analisi del periodo
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ANALISI DEL PERIODO Sintesi degli argomenti studiati 1. Il periodo è un pensiero compiuto, formato da una o più proposizioni, organicamente collegate tra loro, separato dal resto del discorso con un segno di punteggiatura forte. 2. In un periodo il numero delle proposizioni corrisponde al numero di verbi (predicati) di modo finito (espressi o sottintesi) o di modo indefinito che possono però ridursi in modo finito. (N.B. Ricorda: i verbi ausiliari, i servili, i fraseologici formano un unico predicato con il verbo che accompagnano. Es. Stava dormendo. L’infinito e il participio, se sono usati come nomi, non costituiscono predicato verbale. Es. Quel bambino ama molto correre (= la corsa) 3. Il periodo può essere: a. semplice, se formato da una sola proposizione principale; b. composto, se formato dalla proposizione principale e da una o più proposizioni coordinate; c. complesso, se formato da una proposizione principale e da una o più proposizioni secondarie. 4. La proposizione ha nel periodo una precisa funzione, un proprio ruolo. Nell’analisi del periodo occorre stabilire se essa è : Può cioè stare da sola, è grammaticalmente indipendente, non ha bisogno di congiunzioni, preposizioni, … che la introducano e regge tutte le altre proposizioni presenti nel periodo. principale La proposizione principale può avere solo verbi di modo finito. Una volta individuata se ne deve stabilire la tipologia ( enunciativa, interrogativa, esclamativa, desiderativa, volitiva). Piove. Giacomo è un ragazzo intelligente, ma troppo svogliato. Mentre usciva, mio fratello è inciampato sul tappeto, cadendo rovinosamente a terra. Ho fame. Mi ascolti? Mi hai spaventato! Ah, se potessi andare in vacanza! Esci! Abbiamo deciso, se non sbaglio, di rimandare il racchiusa fra due virgole, due parentesi, due trattini) viaggio al mese prossimo. e non è essenziale nel messaggio. Quando è inserita in un periodo, ma non incidentale ha legami sintattici con esso (spesso è coordinata Se è collegata a una principale o a una subordinata in modo da mantenerne lo stesso ruolo. La coordinazione può avvenire per asindeto (senza congiunzioni) o per polisindeto (mediante congiunzione coordinante1). Una volta individuata se ne deve stabilire la tipologia ( copulativa, disgiuntiva,…) 1. Entrai dal portone , attraversai il cortile , bussai. L'armadillo vive nell'America del Sud e si nutre prevalentemente di insetti. 1 Quando dipende da un’altra proposizione (detta reggente) sia dal punto di vista grammaticale che semantico (cioè relativo al significato). E’ spesso collegata mediante congiunzione subordinante2. Viene classificata in base a tre criteri: 1. distanza dalla principale (se dipende dalla principale o da una coordinata alla principale è detta di 1 ° grado, se dipende da una subordinata di 1° grado sarà detta di 2° grado, ecc. subordinata 2. modo del verbo: può avere il verbo in un modo finito (indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo) , in questo caso viene detta esplicita, o il verbo in un di modo indefinito (infinito, participio, gerundio) in questo caso viene detta implicita 3. tipologia ( causale, finale, temporale, modale, strumentale,…) 1 Ti ho fatto aspettare perché non trovavo le chiavi dell’auto. Noto = prop. principale che provate molto interesse per le lezioni di informatica = prop. subordinata di 1° grado che sta tenendo il professor Rossi. = prop. subordinata di 2° grado Questo è inammissibile, che nessuno abbia fatto (modo congiuntivo) i compiti. Elisa ha una grande smania di andare (modo infinito) alle scuole superiori. Quando sono triste, ( subordinata temporale) mi consolo con una tazza di cioccolata. LE CONGIUNZIONI COORDINANTI Uniscono due o più proposizioni con lo stesso valore sintattico all'interno di un periodo. Le congiunzioni coordinanti si dividono in copulative, disgiuntive, avversative, conclusive, dichiarative, correlative. Nella tabella seguente si mostrano le varie congiunzioni coordinanti. Tipo Funzione Congiunzioni Esempio Copulative Uniscono due frasi. E, né, neanche, neppure, Giorgio salì sul tram e nemmeno,… timbrò il biglietto. Pongono in alternativa Disgiuntive due elementi. Ringrazia subito Clelia O, oppure, altrimenti, in del regalo, altrimenti caso contrari,… si offende. Uniscono eventi o concetti che si Avversative contrappongono l'un l'altro. Ma, anzi, d'altra parte, Aveva promesso di eppure, nondimeno, però, aiutarci, eppure non si tuttavia,… è fatto vivo. Introducono una Conclusive conclusione o una conseguenza. Allora, dunque, perciò, pertanto, quindi,… Le valigie sono pronte, perciò possiamo partire. Cioè, infatti, difatti, ossia, vale a dire,… Lisa adora il blu, infatti indossa sempre qualcosa di quel colore. Introducono una Dichiarative spiegazione, una precisazione. Correlative Mettono in relazione due E... e; né... né; o... o; sia... O troviamo insieme 2 frasi 2 sia; non solo... ma anche; una soluzione, o … smettiamo di discutere. LE CONGIUNZIONI SUBORDINANTI Uniscono due proposizioni all'interno dello stesso periodo ponendo l'una alle dipendenze dell'altra. Si dividono in dichiarative finali consecutive comparative condizionali eccettuative avversative che, come, … affinché, perché, … così che, tanto che, … più che, come, … se, purché, qualora, … fuorché, tranne che, … mentre, quando, … temporali causali modali concessive interrogative limitative esclusive quando, mentre, finché, … perché, poiché, siccome, … come, … sebbene, quantunque, … perché, come, se, … a meno che, eccetto che, , … senza, senza che, … LA PROPOSIZIONE SUBORDINATA La proposizione soggettiva fa da soggetto alla proposizione reggente. Soggettiva Oggettiva E' introdotta da forme impersonali (sembra... pare...; si dice... si pensa...; è giusto... è necessario...). La proposizione oggettiva fa da complemento oggetto ad una proposizione reggente. La proposizione interrogativa indiretta formula una domanda in forma indiretta, cioè dipende da Interrogativa un verbo come "chiedere", indiretta "domandare", e non ha un punto interrogativo alla fine. Può essere introdotta da: pronomi o aggettivi interrogativi: chi, Nella forma esplicita è introdotta da che e vuole il verbo al modo indicativo o congiuntivo (talvolta il condizionale). Nella forma implicita ha l'infinito preceduto o meno dalla preposizione di. Nella forma esplicita è introdotta da che e vuole il verbo al modo indicativo o congiuntivo (talvolta il condizionale). Nella forma implicita ha l'infinito preceduto o meno dalla preposizione di ., a volte dalla preposizione a. Nella forma esplicita, si usa l'indicativo quando si suggerisce un'informazione; si usa il congiuntivo se si esprime un dubbio; infine si usa il condizionale se la proposizione è introdotta da se. Sembra che il tempo si metta al brutto. E’ bene ascoltare con attenzione la spiegazione. Il giornalista ha supposto che la notizia fosse infondata. La radio ha annunciato di sospendere alcune trasmissioni per uno sciopero dei giornalisti. Dimmi dove sei andato. Chiedigli se parte oggi. Non so chi stia vincendo. A queste condizioni, non so se accetterebbe la scommessa. 3 quale, quanto; avverbi interrogativi: dove, da dove; congiunzioni che esprimono dubbio o interrogazione: quanto, come, perché, se. La proposizione dichiarativa specifica e precisa il significato di una parte della proposizione reggente. Il contenuto della Dichiarativa dichiarativa può essere anticipato da un nome ( il pensiero, la certezza, l’idea, l’impressione,…) o da un pronome dimostrativo ( questo, quello). La proposizione relativa si collega alla reggente con un pronome relativo (che, cui, chi, il quale,…) o un avverbio ( dove, laddove, dovunque) e ne specifica un elemento. La proposizione relative può essere propria e Relativa impropria: quella propria può essere trasformata in attributo o apposizione. Quella impropria ha la forma della proposizione relativa, ma ha la funzione di altre proposizioni (causale, finale, temporale, consecutiva e concessiva). Finale La proposizione finale indica il fine per cui si compie l'azione della proposizione reggente. Nella forma implicita il verbo è all'infinito. Non sapevo come spiegare il terribile incidente. Nella forma esplicita è introdotta da che e vuole il verbo al modo indicativo o congiuntivo, condizionale. Ho la certezza che tu mi abbia preso in giro. Nella forma implicita ha Ho sempre lottato l'infinito preceduto dalla per questo: preposizione di. difendere la libertà del mio paese. Nella forma esplicita è Cipollini, che è un introdotta da un pronome grande sprinter, ha relativo (che, cui, chi, il battuto il record di quale,…) o da o un Binda. avverbio ( dove, Chiamerò qualcuno laddove, dovunque) che mi spieghi... seguiti da indicativo, ( ha il valore di una congiuntivo, finale). condizionale . Nella forma implicita è espressa con un participio; può essere introdotta dalle preposizioni a, da e l’infinito; dal pronome relativo cui, con cui, di cui, del quale e l’infinito; Luca, amante del cinema (-= che ama il cinema) assiste tutte le sere ad uno spettacolo cinematografico. Non ho un amico con cui parlare. solo dall’infinito. Nella forma esplicita si esprime con perché, affinché, per far sì che ... e il congiuntivo. Nella forma implicita si esprime con l'infinito preceduto dalle preposizioni per, di, a . Vanno a casa affinché si asciughino i vestiti. Leggo il libro per divertirmi. 4 Causale Nella forma esplicita si esprime con poiché, perché, giacché, dal momento che ... e il La proposizione causale modo indicativo. indica la causa per la Nella forma implicita si quale avviene o non forma col participio avviene ciò che è espresso passato nella proposizione oppure col gerundio reggente. semplice (se l'azione è contemporanea a quella della reggente) e col gerundio composto (se l'azione è anteriore). Non acquistò il quadro perché costava troppo. Eliminato dal torneo, se ne tornò a casa. Avendo speso tutti i soldi, dormì sotto i ponti. 5 La proposizione consecutiva indica la conseguenza di quanto si Consecutiva afferma nella reggente della quale fa parte un avverbio che annuncia la conseguenza. Temporale Concessiva Modale La proposizione temporale indica una circostanza di tempo in cui avviene quanto è detto nella proposizione reggente. La proposizione concessiva indica una condizione (vera o supposta) in contrasto con quanto si afferma nella reggente. Essa equivale al complemento concessivo. La proposizione modale indica il modo in cui avviene ciò che è detto nella reggente. Nella forma esplicita si forma con che (così tanto che, al punto che ...) e il modo indicativo. Nella forma implicita è introdotta dalla preposizione da, + verbo all'infinito. Nella forma esplicita si forma con locuzioni e congiunzioni temporali (quando, mentre, dopo che, appena ,…) e l'indicativo. Si usa il congiuntivo quando inizia con prima che. Nella forma implicita si forma con l'infinito o il gerundio Nella forma esplicita si esprime con quantunque, nonostante, benché, quand'anche, sebbene ... e il congiuntivo. Era così distratto che spesso usciva in ciabatte. Ho mangiato da scoppiare. Ho avvertito una forte scossa di terremoto, mentre leggevo tranquillamente. Prima che la partita abbia inizio , intervisterò il portiere. Andando a casa ho incontrato Mario. Benché sia cresciuto, ancora non si allaccia le scarpe. Nella forma implicita con Continuò ad pure + il gerundio insistere pur Oppure con benché, avendo visto la sebbene, pur ... + stanchezza della participio passato. madre. Benché dimenticata da anni, l'immagine tornò viva alla sua memoria. Nella forma esplicita è' La festa è finita introdotta da come, nella come tutti si maniera che, aspettavano. comunque, quasi che... ed è all'indicativo se Hai agito come esprime certezza, o al avrei fatto io. congiuntivo o al condizionale per esprimere dubbio, possibilità. Nella forma implicita è La lettera iniziava espressa dal gerundio o omettendo i dall'infinito preceduto da saluti. La lettera con oppure a. iniziava col saltare i saluti. 6 La proposizione comparativa stabilisce Comparativa un paragone con quanto viene detto nella proposizione reggente. Nella forma esplicita è Il voto ottenuto è introdotta dalle più alto di quanto espressioni di quanto, di mi aspettassi. quello che, piuttosto che, come se e vogliono il verbo al modo indicativo o congiuntivo. Nella forma implicita sono formate da che + infinito. Si usa soprattutto nella forma esplicita. E' introdotta dalle congiunzioni mentre, quando, laddove spesso La proposizione rafforzatti da invece e avversativa indica un fatto o una situazione che vuole il verbo al modo Avversativa indicativo o risultano contrapposti a condizionale. quello che viene detto nella reggente. Nella forma implicita è espressa da invece di, anziché, al posto di, in luogo di seguiti dall’infinito. La proposizione strumentale indica il Strumentale mezzo con il quale si realizza l'azione espressa dalla reggente La proposizione eccettuativa introduce Eccettuativa un’eccezione rispetto a quanto è detto nella reggente. Niente mi è più gradito che fare una bella nuotata La giornata è stata bellissima, mentre noi l'aspettavamo piovosa. Invece di stare lì con le mani in mano, datti da fare. Esiste solo nella forma implicita. Di solito è formata col gerundio, più raramente con un infinito preceduto dalla preposizione con + articolo. La produzione scritta si migliora leggendo molto. Con il mangiare si soddisfa un bisogno fondamentale. Nella forma esplicita è introdotta da tranne che, fuorché, eccetto che, a meno che, salvo che, se non che, seguiti dal congiuntivo; con se non che è frequente l’indicativo. Nella forma implicita è introdotta dalle stesse locuzioni o da a meno di seguite dall’infinito. A meno che il treno sia in ritardo, arriveremo da te alle 18.00. Sono disposta a tutto, fuorché ad ascoltare le tue lamentele. 7 Limitativa Esclusiva Nella forma esplicita è introdotta da per quello che, per quanto, secondo che... e i verbi La proposizione limitativa indica i limiti sono all'indicativo o al congiuntivo. di ciò che viene detto nella reggente. Nella forma implicita il verbo è all'infinito ed è preceduto da a, per, in quanto a. Nella forma esplicita è introdotta da senza che, La proposizione esclusiva indica il fatto che … non s eguiti dal congiuntivo. o la situazione che vengono esclusi rispetto a Nella forma implicita è quanto detto nella introdotta da senza reggente. seguito dall’infinito. La proposizione condizionale esprime la condizione necessaria perché si verifichi quanto viene detto nella reggente. La proposizione condizionale insieme con la reggente forma il periodo ipotetico che può essere di tre tipi: 1 ° tipo o della realtà ("Se mi chiami, ti rispondo"); Condizionale 2° tipo o della possibilità ("Se mi procurassi più soldi, comprerei un CD"); 3° tipo o della irrealtà ("Se mio nonno fosse vivo, mi racconterebbe le fiabe"). Nella forma esplicita si forma con se e l'indicativo (quando la condizione è reale), oppure con il se e congiuntivo (se la condizione è possibile o irreale). Può anche essere introdotta dalle congiunzioni o locuzioni congiuntive qualora, nel caso in cui, purché, nell’ipotesi che seguite dal congiuntivo. Nella forma implicita si forma con il gerundio, con la preposizione a seguita dall’infinito. Per quel che ne so io, mi sa tanto che sarà bocciato. A cantare, tutti si credono bravi. Mi sveglierò senza che la sveglia suoni. Scendi dalla scala senza farti prendere dal panico. Se guarderò la televisione, mi addormenterò sul divano. Qualora la tintoria fosse ancora aperta, potrei ritirare i vestiti. Partendo tardi, perderemo il treno. Ad ascoltare i tuoi timori, non faremmo più nulla. Nel periodo ipotetico la proposizione condizionale si chiama protasi ( = premessa) , quella reggente apodosi (= conseguenza). 8 9