Economia e mercati Prospettive per gli investitori

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Economia e mercati Prospettive per gli investitori
Editoriale
INVESTMENT SOLUTIONS & PRODUCTS
Economia e mercati
Prospettive per gli investitori
Novembre 2016
Non passa settimana senza che vi siano forti critiche nei confronti della politica
monetaria. Alle banche centrali viene rimproverato: a) di essere «prigioniere»
di una politica monetaria troppo accomodante, che b) fa soprattutto surriscaldare
i valori patrimoniali, c) non sortisce praticamente (più) alcun effetto sull’economia,
d) protegge le «aziende zombie» ostacolando quelle innovative, e e) aiuta i governi
a evitare riforme dolorose. Noi, invece, abbiamo opinioni diverse: a) Come
starebbe oggi la nostra economia alla luce delle crisi finanziarie e dell’euro
se le banche centrali non fossero intervenute con misure radicali? E la banca
centrale americana Fed non ha forse terminato i propri acquisti di obbligazioni
già da due anni e non sta per rialzare i tassi? b) Non è forse vero che in fasi
di allentamento monetario i valori patrimoniali crescono sempre, perché il tasso
di sconto diminuisce e viene scontata una crescita migliore? c) La crescita e
l’occupazione non registrano forse da diverso tempo una ripresa nei paesi interes­
sati, e l’inflazione non sta anch’essa iniziando ad aumentare? d) La competizione
tra imprese inefficienti e quelle più innovative è mai stata così forte quanto
oggi? e) In questa critica c’è qualcosa che non funziona, perché ogni misura
produce inevitabilmente anche effetti collaterali indesiderati. Nel complesso, però,
la politica monetaria si merita a nostro avviso un giudizio decisamente migliore!
Oliver Adler
Responsabile Economic Research
[email protected], +41 44 333 52 06
Le nostre stime in breve
Nella maggior parte delle regioni la crescita
economica registra una lieve accelerazione, ma
aspettative di utile (troppo) elevate, rischi
legati ai tassi e incertezze politiche aumentano
il pericolo di un contraccolpo.
Congiuntura
Tassi d’interesse
e obbligazioni
I recenti dati congiunturali
segnalano una lieve acce­
lerazione dell’economia
mondiale in quasi tutte le
regioni. Al momento il
rischio di inflazione rimane
tuttavia molto ridotto.
I tassi d’interesse a breve
termine dovrebbero legger­
mente aumentare solo negli
USA. Le obbligazioni di
qualità più elevata rimangono
poco allettanti; rendimenti
aggiuntivi sono offerti dai
paesi emergenti e dalle
obbligazioni bancarie.
Valute
Azioni
Materie prime
Immobili
Svizzera
Per USD/CHF ed EUR/CHF
ci attendiamo una prosecu­
zione del movimento laterale.
Il CHF è sopravvalutato,
ma gli spread di USD ed EUR
sono ridotti.
La nostra strategia gene­rale è piuttosto prudente.
Consideriamo allettanti
le azioni dei paesi emergenti.
Il mercato svizzero risulta
favorito grazie alle sue
qualità difensive.
Il potenziale di rialzo del
prezzo del petrolio è limitato
a causa dei tagli ridotti
della produzione. Per quanto
concerne l’oro ci aspettia­mo una prosecuzione
dell’andamento laterale.
Sebbene la crescita del volu­
me delle ipoteche stia rallen­
tando, l’eccesso di offerta
delle abitazioni in affitto con­
tinua ad aumentare.
Congiuntura
Mondo
Svizzera
Lieve accelerazione dell’economia mondiale
Turismo degli acquisti in fase di stagnazione
Miglioramento della congiuntura nei paesi emergenti
Negli ultimi mesi la dinamica di crescita dell’economia mondiale è
migliorata, grazie al contributo sia dei paesi industrializzati che di
quelli emergenti. I paesi industrializzati, sostenuti da una politica
monetaria accomodante, dovrebbero continuare a crescere in linea
con il loro potenziale. Questa considerazione è avvalorata da alcuni
indicatori anticipatori, quali la fiducia dei consumatori e il clima delle
imprese. Nei paesi emergenti ci attendiamo ancora una lieve acce­
lerazione della crescita, anche perché alcuni tra quelli più importanti,
come il Brasile e la Russia, stanno uscendo dalla recessione.
La soppressione del corso minimo EUR/CHF a metà gennaio 2015
ha provocato nello stesso anno un nuovo sensibile aumento degli
acquisti da parte dei cittadini svizzeri nei paesi confinanti. Nel 2015
i dettaglianti elvetici hanno tuttavia reagito all’apprezzamento del
franco in maniera complessivamente più rapida rispetto agli anni
2010 e 2011, provocando, fra le altre cose, una stabilizzazione del
turismo degli acquisti (a un livello molto elevato). Nei primi tre trimestri
del 2016 gli introiti dell’IVA alle dogane, un indicatore del turismo
degli acquisti, sono diminuiti del 6,1%.
Indicatore di momentum macro
[email protected]
[email protected]
Fonte: Credit Suisse
1,5
1,0
0,5
0
–0,5
–1,0
–1,5
10.15
12.15
Brasile
02.16
04.16
Russia
06.16
India
08.16
Cina
Tassi d’interesse e obbligazioni
Tassi d’interesse
Obbligazioni
Fine dell’«abbondanza» nella politica monetaria
Buone prospettive per le obbligazioni finanziarie e
dei paesi emergenti
A ottobre il presidente della Banca centrale europea (BCE) Mario
Draghi ha dichiarato ai media che il programma di acquisto di titoli
della BCE non durerà «per sempre». Poco dopo Thomas Jordan,
presidente della Banca nazionale svizzera (BNS), spiegava come
la politica monetaria elvetica potrebbe normalizzarsi. Questi commenti
indicano come l’attenzione delle banche centrali si stia gradual­
mente spostando. I famosi «elicotteri che lanciano denaro» dovrebbero
dunque rimanere a terra... Tuttavia potrebbe essere necessario
ancora molto tempo prima che i tassi ricomincino a salire. Infine,
i rischi di inflazione rimangono pressoché nulli.
[email protected]
Per quanto riguarda i rendimenti obbligazionari a lungo termine pre­
vediamo ancora un aumento solo ridotto, in quanto la crescita ancora
modesta dovrebbe attenuare le attese di inflazione e frenare la
normalizzazione della politica monetaria. Nonostante le continue
pressioni sulla redditività, le obbligazioni del settore finanziario
presentano a nostro parere una valutazione interessante. Anche le
obbligazioni dei mercati emergenti rimangono nel novero dei nostri
investimenti preferiti in ambito obbligazionario, perché dovrebbero
beneficiare della stabilizzazione della congiuntura e del calo dell’in­
flazione.
[email protected]
Nessun aumento generalizzato dei tassi in vista
Fonte: Datastream, Credit Suisse
LIBOR a 3 mesi, in %
7
5
3
1
–1
2004
CHF
2006
USD
2008
2010
EUR
2012
JPY
2014
GBP
2016
Valute
Mondo
Svizzera
Rischi di evento a fine anno per il dollaro USA
EUR/CHF: franco caro, ma comunque stabile
Differenziale dei tassi tra EUR e CHF molto ristretto
Il dollaro continua a muoversi in un’ampia fascia compresa tra 0.95
e 1.00 circa rispetto al franco. Recentemente l’aumento dei tassi
USA ha in qualche modo rafforzato l’USD, ma contemporaneamente
il quadro tecnico rimane debole e una rottura di questa banda di
oscillazione è pertanto improbabile. Proprio per via dei prossimi rischi
di evento – le elezioni presidenziali negli USA e la riunione della
Fed a dicembre – manteniamo per la coppia USD/CHF la nostra
prospettiva neutrale. Nel corso del prossimo anno l’USD dovrebbe
poi essere sostenuto da tassi più elevati negli Stati Uniti.
Per la coppia EUR/CHF continuiamo ad attenderci un andamento
laterale. Eventuali rischi di deprezzamento dell’EUR (p. es. a causa
del referendum in Italia) dovrebbero essere attutiti da interventi della
Banca nazionale svizzera sul mercato delle divise. Sul fronte opposto,
il potenziale di apprezzamento dell’EUR è a nostro avviso anch’esso
momentaneamente limitato, dato che lo spread tra EUR e CHF è
ridotto e i deflussi di capitale dalla Svizzera troppo bassi per indebolire
il franco. In un’ottica più lunga, la sottovalutazione dell’EUR (o la
sopravvalutazione del CHF) depone comunque ancora a favore di
un EUR/CHF più elevato.
EUR/CHF
[email protected]
Fonte: Bloomberg, Credit Suisse
In %
2,25
2,00
1,75
1,50
1,25
1,00
0,75
0,50
0,25
0,00
1.70
1.50
1.30
1.10
0.90
2004
2006
2008
2010
2012
2014
2016
EUR/CHF
Swap spread 2 anni EUR meno CHF (scala destra)
[email protected]
Azioni
Mondo
Svizzera
Rischio di rottura al ribasso per le azioni
La possibile ripresa dei corsi dei titoli sanitari è
positiva per la Svizzera
Aspettative di utile anche troppo ottimistiche per le azioni
Sebbene il mercato svizzero abbia recentemente arrancato dietro
quello mondiale, manteniamo saldo il nostro parere positivo. Innanzi­
tutto, in un contesto azionario incerto il mercato dovrebbe rivelarsi
stabile grazie alle proprie qualità difensive. In secondo luogo ci atten­
diamo una ripresa dei titoli farmaceutici, che sono stati penalizzati
dal dibattito intorno ai prezzi dei medicinali negli USA. Anche in caso
di una presidenza Clinton non si prevedono grossi interventi sul mercato.
Infine, la BNS continuerà sicuramente a contrastare un forte apprez­
zamento del CHF, il che sostiene le azioni svizzere.
14
Il mercato mondiale (MSCI World) si muove da metà luglio con il
+/-3% nella fascia trimestrale più ristretta da 30 anni. Notiamo an­
cora un notevole rischio di rottura al ribasso delle azioni. Infatti, il
supporto delle banche centrali diminuirà gradualmente, le aspettative
di utile per il 2017 sono probabilmente troppo ottimistiche e le
valutazioni alte. Nell’ambito dell’universo azionario preferiamo ancora
le regioni e i settori che si contraddistinguono per una crescita
dei fatturati solida. Tra questi rientrano i paesi emergenti e i settori
IT e farmaceutica.
[email protected]
[email protected]
Fonte: Datastream, Credit Suisse
Crescita degli utili MSCI AC World, in %
12
10
8
6
4
2
0
–2
–4
2012
2013
Consenso IBES
2014
2015
Stima
2016
Stima
2017
Stima
2018
Strategia d’investimento
Materie prime
Riflettori ancora puntati sui mercati emergenti
Nuove divergenze tra settori
Alla vigilia delle elezioni USA e della decisione sui tassi della Fed perseguiamo una strategia
d’investimento prudente. Raccomandiamo di sottoponderare le azioni, anche perché le previsioni
degli analisti circa la crescita degli utili nel 2017 ci appaiono troppo ottimistiche. Riscontriamo
tuttavia delle buone opportunità di outperformance nelle azioni di paesi emergenti. Per quanto
concerne le azioni dell’eurozona, invece, siamo sottoponderati a causa dei rischi politici (Italia)
e della maggiore esposizione ai contraccolpi del mercato globale. Per quanto concerne le obbli­
gazioni, manteniamo una ponderazione complessivamente neutrale. Consigliamo una sottopon­
derazione delle obbligazioni con le solvibilità migliori e di aggiungere invece obbligazioni societarie
del settore finanziario. Riteniamo inoltre opportuna un’esposizione in obbligazioni dei mercati
emergenti, alla luce del miglioramento dei dati economici e degli spread ancora allettanti. Una
sovraponderazione degli inve­
Asset allocation per una strategia «bilanciata»
Fonte: Credit Suisse
stimenti alternativi, in parti­
5
Benchmark
colare degli hedge fund, so­
17,5
(BM)
6
BM
TAA
stiene
la diversificazione nel
32,5
19,5
Liquidità
5,0% 6,0%
portafoglio,
soprattutto per via
Obbligazioni
32,5% 32,5%
32,5
della correlazione attualmente
Azioni
45,0% 42,0%
Investi alternativi
17,5% 19,5%
elevata tra le categorie d’inve­
42
stimento
tradizionali.
Asset allocation tattica
Le materie prime hanno iniziato il 4° trimestre
con un rally del petrolio e una fase di debolezza
dei metalli industriali. Nonostante il nostro
parere positivo in relazione al settore energetico,
raccomandiamo una certa prudenza dato che
a infiammare il rialzo sono state soprattutto le
attese di tagli alla produzione dell’OPEC, a
cui devono ancora far seguito i fatti. L’oro ha
recentemente subito perdite, mentre il mercato
si prepara a un intervento sui tassi della Fed.
Ci attendiamo un movimento laterale per il
metallo giallo.
45
Fonte: Bloomberg, Datastream, Credit Suisse
Tonnellate
USD/oncia
80
1 400
60
1 350
1 300
40
1 250
20
1 200
0
1 150
–20
–40
1 100
11.14
03.15
07.15
11.15
03.16
1 050
07.16
ETF sull’oro – flussi settimanali
Prezzo dell’oro (scala destra)
[email protected]
[email protected]
(TAA)
Focus
Buona domanda per i fondi immobiliari svizzeri
Nonostante i cali subiti in ottobre dai titoli immobiliari di tutto il mondo, i fondi immobiliari svizzeri sono
riusciti a mantenere le proprie quotazioni. Il livello degli aggi, pari al 30% circa, rimane tuttavia ele­
vato rispetto alla media decennale (20,9%). Questo livello è stato superato per un breve periodo sol­
tanto l’anno scorso, in risposta all’introduzione dei tassi negativi da parte della Banca nazionale
svizzera. La domanda è sostenuta dai tassi a lungo termine, che da allora sono calati ancor di più,
rendendo i rendimenti da dividendi dei fondi
Aggi elevati per i fondi immobiliari svizzeri
immobiliari (ottobre 2016: 2,8%) estrema­
Fonte: Credit Suisse, Datastream
mente allettanti rispetto a molte alternative
Aggio/disaggio
Rendimento
d’investimento. Nel medio termine, questi
40%
4,0%
rendimenti minacciano un’ulteriore lieve
30%
3,0%
diminuzione, la cui ragione è da ricercarsi
20%
2,0%
nell’eccesso di offerta sul mercato degli
10%
1,0%
immobili in affitto, in quanto l’attività edilizia
rimane intensa nonostante il calo della cre­
0%
0,0%
scita della popolazione e dell’occupazione.
–10%
–1,0%
Tuttavia, finché non vi saranno prospettive
2009
2011
2013
2015
2007
di un aumento significativo dei tassi a lungo
termine, i fondi dovrebbero rimanere inte­
Aggio dei fondi immobiliari svizzeri quotati
ressanti agli occhi degli investitori.
Aggio medio su 10 anni
Titoli di Stato svizzeri a 10 anni (scala destra)
Rallentamento negli acquisti di ETF sull’oro
[email protected]
Immobili Svizzera
Prosegue la stabilizzazione del
mercato delle proprietà abitative
Per via dei forti aumenti di prezzo degli ultimi
anni e delle misure regolamentari, gli ostacoli
finanziari all’acquisto di abitazioni di proprietà
sono elevati. Ciò è confermato non solo da un
indebolimento della dinamica dei prezzi delle
proprietà abitative, ma anche da una crescita
più lenta nella concessione di ipoteche alle
economie domestiche, che nell’agosto del 2016
era ancora attestata al 2,7%. Per trovare una
crescita inferiore bisogna risalire fino all’aprile
del 2000.
[email protected]
Crescita delle ipoteche in calo
Fonte: Banca nazionale svizzera, Credit Suisse
Crescita annuale dei volumi ipotecari
7%
6%
5%
4%
3%
2%
1%
0%
00
02
04
06
08
10
12
14
Economie domestiche private
Media di lungo periodo economie domestiche private
16
Informazioni importanti
Panoramica dei rendimenti e delle previsioni
Congiuntura e inflazione
Principali categorie d’investimento
Crescita del PIL reale (in %)
Globale
Inflazione (in %)
2015
20161
20171
2015
20161
20171
3,3
3,1
3,4
2,6
2,7
2,6
Stati Uniti
2,6
1,5
2,0
0,1
1,3
2,0
Giappone
0,5
0,6
0,9
0,8
–0,2
0,2
Eurozona
2,0
1,7
1,4
0,0
0,1
1,2
Germania
1,5
1,8
1,5
0,1
0,2
1,3
Paesi emergenti 2
5,4
5,3
5,6
3,4
3,6
3,4
Cina
6,9
6,6
6,3
1,4
2,0
1,8
Svizzera
0,8
1,5
1,5
–1,1
–0,3
0,5
Rendimento complessivo
in CHF (%)
2016
(fino al
26.10)
Ultimi
3 anni
(p.a.)
Ultimi
5 anni
(p.a.)
Rendimento atteso 5
e rischio (% p.a.)
1 anno
5 anni
Rischio 7
16,4
Azioni 6
MSCI World AC
7,1
7,6
10,9
2,2
7,4
S&P500
7,8
12,9
16,0
–0,4
6,8
15,0
–2,1
–0,2
6,1
–5,4
7,2
19,5
Eurostoxx 50
SMI
–7,2
1,8
9,8
5,2
4,9
17,9
MSCI Emerging
Markets
18,7
2,3
3,6
6,5
9,2
27,0
2,1
3,1
2,9
–1,2
–0,1
2,7
3,9
Obbligazioni 8
Svizzera
Interessi (in %)
Interessi a breve termine
(Libor a 3 mesi) 3
Rendimenti dei titoli
di Stato a 10 anni 3
26.10
a 3 mesi
a 12 mesi
26.10
a 3 mesi
a 12 mesi
Stati Uniti
0,89
0,9
1,1
1,79
1,8
2,1
Germania
–0,20
–0,3
–0,3
0,01
0,1
0,2
Gran Bretagna
0,50
0,1
0,1
1,15
1,0
1,2
Giappone
0,10
0,0
–0,2
–0,06
0,0
0,1
–0,73
–0,8
–0,8
–0,42
–0,4
–0,1
Svizzera
Eurozona
5,9
0,2
3,2
–0,1
1,1
Stati Uniti
10,3
8,8
7,7
–0,1
2,5
6,1
Paesi emergenti
18,5
–0,6
1,4
4,0
5,0
11,4
Mercato monetario (CHF)
–0,6
–0,3
–0,2
–0,7
–0,7
2,4
Bloomberg Commodity
Index
10,4
–9,2
–8,4
3,0
3,3
16,0
Oro
Investimenti alternativi
20,7
1,4
–3,8
–1,3
3,5
14,2
Fondi immobiliari Svizzera
(SIX)
6,2
9,1
5,5
3,5
4,5
7,3
Indice CS Hedge Fund
1,3
6,2
6,9
3,0
3,7
4,9
Il presente documento è stato redatto da Credit Suisse. Le opinioni ivi espresse
sono fonte di Credit Suisse al momento della redazione e sono suscettibili di
­modifiche in qualsiasi momento. Il presente documento ha unicamente scopo in­
formativo a uso del destinatario e non costituisce pertanto né un’offerta né una
sollecitazione da parte o per conto di Credit Suisse alla compra­vendita di valori
mobiliari. Non contiene alcuna raccomandazione di natura giuridica o relativa a
­investimenti, rendiconti e imposte. Non rappresenta in alcun modo una strategia
o un investimento studiato per o adatto alla situazione personale del cliente né
una diversa raccomandazione con ­orientamento personalizzato. I corsi e i valori
degli investimenti descritti nonché i proventi che ne risul­t ano sono soggetti a oscil­
lazioni, aumenti o riduzioni. Un riferimento alla performance passata non rappre­
senta una garanzia di pari performance futura. Le informazioni ivi contenute sono
state ­ottenute da fonti ritenute attendibili. Credit Suisse non fornisce tuttavia
­alcuna garanzia in merito alla loro attendibilità e completezza e d­ eclina qualsivoglia
responsabilità per le perdite derivanti d­ all’utilizzo di tali informazioni. È possibile
che Credit Suisse abbia operato sulla base delle informazioni e analisi contenute
nel presente d­ ocumento prima di averle rese accessibili ai suoi clienti. Gli investi­
menti sui mercati emergenti hanno carattere speculativo e sono notevolmente più
volatili di quelli sui mercati tradizionali. Alcuni dei rischi principali sono di natura po­
litica, economica e mone­t aria o sono correlati al mercato. Inoltre, gli investimenti
in monete estere sono esposti alle fluttuazioni dei tassi di cambio. Prima di effet­
tuare un’operazione raccomandiamo pertanto all’investitore di chiarire, sulla base
della propria valutazione indipendente (­ed eventualmente di quella di specialisti
professionali), l’adeguatezza di tale operazione per la propria situazione personale
tenendo conto dei rischi finanziari particolari nonché delle conseguenze fiscali,
­giuridiche, normative, creditizie e contabili della medesima.
Né il presente documento né copie dello stesso possono essere inviati o portati
negli Stati Uniti oppure consegnati negli Stati Uniti o a una US Person (ai sensi
della Regu­lation S dello US Securities Act del 1933 nella versione rispettivamente
­vigente).
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Sigla editoriale
Valute
CHF rispetto a valuta estera 3
26.10
a 3 mesi
Rispetto all’euro 3
a 12 mesi
26.10
a 3 mesi
a 12 mesi
CHF
–
–
–
1.08
1.08
1.09
USD
0.99
0.98
1.04
1.09
1.10
1.05
CAD
0.77
0.74
0.79
1.46
1.45
1.39
GBP
1.21
1.21
1.28
0.89
0.89
0.85
JPY4
0.95
1.01
1.08
113.97
106.70
100.80
CNY4
14.66
14.44
14.62
7.39
7.48
7.46
Fonte: Credit Suisse, Bloomberg, Datastream
1 Previsioni 2 Otto maggiori paesi emergenti 3 Previsioni del 25.10.2016 4 Prezzo di risp. 100 JPY
e CNY in CHF 5 Azioni e obbligazioni in valuta locale, indice Bloomberg Commodity Index, oro e indice
CS Hedge Fund in USD 6 I rendimenti azionari storici e le previsioni a 1 anno per MSCI World AC e per
MSCI Emerging Markets sono comprensive dei dividendi 7 Deviazione standard attesa del rendimen­
to 8 Svizzera: Credit Suisse LSI non della Confederazione; eurozona: Barclays EUR Investment Grade
Corp.; Stati Uniti: Barclays USD Investment Grade Corp.; paesi emergenti: JPM GBI EM Global
Diversified; mercato monetario (CHF): CHF 3M Libor
Editore Credit Suisse SA, Investment Solutions & Products,
Casella postale 300, 8070 Zurigo
E-mail [email protected]
Internet https://investment.credit-suisse.com
Intranet (solo per i collaboratori) https://isrpublications.csintra.net
Redazione Maxime Botteron, Manuel Moser, Christine Mumenthaler
Contributi Oliver Adler, Maxime Botteron, Denise Fries, Stefan Graber,
Marcus Hettinger, Sascha Jucker, Karsten Linowsky, Florence Lombardo,
Philipp Waeber, Fabian Waltert, Jin Wiederkehr
Traduzioni Amplexor
Layout LINE Communications AG, Zurigo
Direzione della produzione Iryna Hofer, Manuel Moser