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“The Hook” FW 2015_16 Collection
La nuova collezione SuperDuper Hats FW 2015_16 è ispirata
alla figura del pugile.
Non un tributo alla boxe, ma all’uomo che fuori dal ring
indossava il cappello per coprire i lividi e le cicatrici.
Su quei volti picassiani, il cappello era il mezzo per
confondersi tra la folla, lontano dal ring, nascondendo
l’evidenza di quelle facce segnate.
La nuova collezione si articola in una scelta cromatica
sobria e radicale con colori come tortora, cemento, nero,
testa di moro.
I dettagli sono essenziali e le tese dei cappelli
sono bordate da nastri alti quasi come le bende di
garza avvolgevano le mani del pugile.
I berretti realizzati in lane pesanti, si caratterizzano
per lo strappo al margine della visiera, come fosse una
cicatrice.
Cappello di punta della collezione è “Lo storto”,
dalla forma apparentemente classica ma dall’impugnatura
decentrata, quasi come il naso rotto sul volto di un pugile.
Fil rouge della collezione è un’eleganza sgualcita, mai
sopra le righe, segnata dal sudore ma che difende tutta
la dignità di questi uomini, sempre pronti a rialzarsi,
che tenevano la guardia alta, concentrati a schivare il
colpo, in attesa che suoni la campana.
SuperDuper Hats new FW 2015_16 Collection is inspired by
the image of the boxer.
It isn’t a tribute to boxing but to the man who, outside
of the ring, wore a hat to cover bruises and scars.
On those picassian faces, a hat was the means with which
to blur into the crowd, far from the ring, hiding the
evidence of those marked faces.
The new collection expresses itself through a sober and
radical colour choice such as dove-grey, cement, black,
dark brown.
The details are essential and the brims of the hats are
hemmed with high gros grain almost like the gauze bandages
wrapped around a boxer’s hands.
Caps and flatcaps are made in heavy wool, characterised
by a tear at the edge of the peak, as if a scar.
A highlight of the collection is “Lo storto” The crooked,
in a seemingly classic form but the grip is off-centre,
almost like the broken nose on the face of a boxer.
The common thread running throughout the collection is
a creased elegance, never over the top, marked by sweat
and tears but that defends all the dignity of these men,
always ready to pick themselves up again, always on their
guard, focused on dodging the next blow, waiting for the
bell to ring.