FEDERAZIONE ORDINI DEI FARMACISTI

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FEDERAZIONE ORDINI DEI FARMACISTI
FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 08/12/2014
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INDICE
IN PRIMO PIANO
Il capitolo non contiene articoli
SANITÀ NAZIONALE
08/12/2014 La Stampa - Nazionale
Telethon torna in tv La maratona benefica ora è #ognigiorno
5
08/12/2014 Il Fatto Quotidiano
Donne e cuore: discriminate anche in corsia
6
08/12/2014 Il Fatto Quotidiano
PREVENIRE, MEGLIO CHE CURARE
8
08/12/2014 Il Fatto Quotidiano
Montaigner e la cura rimasta nel cassetto
9
08/12/2014 Il Fatto Quotidiano
" Addio trapianti vado in Africa a curare Ebola "
10
07/12/2014 Il Manifesto - Nazionale
Cartoline dal Belpaese reale
12
08/12/2014 Corriere Economia
Un'alleanza tra fondi e salute
14
08/12/2014 Men's Health
Devo organizzare una festa. Come scelgo birra e vino per rompere il ghiaccio?
15
VITA IN FARMACIA
08/12/2014 La Repubblica - Firenze
Viaggio al Farmaceutico militare la "casa" della cannabis di Stato
18
08/12/2014 La Repubblica - Firenze
Corruzione in sanità azienda sanitaria che vai misure disciplinari che trovi
20
PROFESSIONI
08/12/2014 Il Secolo XIX - Nazionale
QUELLA FEBBRE A FIOR DI LABBRA
22
PERSONAGGI
Il capitolo non contiene articoli
SANITÀ NAZIONALE
8 articoli
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La Stampa - Ed. nazionale
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Telethon torna in tv La maratona benefica ora è #ognigiorno
È lo slogan della campagna 2014, da oggi su Raiuno Fino a domenica raccoglie donazioni per la ricerca
VALENTINA ARCOVIO ROMA
Come ogni anno, ormai da un quarto di secolo, torna la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi della
Fondazione Telethon. L'obiettivo è di dare voce e sostegno a chi combatte ogni giorno contro le malattie rare.
L'iniziativa prevede, dall'8 al 14 dicembre, la tradizionale maratona televisiva Rai, che è stata annunciata su
Rai 1 dagli studi di «Domanica in» con Paola Perego e Pino Insegno. Con loro Fabrizio Frizzi, Paolo Belli e
Arianna Ciampoli per l'apertura ufficiale del numeratore che visualizza in tempo reale le donazioni. Il 12
dicembre in prima serata su Rai Uno appuntamento con lo show «Io Esisto» condotto da Frizzi, Flavio
Insinna, Massimo Giletti, Cristina e Benedetta Parodi. L'iniziativa si concluderà la domenica successiva, il 14
dicembre, con una puntata speciale in prima serata su Rai1 di «Affari tuoi» condotta da Insinna, che vedrà tra
gli altri ospiti anche Aldo Giovanni e Giacomo, Alessandra Amoroso, Nino Frassica e Frizzi. Non mancherà
neanche il classico appuntamento nelle duemila piazze italiane, il 13 e il 14 dicembre, dove sarà possibile
ricevere un maxi cuore di cioccolato e sostenere la ricerca con una donazione minima di 10 euro. La
campagna Telethon, inoltre, raggiunge anche i social network con un hashtag che è anche il leitmotiv della
campagna «La nostra maratona è #ognigiorno». Rimarrà invece attivo fino al 16 dicembre il numero solidale
45501: per ogni sms inviato da cellulari personali (Tim, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile, CoopVoce e
Noverca) si possono donare 2 euro. Si possono donare 2 euro anche per ciascuna chiamata fatta allo stesso
numero da rete Twt, TeleTu e ClaudItalia, mentre la donazione potrà essere di 5 o 10 euro per ciascuna
chiamata fatta sempre al 45501 da rete Telecom Italia, Infostrada e Fastweb. Inoltre fino al 31 dicembre è
attivo il Numero Verde CartaSi 800.11.33.77 per le donazioni con Carta di Credito. L'impegno della
Fondazione Telethon ha ormai raggiunto livelli record. Con un investimento in ricerca di oltre 420 milioni di
euro, sono stati finanziati ben 2.532 progetti con oltre 1500 ricercatori coinvolti e 450 malattie studiate. Grazie
al lavoro quotidiano dei ricercatori di Telethon sono state messe a punto terapie per alcune malattie rare
considerate un tempo incurabili (Ada - S cid, leucodistrofia metacromatica e sindrome di Wiskott Aldrich).
Molti bambini arrivano in Italia dall'estero per beneficiare delle terapie geniche, che nel loro caso
rappresentano l'unica speranza di cura. Trenta quelli provenienti da tutto il mondo che sono stati trattati con
le terapie messe a punto grazie alla Fondazione Telethon. Un lavoro quotidiano che è riconosciuta anche nel
mondo. Secondo un'indagine condotta dall'agenzia Thomson Reuters, che ha analizzato le pubblicazioni
scientifiche prodotte dal 2001 al 2014 dalle istituzioni leader di ricerca nel mondo, Telethon supera centri
quali Harvard, Stanford e Yale negli Stati Uniti, per numero di citazioni delle pubblicazioni, indicatore
internazionale di qualità della ricerca prodotta.
La curiosità «Grey'sAnatomy» siispiròaNaldini n Una curiosità: anche «Grey's Anatomy» si è ispirata alle
scoperte del ricercatore Telethon Luigi Naldini. La dottoressa Bailey salva nella fiction un bambino affetto da
una immunodeficienza congenita e ha la stessa intuizione che ebbe Naldini quando addomesticò il virus
dell'Hiv per renderlo veicolo sicuro per la terapia genica.
420
milioni di euro La cifra investita finora da Telethon in ricerca: finanziati 2.532 progetti
371
laboratori Sono coinvolti in progetti Telethon, con 1.547 ricercatori
Foto: STEFANO CAPRA /IMAGOECONOMICA
Foto: Il laboratorio Telethon dell'Istituto «Mario Negri» di Milano
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L'INCHIESTA L ' allarme: farmaci e cure studiati soltanto per gli uomini
Donne e cuore: discriminate anche in corsia
Chiara Daina
Discriminate perfino nel cuore. È la prima causa di morte anche per le donne. Ma le medicine sono studiate
soprattutto per gli uomini. E negli ospedali i medici spesso sono preparati per riconoscere i sintomi " maschili
" . Il racconto dei nostri lettori. » pag. 10 - 11 Sono di più le donne che muoiono per un attacco cardiaco di
quelle stroncate dal tumore al seno. Il rapporto, secondo l ' American heart association, è di uno a sei. Chi l '
avrebbe mai detto. Non solo. In età fertile il rischio nelle femmine di essere colpite da infarto è più alto del
quattro per cento di quello dei maschi. Una differenza che si mantiene sotto i 65 anni. Poi è l ' uomo a
pagarne maggiormente le conseguenze. Un bilancio contro le aspettative, che coglie impreparate le pazienti,
ma anche molti cardiologi. Il motivo? Un pregiudizio di genere che ha influenzato studi, ricerche e manuali di
medicina. " Si crede che le donne fino alla menopausa siano protette dagli ormoni e grazie al ciclo mestruale
abbiano un sangue più fluido. Ma è un errore " spiega Carmelo Cernigliaro, primario emerito di cardiologia a
Novara, il primo in Italia ad aver sperimentato negli anni Ottanta il trattamento dell ' infarto attraverso l '
apertura delle coronarie occluse. Così i sintomi presi come riferimento per un attacco di cuore sono sempre
stati quelli che si manifestano esclusivamente negli uomini: un dolore costrittivo al torace che può estendersi
al collo, alle braccia e al dorso, e un senso di oppressione allo stomaco. Test sugli uomini " I farmaci vengono
testati sul 70 per cento degli uomini e appena il 30 per cento delle donne - s o t t olinea il medico - Ma queste
non rispondono alle stesse stimolazioni perché i loro recettori sono diversi, hanno le coronarie più piccole e
strette e la microcircolazione è meno efficiente. Per questo sono più predisposte alle malattie del muscolo
cardiaco " . La diagnosi quindi non vale per entrambi i sessi. La difficoltà sta nel fatto che nelle donne i
segnali sono più vaghi, spesso scambiati per un disturbo d ' ansia, un po ' di stress emotivo, niente di più.
Arrivano al pronto soccorso con respiro affannoso, un senso di malessere generale, sudorazione, diarrea,
nausea e vertigini. Il quadro clinico è sottovalutato e di solito vengono rispedite a casa con un consiglio: " Si
faccia vedere da un neurologo e poi da uno psicologo " . E rassicurazioni. " Non si preoccupi, è solo
stanchezza " . Un articolo del 26 settembre sul N ew York Times affrontava la questione. " Nel 1996 un '
indagine nazionale - si legge - dimostra che i due terzi dei medici ignorano le differenze di genere nei sintomi
dell ' infarto " . Solo nel 2001 l ' Istituto di medicina degli Stati Uniti ha analizzato una serie di dati che hanno
portato alla luce pregiudizi di genere in tutti i settori della ricerca medica. Nel tentativo di correre ai ripari " il
National institutes of helath ha annunciato che destinerà 10,1 milioni di dollari a fondo perduto agli scienziati
per includere più donne nei test clinici " e ottenere più informazioni. Oltreoceano lo chiamano " Hollywood
heart attack " , l ' infarto negli uomini, una scena forti, drammatica, quasi teatrale, ma vera. Nelle donne nulla
di simile. Anche da noi i numeri non devono più stupire. Il 3 dicembre è uscita l ' ultima indagine Istat sulle
principali cause di morte nel nostro Paese. L ' anno di riferimento è il 2012. Nelle femmine le prime due sono
le malattie cerebrovascolari (37.304 casi contro i 23.951 maschili) e le malattie ischemiche del cuore (37.140;
sono 600 in più quelli registrati nell ' altro sesso). Seguono i decessi per altre malattie al cuore (28.050;
20.334 negli uomini), per i disturbi ipertensivi (20.367), demenza e Alzheimer (18.226) e solo al settimo posto
ci sono le morti per un tumore maligno alle mammelle (12.004). In America l ' impatto è ancora più forte.
Secondo una ricerca del National Center for Health Statistics (NCHS) del 2009, la mortalità femminile è
dovuta in primo luogo a malattie cardiovascolari: 401mila casi, circa 20mila in più di quelli registrati negli
uomini. Al secondo posto quella per il cancro (270mila casi). L ' e l e t t ro c a rd i o g ra m m a soltanto ai
maschi C ' è un altro problema per le donne. Riguarda l ' accesso alle cure. " Una signora che accusa una
sindrome coronarica acuta viene trattata più timidamente, con meno tempestività, se poi è anziana si
preferisce non intervenire - lamenta Cernigliaro -. La paura è che muoia sotto i ferri. Ma l ' età anagrafica - a
ggiunge - non deve costituire un ostacolo alle terapie più adeguate " . I numeri, ancora una volta, ne sono la
prova. Solo al 29 per cento delle pazienti viene effettuato un elettrocardiogramma entro dieci minuti, un
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tempo vitale, contro il 38 per cento degli uomini. " Il resto viene fatto in ritardo " dice il medico. Anche l ' i
ntervento di angioplastica (cioè la dilatazione della coronaria mediante un impianto di stent, una specie di
spirale) viene eseguito entro i 90 minuti neanche nella metà dei casi (il 48 per cento; il 66 negli uomini). Lo
rivela uno studio del Canadian medical association journal (Cmaj), una delle più importanti riviste scientifiche
a livello internazionale, pubblicato il 17 marzo scorso. Oltre dieci anni fa una ricerca dell ' Ospedale di Novara
portò agli stessi risultati. " Dal 1996 al 2001 abbiamo analizzato 986 pazienti - va nel dettaglio Cernigliaro -. Di
queste la metà è stata sottoposta a un ' angioplastica in tempo utile, cioè entro 24 ore, ancora meglio 90
minuti, perché non ci sia una necrosi ischemica del miocardio; sottovalutati i sintomi delle altre, alle quali è
stata prescritta una terapia standard con farmaci antiaggreganti, per ridurre il rischio di trombosi, quelli per
abbassare il colesterolo e non affaticare il cuore " . Conclusione: " Le morti si concentrano nelle donne che
non hanno fatto l ' angioplastica in tempo " . Cosa serve allora? " Di sicuro più informazione, cure più incisive,
non per spaventare, ma per aumentare la sopravvivenza. Le donne cardiopatiche in genere tendono a
interrompere le cure a causa degli effetti collaterali dei medicinali, come mal di testa e gonfiore alle gambe. Il
medico dovrebbe impedirlo e tenerle monitorate. I sintomi - ripete il cardiologo - sembrano più soft ma non
sono meno gravi di quelli di un uomo " . Come ridurre i rischi I fattori di rischio sono il fumo delle sigarette,
ovviamente, la familiarità (se altri parenti soffrono o hanno sofferto in passato di problemi al cuore), valori alti
del colesterolo, sovrappeso, iperglicemia. " In presenza di queste caratteristiche, alla prima comparsa dei sintomi - suggerisce il medico - prendere un ' a s p irina e correre al
pronto soccorso può salvare la vita " . La prevenzione si fa con una dieta alimentare variegata e sana,
riduzione del sale a tavola, e movimento. Basta una passeggiata, andare a fare la spesa a piedi, usare le
scale al posto dell ' ascensore.
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Occhio a colesterolo e pressione
PREVENIRE, MEGLIO CHE CURARE
Le malattie del cuore si manifestano soprattutto oltre i 45 anni di vita. Ma la prevenzione deve cominciare
prima. Anzi, dicono gli esperti, una buona maturità si prepara a cominciare dai trent ' anni. Come? Tanto per
cominciare con controlli periodici. Un buon modo per tenersi sotto osservazione è donare il sangue. Al
momento del prelievo vengono effettuati infatti anche gli esami del sangue. Da tenere sotto controllo
soprattutto il valore del colesterolo. Secondo i parametri più recenti, il valore massimo deve essere inferiore a
200. Ma i medici tengono d ' occhio anche la differenza tra colesterolo " c a t t i vo " e " b u o n o " .
Attenzione poi alla pressione, il cosiddetto killer silenzioso. Molti infatti sono gli ipertesi che non si accorgono
di esserlo. Basta entrare in farmacia per un controllo. Il primo rimedio contro colesterolo e pressione alta è
una buona dieta. Poi il moto, camminare un ' ora al giorno è essenziale. PERCHÉ C ' È DIFFERENZA Si
crede che le donne fino alla menopausa siano protette dagli ormoni e grazie al ciclo mestruale abbiano un
sangue più fluido. In realtà, negli ultimi anni, si è capito che non è automatico
70 % GLI UOMINI SOTTOPOSTI A TEST MEDICI
37. 304 LE DONNE COLPITE DA PATOLOGIE CA R D I OVA SCO L A R I
29% LE PERSONE CHE VENGONO CURATE T E M P E ST I VA M E N T E
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ITALIA, GENIO E BUROCRAZIA
Montaigner e la cura rimasta nel cassetto
Un rimedio per i danni degli infarti inventato in Italia " , spiega il Nobel. Ma i finanziamenti, arrivati soltanto
dopo cinque anni, hanno bloccato la ricerca. Intanto gli Usa ci hanno superato
ch. da.
Riparare il tessuto cardiaco danneggiato da un infarto con le cellule staminali: è l ' obiettivo di un progetto
italiano ancora nel cassetto per colpa di un misterioso muro di burocrazia. Frutto della collaborazione tra Cnr
e Ispels (l ' Istituto superiore prevenzione e sicurezza sul lavoro inglobato nell ' Inal quattro anni fa),
coordinato da Livio Giuliani, matematico, porta la firma anche del premio Nobel per la medicina 2008, il
virologo francese Luc Montagnier, che nel 1983 scoprì il virus Hiv. Chi ha subìto una necrosi ischemica del
miocardio potrebbe tornare ad avere un cuore che funziona al cento per cento. La ricerca consiste nel
prelevare cellule staminali (cioè cellule primitive, non specializzate) dal ventricolo sinistro del paziente,
esporle a un campo elettromagnetico a bassa intensità attraverso un differenziatore e ricavare cellule adulte
da trapiantare nella parte lesa. " Lo stesso sistema potrebbe essere utilizzato per rigenerare l ' area cerebrale
compromessa nei soggetti colpiti da ictus - spiega Montagnier intervistato dal Fatto -, per risolvere tutte le
malattie neurodegenerative e alcuni tipi di tumore, ma è ancora presto per dire quali. Di sicuro è una scoperta
rivoluzionaria " . Big Pharma potrebbe prenderla male? " Le industrie farmaceutiche dovranno adattarsi. Non
possono fermare lo sviluppo della scienza. Di farmaci ci sarà ancora bisogno, magari diversi, in dosi minori " .
Montagnier ha il merito di aver individuato un campo elettromagnetico interno al dna, che cercherà di fare
interagire con quello esterno prodotto dal differenziatore. A brevettare quest ' ultimo è stato un team del Cnr,
dell ' area della Ricerca di Tor Vergata e dell ' ex Ispels. Tra cui lo stesso Giuliani: " Abbia mo scoperto che
applicando campi elettromagnetici a bassa frequenza, le cellule staminali adulte si differenziano, cioè si
specializzano, senza stimolazione chimica e nei tempi utili per un trapianto " . Il brevetto è stato pubblicato nel
2009 ma dopo due anni è decaduto. " L ' Inail non ha pagato la tassa di concessione governativa " , sospira il
ricercatore. Nel 2011 il progetto è tra i vincitori del bando emesso due anni prima dalla Direzione generale
della ricerca scientifica del ministero della Salute. Il finanziamento assegnato è di 450mila euro. I soldi non
arrivano mai e la ricerca non parte. " Appena uscite le graduatorie - racconta Giuliani - l ' allora direttore
generale del settore scientifico Massimo Casciello chiede di ridurre il budget a 442mila euro con incluse le
spese per il coordinatore del progetto. Inviamo una lettera esprimendo perplessità e da quel momento il
nostro team viene escluso dai rapporti con il ministero. Abbiamo fatto ricorso al Tar del Lazio contro il
ministero e l ' Inail, che non voleva accettare il finanziamento " . "La documentazione non era completa" il
presidente dell'Inail Massimo De Felice giustica il ritardo. Lo scorso 4 luglio arriva la sentenza: il Tar si esime
dal giudicare il caso poichè al beneficiario di un provvedimento di finanziamenti pubblici spetta di diritto
l'erogazione degli stessi. Il 17 luglio il ministero versa l ' assegno sul conto corrente dell ' Inail ma i soldi dopo
quasi 5 mesi non sono ancora stati girati agli Istituti. "Lo stiamo facendo" fa sapere Alessandro Barletta,
direttore centrale Ricerca Inail. Il 28 ottobre Montagnier scrive una lettera al presidente dell ' Inail, Massimo
De Felice, chiedendo spiegazioni. Nessuna risposta. " Il ministero ce li ha dati, questo è l ' importante commenta il premio Nobel -. È un onore per me collaborare con i ricercatori italiani, voi avete la mentalità
aperta, i francesi no " . Nel frattempo gli Usa ci hanno battuto. La scorsa primavera su Nature esce uno studio
dell ' Università di Washington sul trattamento dei cuori danneggiati con le cellule staminali embrionali. " In
Italia l ' uso terapeutico di cellule embrionali solleverebbe una questione etica. In più c ' è il rischio del rigetto
nel paziente " dice Giuliani. Intanto il progetto italiano potrebbe cambiare patria. A giugno l ' Università di
Copenhagen ha fiutato l ' idea innovativa e si è messa in contatto con il team. A settembre è stato approvato
il piano. Venerdì è partita la fase della sperimentazione in vitro nei laboratori. " Abbia mo un contratto di due
mesi. Ci pagano con un fondo privato. Poi contiamo di rientrare in Italia " .
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" Addio trapianti vado in Africa a curare Ebola "
Teresa Tacchella
Ebola è una epidemia gravissima soprattutto per l ' Africa. Una malattia della povertà e della malnutrizione,
delle guerre, delle lotte interne per il potere e dello sfruttamento esterno delle risorse. Immense. Ora si parla
tanto di ebola perché coinvolge l ' occidente con alcuni casi, intanto in Africa si muore anche di morbillo " . Il
professor Umberto Valente è rientrato a Genova dalla Repubblica Democratica del Congo, dove ha lavorato
per tre mesi come operatore umanitario dell ' organizzazione Medici senza frontiere. Lo incontriamo al quarto
piano dell ' ex Clinica chirurgica, nel palazzo anni ' 60 degradato e semivuoto, nello studio con vista sulla
voragine del cantiere, fermo da anni, di un parcheggio da oltre 400 posti, su cui indaga anche la Corte dei
conti. Al primo piano di questo edificio nasceva nel 1980 il Centro trapianti d ' organo che sarebbe diventato
per più di 30 anni uno dei fiori all ' o cchiello della sanità ligure e nazionale. POI LO SMANTELLAMENTO ,
non senza polemiche. " Per gli alti costi di alcune strutture, si diceva. Che ancora oggi però - puntualizza l ' ex
direttore - restano al loro posto " . E preferisce raccontare la " sua Africa " : prima nella Repubblica
Centroafricana, poi in Congo. " Sono tornato a fare il medico dove ha un significato profondo - spiega - all '
ospedale di Minova, sul lago Kivu, nella regione dei grandi laghi a 1.500 metri di altitudine, al confine con
Uganda e Rwanda, nel cuore di un ' Africa bellissima e flagellata dalle epidemie. Ho visto morire tante
persone, però una diagnosi di ebola non l ' abbiamo mai fatta perché non si poteva fare senza le conferme di
laboratorio. Mancano, infatti, strutture e strumenti per fare i test. Vicino a noi, ci sarebbero stati alcuni casi in
Uganda, altri nello stesso Congo, ma non documentati. Un fenomeno, insomma, per molto tempo fuori
controllo e l ' allarme, come ha denunciato Msf è stato dato in ritardo. Inoltre, la sanità in Africa è così assente
che è impossibile ricoverare i contagiati: avrebbero bisogno, oltre alle cure, di essere idratati e alimentati
adeguatamente " . Oggi in Congo, ufficialmente, non c ' è una vera emergenza, eppure il virus, il cui nome
deriva da un fiume congolese, è stato identificato proprio in questo Paese nel 1976. Quella attuale è la
settima epidemia. " E si aggiunge - spiega Valente alle tante malattie tropicali: ai picchi di malaria, tifo, colera,
morbillo, tbc, ai nuovi casi di poliomelite, all ' aids: povertà e malnutrizione rendono le persone più esposte.
Situazioni drammatiche per guerre mai sopite fra gruppi armati diversi, alimentate dalla spietata corsa all '
estrazione mineraria in questa regione di confine: oro, diamanti e il famigerato coltan, essenziale per la
sofisticata industria hi-tech " . L ' Africa abbandonata al suo drammatico destino Umberto Valente la incontra
nella sala operatoria di Minova, senza acqua corrente e luce elettrica prodotta, se possibile, da un generatore
a gasolio. " Molti strumenti mancavano oppure erano rotti. " molti strumenti mancavano oppure erano rotti. L '
impatto è stato pesante, racconta, poi ci siamo rimboccati le maniche. Abbiamo recuperato diverse
attrezzature nei magazzini di Msf, all ' esterno; un braciere con una sorta di pentola a pressione per
sterilizzare i ferri. In certe condizioni ti rendi conto che puoi fare a meno di tante cose, anche se i criteri
adottati sono ad alto rischio. In un piccolo laboratorio riuscivi a fare test rapidi, se disponibili, per la diagnosi
della malaria, dell ' epatite B e dell ' Hiv. Ma - puntualizza Valente nella sua dettagliata relazione finale, il
problema più drammatico è quello dell ' accesso alle cure di base, a partire dal totale isolamento dei villaggi.
Le strade sono poche e sterrate, impraticabili con le piogge. Poi la mancanza o l ' inadeguatezza delle
strutture sanitarie, medici e infermieri che si contano sulle dita di una mano. In ospedale non sempre hai un
letto a disposizione, molti malati finiscono fuori, sulla terra nuda e, comunque, cure e ricovero sono a carico
del paziente, anche le lenzuola, che poi sono i teli usati come vestiti " . Nel blocco operatorio, assieme alla
maternità, ogni giorno venivano effettuati almeno 5 cesarei urgenti, su giovani donne in gravissime condizioni,
arrivate dopo viaggi estenuanti di molte ore, trasportate a piedi su barelle di vimini o sedie, oppure in
motocicletta. MOLTE LE DONNE che avevano subito violenza dai mariti: abusate pochi giorni dopo il parto o
picchiate anche all ' ottavo mese di gravidanza " . E poi, i feriti da arma da fuoco: tante emergenze che
venivano affrontate anche di notte se necessario, sfidando il coprifuoco. Nel piccolo ospedale africano, il "
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La fuga dei chirurghi
08/12/2014
Il Fatto Quotidiano
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
supervisore chirurgo " ha formato i giovani colleghi, diventando egli stesso allievo, per trasformarsi in
ortopedico, ginecologo, otorino e dentista. Molte cose sono cambiate, laggiù, dopo tre mesi di intenso lavoro.
Ma resta ancora molto da fare dove si è costretti a inseguire le tante epidemie, a scapito del miglioramento
delle strutture. E a casa si è portato una lista di piccoli importanti strumenti da inviare a Milova. " Ho ritrovato l
' interesse a fare il medico, nel significato più alto e pulito " . E assicura: " Sono pronto a ripartire " .
Cos'è MEDICI SENZA FRONTIERE Dove ci sono le malattie più terribili, dove la sanità è più disastrata
(spesso inesistente), dove i governi non sono ancora intervenuti (e forse non lo faranno mai). Ecco, qui
invece troverete sempre i Medici Senza Frontiere. Msf è un ' o r ga n i zza z i o n e internazionale privata e
indipendente, fondata nel 1971 da Bernard Kouchner a Parigi. Oggi la sede è a Ginevra. Opera in oltre 80
paesi. Umberto Valente è stato uno dei padri dei trapianti in Italia. Poi le polemiche per la scelta di
smantellare il suo centro. Così lui ha deciso di andare a operare in Congo con Medici Senza Frontiere.
Intanto a Genova la sua vecchia clinica perde i pezzi Ne uccide più i lmorbillo Il professore racconta: " Ebola?
Abbiamo avuto molti casi sospetti, ma non ci sono neanche i mezzi per fare le analisi. Ora si parla tanto di
questa malattia perché coinvolge l ' Occidente, ma in questi paesi si muore anche di morbillo... "
Foto: Il professor Umberto Valente nell ' ospedale in Congo
07/12/2014
Il Manifesto - Ed. nazionale
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(diffusione:24728, tiratura:83923)
franco Arminio
Pescava è una città sbilanciata, ma non arriva da nessuna parte, né a Nord, né a Sud. Le montagne
ahbruzzesi hanno sputato il muco della modernità sulla costa. Forse l'escara e l'unico pezzo di centro sud
vagamente globalizzato. E allora a tratti sembra una città canadese o indonesiana. E qui è il problema: come
si può apparire allo stesso tempo Canada e Indonesia? La prima cosa che ho pensato arrivando a Parigi è
stata questa: qui non potrò scrivere nessun verso. Parigi l'ho vista con un pregiudizio, con l'idea che il nord
del mondo è morto. Ovviamente ho trovato piena conferma, i pregiudizi sono sempre fedeli, raramente si
lasciano smantellare dalla realtà. E allora Parigi non è una città lirica, la sua grandezza monumentale lascia
poco per il cuore. Per il cuore a Parigi ci sono solo le passanti. Baia. Per Orazio questo golfo di Baia era il più
bello del mondo. Qui avevano la villa Mario e Siila, Lucullo, Cesare, Pompeo, Cicerone e Marco Antonio.
Adesso posso vedere il parco archeologico dribblando la smart e la lambretta. Al posto delle ville adesso
cadono sotto gli occhi curiosi accostamenti che non vedo altrove: banche e farmacie, fruttivendoli, carrozzieri,
la giostra delle insegne, le donne anziane con una busta in mono, i ragazzi col telefonino, i bar, le pompe dì
benzina, tutto messo in fila in uno spazio esiguo, sempre leggermente manomesso, tarlato. Questi luoghi
sanno di vecchio, hanno proprio l'aria di averne vista di tanta di storia e sopportano anche la grigia baldoria di
questi anni senza nascondere un senso di corrosione e disincanto. Fermo. Altrove coi mattoni hanno fatto
una muraglia. CONTINUA PAGINA 8 DALLA PRIMA aQui, tra la riga del mare e il sipario teatrale dei monti
Sibillini, hanno fatto gioielli. Le piccole,piazze, le chiese, i vicoli, i palazzi, le finestre, le porte, tutto risente di
un lavoro paziente, come se chi posava un mattone sull'altro stesse componendo il disegno di un volto, di un
braccio. Bellezza diffusa che tiene insieme spontaneità e simmetria. Un paesaggio tipicamente italiano,
moderato, armonico, lievemente poetico, lievemente malinconico. Fermo è un sonetto costruito con
l'endecasillabo dei mattoni a vista. Ecco da lontano la forma stranissima di Panni. È come se 0 paese avesse
un lato tirato con la riga e il resto disegnato a mano. E pure ad arrivarci dentro ti prende una sensazione
strana. Qui è come se il mondo contadino avesse concesso alla modernità solo qualche scampolo,
l'atmosfera sa di terra e di cielo, le macchine, le insegne, tutto felicemente dimesso: il carro delle merci è ai
margini del quadro. Non è chiaro perché certi posti ci piacciono più di altri. A me piace molto Ruvo di puglia.
Ci sono stato solo due volte e tutte e due le volte mi ha data una sensazione di piacere a starci dentro. In
Italia i luoghi non sono mai uguali, anche quando sono vicini. Ruvo ha una radice civilmente contadina.
Anche il mondo contadino non era uguale da ogni parte, come poteva apparire in superficie. Ruvo di Puglia è
più antica e ha più futuro di Chicago. A Pozzuoli percorro una stradina in salita cercando aria e mi ritrovo a
guardare il cratere che mostra nel palmo della sua mano tutte le specialità di un vulcano convalescente:
mofete, fumarole, vulcanetti di fango. Continuando a salire la strada finisce con un ristorante e io invece sto
cercando un poco di verde. Lo trovo più avanti seguendo l'indicazione di un'oasi. Pini e altri alberi stanno su
una collina di cenere fiorita. Il luogo è vagamente sinistro col cielo che' c'è oggi e pare incredibile che a un
centinaio di metri ci siano le case coi televisori accesi. Avellino è particolarmente omogenea nel suo grigiore.
Più l'attraverso e più mi sembra dj fare il giro della mosca nella bottiglia. È una sensazione che mi danno
molte città, come se la grandezza e il senso dell'infinito ormai si fossero andati a nascondere nei luoghi più
piccoli e sperduti. Ognuno ha fatto la casa dove ha voluto con l'unica accortezza di rispettare l'abusivismo del
vicino. Ischia da sola fa quasi il quaranta per cento di tutto il turismo della Campania. Si può dire che
l'abusivismo non compromette il successo di un luogo. Ischia offre nello stesso tempo caos e relax. Quando
l'isola era incontaminata entrando in un albergo forse non avevi il senso di pace che si prova adesso ai bordi
delle piscine, come se fosse un'isola nell'isola. Amalfi va percorsa in orizzontale e in verticale allo stesso
tempo. Una croce d'acqua e di pietra. Questo è un viaggio di precisione, ci si muove su carta millimetrata.
Anche sollevare un gomito, muovere la testa, anche il più piccolo gesto deve essere accompagnato da un
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 08/12/2014
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Cartoline dal Belpaese reale
07/12/2014
Il Manifesto - Ed. nazionale
Pag. 1
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 08/12/2014
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accorto calcolo delle distanze. Non c'è linea retta. Un campo di calcio non lo si può nemmeno immaginare. Al
massimo c'è lo spazio per mettere in piano un tavolo da biliardo. Ogni spostamento è confinato nell'esiguo.
Montagna trapunta, tappeto. Pergamena accartocciata dal pugno di un gigante. Campobasso una sera
d'inverno: buio e silenzio. In Molise si sente moltissimo il silenzio di chi se n'è andato e quello di chi non è
venuto. Sto parlando dentro un cinema pieno di sedie vuote. Prende la parola un mio lettore: siamo un popolo
di sconfitti, non ci siamo ancora ripresi dalla battaglia perduta ai tempi dei romani. Forse è così pure per gli
irpini, ma il nostro è un dolore più astioso. Città di Qualiano, rispetta le regole del vivere civile, Zoomiguana, il
megastore degli animali, Rimarrai sempre nei nostri cuori, ciao paky!, Fabbrica materassi a molle e ortopedici
anche con lana del cliente, Airone danza, Pollo a legna, Cornetti di notte, Pianeta mutui, Global Service, La
Maison immobiliare fitta. Chiedo a un vigile dove sia 0 centro, lui lo chiama centro sporadico. Procida non è
un'isola, è un paese in mezzo al mare. Ho sentito questa cosa mentre camminavo per una strada senza
vedere davanti a me insegne e vetrine, ma solo orti e dentro gli orti una scala, una zappa, una bacinella di
plastica e una pianta di limoni. Un paese che non si è lasciato coprire dalla patina del nuovo, ed è come se
respirasse un'aria antica, un'aria portata qui dal respiro di epoche in cui gli uomini erano necessariamente
avventurosi e sentivano la vita e gli altri con un'intensità che forse si è perduta. A Paola il mare prende la
corriera e sale fino alla montagna. La montagna prende la corriera e scende al mare. Le montagne corrono, ti
saltano addosso, il cielo è vicino e lontano. Natura agitata. Terra rovinosa e rovinata, in cui tutto è scosso,
scosceso. Terra slegata, slogata. Senza requie e senza redenzione. Collera e adrenalina. Niente è mai
tiepido e tranquillo. Da nessuna parte c'è posto per il frivolo, per il pittoresco. Terra mai languida e
deprimente. Terra anginosa, di efferata, ferina bellezza. Il centro geografico dell'italia è Posticciola, frazione di
Roccasinibalda. È un centro vuoto. Niente posta, niente scuola, niente farmacia, niente negozi. Il paese
d'inverno conta dodici abitanti, nonostante sia un paese collinare, con bellissime montagne intorno, e a due
minuti dal lago del Turano, a venti da Rieti e a un'ora da Roma. Si tratta di un luogo comodo da raggiungere,
il corso principale praticamente inizia da una curva della statale. Matera città paesaggio. È una città soffiata
dall'interno. Non ci sono case sparse, tutto è connesso e intrecciato. Una trepida ragnatela sassosa dove
stavano uomini e animali a combattere col Joro fiato contio l'umidità che veniva da sotto. Natura e
architettura, costruzioni fondate sul levare piuttosto che sull'aggiungere. Matera città poesia.
08/12/2014
Corriere Economia - N.41 - 8 dicembre 2014
Pag. 25
Un'alleanza tra fondi e salute
P. PU.
F inanza e salute hanno stretto un patto di ferro a favore della ricerca e della qualità di vita. Banca
Euromobiliare, boutique finanziaria del Gruppo Credem, specializzata nella gestione di grandi patrimoni, si è
impegnata a finanziare i progetti di ricerca scientifica della Fondazione Umberto Veronesi, attraverso un
contributo annuo, calcolato sulla base delle consistenze del fondo Euromobiliare Science 4 Life. Un
portafoglio comune flessibile, armonizzato che investe nelle società del settore salute. Di preferenza, in quelle
impegnate in quattro grandi aree: longevità (ricerca e terapie per allungare la vita media della popolazione);
nutrizione; malattie neurodegenerative; oncologia (ricerca, terapia e diagnostica). Una collaborazione inedita
per il mondo del private banking, che, per la prima volta, vede una banca mettere le proprie competenze e la
propria esperienza al servizio della ricerca scientifica. «Infatti - spiega Giuseppe Rovani, direttore generale di
Banca Euromobiliare - siamo convinti che la qualità della vita faccia parte del patrimonio e con questa
iniziativa vogliamo testimoniare la nostra sensibilità nei confronti della ricerca scientifica, anche perché
riteniamo che la tutela e la valorizzazione del capitale dei nostri clienti, nel tempo, passi anche attraverso
progetti di formazione, di ricerca e divulgazione scientifica, intesa come promozione di stili di vita sani e
attività di prevenzione e, questo progetto, si muove in tal senso».
Si tratta di un'iniziativa che darà un importante contributo alla Fondazione Veronesi che, nel 2014, ha
finanziato 130 borse di ricerca a italiani e stranieri, 23 dottorandi alla Scuola Europea di Medicina Molecolare,
18 nuovi progetti di ricerca all'avanguardia e sostenuto 12 progetti di ricerca, già in corso dall'anno 2013.
«Per noi - aggiunge Anna Guatri, responsabile progetti speciali della Fondazione Veronesi - avere un nuovo
partner nell'area finanziaria è molto importante, perché ci consente di premiare, con borse di ricerca, un
numero maggiore di giovani meritevoli per sviluppare in centri di eccellenza italiani e stranieri, progetti sulla
prevenzione e la diagnosi precoce di malattie oncologiche, neuroscienze, patologie cardiovascolari e malattie
croniche». Dunque, investendo nel fondo Euromobiliare Science 4 Life, si contribuisce alla ricerca. Il
portafoglio è composto di azioni diversificate, sia a livello geografico, sia valutario, mentre la componente
obbligazionaria è prevalentemente investita in governativi europei con durata uno-3 anni.
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 08/12/2014
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Non profit
08/12/2014
Men's Health - N.162 - dic/gen 2014
Pag. 126
(diffusione:123762, tiratura:160999)
Devo organizzare una festa. Come scelgo birra e vino per rompere il
ghiaccio?
VALERIO Organizzare feste e festicciole per casa non è un'impresa di poco conto. Ci vuole un attimo per
passare da un completo disastro alla festa migliore del secolo. Sicuramente parte del successo dipende dalla
tua organizzazione e dalla lista degli invitati. Devi essere in grado di ricreare l'ambiente giusto. Devi essere
capace di far sciogliere gli invitati e farli sentire a loro agio. Come riuscirci? Con un buon bicchiere di vino o
una bottiglia di birra. Bere in compagnia aiuterà i tuoi invitati, anche i più timidi, a essere più socievoli. Ma stai
attento! Fai bene i conti. È importante preparare il giusto quantitativo di alcol: poco o troppo vino e birra
possono far terminare la festa prima del previsto. ECCO ALCUNI CONSIGLI 1/Crea la giusta atmosfera.
Decora la casa con il minimo indispensabile. Troppe decorazioni potrebbero focalizzare l'attenzione su di loro
e distrarre gli invitati. Illumina il salone con luci dalle tonalità tenui. Una luce troppo forte potrebbe dar fastidio
agli ospiti e rovinare il loro umore. Infine scegli musica soft. In questo modo i tuoi amici si rilasseranno e
potranno parlare tranquillamente tra di loro, senza alcun rumore di sottofondo. Se esageri con gli invitati corri
il rischio di perdere il controllo. Tieni bene a mente che nella maggior parte dei casi non tutti 2/Non invitare
troppa gente. risponderanno al tuo invito ma chi lo farà, sicuramente, verrà accompagnato da un amico o dal
partner. 3/Alcol sì ma non troppo. L'alcol favorisce i rapporti sociali. L'importante è non abusarne. In media un
ragazzo di 72,5 kg deve raggiungere un tasso alcolico dello 0,02 per sentirsi a suo agio ma già a 0,05 perde
le inibizioni e il coordinamento. Tieni ben presente la lista degli invitati e il tipo di festa che vuoi, e valuta di
conseguenza di quanti litri hai bisogno. (Nel dubbio usa la tabella qui di seguito). 4/Niente superalcolici. Non
comprare superalcolici 0 farai ubriacare gli invitati prima ancora della mezzanotte. Non solo: se qualche
ospite si sente male corri il rischio di compromettere il successo della tua festa. Birra e vino vanno benissimo!
5/Assicurati della condizione degli ospiti. A fine serata assicurati che i tuoi ospiti stiano bene. Se hanno alzato
un po' il gomito è meglio invitarli a rimanere ancora da te 0 chiamare un taxi che li accompagni a casa.
Guidare in stato di ebrezza comprometterebbe la loro lucidità e correrebbero il rischio di un incidente,
oltreché il ritiro della patente. Ho un lavoro frenetico e non sempre riesco a rispettare la pausa pranzo. Ma
quando riesco a mangiare ho sempre acidità di stomaco. Perché? • II senso di acidità che provi dopo
mangiato è provocato dalla salita involontaria del contenuto gastrico lungo l'esofago. In questo caso è
importante che rallenti i tuoi ritmi. Considera la pausa pranzo come un momento di relax. Non divorare il cibo
in fretta e furia. Se mastichi lentamente, il tuo organismo potrà digerire meglio il cibo e ridurrai il tuo senso di
fame. Ecco alcuni consigli. 1. MENO CIBI GRASSI E FRITTI. I cibi grassi, come formaggi stagionati,
insaccati, cioccolato, e fritti sono difficili da digerire. Se li mangi duranti i pasti, aumenterai la tua sensazione
di acidità. Se non hai molto tempo da dedicare alla pausa pranzo, mangia cibi più sani come un'insalata o un
piatto di verdure. 2. NO ALLE BIBITE GASSATE E AGLI ALCOLICI. Le bibite gassate e gli alcolici
appesantiscono il tuo pasto con calorie inutili. Tra un boccone e l'altro bevi qualche sorso d'acqua, ma senza
esagerare. Se bevuta in grandi quantità durante i pasti, infatti, l'acqua allunga i tempi della digestione. 3. NO
AI PASTI ABBONDANTI. Mangia poco e spesso. Consuma 4 o 5 pasti al giorno: sgranocchia dei grissini o
mangia frutta ed evita tutte le tentazioni dolci che trovi in giro per casa o al bar. In questo modo eviterai di
abbuffarti durante la cena. 4. RIPOSATI DOPO MANGIATO. Evita di fare movimenti bruschi a stomaco
pieno. La sera concediti qualche minuto di relax sul divano, evitando posizioni scomode. 5. MENO FUMO E
CAFFÈ. La nicotina delle sigarette rilascia lo sfintere gastroesofageo e causa il reflusso. Riduci il numero di
sigarette fumate e la quantità di caffè bevuto durante la giornata: ti aiuterà a ridurre il senso di acidità. Se
dopo un paio di settimane non ci sono miglioramenti, consulta il tuo medico. Sto cercando di perdere peso e
un amico in palestra mi ha consigliato di assumere più proteine vegetali. In che modo mi aiuteranno a
dimagrire? • I cibi proteici sono suggeriti nelle diete dimagranti perché richiedono un grande dispendio di
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ask mh
08/12/2014
Men's Health - N.162 - dic/gen 2014
Pag. 126
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energia per essere metabolizzati. Le proteine di origine vegetale sono una sana alternativa al consumo di
proteine animali, ricche di grassi saturi e colesterolo. Punta sulle proteine dei piselli, le più ricche di
carboidrati e vitamine (contengono vitamine A, C ed E) e le più povere di calorie e grassi. In particolare, le
proteine dei piselli sono molto importanti da un punto di vista nutrizionale grazie al loro straordinario profilo
amminoacidico: forniscono circa 23 g di proteine per porzione e sono ricche di amminoacidi essenziali e non,
con alto contenuto di arginina, essenziale per lo sviluppo muscolare. In questo modo non migliorerai solo la
tua condizione fisica, ma ridurrai anche i tempi di recupero dopo gli allenamenti. Inoltre le proteine dei piselli
non causano reazioni allergiche e sono consigliate alle persone che non possono mangiare alimenti con
glutine, lattosio, proteine di origine animale o di soia. Se vuoi incrementare ulteriormente il valore proteico che
assumi a ogni pasto, acquista degli integratori alimentari con proteine vegetali. Per maggiori informazioni vai
in farmacia o consulta un nutrizionista. I Da oggi avete un amico in più per risolvere i vostri dubbi: scrivete a
[email protected] e cercate qui la vostra risposta! Tanto più sarà difficile, intrigante e utile la
domanda, tanto più il nostro staff si farà in quattro per rispondere. E ora: sparate la vostra cartuccia! 42 42 74
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o in c o n s i d e r a z i o n e : u n u o m o d i 7 2 , 5 k g ; b o t t i g l i e d i b i r r a d a 0 , 5 l c o n g r a d a z i o
n a l c o l i c a di 5 % in v o l u m e : b o t t i g l i e dì v i n o d a 0 , 7 5 I c o n g r a d a z i o n e a l c o l i c a d a
1 2 % a 1 8 % in v o l u m e ,
VITA IN FARMACIA
2 articoli
08/12/2014
La Repubblica - Firenze
Pag. 2
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Viaggio al Farmaceutico militare la "casa" della cannabis di Stato
Il primo esperimento di "chilometro zero" applicato a una disciplina scientifica Le 250 piantine pilota
cominciano ora ad essere sistemate nel padiglione La pianta è molto particolare solo l'infiorescenza femmina
è utile ed è importantissima l'esposizione alla luce
SIMONA POLI
LA RIVOLUZIONE dove meno te la aspetti. Chi avrebbe detto che in Italia, dove coltivare cannabis è proibito
dalla legge, sarebbe stato proprio l'Istituto farmaceutico militare ad avere l'esclusiva della produzione della
pianta a scopo terapeutico? Eppure sarà da via Reginaldo Giuliani che partirà una delle più rivoluzionarie
riforme approvate nella sanità pubblica, prima in Toscana e poi a livello nazionale.
Le virtù della cannabis sono state di recente riconosciute e introdotte nei protocolli di cura seguiti per diverse
patologie e nei trattamenti chemioterapici per combattere nausea, ansia, anoressia, astenia, dolori articolarie
muscolari. Ma la novità è che tutti i prodotti, finora importati dall'Olanda, saranno confezionati a Firenze e per
di più nello stesso luogo in cui la cannabis verrà coltivata, in assoluto il primo esperimento di "chilometro
zero" applicato a una disciplina scientifica. Dallo staff del Farmaceutico - 85 dipendenti, di cui 30 militari l'accordo tra i ministeri Sanità e Difesa viene considerato un'occasione di rilancio e di ampliamento delle
attività. Il generale Giocondo Santoni, direttore dell'Istituto, e il colonnello Antonio Medica, responsabile della
produzione, sono farmacisti esperti e non sottovalutano la delicatezza del compito loro affidato. La cannabis è
una pianta particolarissima, solo l'infiorescenza femmina è utilizzabile e tutto si gioca sull'illuminazione
artificiale. Nella coltivazione in serra, alternando luce e buio, con temperaturee concimazioni costanti, si
possono ottenere fino a quattro fioriture l'anno. Le prime 250 piantine, considerate il "gruppo sperimentale",
cominciano ora ad essere sistemate in uno degli immensi padiglioni del Farmaceutico, che copre in totale
55mila metri quadrati di estensione. Un insieme di edifici di grande interesse architettonico divisi tra loro da
aree verdi, viali, manufatti industriali, che fu costruito alla fine degli anni Venti quando venne deciso di
trasferire da Torinoa Firenze la sede del Laboratorio del chinino di Stato, tuttora prodotto nell'Istituto e
considerato l'unica arma efficace per sconfiggere la malaria. Qui si preparano i kit per l'esercito per i medici, i
soldati inviati su fronti di guerra (c'è anche lo zaino riservato alle donne), si fanno attrezzature per pronto
soccorso ma anche ottima cioccolata fondente, liquori, dentifrici, saponi e creme idratanti (lo spaccio è aperto
al pubblico ogni lunedì e giovedì mineranno ogni parte umida.
Verranno poi immediatamente trasferiti in piccoli barattoli da distribuire nelle farmacie. Il medico dovrà
specificare il dosaggio personalizzato per il singolo paziente. La cannabis sarà somministrata con
un'inalazione a freddo attraverso una specie di "sigaretta" elettronica oppure con una tisana. La produzione,
una volta a regime, coprirà il fabbisogno di tutta l'Italia e potrà essere anche esportata.
Il progetto pilota è accolto con entusiasmo dal consigliere regionale del Pd Enzo Brogi, che per primo
insieme ad Alessia Ballini firmò anni fa la proposta di legge per introdurre la cannabis terapeutica nei
protocolli di assistenza e poi insieme a Mauro Romanelli e Monica Sgherri ha curato gli indirizzi per
l'attuazione. «Questo è davvero un passo avanti nella cultura e nella mentalità collettiva», dice Brogi. «La
cannabis terapeutica è già una realtà per tantissimi malati e sarebbe assurdo che una produzione così
preziosa non fosse affidata a strutture italiane per diventare un patrimonio scientifico del nostro paese.
L'importazione, tra l'altro, ha costi altissimi».
I tempi non sono brevi, forse un anno da oggi per vedere le prime confezioni. La fase iniziale servirà
soprattutto a formare un'equipe specialistica che sia in grado di coltivare le piante in modo corretto ed è
probabile che l'Istituto assumerà professionisti ad hoc da dedicare alla nuova attività. Del resto il
Farmaceutico è allenato a fare ciò che altrove non viene fatto. Qui si fabbricano i cosiddetti "farmaci orfani",
rari e non disponibili sul mercato, tra cui lo ioduro di potassio, un antidoto all'assorbimento delle radiazioni da
parte della tiroide.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 08/12/2014
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IL REPORTAGE
08/12/2014
La Repubblica - Firenze
Pag. 2
(diffusione:556325, tiratura:710716)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 08/12/2014
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Nel 1986 dopo l'esplosione di Chernobyl furono prodotte 500.000 compresse in 24 ore.
dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17).
Oggi con i cannabinoidi inizia un altro capitolo della storia, ancora tutto da scrivere. I fiori saranno tagliati,
essiccati e passati in appositi macchinari che eliFoto: C'È ANCHE ALTRO Due immagini dell'Farmaceutico militare dove si realizzano numerosi tipi di prodotti
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La Repubblica - Firenze
Pag. 3
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Corruzione in sanità azienda sanitaria che vai misure disciplinari che trovi
Careggi sembrava partita in quarta ma il procedimento è stato aperto e subito fermato: non c'è abbastanza
documentazione
(mi.bo.)
AZIENDA che vai, gestione delle questioni disciplinari che trovi.
In Toscana nelle ultime settimane sono state rese pubbliche due grandi inchieste per corruzione in sanità.
Una riguarda alcuni cardiologi fiorentini e non, quasi tutti primari, l'altra una serie di pediatri dell'area pisanalivornese. In entrambei casi si ipotizza la corruzione, nel primo per l'utilizzo di stent e altri apparecchi, nel
secondo per la prescrizione di latte in polvere. Ebbene, tre aziende, cioè Careggi, Empoli e la Asl di Firenze,
stanno gestendo gli aspetti disciplinari in tre modi diversi. E in un periodo in cui si parla tanto di fusione e
omogeneizzazione tra i vari elementi del sistema sanitario quanto succede fa riflettere.
Careggi sembrava partita in quarta con un procedimento disciplinare contro i primari cardiologi finiti
nell'indagine della procura fiorentina. Si erano addirittura ipotizzate già le sanzioni, legate più che altro al fatto
che i medici avrebbero ricevuto regali di valore superiore a 150 euro, il limite previsto dal codice deontologico.
Riguardo alla corruzione, non risulta che nel policlinico gli ausili venduti dai presunti corruttori siano stati usati
più del limite previsto dalle gare. Del resto se ci fosse stato un eccesso di utilizzo avrebbe dovuto
accorgersene la stessa azienda ospedaliera, che a fine anno deve controllare che gli acquisti rispettino
l'andamento delle gare di area vasta. E quindi un eventuale procedimento avrebbe dovuto coinvolgere lo
stesso policlicnico.
Un bel cortocircuito. In realtà a Careggi il procedimento è stato aperto e subito fermato. Non c'è abbastanza
documentazione per andare avanti, si è stabilito.
Per questo sono stati chiesti gli atti dell'inchiesta ai pm. Proprio nei prossimi giorni le carte dovrebbero
arrivare e l'inchiesta interna partire ufficialmente. Alla Asl di Firenze la situazione è diversa. Il procedimento
viaggia spedito, si stanno già sentendo i medici coinvolti (che nel giro di tre anni hanno fatto acquistare stent
delle aziende rappresentate dai presunti corruttori per appena 40 mila euro). Qui non si sono attesi gli atti
della procura ma si è agito in base agli articoli di giornale e anche in base alle parole dei propri medici. Logico
che il discorso sui controlli a cui è obbligata la Asl fatto per Careggi vale anche per Firenze. Infine c'è Empoli,
dove il primario di pediatria è finito ai domiciliari per la questione del latte artificialee da alcuni giorni è tornato
in libertà e ha ripreso il suo posto di lavoro.
Ebbene, la direttrice dell'azienda Monica Piovi ha deciso di aprire il provvedimento disciplinare e poi lo ha
subito sospeso «in attesa degli esiti del procedimento penale in corso, in considerazione anche della
complessità dell'accertamento dei fatti». E quindi Empoli starà ferma almeno fino all'eventuale rinvioa
giudizio, se non anche oltre.
Anche se l'aspetto penale è più importante, è un fatto che i medici dipendenti del sistema sanitario toscano
vanno incontroa un trattamento disciplinare che ha uno sviluppo diverso a seconda dell'azienda dove
lavorano.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 08/12/2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
IL CASO
PROFESSIONI
1 articolo
08/12/2014
Il Secolo XIX - Ed. nazionale
Pag. 13
(diffusione:103223, tiratura:127026)
QUELLA FEBBRE A FIOR DI LABBRA
Con il ritorno dei weekend sulla neve, si riaffaccia il rischio virus Le infezioni più gravi possono trascinarsi
anche per lungo tempo
FEDERICO MERETA
CI SIAMO. Nonostante il caldo, riparte la stagione dello sci. E dopo un weekend tra il bianco della neve e dei
ghiacciai, ritornano i lunedì con le immancabili vesciche sulle labbra. Insomma, parafrasando il celebre film di
John Travolta, la febbre del "lunedì mattina" rischia di diventare un piccolo problema al ritorno a scuola e in
ufficio. Purtroppo però per molti è il momento di fare i conti con l'herpes, pronto ad approfittare della
stanchezza in prossimità delle vacanze di natale, degli sforzi fisici intensi e, per il gentil sesso, della
debolezza che caratterizza il periodo premestruale. Il virus con le giornate piene di sole sulla neve, ritornano
di moda anche le piccole croste sulle labbra. Non si sa ancora con precisione come mai il virus dell'herpes
simplex si "riaccenda" in particolari momenti, anche se il numero e la frequenza delle recidive sono il risultato
di un delicato equilibrio tra la tendenza del virus a riattivarsi periodicamente e le difese dell'organismo che gli
impediscono di svilupparsi. Quando queste non riescono a controllare il virus, arrivano le prima le classiche,
antiestetiche vesciche, cui si accompagnano dolori e debolezza. Poi le lesioni si trasformano in crosticine, fin
quando l'attacco del virus scompare. Ovviamente, non in tutte le persone si assiste a questa trafila. A fronte
di quasi otto persone su dieci che ospitano il virus nel loro corpo, solo in un venti per cento di casi (una
decina di milioni di persone) l'infezione si riaccende con frequenza. Dopo la guarigione dall'infezione primaria,
che a volte non crea alcun disturbo, il virus rimane infatti per tutta la vita allo stato latente nell'organismo ed è
pronto per provocare nuovi attacchi. Sul fronte delle cure, la cosa fondamentale è conoscersi: se si sa cosa
può scatenare gli attacchi si può tentare di evitarlo, e soprattutto si possono assumere all'inizio dei primi
piccoli fastidi come il prurito creme e pomate che contengono antivirali, per frenare l'avanzata del nemico.
L'effetto di questi farmaci, che possono essere acquistati senza ricetta medica, tende infatti a ridursi quando
l'infezione ha già dato chiari segni della sua presenza. Se l'herpes "buono" è molto diffuso e va soprattutto
prevenuto, il discorso cambia se l'herpes è "cattivo", ovvero l'infezione è legata all'herpes zoster, "cugino" del
primo, lo stesso virus che causa la varicella. In questi casi si può manifestare infatti il "fuoco di Sant'Antonio"
termine che nasce dalla sensazione di bruciore con il quale è percepito il dolore che caratterizza la malattia.
«Purtroppo questa situazione non si esaurisce sempre con la fase acuta e una persona su cinque circa è
colpita dalla sua più comune complicanza, la nevralgia post-erpetica, dolore neuropatico che interessa le
terminazioni nervose colpite dalla riattivazione del virus e che dura mediamente da uno a tre mesi o, nei casi
più gravi, può perdurare anche anni - spiega Giancarlo Icardi, direttore del Dipartimento di Scienza della
Salute dell'Università di Genova Questa condizione di dolore cronico può intervenire dopo la guarigione dai
segni cutanei, generando sofferenza e invalidità. Può colpire anche il nervo oftalmico con riduzione
permanente della vista e può richiedere un ricovero anche di oltre due settimane. In altri casi, il virus si può
localizzare a livello del nervo trigemino, determinando una nevralgia a carico di questo nervo cranico». A
rischio di questa situazione sono soprattutto gli anziani e chi soffre di malattie croniche come il diabete o a
carico dei polmoni, del cuore o dei reni, pur se il virus si "risveglia in circa una persona su quattro dopo i 50
anni. Per alcune di queste persone il medico può consigliare una vaccinazione mirata e la Liguria su questo
fronte è all'avanguardia in Italia. Tra poco il vaccino potrà essere offerto a specifiche popolazioni, in base
all'età. «Il vaccino, insieme a quello per l'influenza e l'infezione da pneumococco, permette di contrastare in
almeno la metà dei casi una delle patologie più dolorose, con un elevato impatto non solo socio sanitario ma
anche economico, sia in termini di costi diretti che indiretti - precisa Icardi - Si tratta infatti di una malattia
altamente invalidante che può essere prevenuta esclusivamente con la vaccinazione».
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COME COMBATTERE L'HERPES
08/12/2014
Il Secolo XIX - Ed. nazionale
Pag. 13
(diffusione:103223, tiratura:127026)
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Per saperne di più
IL SUCCO DI LIMONE CURA L'HERPES LABIALE Il succo di limone applicato sulla zona colpita dal virus
non solo non è ecace, ma può indurre un fortissimo bruciore sulle zone scoperte
IL DENTIFRICIO HA SOLO UN EFFETTO ESTETICO Il dentifricio può servire solo a mascherare la classica
lesione sul labbro, ma non ha alcun eetto curativo : quindi è del tutto inutile
A VOLTE BASTA UN CUBETTO DI GHIACCIO PER RIDURRE IL DOLORE Il cubetto di ghiaccio da
applicare sul labbro più volte al giorno ha un'azione positivo e consente di ridurre l'infiammazione e il fastidio
I FARMACI IN POMATA NON SONO UTILI Le pomate con antivirali possono abbreviare il decorso della
malattia , ridurre le complicazioni e abbassare il pericolo di contagio
I CEROTTI DA APPLICARE SULLE LESIONI SERVONO I cerotti autosolubili per la terapia sintomatica
dell'herpes, sono in grado di alleviare dolore e bruciore , oltre che proteggere dall'esposizione ai raggi solari
L'ALIMENTAZIONE NON È IMPORTANTE Secondo alcune teorie conta l'introduzione di un aminoacido
chiamato arginino . A tavola occorre fare attenzione ai cibi che ne sono ricchi come noci e frutta secca ,
cioccolato , alimenti grassi e ricchi di spezie o in gelatina