ricordi di vita.
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FA RO NOT IZI E. IT Ann o V - n ° 47 Ap ri l e 2010 Redazione e amministrazione: Scesa Porta Laino, n. 33 87026 Mormanno (CS) Tel. 0981 81819 Fax 0981 85700 [email protected] Testata giornalistica registrata al Tribunale di Castrovillari n° 02/06 Registro Stampa (n.188/06 RVG) del 24 marzo 2006 Direttore responsabile Giorgio Rinaldi RICORDI DI VITA. Lo spirù di Luigi Paternostro Lo spirù A guerra finita gli Americani ci regalarono anche il ballo dello spirù. Il ritornello faceva: lo spirù, lo spirù, piega le gambe e le ginocchia anche tu, braccia a me, braccia a te, vedrai che bello è fare lo spirù! Si poteva ballare in coppia o in più persone. I movimenti prevedevano piegamenti sulle ginocchia e agitare di braccia al suono di un serrato ed incalzante ritmo binario sincopato. Il ballo divenne popolare e la sua stessa coreografia assicurava gran divertimento anche agli spettatori. Tra i tipi estrosi di cui è pieno il mondo ne ricordo, a quei tempi, due. Il primo, Don Ga persona intelligente e spirito acuto, si divertiva ad organizzare scherzi e macchiette. Il secondo, Don Ema, poeta lirico calabro, come amava definirsi, un tipico soggetto ricettivo e un sognatore stravagante. Un giorno, come fu e come non fu, sul marciapiede della piazza s’incontrarono e dopo un po’ dettero inizio ad uno spettacolo insolito, imprevisto ed irripetibile, consistente nel ballo dello spirù. Entrambi erano divertiti dal capannello che intanto si era formato intorno e seguiva l’esibizione. Don Ga cantava e rideva, incitando Don Ema che si agitava come un ossesso spedendo a destra e sinistra le sue scricchiolanti ossa tra risate e battimani d’incitamento. www.faronotizie.it 1