riva 86 domino dubai 162 m rose island lobster 65 sunrise yachts 45

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riva 86 domino dubai 162 m rose island lobster 65 sunrise yachts 45
RIVA 86 DOMINO
DUBAI 162 M
ROSE ISLAND LOBSTER 65
SUNRISE YACHTS 45 M AFRICA
DOMINATOR 29 M ILLUSION 8
CRN 60 M BLUE EYES
AB YACHTS AB 116
ITAMA SIXTY
REPORTAGE LÜRSSEN
LA RICCHEZZA AI TEMPI
DELLA RECESSIONE
2009
N° 31 - OTTOBRE - NOVEMBRE - 8 € - BIMESTRALE
Poste Italiane Spa - Sped. in A.P.
D.L. 353/03 (conv. in L. 27.02.04, n. 46) Art. 1, c. 1,
Al Timone
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DEBUTTO
DI QUALITÀ
Sunrise Yachts 45 m Africa
Con Africa, 45 metri, debutta un nuovo cantiere, Sunrise Yachts
con base in Turchia, ad Antalya. Lo yacht, progettato da Paolo
Scanu, è stato presentato al Monaco Yacht Show dove ha riscosso
notevole successo. Di Franck Van Espen e Cecile Gauert Foto di Matthieu Carlin
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Sunrise
Yachts 45 m
Africa
I
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LUNGHEZZA F.T. 43 M
LARGHEZZA 8,83 M
IMMERSIONE 2,70 M
MATERIALE DI COSTRUZIONE ACCIAIO/ALLUMINIO
DISLOCAMENTO A PIENO CARICO 380 T
SERBATOI CARBURANTE 60.000 L
SERBATOI ACQUA 13.400 L
MOTORIZZAZIONE 2 X MTU 12V2000M70 1B
VELOCITÀ MAX 15 NODI
VELOCITÀ DI CROCIERA 12 NODI
AUTONOMIA 5.000 MIGLIA A 12 NODI
GENERATORI 2 X KILOPAK K-80
STABILIZZATORI QUANTUM ZERO SPEED
ARIA CONDIZIONATA WEBASTO
PROGETTO STUDIO SCANU
INTERIOR DESIGN FRANCK DARNET
COSTRUTTORE SUNRISE YACHTS
WWW.SUNRISEYACHTS.COM
Il cantiere Sunrise si presenta con le carte in regola. Abbiamo visitato la sua sede di
Antalya e visto il primo yacht, Africa, un 45 metri progettato da Paolo Scanu, prima che salpasse alla volta della Costa Azzura (e del Monaco Yacht Show) e chiacchierato lungamente
con i due titolari, Herbert P. Baum e Guillaume Roché, entrambi imprenditori di successo
con un back ground professionale di tutto rispetto. Baum ha fondato, e poi venduto a DHL,
una delle maggiori società di logistica europee; una sua società ha costruito, tra l'altro, il
quartier generale della Lufthansa a Colonia e via discorrendo, con attività nel settore del
lusso, su entrambe le sponde dell'Atlantico. Roché, parigino di nascita e giramondo dall'età
di 12 anni quando partì con i suoi per una circumnavigazione del globo in barca a vela, ha
studiato architettura navale e fondato, nel 1998, un cantiere navale in Turchia. Uscito dalla
società, è stato consulente di vari cantieri negli Stati Uniti, in Turchia e Danimarca. Quando
i due si incontrarono, Baum, che stava pensando di farsi costruire uno yacht più grande del
Moonen che possedeva allora, chiese a Roché un consiglio sul contenimento dei costi di costruzione. La risposta fu di costruire parecchie unità del medesimo modello per ammortizzare
i costi di progettazione e ingegnerizzazione. Baum e Roché si resero conto di avere molte affinità
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SUNRISE YACHTS DEBUTTA CON QUESTO MAGNIFICO 45 METRI PROGETTATO
DA PAOLO SCANU E COSTRUITO NEI NUOVI CANTIERI DI ANTALYA
e che sarebbe stato opportuno unire le rispettive esperienze per partire per una nuova impresa: un cantiere in grado di costruire yacht di qualità ad un prezzo competitivo rispetto ai
produttori italiani e nord-europei. Ecco, in sintesi, l'origine di Sunrise Yachts. Partendo dal
presupposto di voler costruire yacht di qualità, l'unico modo per contenere i costi era quello
di trovare un paese con manodopera qualificata a basso costo. Dopo aver valutato vari paesi
quali Polonia, Brasile, Argentina, Slovenia e Cina, Baum e Roché optarono per la Turchia
che offriva il miglior rapporto qualità /prezzo. In Turchia la manodopera costa un terzo
rispetto ai paesi europei. La Cina offriva la possibilità di un risparmio ulteriore ma il rischio,
a livello imprenditoriale, era maggiore e maggiori le difficoltà per il reperimento di manodopera di buon livello. Con un investimento di circa 20 mln di euro, a partire dal 2005 è stato
creato un cantiere moderno con ottime strutture ad Antalya, la cui condizione di porto franco
ha attratto molti investitori. Nei pressi del cantiere Sunrise Yachts, sorgono anche i cantieri
Vicem e Peri Yachts. Per la creazione del primo modello Sunrise fu contattato Paolo Scanu,
apprezzato progettista recentemente scomparso, e nel giro di dieci mesi il cantiere era pronto
a partire con la costruzione dei due primi 45 metri. Il primo esemplare della serie è Africa,
il secondo verrà varato tra un anno. Qualche mese fa Sunrise Yachts ha iniziato una collaborazione con Espen Øino per lo sviluppo di tre piattaforme navali per la realizzazione di yacht
dai 47 ai 57 metri (vedi Concept & Design, Sunrise Yachts 47 m).
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Franck Darnet ha progettato
interni accoglienti e con un
atmosfera resa suggestiva da chiari
richiami al continente africano.
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La cabina armatoriale
ESTERNI & INTERNI
occupa la parte prodiera
Ci accostiamo a Africa, ormeggiata nella baia di Antalya, che scintilla con il suo scafo bianchissimo appena pitturato. Lo yacht, con scafo dislocante in acciaio ad alta resistenza e sovrastruttura in alluminio, si sviluppa su quattro ponti. Le linee sono classiche e decisamente
eleganti. Una volta a bordo si ha un'immediata sensazione di spazio e solidità. Ampi corridoi
laterali, grande pozzetto, un sun deck di dimensioni eccezionali per un 45 metri. Stando sul
sun deck con lo yacht in navigazione non si sente che il brusio della rotazione dei radar Furuno e il fruscio del vento. I motori non si sentono e le vibrazioni sono assenti. La parte prodiera del sun deck è interamente occupata da un prendisole enorme con una vasca jacuzzi.
Al centro del ponte sole è stata allestita una zona pranzo con bar e barbecue protetti da un
hard top ben inserito nel profilo. Le scale che collegano i ponti sono larghe e comode. L'equipaggio può utilizzare un portavivande che collega la sala da pranzo sul sun deck con la cucina
sul ponte principale, attrezzata con elettrodomestici Gaggenau e un fenomenale grill Teppanyaki. La cucina principale, adiacente alla sala da pranzo formale, ha un accesso diretto ad
una grande cella frigorifera dove si possono stivare le provviste deperibili nel caso di lunghissime traversate (Africa ha infatti un'autonomia di 5.000 miglia). Girando per i ponti,
prima di arrivare in sala macchina, notiamo che le attrezzature di coperta sono di eccellente
qualità. Bitte e verricelli di tonneggio e salpancore sono Muir, azienda neozelandese che fornisce i migliori cantieri costruttori di megayacht. La sala macchine su due livelli è uno degli
orgogli del cantiere. Una scaletta conduce al bilge deck dove, percorrendo un tunnel, si incontrano vari impianti: dissalatori, stabilizzatori, thruster e serbatoi. Un'ispezione attenta
del ponte principale
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dell'impiantistica conferma l'ottima impressione delle tecniche costruttive. In un locale separato sono collocati i generatori e c'è anche una saletta di controllo dotata di aria condizionata. Il garage è abbastanza grande da accogliere un tender, due Vespe, e una Harley
Davidson da collezione “Rocker C”. Un'imbarcazione di servizio è invece alloggiata a prua,
nella zona di manovra.
Il comandante Mike Conquest ha seguito le ultime fasi della costruzione di Africa: “Una
delle caratteristiche di Africa sono i suoi volumi e come questi volumi sono stati utilizzati.
A bordo ci si muove benissimo sia nelle zone ospiti che in quelle tecniche. Il ponte inferiore,
il tunnel del bilge deck e la sistemazione di spazi e locali per lo stivaggio sono eccezionali
per uno yacht di questa dimensione. I volumi sono però avvolti da linee eleganti, lo yacht
ha un gran bel design esterno. Mi avrebbe fatto piacere seguire la costruzione sin dall'inizio
ma, anche essendo arrivato quando la costruzione era già a buon punto, devo dire che la
collaborazione con il cantiere è stata ottima e ci hanno 'accontentati' in molte delle nostre
richieste. La sistemazione dell'equipaggio è in quartiere ampio e confortevole e i locali di
servizio sono collocati in modo da facilitarci il lavoro a bordo”.
La distribuzione degli ambienti segue uno schema classico con una grande suite armatoriale
a tutto baglio nella parte prodiera del ponte principale, quattro spaziose cabine per gli ospiti
nel lower deck a centro nave, distribuite attorno ad un'ampia lobby. Gli interni sono stati
affidati ad un nome nuovo nel mondo dei motoryacht, il francese Franck Darnet di Nantes,
che ha già dato eccellente prova della propria abilità con la realizzazione degli interni di
grandi yacht a vela. Una dei suoi più recenti progetti è quello del 120' Nahema. Per il primo
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Il saloncino sull'upper deck
ospita un pianoforte a
coda. Per gli ospiti sono
previste 4 comode cabine
sul ponte inferiore.
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Sunrise ha creato un'atmosfera moderna e confortevole tutta giocata sui toni della terra,
beige, marrone che si abbinano bene con i tocchi etnici voluti dall'armatore e che fanno
tanto... Africa. Molto belle le foto naturalistiche di Richard Du Toit che spiccano sulle pareti
in makore, un legno africano dalle tonalità bruno rossastre. Quattro tronchi rivestiti in pelle
sostituiscono i tavolini bassi della zona living. Un esempio dell'abilità degli artigiani che
hanno collaborato alla realizzazione di Africa è dato dalla magnifica tavola da backgammon
intarsiata e dalla pavimentazione in legno con inserti in acciaio.
Il comandante ci porta in timoneria. “Lo spazio non è straordinario ma la timoneria è equipaggiata nel migliore dei modi, sia per le apparecchiature presenti che per la loro disposizione. Il cantiere mi ha lasciato scegliere e sono molto soddisfatto. Spesso i designer pensano
all'estetica e alla simmetria non badando alla praticità. Anche le due postazioni esterne godono di un'ottima visibilità”.
Nel suo complesso Africa testimonia la qualità raggiunta in poco tempo dal giovane cantiere
che è pronto ad affrontare la sfida della costruzione di yacht più grandi. Guillaume Roché e
Herbert Baum sono molto soddisfatti del risultato raggiunto con Africa: “Il grande rammarico è che il nostro amico Paolo Scanu non sia più con noi per festeggiare il completamento
del nostro comune progetto. Crediamo proprio che Sunrise Yachts sia riuscito a costruire il
miglior 45 metri presente oggi sul mercato in termini di rapporto qualità/prezzo”.
•
"CREDIAMO CHE SUNRISE YACHTS SIA RIUSCITO A COSTRUIRE
IL MIGLIOR 45 METRI PRESENTE SUL MERCATO IN TERMINI DI
RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO". Guillaume Roché e Herbert Baum
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Dotata di due motori Mtu
12V 2000 M70, Africa ha
un'autonomia di 5.000 miglia.
Sotto, la timoneria: il
comandante, che ha seguito
buona parte della
costruzione, si dice molto
soddisfatto della
strumentazione di bordo.
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