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APPUNTI DI UNA PRESENZA Le Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiane di Don Bosco, hanno cominciato la loro presenza in Madagascar nel 1985. Siamo arrivate il 15 ottobre 1985 in cinque suore. Suor Gionco Caterina con un’esperienza missionaria in Algeria e in Congo, le altre quattro, una croata, una slovena e due venete, alle “prime armi” come missionarie, con preparazioni diverse, per rispondere alle richieste del Vescovo di Mahajanga (città situata al nord – ovest dell’isola): occuparci della scuola parrocchiale, della salute, delle giovani e delle attività della parrocchia. L’anziano parroco malgascio, già d’accordo con il Vescovo che gli aveva preparato un’altra abitazione, ci ha lasciato la sua e ci ha “passato” la direzione della scuola parrocchiale elementare e materna. Quattro aule con circa 200 alunni. C’erano le “pluriclassi” con un totale di quattro insegnati e circa 200 alunni ben stipati con un caldo tropicale che non si puo’ descrivere. All’inizio del nuovo anno scolastico il parroco ci ha lasciato spostare la scuola materna nella chiesa parrocchiale e ci ha detto: “Gesù amava tanto i bambini, sarà contento se, dopo la messa, staranno con lui tutto il giorno!” Primo impegno: cercare aiuti per aggiungere nuove aule e preparare nuovi insegnanti! Abbiamo presentato progetti per la costruzione della scuola materna e per aumentare le aule per la scuola elementare e abbiamo cominciato i corsi di alfabetizzazione per i ragazzini analfabeti o che avevano interrotto la scuola elementare prima della fine del quinto anno. Programmando i corsi di alfabetizzazione in modo semplice e metodo efficace, siamo riuscite a inserire i ragazzini nelle classi elementari con programmi normali e a portarli con successo al certificato di fine scuola elementare. Abbiamo cominciato quasi subito le attività dell’ambulatorio per curare le persone che venivano a chiedere aiuto. Due delle cinque suore erano infermiere professionale. Luogo? Un corridoio-veranda della nostra abitazione dove abbiamo messo delle tende per avere un posto un po’ riservato. In seguito abbiamo costruito tre stanze perchè gli ambienti, sebbene poveri, fossero dignitosi e puliti. La nostra presenza è stata come “una calamita” per ragazzini e giovani e abitanti del nostro e dei quartieri vicini. Vista la situazione delle ragazze abbiamo cominciato a riunirle e a intrattenerle insegnando loro il cucito, l’igiene, come educare i bambini (in Madagascar quando i bambini cominciano a camminare li si lasciano nelle mani dei fratellini maggiori o li si lasciano soli), l’igiene,...Questa attività nel giro di qualche anno è diventata la “Promozione femminile” e attualmente abbiamo diversi Corsi di Formazione Professionale e due sezioni di liceo tecnico. La situazione di povertà di una grande maggioranza delle famiglie ci ha fatto toccare con mano cosa significa la denutrizione per la crescita e lo sviluppo fisico e intellettuale dei neonati e dei bambini. La nostra risposta è stata nutrire le mamme incinte e quelle che allattavano e cominciare la mensa per sostenere i piccoli dopo lo svezzamento. Visto che anche gli alunni davano segni evidenti di mancanza di cibo (svenimenti, mal di ventre e di capo,...) abbiamo cominciato la mensa gratuita per gli alunni più poveri. Questa mensa è ancora in piena efficienza e risponde alle urgenze nutrizionali dei nostri alunni dalla scuola materna, all’elementare, alla scuola media e alla formazione professionale: corsi e liceo. Visto che nelle vicinanza non c’era una scuola media statale e che l’unica scuola media privata vava una tassa scolastica mensile troppo elevata, i genitori degli alunni e la popolazione del quartiere e dei quartieri vicini ha cominciato a chiederci d’aprire la scuola media per dare continuità all’opera educativa intrapresa e per evitare ai ragazzini d’andare nelle scuole della città lontana al minimo 5 Km dal nostro quartiere. Con l’appoggio economico dei benefattori italiani e di ONG, abbiamo costruito e iniziato la scuola media (in Madagascar ha corsi di 4 anni) con due classi parallele. Quest’anno abbiamo costruito altre aule per cui le sezioni sono tre con circa 650 alunni. Nel frattempo l’attività dell’ambulatorio era diventata molto impegnativa e i frutti si sono visti: l’afflusso era quotidiano e continuo! Si è iniziato anche il controllo sanitario regolare di tutti gli alunni delle nostre scuole. Quante vite salvate? Il Signore solo lo sa!!! Molti genitori ci affidavano le figlie per i Corsi di Formazione Professionale e la collaborazione con le industrie tessili e di confezione. Questo ha permesso a molte giovani di trovare un lavoro sicuro e remunerato. La nuova richiesta della popolazione e dei genitori degli alunni in particolare, è stata l’apertura del liceo. Le motivazioni erano le stesse. Visto che in città c’erano due licei cattolici molto apprezzati, abbiamo optato per la formazione professionale come risposta alla situazione di povertà e necessità di trovare un lavoro della maggioranza dei nostri alunni. La prima risposta è stata l’apertura del liceo tecnico: assistenti di direzione e contabili. In seguito abbiamo migliorato la formazione professionale preparando gli alunni agli esami di stato . Abbiamo aggiunto, pian piano, altre formazioni: cucina e pasticceria, parrucchieri ed estetisti, informatica, lingue e altre formazioni per rispondere alla richiesta degli alberghi e all’afflusso dei turisti. I giovani che frequentano ora queste formazioni sono più di 300. Fin dal nostro arrivo ad Antanimasaja abbiamo iniziato le attività che sono proprie al nostro carisma di “figlie di Don Bosco”: l’oratorio, la formazione e collaborazione con i giovani animatori, il GREST, il catechismo e la partecipazione alle diverse attività caritative della parrocchia e dei quartieri. Visto che nel nostro quartiere, poco lontano da noi, erano arrivate le Suore di S. Maurizio che hanno come attività specifica la cura della salute e avevano come programma (che hanno presto realizzato) la costruzione di un piccolo ospedale, d’accordo con loro e con il Vescovo, abbiamo chiuso l’ambulatorio e ci siamo dedicate all’educazione e istruzione. Questa è in “breva” la storia dell’inizio della prima missione aperta in Madagascar. Attualmente, le attività educative iniziate sono in piena funzione e continuo aggiornamento. Le abbiamo tenute “al passo” con i tempi e la situazione della città di Mahajanga che è turistica, ha il porto, l’attività anche industriale di pesca e produzione di derivati della frutta... Fin dal 1988 è iniziata la nostra espansione con l’apertura della seconda missione a Betafo un grosso villaggio a circa 20 KM da Antsirabe. Le Suore di Cristo non riuscivano più a gestire l’opera e noi, accattando la richiesta del Vescovo di Antsirabé, siamo subentrate. Abbiamo trovato in stato pietoso tutte le costruzioni: l’abitazione, la scuola materna ed elementare, l’internato per le giovani che provengono da altri piccoli villaggi e, per le distanze, non possono rientrare la sera. Con coraggio, grandi sacrifici, tanto impegno e l’aiuto di benefattori e volontari (molti provenienti dall’Italia), siamo riuscite a migliorare la situazione. La nostra attività educativa fin dall’inizio è stata molto apprezzata e, anche ora, spesso non riusciamo a dare risposta a tutte le richieste sia per la scuola che per l’internato. L’espansione è continuata: a Ivato, comune vicino all’aereoporto internazionale. I Salesiani hanno un’opera importante per l’accoglienza di ragazzi orfani, abbandonati, in pericolo,... Siamo state sollecitate ad aprire la stessa opera in favore delle bambine e ragazze senza famiglia o con situazioni gravi. Da anni la nostra missione di Ivato ospita circa 60 bambine e ragazze dai 4 a... quando sono formate, trovano un’abitazione, un lavoro, si formano una famiglia,... Per queste, con l’aiuto di una nostra suora malgascia che abbiamo fatto studiare ed è ora assistente sociale, cerchiamo la possibilità di un incontro con i parenti, con altri familiari che diano a queste creature la sicurezza di un’appartenenza, di un legame vitale d’affetto . Se questo non è possibile, è a noi di “supplire” e lo facciamo con tutte le forze che ci vengono dal Vangelo di Gesù e dal nostro essere donne. Anche in questo quartiere, lontano dal centro città, ma con tanti villaggi attorno, abbiamo aperto un Centro per la formazione professionale. Attualmente abbiamo aggiunto al liceo tecnico per segretari di direzione e contabili, i corsi di taglio e cucito, informatica, lingue, parrucchieri ed estetisti, pasticceri, servizio a tavola e pulizie, dal gennaio 2016 anche il corso biennale per cuochi d’albergo. Alla periferia della città di Fianarantsoa abbiamo un’altra missione. Anche qui, dal Vescovo, ci è stata totalmente affidata la scuola parrocchiale: materna ed elementare. Data la situazione di grande lontananza da altre scuole medie statali o sicure (confessionali o private), sempre con l’aiuto di ONG e di benefattori, abbiamo costruito la scuola media. Ora il numero degli alunni è di più di 300 ma la lista di chi vorrebbe entrare al primo posto libero è sempre lunga. Non è mancata l’attenzione alla formazione professionale con corsi di taglio e cucito, cucina e, vista la realtà del luogo, anche d’artigianato: tessitura a mano e ricamo. Le ragazze e i ragazzi che li frequentano sono circa un centinaio. Stiamo sognando anche brevi corsi modulari d’agricultura e allevamento. La necessità d’aprire una mensa quotidiana gratuita per gli alunni poveri è stata chiara e la nostra risposta positiva ha sollevato dalla mal nutrizione più di un cento e cinquanta alunni poveri. La nostra presenza educativa all’oratorio dei Salesiani è importantissima per la formazione dei giovani animatori. Si calcola una frequenza di ragazzini/e che varia dai 1500 ai 1800 ragazzi/e. Abbiamo veramente bisogno che ci aiutino perchè l’oratorio sia un luogo educativo come voleva Don Bosco!!! I Salesiani hanno chiesto con tanta insistenza la nostra presenza nel distretto missionario che il Vescovo di Miarinarivo aveva loro affidato. Abbiamo aperto così la missione di Manazary. Un villaggio sperso, senza luce elettrica, senza acqua potabile, con una strada che nella stagione delle piogge ha chiesto oltre che un’auto fuoristrada “super” anche un’autista speciale: “Maria Ausiliatrice” a fianco della suora che guidava. Ora la situazione è davvero cambiata: sempre con l’aiuto di benefattori e ONG abbiamo fatto arrivare l’acqua potabile, la corrente elettrica, costruito la scuola materna, elementare, media con più di 450 alunni e un Centro di Formazione Professionale con circa 200 giovani che si preparano ad entrare nel mondo del lavoro. Purtroppo la strada è ancora il grosso problema che si ripete ogni anno alla stagione delle piogge. Un gruppo di medici italiani ha fatto costruire un ambulatorio con la possibilità di alcuni letti per il ricovero dei casi urgenti. Ne assicurano il finanziamento pagando lo stipendio mensile di un medico, un’ infermiera e un’altra persona ausiliare. L’animazione pastorale della zona è garantita dalla presenza e attività di una nostra suora malgascia che guida e anima anche gruppi giovanili a livello diocesano. Tutto questo ha coinvolto la popolazione (ci sono riunioni periodiche, a gruppi, dei genitori di tutti questi allievi e dei parrocchiani) e letteramente trasformato positivamente non solo il paese, ma l’intera zona. L’Arcivescovo di Antananarivo ci ha chiesto di prendere la direzione di una scuola parrocchiale in un quartiere “basso e a rischio” in centro città. Abbiamo accettato e una suora, ogni giorno, dall’aereoporto si recava a scuola. Solo 13 Km, ma a volte lo spostarsi richiedeva anche un’ora e più! Ora la scuola è passata da “scuola sociale” a ambiente educativo e culturale anche con biblioteca (!) e con ottimi risultati educativi e a livello scolastico basta vedere i tabelloni esposti dopo gli esami di statolo! Il numero degli alunni è di circa 580... sempre con una lunga lista d’attesa! Anche per gli alunni più poveri di questa scuola abbiamo organizzato la mensa gratuita quotidiana con cirsa 120 pasti al giorno! Sempre in centro città d’Antananarivo, capitale del Madagascart, abbiamo cominciato a conoscere la situazione delle famiglie, dei giovani e abbiamo ascoltato il forte richiamo di tanti ragazzini/e e giovani del quartiere e dei quartieri vicini. Per loro abbiamo aperto una nuova missione a Ampasanimalo, un quartiere “rosso” per la povertà, la violenza e “le povertà”... Qui, nella missione dove io opero, abbiamo cominciato con l’oratorio: cancelli aperti , un cortile con palloni, la presenza di sei suore di cui quattro malgasce, tanta preghiera, impegno, entusiasmo e fantasia, per accostare bambini/e, ragazzini/e giovani a rischio. La risposta positiva non ha tardato a venire: ora, per le varie attività siamo aiutate da una ventina e più di giovani animatori volontari che cerchiamo di formare. Oltre all’oratorio, abbiamo cominciato a dare una risposta impegnativa alla situazione dei ragazzini del nostro e dei quartieri vicini: la scolarizzazione dei bambini che non hanno ancora completato il ciclo elementare e scorazzano per le stradine formando “bande” , imparando e facendo tutto quello che la strada puo’ insegnare! Due suore malgasce e due giovani insegnanti da noi stipendiate (guai se i benefattori non continuano ad aiutarci!!!) cercano in tutti i modi di invogliare i ragazzini/e ad andare a scuola e a frequentare il nostro “appoggio scolastico” . E’ diventato normale, andare per le stradine a cercare i ragazzini, parlare con i genitori (se si trovano!!!), farli inserire nelle scuole elementari statali dove si fanno i turni di mezza giornata. Inseriti nella scuola, si collabora con i genitori o adulti che sono responsabili se sono stati abbandonati o se i genitori sono in difficoltà, insegnanti e direttori. Le “calamite” per attirarli a venire da noi sono semplicissime: accoglienza, ascolto, presenza impegnata, positiva, entusiasta e creativa delle educatrici giochi (chi puo’ immaginare le corse per prendere i palloni appena si apre il cancello?), organizzazione di feste con musica, danze, canti,... di cui ragazzini/e sono protagonisti, ci sono tornei di calcio, basket, merenda assicurata: la grande maggioranza di questi ragazzini non mangia neanche un pasto completo al giorno! Si sta anche molto attente alla salute perchè si sa che la mancanza dei genitori, la povertà, lo scarso cibo, la mancanza d’igiene,... sono le porte aperte anche a gravi malattie: infezioni intestinali, tubercolosi, peste, colera (non se ne parla, ma sono malattie che si riscontrano spesso anche nel centro della capitale del Madagascar!) E poi... si fanno i compiti... e si organizzano concorsi con premi (spesso un quaderno o una penna, un pezzo di sapone,...) per i vincitori. I ragazzini si puo’ dire che sono divisi in due gruppi “mattino / pomeriggio” a seconda del turno della scuola statale frequentata con un totale di circa 200 per giorno... Vi lascio pensare cosa significa per le educatrici e per noi suore provvedere, per i palloni e giochi, l’acqua potabile per lavarsi (visto che a casa l’acqua si compera e bidoni di 15 o venti litri, per sfamarli quotidianamente.... e fare attenzione alle relazioni perchè non si usino lamette e coltelli per “regolare” i conti!!! L’ultima missione aperta è quella di Ambanja, al nord – ovest della grande isola. Là si opera nella scuola della diocesi: direzione della scuola materna ed elementare, insegnamento della religione nella scuola media e liceo e aiuto nell’ufficio della segreteria e accettazione delle rette scolastiche mensili. Oltre a questo, in casa nostra, non mancano le attività educative per bambini/e, ragazzi/e, giovani e giovani mamme. Nel terreno vicino alla nostra abitazione, speriamo riuscire a fare i campi per il basket: in tutta la città non ci sono attrezzature sportive o altri spazi per le attività dei giovani, e, ad ad Ambanja, si coltiva un’erba – droga che se presa in dose elevata porta in fretta alla pazzia. Questo ci mette sul “chi va là” = come si possono occupare i giovani in modo educativo? Siamo presenti anche nelle attività d’animazione dei gruppi giovanili della parrocchia per cui possiamo ben dire che stiamo diventando il vero centro educativo della città. Non ho sottolineato alcune cose che ritengo importanti: la nostra fedeltà al carisma salesiano: educazione, istruzione con le scuole dell’obbligo, preparazione al lavoro con la formazione professionale e il “micro-credito”, alla formazione di una famiglia moralmente sana in cui si vivono l’amore gratuito, l’unione, il rispetto e l’impegno per il bene di tutti. Don Bosco ci ha lasciato il compito di formare “buoni cristiani e onesti cittadini” cercar di coinvolgere giovani e adulti alla cooperazione e collaborazione per non diventare luoghi in cui si dispensa tutto gratis abituando al disimpegno in sei su sette delle nostre missioni c’è la mensa gratuita per gli alunni più poveri che sarebbero preda non solo di mlalattie, ma anche di furto e violenze per trovare di che sfamarsi tutto questo nostro lavoro è la risposta alla situazione di perdita dei valori umani della cultura malgascia e al subentrare e crescere della corruzzione, miseria, violenza anche sessuale,sete di potere e di denaro, furto e sfascio del nucleo familiare e del significato della “grande famiglia” che si vive attualmente in Madagascar. L’arrivo della TV, il divulgarsi incontrollato dei mezzi di comunicazione sociale con pornografia, pedofilia, droga, vizi di ogni genere ha colto una popolazione senza preparazione e difesa, abbagliata dagli “specchietti” degli stranieri e dei turisti che cercano le ragazzine e i ragazzini per soddisfare i loro sporchi piaceri. il popolo malgascio è un popolo che prega! Siamo impegnate a rispettare le religioni diverse, a valorizzare cio’ che è positivo, a far fare esperienza dei veri valori umani e cristiani. Questo per noi significa conoscere la cultura, rispettarla e rispettare anche la religione tradizionale, far attenzione a coltivare e seminare quelli che sono i valori del Vangelo di Gesù. Il perdono è uno dei valori cristiani più difficili. Qui, già i piccoli che frequentano il nostro Centro ad Antananarivo, sanno insultare, rubare, usare lamette e coltelli....e la vendetta è all’ordine del giorno! Per la sussistenza delle nostre missioni noi, Figlie di Maria Ausiliatrice, contiamo sul nostro lavoro, cerchiamo di vivere una vita dignitosa, ma povera e senza pretese. I benfattori sono per noi il segno della Provvidenza del Padre che non ci ha mai abbandonato e siamo certe che continuerà a sostenerci finchè noi saremo fedeli ad occuparci e a lavorare per liberare dall’ignoranza e dalla miseria in particolare i ragazzi più poveri. Con la preghiera e il lavoro, cerchiamo di seminare il bene, i valori del Vangelo, con fiducia e speranza, c’impegnamo a rispettare i tempi in cui i semi, curati e protetti, daranno frutti di bene: onestà, pace, serenità, impegno per la vita,,...