Giochi di Luce e Ombre - Quale Scienza Quale Educazione

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Giochi di Luce e Ombre - Quale Scienza Quale Educazione
LIFELONG LEARNING PROGRAMME
SCIENZA E SOCIETÀ. PRATICHE DI APPRENDIMENTO PERMANENTE
PER GLI SCIENCE & TECHNOLOGY STUDIES
Educazione Scientifica e Matematica nella Scuola dell’Infanzia
MATERIALE PER I GENITORI
Giochi di luce e ombre
Gli spunti che vi proponiamo sono da considerarsi giochi da fare insieme ai vostri figli
approfittando delle giornate lunghe e assolate tipiche dell’estate, quando bambine e
bambini vivono momenti intensi e ricchi di emozioni perché trascorsi in ambienti diversi,
come il mare o la montagna, o anche a casa in città che è comunque luogo diverso perché
vissuto in un momento differente dall’abituale.
Se stiamo al mare, per esempio, cerchiamo continuamente di ripararci dalla luce… e
giocare con le ombre prodotte sulla sabbia diventa quasi inevitabile…
Ogni volta che la luce incontra un ostacolo si crea uno spazio senza luce, magari molto
sottile come quello di un filo teso al sole. Viceversa, ogni volta che incontriamo
un’ombra deve esserci da qualche parte una luce interrotta da un oggetto non trasparente.
Vi suggeriamo alcune esperienze, che sono al contempo divertenti ed educative, da
realizzare quest’estate con i vostri bambini e le vostre bambine, inoltre vi invitiamo a
raccogliere le loro impressioni, i loro gesti, attraverso racconti scritti, disegni,
fotografie…
•
Di chi/cosa è quell’ombra
Durante una passeggiata in pieno
giorno, o mentre siete in spiaggia,
sollecitate i bambini a guardare intorno
ombre differenti, e giocate a cercare di
identificare quale “ostacolo” (alla luce)
ha
prodotto
ciascuna
ombra
individuata.
Da dove viene,
quell’ombra?
“Da dove parte”?
cosa
produce
Potete cominciare dalle vostre stesse ombre e vedere in che maniera sono “legate” ai
piedi…
Mentre fate svolazzare in alto un aquilone soffermatevi a guardare l’ombra che esso
produce…
Chiedete al vostro bambino di seguite l’ombra del filo che tenete o che lui stesso tiene in
mano… e poi fissate il filo nella sabbia (fermo sotto un sasso per esempio, o legato ad
una paletta conficcata nella sabbia)…
Anche il filo fa un’ombra sottilissima, e quest’ombra parte proprio dal filo stesso…
Così anche l’ombra degli ombrelloni, e dei palazzi, e della sedie, dei lampioni, etc. etc.
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•
lo spazio d’ombra
Non è semplice, per i piccoli, rendersi conto
che la loro ombra (o di qualunque oggetto)
sulla sabbia, o sul terreno, non è altro che la
traccia corrispondente ad uno “spazio
d’ombra” costituito da tutta la zona
tridimensionale che resta “bloccata” al
passaggio di luce.
Allora potete coinvolgere i bambini in una esperienza fortemente percettiva: chiedete loro
di entrare ed uscire dall’ombra prodotta dall’ombrellone.
Dove mi metto?
Cambia qualcosa se sto disteso o se sto in piedi?
Quand’è che scompare totalmente la mia ombra?
Come devo fare se voglio vedere solo l’ombra della mia testa? O delle mie braccia?
Un altro gioco divertente è provare a mettersi nello spazio d’ombra di qualcun altro:
un bambino può entrare nella zona d’ombra prodotta dal papà o dalla mamma, o di un
fratellino più grande…?
quanti bambini riusciamo a mettere nello spazio d’ombra di un papà?...
Se siete al mare sotto l’ombrellone potete delimitare la zona d’ombra con dei fili/nastri
che partono dall’ombrellone stesso…
•
ombre lunghe e ombre corte
Succede che durante la giornata siamo costretti a spostare il telo messo all’ombra
dell’ombrellone, oppure ri-orientiamo l’ombrellone…
Il sole sopra le nostre teste ha
“cambiato posizione” nel cielo, di
conseguenza le ombre prodotte
dagli oggetti esposti alla luce
cambiano a loro volta posizione,
restando pur sempre dalla parte
opposta della luce, e cambiano
dimensione, accorciandosi nel corso
della mattinata e allungandosi
durante il pomeriggio fino al
tramonto…
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Portate i bambini su una piattaforma cementata e disegnate con loro, con dei gessetti,
l’ombra prodotta da un ostacolo fisso (per esempio un paletto, o un birillo stando però
attenti a fissarlo bene a terra), e durante la giornata ridisegnate le diverse orientazioni e
grandezze dell’ombra…
Se invece alla stessa ora mi muovo in cortile, l’ombra è lunga sempre uguale…
Dopo aver giocato e osservato le ombre al sole, quando siete a casa, al buio e con una
torcia, divertitevi ad esplorare le ombre prodotte.
In questo caso il corpo fermo o in movimento si presta molto bene a compiere
esplorazioni più sistematiche in cui diventano via via sempre più evidenti le relazioni
fondamentali che legano la posizione e la grandezza dell’ombra alla sorgente e alla parete
su cui avviene la proiezione.
Come faccio a far diventare la mia ombra più grande o più piccola?
Che devo fare per renderla stretta o cicciotta?
Posso farla ballare pur stando il mio corpo fermo?
•
la luce va dritta
Già nelle esperienze relative allo spazio d’ombra osservare “la strada” dritta che fa
l’ombra, è l’analogo che riflettere sul “percorso rettilineo” dei raggi del sole.
In spiaggia vediamo le ombre degli ombrelloni tutte lungo la stessa direzione, così se
stiamo in montagna e guardiamo gli alberi allineati perfettamente, mentre camminiamo, i
nostri occhi colgono una successione di strutture geometriche perfette.
E anche se sto in città, mi soffermo a guardare l’ombra di un cancello e osservo che…
Un gioco stimolante per ragionare sui modi di
andare della luce è provare a "catturare" la
luce del sole con uno specchio, e dirigerla in
una zona in ombra del pavimento o del muro.
Dove ci dobbiamo mettere?
Come posizioniamo lo specchio?
Da cosa ci accorgiamo di esserci riusciti?
Dove va a finire la luce catturata?
Come possiamo rappresentare quello che
succede?
Un altro aspetto interessante è far notare ai piccoli come cambiano le “macchie” di luce
quando vengono “spedite” in una zona assolata e quando invece in una zona ombrata…
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•
“macchie” di luce
La luce passando attraverso la chioma di un albero produce contorni di luce che
definiscono macchie di ombre.
Col gioco della luce riflessa dallo specchio, si riescono a realizzare “macchie” di luce.
Durante la giornata, dovunque siete, stuzzicate i bambini a cercare sui muri, sul terreno,
sui vostri vestiti, ovunque, “macchie” di luce e ombre nere o grigie… e aiutate il vostro
bambino a ricercare quali ostacoli le producono e osservate come cambia la luminosità
della macchia se viene a trovarsi in una zona in ombra o illuminata e analogamente, come
cambia “l’intensità” delle ombre (penombre) a seconda delle caratteristiche delle
superfici su cui le visualizziamo e delle diverse sorgenti che le hanno prodotte.
•
le forme delle ombre
Durante tutti i giochi proposti divertitevi ad osservare e riflettere sulle forme delle ombre.
Al sole l’ombra di una palla diventa un cerchio…
E quella di un cerchio (per es. un hula hoop) diventa un ellisse…
ma è sempre un cerchio la sua ombra prodotta dalla luce di una lampada…
Come devo ruotare il cerchio per riuscire a vedere solo una linea come sua ombra?
L’ombra di un quadrato diventa un parallelogramma al sole… ma alla luce di una
lampada posso ottenere un rombo, se inclino il quadrato ottengo un trapezio… al sole
invece…
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