numero 1 - 2012 - Club Alfa Romeo Duetto

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numero 1 - 2012 - Club Alfa Romeo Duetto
Duetto News
numero 1 2012
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N. 1
2012
Spazio Club
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l‟editoriale del Presidente
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Pavia
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Sabbioneta
12
Prossimi appuntamenti Vallelunga
19
Prossimi appuntamenti Monferrato
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L'Alfa e le Corse
41
Chateaux et Relais
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I migliori amici del duettista
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Di “vino” Duetto
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redazionale
54
Contatti
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Indirizzi utili
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Spazio Club
l'editoriale del Presidente
Cari Amici,
non penso di fare un torto a nessuno se affermo che l' anno 2012 si è rivelato un anno estremamente difficile, che sta' "piegando"
le ultime difese e risorse di questo nostro stralunato paese. Non è mia intenzione parlare di economia o di politica, perchè non ho
la presunzione di esserne preparato, ma posso solo portarvi la mia esperienza di Presidente di un piccolo club di appassionati di
Duetto e auto d'epoca in generale.
Negli scorsi mesi alcuni soci mi hanno informato di aver venduto il Duetto, motivando questa scelta per "ragioni famigliari",
mentre altri soci mi hanno detto che per il 2012 non pensano di rinnovare l'iscrizione, perchè hanno deciso di tenere il Duetto
fermo in garage e non necessitano quindi dell'assicurazione. Sarà un caso oppure un segno dei tempi?
E cosa pensare di quei soci che avvicinandomi con fare "carbonaresco" mi chiedono consigli circa il redditometro e se anche il
Duetto potrebbe rientrare fra gli oggetti di lusso che attirano l'attenzione della Guardia di Finanza? Cosa pensare del costo della
benzina, delle autostrade etc. etc.?
Credo che il quadro generale non necessiti di altri esempi e potremmo andare avanti all'infinito ma penso sia meglio non farvi
venire un ulteriore attacco di bile. Che la situazione sia difficile è sotto agli occhi di tutti, ma prendersela sempre e solo con gli
stessi credo sia diabolico e alla fine rivelarsi un errore colossale. Stanno facendo di tutto e di più per metterci i bastoni fra le
ruote e per farci sentire in colpa per una semplice e sana passione.
Il nostro piccolo mondo permette di sviluppare lavoro fra tanti artigiani e quando ci muoviamo con i nostri raduni, portiamo
beneficio all'economia legata al Turismo di tante piccole città spesso dimenticate o ingiustamente sottostimate. Per queste ragioni
e per altre di contorno, vi esorto a "non mollare" e a continuare ad avere passione per il vostro Duetto e il vostro Club. In mezzo
a tanto grigiore e tante difficoltà quotidiane, serve un momento di gaiezza e la possibilità di "staccare la spina". Il Duetto è
aggregazione, amicizia e concedetemi il termine: cultura.
Allora, come disse il Doge di Venezia ai suoi marinai prima della battaglia di Lepanto vi esorto ad essere: "duri ai banchi..." e vi
dico che noi italiani supereremo anche questo momento difficile e se lo faremo da soli forse ci riuscirà anche più facile...tanto
siamo abituati!
Saluti Max
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Spazio Club
18 marzo 2012
Pavia
L'apertura della stagione dei raduni ufficiali CARD 2012 è toccata a Pavia ed alla splendida cornice del castello Visconteo.
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Il 18 marzo circa 60 equipaggi provenienti da tutta Italia si sono dati appuntamento all'interno del castello Visconteo per
inaugurare la stagione duettistica 2012.Dopo la tradizionale colazione offerta dal club, gli equipaggi sono stati intrattenuti da due
guide locali che li hanno portati a visitare il centro storico di Pavia ed in particolare la della basilica di S. Pietro, l' Università, le
Torri e Piazza Vittoria per poi ritornare al Castello e recuperare le vetture.Verso le 12:00, scortati dalla polizia locale, i Duetto
hanno attraversato in parata tutta la città ed in particolare il lungo Ticino Sforza ed il bellissimo Ponte Coperto, simbolo di Pavia,
per poi dirigersi verso la strada dell'argine.
Costeggiando il Ticino ad andatura turistica e attraverso strade secondarie si è raggiunto San Martino Siccomario, dove si è poi
deviato in direzione della Certosa di Pavia. Gli equipaggi hanno infine raggiunto l' Agriturismo " I Granai" dove ha avuto luogo il
pranzo CARD.
A fine pranzo per alcuni equipaggi è stato possibile anche la visita della stupenda Certosa. Nonostante la giornata grigia e l' aria
ancora fredda, molti Duettisti hanno scapottato la vettura, coprendosi con sciarpe e berrette e Giove Pluvio ha graziato gli
ardimentosi.
Possiamo comunque dire che è stato un ottimo inizio di stagione e ringraziamo i tanti amici che hanno partecipato.
Un caloroso saluto da Rita e Matteo.
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Spazio Club
15 aprile 2012 alla corte dei Gonzaga:
Sabbioneta
"...Caro Matteo superare Brescello sarà ambizioso e complicato, cosa proponiamo per il 2012?". Questa era la considerazione
che Marco mi fece nei primi mesi del 2012. Fu così che arrivò l'idea al buon Marco (Insetto, per chi naviga sul Forum) di
organizzare un bel raduno CARD a Sabbioneta, in Provincia di Mantova, soprannominata "la piccola Atene" e previsto per il 15
Aprile 2012.
Fin da subito l'Amministrazione Comunale e la ProLoco furono entusiasti di poter ospitare presso la famosa Piazza D'Armi una
cinquantina di equipaggi del Club Alfa Romeo Duetto, fornendo la disponibilità a visitare i principali siti storici del piccolo
paesino Mantovano. Detto fatto, si mise in moto la macchina organizzativa CARD e in breve stilammo un programma, che a
nostro avviso avrebbe suscitato un buon interesse.
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La proposta di visitare i 5 Palazzi più rappresentativi si è infatti rivelata vincente e ben gradita, vista la giornata piovosa fin dalle
prime ore del mattino. Più di 50 equipaggi sono confluiti a Sabbioneta e hanno sistemato in esposizione statica i colorati Duetto.
Dopo essersi rifocillati con una buona colazione ed espletate le iscrizioni, gli equipaggi sono stati suddivisi in due gruppi e, con le
guide fornite dalla ProLoco, è iniziata la visita ai seguenti siti:
Il Teatro Olimpico;
La Sinagoga;
Palazzo Ducale;
Galleria degli Antichi
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L'occasione di poter rivedere i vecchi amici CARD ha riscaldato gli animi nonostante la pioggia e non sono mancati i sorrisi e
l'allegria. Anche in questa occasione il Duetto si è dimostrata vettura affidabile con pioggia. L' importante è guidare con garbo ed
attenzione, per non irritare troppo la trazione posteriore di scuola Alfa Romeo. Terminato il programma visite di Sabbioneta, i
Duetto sono stati presi in consegna dalla locale Polizia Municipale, che ha scortato il lungo corteo di auto fin fuori la città. Dopo
aver percorso pochi kilometri, attraverso le bagnate campagne emiliane, le Spider sono infine arrivate a Sacca di Colorno (PR),
dove un pranzo ristoratore, in vero stile emiliano, era stato preparato dalla Locanda Stendhal.
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Menù e Servizio di primissima qualità e in modo particolare vorremmo segnalare il grande carrello dei Bolliti, che ha raccolto
tantissimi consensi fra gli intervenuti.
Il pranzo ha soddisfatto tutti permettendo ai vecchi soci di conoscere i nuovi, cogliendo così l'occasione per confrontarsi sui
Duetti e scambiarsi informazioni utili per migliorare la propria auto. Non c'è niente di meglio che un ottimo pranzo per favorire le
chiacchiere e fare ulteriormente socializzare i Soci fra di loro.
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Durante il pranzo si è ampiamente discusso del prossimo Raduno organizzato da Gian Piero (DOC) all'Isola D'Elba, dove molti
equipaggi presenti a Sabbioneta avranno l' occasione per potersi ritrovare. Concludiamo questo breve articolo, ringraziandovi per
la partecipazione e sperando che la cittadina di Sabbioneta resti nella vostra memoria come un buon ricordo.
Un caloroso saluto da Marco e Matteo
PS: è giusto menzionare la cena del pre-raduno di Sabato 14 Aprile a Parma, nel Parco Ducale, precisamente alla Locanda G.
Verdi, dove gli intervenuti si sono divertiti tantissimo, grazie alla brava cantante che ci ha accompagnato con il suo repertorio di
Canzoni Italiane anni '60 e '70. Questo locale si presenta quindi come serio candidato al Pranzo di Natale CARD 2012.
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Spazio Club
Prossimi appuntamenti
3 Giugno 2012 autodromo di
Vallelunga
programma
10.00 – Arrivo equipaggi all’Autodromo, accreditamento e Caffè di benvenuto presso il Centro di Guida Sicura
(http://www.vallelunga.it/it/guida-sicura/guida-sicura-aci-sara).
Da Roma
Raccordo Anulare - Uscita n° 5: “Cassia Veientana” – proseguire sulla S.S. 2 Cassia fino al km. 34,5 - poi uscire a destra: segnaletica “Autodromo di Vallelunga” proseguire per 2 km, quindi sulla sinistra ingresso autodromo indicato da apposita torre segnaletica.
Da Firenze
Autostrada A1, uscita Magliano Sabina, S.S. 3 Flaminia fino a Civita Castellana poi proseguire per Nepi S.S. 2 Cassia (direzione Roma) fino al km. 34,5 poi seguire la
segnaletica “Autodromo di Vallelunga”, proseguire per 2 km, quindi sulla sinistra ingresso autodromo indicato da apposita torre segnaletica
h. 10.30 – Visita guidata del Centro.
(per chi lo desidera, invece di assistere alla visita, sarà possibile frequentare uno stage pratico di guida sicura nel quale si potranno provare i seguenti esercizi per una
durata complessiva di 60 minuti per un importo per ogni partecipante di € 30 + iva da versare direttamente sul posto), il corso prevede:
frenata differenziata senza ABS con istruttore al fianco
dimostrazione del sovrasterzo con alla guida l’istruttore
h. 11.30 – Visita dell’Autodromo durante lo svolgimento di prove libere motociclistiche.
h. 12.00 – Pranzo presso il Ristorante del Centro Guida Sicura.
h. 13.10 – Ritorno alle auto, Parata e giri di pista con foto ricordo.
h. 14.30 – Partenza per Trevignano Romano, sulle sponde del Lago di Bracciano.
h. 15.30 – Arrivo a Trevignano, sistemazione delle auto in area riservata, caffè o gelato in Piazzetta, visita libera
della Città (è allestito un mercatino domenicale).
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Anno di costruzione: 1951
Lunghezza Circuito Internazionale: 4.085 m (per moto 4.110 m)
Direzione: Oraria
Curve: a destra 6 – a sinistra 6
Capacità Tribuna Traguardo permanente: 5.000 spettatori
Capacità Prato: 12.000 spettatori
Postazioni commissari di percorso: 22 con radio
Distributore di carburante: nel Paddock
Lunghezza Circuito Club 1.746 m
Larghezza: min 11 m – max 14 m
Raggio di curva: min 23 m – max 166 m
Capacità Tribuna Collina temporanea: 15.000 spettatori
Capacità totale: 32.000 spettatori
Box: 24
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Negli anni 50 e 60 nasce e si evolve il mito Vallelunga
I primi anni '50
L‟autodromo nasce dalla trasformazione di un ippodromo voluto e realizzato pochi anni prima da un imprenditore romano
appassionato di cavalli e con un buon fiuto per gli affari.
1951
A fine novembre 1951, dopo una prima serie di riunioni con le moto, si svolge la prima gara automobilistica su una pista di
sabbia, come era di moda all‟epoca in America con le midget, e fu subito un successo. Bisogna ricordare che in quel tempo le
gare si tenevano principalmente su percorsi stradali, unica eccezione era l‟autodromo di Monza. Protagoniste di queste gare che si
svolgevano nella stessa giornata con varie formule, compreso l‟handicap e l‟americana, con tanto di totalizzatore per il pubblico,
le piccole vetture sport, alle volante delle quali si cimentavano i vari Berardo Taraschi, Sesto Leonardi, Roberto Lippi, Adriano
Faranda ecc.
Alle gare per auto si affiancarono anche quelle per le due ruote, con lo speedway, e addirittura il motocross.
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1957
L‟anno 1957 segnò la svolta ed il passaggio definitivo nel mondo dei motori del vecchio impianto ippodromo. Da allora, da
quella prima embrionale struttura, si può parlare di un vero e proprio impianto sportivo con le caratteristiche proprie di un
autodromo.
Il progetto della pista in asfalto, finanziata dall‟Automobile Club Roma e dalla Federazione Motociclistica Italiana viene
realizzato dal noto campione automobilistico Piero Taruffi, ingegnere e pilota, e ancora oggi viene riconosciuta da tutti la
grandissima validità tecnica del tracciato, misto-veloce, assai valido soprattutto per la messa a punto delle automobili.
I lavori per approntare la pista corta “club”, lunga 1.746 metri e larga 10, iniziarono nell‟estate del 1957 e vennero portati
rapidamente a termine, tanto che, già l‟1 dicembre del 1957, iniziò l‟attività agonistica ufficiale con la disputa della prima gara la
6 Ore Esso.
1958
A Vallelunga tra la fine del 1957 e l‟inizio del 1958 è stata creata la prima Scuola di Pilotaggio in Italia voluta dall‟Automobile
Club Roma, da Attilio Giannini e Luigi Musso, che è stata poi diretta dal Nino Farina, il primo Campione del Mondo della
F1.
1961-1963
La Società Vallelunga stipula un accordo con il Comune di Campagnano, zona in cui si trova l‟autodromo, per raddoppiare la
lunghezza del tracciato.
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Terminano i lavori del tracciato con la realizzazione del circuito lungo “internazionale” della lunghezza complessiva di 3.222
metri. L‟inaugurazione con il GP Roma di F1 viene celebrata nell‟aprile del 1963 dello stesso anno.
L‟autodromo di Vallelunga, che sempre nel 1963 con il Gran Premio Roma ospita la F1, viene da subito consacrato come
circuito di importanza nazionale ed internazionale.
1963-1967
Vallelunga continua a crescere: sul suo tracciato impegnativo ed altamente tecnico danno spettacolo, piloti del calibro di Clay
Regazzoni, Ignazio Giunti (il cui busto di bronzo „alla memoria‟ si trova nel viale principale delle tribune), Jochen Rindt, i
fratelli Brambilla, Arturo Merzario ed altri.
Nel 1967 l'Autodromo diviene di proprietà dell'ACI.
Anni 70/80 a Vallelunga entra nell'eccellenza del Motorsport nazionale ed internazionale
1970
Il 19 aprile del 1970 vengono rimodernati e ricostruiti gli impianti e i servizi, viene invertito il senso di marcia da antiorario ad
orario e demolite le vecchie strutture ormai inutilizzabili; al loro posto nasce il paddock, le autorimesse ed una nuova tribuna
capace di ospitare diecimila spettatori.
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1971
I lavori durarono fino al 1971. Le nuove risorse disponibili e l‟evoluzione delle moderne strutture realizzate consentono
l‟effettuazione di corse ad altissimo livello, fra le quali una “Sei Ore” valevole per il Campionato Mondiale Marche, corse di
F.1, F.2, F.3000 e F.3, unitamente a tante altre competizioni valevoli per campionati internazionali e nazionali di auto e moto,
oltre ai test che tutte le più importanti squadre di F.1 e sport, come l‟Alfa Romeo, hanno effettuato a Vallelunga, una pista unica
nel suo genere, validissima per i collaudi.
1972-1979
Gli anni '70 vedono a Vallelunga protagoniste le moto, che hanno inaugurato negli anni Settanta le formule delle max derivate
dalla serie, dove si è rivelato, tra gli altri, anche il grande campione Franco Uncini.
Gli anni '80
Gli anni '80 a Vallelunga verranno sempre associati all‟epopea delle gare dell’MRP, con al via i grandi campioni tricolori da
Pier Francesco Chili a Luca Cadalora, i big delle SBK Freddy Merkel, Raymond Roche ecc.
Gli anni 90 e '00: Vallelunga "tempio" del Motorsport
1990-1995
Gli anni '90 si aprono per Vallelunga con una grande varietà di avvenimenti motoristici, tra cui spicca il Superturismo che vede,
tra gli altri campioni presenti, anche il mitico 'Dindo' Capello.
1999
Fra le tantissime manifestazioni svoltesi a Vallelunga negli anni '90, un posto a sè meritano le finali Ferrari del 1999 che
registrarono il tutto esaurito, un “pienone” di pubblico mai visto a Vallelunga.
2005: Grandi interventi per tutto il complesso polifunzionale
Nell‟estate 2005 si sono conclusi gli importanti lavori di allungamento di un chilometro del tracciato ampliandone le già ottime
e poliedriche possibilità di utilizzo. Si è così raggiunta la lunghezza totale di km. 4,085 per le auto e 4,110 per le moto.
Ma l‟autodromo è sempre stato in continua evoluzione e, fra i lavori più recenti di adeguamento ed ammodernamento già
effettuati possiamo ricordare: L‟allargamento della via di fuga esterna al “Curvone” in discesa dopo il traguardo, alle curve dei
“Cimini”, alla “Esse” e alla curva “Roma”. La realizzazione di due piste di terra: una della lunghezza di 1,2 km, unica nel suo
genere, destinata principalmente alle attività della Scuola Federale Rally, ed una, nuovissima, specifica per i SUV. Il completo
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rifacimento in asfalto del manto della pista. L‟installazione di un sofisticato impianto di TV a circuito chiuso con 15
telecamere a colori che coprono completamente tutto il tracciato.
Il nuovo edificio direzionale che sorge sopra i 15 ampi box, dotato di uffici moderni, sale di rappresentanza e salone conferenze
di 300 mq. Un nuovissimo ed attrezzato centro medico sanitario. Il nuovo bar - ristorante, aperto tutti i giorni dell‟anno,
situato in un nuovo edificio, appositamente costruito, all‟interno del paddock. La realizzazione della nuova ed ampliata Torre
Direzionale che ospita Cronometristi, Direzione gara e sale per ospiti. Mentre la nuova Sala Stampa è stata collocata in locali
più ampi ed attrezzati.
2007-2008: Vallelunga ospita la Superbike
L'autodromo torna sulla vetrina mondiale ospitando per due stagioni il prestigioso Mondiale Superbike. Due edizioni che grazie
alla presenza dei campionissimi della specialità da Biaggi a Bayliss hanno fatto registrare un incredibile successo in termini di
pubblico.
A cura di Salvatore Di Bella
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Spazio Club
Prossimi appuntamenti Ottobre 2012 in Monferrato
L' ultimo raduno dell'anno 2012 si svolgerà esattamente al centro del Piemonte, in quell'area geografica ricca di storia,
enogastronomia e conosciuta come: Monferrato. Un' area dai paesaggi incantevoli e piccoli angoli reconditi, in cui sembra che il
tempo si sia fermato e potrai trovare una linda e semplice trattoria di campagna, dove gustare un buon vino rosso e mangiare un
bel pezzo di "bollito". Un' area che ispira relax e tempi lunghi da "slow food".
Per iniziare la giornata, vorremmo far confluire gli equipaggi direttamente nella città di Casale, che è la "capitale" riconosciuta del
Monferrato e molto vicina all'Autostrada A26 . Città ricca di storia e tradizioni, geograficamente importante per la sua posizione
strategica. D'accordo con l' Amministrazione locale, cercheremo di farvi visitare la bella Fortezza che accoglie i visitatori di
Casale, proprio all' imbocco del centro storico, chiamata Palazzo dei Paleologi.
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Poi di seguito chiederemo di visitare la vecchia Sinagoga di Casale, risalente al XVI secolo e ricca di storia e manufatti, cui
Giampaolo Pansa casalese DOC, ha dedicato molte pagine dei suoi libri.
Speriamo che l'Amministrazione di Casale M.to ci consenta nuovamente di sistemare i nostri Duetto in mostra statica, nella
centralissima Piazza Mazzini, da cui partimmo nel 2010 per il CARD Raid di Montecarlo, dove in un bar elegante vi offriremo
una bella colazione.Terminata la visita guidata di Casale, partiremo in gruppo per il giro delle Colline del Monferrato, che in
Ottobre saranno probabilmente ricche di colori autunnali e pervase dall'aspro odore dell'uva appena vendemmiata. Sarà un giro
semplice ma allo stesso tempo istruttivo, perchè vi potrà far conoscere i piccoli ed antichi borghi del Monferrato, dove ancora si
alleva in casa il "Manzo" e tante Famiglie producono ancora autonomamente il vino. La tappa per il pranzo sarà Grazzano
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Badoglio, un bel paese sulla sommità di una collina, famoso per le carni rosse e alcuni ottimi ristoranti e per aver dato i natali al
Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio, colui che prese il posto di Benito Mussolini dopo il 25 Luglio 1943 e trattò la resa con gli
Anglo-Americani a Cassibile (8 Settembre 1943).
Nel pomeriggio dobbiamo ancora decidere come sviluppare la chiusura del programma...tuttavia non temete, che come al solito
sarà un bel raduno e un bell'appuntamento, in luoghi esclusivi e ricchi di pathos, che solo il "vecchio Piemonte" può offrire.
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L'Alfa e le Corse
Quarta puntata: Il Circuito Stradale del Mugello e il circuito del Montenero
In conclusione del numero precedente di DUETTO NEWS avevo preannunciato per questo
numero l‟articolo sulla presenza dell‟ALFA nei GRAN PREMI dell‟era moderna ritenendo che l‟aver
dedicato due puntate alle grandi classiche italiane sarebbe stato sufficiente nell‟ottica di non appesantire
troppo la nostra rivista con un numero eccessivo di articoli sull‟ALFA E LE CORSE.
NO! Sarebbe un grosso errore trascurare una manifestazione fondamentale per l‟automobilismo da corsa
italiano quale il “Circuito Stradale del Mugello” e, già che ci sono, Vi racconterò anche del Circuito del
Montenero, la cui rapida ascesa nel panorama delle competizioni italiane, pur con caratteristiche
profondamente diverse, ne causò l‟interruzione per alcuni anni.
La prima edizione, una gara di regolarità
Il Circuito Stradale del Mugello nacque in un periodo epico per l‟automobilismo sportivo, quando gli
Organizzatori sembrava si sfidassero a chi sapeva proporre la gara più difficile, faticosa, massacrante
per auto e piloti.
L‟Automobile Club di Firenze, che già organizzava la “Coppa della Consuma”, splendida cronoscalata
lungo le pendici dell‟omonimo passo, non ritenendola sufficientemente impegnativa studiò una corsa
simile alla Targa Florio, da disputarsi su un anello di 66 Km che, partendo da S. Piero a Sieve o, come
accaduto nelle ultime cinque edizioni, da Scarperia, seguiva la S.S. 503 in salita fino al passo del Giogo,
da qui con una discesa estremamente impegnativa proseguiva verso Fiorenzuola dove svoltava a sinistra
fino a congiungersi con la via Bolognese (S.S. 65) in località La Casetta da dove iniziava la
salita misto-veloce che portava al Passo della Futa e poi di nuovo in discesa ritornava a S.
Piero a Sieve per un altro giro…
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La prima edizione prese il via il 21 giugno 1914. Non fu una gara di velocità, ma di regolarità, in cui i concorrenti avrebbero
dovuto completare quattro giri del circuito impiegando ogni volta 1h e 30‟, alla media di circa 45 Km/h; avrebbe vinto colui che
alla conclusione avesse conseguito minori penalizzazioni per passaggi sul traguardo in ritardo o in anticipo. Il richiamo della gara
attirò un folto pubblico che, però, trovò piuttosto noioso che le vetture più veloci si fermassero in prossimità del traguardo per
attendere l‟orario imposto dalla tabella di marcia; alla fine la vittoria andò a Eugenio Silvani (è con la “i” finale, non sono io), su
Diatto, ma la folla fu tutta per il pilota più penalizzato, Fernando Minoia, che giunse all‟arrivo con ben 18‟ di anticipo.
Una settimana dopo la prima edizione a Sarajevo fu assassinato l‟Arciduca d‟Austria Francesco Ferdinando d‟Asburgo e l‟Europa
precipitò nella Prima Guerra Mondiale; per alcuni anni non si parlò più di corse automobilistiche.
Il percorso? Più impegnativo della Targa Florio
Le strade delle prime edizioni erano poco più che mulattiere impervie e polverose, disseminate di buche e ciottoli; ecco le
impressioni di Bruno Presenti, secondo assoluto, su ALFA 1500, nell‟edizione del 1928, come sono riportate dal numero 104 di
QUATTRORUOTE di agosto 1964:
“…in quella gara avevo l’ALFA 1500 e facevo parte dell’Equipe della Casa formata anche da Campari, Ferrari, Bona ed altri privati. Si
sapeva in partenza che la lotta, lungo i 6 giri del circuito, sarebbe stata dura per noi dell’ALFA: nostro rivale era Emilio Materassi che
allora correva per la francese TALBOT, macchina di potenza assai superiore alle nostre, costruita proprio per le competizioni. Però anche
la nostra ALFA 1500, derivata dalle P2, era una vettura nuova e, sotto certi aspetti, rivoluzionaria: era dotata di un motore di limitata
cilindrata, nella quale allora credevano in pochi perché, dicevano, era piccolo e faceva troppi giri. Invece della 1500, con o senza
compressore, si parlò per anni. Il mio bolide rosso andava alla perfezione e quindi decisi di arrischiarmi a correre con la zavorra al posto
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del meccanico, al contrario di quello che si faceva abitualmente a quei tempi. L’indomani noi dell’ALFA partimmo col batticuore, pensando
alla TALBOT di Materassi e alla durezza eccezionale del percorso. La nostra speranza era Campari, il più forte tra noi ed il solo in grado di
contrastare Materassi.
Fu Campari infatti a compiere il giro più veloce in 49’58”, alla media eccezionale di 74,189 Km/h; ma a metà della corsa un incidente
meccanico lo mise fuori gara.
Una delle principali difficoltà nelle competizioni di allora era rappresentata dalla necessità di sorpassare i concorrenti più lenti:
a quei tempi, dato il fondo stradale sterrato, sorpassare una vettura in corsa era difficile; si doveva effettuare il sorpasso alla
cieca, immergendosi dentro la cortina di polvere sollevata dai corridori (e spesso eravamo investiti da una pioggia di sassi),
sperando che la strada fosse in rettilineo. Durante il Circuito del Mugello di quell’anno ricordo che i contadini gettavano acqua
sulla strada per godersi, al riparo dalla polvere, lo spettacolo del nostro passaggio: noi concorrenti si approfittava proprio di
quei tratti per effettuare il sorpasso con più tranquillità. Era raro, però, avere questa fortuna. A parte il ritiro di Campari, il
Mugello del ’28 fu una corsa tranquilla: mi fermai al terzo giro per fare rifornimento e per cambiare i pneumatici anteriori: col
fondo sterrato di allora, a volte sassoso, le gomme si consumavano assai più rapidamente di oggi. Di quella gara ricordo anche
la tensione provocata dal continuo succedersi di curve. Il Circuito del Mugello era, ed è, una corsa che non lascia respiro: io
ricordo che allora portai in macchina qualche bevanda, ma riuscivo a sorseggiarle solamente nel breve tratto di Cafaggiolo,
l’unico in rettilineo: per il resto del percorso la minima distrazione era pericolosa.
Non bisogna dimenticare come fosse impegnativo guidare le macchine di allora, soprattutto per la frenatura: si frenava
solamente sulle ruote posteriori tirando l’apposita leva, molto tempo prima di abbordare una curva, e lasciandola poi serrata
per avere la possibilità di scalare le marce, manovrando con la stessa mano la leva del cambio.
La fatica era quindi enorme, soprattutto se si pensa che queste manovre, in un circuito come il Mugello, erano continue. Comunque mi
classificai secondo, a 3’ dalla TALBOT di Materassi e precedendo di 16” l’ALFA di Enzo Ferrari “.
Successivamente, dopo l’asfaltatura del percorso, le velocità aumentarono in modo considerevole; diminuì leggermente la fatica fisica ma
aumentò notevolmente lo strass psichico.
Gianni Bulgari, vincitore, su PORSCHE 904, dell‟edizione del 1964 davanti a KIM (Sergio Pedretti), su Giulia TZ, commenta
così, sempre nel numero di QUATTRORUOTE sopra citato, le differenze tra la Targa Florio ed il Mugello:
“…mi viene naturale fare un confronto tra il percorso della Targa Florio e quello del Mugello: due corse quasi uguali nel
chilometraggio (66 Km il Mugello, 72 Km la Targa Florio) che sono state percorse con medie pressoché identiche nelle loro
ultime edizioni (105 Km/h al Mugello, 102 Km/h alla Targa Florio).
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Sensibili sono, invece, le differenze tra i due tracciati: la Targa è più omogenea, nel senso che, a parte il rettilineo di
Buonfornello, tutto il resto è un continuo succedersi di curve. Il circuito toscano è invece sostanzialmente costituito da due tratti
diversi: il primo è una faticosa sequenza di curve lente, quasi ininterrotte, con un fondo estremamente viscido ed irregolare. Il
secondo ricorda il tracciato di una tipica strada provinciale nostrana, con sviluppo piuttosto veloce; quest’ultimo è senz’altro il
più gradevole, anche se certamente il più impegnativo per un pilota. Per me, inoltre, il circuito toscano si è rivelato assai più
faticoso della Targa Florio.
Nell’ultima edizione della corsa siciliana avevo compiuto cinque giri consecutivi, per un percorso superiore al percorso totale
del Circuito del Mugello (360 Km contro 330 Km), senza provare l’esaurimento fisico che, invece, ho sperimentato sulla Futa e
sul Giogo.”
Il lapidario parere dell‟ultimo trionfatore del Mugello, Arturo Merzario, vincitore, su ABARTH SP2000, delle ultime due
edizioni, è il seguente:
“E’ un misto veloce che si può paragonare a quattro corse in salita e due in discesa!”
L’interruzione degli anni ’30, il Circuito del Montenero
Al Circuito Stradale del Mugello deve essere attribuita la palma della discontinuità tra le competizioni automobilistiche, infatti,
dopo la 1° edizione ci fu una pausa di ben cinque anni. Nel 1920 la gara riprese con il trionfo di Giuseppe Campari e della Sua
ALFA 40/60 HP.
Di questa vittoria, la prima importante per l‟ALFA, e di quella successiva, nel 1921, ho già riferito nel primo numero di „L‟ALFA
E LE CORSE”. Sembrava l‟inizio di un lungo periodo di trionfi per l‟ALFA, invece nelle edizioni successive si dovette
accontentare di una serie di piazzamenti. Nel ‟26 e nel ‟27 una nuova interruzione e poi, nel ‟29, lo stop definitivo causato dalla
concorrenza con il “Circuito del Montenero”, che godeva dei favori di Costanzo e Galeazzo Ciano. Analoga sorte subì la
cronoscalata della “Consuma”.
Nella immagine si vede Costanzo Ciano complimentarsi con Achille Varzi, vincitore, su ALFA P2, della Coppa Ciano, IX
Circuito del Montenero, il 27 luglio 1929.
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Negli anni ‟30 alla Coppa Ciano arrise un notevole successo di partecipanti e di pubblico grazie alla validità internazionale sfociata, nel 1937,
nella titolazione di “Gran Premio d‟Italia”. L‟ALFA ottenne notevoli successi con Varzi, primo nelle edizioni del 1929 e del 1934 e con
Nuvolari, primo nelle edizioni del 1931, 1932, 1935, 1936 .
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Nel 1937 le ALFA nulla poterono contro le MERCEDES, vinse Caracciola e la prima ALFA, la 12C di Nuvolari/Farina giunse solo 7° a 1
giro.
Andò un po’ meglio nel 1938, infatti vinse Lang su MERCEDES, ma Farina, su ALFA 312 12C arrivò secondo con solo 48” di ritardo.
Ma l‟evento più importante di questa edizione della Coppa Ciano fu il debutto vincente con Villoresi (1°) e Biondetti (2°), tra le
“vetturette”, dell‟ALFA 158, la più longeva vettura da competizione di tutti i tempi; progettata da Orazio Satta Puliga (telaio),
Gioachino Colombo (motore), Alberto Massimino (sospensioni e cambio), corse vincendo fino al 1950: 13 anni! Un‟eternità
in un mondo scosso da un‟evoluzione tecnologica frenetica.
Di lei ci occuperemo quando si tratterà di introdurre le F1 “moderne”, per adesso ecco, freddamente, la classifica della XIX
Coppa Ciano:
1° Giuseppe Farina, su ALFA 158, in 2h 30‟ 10” 2/5 alla MEDIA DI 139,039 Km/h
2° Franco Cortese, su MASERATI a un giro.
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Nella foto: Giuseppe Farina N°32 e Clemente Biondetti N°48 in attesa della partenza della XIX Coppa Ciano e il trionfalistico titolo de “IL
LITTORIALE” del 31 luglio 1939
Il Mugello del dopoguerra
Gli eventi bellici e la caduta del fascismo fecero dimenticare il “Circuito del Montenero”; la passione per il Mugello, invece, non
si spense e, dopo 16 anni di oblio, l‟Automobile Club di Firenze lo ripropose, per le sole vetture “sport”, sia pure utilizzando un
percorso ridotto.
La mattina del 5 giugno 1955 si sfidarono le 750 e le 1100, mentre nel pomeriggio prese vita la competizione delle cilindrate
maggiori: 2000cc e oltre 2000cc. Il parco dei partenti era quanto mai vario: piloti appassionati su vetture artigianali (Giaur,
Martes, Pasqualin), sfidavano piloti già affermati che guidavano auto già evolute, seppur di cilindrata modesta (Panhard Dyna,
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Stanguellini, Bandini, Ermini, Giannini, Moretti), mentre per l‟assoluto si battevano piloti famosi su vetture altrettanto famose
(Osca, Maserati, Ferrari); unica assente: l‟ALFA!
Il pubblico manifestò grande interesse per la corsa, soprattutto per il fatto di poter vedere più volte il passaggio dei concorrenti,
anziché una volta sola, come alla Mille Miglia.
Purtroppo l‟edizione del 1955 rimase isolata e, a seguito del drammatico epilogo della Mille Miglia del 1957, le corse su strada erano viste
con occhio sempre più ostile; tra le grandi classiche rimaneva la sola Targa Florio e le cronoscalate, che pure avevano avuto uno sviluppo
notevolissimo negli anni ‟50 e nei primi anni ‟60, iniziavano a presentare le prime defezioni
Si dovette attendere altri 9 anni per sentire risuonare nuovamente il rombo dei motori nel Mugello.
1964: certamente i tempi non erano i migliori per riproporre una gara così impegnativa e rischiosa, però la determinazione di
Pasquale Borracci e Amos Pampaloni, rispettivamente Presidente e Direttore dell‟Automobile Club Firenze, fu tale che tutte le
barriere furono abbattute e il 21 giugno 1964 venne disputata la competizione lungo il percorso originale.
La corsa non aveva alcuna validità di campionato, eppure 150'000 spettatori fecero da cornice alla già citata vittoria di Gianni Bulgari con
KIM (Sergio Perdetti) e la Sua TZ al secondo posto. Terzo finì Corrado Ferlaino su Ferrari GTO: un aperitivo di quello che si sarebbe visto
nelle 6 edizioni successive: roba da fare accapponare la pelle!
Nel 1965, pur con la titolazione del Campionato del Mondo Marche non fu presente alcuna vettura ufficiale, ma le iscrizioni alla corsa furono
numerose e di vetture di assoluto valore: i primi tre posti al traguardo furono occupati da altrettante FERRARI 250 LM, ma alle loro spalle
brillarono le piccole ALFA.
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Guidando sempre al limite e spesso sotto una pioggia battente, Enrico Pinto (TI Super N°10) arrivò 4° Assoluto precedendo Zuccoli/Rava
(TZ N°83), attardato da una foratura dopo essere stato 2° assoluto per quasi tutta la corsa. Con questo spettacolare risultato la TI SUPER
passò simbolicamente il testimone alla GTA, che con Zeccoli/Di Bona (N°91), giunse 7° assoluta e prima nella categoria prototipi fino a
1600cc .
Eh sì, avete letto bene, questa, disputata il 6 giugno 1965, è stata la gara d’esordio della GTA, contrariamente a quanto riportato da
WIKIPEDIA che indica, invece, la Trento–Bondone (11 luglio 1965).
Con questa vettura, nelle sue varie declinazioni, hanno corso moltissimi piloti, dai semplici “gentleman drivers”, ai giovani desiderosi di
emergere tra i professionisti, ai campioni già affermati.
Qui non provo nemmeno a indicarne qualcuno perché sarebbero troppi i nomi da menzionare e, pur riportando le imprese di molti di Loro nei
testi e nelle foto di questi articoli sulla storia dell‟ALFA E LE CORSE, sicuramente ne ometterò molti che avrebbero pieno merito per essere
menzionati.
Un ottimo risultato fu ottenuto anche da Bonomi/Raffy (9° Ass) e Bianchi/Galli (12° Ass) su ALFA 2600 Sprint, che, sotto la pioggia, si
misero alle spalle vetture ben più adatte a questo tracciato.
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Tra le imprese della GTA e dei suoi piloti, una memorabile è maturata il 17 luglio 1966; è vero infatti che la Gara fu vinta dalla PORSCHE
906 ufficiale N°158 di Koch/Neerpash, ma le due GTA di Pinto (N°11) e Galli/Giunti (N°16) duellarono furiosamente fino all‟ultimo
chilometro e giunsero seconda e terza assolute. Sfortunato protagonista fu Shangri-La (Romano Martini), che, con la TZ2 N°146 cedette le
posizioni alle due GTA in battaglia solamente a causa della mancanza di carburante e, dopo un rifornimento di fortuna, giunse quarto
assoluto.
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L‟edizione del Mugello del 1967 si presentava stellare:
FERRARI proponeva due DINO 206 SP ufficiali per Scarfiotti/Vaccarella e Klass/Williams, più la poderosa 330P3 della Scuderia
Filippinetti.
FORD affidava le sorti alla MARK II da 7 litri dei francesi Schlesser/Ligier.
PORSCHE spaziava dalle 910 2.2 l ufficiali alle varie 906 e 911R private.
ALFA cercava l‟acuto e puntava all‟assoluto con tre 33/2 che avevano esordito, vincendo, il 17 marzo alla salita di Fleron in
Belgio.
Purtroppo, però, questa edizione viene ricordata per l‟unico incidente mortale dello stradale del Mugello, accaduto in prova a
Gunther Klass mentre stava collaudando una versione alleggerita della Dino; lo sventurato pilota tedesco uscì di strada e si
accartocciò attorno all‟unico albero presente in quel declivio. Klass non sopravvisse alle ferite e la squadra Ferrari ritirò le vetture
in segno di lutto.
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Le PORSCHE ufficiali batterono sonoramente le tre ALFA 33/2 che si ritirarono nei primi giri; alle 33 mancava la preparazione e regalavano
200 cc e circa 200 Kg alle PORSCHE; una cosa è una corsa in salita di 3 Km ed un‟altra il Mugello!
Nel 1968 il Mugello è riservato ai prototipi Gr. 6 con cilindrata fino a 2 litri, oltre, ovviamente, alle GT e alle Turismo oltre 2000 cc.
La FERRARI rinuncia a schierare vetture ufficiali, mentre la PORSCHE fornisce assistenza ufficiale alla HART SKI RACING
TEAM che schiera 910 6 cilindri di Elford/Van Lennep, Koch/Stommelen e Siffert/Steinmann e ad una 911R per Spoerry/Ben
Pon; sono inoltre iscritte numerose Carrera 6 e Carrera 10 private.
L‟ALFA, la cui 33/2 ha acquisito competitività e nelle gare precedenti di campionato ha sempre battuto nella propria classe le 910
2 litri, può finalmente battersi per l‟assoluto; oltretutto brucia ancora la vittoria sfumata alla Targa Florio dopo essere stata in testa
fino all‟ultimo giro.
Con il Mugello, poi, l‟ALFA ha un conto aperto; dal secondo trionfo di Campari (1921!), pur partendo spesso con i favori del
pronostico la vittoria non è più arrivata.
Quattro le ALFA ufficiali, affidate a coppie fra le più quotate del lotto: “Nanni” Galli/Giunti, Bianchi/Vaccarella, Casoni/Dini,
Facetti/Biscaldi; a queste quattro vetture dell‟AUTODELTA se ne aggiungono altre semi-ufficiali, quelle di Pilette/Zeccoli e
Slotemaker/Trosch. La rivalità è ai massimi livelli, e già dalle prove si può assaporare un antipasto di quello che succederà alla
domenica: Elford picchia e la sua vettura non può essere riparata, stessa sorte per Koch. I tre migliori tempi sono per l‟ALFA, ma
Siffert non pare abbia forzato l‟andatura.
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PRONTI VIA!
Siffert prende la testa e transita sotto il traguardo del 1° giro con 5” di vantaggio su Nanni; 3° Bianchi, 4° Casoni. Nel secondo giro Siffert
porta il suo vantaggio su Nanni a 10”, seguito dalle altre ALFA. Alla fine del quarto giro Siffert arriva quasi disidratato al cambio pilota, ma
porta il suo vantaggio su Giunti, subentrato a Nanni, a 1‟48”. Il quinto giro non è per malati di cuore: Steinemann, che ha rilevato il volante
da Siffert, fa un testacoda e ottiene un modesto 35‟, ma l‟ALFA perde ben 4 vetture, tra cui quella di Giunti per guasto; l‟unica consolazione
sono gli ottimi tempi di Vaccarella che recupera terreno. Steinemann, ritenendo di non essere competitivo, si ferma alla fine del giro per
cedere il volante a Siffert, ma questi è ancora stremato e rimanda in corsa Steinemann che, però, nella ripartenza urta un marciapiede e deve
fermarsi per sostituire la ruota forata perdendo altro tempo. Percorre il sesto giro in circa 39‟ e ormai Vaccarella è in testa con ampio margine.
Siffert riprende il volante e si scatena negli ultimi due giri, ma Nanni Galli, riposato per la sosta forzata causata dal ritiro della sua vettura,
rileva la guida da Vaccarella e amministra il vantaggio portando alla vittoria l‟ALFA N°3.
Un forte sostegno morale è sicuramente stato fornito all‟ALFA dal pubblico presente, calcolato in oltre 200'000 unità e che, con un tifo da
stadio, ha spinto la 33 di Nanni Galli/Vaccarella/Bianchi nel confronto con la PORSCHE.
Grande divertimento per il pubblico è stata, poi, la sfida tutta in casa tra i piloti delle GTA che ha visto primeggiare Enrico Pinto
(N°149) e Riccardone (N° 178), che hanno battagliato per tutta la corsa e alla fine sono giunti, rispettivamente, 6° e 7°
assoluti; le foto che li ritraggono spesso a ruote alzate sono famosissime.
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Va ricordata anche l‟ottima prestazione della ALFA Duetto, con ben 5 vetture iscritte nella GT fino a 1600 cc, la migliore delle
quali, quella di Cecchini/Ans, N°130, ha ottenuto un ottimo 1° posto di classe.
Una menzione, infine, va allo sfortunato Shangri-la, che ha tagliato il traguardo spingendo la sua ATS 100 che lo ha tradito proprio alla fine.
Il 20 luglio 1969, come ho già ricordato nella seconda puntata de “l‟ALFA E LE CORSE”, anch’io ero a Scarperia ed ho potuto assistere,
insieme ad altre 300'000 persone, al primo trionfo dell‟ABARTH 2000 di Merzario.
Dopo le emozioni che ALFA e PORSCHE avevano fatto vivere nel 1968 tutti si aspettavano un nuovo duello tra queste squadre
(la PORSCHE era addirittura scesa con le 908 3 litri), concedendo poco credito alle due ABARTH 2000 di Merzario e Ortner,
ritenute troppo fragili e più adatte alle brevi cronoscalate, e alla LOLA T70 di De Adamich/Vaccarella, troppo grossa e pesante
per il Mugello (la FORD GT40 di Muller/Redman, anch‟essa inadatta alle strette strade italiane, non prese il via).
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Invece Merzario mise tutti in riga guidando in modo impeccabile una vettura estremamente maneggevole ed affidabile, al
contrario di ALFA e PORSCHE che si ritirarono una dopo l‟altra.
Assolutamente degno di nota il 5° posto assoluto di Munari su LANCIA F&M che, pur correndo tra i prototipi, in mezzo ad un nugolo di
CHEVRON, PORSCHE, LOLA, ABARTH, altro non era se non una Fulvia HF alleggerita alla quale era stato asportato il tetto!
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Nel 1970 la gara era titolata per il Campionato mondiale Sport Prototipi fino a 2000 cc e l‟ALFA, che nel frattempo aveva
sviluppato la 33/3, non partecipò ufficialmente alla competizione, vi erano, però, iscritte due 33/2 per Alberti e Zeccoli/Nicodemi.
Scesero invece in massa le scuderie che si disputavano questo campionato, soprattutto inglesi, ma le buscarono sonoramente dalla
coppia Merzario/ABARTH.
Ancora una volta Munari e la F&M Special furono protagonisti: 9° assoluto, e il risultato avrebbe potuto essere migliore senza
l‟afflosciamento di un pneumatico.
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Il XVII Gran Premio del Mugello, disputato il 19 luglio 1970, fu anche l‟ultimo a causa delle assurde misure di sicurezza richieste per
l‟edizione del 1971. Non fu proprio possibile RECINTARE tutti i 66 Km del circuito!
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Nel prossimo numero: L’ALFA E LA F1 DEL DOPOGUERRA.
Eugenio SILVANO
Socio C.A.R.D. N° 15
Di seguito sono indicati i link ad alcuni siti internet all’interno dei quali è possibile trovare una notevole quantità di
informazioni su quanto detto sopra:
http://www.aboutmugello.com/mugello/Storia-circuito-mugello-motogp.html breve storia della corsa
http://www.scuderiabiondetti.it/web/index.php?option=com_content&view=article&id=147&Itemid=163 storia della corsa e
non solo
http://www.circuitodelmontenero.it/ sito interessantissimo, vario e completo, con ottime fotografie
http://www.racingsportscars.com/races/search.html?track=mugello elenco partenti, classifiche ecc
http://www.ilpaesedellecorse.it/ testimonianze di chi l’ha vissuto
http://www.gpx.it/ sito con forum di appassionati molto interessante
http://www.forum-auto.com/sport-auto/histoire-du-sport-auto/debut.htm forum di appassionati molto interessante
http://www.motorforum.it/cronoforum/viewtopic.php?t=209 foto di cronoscalate CERCARE FOTO MUGELLO
http://www.nte-edizioni.it/books/173/index.html
http://www.zagato-cars.com/ splendido sito specializzato sulle Zagato
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Chateux et Relais
Wagen im Allgau
UNA BELLA GITA IN BASSA BAVIERA, UNA CITTADINA DAVVERO SPECIALE…
DAVVERO PER DUETTISTI…
Cari Duettisti,
Sono felice potervi suggerire, a mio avviso, una bellissima gita di 2 giorni nei pressi della bassa
baviera, con meta a WANGEN IM ALLGAU (http://www.wangen.de/ ) cittadina fortificata dove
respirare la reale atmosfera bavarese lontano dalle grandi citta‟…
L’ ITINERARIO
La totale distanza da Como Brogeda ( frontiera italiana ) e WANGEN e’ : 294 Km
Dopo aver attraversato la frontiera di Como Brogeda, proseguite in direzione di Lugano.
L‟autostrada elvetica offre una bellissima vista sul Ceresio che si estende per circa 5-6 km.
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Quindi, subito dopo Lugano SUD, prendere l‟uscita (diramazione) in direzione SAN BERNARDINO
( http://www.sanbernardino.ch/). Guidare sempre rispettando i limiti di velocita‟ elvetici, che in questo tratto prevedono max. 80
km / h.
Una volta arrivati sul passo, consiglio vivamente un buon caffe‟ presso l‟ Albergo Brocco &. Posta di San Bernardino VILLAGGIO - cercando di accappararsi un tavolino all‟esterno per una “ boccata d‟aria di montagna “.
Una volta ripartiti, procedere all‟ attraversamento della Galleria del San
Bernardino
Ed alla fine del Tunnel Vi trovere davanti all‟ imponente Spluga.
Da qui, si scendera‟ in valle per circa 90 Km .
Arrivati alla diramazione Zurigo / St. Gallo , si prendera‟ la direzione per ST.
GALLO , fino all‟ uscita‟ “ DIEPOLDSAU “
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Si attraversera‟ la frontiera Austriaca per poi seguire le indicazioni per
E60 – Innsbruck A14 – Feldkirch - E60 – Bregenz - A14 – Dornbir.
NOTA IMPORTANTE : ricordate di comprare la vignetta austriaca per il pedaggio in autostrada.
Quindi attraversare il TUNNEL “ PFAENDER” e si entrera‟ in territorio tedesco.
Giunti in Germania, si avra‟ il piacere di guidare tra le dolci colline della bassa baviera ( piu‟ precisamente sarete in Baden –
Wuettemberg ma a me piace pensare di essere in bassa baviera .. )
Quindi, dopo circa 30 km prendere l‟ uscita NR. 5 - WANGEN WEST, all‟ uscita svoltare a destra e dopo qualche Km sarete a
Wagen .
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Se si parte la mattina di buon ora da Milano si puo‟ arrivare tranquillamente a Wangen per pranzo e soggiornare presso “ DIE
ALTE POST HOTEL “ un vecchio ufficio postale ubicato nel cuore della cittadina.
Nota : per noi duettisti e’ consentito l’ ingresso nel centro cittadino e parcheggiare proprio sotto l’ Hotel in pieno centro.
Per assaporare le prelibatezze della zona e provare una buona birra Vi consiglio prenotare al:
Mohren Post ubicato proprio nella piazza del Municipio.
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Passeggiare per le piazze di questo antico borgo sara’ una vera esperienza ..
Buon Viaggio amici….
Max Brenna
INDIRIZZI UTILI :
Municipalita’ :
(http://www.wangen.de)
Dove dormire :
DIE ALTE POST HOTEL (chiedere la stanza nr. 5 e‟ la piu‟ bella )
www.hotel-alte-post-wangen.de/
Dove cenare
www.hotel-mohren-post.de/
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I migliori amici del duettista
Bouledogue Francese
(Ugo)
Premessa:
Con immenso piacere sfrutto questa possibilità che mi è stata data di raccontare agli amici del CARD storia, caratteristiche e
aneddoti dei nostri amici a quattro zampe che non sono quattro ruote ma danno altrettanto forti emozioni!
Dopo una brevissima consultazione mi è sembrato opportuno iniziare dalla nostra mascotte Ugo!
Parliamo dunque di una razza particolare e controversa: Il Bouledogue Francese.
La storia:
Molti autori sostengono che la razza sia di puro stampo francese ma la documentazione storica non avvalora in alcun modo
questa teoria rendendo molto più attendibile (seppur meno romantica) la teoria che lo lega a doppio filo con il Bulldog inglese
dalla metà dell‟800.
Abolita in quel periodo la lotta tra i cani inglesi e i tori, gli allevatori d‟oltremanica abbandonarono quasi del tutto l‟allevamento
della razza autoctona.
Pittura del 1870 raffigurante la lotta tra cani e tori
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Si affacciavano esigenze più pratiche che richiedevano cani da compagnia più compatti o anche la riduzione delle dimensioni del
cranio per ridurre i rischi e le complicazioni del parto. Questo risultato venne ottenuto mediante l‟incrocio con il Carlino e il
Terrier di Manchester selezionando soggetti più piccoli e amabili (e anche meno costosi). In pochi anni si ottennero quei Toy
Bulldog che sempre meno assomigliavano al Bulldog inglese e sempre più al francese che oggi conosciamo.
In Inghilterra però poco durò la fama di questo cane per un riaccendersi dell‟amore verso la razza originaria e dopo una rapida
notorietà, fu addirittura radiato dalle razze riconosciute e venduto a bassissimo prezzo come semplice cane da casa (che allora
aveva un‟accezione molto meno gratificante di oggi).
Questo apparente declino, supportato dalla casualità degli eventi portò inaspettatamente la non ancora razza alla dovuta
affermazione!
Amico fidato dei ceti più bassi, il cagnolino attraversò la manica assieme ai numerosi operai che , sull‟onda
dell‟industrializzazione, cercavano fortuna in Francia.
Proprio la patria adottiva gli offrì il meritato riscatto e in breve tempo non solo divenne gradito compagno dei salotti parigini ma
si volle legare per sempre l‟immagine di questo cane alla nazione attribuendogli l‟attuale nome di Bouledogue Francese (sembra
che il tutto avvenne agli inizi del XX secolo).
Fu allora che la stessa Inghilterra tornò ad apprezzare la razza a tal punto che Re Edoardo VII ne acquistò un esemplare
direttamente dall‟oltremanica!
Il Re Edoardo VII col suo Peter
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D‟ora in poi la razza si diffonderà velocemente in tutta Europa trovandolo per esempio a Vienna nel salotto della famosa signora
Sacher!
Meno fortunato è l‟aneddoto che lo vuole imbarcato sul Titanic al seguito di una coppia di allevatori francesi. Si narra che al
momento del tragico impatto, al fine di alleggerire la nave, messo nelle condizioni di decidere se gettare a mare una cassetta di
preziosi appartenenti alla moglie o il cagnolino, non esitò un istante a dare alle onde il cofanetto dei gioielli!
Caratteristiche:
Non entro in dettagli tecnici da gara cinofila ma mi limito a una descrizione morfologica e comportamentale che caratterizzano
una razza sicuramente esclusiva!
Pelo raso, mantello tigrato detto “bringèe” o bianco a chiazze tigrate come la nostra mascotte detto “caille” dovrebbe avere un
peso tra gli 8 e i 14 Kg per il maschio e 7-13Kg per la femmina per un‟altezza al garrese di 28-31cm.
Le due varianti di colore (A sinistra il nostro Ugo)
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Senza offendere nessuno, a prima vista sembra quasi uno scherzo della natura! Più massiccio di un Carlino, meno accigliato di un
Bulldog inglese, quegli orecchi a “pipistrello” e quell‟altissima attaccatura della coda “a bottone”, sono canoni di per sé tutt‟altro
che armonici. Ma il suo sguardo vivace unito alla prorompente corporatura, coniugano in realtà alla perfezione simpatia e
maestosità!
Docile ma mai sottomesso (anzi, determinato al limite del testardo), affidabile e dolce ma anche fiero e indomito, riassume in sé
tutte le caratteristiche dei progenitori. E‟ una razza abbastanza pigra di natura, ama essere accudito e adora anzi, richiede, le
attenzioni del padrone. Incomparabile giocherellone è senz‟altro adatto per stare insieme ai bambini ma sa fare anche la guardia.
Sebbene la mole di questo cane da compagnia non sia quella del cane da borsetta, è comunque adatto anche alla vita
d‟appartamento. Socievole per natura, difficilmente attacca brighe con i suoi simili.
Note da veterinario:
Ecco ora alcuni consigli pratici e gestionali per garantire il benessere del vostro Bouledog francese:
Il “borbottio” respiratorio (così come il russare nel sonno), sono fisiologici nella razza ma attenzione. Se accentuati o causa di
apnee e sforzi respiratori particolari, possono indicare un eccessivo sviluppo del palato molle o un suo eccessivo rilassamento che
può richiedere un intervento chirurgico!
Evitate, specialmente in estate, lunghe camminate. La razza soffre particolarmente le alte temperature e la canna nasale corta
permette un minor scambio di calore con l‟atmosfera rispetto ad altre razze, predisponendolo al fenomeno conosciuto come colpo
di calore!
Sempre a questo proposito, ricordando che il cane è privo di ghiandole sudoripare, per rinfrescare il vostro cane, la cosa migliore
è farlo bere spesso e, se possibile, fargli bagnare spesso i polpastrelli (unico altro mezzo che ha assieme
allo scambio respiratorio per termoregolarsi).
Come il Carlino e il Bulldog inglese dai quali discende, la prominenza del bulbo oculare predispone la
razza agli urti e alle ferite corneali oltre che a una secchezza oculare che nel tempo possono portare a
problemi assai gravi. Controllate quindi spesso la trasparenza corneale dell‟occhio del vostro Bouledogue!
Per concludere, il Buoledogue francese è un cane versatile, facilmente gestibile da persone di tutte le età,
dolce quando vuole e intraprendente quando serve! E poi che aggiungere… è la nostra mascotte!
Fabrizio Angiolelli
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Di “vino” Duetto
Toscana
Eccoci qua per questo nostro primo appuntamento “di vino” su Duetto News, ringrazio la Redazione per l‟occasione che mi ha
offerto.
Beviamo sempre con moderazione, sono assolutamente d‟accordo, ma questo non ci vieti di fare cultura perché il vino è cultura.
Il viaggio che vi proporrò in questi incontri toccherà tutte le regioni della nostra bella penisola, così da lasciarvi degli spunti che
potrete approfondire durante un viaggio di piacere, magari a bordo del nostro amato Duetto Alfa Romeo.
Non starò a dilungarmi in descrizioni sensoriali dei vini, rischierei di annoiarvi, l‟unico consiglio che mi sento di lasciarvi è che il
miglior vino è quello che a voi piace che rievoca un momento o un‟emozione. Non si beve mai un‟etichetta.
È d‟obbligo, vista la concomitanza con il raduno sull‟isola d‟Elba, iniziare con una tra le più importanti regioni nel panorama
vitivinicolo italiano e del mondo, la Toscana, cercando di condensare il più possibile
ed in ogni caso rimanendo disponibile per eventuali approfondimenti.
Mi spiace non potervi elencare per ragioni di spazio la moltitudine di zone e
sottozone che questa regione ci offre, ma già queste indicazioni, supportate da una
ricerca geografica nel web più approfondita, vi permetterà di programmare piacevoli
soste in luoghi rara bellezza.
Vi parlerò di vitigni autoctoni (la tradizione) e internazionali, indicandovi qualche
piccolo produttore, generalmente più disponibile ad accogliervi per una visita in
cantina.
In Toscana si faceva vino prima dell‟avvento della civiltà etrusca ma i primi trattati
importanti li datiamo nel 1300 quando le prime nobili famiglie legano il loro nome
alla storia del vino iniziando da Ricasoli, per continuare con i Frescobaldi e gli
Antinori, ancora oggi presenti.
Nel 1400 si inizia a parlare di Chianti, Montepulciano, Aleatico e Sangiovese solo
per citare alcune tipologie di vino.
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Nel 1700 circa Cosimo III dè Medici istituisce le prime denominazioni di origine delineando le aree e le regole di produzione per
le prime denominazioni, su tutte ovviamente il Chianti che ancora oggi è il vino italiano più conosciuto al mondo.
Arriviamo con un grosso salto temporale ad oggi, con una regione che riesce ad esprimere vini di eccellenza assoluta riconosciuti
in tutto il mondo, una viticoltura che si estende in molte zone del territorio dando origine a prodotti con caratteristiche uniche; tra
i rossi, che sono il 70% della produzione, troviamo i vitigni
autoctoni come il Sangiovese che nei vari cloni ci permette di
ottenere varie denominazioni quali il Chianti Classico (prodotto in
una delle zone più suggestive che si estende tra Firenze e Siena),
Chianti (nella zona più allargata alle province di Pistoia, Pisa e
Arezzo), Brunello di Montalcino (nell‟omonimo comune in
provincia di Siena), Carmignano (Prato), Vino Nobile di
Montepulciano (a Montepulciano - Siena) o Morellino di Scansano
(nei comuni intorno a Scansano - Grosseto), oppure con gli
impianti più recenti di vitigni internazionali quali i Cabernet
Sauvignon e Merlot che nel comune di Castagneto Carducci
(Livorno) si fregiano della denominazione Bolgheri Rosso
Superiore e Bolgheri Sassicaia, famosi Super Tuscan.
Per quanto riguarda i bianchi autoctoni non possiamo tralasciare la
Vernaccia di San Gimignano che dà il nome allo stesso vino o il
Trebbiano Toscano che troviamo nei vini denominati Colli
dell‟Etruria Centrale (province di Firenze, Arezzo, Siena, Pisa e
Pistoia), Colline Lucchesi (Capannori, Porcari e la provincia di
Lucca), Empolese (Firenze), Pitigliano (bellissimo borgo
medievale) e i comuni limitrofi di Sorano e Manciano (Grosseto),
l‟Ansonica, che troviamo nell‟Elba (ne parliamo nel dettaglio più
avanti) e nell‟Argentario, il Vermentino nelle denominazioni Colli di Luni al confine con la Liguria, nella Val di Cornia (nella
zona della provincia di Livorno e Pisa), Montecucco (Grosseto) e colli Apuani (Carrara e Massa). Per quanto riguarda i vitigni
internazionali possiamo trovare dello Chardonnay e del Sauvignon nella denominazione Cortona (Arezzo), Pomino ( nel comune
di Rufina - Firenze).
Chiudiamo con il vino da fine pasto molto famoso, il Vin Santo, che potrete trovare in tutte le zone della Toscana sia vinificato in
rosso che in bianco nelle varie tipologie.
Per quanto riguarda l‟abbinamento dei vini con i piatti che volete degustare si può sicuramente giocare e seguire il nostro gusto
personale, ma usate sempre una regola importante: l‟equilibrio tra vino e cibo è fondamentale. Non deve mai esserci una
prevalenza di uno sull‟altro e aiuta molto affidarsi alla tradizione dei piatti locali con i vini della zona.
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Non ho potuto, per ovvi motivi, trattare nello specifico tutte le zone produttive che in questa regione sono infinite quindi non
vogliatemene se ho tralasciato una zona, magari a voi cara.
Ora apriamo una piccola parentesi sull‟isola d‟Elba dove trascorrerete delle piacevoli giornate in occasione del raduno del nostro
Club.
L‟ Elba offre un paesaggio di rara bellezza, con una solida tradizione vinicola legata alla produzione dell‟Aleatico, dell‟Ansonica
e della Malvasia (tutti a bacca bianca), frutto di grandi sacrifici dovuti alla natura dei terreni molto scoscesi; qui l‟allevamento
della vite regala vini di buona struttura e ottima sapidità che ben si abbinano ad antipasti di pesce, pesci cotti al cartoccio o zuppe
di pesce. Di interesse anche i rossi riserva, ottenuti da Sangiovese, che con la loro tannicità e struttura ben si legano ai primi
piatti con ragù di carne o agli arrosti. Per chiudere con i Vin Santo (sia da bacca nera che bianca) che si abbinano bene con torte
alla crema, biscotti di Prato o biscottini all‟anice di Livorno.
Qualche cantine dell‟isola che permette la visita e l‟acquisto di
seguito.
-ACQUACALDA, Marciana Marittima, loc. Acquacalda
-TENUTA LA CHIUSA, Portoferraio loc. Magazzini, 93
-ACQUABONA, Portoferraio loc. Acquabona
Ultima nota di colore e amore…. ricordate che un vino degustato
in un momento particolare, in una cornice meravigliosa e con una
persona speciale, può non ridare le stesse emozioni al palato e
all‟anima una volta rientrati nella routine quotidiana…..
Salute a tutti!!!
Tiziano Nebuloni
Sommelier e Degustatore Ufficiale A.I.S., nonché orgoglioso socio
CARD
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Redazionale
ASI informa
Precisazioni sull‟emissione di Attestati e CRS
Con la presente si desidera precisare che esiste una differenza fondamentale tra l‟emissione dell‟Attestato di Storicità (AdS) e il
Certificato di Rilevanza Storica (CRS) e tra le loro rispettive validità.
L‟Ads, infatti, ha valenza retroattiva a partire dall‟inizio dell‟anno in cui viene emesso. Ad esempio, se si possiede un veicolo
costruito il 7 luglio 1992, si può fare richiesta di AdS in un qualunque momento dell‟anno 2012: qualunque sia la data scelta,
l‟AdS verrà emesso e avrà valore a partire dalla scadenza della data di copertura dell‟ultimo rateo del bollo pagato.
Diverso il discorso per il CRS che, invece, può essere emesso solo dopo il “compleanno” del veicolo, ovvero dopo che siano
trascorsi 20 anni esatti dalla data di costruzione del veicolo, rispettando il giorno, il mese e l‟anno. Tornando a fare riferimento
all‟esempio di prima, se si possiede un veicolo costruito il 7 luglio 1992, il CRS relativo potrà venire emesso solo dopo il 7 luglio
2012.
Che cosa accade in caso di domanda contestuale di CRS e AdS? In questo caso ci sono due possibilità:
a) se il veicolo ha già compiuto 20 anni esatti, sempre secondo il giorno, il mese e l‟anno, i due documenti saranno emessi
contemporaneamente e il socio li riceverà nello stesso momento.
b) se il veicolo non ha ancora compiuto 20 anni, ma si trova comunque nel suo ventesimo anno di età, i due documenti
seguiranno un iter diverso: l‟Ads sarà evaso al momento del ricevimento, mentre il CRS sarà trattenuto, archiviato nella
Segreteria ASI ed evaso solo in seguito al “compleanno” del mezzo.
A cura di Max
53
Contatti
I soci che hanno bisogno di parlare con i membri del direttivo possono contattare direttamente le seguenti persone, quali responsabili di
zona:
Presidente
Massimo Mello Ceresa
Piemonte e Liguria
348.5725440 - [email protected]
Vicepresidente e Tesoriere
Francesco Gori
Romagna e Marche
333.1878926 - [email protected]
Segretario
A. Thomas Candeago
[email protected]
339.4475071
Consigliere
Gaetano Vaccaro
Lazio
[email protected]
Consigliere
Tiziano Nebuloni
Lombardia
349.1857449 - [email protected]
Consigliere
Marco Mottini
54
Consigliere
Gian Piero Giannetti
Toscana e Umbria
339.6853419 - [email protected]
Redazione Duetto News
Girolamo Virgadamo
[email protected]
335.8135321
i Sigg. Marco Mottini e Maurizio Buscaglia sono stati nominati Commissario Tecnico CARD in ambito ASI
Responsabile Scuderia CARD: Thomas Candeago, Paolo Casagrande
Probiviri: Fabrizio Adami, Cesare Basilico, Michele Dalla Montà
Revisori dei Conti: Dott. Piero Gori, Dott.ssa Sabrina Acciarri, Dott.Gianluca Zamagna
Responsabile Raduni: Massimo Mello Ceresa, Thomas Candeago
Coordinatori
Toscana: Gian Piero Giannetti
Sicilia: Beppe Zarcone: [email protected]
Liguria: Eugenio Silvano.
Piemonte e Valle d' Aosta: Fabrizio Coraglia ([email protected]) e Fabrizio Adami ([email protected]), Thomas Candeago
Lazio e Centro Italia: Salvatore Di Bella, Luca Regoli, Gaetano Vaccaro
Lombardia: Brenna Massimiliano ([email protected]), Raimondo Grazioli ([email protected]), Tiziano
Nebuloni
TriVeneto: Cesare Basilico e Michele Dalla Montà
Emilia: Matteo D'Avena, Marco Giusti, Francesco Gori
55
Indirizzi utili: convenzioni, officine, ricambi
CONVENZIONI
RUOTECLASSICHE
E' stata confermata la convenzione del Club con la Edidomus per
avere l'abbonamento annuale (12 numeri) del prestigioso mensile Ruoteclassiche,
allo speciale prezzo di Euro 41,00.
Sarà sufficiente scrivere sulla causale del vaglia alla Edidomus: abbonamento
annuale a RuoteClassiche, socio Club Alfa Romeo Duetto nr. ...
AFRA (Settimo Milanese)
via Carduzzi, 36/38
20019 Settimo Milanese
tel. 02 328.611.26
fax. 02 328.611.50
e-mail: [email protected]
sito web: www.afra.it
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Sconti del 5% su pezzi di ricambio per Alfa Romeo moderne.
CLASSIC ALFA
i soci CARD potranno godere di uno sconto del 5% sui prodotti acquistati da Classic Alfa,
che potrebbe diventare del 10% in caso la spesa complessiva superi le 1000 Sterline. Sarà sufficiente fare una fotocopia della Tessera
CARD e mostrarla a Giles al momento del pagamento:
PRODOTTI RENOVO
I prodotti possono essere acquistati sul sito internet di Autoricambi SanMauro (http://www.autoricambisanmauro.it).
La procedura di acquisto prevede (come per l‟acquisto di Renovo) l‟ottenimento dello sconto in automatico, inserendo il codice
“GLIPTONEKITFORUM”.
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ALFA - SERVICE
ricambi
sconto 10% presentando tessera CARD
Alfa-Service Hurtienne GmbH
Siemensstr. 32
59199 Bönen
Tel: +49-(0)2383-93640
Fax: +49-(0)2383-936429
E-Mail: [email protected]
Internet: www.alfa-service.com
RICAMBISTI
AFRA (Settimo Milanese)
Via Carduzzi, 36/38 20019
02.328 61126
[email protected] www.afra.it
LARAM
Viale San Pietro 44
Sassuolo (MO)
0536/ 803435
Cell. Sig. Franco Pollacci: 337/588044
FAX: 0536/806041
Autoricambi Sassi:
V. Pietracqua 3/C Torino
011/2470358
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Via Ronchi 891 Santarcangelo (RN)
0541.625195
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Sagicar Corse
Strada S. Agata 91
Castelletto D‟Orba Alessandria
0143/830093
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338/5848138
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41100 Modena (MO)
059 284471
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Via Papa Urbano VI, 11
70100 Bari
080-5235808
Mirela e Giorgino TRISCAR Duetti e ricambi
Via Fiume delle Perle 134
Roma tel 3405761544 [email protected]
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Gambetti Mario
Via dell'isola bianca 71
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Tel. 0532464950
Tel. 0532464619
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www.ar-classicparts.ch
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www.ar-hanel.de/
www.biondilamierati.com/index.htm
www.myalfa.eu/index.php?cat=c1930_Spider-105-115.html
www.deguy.phidji.com/quadrifoglio/index.htm
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Officina Cantarelli
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