numero 1 - 2012 - Club Alfa Romeo Duetto
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numero 1 - 2012 - Club Alfa Romeo Duetto
Duetto News numero 1 2012 1 N. 1 2012 Spazio Club 3 l‟editoriale del Presidente 4 Pavia 6 Sabbioneta 12 Prossimi appuntamenti Vallelunga 19 Prossimi appuntamenti Monferrato 22 L'Alfa e le Corse 41 Chateaux et Relais 46 I migliori amici del duettista 50 Di “vino” Duetto 53 redazionale 54 Contatti 56 Indirizzi utili 2 Spazio Club l'editoriale del Presidente Cari Amici, non penso di fare un torto a nessuno se affermo che l' anno 2012 si è rivelato un anno estremamente difficile, che sta' "piegando" le ultime difese e risorse di questo nostro stralunato paese. Non è mia intenzione parlare di economia o di politica, perchè non ho la presunzione di esserne preparato, ma posso solo portarvi la mia esperienza di Presidente di un piccolo club di appassionati di Duetto e auto d'epoca in generale. Negli scorsi mesi alcuni soci mi hanno informato di aver venduto il Duetto, motivando questa scelta per "ragioni famigliari", mentre altri soci mi hanno detto che per il 2012 non pensano di rinnovare l'iscrizione, perchè hanno deciso di tenere il Duetto fermo in garage e non necessitano quindi dell'assicurazione. Sarà un caso oppure un segno dei tempi? E cosa pensare di quei soci che avvicinandomi con fare "carbonaresco" mi chiedono consigli circa il redditometro e se anche il Duetto potrebbe rientrare fra gli oggetti di lusso che attirano l'attenzione della Guardia di Finanza? Cosa pensare del costo della benzina, delle autostrade etc. etc.? Credo che il quadro generale non necessiti di altri esempi e potremmo andare avanti all'infinito ma penso sia meglio non farvi venire un ulteriore attacco di bile. Che la situazione sia difficile è sotto agli occhi di tutti, ma prendersela sempre e solo con gli stessi credo sia diabolico e alla fine rivelarsi un errore colossale. Stanno facendo di tutto e di più per metterci i bastoni fra le ruote e per farci sentire in colpa per una semplice e sana passione. Il nostro piccolo mondo permette di sviluppare lavoro fra tanti artigiani e quando ci muoviamo con i nostri raduni, portiamo beneficio all'economia legata al Turismo di tante piccole città spesso dimenticate o ingiustamente sottostimate. Per queste ragioni e per altre di contorno, vi esorto a "non mollare" e a continuare ad avere passione per il vostro Duetto e il vostro Club. In mezzo a tanto grigiore e tante difficoltà quotidiane, serve un momento di gaiezza e la possibilità di "staccare la spina". Il Duetto è aggregazione, amicizia e concedetemi il termine: cultura. Allora, come disse il Doge di Venezia ai suoi marinai prima della battaglia di Lepanto vi esorto ad essere: "duri ai banchi..." e vi dico che noi italiani supereremo anche questo momento difficile e se lo faremo da soli forse ci riuscirà anche più facile...tanto siamo abituati! Saluti Max 3 Spazio Club 18 marzo 2012 Pavia L'apertura della stagione dei raduni ufficiali CARD 2012 è toccata a Pavia ed alla splendida cornice del castello Visconteo. 4 Il 18 marzo circa 60 equipaggi provenienti da tutta Italia si sono dati appuntamento all'interno del castello Visconteo per inaugurare la stagione duettistica 2012.Dopo la tradizionale colazione offerta dal club, gli equipaggi sono stati intrattenuti da due guide locali che li hanno portati a visitare il centro storico di Pavia ed in particolare la della basilica di S. Pietro, l' Università, le Torri e Piazza Vittoria per poi ritornare al Castello e recuperare le vetture.Verso le 12:00, scortati dalla polizia locale, i Duetto hanno attraversato in parata tutta la città ed in particolare il lungo Ticino Sforza ed il bellissimo Ponte Coperto, simbolo di Pavia, per poi dirigersi verso la strada dell'argine. Costeggiando il Ticino ad andatura turistica e attraverso strade secondarie si è raggiunto San Martino Siccomario, dove si è poi deviato in direzione della Certosa di Pavia. Gli equipaggi hanno infine raggiunto l' Agriturismo " I Granai" dove ha avuto luogo il pranzo CARD. A fine pranzo per alcuni equipaggi è stato possibile anche la visita della stupenda Certosa. Nonostante la giornata grigia e l' aria ancora fredda, molti Duettisti hanno scapottato la vettura, coprendosi con sciarpe e berrette e Giove Pluvio ha graziato gli ardimentosi. Possiamo comunque dire che è stato un ottimo inizio di stagione e ringraziamo i tanti amici che hanno partecipato. Un caloroso saluto da Rita e Matteo. 5 Spazio Club 15 aprile 2012 alla corte dei Gonzaga: Sabbioneta "...Caro Matteo superare Brescello sarà ambizioso e complicato, cosa proponiamo per il 2012?". Questa era la considerazione che Marco mi fece nei primi mesi del 2012. Fu così che arrivò l'idea al buon Marco (Insetto, per chi naviga sul Forum) di organizzare un bel raduno CARD a Sabbioneta, in Provincia di Mantova, soprannominata "la piccola Atene" e previsto per il 15 Aprile 2012. Fin da subito l'Amministrazione Comunale e la ProLoco furono entusiasti di poter ospitare presso la famosa Piazza D'Armi una cinquantina di equipaggi del Club Alfa Romeo Duetto, fornendo la disponibilità a visitare i principali siti storici del piccolo paesino Mantovano. Detto fatto, si mise in moto la macchina organizzativa CARD e in breve stilammo un programma, che a nostro avviso avrebbe suscitato un buon interesse. 6 La proposta di visitare i 5 Palazzi più rappresentativi si è infatti rivelata vincente e ben gradita, vista la giornata piovosa fin dalle prime ore del mattino. Più di 50 equipaggi sono confluiti a Sabbioneta e hanno sistemato in esposizione statica i colorati Duetto. Dopo essersi rifocillati con una buona colazione ed espletate le iscrizioni, gli equipaggi sono stati suddivisi in due gruppi e, con le guide fornite dalla ProLoco, è iniziata la visita ai seguenti siti: Il Teatro Olimpico; La Sinagoga; Palazzo Ducale; Galleria degli Antichi 7 L'occasione di poter rivedere i vecchi amici CARD ha riscaldato gli animi nonostante la pioggia e non sono mancati i sorrisi e l'allegria. Anche in questa occasione il Duetto si è dimostrata vettura affidabile con pioggia. L' importante è guidare con garbo ed attenzione, per non irritare troppo la trazione posteriore di scuola Alfa Romeo. Terminato il programma visite di Sabbioneta, i Duetto sono stati presi in consegna dalla locale Polizia Municipale, che ha scortato il lungo corteo di auto fin fuori la città. Dopo aver percorso pochi kilometri, attraverso le bagnate campagne emiliane, le Spider sono infine arrivate a Sacca di Colorno (PR), dove un pranzo ristoratore, in vero stile emiliano, era stato preparato dalla Locanda Stendhal. 8 9 Menù e Servizio di primissima qualità e in modo particolare vorremmo segnalare il grande carrello dei Bolliti, che ha raccolto tantissimi consensi fra gli intervenuti. Il pranzo ha soddisfatto tutti permettendo ai vecchi soci di conoscere i nuovi, cogliendo così l'occasione per confrontarsi sui Duetti e scambiarsi informazioni utili per migliorare la propria auto. Non c'è niente di meglio che un ottimo pranzo per favorire le chiacchiere e fare ulteriormente socializzare i Soci fra di loro. 10 Durante il pranzo si è ampiamente discusso del prossimo Raduno organizzato da Gian Piero (DOC) all'Isola D'Elba, dove molti equipaggi presenti a Sabbioneta avranno l' occasione per potersi ritrovare. Concludiamo questo breve articolo, ringraziandovi per la partecipazione e sperando che la cittadina di Sabbioneta resti nella vostra memoria come un buon ricordo. Un caloroso saluto da Marco e Matteo PS: è giusto menzionare la cena del pre-raduno di Sabato 14 Aprile a Parma, nel Parco Ducale, precisamente alla Locanda G. Verdi, dove gli intervenuti si sono divertiti tantissimo, grazie alla brava cantante che ci ha accompagnato con il suo repertorio di Canzoni Italiane anni '60 e '70. Questo locale si presenta quindi come serio candidato al Pranzo di Natale CARD 2012. 11 Spazio Club Prossimi appuntamenti 3 Giugno 2012 autodromo di Vallelunga programma 10.00 – Arrivo equipaggi all’Autodromo, accreditamento e Caffè di benvenuto presso il Centro di Guida Sicura (http://www.vallelunga.it/it/guida-sicura/guida-sicura-aci-sara). Da Roma Raccordo Anulare - Uscita n° 5: “Cassia Veientana” – proseguire sulla S.S. 2 Cassia fino al km. 34,5 - poi uscire a destra: segnaletica “Autodromo di Vallelunga” proseguire per 2 km, quindi sulla sinistra ingresso autodromo indicato da apposita torre segnaletica. Da Firenze Autostrada A1, uscita Magliano Sabina, S.S. 3 Flaminia fino a Civita Castellana poi proseguire per Nepi S.S. 2 Cassia (direzione Roma) fino al km. 34,5 poi seguire la segnaletica “Autodromo di Vallelunga”, proseguire per 2 km, quindi sulla sinistra ingresso autodromo indicato da apposita torre segnaletica h. 10.30 – Visita guidata del Centro. (per chi lo desidera, invece di assistere alla visita, sarà possibile frequentare uno stage pratico di guida sicura nel quale si potranno provare i seguenti esercizi per una durata complessiva di 60 minuti per un importo per ogni partecipante di € 30 + iva da versare direttamente sul posto), il corso prevede: frenata differenziata senza ABS con istruttore al fianco dimostrazione del sovrasterzo con alla guida l’istruttore h. 11.30 – Visita dell’Autodromo durante lo svolgimento di prove libere motociclistiche. h. 12.00 – Pranzo presso il Ristorante del Centro Guida Sicura. h. 13.10 – Ritorno alle auto, Parata e giri di pista con foto ricordo. h. 14.30 – Partenza per Trevignano Romano, sulle sponde del Lago di Bracciano. h. 15.30 – Arrivo a Trevignano, sistemazione delle auto in area riservata, caffè o gelato in Piazzetta, visita libera della Città (è allestito un mercatino domenicale). 12 Anno di costruzione: 1951 Lunghezza Circuito Internazionale: 4.085 m (per moto 4.110 m) Direzione: Oraria Curve: a destra 6 – a sinistra 6 Capacità Tribuna Traguardo permanente: 5.000 spettatori Capacità Prato: 12.000 spettatori Postazioni commissari di percorso: 22 con radio Distributore di carburante: nel Paddock Lunghezza Circuito Club 1.746 m Larghezza: min 11 m – max 14 m Raggio di curva: min 23 m – max 166 m Capacità Tribuna Collina temporanea: 15.000 spettatori Capacità totale: 32.000 spettatori Box: 24 13 Negli anni 50 e 60 nasce e si evolve il mito Vallelunga I primi anni '50 L‟autodromo nasce dalla trasformazione di un ippodromo voluto e realizzato pochi anni prima da un imprenditore romano appassionato di cavalli e con un buon fiuto per gli affari. 1951 A fine novembre 1951, dopo una prima serie di riunioni con le moto, si svolge la prima gara automobilistica su una pista di sabbia, come era di moda all‟epoca in America con le midget, e fu subito un successo. Bisogna ricordare che in quel tempo le gare si tenevano principalmente su percorsi stradali, unica eccezione era l‟autodromo di Monza. Protagoniste di queste gare che si svolgevano nella stessa giornata con varie formule, compreso l‟handicap e l‟americana, con tanto di totalizzatore per il pubblico, le piccole vetture sport, alle volante delle quali si cimentavano i vari Berardo Taraschi, Sesto Leonardi, Roberto Lippi, Adriano Faranda ecc. Alle gare per auto si affiancarono anche quelle per le due ruote, con lo speedway, e addirittura il motocross. 14 1957 L‟anno 1957 segnò la svolta ed il passaggio definitivo nel mondo dei motori del vecchio impianto ippodromo. Da allora, da quella prima embrionale struttura, si può parlare di un vero e proprio impianto sportivo con le caratteristiche proprie di un autodromo. Il progetto della pista in asfalto, finanziata dall‟Automobile Club Roma e dalla Federazione Motociclistica Italiana viene realizzato dal noto campione automobilistico Piero Taruffi, ingegnere e pilota, e ancora oggi viene riconosciuta da tutti la grandissima validità tecnica del tracciato, misto-veloce, assai valido soprattutto per la messa a punto delle automobili. I lavori per approntare la pista corta “club”, lunga 1.746 metri e larga 10, iniziarono nell‟estate del 1957 e vennero portati rapidamente a termine, tanto che, già l‟1 dicembre del 1957, iniziò l‟attività agonistica ufficiale con la disputa della prima gara la 6 Ore Esso. 1958 A Vallelunga tra la fine del 1957 e l‟inizio del 1958 è stata creata la prima Scuola di Pilotaggio in Italia voluta dall‟Automobile Club Roma, da Attilio Giannini e Luigi Musso, che è stata poi diretta dal Nino Farina, il primo Campione del Mondo della F1. 1961-1963 La Società Vallelunga stipula un accordo con il Comune di Campagnano, zona in cui si trova l‟autodromo, per raddoppiare la lunghezza del tracciato. 15 Terminano i lavori del tracciato con la realizzazione del circuito lungo “internazionale” della lunghezza complessiva di 3.222 metri. L‟inaugurazione con il GP Roma di F1 viene celebrata nell‟aprile del 1963 dello stesso anno. L‟autodromo di Vallelunga, che sempre nel 1963 con il Gran Premio Roma ospita la F1, viene da subito consacrato come circuito di importanza nazionale ed internazionale. 1963-1967 Vallelunga continua a crescere: sul suo tracciato impegnativo ed altamente tecnico danno spettacolo, piloti del calibro di Clay Regazzoni, Ignazio Giunti (il cui busto di bronzo „alla memoria‟ si trova nel viale principale delle tribune), Jochen Rindt, i fratelli Brambilla, Arturo Merzario ed altri. Nel 1967 l'Autodromo diviene di proprietà dell'ACI. Anni 70/80 a Vallelunga entra nell'eccellenza del Motorsport nazionale ed internazionale 1970 Il 19 aprile del 1970 vengono rimodernati e ricostruiti gli impianti e i servizi, viene invertito il senso di marcia da antiorario ad orario e demolite le vecchie strutture ormai inutilizzabili; al loro posto nasce il paddock, le autorimesse ed una nuova tribuna capace di ospitare diecimila spettatori. 16 1971 I lavori durarono fino al 1971. Le nuove risorse disponibili e l‟evoluzione delle moderne strutture realizzate consentono l‟effettuazione di corse ad altissimo livello, fra le quali una “Sei Ore” valevole per il Campionato Mondiale Marche, corse di F.1, F.2, F.3000 e F.3, unitamente a tante altre competizioni valevoli per campionati internazionali e nazionali di auto e moto, oltre ai test che tutte le più importanti squadre di F.1 e sport, come l‟Alfa Romeo, hanno effettuato a Vallelunga, una pista unica nel suo genere, validissima per i collaudi. 1972-1979 Gli anni '70 vedono a Vallelunga protagoniste le moto, che hanno inaugurato negli anni Settanta le formule delle max derivate dalla serie, dove si è rivelato, tra gli altri, anche il grande campione Franco Uncini. Gli anni '80 Gli anni '80 a Vallelunga verranno sempre associati all‟epopea delle gare dell’MRP, con al via i grandi campioni tricolori da Pier Francesco Chili a Luca Cadalora, i big delle SBK Freddy Merkel, Raymond Roche ecc. Gli anni 90 e '00: Vallelunga "tempio" del Motorsport 1990-1995 Gli anni '90 si aprono per Vallelunga con una grande varietà di avvenimenti motoristici, tra cui spicca il Superturismo che vede, tra gli altri campioni presenti, anche il mitico 'Dindo' Capello. 1999 Fra le tantissime manifestazioni svoltesi a Vallelunga negli anni '90, un posto a sè meritano le finali Ferrari del 1999 che registrarono il tutto esaurito, un “pienone” di pubblico mai visto a Vallelunga. 2005: Grandi interventi per tutto il complesso polifunzionale Nell‟estate 2005 si sono conclusi gli importanti lavori di allungamento di un chilometro del tracciato ampliandone le già ottime e poliedriche possibilità di utilizzo. Si è così raggiunta la lunghezza totale di km. 4,085 per le auto e 4,110 per le moto. Ma l‟autodromo è sempre stato in continua evoluzione e, fra i lavori più recenti di adeguamento ed ammodernamento già effettuati possiamo ricordare: L‟allargamento della via di fuga esterna al “Curvone” in discesa dopo il traguardo, alle curve dei “Cimini”, alla “Esse” e alla curva “Roma”. La realizzazione di due piste di terra: una della lunghezza di 1,2 km, unica nel suo genere, destinata principalmente alle attività della Scuola Federale Rally, ed una, nuovissima, specifica per i SUV. Il completo 17 rifacimento in asfalto del manto della pista. L‟installazione di un sofisticato impianto di TV a circuito chiuso con 15 telecamere a colori che coprono completamente tutto il tracciato. Il nuovo edificio direzionale che sorge sopra i 15 ampi box, dotato di uffici moderni, sale di rappresentanza e salone conferenze di 300 mq. Un nuovissimo ed attrezzato centro medico sanitario. Il nuovo bar - ristorante, aperto tutti i giorni dell‟anno, situato in un nuovo edificio, appositamente costruito, all‟interno del paddock. La realizzazione della nuova ed ampliata Torre Direzionale che ospita Cronometristi, Direzione gara e sale per ospiti. Mentre la nuova Sala Stampa è stata collocata in locali più ampi ed attrezzati. 2007-2008: Vallelunga ospita la Superbike L'autodromo torna sulla vetrina mondiale ospitando per due stagioni il prestigioso Mondiale Superbike. Due edizioni che grazie alla presenza dei campionissimi della specialità da Biaggi a Bayliss hanno fatto registrare un incredibile successo in termini di pubblico. A cura di Salvatore Di Bella 18 Spazio Club Prossimi appuntamenti Ottobre 2012 in Monferrato L' ultimo raduno dell'anno 2012 si svolgerà esattamente al centro del Piemonte, in quell'area geografica ricca di storia, enogastronomia e conosciuta come: Monferrato. Un' area dai paesaggi incantevoli e piccoli angoli reconditi, in cui sembra che il tempo si sia fermato e potrai trovare una linda e semplice trattoria di campagna, dove gustare un buon vino rosso e mangiare un bel pezzo di "bollito". Un' area che ispira relax e tempi lunghi da "slow food". Per iniziare la giornata, vorremmo far confluire gli equipaggi direttamente nella città di Casale, che è la "capitale" riconosciuta del Monferrato e molto vicina all'Autostrada A26 . Città ricca di storia e tradizioni, geograficamente importante per la sua posizione strategica. D'accordo con l' Amministrazione locale, cercheremo di farvi visitare la bella Fortezza che accoglie i visitatori di Casale, proprio all' imbocco del centro storico, chiamata Palazzo dei Paleologi. 19 Poi di seguito chiederemo di visitare la vecchia Sinagoga di Casale, risalente al XVI secolo e ricca di storia e manufatti, cui Giampaolo Pansa casalese DOC, ha dedicato molte pagine dei suoi libri. Speriamo che l'Amministrazione di Casale M.to ci consenta nuovamente di sistemare i nostri Duetto in mostra statica, nella centralissima Piazza Mazzini, da cui partimmo nel 2010 per il CARD Raid di Montecarlo, dove in un bar elegante vi offriremo una bella colazione.Terminata la visita guidata di Casale, partiremo in gruppo per il giro delle Colline del Monferrato, che in Ottobre saranno probabilmente ricche di colori autunnali e pervase dall'aspro odore dell'uva appena vendemmiata. Sarà un giro semplice ma allo stesso tempo istruttivo, perchè vi potrà far conoscere i piccoli ed antichi borghi del Monferrato, dove ancora si alleva in casa il "Manzo" e tante Famiglie producono ancora autonomamente il vino. La tappa per il pranzo sarà Grazzano 20 Badoglio, un bel paese sulla sommità di una collina, famoso per le carni rosse e alcuni ottimi ristoranti e per aver dato i natali al Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio, colui che prese il posto di Benito Mussolini dopo il 25 Luglio 1943 e trattò la resa con gli Anglo-Americani a Cassibile (8 Settembre 1943). Nel pomeriggio dobbiamo ancora decidere come sviluppare la chiusura del programma...tuttavia non temete, che come al solito sarà un bel raduno e un bell'appuntamento, in luoghi esclusivi e ricchi di pathos, che solo il "vecchio Piemonte" può offrire. 21 L'Alfa e le Corse Quarta puntata: Il Circuito Stradale del Mugello e il circuito del Montenero In conclusione del numero precedente di DUETTO NEWS avevo preannunciato per questo numero l‟articolo sulla presenza dell‟ALFA nei GRAN PREMI dell‟era moderna ritenendo che l‟aver dedicato due puntate alle grandi classiche italiane sarebbe stato sufficiente nell‟ottica di non appesantire troppo la nostra rivista con un numero eccessivo di articoli sull‟ALFA E LE CORSE. NO! Sarebbe un grosso errore trascurare una manifestazione fondamentale per l‟automobilismo da corsa italiano quale il “Circuito Stradale del Mugello” e, già che ci sono, Vi racconterò anche del Circuito del Montenero, la cui rapida ascesa nel panorama delle competizioni italiane, pur con caratteristiche profondamente diverse, ne causò l‟interruzione per alcuni anni. La prima edizione, una gara di regolarità Il Circuito Stradale del Mugello nacque in un periodo epico per l‟automobilismo sportivo, quando gli Organizzatori sembrava si sfidassero a chi sapeva proporre la gara più difficile, faticosa, massacrante per auto e piloti. L‟Automobile Club di Firenze, che già organizzava la “Coppa della Consuma”, splendida cronoscalata lungo le pendici dell‟omonimo passo, non ritenendola sufficientemente impegnativa studiò una corsa simile alla Targa Florio, da disputarsi su un anello di 66 Km che, partendo da S. Piero a Sieve o, come accaduto nelle ultime cinque edizioni, da Scarperia, seguiva la S.S. 503 in salita fino al passo del Giogo, da qui con una discesa estremamente impegnativa proseguiva verso Fiorenzuola dove svoltava a sinistra fino a congiungersi con la via Bolognese (S.S. 65) in località La Casetta da dove iniziava la salita misto-veloce che portava al Passo della Futa e poi di nuovo in discesa ritornava a S. Piero a Sieve per un altro giro… 22 La prima edizione prese il via il 21 giugno 1914. Non fu una gara di velocità, ma di regolarità, in cui i concorrenti avrebbero dovuto completare quattro giri del circuito impiegando ogni volta 1h e 30‟, alla media di circa 45 Km/h; avrebbe vinto colui che alla conclusione avesse conseguito minori penalizzazioni per passaggi sul traguardo in ritardo o in anticipo. Il richiamo della gara attirò un folto pubblico che, però, trovò piuttosto noioso che le vetture più veloci si fermassero in prossimità del traguardo per attendere l‟orario imposto dalla tabella di marcia; alla fine la vittoria andò a Eugenio Silvani (è con la “i” finale, non sono io), su Diatto, ma la folla fu tutta per il pilota più penalizzato, Fernando Minoia, che giunse all‟arrivo con ben 18‟ di anticipo. Una settimana dopo la prima edizione a Sarajevo fu assassinato l‟Arciduca d‟Austria Francesco Ferdinando d‟Asburgo e l‟Europa precipitò nella Prima Guerra Mondiale; per alcuni anni non si parlò più di corse automobilistiche. Il percorso? Più impegnativo della Targa Florio Le strade delle prime edizioni erano poco più che mulattiere impervie e polverose, disseminate di buche e ciottoli; ecco le impressioni di Bruno Presenti, secondo assoluto, su ALFA 1500, nell‟edizione del 1928, come sono riportate dal numero 104 di QUATTRORUOTE di agosto 1964: “…in quella gara avevo l’ALFA 1500 e facevo parte dell’Equipe della Casa formata anche da Campari, Ferrari, Bona ed altri privati. Si sapeva in partenza che la lotta, lungo i 6 giri del circuito, sarebbe stata dura per noi dell’ALFA: nostro rivale era Emilio Materassi che allora correva per la francese TALBOT, macchina di potenza assai superiore alle nostre, costruita proprio per le competizioni. Però anche la nostra ALFA 1500, derivata dalle P2, era una vettura nuova e, sotto certi aspetti, rivoluzionaria: era dotata di un motore di limitata cilindrata, nella quale allora credevano in pochi perché, dicevano, era piccolo e faceva troppi giri. Invece della 1500, con o senza compressore, si parlò per anni. Il mio bolide rosso andava alla perfezione e quindi decisi di arrischiarmi a correre con la zavorra al posto 23 del meccanico, al contrario di quello che si faceva abitualmente a quei tempi. L’indomani noi dell’ALFA partimmo col batticuore, pensando alla TALBOT di Materassi e alla durezza eccezionale del percorso. La nostra speranza era Campari, il più forte tra noi ed il solo in grado di contrastare Materassi. Fu Campari infatti a compiere il giro più veloce in 49’58”, alla media eccezionale di 74,189 Km/h; ma a metà della corsa un incidente meccanico lo mise fuori gara. Una delle principali difficoltà nelle competizioni di allora era rappresentata dalla necessità di sorpassare i concorrenti più lenti: a quei tempi, dato il fondo stradale sterrato, sorpassare una vettura in corsa era difficile; si doveva effettuare il sorpasso alla cieca, immergendosi dentro la cortina di polvere sollevata dai corridori (e spesso eravamo investiti da una pioggia di sassi), sperando che la strada fosse in rettilineo. Durante il Circuito del Mugello di quell’anno ricordo che i contadini gettavano acqua sulla strada per godersi, al riparo dalla polvere, lo spettacolo del nostro passaggio: noi concorrenti si approfittava proprio di quei tratti per effettuare il sorpasso con più tranquillità. Era raro, però, avere questa fortuna. A parte il ritiro di Campari, il Mugello del ’28 fu una corsa tranquilla: mi fermai al terzo giro per fare rifornimento e per cambiare i pneumatici anteriori: col fondo sterrato di allora, a volte sassoso, le gomme si consumavano assai più rapidamente di oggi. Di quella gara ricordo anche la tensione provocata dal continuo succedersi di curve. Il Circuito del Mugello era, ed è, una corsa che non lascia respiro: io ricordo che allora portai in macchina qualche bevanda, ma riuscivo a sorseggiarle solamente nel breve tratto di Cafaggiolo, l’unico in rettilineo: per il resto del percorso la minima distrazione era pericolosa. Non bisogna dimenticare come fosse impegnativo guidare le macchine di allora, soprattutto per la frenatura: si frenava solamente sulle ruote posteriori tirando l’apposita leva, molto tempo prima di abbordare una curva, e lasciandola poi serrata per avere la possibilità di scalare le marce, manovrando con la stessa mano la leva del cambio. La fatica era quindi enorme, soprattutto se si pensa che queste manovre, in un circuito come il Mugello, erano continue. Comunque mi classificai secondo, a 3’ dalla TALBOT di Materassi e precedendo di 16” l’ALFA di Enzo Ferrari “. Successivamente, dopo l’asfaltatura del percorso, le velocità aumentarono in modo considerevole; diminuì leggermente la fatica fisica ma aumentò notevolmente lo strass psichico. Gianni Bulgari, vincitore, su PORSCHE 904, dell‟edizione del 1964 davanti a KIM (Sergio Pedretti), su Giulia TZ, commenta così, sempre nel numero di QUATTRORUOTE sopra citato, le differenze tra la Targa Florio ed il Mugello: “…mi viene naturale fare un confronto tra il percorso della Targa Florio e quello del Mugello: due corse quasi uguali nel chilometraggio (66 Km il Mugello, 72 Km la Targa Florio) che sono state percorse con medie pressoché identiche nelle loro ultime edizioni (105 Km/h al Mugello, 102 Km/h alla Targa Florio). 24 Sensibili sono, invece, le differenze tra i due tracciati: la Targa è più omogenea, nel senso che, a parte il rettilineo di Buonfornello, tutto il resto è un continuo succedersi di curve. Il circuito toscano è invece sostanzialmente costituito da due tratti diversi: il primo è una faticosa sequenza di curve lente, quasi ininterrotte, con un fondo estremamente viscido ed irregolare. Il secondo ricorda il tracciato di una tipica strada provinciale nostrana, con sviluppo piuttosto veloce; quest’ultimo è senz’altro il più gradevole, anche se certamente il più impegnativo per un pilota. Per me, inoltre, il circuito toscano si è rivelato assai più faticoso della Targa Florio. Nell’ultima edizione della corsa siciliana avevo compiuto cinque giri consecutivi, per un percorso superiore al percorso totale del Circuito del Mugello (360 Km contro 330 Km), senza provare l’esaurimento fisico che, invece, ho sperimentato sulla Futa e sul Giogo.” Il lapidario parere dell‟ultimo trionfatore del Mugello, Arturo Merzario, vincitore, su ABARTH SP2000, delle ultime due edizioni, è il seguente: “E’ un misto veloce che si può paragonare a quattro corse in salita e due in discesa!” L’interruzione degli anni ’30, il Circuito del Montenero Al Circuito Stradale del Mugello deve essere attribuita la palma della discontinuità tra le competizioni automobilistiche, infatti, dopo la 1° edizione ci fu una pausa di ben cinque anni. Nel 1920 la gara riprese con il trionfo di Giuseppe Campari e della Sua ALFA 40/60 HP. Di questa vittoria, la prima importante per l‟ALFA, e di quella successiva, nel 1921, ho già riferito nel primo numero di „L‟ALFA E LE CORSE”. Sembrava l‟inizio di un lungo periodo di trionfi per l‟ALFA, invece nelle edizioni successive si dovette accontentare di una serie di piazzamenti. Nel ‟26 e nel ‟27 una nuova interruzione e poi, nel ‟29, lo stop definitivo causato dalla concorrenza con il “Circuito del Montenero”, che godeva dei favori di Costanzo e Galeazzo Ciano. Analoga sorte subì la cronoscalata della “Consuma”. Nella immagine si vede Costanzo Ciano complimentarsi con Achille Varzi, vincitore, su ALFA P2, della Coppa Ciano, IX Circuito del Montenero, il 27 luglio 1929. 25 Negli anni ‟30 alla Coppa Ciano arrise un notevole successo di partecipanti e di pubblico grazie alla validità internazionale sfociata, nel 1937, nella titolazione di “Gran Premio d‟Italia”. L‟ALFA ottenne notevoli successi con Varzi, primo nelle edizioni del 1929 e del 1934 e con Nuvolari, primo nelle edizioni del 1931, 1932, 1935, 1936 . 26 Nel 1937 le ALFA nulla poterono contro le MERCEDES, vinse Caracciola e la prima ALFA, la 12C di Nuvolari/Farina giunse solo 7° a 1 giro. Andò un po’ meglio nel 1938, infatti vinse Lang su MERCEDES, ma Farina, su ALFA 312 12C arrivò secondo con solo 48” di ritardo. Ma l‟evento più importante di questa edizione della Coppa Ciano fu il debutto vincente con Villoresi (1°) e Biondetti (2°), tra le “vetturette”, dell‟ALFA 158, la più longeva vettura da competizione di tutti i tempi; progettata da Orazio Satta Puliga (telaio), Gioachino Colombo (motore), Alberto Massimino (sospensioni e cambio), corse vincendo fino al 1950: 13 anni! Un‟eternità in un mondo scosso da un‟evoluzione tecnologica frenetica. Di lei ci occuperemo quando si tratterà di introdurre le F1 “moderne”, per adesso ecco, freddamente, la classifica della XIX Coppa Ciano: 1° Giuseppe Farina, su ALFA 158, in 2h 30‟ 10” 2/5 alla MEDIA DI 139,039 Km/h 2° Franco Cortese, su MASERATI a un giro. 27 Nella foto: Giuseppe Farina N°32 e Clemente Biondetti N°48 in attesa della partenza della XIX Coppa Ciano e il trionfalistico titolo de “IL LITTORIALE” del 31 luglio 1939 Il Mugello del dopoguerra Gli eventi bellici e la caduta del fascismo fecero dimenticare il “Circuito del Montenero”; la passione per il Mugello, invece, non si spense e, dopo 16 anni di oblio, l‟Automobile Club di Firenze lo ripropose, per le sole vetture “sport”, sia pure utilizzando un percorso ridotto. La mattina del 5 giugno 1955 si sfidarono le 750 e le 1100, mentre nel pomeriggio prese vita la competizione delle cilindrate maggiori: 2000cc e oltre 2000cc. Il parco dei partenti era quanto mai vario: piloti appassionati su vetture artigianali (Giaur, Martes, Pasqualin), sfidavano piloti già affermati che guidavano auto già evolute, seppur di cilindrata modesta (Panhard Dyna, 28 Stanguellini, Bandini, Ermini, Giannini, Moretti), mentre per l‟assoluto si battevano piloti famosi su vetture altrettanto famose (Osca, Maserati, Ferrari); unica assente: l‟ALFA! Il pubblico manifestò grande interesse per la corsa, soprattutto per il fatto di poter vedere più volte il passaggio dei concorrenti, anziché una volta sola, come alla Mille Miglia. Purtroppo l‟edizione del 1955 rimase isolata e, a seguito del drammatico epilogo della Mille Miglia del 1957, le corse su strada erano viste con occhio sempre più ostile; tra le grandi classiche rimaneva la sola Targa Florio e le cronoscalate, che pure avevano avuto uno sviluppo notevolissimo negli anni ‟50 e nei primi anni ‟60, iniziavano a presentare le prime defezioni Si dovette attendere altri 9 anni per sentire risuonare nuovamente il rombo dei motori nel Mugello. 1964: certamente i tempi non erano i migliori per riproporre una gara così impegnativa e rischiosa, però la determinazione di Pasquale Borracci e Amos Pampaloni, rispettivamente Presidente e Direttore dell‟Automobile Club Firenze, fu tale che tutte le barriere furono abbattute e il 21 giugno 1964 venne disputata la competizione lungo il percorso originale. La corsa non aveva alcuna validità di campionato, eppure 150'000 spettatori fecero da cornice alla già citata vittoria di Gianni Bulgari con KIM (Sergio Perdetti) e la Sua TZ al secondo posto. Terzo finì Corrado Ferlaino su Ferrari GTO: un aperitivo di quello che si sarebbe visto nelle 6 edizioni successive: roba da fare accapponare la pelle! Nel 1965, pur con la titolazione del Campionato del Mondo Marche non fu presente alcuna vettura ufficiale, ma le iscrizioni alla corsa furono numerose e di vetture di assoluto valore: i primi tre posti al traguardo furono occupati da altrettante FERRARI 250 LM, ma alle loro spalle brillarono le piccole ALFA. 29 Guidando sempre al limite e spesso sotto una pioggia battente, Enrico Pinto (TI Super N°10) arrivò 4° Assoluto precedendo Zuccoli/Rava (TZ N°83), attardato da una foratura dopo essere stato 2° assoluto per quasi tutta la corsa. Con questo spettacolare risultato la TI SUPER passò simbolicamente il testimone alla GTA, che con Zeccoli/Di Bona (N°91), giunse 7° assoluta e prima nella categoria prototipi fino a 1600cc . Eh sì, avete letto bene, questa, disputata il 6 giugno 1965, è stata la gara d’esordio della GTA, contrariamente a quanto riportato da WIKIPEDIA che indica, invece, la Trento–Bondone (11 luglio 1965). Con questa vettura, nelle sue varie declinazioni, hanno corso moltissimi piloti, dai semplici “gentleman drivers”, ai giovani desiderosi di emergere tra i professionisti, ai campioni già affermati. Qui non provo nemmeno a indicarne qualcuno perché sarebbero troppi i nomi da menzionare e, pur riportando le imprese di molti di Loro nei testi e nelle foto di questi articoli sulla storia dell‟ALFA E LE CORSE, sicuramente ne ometterò molti che avrebbero pieno merito per essere menzionati. Un ottimo risultato fu ottenuto anche da Bonomi/Raffy (9° Ass) e Bianchi/Galli (12° Ass) su ALFA 2600 Sprint, che, sotto la pioggia, si misero alle spalle vetture ben più adatte a questo tracciato. 30 Tra le imprese della GTA e dei suoi piloti, una memorabile è maturata il 17 luglio 1966; è vero infatti che la Gara fu vinta dalla PORSCHE 906 ufficiale N°158 di Koch/Neerpash, ma le due GTA di Pinto (N°11) e Galli/Giunti (N°16) duellarono furiosamente fino all‟ultimo chilometro e giunsero seconda e terza assolute. Sfortunato protagonista fu Shangri-La (Romano Martini), che, con la TZ2 N°146 cedette le posizioni alle due GTA in battaglia solamente a causa della mancanza di carburante e, dopo un rifornimento di fortuna, giunse quarto assoluto. 31 L‟edizione del Mugello del 1967 si presentava stellare: FERRARI proponeva due DINO 206 SP ufficiali per Scarfiotti/Vaccarella e Klass/Williams, più la poderosa 330P3 della Scuderia Filippinetti. FORD affidava le sorti alla MARK II da 7 litri dei francesi Schlesser/Ligier. PORSCHE spaziava dalle 910 2.2 l ufficiali alle varie 906 e 911R private. ALFA cercava l‟acuto e puntava all‟assoluto con tre 33/2 che avevano esordito, vincendo, il 17 marzo alla salita di Fleron in Belgio. Purtroppo, però, questa edizione viene ricordata per l‟unico incidente mortale dello stradale del Mugello, accaduto in prova a Gunther Klass mentre stava collaudando una versione alleggerita della Dino; lo sventurato pilota tedesco uscì di strada e si accartocciò attorno all‟unico albero presente in quel declivio. Klass non sopravvisse alle ferite e la squadra Ferrari ritirò le vetture in segno di lutto. 32 Le PORSCHE ufficiali batterono sonoramente le tre ALFA 33/2 che si ritirarono nei primi giri; alle 33 mancava la preparazione e regalavano 200 cc e circa 200 Kg alle PORSCHE; una cosa è una corsa in salita di 3 Km ed un‟altra il Mugello! Nel 1968 il Mugello è riservato ai prototipi Gr. 6 con cilindrata fino a 2 litri, oltre, ovviamente, alle GT e alle Turismo oltre 2000 cc. La FERRARI rinuncia a schierare vetture ufficiali, mentre la PORSCHE fornisce assistenza ufficiale alla HART SKI RACING TEAM che schiera 910 6 cilindri di Elford/Van Lennep, Koch/Stommelen e Siffert/Steinmann e ad una 911R per Spoerry/Ben Pon; sono inoltre iscritte numerose Carrera 6 e Carrera 10 private. L‟ALFA, la cui 33/2 ha acquisito competitività e nelle gare precedenti di campionato ha sempre battuto nella propria classe le 910 2 litri, può finalmente battersi per l‟assoluto; oltretutto brucia ancora la vittoria sfumata alla Targa Florio dopo essere stata in testa fino all‟ultimo giro. Con il Mugello, poi, l‟ALFA ha un conto aperto; dal secondo trionfo di Campari (1921!), pur partendo spesso con i favori del pronostico la vittoria non è più arrivata. Quattro le ALFA ufficiali, affidate a coppie fra le più quotate del lotto: “Nanni” Galli/Giunti, Bianchi/Vaccarella, Casoni/Dini, Facetti/Biscaldi; a queste quattro vetture dell‟AUTODELTA se ne aggiungono altre semi-ufficiali, quelle di Pilette/Zeccoli e Slotemaker/Trosch. La rivalità è ai massimi livelli, e già dalle prove si può assaporare un antipasto di quello che succederà alla domenica: Elford picchia e la sua vettura non può essere riparata, stessa sorte per Koch. I tre migliori tempi sono per l‟ALFA, ma Siffert non pare abbia forzato l‟andatura. 33 PRONTI VIA! Siffert prende la testa e transita sotto il traguardo del 1° giro con 5” di vantaggio su Nanni; 3° Bianchi, 4° Casoni. Nel secondo giro Siffert porta il suo vantaggio su Nanni a 10”, seguito dalle altre ALFA. Alla fine del quarto giro Siffert arriva quasi disidratato al cambio pilota, ma porta il suo vantaggio su Giunti, subentrato a Nanni, a 1‟48”. Il quinto giro non è per malati di cuore: Steinemann, che ha rilevato il volante da Siffert, fa un testacoda e ottiene un modesto 35‟, ma l‟ALFA perde ben 4 vetture, tra cui quella di Giunti per guasto; l‟unica consolazione sono gli ottimi tempi di Vaccarella che recupera terreno. Steinemann, ritenendo di non essere competitivo, si ferma alla fine del giro per cedere il volante a Siffert, ma questi è ancora stremato e rimanda in corsa Steinemann che, però, nella ripartenza urta un marciapiede e deve fermarsi per sostituire la ruota forata perdendo altro tempo. Percorre il sesto giro in circa 39‟ e ormai Vaccarella è in testa con ampio margine. Siffert riprende il volante e si scatena negli ultimi due giri, ma Nanni Galli, riposato per la sosta forzata causata dal ritiro della sua vettura, rileva la guida da Vaccarella e amministra il vantaggio portando alla vittoria l‟ALFA N°3. Un forte sostegno morale è sicuramente stato fornito all‟ALFA dal pubblico presente, calcolato in oltre 200'000 unità e che, con un tifo da stadio, ha spinto la 33 di Nanni Galli/Vaccarella/Bianchi nel confronto con la PORSCHE. Grande divertimento per il pubblico è stata, poi, la sfida tutta in casa tra i piloti delle GTA che ha visto primeggiare Enrico Pinto (N°149) e Riccardone (N° 178), che hanno battagliato per tutta la corsa e alla fine sono giunti, rispettivamente, 6° e 7° assoluti; le foto che li ritraggono spesso a ruote alzate sono famosissime. 34 35 Va ricordata anche l‟ottima prestazione della ALFA Duetto, con ben 5 vetture iscritte nella GT fino a 1600 cc, la migliore delle quali, quella di Cecchini/Ans, N°130, ha ottenuto un ottimo 1° posto di classe. Una menzione, infine, va allo sfortunato Shangri-la, che ha tagliato il traguardo spingendo la sua ATS 100 che lo ha tradito proprio alla fine. Il 20 luglio 1969, come ho già ricordato nella seconda puntata de “l‟ALFA E LE CORSE”, anch’io ero a Scarperia ed ho potuto assistere, insieme ad altre 300'000 persone, al primo trionfo dell‟ABARTH 2000 di Merzario. Dopo le emozioni che ALFA e PORSCHE avevano fatto vivere nel 1968 tutti si aspettavano un nuovo duello tra queste squadre (la PORSCHE era addirittura scesa con le 908 3 litri), concedendo poco credito alle due ABARTH 2000 di Merzario e Ortner, ritenute troppo fragili e più adatte alle brevi cronoscalate, e alla LOLA T70 di De Adamich/Vaccarella, troppo grossa e pesante per il Mugello (la FORD GT40 di Muller/Redman, anch‟essa inadatta alle strette strade italiane, non prese il via). 36 Invece Merzario mise tutti in riga guidando in modo impeccabile una vettura estremamente maneggevole ed affidabile, al contrario di ALFA e PORSCHE che si ritirarono una dopo l‟altra. Assolutamente degno di nota il 5° posto assoluto di Munari su LANCIA F&M che, pur correndo tra i prototipi, in mezzo ad un nugolo di CHEVRON, PORSCHE, LOLA, ABARTH, altro non era se non una Fulvia HF alleggerita alla quale era stato asportato il tetto! 37 Nel 1970 la gara era titolata per il Campionato mondiale Sport Prototipi fino a 2000 cc e l‟ALFA, che nel frattempo aveva sviluppato la 33/3, non partecipò ufficialmente alla competizione, vi erano, però, iscritte due 33/2 per Alberti e Zeccoli/Nicodemi. Scesero invece in massa le scuderie che si disputavano questo campionato, soprattutto inglesi, ma le buscarono sonoramente dalla coppia Merzario/ABARTH. Ancora una volta Munari e la F&M Special furono protagonisti: 9° assoluto, e il risultato avrebbe potuto essere migliore senza l‟afflosciamento di un pneumatico. 38 Il XVII Gran Premio del Mugello, disputato il 19 luglio 1970, fu anche l‟ultimo a causa delle assurde misure di sicurezza richieste per l‟edizione del 1971. Non fu proprio possibile RECINTARE tutti i 66 Km del circuito! 39 Nel prossimo numero: L’ALFA E LA F1 DEL DOPOGUERRA. Eugenio SILVANO Socio C.A.R.D. N° 15 Di seguito sono indicati i link ad alcuni siti internet all’interno dei quali è possibile trovare una notevole quantità di informazioni su quanto detto sopra: http://www.aboutmugello.com/mugello/Storia-circuito-mugello-motogp.html breve storia della corsa http://www.scuderiabiondetti.it/web/index.php?option=com_content&view=article&id=147&Itemid=163 storia della corsa e non solo http://www.circuitodelmontenero.it/ sito interessantissimo, vario e completo, con ottime fotografie http://www.racingsportscars.com/races/search.html?track=mugello elenco partenti, classifiche ecc http://www.ilpaesedellecorse.it/ testimonianze di chi l’ha vissuto http://www.gpx.it/ sito con forum di appassionati molto interessante http://www.forum-auto.com/sport-auto/histoire-du-sport-auto/debut.htm forum di appassionati molto interessante http://www.motorforum.it/cronoforum/viewtopic.php?t=209 foto di cronoscalate CERCARE FOTO MUGELLO http://www.nte-edizioni.it/books/173/index.html http://www.zagato-cars.com/ splendido sito specializzato sulle Zagato 40 Chateux et Relais Wagen im Allgau UNA BELLA GITA IN BASSA BAVIERA, UNA CITTADINA DAVVERO SPECIALE… DAVVERO PER DUETTISTI… Cari Duettisti, Sono felice potervi suggerire, a mio avviso, una bellissima gita di 2 giorni nei pressi della bassa baviera, con meta a WANGEN IM ALLGAU (http://www.wangen.de/ ) cittadina fortificata dove respirare la reale atmosfera bavarese lontano dalle grandi citta‟… L’ ITINERARIO La totale distanza da Como Brogeda ( frontiera italiana ) e WANGEN e’ : 294 Km Dopo aver attraversato la frontiera di Como Brogeda, proseguite in direzione di Lugano. L‟autostrada elvetica offre una bellissima vista sul Ceresio che si estende per circa 5-6 km. 41 Quindi, subito dopo Lugano SUD, prendere l‟uscita (diramazione) in direzione SAN BERNARDINO ( http://www.sanbernardino.ch/). Guidare sempre rispettando i limiti di velocita‟ elvetici, che in questo tratto prevedono max. 80 km / h. Una volta arrivati sul passo, consiglio vivamente un buon caffe‟ presso l‟ Albergo Brocco &. Posta di San Bernardino VILLAGGIO - cercando di accappararsi un tavolino all‟esterno per una “ boccata d‟aria di montagna “. Una volta ripartiti, procedere all‟ attraversamento della Galleria del San Bernardino Ed alla fine del Tunnel Vi trovere davanti all‟ imponente Spluga. Da qui, si scendera‟ in valle per circa 90 Km . Arrivati alla diramazione Zurigo / St. Gallo , si prendera‟ la direzione per ST. GALLO , fino all‟ uscita‟ “ DIEPOLDSAU “ 42 Si attraversera‟ la frontiera Austriaca per poi seguire le indicazioni per E60 – Innsbruck A14 – Feldkirch - E60 – Bregenz - A14 – Dornbir. NOTA IMPORTANTE : ricordate di comprare la vignetta austriaca per il pedaggio in autostrada. Quindi attraversare il TUNNEL “ PFAENDER” e si entrera‟ in territorio tedesco. Giunti in Germania, si avra‟ il piacere di guidare tra le dolci colline della bassa baviera ( piu‟ precisamente sarete in Baden – Wuettemberg ma a me piace pensare di essere in bassa baviera .. ) Quindi, dopo circa 30 km prendere l‟ uscita NR. 5 - WANGEN WEST, all‟ uscita svoltare a destra e dopo qualche Km sarete a Wagen . 43 Se si parte la mattina di buon ora da Milano si puo‟ arrivare tranquillamente a Wangen per pranzo e soggiornare presso “ DIE ALTE POST HOTEL “ un vecchio ufficio postale ubicato nel cuore della cittadina. Nota : per noi duettisti e’ consentito l’ ingresso nel centro cittadino e parcheggiare proprio sotto l’ Hotel in pieno centro. Per assaporare le prelibatezze della zona e provare una buona birra Vi consiglio prenotare al: Mohren Post ubicato proprio nella piazza del Municipio. 44 Passeggiare per le piazze di questo antico borgo sara’ una vera esperienza .. Buon Viaggio amici…. Max Brenna INDIRIZZI UTILI : Municipalita’ : (http://www.wangen.de) Dove dormire : DIE ALTE POST HOTEL (chiedere la stanza nr. 5 e‟ la piu‟ bella ) www.hotel-alte-post-wangen.de/ Dove cenare www.hotel-mohren-post.de/ 45 I migliori amici del duettista Bouledogue Francese (Ugo) Premessa: Con immenso piacere sfrutto questa possibilità che mi è stata data di raccontare agli amici del CARD storia, caratteristiche e aneddoti dei nostri amici a quattro zampe che non sono quattro ruote ma danno altrettanto forti emozioni! Dopo una brevissima consultazione mi è sembrato opportuno iniziare dalla nostra mascotte Ugo! Parliamo dunque di una razza particolare e controversa: Il Bouledogue Francese. La storia: Molti autori sostengono che la razza sia di puro stampo francese ma la documentazione storica non avvalora in alcun modo questa teoria rendendo molto più attendibile (seppur meno romantica) la teoria che lo lega a doppio filo con il Bulldog inglese dalla metà dell‟800. Abolita in quel periodo la lotta tra i cani inglesi e i tori, gli allevatori d‟oltremanica abbandonarono quasi del tutto l‟allevamento della razza autoctona. Pittura del 1870 raffigurante la lotta tra cani e tori 46 Si affacciavano esigenze più pratiche che richiedevano cani da compagnia più compatti o anche la riduzione delle dimensioni del cranio per ridurre i rischi e le complicazioni del parto. Questo risultato venne ottenuto mediante l‟incrocio con il Carlino e il Terrier di Manchester selezionando soggetti più piccoli e amabili (e anche meno costosi). In pochi anni si ottennero quei Toy Bulldog che sempre meno assomigliavano al Bulldog inglese e sempre più al francese che oggi conosciamo. In Inghilterra però poco durò la fama di questo cane per un riaccendersi dell‟amore verso la razza originaria e dopo una rapida notorietà, fu addirittura radiato dalle razze riconosciute e venduto a bassissimo prezzo come semplice cane da casa (che allora aveva un‟accezione molto meno gratificante di oggi). Questo apparente declino, supportato dalla casualità degli eventi portò inaspettatamente la non ancora razza alla dovuta affermazione! Amico fidato dei ceti più bassi, il cagnolino attraversò la manica assieme ai numerosi operai che , sull‟onda dell‟industrializzazione, cercavano fortuna in Francia. Proprio la patria adottiva gli offrì il meritato riscatto e in breve tempo non solo divenne gradito compagno dei salotti parigini ma si volle legare per sempre l‟immagine di questo cane alla nazione attribuendogli l‟attuale nome di Bouledogue Francese (sembra che il tutto avvenne agli inizi del XX secolo). Fu allora che la stessa Inghilterra tornò ad apprezzare la razza a tal punto che Re Edoardo VII ne acquistò un esemplare direttamente dall‟oltremanica! Il Re Edoardo VII col suo Peter 47 D‟ora in poi la razza si diffonderà velocemente in tutta Europa trovandolo per esempio a Vienna nel salotto della famosa signora Sacher! Meno fortunato è l‟aneddoto che lo vuole imbarcato sul Titanic al seguito di una coppia di allevatori francesi. Si narra che al momento del tragico impatto, al fine di alleggerire la nave, messo nelle condizioni di decidere se gettare a mare una cassetta di preziosi appartenenti alla moglie o il cagnolino, non esitò un istante a dare alle onde il cofanetto dei gioielli! Caratteristiche: Non entro in dettagli tecnici da gara cinofila ma mi limito a una descrizione morfologica e comportamentale che caratterizzano una razza sicuramente esclusiva! Pelo raso, mantello tigrato detto “bringèe” o bianco a chiazze tigrate come la nostra mascotte detto “caille” dovrebbe avere un peso tra gli 8 e i 14 Kg per il maschio e 7-13Kg per la femmina per un‟altezza al garrese di 28-31cm. Le due varianti di colore (A sinistra il nostro Ugo) 48 Senza offendere nessuno, a prima vista sembra quasi uno scherzo della natura! Più massiccio di un Carlino, meno accigliato di un Bulldog inglese, quegli orecchi a “pipistrello” e quell‟altissima attaccatura della coda “a bottone”, sono canoni di per sé tutt‟altro che armonici. Ma il suo sguardo vivace unito alla prorompente corporatura, coniugano in realtà alla perfezione simpatia e maestosità! Docile ma mai sottomesso (anzi, determinato al limite del testardo), affidabile e dolce ma anche fiero e indomito, riassume in sé tutte le caratteristiche dei progenitori. E‟ una razza abbastanza pigra di natura, ama essere accudito e adora anzi, richiede, le attenzioni del padrone. Incomparabile giocherellone è senz‟altro adatto per stare insieme ai bambini ma sa fare anche la guardia. Sebbene la mole di questo cane da compagnia non sia quella del cane da borsetta, è comunque adatto anche alla vita d‟appartamento. Socievole per natura, difficilmente attacca brighe con i suoi simili. Note da veterinario: Ecco ora alcuni consigli pratici e gestionali per garantire il benessere del vostro Bouledog francese: Il “borbottio” respiratorio (così come il russare nel sonno), sono fisiologici nella razza ma attenzione. Se accentuati o causa di apnee e sforzi respiratori particolari, possono indicare un eccessivo sviluppo del palato molle o un suo eccessivo rilassamento che può richiedere un intervento chirurgico! Evitate, specialmente in estate, lunghe camminate. La razza soffre particolarmente le alte temperature e la canna nasale corta permette un minor scambio di calore con l‟atmosfera rispetto ad altre razze, predisponendolo al fenomeno conosciuto come colpo di calore! Sempre a questo proposito, ricordando che il cane è privo di ghiandole sudoripare, per rinfrescare il vostro cane, la cosa migliore è farlo bere spesso e, se possibile, fargli bagnare spesso i polpastrelli (unico altro mezzo che ha assieme allo scambio respiratorio per termoregolarsi). Come il Carlino e il Bulldog inglese dai quali discende, la prominenza del bulbo oculare predispone la razza agli urti e alle ferite corneali oltre che a una secchezza oculare che nel tempo possono portare a problemi assai gravi. Controllate quindi spesso la trasparenza corneale dell‟occhio del vostro Bouledogue! Per concludere, il Buoledogue francese è un cane versatile, facilmente gestibile da persone di tutte le età, dolce quando vuole e intraprendente quando serve! E poi che aggiungere… è la nostra mascotte! Fabrizio Angiolelli 49 Di “vino” Duetto Toscana Eccoci qua per questo nostro primo appuntamento “di vino” su Duetto News, ringrazio la Redazione per l‟occasione che mi ha offerto. Beviamo sempre con moderazione, sono assolutamente d‟accordo, ma questo non ci vieti di fare cultura perché il vino è cultura. Il viaggio che vi proporrò in questi incontri toccherà tutte le regioni della nostra bella penisola, così da lasciarvi degli spunti che potrete approfondire durante un viaggio di piacere, magari a bordo del nostro amato Duetto Alfa Romeo. Non starò a dilungarmi in descrizioni sensoriali dei vini, rischierei di annoiarvi, l‟unico consiglio che mi sento di lasciarvi è che il miglior vino è quello che a voi piace che rievoca un momento o un‟emozione. Non si beve mai un‟etichetta. È d‟obbligo, vista la concomitanza con il raduno sull‟isola d‟Elba, iniziare con una tra le più importanti regioni nel panorama vitivinicolo italiano e del mondo, la Toscana, cercando di condensare il più possibile ed in ogni caso rimanendo disponibile per eventuali approfondimenti. Mi spiace non potervi elencare per ragioni di spazio la moltitudine di zone e sottozone che questa regione ci offre, ma già queste indicazioni, supportate da una ricerca geografica nel web più approfondita, vi permetterà di programmare piacevoli soste in luoghi rara bellezza. Vi parlerò di vitigni autoctoni (la tradizione) e internazionali, indicandovi qualche piccolo produttore, generalmente più disponibile ad accogliervi per una visita in cantina. In Toscana si faceva vino prima dell‟avvento della civiltà etrusca ma i primi trattati importanti li datiamo nel 1300 quando le prime nobili famiglie legano il loro nome alla storia del vino iniziando da Ricasoli, per continuare con i Frescobaldi e gli Antinori, ancora oggi presenti. Nel 1400 si inizia a parlare di Chianti, Montepulciano, Aleatico e Sangiovese solo per citare alcune tipologie di vino. 50 Nel 1700 circa Cosimo III dè Medici istituisce le prime denominazioni di origine delineando le aree e le regole di produzione per le prime denominazioni, su tutte ovviamente il Chianti che ancora oggi è il vino italiano più conosciuto al mondo. Arriviamo con un grosso salto temporale ad oggi, con una regione che riesce ad esprimere vini di eccellenza assoluta riconosciuti in tutto il mondo, una viticoltura che si estende in molte zone del territorio dando origine a prodotti con caratteristiche uniche; tra i rossi, che sono il 70% della produzione, troviamo i vitigni autoctoni come il Sangiovese che nei vari cloni ci permette di ottenere varie denominazioni quali il Chianti Classico (prodotto in una delle zone più suggestive che si estende tra Firenze e Siena), Chianti (nella zona più allargata alle province di Pistoia, Pisa e Arezzo), Brunello di Montalcino (nell‟omonimo comune in provincia di Siena), Carmignano (Prato), Vino Nobile di Montepulciano (a Montepulciano - Siena) o Morellino di Scansano (nei comuni intorno a Scansano - Grosseto), oppure con gli impianti più recenti di vitigni internazionali quali i Cabernet Sauvignon e Merlot che nel comune di Castagneto Carducci (Livorno) si fregiano della denominazione Bolgheri Rosso Superiore e Bolgheri Sassicaia, famosi Super Tuscan. Per quanto riguarda i bianchi autoctoni non possiamo tralasciare la Vernaccia di San Gimignano che dà il nome allo stesso vino o il Trebbiano Toscano che troviamo nei vini denominati Colli dell‟Etruria Centrale (province di Firenze, Arezzo, Siena, Pisa e Pistoia), Colline Lucchesi (Capannori, Porcari e la provincia di Lucca), Empolese (Firenze), Pitigliano (bellissimo borgo medievale) e i comuni limitrofi di Sorano e Manciano (Grosseto), l‟Ansonica, che troviamo nell‟Elba (ne parliamo nel dettaglio più avanti) e nell‟Argentario, il Vermentino nelle denominazioni Colli di Luni al confine con la Liguria, nella Val di Cornia (nella zona della provincia di Livorno e Pisa), Montecucco (Grosseto) e colli Apuani (Carrara e Massa). Per quanto riguarda i vitigni internazionali possiamo trovare dello Chardonnay e del Sauvignon nella denominazione Cortona (Arezzo), Pomino ( nel comune di Rufina - Firenze). Chiudiamo con il vino da fine pasto molto famoso, il Vin Santo, che potrete trovare in tutte le zone della Toscana sia vinificato in rosso che in bianco nelle varie tipologie. Per quanto riguarda l‟abbinamento dei vini con i piatti che volete degustare si può sicuramente giocare e seguire il nostro gusto personale, ma usate sempre una regola importante: l‟equilibrio tra vino e cibo è fondamentale. Non deve mai esserci una prevalenza di uno sull‟altro e aiuta molto affidarsi alla tradizione dei piatti locali con i vini della zona. 51 Non ho potuto, per ovvi motivi, trattare nello specifico tutte le zone produttive che in questa regione sono infinite quindi non vogliatemene se ho tralasciato una zona, magari a voi cara. Ora apriamo una piccola parentesi sull‟isola d‟Elba dove trascorrerete delle piacevoli giornate in occasione del raduno del nostro Club. L‟ Elba offre un paesaggio di rara bellezza, con una solida tradizione vinicola legata alla produzione dell‟Aleatico, dell‟Ansonica e della Malvasia (tutti a bacca bianca), frutto di grandi sacrifici dovuti alla natura dei terreni molto scoscesi; qui l‟allevamento della vite regala vini di buona struttura e ottima sapidità che ben si abbinano ad antipasti di pesce, pesci cotti al cartoccio o zuppe di pesce. Di interesse anche i rossi riserva, ottenuti da Sangiovese, che con la loro tannicità e struttura ben si legano ai primi piatti con ragù di carne o agli arrosti. Per chiudere con i Vin Santo (sia da bacca nera che bianca) che si abbinano bene con torte alla crema, biscotti di Prato o biscottini all‟anice di Livorno. Qualche cantine dell‟isola che permette la visita e l‟acquisto di seguito. -ACQUACALDA, Marciana Marittima, loc. Acquacalda -TENUTA LA CHIUSA, Portoferraio loc. Magazzini, 93 -ACQUABONA, Portoferraio loc. Acquabona Ultima nota di colore e amore…. ricordate che un vino degustato in un momento particolare, in una cornice meravigliosa e con una persona speciale, può non ridare le stesse emozioni al palato e all‟anima una volta rientrati nella routine quotidiana….. Salute a tutti!!! Tiziano Nebuloni Sommelier e Degustatore Ufficiale A.I.S., nonché orgoglioso socio CARD 52 Redazionale ASI informa Precisazioni sull‟emissione di Attestati e CRS Con la presente si desidera precisare che esiste una differenza fondamentale tra l‟emissione dell‟Attestato di Storicità (AdS) e il Certificato di Rilevanza Storica (CRS) e tra le loro rispettive validità. L‟Ads, infatti, ha valenza retroattiva a partire dall‟inizio dell‟anno in cui viene emesso. Ad esempio, se si possiede un veicolo costruito il 7 luglio 1992, si può fare richiesta di AdS in un qualunque momento dell‟anno 2012: qualunque sia la data scelta, l‟AdS verrà emesso e avrà valore a partire dalla scadenza della data di copertura dell‟ultimo rateo del bollo pagato. Diverso il discorso per il CRS che, invece, può essere emesso solo dopo il “compleanno” del veicolo, ovvero dopo che siano trascorsi 20 anni esatti dalla data di costruzione del veicolo, rispettando il giorno, il mese e l‟anno. Tornando a fare riferimento all‟esempio di prima, se si possiede un veicolo costruito il 7 luglio 1992, il CRS relativo potrà venire emesso solo dopo il 7 luglio 2012. Che cosa accade in caso di domanda contestuale di CRS e AdS? In questo caso ci sono due possibilità: a) se il veicolo ha già compiuto 20 anni esatti, sempre secondo il giorno, il mese e l‟anno, i due documenti saranno emessi contemporaneamente e il socio li riceverà nello stesso momento. b) se il veicolo non ha ancora compiuto 20 anni, ma si trova comunque nel suo ventesimo anno di età, i due documenti seguiranno un iter diverso: l‟Ads sarà evaso al momento del ricevimento, mentre il CRS sarà trattenuto, archiviato nella Segreteria ASI ed evaso solo in seguito al “compleanno” del mezzo. A cura di Max 53 Contatti I soci che hanno bisogno di parlare con i membri del direttivo possono contattare direttamente le seguenti persone, quali responsabili di zona: Presidente Massimo Mello Ceresa Piemonte e Liguria 348.5725440 - [email protected] Vicepresidente e Tesoriere Francesco Gori Romagna e Marche 333.1878926 - [email protected] Segretario A. Thomas Candeago [email protected] 339.4475071 Consigliere Gaetano Vaccaro Lazio [email protected] Consigliere Tiziano Nebuloni Lombardia 349.1857449 - [email protected] Consigliere Marco Mottini 54 Consigliere Gian Piero Giannetti Toscana e Umbria 339.6853419 - [email protected] Redazione Duetto News Girolamo Virgadamo [email protected] 335.8135321 i Sigg. Marco Mottini e Maurizio Buscaglia sono stati nominati Commissario Tecnico CARD in ambito ASI Responsabile Scuderia CARD: Thomas Candeago, Paolo Casagrande Probiviri: Fabrizio Adami, Cesare Basilico, Michele Dalla Montà Revisori dei Conti: Dott. Piero Gori, Dott.ssa Sabrina Acciarri, Dott.Gianluca Zamagna Responsabile Raduni: Massimo Mello Ceresa, Thomas Candeago Coordinatori Toscana: Gian Piero Giannetti Sicilia: Beppe Zarcone: [email protected] Liguria: Eugenio Silvano. Piemonte e Valle d' Aosta: Fabrizio Coraglia ([email protected]) e Fabrizio Adami ([email protected]), Thomas Candeago Lazio e Centro Italia: Salvatore Di Bella, Luca Regoli, Gaetano Vaccaro Lombardia: Brenna Massimiliano ([email protected]), Raimondo Grazioli ([email protected]), Tiziano Nebuloni TriVeneto: Cesare Basilico e Michele Dalla Montà Emilia: Matteo D'Avena, Marco Giusti, Francesco Gori 55 Indirizzi utili: convenzioni, officine, ricambi CONVENZIONI RUOTECLASSICHE E' stata confermata la convenzione del Club con la Edidomus per avere l'abbonamento annuale (12 numeri) del prestigioso mensile Ruoteclassiche, allo speciale prezzo di Euro 41,00. Sarà sufficiente scrivere sulla causale del vaglia alla Edidomus: abbonamento annuale a RuoteClassiche, socio Club Alfa Romeo Duetto nr. ... AFRA (Settimo Milanese) via Carduzzi, 36/38 20019 Settimo Milanese tel. 02 328.611.26 fax. 02 328.611.50 e-mail: [email protected] sito web: www.afra.it Sconti del 10% su pezzi di ricambio per Alfa Romeo storiche Sconti del 5% su pezzi di ricambio per Alfa Romeo moderne. CLASSIC ALFA i soci CARD potranno godere di uno sconto del 5% sui prodotti acquistati da Classic Alfa, che potrebbe diventare del 10% in caso la spesa complessiva superi le 1000 Sterline. Sarà sufficiente fare una fotocopia della Tessera CARD e mostrarla a Giles al momento del pagamento: PRODOTTI RENOVO I prodotti possono essere acquistati sul sito internet di Autoricambi SanMauro (http://www.autoricambisanmauro.it). La procedura di acquisto prevede (come per l‟acquisto di Renovo) l‟ottenimento dello sconto in automatico, inserendo il codice “GLIPTONEKITFORUM”. 56 ALFA - SERVICE ricambi sconto 10% presentando tessera CARD Alfa-Service Hurtienne GmbH Siemensstr. 32 59199 Bönen Tel: +49-(0)2383-93640 Fax: +49-(0)2383-936429 E-Mail: [email protected] Internet: www.alfa-service.com RICAMBISTI AFRA (Settimo Milanese) Via Carduzzi, 36/38 20019 02.328 61126 [email protected] www.afra.it LARAM Viale San Pietro 44 Sassuolo (MO) 0536/ 803435 Cell. Sig. Franco Pollacci: 337/588044 FAX: 0536/806041 Autoricambi Sassi: V. Pietracqua 3/C Torino 011/2470358 Epoca Mania Via Ronchi 891 Santarcangelo (RN) 0541.625195 57 Sagicar Corse Strada S. Agata 91 Castelletto D‟Orba Alessandria 0143/830093 Rolando Francesco Casarin 338/5848138 [email protected] Repliche guarnizioni per Auto Cicognani S.R.L. Via stroppata 78/b 48011 Alfonsine (RA) 0544/83311 Fax 0544/84606 Musso Maria Pneumatici d'epoca www.mussogomme.it OK Parts Spec ALFA ROMEO www.okparts.net/ Tel 0049/89/2723038 Matthias Casa Del Freno Di Mazzini E C. Snc Via Pica Armando, 20/C 41100 Modena (MO) 059 284471 A.R.I.MA Massimo, per gli amici Massimino Via Papa Urbano VI, 11 70100 Bari 080-5235808 Mirela e Giorgino TRISCAR Duetti e ricambi Via Fiume delle Perle 134 Roma tel 3405761544 [email protected] 58 Gambetti Mario Via dell'isola bianca 71 44100 - Ferrara Tel. 0532464950 Tel. 0532464619 www.casafreno.itlubarduetto.it www.haeckner-shop.com www.alfahurtienne.de/htdocs/english/index.htm www.sandiegoalfaromeo.com www.del-priore.com www.miraglio.it www.classicalfa.com www.spider-point.com www.alfa-mercato.de www.partscollector.com www.ar-classicparts.ch www.alfa-service.de www.ar-hanel.de/ www.biondilamierati.com/index.htm www.myalfa.eu/index.php?cat=c1930_Spider-105-115.html www.deguy.phidji.com/quadrifoglio/index.htm OFFICINE Officina Cantarelli Via Torchio 16 43010 Fontevivo (Pr) 0521.610657 www.elaborazioni-cantarelli.com BERGIA a Pinerolo (TO) officina e ricambi tel. 0121.77391 [email protected] ROSSO ITALIA officina Via CLN 33 10094 Giaveno TO 59 011.9365436 [email protected] SERVIZIO CARBURATORI Specializzato WEBER PIERINO Via Emilia Est MODENA 059/364061 Automilano sas via Milano 46 20053 Muggiò (MI) tel. 039 796245 - mail: [email protected] Pesci Anselmo Via Giovanni XXIII 43015 Noceto (PR) Tel.0521/625141 Officina Comotto via P. 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