Tandem Maggio 2010 - Sacro Cuore Castellanza

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Tandem Maggio 2010 - Sacro Cuore Castellanza
TANDEM
TANDEM
Notiziario della Comunità Pastorale S. Giulio e S. Bernardo di Castellanza
[email protected]
Editoriale
NUMERO 33 - MAGGIO 2010
Quest’anno festeggeremo 3 importanti anniversari
Don Rino
"Il sacerdozio è l'amore del Cuore di Gesù"
rifatto ad una affermazione del curato d'Ars:
"Il sacerdozio è l'amore del Cuore di
Gesù", per richiamare che il ministero sacerdotale è un dono, che è scaturito diret-
donare agli uomini, al mondo. Afferrato da
Dio, il prete per pura grazia viene reso da
Dio depositario di un dono, che investe tutta la sua esistenza, requisendola e impegnandola al suo servizio. Nel prete, quindi, tutto è dono di Dio; di nulla, pertanto, il prete deve farsi padrone. Il sacerdozio è un dono incomparabilmente
grande, perché dona quel Gesù, che è il
dono per eccellenza fatto all'uomo.
Il ministero sacerdotale dona la vita di
Cristo nel Battesimo; dona Gesù, pane
della Vita, nella Parola e nell'Eucarista;
dona lo Spirito di Gesù nella Cresima,
dona il perdono del Signore ai peccatori
pentiti; dona la forza e la pazienza di Cristo ai malati; dona una nuova alleanza
nel Signore nel legame degli sposi. La
vocazione del prete consiste nel donare
Cristo, senza tornaconto, gratuitamente,
in maniera cordiale, fedele, gioiosa.
Facendo tesoro di questo, ci stringeremo ai nostri tre preti per dire grazie al
Signore e per gioire del dono, che ci ha
fatto e continua a farci attraverso di loro.
Inoltre, se di questo siamo convinti e con
questo siamo coerenti, ci lasceremo afferrare dall'esigenza intima di impegnarci per favorire e sostenere coloro che il
Signore chiama, così che possano rispondere fino in fondo alla loro vocazione.
SOMMARIO
tamente del Cuore del Signore. Prima che
dono di sé a Dio e ai fratelli, il prete è una
persona che Dio ha fatto sua, per poterla
SOMMARIO
Il prossimo 23 maggio, solennità della Pentecoste, ci stringeremo intorno a don
Giampiero Ceriani per celebrare il cinquantesimo anniversario della sua ordinazione
presbiterale. Il 3 giugno, solennità del
Corpus Domini, sarà tra noi don Adriano Colombo, per ricordare i suoi quaranta anni di sacerdozio. Infine, a ottobre, un altro prete castellanzese, padre
Cesare Azimonti, in occasione delle sante Quarantore insieme con noi eleverà il
suo grazie a Dio in quella chiesa, da cui
50 anni fa partì per il suo ministero di prete nell'ordine di san Francesco. E' una
coincidenza provvidenziale, che ci troviamo a vivere queste ricorrenze nel contesto dell'anno sacerdotale: anch'esse aiuteranno la nostra comunità a portare sul
prete uno sguardo positivo e di speranza.
Il prete, certo, non va idealizzato: è un
uomo tra gli uomini e anche lui, come
ogni uomo, ha le sue debolezze e i suoi
limiti. Tuttavia lo sguardo della fede ci
consente di avvertire che si tratta di un
uomo scelto da Dio per incarnare nel
tempo la sua alleanza con la nostra umanità. Invoco l'intercessione del santo curato d'Ars, perché ciascuno di noi possa
vivere le tre ricorrenze imminenti condividendo con lui il suo stupore nei confronti
del prete: "Quanto è grande il sacerdote!
Se egli si comprendesse, morirebbe... Dio
gli obbedisce: dice due parole e Nostro
Signore scende dal cielo… Se avessimo
fede, vedremmo Dio nascosto nel sacerdote come una luce dietro il vetro, come
il vino mescolato all'acqua …Quando il
sacerdote è all'altare o sul pulpito, dobbiamo guardarlo come se fosse Dio stesso… Oh! Il prete è veramente qualcosa
di straordinario! Dopo di Te, o Dio, il
prete è tutto!".
Nell'omelia, che ha tenuto il 19 giugno 2009
durante la celebrazione inaugurale dell'anno sacerdotale, papa Benedetto XVI, si è
pag. 1 - L’editoriale
pag. 2 - 50° di Don Giampiero Ceriani
pag. 3 - La vocazione sponsale come vocazione alla santità
pag. 4 - Le interviste....triple di Tandem: I Seminaristi degli Oratori
pag. 5 - Shalom: in visita nella terra di Gesù
pag. 6 - “Sottosopra!” Oratorio estivo 2010
pag. 7 - Maggio 2010: Mese Mariano - Fiaccola Ragazzi OSG
pag. 8 - Calendario Maggio 2010
Orario per le SS. Messe Festive:
Vigiliari: S. Bernardo 18.00 - S. Giulio 18.30
San Bernardo: 8.30 - 10.30 - 18.00 - San Giulio: 8.00 - 10.00 - 18.30
Sacra Famiglia: 9.30 - Clinica Mater Domini: 9.00
Per suggerimenti, commenti e proposte: [email protected]
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Maggio 2010 - Pagina 2
Don Giampiero Ceriani due
A fine mese festeggeremo
anni dopo il suo ritorno definitivo a Castellanza. Per
sapere come sta, cosa fa, per
non perdersi di vista. Tra
poche settimane festeggerà
50 anni di Sacerdozio e tutta la comunità pastorale, riconoscente, si stringerà intorno a lui.
il 50° anniversario di sacerdozio
do non si riduce alla semplice recita del Rosario.
Don Giampiero Ceriani
Sono volati questi anni don Giampiero?
Cinquant'anni di sacerdozio volati, soprattutto
negli ultimi decenni, quando a Parigi mi avevano
affidato responsabilità sempre più grandi. Oggi
presto servizio alla Mater Domini come cappellano ospedaliero, è un'esperienza nuova, un grande dono che il Signore mi ha fatto di avvicinare
questa grande parte di fedeli che ci sono, che
dovremmo sempre seguire ma non sempre si
riesce. Quando ero in parrocchia, in Francia, mi
rendevo conto di questo,ma oggi ho la possibilità di recuperare. La vicinanza con queste persone che vivono un momento particolare come la
malattia è un mondo che si apre davanti a me,
per loro è un momento un propizio in cui si può
condividere molto e attraverso questa
condivisione far passare molte cose.
E una grande scoperta che ho fatto : ho trovato
raramente che la mia presenza non era pienamente gradita, ma nonostante si possano fare
molte critiche giustificate alla nostra società, devo
riconoscere che nelle persone non si è persa la
capacità di accogliere…intendo dire,accogliere
me, don Giampiero... Nessuno mi aveva detto
cosa fare in un ospedale... mi sono presentato
così: innanzitutto è una visita di condivisione; la
mia formazione, i 43 anni vissuti in Francia, mi
hanno insegnato che l'evangelizzazione passa e
parte dalla vita di ognuno per scoprire che Gesù
ci ha preceduti; quando entro nella camera di un
malato il discorso va sulla malattia e, se si tratta
di una persona che incontro per la prima volta,
chiedo il suo nome, da dove viene, qual è la sua
professione, la sua famiglia... Il tempo passa e
attraverso questo contatto e prossimità, il malato a poco a poco si apre, parla di sé, della propria vita, del proprio paese...tutti questi accenti,
veneti, calabresi, siciliani…anche qualche francese ho incontrato in Mater Domini...
Si spalanca un mondo, una ricchezza di vita che
non si immagina... qualcuno dice "guardi che io
non pratico, non vado in chiesa..." "ma la solidarietà, l'onestà l'accoglienza le pratica, non è
vero? Questo conta, praticare il Vangelo.
La domenica mattina porto sempre la comunione a una media di 50 persone e quelli che desiderano confessarsi, magari dopo molto tempo dall'ultima volta, sperimentano un momento particolare perché comprendono che il Signore è un
Dio di misericordia e non chiede certo la lista dei
peccati ad un malato….
Questo è il mio impegno in Mater Domini: contatto con il malato e con le famiglie. L'unico desiderio che non ho ancora realizzato è la formazione con il personale sanitario con cui i rapporti
sono di estrema cortesia, gentilezza, ma non sono
ancora riuscito a fare un lavoro pastorale con il
personale, anche se previsto dallo statuto dei cappellani ospedalieri. Concludo dicendo che all'inizio visitavo quattro piani in due ore, oggi, in due
ore, un solo piano. Tutte le mattine vado in Mater
Domini, momento prezioso in cui mi sento ancora al servizio delle persone, testimone della
prossimità di Dio.
In parrocchia?
Innanzitutto vorrei si sapesse che ci sono, che
non sono sparito; in quanto sacerdote residente
con incarichi pastorali, ho la celebrazione della
Messa ogni giorno, la Messa festiva con la predica! Se non mi vedete in S. Bernardo cercatemi in
S. Giulio!
Come vedo la pastorale qui
Devo premettere che in vita mia ho dovuto, per
così dire, fare due volte il lavaggio del cervello, il
mio intendo. La prima volta quando sono partito
per la Francia venendo da una pastorale italiana,
seminario italiano, subito dopo il Concilio e ho
trovato una pastorale differente. In Francia, evangelizzare significava far scoprire Cristo attraverso la vita e attraverso tutte le occasioni della vita,
l'incontro con i genitori che chiedono il Battesimo per il loro bambino, i fidanzati, il matrimonio,
un lutto... In Francia i gruppi di Azione Cattolica
erano tutte preziose occasioni di evangelizzazione
e non si considerava tempo perso dedicare un'ora
o più alle persone. Il ruolo del consiglio pastorale, un ruolo essenzialmente missionario, i membri del consiglio si sentono messaggeri di quello
che la gente vive e di cui ha bisogno. Qui, ho
dovuto rendermi conto che siamo in un altro contesto: i sacerdoti sono, per così dire, "divorati "
dalle domande di riti, di celebrazioni... In Francia
l'attività pastorale era centrifuga, era un andare
verso le persone e anche i momenti delle feste
civili erano occasioni per incontrare la gente; qui
i preti fanno quello che possono dal momento
che sono completamente assorbiti, divorati dalle
Messe da celebrare, le benedizioni da dare, gli
oratori da gestire, e non hanno quasi più tempo
per andare verso le persone.
La gente è ancora troppo legata all'aspetto
devozionale e alle tradizioni.
Tutto può diventare un'occasione per evangelizzare... per me è stata una grande gioia poter parlare con un gruppo di genitori e ringrazio don
Giancarlo che mi ha dato questa opportunità.
Preparare con la famiglia la celebrazione di un
funerale è una formidabile occasione di
evangelizzazione, anche la Veglia funebre, quan-
Cosa direi ad un giovane
prete?
Per quanto riguarda me stesso, ringrazio il Signore perché ho vissuto uno dei
momenti più entusiasmanti della Chiesa :il Concilio. Il documento " La Chiesa nel mondo contemporaneo" recita così "Le gioie e le speranze,
le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei
poveri soprattutto, e di coloro che soffrono, sono
pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo “Quando 43 anni fa
sono arrivato in Francia, La Chiesa era come scesa
nelle catacombe, si era spogliata di tutto; mi sembrava inaccettabile, poi ho capito che era la strada indispensabile per vivere le a gioie e le tristezze degli uomini. Sacerdote è colui che dà le cose
sacre, ma in mezzo e insieme alla gente: accompagnatore più che gestore.
L'accoglienza oggi?
Implica reciprocità: accogliere e lasciarsi
accogliere.E' un discorso complesso, soprattutto in Italia che si scopre paese di immigrazione e
quindi alle prese con la “differenza”. Quando nelle camere della clinica, accanto al letto di anziani
c'è una giovane e mi dicono “E' la badante” subito le chiedo il nome e hanno tutte nomi bellissimi,
ucraine, sudamericane... persone che fanno un
lavoro che nessuno vuole più fare, persone con
una cultura, una storia personale, spesso fatta di
solitudine e di nostalgia.
Cosa direi ad un giovane d'oggi?
Gli direi "Svuotati di molte cose, perché hai troppe cose, se vuoi trovare la gioia " quello che Gesù
con parole più decise disse al giovane ricco,”Va'
vendi tutto quello che hai e seguimi”. I giovani
d'oggi hanno tante cose e quando il bicchiere è
pieno, è difficile trovare posto per altro ma, poiché la sete di felicità è soprattutto dei giovani,
ecco le parole di Gesù nel Vangelo di Giovanni
“Vi ho detto tutte queste cose perché la mia gioia
sia in voi e la vostra gioia sia piena”.
Direi loro di non avere paura di darsi, di spendersi per gli altri, di non avere il volto triste, di fare
sempre scelte d'amore, ma attenzione, c'è amore
e amore, c'è anche quello delle canzonette.
Un passo delle Scritture che ancora oggi mi
commuove?
C'è un passo di san Paolo, che mi aveva colpito
fin da giovane, che in una delle ultime lettere scrive “So in chi ho posto tutta la mia fiducia” e poi
le Beatitudini ma nelle traduzione di un ebreo: lui
traduce la parola “beato” con l'espressione “avanti voi, in piedi voi, marciate”. Per me le Beatitudini sono delle piste che ben presentate danno una
ricchezza immensa, veramente il codice della felicità.
Alla Messa del mio cinquantesimo vorrei mostrare in questa penuria di sacerdoti, nonostante i tempi duri, i momenti di difficoltà, la bellezza di una
vita che si dà. Non mi sono mai sentito deluso
anche nei momenti difficili: certe sere di solitudine, il paese straniero, la gente non sempre gentile....
Se condivido le parole di san Paolo? Le grido!
Grazie don Giampiero.
Ad multos annos! da tutta la comunità
Rita
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Maggio 2010 - Pagina 3
Il 21 aprile scorso si è tenuto il penultimo incontro di cultura teologica di questo anno sacerdotale, il secondo riguardante figure
laiche. Il sacerdozio comune dei fedeli, fondato sul Battesimo, si integra infatti con il sacerdozio ministeriale: entrambe queste vie
portano alla santificazione, che non è cosa solo per sacerdoti, religiosi e religiose ma per tutti i cristiani, che devono rispondere alla
vocazione del Signore.
Padre Fausto Lincio, carmelitano, ha delineato la figura dei coniugi Martin, genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto santo
(di Lisieux), dottore della Chiesa. Ecco alcune riflessioni proposte.
La vocazione sponsale come vocazione alla santità
Con riferimento al termine VOCAZIONE, possiamo definirlo come segue: "vivere in pienezza ciò che Dio ha pensato per noi da sempre". E Teresa di Lisieux, riferendosi al concetto di SANTITÀ, nel 1897 scriveva "basta
umiliarsi, sopportando le proprie imperfezioni con dolcezza, tenendosi per mano e correndo verso l'ultimo posto". E nei genitori Teresa scorgeva un esempio da seguire.
L'UMILTÀ. Nonostante il padre Luigi Martin
fosse orologiaio e orefice, benestante che poteva vivere di rendita, sceglie di vendere tutto per
stare vicino alla moglie quando ha bisogno del
suo aiuto per la propria attività lavorativa. Quando
poi resta vedovo, Luigi si trasferisce a Lisieux
per stare vicino ed aiutare le figlie.
Le IMPERFEZIONI. Il male, il peccato, il desiderio di allontanarsi da Dio rallenta la nostra
strada verso di Lui: dobbiamo accettare questa
condizione intrinseca nella nostra realtà umana,
con dolcezza e senza inquietudini, intuendo che
il Signore, buono e misericordioso, conosce la
nostra condizione e la nostra conversione.
Il PRENDERSI PER MANO. La santità riguarda una pluralità di soggetti, non è mai solitaria. Anche i coniugi Martin sono santi insieme: i
loro processi di beatificazione, inizialmente separati negli anni '50 sono stati in seguito riuniti in
uno solo, non è concepibile che ciascuno lo sia
singolarmente. Non importano gli atti eroici che
una persona ha compiuto, ma Chi ha amato e
da Chi si è lasciata amare.
L'ULTIMO POSTO. Significa stare dove nessuno vuole stare, un posto non solo scomodo
ma anche dove non si comprende bene se vi si
può trovare Dio. Un posto in cui tessere una
rete d'amore e di comunione quotidiana con
Dio e con gli altri.
La serata procede poi con l'analisi di alcuni
scritti di Santa Teresa e della madre Zelia.
Teresa si paragona ad un fiorellino, un giglio
che Dio ha fatto nascere in una terra santa (la
famiglia) perché ne traesse alimento per
irrobustirsi e imparare a vivere. Ma la famiglia
non è fine a se stessa, è chiamata ad essere
feconda: il fiore allora viene trapiantato sul
monte Carmelo per spandere il suo soave profumo. Accanto ad esso vi sono altri 8 gigli (le
sorelle di Teresa di cui Paolina e Maria anch'esse carmelitane, mentre Leonia si farà
Visitandina) mentre altri 4 la terra non li ha
visti sbocciare (4 fratelli sono morti neonati o
in età infantile) e sono già riuniti ai 2 rami benedetti che gli hanno dato la vita (i genitori).
Scrive Zelia che prima del matrimonio sia lei
che il futuro marito desideravano prendere i voti
e consacrarsi al Signore, per essere santi e dare
a Dio il primato che merita nella loro vita. Ma
non era questa la loro vocazione, il progetto che
dio aveva pensato per loro. Inizialmente provano a vivere il matrimonio scimmiottando una vita
consacrata, vivendo ad esempio la castità, poi
scoprono la pienezza del disegno di Dio nella
loro vita coniugale, in particolare nei figli che il
Signore ha donato loro: proprio in questo modo
riescono a mettere Dio al primo posto perché
possa essere "il primo servito".
Ecco allora una santità vissuta nella quotidianità,
con i figli, nel lavoro (gli affari e la finanza),
nella gioia e spesso nel dolore (la perdita di 4
figli in tenera età, che avevano già raggiunto
"la felicità eterna"), la malattia (il tumore al seno,
non operabile)…
Anche a noi non è chiesto di compiere opere straordinarie, ma di lasciare che l'amore di dio … penetri, pervada, trasfiguri ogni
opera, ogni sentimento, ogni respiro della
nostra vita ordinaria.
Non è forse questa santità nell'ordinario il
pieno compimento del nostro battesimo?
Non è questa la messa che il signore chiede a tutti di celebrare con gioia uscendo
dalla chiesa? (da 'Pietre vive' lettera del Cardinale a tutti i fedeli della Chiesa Ambrosiana)
GR
Con i ragazzi/e di prima media (e i loro catechisti/e) ci siamo recati a Milano per visitare il Duomo, sede del nostro Vescovo (S.E. Card. Dionigi Tettamanzi), e il suo illustre battistero, che tanti cristiani ha fatto nascere alla Chiesa e tanti
santi ha procurato al mondo.
Né la pioggia né le manifestazioni di piazza ci hanno impedito di vivere una bellissima giornata: solo non abbiamo
potuto salire sulla terrazza per goderci il panorama!
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I Seminaristi degli O
A volte ritornano, e si allargano,: le interviste triple di Tandem
Ormai sappiamo che la domenica nei nostri oratori sono presenti anche quattro seminaristi che si occupano dell’animazione e del
In occasione della giornata di preghiera per le vocazioni (25 aprile) cerchiamo di conoscere meglio Michele, Stefano e Daniele (l’intervista di Pa
Nome: Daniele - Cognome: Battaglion - Anni: 22 (quasi 23) - Originario di: Vedano Olona - Segni particolari (tatuaggi, piercing…): Nessuno - Oratorio in
cui operi: San Bernardo - Leggi Tandem: Non di recente
CONOSCIAMOCI MEGLIO - A quanti anni sei entrato in seminario: 22 - Raccontaci brevemente la tua vocazione: Sono sempre stato nel "giro" ma senza
mai mettermi in gioco. Poi con l'aiuto della mia guida spirituale, con il gruppo Samuele e la Messa quotidiana, ho deciso di dire "si" al Signore e di entrare in
seminario! - Chi ti ha aiutato a comprenderla: Enzo (guida, amico e sacrista di Vedano Olona) - La tua famiglia come l'ha accolta: L'aveva capito… - Prima
cosa facevi: Il falegname - Oggi che classe frequenti: Corso P - Quando è prevista la tua ordinazione: tra 6 anni a Dio piacendo e Rettore permettendo - La
preparazione è molto impegnativa: Onesta - Sei diligente nello studio: Quasi no - La tua materia preferita: Teologia - La materia più ostica: Latino Perché le vocazioni sacerdotali sono sempre più rare: perché le persone hanno paura a lasciare le loro sicurezze e a mettersi in gioco... e chi lo sa magari il
Signore chiama meno... - Cosa possiamo fare per incentivarle: pregare e amare - Tre aggettivi per definirti: Aperto, fiducioso, pazzo - Tre aggettivi per
definire un buon sacerdote: Guida, fratello maggiore, amico - Sei bravo a: A stare con... - Un tuo difetto: La memoria - Un ricordo da 0 a 10 anni: Il naso del
papà - Un ricordo da 10 a 20 anni: Il liceo artistico - Un ricordo da 20 a 30 anni: Il lavoro - La tua mamma dice di te: Che mi vuole tanto bene - Sei intonato:
Domino il Party - Quando sarai pronto per la Messa in latino: Spero mai!
DOMANDE A BRUCIAPELO - Un aggettivo per definire.... Benedetto XVI: Tostissimo - Il Cardinal Tettamanzi: Tosto - Castellanza: Accogliente - Don Rino:
Capo Supremo - Don Giancarlo: Umorista - Don Alessandro: Esuberante
GUSTI PERSONALI - Canto liturgico preferito: Immacolata - Autore biblico preferito: Giovanni - Libro preferito (Bibbia a parte!): Il cammino di Santiago
- Colore preferito: Blu - Piatto preferito: Pizza - Film preferito: The Blues Brothers - Cantante preferito: Gianna Nannini - Mare o montagna: Montagna ...meno
tentazioni!!!
SALUTI - Saluta i tuoi colleghi d'intervista: Ciao ragangeli! - Un augurio ai nostri 27 lettori: Mi propongo come 28esimo!!! In alto i cuori!
Nome: Michele- Cognome: Zoani- Anni: 21 - Originario di: Nova Milanese - Segni particolari (tatuaggi, piercing…): Nessuno - Oratorio in cui operi: San
Giulio- Leggi Tandem: No
CONOSCIAMOCI MEGLIO - A quanti anni sei entrato in seminario: 21 - Raccontaci brevemente la tua vocazione: Non credevo molto in Dio, poi ho fatto
viaggio con un prete, mi ha raccontato la sua vocazione, e ho cominciato a pensarci… - Chi ti ha aiutato a comprenderla: Don Samuele, don Andrea e don Vinicio
- La tua famiglia come l'ha accolta: Tutti felici! - Prima cosa facevi: L'università che faccio tutt'ora - Oggi che classe frequenti: Corso P - Quando è prevista
la tua ordinazione: Tra sei anni…se Dio vuole - La preparazione è molto impegnativa: il giusto - Sei diligente nello studio: La prossima domanda????? - La
tua materia preferita: Teologia - La materia più ostica: Greco - Perché le vocazioni sacerdotali sono sempre più rare: C'è molta paura nel seguire, con un
cambio radicale, Gesù - Cosa possiamo fare per incentivarle: Voler bene, voler bene, voler bene! - Tre aggettivi per definirti: Solare, entusiasta e casinista Tre aggettivi per definire un buon sacerdote: Amorevole, fratello e umano - Sei bravo a: Socializzare (dicono…) - Un tuo difetto: Ne ho tantissimi…uno su tutti
l'incostanza - Un ricordo da 0 a 10 anni: Andavo a dormire nel letto dei miei genitori mettendomi al contrario rispetto a loro coprendomi e scoprendo loro - Un
ricordo da 10 a 20 anni: Periodo più bello della mia vita….il liceo artistico - Un ricordo da 20 a 30 anni: L'ingresso in seminario - La tua mamma dice di te: Che
mi sono dimenticato di lei perché non la chiamo mai e quando la vedo non la abbraccio mai - Sei intonato: Di brutto! - Quando sarai pronto per la Messa in
latino: Messa in Latino????? Cos'è??????????
DOMANDE A BRUCIAPELO - Un aggettivo per definire.... Benedetto XVI: Intelligentissimo - Il Cardinal Tettamanzi: Un Nonno - Castellanza: Potente! - Don
Rino: Accogliente - Don Giancarlo: Macchietta - Don Alessandro: Preciso
GUSTI PERSONALI - Canto liturgico preferito: Re di Gloria - Autore biblico preferito: Matteo - Libro preferito (Bibbia a parte!): Ho fatto una promessa Colore preferito: Marrone - Piatto preferito: Pasta allo scoglio - Film preferito: Lo chiamavano Trinità - Cantante preferito: Max Pezzali - Mare o montagna:
Montagna.
SALUTI - Saluta i tuoi colleghi d'intervista: Ciao fratellini!!! - Un augurio ai nostri 27 lettori: Spero diventiate un po' di più!!!
Nome: Stefano - Cognome: Felici- Anni: 23 (quasi 24) - Originario di: Cesano Boscone - Segni particolari (tatuaggi, piercing…): Nessuno - Oratorio in cui
operi: San Bernardo- Leggi Tandem: No
CONOSCIAMOCI MEGLIO - A quanti anni sei entrato in seminario: 23 - Raccontaci brevemente la tua vocazione:Ho sempre frequentato l'oratorio ma
senza molto impegno, con l'arrivo dell'attuale prete si è accesa una piccola scintilla che pian piano è diventata sempre più forte, ed eccomi qui. -Chi ti ha aiutato
a comprenderla: Il coadiutore del mio oratorio, Don Marco - La tua famiglia come l'ha accolta: Molto bene! - Prima cosa facevi: Lo studente universitario (mi
mancano ancora 5 esami) - Oggi che classe frequenti: I teologia - Quando è prevista la tua ordinazione: Tra cinque anni (a Dio piacendo) - La preparazione
è molto impegnativa: Abbastanza - Sei diligente nello studio: Non molto, ma ho tanta memoria per fortuna - La tua materia preferita: Sacra Scrittura - La
materia più ostica: Filosofia- Perché le vocazioni sacerdotali sono sempre più rare: Perché è difficile lasciare le certezze e le comodità per intraprendere una
cammino impegnativo - Cosa possiamo fare per incentivarle: Far vedere a tutti che i preti sono persone contente. - Tre aggettivi per definirti: Paziente,
disponibile, ottimista - Tre aggettivi per definire un buon sacerdote: Accogliente, contento, sincero - Sei bravo a: Ascoltare! - Un tuo difetto: Sono disordinatissimo - Un ricordo da 0 a 10 anni: I miei primi oratori estivi - Un ricordo da 10 a 20 anni: Le gite scolastiche durante le superiori (splendide!!!) - Un ricordo da
20 a 30 anni: L'ingresso in seminario e l'arrivo a Castellanza ovviamente - La tua mamma dice di te: Che sono pigrissimo ma so farmi volere bene! - Sei intonato:
Per niente - Quando sarai pronto per la Messa in latino: Non l'abbiamo già abolita???
DOMANDE A BRUCIAPELO - Un aggettivo per definire.... Benedetto XVI: Importante - Il Cardinal Tettamanzi: Pacioccone - Castellanza: Familiare - Don
Rino: Gentile - Don Giancarlo: Spiritoso - Don Alessandro: Accogliente
GUSTI PERSONALI - Canto liturgico preferito: E camminava con loro - Autore biblico preferito: Marco - Libro preferito (Bibbia a parte!): I Fratelli
Karamazov - Colore preferito: Rosso - Piatto preferito: Pizza - Film preferito: Il mio grosso grasso matrimonio greco - Cantante preferito: Amy Lee (Evanescence)
- Mare o montagna: Mare mare mare.
SALUTI - Saluta i tuoi colleghi d'intervista: Ciao cari colleghi, compagni di studio, fratelli di comunità!!! - Un augurio ai nostri 27 lettori: E chi interpreterebbe
Manzoni??? Buona lettura cari 27 lettori! E speriamo di conoscerci prima o poi!!!
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Oratori
ella preghiera dei bambini e dei ragazzi.
Paolo è stata pubblicata nel numero di maggio 2009)
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Shalom: in visita nella terra di Gesù
(Terra Santa, 11-18 Aprile 2010)
Un po' per curiosità, un po' per interesse culturale, un po' perché "almeno una volta nella vita
è necessario andare in Terra Santa", anche noi
decidiamo di partecipare al pellegrinaggio e visitare i luoghi in cui il cristianesimo affonda le
sue radici. Subito ci affidiamo alla protezione di
Maria, che tante volte deve aver accompagnato Gesù su queste strade.
Con un volo in ritardo e qualche bagaglio smarrito (e, a quanto pare, definitivamente perso!)
arriviamo a Tel Aviv per poi puntare su Nazareth,
da dove ha inizio il nostro viaggio.
Proprio qui, sul luogo dell'annunciazione, viviamo con particolare suggestione la preghiera della
sera, davanti alla grotta in cui è avvenuto l'incontro di Maria con l'angelo.
Il giorno successivo visitiamo Cana e i luoghi
attorno al lago di Tiberiade: Tabga, luogo della
moltiplicazione dei pani e dei pesci, la chiesa del
primato di Pietro, Cafarnao; molto toccante è
immergere i piedi nel lago e poi salire al monte
delle Beatitudini, dove celebriamo la messa all'aperto, in un paesaggio in cui la natura si manifesta nella sua bellezza.
Saliamo al monte Tabor, monte della
Trasfigurazione di Gesù, e anche noi avremmo
voglia di piantare le tende e restare lì… ma scendiamo a piedi (per 3 km circa) accompagnati da
un tramonto mozzafiato.
Come i pastori, anche noi giungiamo alla grotta
di Betlemme e ci inginocchiamo nel luogo della
nascita di Gesù, in quello stesso angolo del mondo
in cui il Divino è venuto ad abitare in mezzo a
noi.
Abbiamo poi l'opportunità di gustare il silenzio
del deserto, guidati dalle riflessioni di don Rino
sulla desertificazione che il peccato genera intorno a noi.
Finalmente eccoci giungere alle porte della città
santa di Gerusalemme: qui tocchiamo con mano
gli aspri contrasti e le difficili condizioni di vita
presenti in questo paese, crogiolo di diverse religioni e culture, luogo d'incontro tra arabi ed
ebrei, palestinesi e israeliani, musulmani e cristiani, ortodossi, copti, armeni, cattolici…
Visitiamo i luoghi più significativi in cui Gesù ha
trascorso gli ultimi giorni della sua vita terrena:
Cenacolo, via Dolorosa, basilica dell'agonia,
Getsemani, Golgota e chiesa del Santo Sepolcro. L'affluenza di pellegrini è veramente elevata e frastornante; è facile perdere il dovuto
raccoglimento (e smarrirsi!). Per gustare questi
luoghi nel silenzio e nella tranquillità vi siamo
tornati all'alba, ma resta comunque molto vivo il
desiderio di ritornare per rivivere e rinnovare
l'esperienza, con la calma e la concentrazione
che questi momenti meritano.
È così che, come discepoli, abbiamo percorso le
strade sulle quali anche Gesù aveva tanto camminato: ogni giorno abbiamo visto con i nostri
occhi e abbiamo conosciuto ambienti significativi di cui si parla nei Vangeli, ogni giorno abbiamo accostato con sguardo nuovo la Scrittura,
ogni giorno abbiamo vissuto il Mistero nella celebrazione eucaristica, Mistero che chiede di
essere annunciato e testimoniato.
È proprio così, il vero pellegrinaggio inizia quando si torna a casa. Ascoltare che "i discepoli
scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l'altra riva del mare in direzione di
Cafarnao", dopo essere stati veramente là, suscita un'emozione profonda, difficile da tradurre in parole: come gli apostoli, anche noi eravamo sulla barca, anche noi abbiamo attraversato
il mare e siamo giunti all'altra riva. E anche a
noi qui, adesso, Gesù dice: "Non abbiate paura!". Tutto diventa più concreto, palpabile, reale.
Un grazie a don Rino e al suo sapiente accompagnamento: possiamo dire di essere davvero
tornati con maggior entusiasmo e ricchi di speranza, di sentire più intensamente Gesù vivo e
ovunque vicino.
Questo pellegrinaggio, che non ci ha certo lasciati indifferenti e che resterà impresso in noi
per sempre, ci ha dato anche l'opportunità di
stringere nuove conoscenze e condividere insieme momenti di allegria ma anche di intensa
emozione.
Ilde e Mariangela
TANDEM
TANDEM
Maggio 2010 - Pagina 6
come se tutto fosse “Sottosopra”, così da ricostruirla pezzo dopo pezzo, secondo la giusta direzione, in armonia con il creato che ci è attorno e in
relazione d’amore con le persone che ci stanno
accanto.
Il viaggio-pellegrinaggio avrà cinque tappe e
percorrerà cinque luoghi.
Siamo pronti a lasciarci mettere “Sottosopra” per
guardare la terra da una nuova prospettiva e scoprire che non siamo poi così distanti dal cielo!
Per far questo non si può certo restare fermi: sarà
un Estate in cammino!
L’Oratorio estivo 2010, dal titolo “Sottosopra –
come in cielo così in terra” , attende il movimento dei ragazzi, degli animatori, degli educatori e dei
genitori per percorrere insieme un pellegrinaggio speciale che ha la sua meta in alto, là dove
non c’è differenza fra il “sopra” e il “sotto”, là
dove l’incontro con il Signore Gesù orienta la vita,
dirige i passi, impegna al bene e apre gli occhi
verso la bellezza dei doni ricevuti.
Il protagonista della prossima Estate in Oratorio è
proprio Gesù che si affianca al cammino di chi
cerca una strada e, narrando una bellissima storia
che si avvera in lui, desidera “sconvolgere” per rialzarci, “ribaltarci” per darci una direzione, metterci
appunto “sottosopra” per impegnarci a tenere
testa e piedi strettamente ancorati alla terra e
cuore e spirito costantemente rivolti al cielo.
Il Signore Gesù aiuterà i ragazzi a tenere unito il
sotto con il sopra, la terra con il cielo : è il senso
più profondo della sua incarnazione che permette
a chi lo segue di unificare la vita dentro un Mistero
d’amore e di condividere una meta stupenda e sconvolgente che è la risurrezione.
Fare la volontà del Padre è lo scopo della vita e
delle azioni di Gesù ed è anche l’obiettivo di chi
intende percorrere la terra con il desiderio che
assomigli un po’ più al cielo.
La prossima Estate in Oratorio è fatta di diversi sfondi o “strati” che vanno scavati in profondità per vedere cosa c’è sotto e scoprire come il messaggio in
essi contenuto ci proietta in alto e ci impegna a fare
di tutto perché si avveri la preghiera del Padre nostro: “come in cielo così in
terra”. È proprio il sottotitolo “come in cielo così
in terra” a svelare il senso più profondo dello
slogan “Sottosopra”!
Il viaggio come pellegrinaggio
Innanzitutto abbiamo l’idea
del viaggio, un viaggio
che si fa pellegrinaggio
e cammino spirituale.
L’immagine che guiderà
i ragazzi lungo l’Oratorio
estivo, soprattutto nei momenti di preghiera, sarà l’icona evangelica dei
Discepoli di Emmaus (Luca 24, 13-35). I due di
Emmaus sono l’emblema di ogni discepolo che,
affiancato dal Signore, non solo cambia il suo modo
di vedere e intendere le cose, ma sente trasformare
il suo cuore, che passa così dalla disperazione alla
speranza e dalla tristezza alla gioia; quella stessa
gioia produce un’inversione di rotta, da sotto
a sopra: da un cammino che sprofonda sempre
più sotto, nella notte, ad una corsa per risalire verso
l’alto, ritornando “sopra”, a Gerusalemme, ad annunciare il Risorto ai fratelli.
Nella vicenda dei Discepoli di Emmaus si possono
ritrovare così cinque movimenti che anche i ragazzi saranno invitati a compiere: la partenza, la
liberazione, la conversione, l’incontro che salva e la missione.
Per facilitarne la comprensione, ogni movimento
sarà accompagnato da un incontro con cinque personaggi della
Bibbia:
Abramo,
Mosé, Davide, lo stesso Gesù e Paolo di
Tarso.
Vivere la terra
Accanto a questo viaggio
tutto
spirituale,
l’ambientazione dell’Oratorio estivo “Sottosopra” inviterà i ragazzi a percorrere un viaggio attorno alla terra, alla scoperta di quei luoghi
che, solo se abitati in profondità, possono svelare
quel senso che, restando in superficie, spesso può
sfuggire. La terra innanzitutto occorre averla in
testa perché i piedi non stiano fermi dinnanzi alle
occasioni di bene che la vita ogni giorno ci offre:
occorre abitare il nostro tempo e il nostro spazio,
senza sfuggire in un mondo che non c’è e non ci
appartiene.
Diremo ai ragazzi che la terra va abitata con tutta
la passione che c’è , perché ha bisogno della
nostra gioia, quella che ci viene dall’incontro con
Gesù, e di desideri nuovi che riportino i suoi
abitanti a rivolgersi verso il cielo. Per questo occorre la nostra testimonianza.
La terra va ribaltata con
il nostro entusiasmo ma
va anche rispettata e curata perché è la casa
dove abitiamo ed è essa
stessa a fornirci le occasioni per costruire la vita.
Ovunque, sopra o sotto,
sotto o sopra, vivere sulla terra è “vivere la terra”
è abitarla con tutto se
stessi, disposti a rivedere certe abitudini che non
ci fanno crescere e non ci fanno guardare lontano
verso un orizzonte che ci svela l’infinito.
L’obiettivo del viaggio sulla terra è mettere a soqquadro la vita, per scuoterla un po’ e agitarla,
Ogni ambiente svelerà ai ragazzi dei segreti “sconvolgenti”: innanzitutto la montagna che ci mostra
la fatica che realizza e dà la gioia vera; il deserto
che ci mette alla prova e, purificandoci, diventa il
luogo dell’incontro con Dio; il sentiero del bosco
che ci mette uno accanto all’altro e ci fa apprezzare
la bellezza del creato; il mare che risveglia in noi la
sete di infinito; infine la città che ci riporterà a casa,
dove le possibilità a noi date vanno tutte spese per
un bene più grande, nella condivisione con gli altri.
Ancora più nel profondo
L’Oratorio estivo 2010, nella ricchezza della sua
proposta, presenta altri “sfondi” da mettere “Sottosopra” per scoprirne tutti i risvolti possibili: è l’immagine del viaggio ad evocarne i contenuti.
Il viaggio sulla terra aguzzerà lo sguardo dei
ragazzi perché il nostro
mondo sia ancora una
volta visto come un dono
di Dio e una casa per tutti.
Uno sguardo attento e
profondo scoprirà che
questo vale anche e soprattutto per coloro che,
nel viaggio, sembrano
andare più lenti o per
coloro che sembrano
tagliati fuori e sono
esclusi dalle ricchezze del creato. Chi affronta
un viaggio viene spesso a contatto con molti disagi:
questi richiamano ad esempio le difficoltà dei
disabili a contatto con un mondo fatto solo per chi
cammina sulle proprie gambe e ricordano i problemi di integrazione di chi è costretto a lasciare
la sua casa in cerca di un futuro migliore nel nostro
Paese
e
nel
mondo
occidentale.
Educare i ragazzi a guardare in profondità la
condizione di chi vive un disagio concreto è
un ottimo stimolo a mettere le cose “Sottosopra” perché siano più chiare per tutti.
Un’ultima attenzione, che si tradurrà in attività e animazione, è la salvaguardia della biodiversità e
la
promozione
di
comportamenti
ecosostenibili – il 2010 è l’Anno internazionale della biodiversità – affinché anche in oratorio
si contribuisca a creare una cultura dove la
preservazione delle ricchezze della terra possa partire dalle piccole azioni quotidiane che ognuno può
realizzare con la sua testa!
L’inizio dell’Oratorio feriale sarà lunedì 14 giugno e terminerà venerdì 16 luglio. Lo svolgimento sarà secondo la formula ormai rodata
da anni.
Chiediamo a coloro che desiderano offrire la
propria disponibilità come animatori (adolescenti e giovani) o collaboratori (adulti) di contattare al più presto don Giancarlo o don Alessandro, in modo che ci possa essere una migliore organizzazione e non sia frutto dell’ultimo momento.
TANDEM
TANDEM
MAGGIO 2010
Maggio 2010 - Pagina 7
MESE MARIANO
1 maggio: ore 21 - inaugurazione del mese di maggio in san Bernardo
4 maggio: ore 21 - rosario in via Cantoni - cappella del Crocifisso
(animato dalle Catechiste)
6 maggio: ore 21 - rosario in via santa Liberata (animato dalle Catechiste)
9 maggio: ore 21 - rosario alla grotta in oratorio san Giuseppe
11 maggio: ore 21 - rosario in via per Olgiate - Capp. Madonna di Caravaggio
(animato dalla Caritas)
12 maggio:ore 21 - rosario alla Madonnina (animato dalla Caritas)
16 maggio:ore 21 - rosario alla grotta in oratorio san Giuseppe
18 maggio:ore 21 - rosario in via Adua - casa Picozzi
(animato dalla Commissione Famiglie)
21 maggio:ore 21 - rosario in via Po - casa Salmoiraghi
(animato dalla Commissione Famiglie)
23 maggio:ore 21 - rosario alla grotta in oratorio san Giuseppe
26 maggio:ore 21 - messa con supplica alla madonna di Caravaggio in san Giulio
28 maggio:ore 21 - rosario alla Madonnina del CAI (ex Orat. Femm. Castegnate)
30 maggio:ore 21 - rosario alla grotta in oratorio san Giuseppe
31 maggio: ore 21 -chiusura - cammino di preghiera a partire dalla
cappella dell’Immacolata di via Roma
Fiaccola ragazzi OSG 19-20 giugno
SACRO MONTE - SANTUARIO MADONNA DI CREA (Serralunga di Crea,
AL)
Giovani fiaccolisti, scaldatevi! Si avvicina infatti, seguendo la scia positiva della
passata edizione, la X Fiaccola dei ragazzi, che si svolgerà il 19 e 20 giugno in
occasione della festa dell'Oratorio San Giuseppe.
La Fiaccola verrà accesa nel Santuario della Madonna di Crea, situato in una meravigliosa zona di colline e vigneti nella provincia di Alessandria, in Piemonte, a
circa 110 km di distanza da Castellanza (il Sacro Monte di Crea, assieme agli altri
Sacri Monti di Piemonte e Lombardia, è inserito dal 2003 nell'elenco dei "patrimoni dell'umanità" dell'UNESCO). Raggiungeremo una meta già illuminata una
volta dalle nostre torce, quando nel 2004 la corsa dei più grandi fece tappa in
questo luogo durante il suo percorso; in quella occasione la Fiaccola fu accesa a
Genova dall' allora Arcivescovo della città, il Cardinale Tarcisio Bertone, che grazie a quel gesto fu poi promosso a segretario di stato Vaticano (nota: libera inter-
pretazione storica dell'autore).
E visto che "la strada è sempre quella ma la gente è differente" ripercorreremo il tragitto che dal Santuario conduce a casa con i nostri
ragazzi, di età compresa tra la terza elementare e la terza media.
La "Fiaccolina" nel frattempo è cresciuta ed ha raggiunto il decimo anno della sua giovane storia; tutto ha inizio nel 2001 quando ad "infiammarla" è stato il Cardinal Martini
nella splendida cappella dell'Arcivescivado di Milano, fino ad arrivare alla più recente
edizione partita dal Sacro Monte di Oropa (Biella) lo scorso anno. In questi anni ogni
diverso luogo ci ha raccontato la sua storia di fede, ed ogni passo sulla strada del ritorno
è costato anche ai più atletici e scattanti un po' di fatica, ma è rimasto sempre nuovo lo
stupore per quello che la Fiaccola riesce a compiere, trasformando una semplice corsa in
una piccola testimonianza di fede! Per questo vale la pena di partecipare e di offrire un
po' delle nostre energie, pronti ad affrontare la corsa sotto il sole di Giugno o (quest'anno ci auguriamo di no..) sotto la pioggia.
La partenza è per sabato 19 giugno all'alba alla volta di Crea dove in tarda
mattinata durante la S. Messa accenderemo la Fiaccola
Nel pomeriggio i nostri ragazzi percorreranno di corsa i 75 km che ci porteranno ad Abbiategrasso, dove saremo ospiti nell'oratorio S. Giovanni Bosco
- Parrocchia San Pietro.
Domenica 20 giugno infine arrivo a Castellanza per celebrare tutti assieme
la S. Messa delle 10,30 e per far festa insieme al nostro oratorio.
"Team Fiaccolina"
Maggio 2010 - Pagina 8
il santo del mese
San Fillppo Neri
TANDEM
TANDEM
San Filippo Neri (Firenze, 21 luglio 1515 – Roma, 26 maggio 1595) è stato un sacerdote italiano. Fiorentino d'origine, si trasferì ancora molto giovane a Roma dove decise di dedicarsi per la propria missione evangelica in una
città corrotta e pericolosa, tanto da ricevere l'appellativo di "secondo apostolo di Roma". Radunava attorno a sé un nutrito gruppo di ragazzi di strada, avvicinandoli alle celebrazioni liturgiche e facendoli divertire, cantando e
giocando, in quello che sarebbe in seguito divenuto l'Oratorio, ritenuta e proclamata come vera e propria congregazione da papa Gregorio XIII nel 1575. Memorabili i suoi detti sarcastici, quali ad esempio lo "State buoni se
potete", o il "Ma và a morì ammazzato... per la fede!", che gli permisero di ricevere un secondo titolo, quello di "Santo della gioia" o "buffone di Dio".
A Roma ha costruito chiese come la bellissima Santa Maria alla Vallicella. E quando il Papa gli ha mandato i vestiti da cardinale per annoverarlo tra i porporati, glieli rimandò indietro perchè, a suo dire, gli stavano troppo stretti...
TANDEM
TANDEM
S. Bernardo
TANDEM
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MAGGIO 2010
S. Giulio
Notiziario della Comunità Pastorale S. Giulio e S. Bernardo di Castellanza
Numero 33 - Realizzato in proprio - Maggio 2010