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INFO TIBET & BEIJING
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- info generali: capitale Pechino (e Lhasa, a seconda di come la vedete sul Tibet…), valuta yuan, bancomat
a Pechino ovunque, in Tibet nelle grandi città – fate scorta di yuan a Lhasa e Shigatse. Lingue cinese (e
tibetano in Tibet), se non parlate inglese non preoccupatevi: neanche loro! Per questo motivo, assicuratevi di
avere sempre con voi l’indirizzo del vostro hotel scritto in cinese, e se volete andare da qualche parte fatevi
scrivere dal vostro hotel l’indirizzo in cinese per mostrarlo al tassista o alla gente a cui volete chiedere
informazioni. Il visto per la Cina va fatto in anticipo, a Bruxelles costa 30 euro e servono 5 giorni, due foto,
un modulo compilato che potete ritirare in ambasciata o scaricare su Internet, una copia del biglietto aereo e
della prenotazione alberghiera – la lettera d’invito non serve più. Non scrivete sul modulo che volete andare
in Tibet, che siete giornalisti o diplomatici, sennò niente visto!
Per andare in Tibet le regole cambiano in continuazione, tanto per cominciare controllate che sia aperto agli
stranieri. Spesso a marzo (anniversario dell’esilio del Dalai Lama) scoppiano rivolte e la regione viene
completamente chiusa agli stranieri. A maggio 2009 per andare in Tibet bisognava avere una guida, un
driver e un permesso, e il procedimento per ottenere tutto quanto è questo (nota: se siete cinesi non vi
serve nulla di tutto ciò):
- fate il visto cinese all’ambasciata
- contattate via mail un’agenzia nella città cinese da cui volete partire per entrare in Tibet (dovete avere il
permesso in mano per poter prendere il treno o volo che dalla Cina vi porterà in Tibet) e negoziate il
“pacchetto” che vi interessa (volo o treno, driver, guida e permesso per l’itinerario che volete fare) – altri
commenti sull’agenzia più avanti.
- mandate all’agenzia una copia scannerizzata del vostro passaporto (la pagina con i dati personali e quella
con il visto cinese), e probabilmente vi chiederanno anche un anticipo di denaro (da spedire via bonifico o
Western Union)
- quando arrivate in Cina, l’agenzia vi consegnerà il biglietto del treno/aereo per il Tibet e una copia del
vostro permesso. Con questo potete salire sul treno/aereo. Arrivati a Lhasa, troverete la vostra guida con
l’originale del permesso (che tiene lui, perché deve farlo vedere ogni volta che entrate in un monumento).
L’alternativa a tutto cio’, se avete tempo, è andare in una delle “gateway cities” (Chengdu o Xining) e
organizzare tutto da lì, ma dovrete aspettare qualche giorno perché l’agenzia faccia tutte le scartoffie del
caso. In compenso, è un buon modo per trovare qualcuno con cui dividere il pacchetto e quindi la spesa, ma
dovete prima aspettare di trovare qualcuno con i vostri stessi piani e poi aspettare che l’agenzia prepari
biglietti e permessi. Se volete cercare qualcuno per dividere il viaggio, ma non avete tempo per aspettare a
Chengdu o Xining, potete provare a mettere un annuncio sul forum del sito della Lonely Planet: io ci sono
riuscita, ma tenete presente che se qualcuno si tira indietro all’ultimo, chi resta si ritroverà a pagare
all’improvviso un prezzo più alto visto il numero più ridotto di passeggeri…
Il numero massimo di passeggeri è 4, ed è ovviamente anche il modo di spendere meno per il tour. Tenete
presente che se volete potete anche andare da soli, come “gruppo di 1 persona”. Per avere un’idea del
prezzo, il mio tour da Xining (10 giorni, compreso guida, driver, permesso e treno) costava 780 euro per una
persona, 430 per 2, 320 per 3 e 230 per 4. Evitate i tour offerti a volte da agenzie cinesi in minibus da 15-20
persone, soprattutto se non siete abituati ai viaggi in gruppo. E in generale, fate in modo di avere una guida
tibetana, sia per motivi di comunicazione lungo il percorso, sia perché gli hotel tibetani sono molto più carini
di quelli cinesi, sia per un motivo culturale: preferite qualcuno che vi sappia spiegare chi sono le divinità nei
templi, o qualcuno che vi lobotomizzi dal mattino alla sera con la storia della “liberazione” del Tibet da parte
dei cinesi?
Altre info sull’agenzia: quale scegliete dipende anche da dove partite - le città di partenza classiche sono
Chengdu, Xining, Kathmandu, o in alternativa Pechino. Le offerte meno care sono solitamente da Chengdu e
Xining, che sono più vicine e dove ci sono più agenzie che si fanno concorrenza. Da entrambe si può
prendere il treno per Lhasa. Tra le due, Chengdu è più turistica, ha voli diretti dall’Europa (Amsterdam), e ha
la riserva naturale dei panda che può essere piacevole visitare in attesa di partire. Xining è veramente
brutta, ma è più facile trovare i biglietti del treno perché è una città più “piccola” (2 milioni di abitanti).
Agenzie consigliate dalla comunità dei viaggiatori sul forum della Lonely Planet: a Xining, Tibetan
Connections (quella che ho usato io); a Chengdu: l’agenzia del Sim’s Cozy Hostel; a Pechino: l’agenzia del
Leo Hostel. In ogni caso, assicuratevi di confermare l’itinerario e cosa è compreso o no: di solito i budget
tours non comprendono cibo, alloggio e biglietti d’ingresso ai monumenti. Cibo e alloggio costano veramente
poco - vedi più avanti – , i biglietti d’ingresso invece costano più o meno come da noi. Una cosa
fondamentale da tenere in conto quando si pianifica l’itinerario è l’altitudine: cercate di salire gradualmente,
un itinerario che vi porta al campo base dell’Everest (5200 metri) direttamente da Kathmandu (1200 metri) è
folle, e dormire al tent camp (5000 m) o al monastero di Ronghpu (4900 m), per quanto possa sembrare
incantevole, potrà farvi passare una notte decisamente meno incantevole. Se vi trovate da quelle parti e
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avete seri problemi d’altitudine, per scendere dovrete fare 100km di sterrato e attraversare un passo a 5200
metri…pensateci bene! Un itinerario più ragionevole, anche per chi viene dal Nepal, è volare a Lhasa (3600
m), restarci un paio di giorni, e risalire la Friendship Highway in direzione del Nepal fino all’Everest Base
Camp, per poi tornare a Kathmandu o indietro verso Lhasa. L’alternativa a dormire al tent camp o al
monastero di Ronghpu è Shegar, che non è tutta ‘sta bellezza, ma è a “soli” 4200 metri.
Se arrivate da Kathmandu, attenzione alle fregature: una classica è far pagare di più per un tour privato o in
un piccolo gruppo, e poi riunire gruppi in un pullmino più grande alla frontiera. Attenzione anche se volete
continuare a viaggiare in Cina da soli dopo il Tibet: il visto che vi danno a Kathmandu è un visto di gruppo di
15 giorni che non potete utilizzare per viaggiare da soli, non potete estendere, e annulla eventuali visti cinesi
che avete nel passaporto. Insomma, semplificatevi la vita e andata dal Tibet al Nepal, e non in senso inverso,
se potete.
- spostarsi: il treno per Lhasa, con l’80% del percorso sopra i 4000 metri, è un must sulla lista di molti
viaggiatori – e di molti cinesi, quindi trovare i biglietti è molto difficile. Le agenzie di solito hanno più fortuna,
ma se siete sfortunati potete provare a prendere il treno non all’andata, ma al ritorno dal Tibet, quando di
solito è mezzo vuoto. Il prezzo di un biglietto di seconda classe da Xining è di circa 80 euro, con una piccola
differenza a seconda se si ha la cuccetta in basso, in mezzo o in alto. I cinesi adorano la cuccetta in basso,
quindi se avete la cuccetta in basso e ne preferite un’altra, ogni cinese di solito sarà felice di fare cambio. Il
treno è modernissimo e il modo con cui è stata costruita la ferrovia impressionante – non temete di finire su
un treno scassato con 50 persone per sedile, è esattamente il contrario! Gli scompartimenti non hanno porte,
e le finestre del treno non si possono aprire perché viene pompato ossigeno nel treno per controbilanciare
l’effetto dell’altitudine (in parte, perché gli scompartimenti non sono pressurizzati come ad esempio un
aereo: c’è solo più ossigeno che fuori). In compenso, da Golmud in avanti non è permesso fumare (e succede
davvero!) – tra questo e l’ossigeno, dovreste riuscire a respirare! Sul treno c’è un vagone ristorante
abbastanza caro (200Y a tavolo, vedete quante persone riuscite a stringere intorno a un tavolo!), ci sono
rubinetti di acqua bollente che potete usare per fare il tè o zuppe istantanee, bagni alla turca abbastanza
puliti, e lenzuola e coperte pulite e calde. C’è anche un nastro registrato che dalla mattina alla sera vi
racconta la storia del treno e un sacco di propaganda – se guardate bene nel corridoio, troverete il pulsante
che renderà il vostro soggiorno sul treno più lieto: quello per spegnere l’altoparlante sulla vostra testa!
I voli da e per Lhasa sono molto cari (250 euro one-way Lhasa-Pechino è un prezzo normale), quindi se
avete delle miglia, potrebbe essere un buon momento per usarle (Air China fa parte di Star Alliance,
Southern China Airlines di Skyteam). Siti cinesi consigliati sul forum della Lonely Planet per comprare biglietti
aerei in Cina (il prezzo non cambia, ma il vostro numero di carta di credito dovrebbe essere in buone mani):
http://www.elong.com , http://www.travelzen.com , http://www.ctrip.com .
Una volta in Tibet, il modo per spostarsi tra città è uno solo: il vostro driver – non vi è permesso prendere i
mezzi pubblici. In città, siete liberi di andare a piedi dove vi pare, ma per entrare nei monumenti dovete
essere con la guida (che deve mostrare ogni volta il permesso). A parte questo, siete liberi di passeggiare,
andare per negozi, a cena ecc. senza avere la guida appresso. Se non siete abituati a girare in gruppo o con
la guida, potete fare come abbiamo fatto noi, ovvero visitare i monumenti e poi salutare la guida e dargli
appuntamento per il giorno dopo – e continuare a esplorare la città per conto vostro.
A Pechino, la metropolitana è economica, pulitissima, super-tecnologica e semplice da usare. Ogni volta che
entrate in una stazione dovete passare la borsa ai raggi X (anche per entrare a Piazza Tienanmen, tra
parentesi). I bus sono già più complicati… Se prendete un taxi, assicuratevi che il tassista accenda il
tassametro, e assicuratevi di avere l’indirizzo della vostra destinazione scritto in cinese. Da e per l’aeroporto
l’alternativa al taxi, a meno che il vostro volo non arrivi nel cuore della notte, è la metro fino a Dongzhimen
(lungo la linea circolare blu, o capolinea della linea arancione) + la navetta per l’aeroporto, assicuratevi di
prendere quella per il terminal giusto, il nuovo terminal è a km di distanza dagli altri e sbagliare terminal con
poco tempo di margine può voler dire perdere il volo.
- dormire: budget hotels in Tibet, ostelli a Pechino. In Tibet gli hotel tibetani sono solitamente più carini e
più economici di quelli cinesi. Noi abbiamo speso tra i 2 e i 4 euro in dorm, e tra i 3 e i 7 euro a testa in
stanza doppia (a volte con bagno, a volte senza). Anche negli hotel con l’aria più stilosa, potete sempre
chiedere se esistono dorm o stanze meno care – di solito vi danno le stanze delle guide, che sono più basiche
e col bagno in comune ma molto meno care. Consigliato a Lhasa: lo Yak Hotel, non dimenticatevi di andare
sul roof terrace per una bella vista sul Potala Palace. Da notare che in tutti i posti dove abbiamo dormito in
Tibet non abbiamo mai avuto freddo (credo grazie alle spettacolari coperte, immagino di lana di yak), mentre
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alla stessa altitudine in Nepal si congelava. Insomma, il sacco a pelo potete lasciarlo a casa. Invece l’acqua
calda spesso viene dai pannelli solari, quindi fate la doccia prima del tramonto se volete l’acqua calda.
A Xining, il Lete Hostel è un ottimo ostello, e al suo interno si trova l’agenzia Tibetan Connections.
A Pechino, Beijing Downtown Backpackers è un ostello spettacolare, pulitissimo e ben organizzato: i dorm
hanno aria condizionata e bagno in stanza, e la colazione è compresa nel caffè a lato dell’ostello. La location
è perfetta (in un hutong super-cool pieno di negozi trendy, caffè e bar), e l’ostello organizza ottimi tour per
fare trekking sulla Grande Muraglia in una parte della muraglia non invasa dai turisti.
- mangiare: il cibo costa veramente poco: in un “baracchino” cinese potete mangiare con meno di 1 euro, e
anche in un ristorante carino un pasto normale costa solo un paio di euro.
Cosa si mangia? In Tibet la parola d’ordine è yak: carne di yak, tè di burro di yak, formaggio di yak, ecc. E
ricordatevi che l’acqua bollita, che di solito è sicura, può non esserlo a 4000 metri e dintorni, dove bolle a
una temperatura più bassa che potrebbe non essere sufficiente a uccidere batteri vari (se siete voi a bollirla,
fatela bollire più a lungo).
A Pechino c’è di tutto, dalla famosa anatra laccata, alle bancarelle con gli scorpioni vivi infilzati su uno
stecchino che muovono ancora le zampine (la via con le bancarelle di cibo strano, se volete provare, è
Wangfujing Dajie), a McDonald’s. Se volete fare i locals, comprate uno yogurt da passeggio da bere con la
cannuccia.
- pericoli: in Tibet, come già detto, fate molta attenzione al mal d’altitudine. Il sole è molto forte, quindi non
dimenticate occhiali da sole, cappello e crema solare. Sempre in Tibet, attenzione ai militari – a Lhasa sono
ovunque (anche sui tetti), in assetto da sommossa e armati. Non sono lì per voi, ma evitate assolutamente di
fotografarli. Ovviamente evitate discorsi politici, riferimenti al Dalai Lama (le foto del Dalai Lama sono
proibite in Tibet, così come immagini della bandiera tibetana) e simili – non tanto per voi, quanto per i
tibetani con cui potete trovarvi a parlare. In Tibet si avverte molto chiaramente la sensazione di non essere
liberi; se per voi vuol semplicemente dire dover andare in giro con la guida e fare un paio di scartoffie per
poter entrare, per i tibetani la realtà è veramente triste.
- itinerario: Xining – treno per Lhasa – Lhasa - Gyantse –Shegar – Everest Base Camp – Sakya – Shigatse
– Lhasa – Pechino (& Grande Muraglia) (16 giorni)
- attività: in Tibet, decine di monasteri da visitare – assicuratevi di andarci quando le cappelle sono aperte
(di solito al mattino), perché è quando di solito visitano i pellegrini. Al monastero di Sera, a Lhasa, non
perdetevi il dibattito dei monaci, ogni pomeriggio dalle 15 alle 17. Al Potala, per entrare dovete mostrare il
passaporto (anche al mausoleo di Mao a Pechino), e se avete acqua, cibo o oggetti taglienti dovrete
depositarli all’ingresso, ma potrete recuperarli all’uscita. Al Tent Camp sotto il Campo Base dell’Everest c’è un
ufficio postale dove se volete potete farvi mettere un timbro dell’Everest sul passaporto.
A Pechino, non perdetevi la vista della Città Proibita dalla cima della collina nel Jingshan Park che si trova dal
lato nord.
se avete voglia di camminare, il trekking della Grande Muraglia proposto dall’ostello (Beijing Downtown
Backpackers – 26 euro) è spettacolare, e copre una parte della muraglia non restaurata e praticamente priva
di turisti. Si può anche campeggiare sulla muraglia – informatevi sui posti dov’è possibile e come arrivarci, se
siete interessati.
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