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SCHEDA di SICUREZZA
CONGLOMERATO SACATRASPARENT
Data di compilazione : Ottobre 2007
Revisione n. 1 del documento emesso in data Novembre 2002
1. IDENTIFICAZIONE DEL PREPARATO E DELLA SOCIETÀ
1.1) Identificazione del preparato
Nome del prodotto:
1.2) Uso del preparato:
CONGLOMERATO A CALDO
Pavimentazioni stradali per arredo urbano
1.3) Identificazione della societa’ produttrice:
CONGLOBIT S.p.A.
Via del Castelluccio n. 41 – Zona Ind.le Terrafino
50053 – EMPOLI (FI)
Tel. 0571-581592 – Fax. 0571-580248
E-mail [email protected]
Persona responsabile : Geom. Claudio Sarri
1.4) Numero telefonico di chiamata urgente:
0571-581592
2. IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
2.1)
Classificazione del preparato
Il preparato non è classificato come pericoloso o nocivo ai sensi della Direttiva
1999/45/CE; nessuno dei suoi componenti risulta incluso nella lista delle sostanze
pericolose di cui alla Direttiva 67/548/CEE, inclusi i successivi adeguamenti fino alla
Direttiva 2004/74/CE (recepita nella legislazione italiana con D.M. 28/2/2006).
Il preparato nelle previste condizioni d’impiego ed adottando le necessarie
precauzioni d’uso, non presenta rischi particolari per l’utilizzatore.
2.2)
Effetti nocivi per la salute umana e l’ambiente
Il conglomerato a temperatura ambiente non presenta alcun pericolo per la salute.
Dato l’utilizzo a caldo del prodotto, il pericolo maggiore per gli utilizzatori è la
possibilità di ustioni per contatto.
Poiché la manipolazione avviene ad elevate temperature (150-170° C), un rischio
potenziale deriva dalla generazione di fumi, la cui quantità è in funzione della
percentuale di componente (legante) inglobata all’interno e della temperatura
d’esercizio di manipolazione. I fumi sono irritanti per gli occhi e per il tratto
respiratorio.
Pertanto occorre ridurre (per quanto tecnicamente possibile) le temperature di
utilizzo e l’esposizione del personale ai fumi, impiegando corrette pratiche di lavoro
ed assicurando una buona ventilazione nell’area di lavoro.
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2.3)
Effetti nocivi per l’ambiente
Il conglomerato è solido e/o semisolido e presenta un’irrilevante mobilità
ambientale.
La sua solubilità in acqua è così bassa che può essere considerata irrilevante, tanto
che è possibile affermare che non presenta tossicità acuta e/o cronica né fenomeni
di bioaccumulazione nelle specie acquatiche.
2.4)
Altri pericoli
Nel legante di sintesi (componente del conglomerato a caldo in proporzione intorno
al 5%) sono presenti idrocarburi policiclici aromatici (IPA), che sono considerati
cancerogeni. Tuttavia, studi eseguiti da Enti pubblici con approfondite campagne di
monitoraggio ambientale e biologico indicano che i livelli di esposizione ad IPA dei
lavoratori addetti alle operazioni di posa in opera del conglomerato non si discostano
da quelli riscontrabili per la popolazione generale di un’area metropolitana. Nelle
normali condizioni di lavoro all’aperto il rischio di esposizione ad IPA si può
considerare irrilevante; ma in ambienti chiusi (gallerie, garages sotterranei ecc.)
sono necessari sistemi di aspirazione o di ventilazione forzata. Qualora si
verificassero situazioni di accumulo degli inquinanti nell’aria, il, personale addetto
deve fare uso di maschere con filtro a carbone attivo.
Le precauzioni sopra indicate sono utili anche per proteggere i lavoratori contro
l’eventuale presenza di idrogeno solforato nei fumi che si sviluppano durante la
manipolazione a caldo ad alte temperature; evenienza considerata alquanto rara ma
possibile, soprattutto nelle fasi di stoccaggio del legante caldo.
Date le caratteristiche organolettiche del prodotto, l’ingestione è da considerarsi
improbabile.
Per maggiori informazioni sulle caratteristiche tossicologiche in senso proprio del
prodotto, vedi sezione 11)
3. COMPOSIZIONE / INFORMAZIONE SUGLI INGREDIENTI
3.1) Generalità
Miscela di aggregati (inerti,litoidi) e leganti sintetici e resine
3.2) Componenti pericolosi
Nessuno (v. sopra al par. 2.1)
3.3) Sostanze classificate come PBT (Persistenti, Bioaccumulabili, Tossiche) o
vPvB (Molto persistenti, molto tossiche)
Nessuna sostanza di questo tipo è utilizzata nella produzione del preparato.
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4. MISURE DI PRIMO SOCCORSO
CONTATTO PELLE:
Raffreddare la parte con flusso di acqua fredda per circa dieci minuti.
Dopo il raffreddamento, non tentare di togliere la crosta di legante dalla
pelle in quanto questa crosta costituisce una protezione sterile della parte
ustionata. La crosta si toglie spontaneamente dopo qualche tempo. Il
legante può essere rammollito e quindi rimosso con tamponi imbevuti di
olio vegetale od olio di vaselina; consultare il medico.
CONTATTO OCCHI:
Lavare abbondantemente
ospedale.
con
acqua;
trasportare
l’infortunato
in
INALAZIONE:
In caso di esposizione ad elevata concentrazione di fumi, trasportare
l’infortunato in atmosfera non inquinata e chiamare immediatamente un
medico.
INGESTIONE:
Anche se è un evento estremamente improbabile, nel caso si verificasse,
non indurre il vomito e chiamare il medico.
5. MISURE ANTINCENDIO
Il prodotto non è infiammabile, ma a contatto con fiamme libere potrebbe bruciare la leggera pellicola
di legante che riveste l’aggregato. Questo può verificarsi in particolare quando il conglomerato è
preparato di fresco, fino al momento della solidificazione del legante.
L’estinzione di incendi di questo tipo non presenta particolari difficoltà; è opportuno evitare l’impatto
diretto di getti d’acqua sulla superficie in fase di combustione, che potrebbe provocare schizzi di
legante semisolido e caldo.
6. MISURE IN CASO DI RILASCIO ACCIDENTALE
6.1) Dispersione sul suolo
Contenere e circoscrivere il prodotto fuoriuscito. Lasciar raffreddare fino a temperatura
ambiente, poi raccogliere il materiale e procedere allo smaltimento secondo quanto
previsto dalla legge.
6.2) Dispersione in acqua
Asportare con opportuni mezzi meccanici il prodotto versato e procedere allo
smaltimento secondo quanto previsto dalla legge.
Precauzioni per il Personale :
Vedi sezione 8
7. MANIPOLAZIONE E IMMAGAZZINAMENTO
7.1) Manipolazione
Operare in luoghi ben ventilati e, comunque, nel rispetto della normativa relativa alla prevenzione
incendi
Non fumare
Temperatura di manipolazione raccomandata: non superiore a 160° C.
Evitare il contatto con la pelle
Per indicazioni sulle precauzioni da adottare in caso di manipolazione in ambienti chiusi, si veda il
punto 2.4
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7.2) Immagazzinamento
Non stoccare vicino a fonti di accensione.
Assicurare una buona ventilazione dell’ambiente quando si procede all’apertura di serbatoi contenenti
il preparato caldo; se questo non è possibile, installare dispositivi di aspirazione localizzata.
8. CONTROLLO DELL’ESPOSIZIONE / PROTEZIONE INDIVIDUALE
8.1) Valori limite per l’esposizione
Limiti di esposizione più significativi
TLV fumi di legante (*)
TLV H2S
TLV H2S
ppm
ppm
ppm
TWA
0,5
10
15
STEL
TLV-TWA
(A.C.G.I.H. 2006)
(A.C.G.I.H. 2006)
(A.C.G.I.H. 2006)
(*) come composti solubili in benzene estraibili dall’aerosol
concentrazione media ponderata per
giornata lavorativa di 8 ore e 40 ore
settimanali (esposizione cronica)
TLV – STEL
Concentrazione massima per breve
Periodo (di punta)
Se necessario fare riferimento ai limiti elencati nei contratti di lavoro o nella documentazione ACGIH
Procedure di monitoraggio raccomandate
Fare riferimento al D.Lgs. 25/2002 e alle buone pratiche di igiene del lavoro
8.2) Controllo dell’esposizione
8.2.1 ) Controlli dell’esposizione professionale
Qualora la concentrazione del prodotto in aria dovesse risultare superiore ai limiti di esposizione
sopra riportati e gli impianti, le modalità operative e gli altri mezzi per ridurla non risultassero
sufficienti, è necessario prevedere l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale.
Protezione respiratoria
In ambienti ventilati o all’aperto
In ambienti chiusi (es. tunnel – gallerie)
Nessuna
Equipaggiamento respiratorio
(maschera con filtro a carbone attivo)
conforme al D.M. 02.05.01
Protezione Mani, Occhi, Pelle
Utilizzare DPI conformi al D.M. 02.05.01
Durante la manipolazione usare abiti con maniche lunghe e scarpe antinfortunistiche. Nel
caso fare riferimento alle norme UNI EN 465-466-467.
In caso di possibilità di contatto con gli occhi, usare schermi facciali antispruzzo. Nel caso
fare riferimento alla norma UNI EN 166.
Nel caso di possibilità di contatto con le mani, usare guanti atermici. Usare i guanti nel
rispetto delle condizioni e dei limiti fissati dal produttore. Nel caso, fare riferimento alla
norma UNI EN 374.
Misure di igiene
Evitare il contatto con la pelle e con gli occhi.
Non mangiare, bere, fumare con le mani sporche di prodotto.
Attenersi a buone pratiche di igiene personale.
Non riutilizzare gli indumenti ancora contaminati.
8.2.2 ) Controlli dell’esposizione ambientale
Non applicabile (v. punto 2.3)
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9. PROPRIETÀ FISICHE E CHIMICHE
9.1) Informazioni generali
Aspetto:
Colore:
Odore:
Solubilità in acqua:
Solubilità in altre sostanze:
Solido
caratteristico
Caratteristico
Trascurabile
Limitatamente al legante
Solubile in solfuro di carbonio, tetracloruro
di carbonio e solventi aromatici
9.2) Informazioni relative a salute, sicurezza e ambiente
Punto di rammollimento
Punto d’infiammabilità
Temp. di autoaccensione
pH
°C
°C
°C
>100
> 230
> 300
Non applicabile
10. STABILITÀ E REATTIVITÀ
Il preparato è del tutto stabile a temperatura ambiente e nelle normali condizioni di utilizzo.
Non vi sono rischi di polimerizzazione pericolosa nè di reazioni a contatto con acqua.
10.1) Condizioni da evitare
Evitare il riscaldamento a temperature superiori a 170 °C, specialmente in ambienti chiusi
10.2) Materiali da evitare
Sostanze fortemente ossidanti (non utilizzate nei cantieri stradali)
10.3) Prodotti di decomposizione pericolosi
A temperature superiori a 170 °C si sviluppano fumi irritanti per gli occhi e per il tratto
respiratorio.
La decomposizione per incendio produce fuliggine contenente IPA, ossido di carbonio,
anidride carbonica, ossidi di zolfo e (più raramente) piccole quantità di idrogeno
solforato
11. INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE
11.1) Tossicità acuta
Non sono disponibili studi e dati sperimentali in tal senso. Per estrapolazione di test effettuati su
altri idrocarburi, si può affermare che la tossicità acuta del componente legante è molto bassa. In
base ai criteri UE di valutazione di pericolosità, il conglomerato bituminoso non è classificato
pericoloso e pertanto valgono i dati sotto riportati:
LD50 orale
LD50 cutanea
LC50 inalatoria
(ratto):
(coniglio):
(ratto):
superiore a 2 g/Kg.
superiore a 2 g/Kg.
superiore a 5 mg/l/4h
I vapori ed i fumi possono provocare leggere irritazioni alla pelle, agli occhi e alle prime vie
respiratorie.
11.2) Tossicità cronica
I dati disponibili mostrano che il preparato non da origine a tossicità cronica.
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12. INFORMAZIONI ECOLOGICHE
Il preparato non è solubile in acqua. Viene pertanto attaccato solo assai lentamente dai
microrganismi e non determina una considerevole domanda biologica di ossigeno. Il conglomerato
bituminoso non è tossico per l’ambiente e non viene trasportato verso le acque sotterranee o lontano
dal luogo del rilascio. Non è dannoso per le piante e l’ambiente acquatico e non presenta problemi di
bioaccumulazione.
Utilizzare comunque secondo buona pratica lavorativa, evitando di disperdere il prodotto
nell’ambiente.
13. CONSIDERAZIONI SULLO SMALTIMENTO
Non scaricare sul terreno né in fognature, cunicoli o corsi d’acqua. Per lo smaltimento dei
rifiuti derivanti dal preparato, attenersi alle disposizioni del D. Lgs. N. 22 del 5/2/97 e normativa
collegata, ed alle disposizioni del D. Lgs. 152/2006.
Le caratteristiche del preparato, composto per la maggior parte da materiale inerte, ne sconsigliano
lo smaltimento per incenerimento.
14. INFORMAZIONI SUL TRASPORTO
Il preparato viene trasportato a caldo; non è classificato pericoloso per il trasporto
RID-ADR (road-rail)
IMDG-CODE (sea)
IATA (air)
: non pericoloso
: non pericoloso
: non pericoloso
15. INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE
15.1) Classificazione ed etichettatura
Il conglomerato ed i suoi componenti non sono classificati come pericolosi e pertanto non richiedono
alcuna etichettatura, nè valutazione di sicurezza chimica.
15.2)
Normativa di riferimento
DPR 303/56
DPR 547/55
DPR 336/94
D.Lgs. 626/94 +
D.Lgs. 242/96 +
D.Lgs. 25/02
“Norme generali per l’igiene del lavoro”
“Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”
“Tabella delle malattie professionali dell’industria”
“Attuazione delle Direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE,
89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE,
93/881/CEE, 95/63/CE, 97/42/CE, 98/24/CE, 99/38/CE, riguardanti il
Miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il
lavoro ».
Successivi provvedimenti di integrazione e aggiornamento, fino alla Legge 123/2007.
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16. ALTRE INFORMAZIONI
Non utilizzare il prodotto per scopi diversi da quelli indicati. In tal caso l’utilizzatore può essere
esposto a pericoli non prevedibili.
16.1) Descrizione delle Frasi R e S
Frasi di rischio: Non applicabile
Consigli di prudenza: Non applicabile
Il preparato non è classificato come pericoloso e pertanto non sono previsti nè frasi di rischio nè
consigli di prudenza.
16.2) Fonti dei dati principali utilizzati
- Schede Internazionali di Sicurezza Chimica (Bitume di petrolio, CAS 8052-42-4)
- ACGIH 2006, Valori Limite di Soglia per sostanze chimiche ed agenti fisici
- Salute e Sicurezza : Opere di asfaltatura- P. Cirla, I. Martinotti, INAIL Direz. Reg. Lombardia, Sett.
2004.
La presente scheda è conforme alle disposizioni del D.M. 07/09/02 ed a quelle del
Regolamento (CE) N. 1907/2006 (c.d. “REACH”), e in particolare a quanto previsto nell’art.
31 e nell’All. II del suddetto Regolamento.
Ancorché le informazioni date siano accurate, per esse la fornitrice non assume alcuna
responsabilità. Tutti i rischi derivanti dall’uso del prodotto sono a carico dell’utente poiché le modalità
d’impiego sfuggono al nostro controllo. Di conseguenza non si concedono garanzie di qualsiasi tipo e
natura.
Qualora le informazioni qui riportate indichino un rischio potenziale o un componente pericoloso
dovranno essere fornite opportune istruzioni ai dipendenti e agli utenti e adottate le necessarie
precauzioni.
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