una durata di72 ore Altri elementi della formazione 80
42)
Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Si rinvia al sistema di monitoraggio verificato dall’UNSC in sede di accreditamento 81