Reti di monitoraggio dell`inquinamento acustico: L
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Reti di monitoraggio dell`inquinamento acustico: L
Reti di monitoraggio dell’inquinamento acustico: L’esperienza dell’ARPAM nella Provincia di Ancona Mirti Lombardi, Stefania Barletti, Daniela Giuliani ARPA Marche D.G.R. n. 3157 del 28/12/2001 “Approvazione schema di protocollo d’intesa fra: Regione Marche, Provincia di Ancona, Comuni di Falconara M.ma e Chiaravalle, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente delle Marche, Aerdorica spa, per la realizzazione di una rete di monitoraggio integrato dell’inquinamento acustico nella bassa valle dell’Esino”. Principali contenuti della D.G.R. : a. Individuazione della Provincia quale Ente di riferimento per la realizzazione e la gestione della rete; b. Individuazione dell’ARPAM quale organo tecnico di supporto nella fase di progettazione, nella fase di realizzazione e nella fase di validazione dati; c. Individuazione degli indirizzi progettuali. Motivazioni base che hanno portato alla scelta di realizzare la rete: 9 Riconoscimento di “Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale” per il territorio di Ancona, Falconara M.ma e Bassa Valle dell’Esino con presenza di situazioni di criticità; 9 Individuazione delle principali fonti emissive per quanto riguarda l’inquinamento acustico, rappresentate dalle infrastrutture dei trasporti (strade, ferrovie ed aeroporto) e da agglomerati industriali tra cui in particolare la Raffineria API di Falconara M.ma; 9 Necessità di integrare la rete di monitoraggio del “rumore aeroportuale” con la rete di monitoraggio del “rumore ambientale” indipendente dalla prima, ma ad essa coordinata, al fine di poter costituire una banca dati sull’inquinamento acustico dell’area in questione; 9 Necessità di realizzare una rete attraverso un modello potenziabile nel tempo in funzione anche delle nuove sorgenti future con una struttura quindi flessibile ed implementabile a fasi successive. Scopi fondamentali della rete di monitoraggio: 9 Approfondire e studiare l’entità della situazione dell’inquinamento acustico; 9 tenere sotto controllo nel tempo alcuni siti “critici”; 9 creare una propria banca dati dell’inquinamento acustico; 9 fornire informazioni ai cittadini sui livelli dell’inquinamento acustico a cui sono esposti. Attività dell’ARPAM: a. Supporto tecnico per la stesura del capitolato d’appalto; b. Supporto tecnico per la scelta dei punti di localizzazione delle centraline di monitoraggio; c. Verifica del corretto funzionamento delle centraline tramite interventi di misure dirette e confronto con i dati registrati dalle centraline; d. Verifica e validazione dati giornalieri; e. Redazione reports periodici. Principali specifiche del sistema: 9 Registrare in continuo i livelli di rumore, immagazzinare i dati localmente e trasmetterli automaticamente o su richiesta al centro di controllo; 9 Registrare in continuo i dati meteo orari relativi alla velocità e alla direzione del vento, alla temperatura, all’umidità, alla piovosità e trasmetterli al centro di controllo; 9 Permettere la riprogrammazione in remoto ed in tempo reale delle centraline da parte del centro di controllo. Strutturazione iniziale del sistema di monitoraggio: a. Sistema di misura: - 3 stazioni semi-fisse; - 1 stazione meteo; - sistema di trasmissione; b. Centro di controllo ed elaborazione dati presso ARPAM; c. Centri di visualizzazione dati (client) presso Enti amministrativi. Caratteristiche tecniche delle centraline di monitoraggio acustico (1/2): 9 Fonometri integratori di classe 1 (EN 60651/94 e EN 60804/94) che consentono: analisi in frequenza real time con filtri digitali in 1/3 di ottava, operativi sullo spettro compreso tra 20 Hz e 20 KHz, acquisizione contemporanea dei livelli istantanei nelle costanti di tempo fast, slow, impulse e picco, analisi statistica con livelli percentili, possibilità di effettuare misure di eventi e con superamento di soglia impostata; 9 Microfoni per esterni per monitoraggio sul lungo periodo; 9 Box a tenuta stagna IP65 con agganci per palo; 9 Doppio sistema di alimentazione: da rete fissa in condizioni normali ed autonomo per le interruzioni di rete; (segue…) Caratteristiche tecniche delle centraline di monitoraggio acustico (2/2): 9Sistema per la verifica della calibrazione; 9 Sistema di trasmissione dei dati via modem; 9 Linea telefonica dedicata; 9 Possibilità di gestione del controllo remoto della misura senza interruzione della stessa; 9 Possibilità di controllo e riprogrammazione delle centraline da centro di calcolo; 9 Sistema di archiviazione dati di breve periodo “in situ”; 9 Palo per posizionamento box ad altezza pari a 4 metri fuori terra. Caratteristiche tecniche delle centraline meteo: 9Sistema parametri: di acquisizione oraria dei seguenti - direzione e velocità del vento; - temperatura; - umidità relativa; - piovosità. 9 Sistema di trasmissione dei dati al centro di calcolo. Caratteristiche tecniche del centro di controllo ed elaborazione dati: 9 Computer dedicato solo alla gestione del sistema di monitoraggio; 9 Software di gestione delle unità di monitoraggio con possibilità di estensione del numero di centraline. Tale software interroga tutte le centraline ad orari programmati o pilotati dall’utente e permette lo scarico dei dati senza interrompere il monitoraggio; 9 Software per la realizzazione dei report di misura; 9 Software per la rappresentazione georeferenziata dei punti di monitoraggio ed eventualmente delle curve di isolivello acustico. Modalità di validazione dati mediante il controllo dei seguenti parametri: 9 Verifica calibrazione eseguita tramite segnale interno; 9 Verifica condizioni meteo, secondo quanto previsto dal D.M. 16/03/1998; 9 Validità percentuale fornita per i livelli orari (dati accettabili se superiore al 75%). Situazione attuale della rete di monitoraggio: 9 3 centraline posizionate nel Comune di Falconara M.ma intorno al sito della Raffineria API: - quartiere Villanova – via Aspromonte - quartiere Villanova – via Flaminia - quartiere Fiumesino – via Fiumesino (di fronte alla Raffineria API) 9 1 centralina posizionata nel Comune di Ancona: - via Bocconi Descrizione posizione delle centraline: 9 Centralina 1 (Falconara M.ma quartiere Villanova – via Aspromonte): il punto si trova in IV classe, a sud-est rispetto al comprensorio della Raffineria API ed è collocato all’interno sia della fascia A di pertinenza dell’infrastruttura ferroviaria (linea Bologna – Ancona), sia della zona A di pertinenza dell’infrastruttura aeroportuale (Aeroporto Raffaello Sanzio di Falconara – Ancona). 9 Centralina 2 (Falconara M.ma quartiere Villanova – via Flaminia): il punto si trova in IV classe, a sud rispetto al comprensorio della Raffineria API ed è collocato all’interno sia della fascia A di pertinenza dell’infrastruttura ferroviaria (scalo merci), sia della zona A di pertinenza dell’infrastruttura aeroportuale (Aeroporto Raffaello Sanzio di Falconara – Ancona), sia della fascia di pertinenza dell’infrastruttura stradale (S.S. 16 nel tratto di attraversamento urbano). Descrizione posizione delle centraline: 9 Centralina 3 (Falconara M.ma quartiere Fiumesino – via Fiumesino): il punto si trova in IV classe, a sud-ovest rispetto al comprensorio della Raffineria API ed è collocato all’interno sia della fascia B di pertinenza dell’infrastruttura ferroviaria (linea Bologna – Ancona), sia della fascia A di pertinenza dell’infrastruttura stradale (S.S. 16). 9 Centralina 4 (Ancona – via Bocconi): il punto si trova in IV classe, all’interno della fascia di pertinenza dell’infrastruttura stradale (via Bocconi – strada ad elevato traffico). Esempio applicativo 1 (febbraio 2005): • Sorgente di disturbo: episodi rumorosi transienti prodotti dal comprensorio della Raffineria API, segnalati da Comitato Cittadino quando ormai tali episodi erano cessati. • Azioni intraprese: interrogazione del sistema di monitoraggio, con specifico riguardo ai livelli sonori presenti negli orari segnalati e successivo confronto con i livelli sonori relativi alle stesse fasce orarie degli analoghi giorni della settimana. • Conclusioni: è stata riscontrata la presenza di singoli episodi acustici ciascuno della durata di pochi minuti con livelli superiori di almeno 10 dB rispetto alla rumorosità media. Tuttavia i livelli sonori valutati sull’intero periodo di riferimento nella giornata contenente gli episodi rumorosi segnalati non erano significativamente diversi da quelli mediamente presenti nella zona nelle medesime fasce orarie di giorni analoghi (differenza inferiore a 1 dB). Esempio applicativo 2 (giugno 2005): • Sorgente di disturbo: rumori percepiti in maniera continua in alcuni giorni provenienti dal comprensorio della Raffineria API, segnalati da Comitato Cittadino quando ormai tali fenomeni erano cessati. • Azioni intraprese: interrogazione del sistema di monitoraggio, con specifico riguardo ai livelli sonori presenti nelle giornate segnalate e successivo confronto con i livelli sonori relativi agli analoghi giorni della settimana relativi ad altri periodi. • Conclusioni: i livelli sonori riscontrati durante il periodo di riferimento notturno dei giorni segnalati sono risultati complessivamente superiori di 2-3 dB rispetto ai Leq degli analoghi periodi di riferimento notturno precedenti, con presenza di alcune ore critiche, caratterizzate da Leq orari superiori di almeno 5 dB. Situazione futura della rete di monitoraggio: 9 Ampliamento della rete tramite posizionamento di altre 3 centraline nei Comuni di Ancona, Montemarciano e Senigallia; 9 Installazione di una stazione di misura presso il laboratorio mobile attrezzato per misure di inquinamento atmosferico della Provincia di Ancona. 9 Possibilità di rilocalizzazione delle centraline attuali sul medio e lungo periodo.