Linfedema - Centri Medici Unisalute
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Linfedema A cura della Dottoressa Clelia Dalpiaz Angiologo Centri Medici UniSalute - Bologna Il linfedema si può definire come un anomalo accumulo di liquido linfatico ed edema sottocutaneo . Il sistema linfatico è un sistema circolatorio che svolge l’attività di rimozione dai tessuti di liquidi e sostanze tossiche che filtrano dai capillari sanguigni. Il liquido che scorre nei vasi linfatici ( linfa ) è incolore. La linfa viene veicolata attraverso i vasi linfatici nelle ghiandole linfatiche che la depurano prima di spingerla nel sistema circolatorio ematico Il linfedema si forma quando il sistema linfatico non funziona normalmente ed esso può essere, a seconda della causa, primario o secondario. • Primario: può essere presente dalla nascita ( linfedema congenito ) oppure dalla pubertà (linfedema precoce ), mentre è più raro quello che si presenta ad età più avanzata ( linfedema tardivo ). E’ una malattia più frequente nella donna, si sviluppa bilateralmente con un gonfiore a livello dei piedi, delle gambe o degli interi arti Peggiora durante il periodo estivo, prima delle mestruazioni o dopo che si è stati molto in piedi • Secondario: in questo caso può essere il risultato di un’infezione ( erisipela), di una malattia varicosa, di una trombosi venosa, quindi piu’ spesso monolaterale, o essere legato a neoplasie della regione pubico/inguinale.Anche il trattamento radioterapico, dopo un intervento per neoplasia, può far insorgere il linfedema. Diagnosi e terapia La diagnosi è quindi essenzialmente clinica, e deve portare ad una distinzione tra il linfedema primario e l’edema secondario legato ad una stasi di origine venosa ( varici, sindromi post trombotiche ), che spesso si associano. Non va confuso con tutti quegli edemi che possono derivare da deficit posturali del piede ( piattismo, alluce valgo ) e che sono espressione di una insufficiente pompa muscolare, come vanno esclusi gli edemi di origine cardiaca (scompenso cardiaco), da insufficienza renale o proteica (per deficit di albumine). Come esame strumentale è indispensabile effettuare un ecocolordoppler, per escludere una malattia venosa ed alcuni esami del sangue. La linfografia può essere consigliata nel caso si renda necessario intervenire chirurgicamente Di norma la terapia consiste in tutti quegli accorgimenti utili per ridurre l’edema; quindi la pressoterapia, il linfodrenaggio, il bendaggio ed una dieta appropriata. Al fine di mantenere i risultati ottenuti e conservare gli arti sgonfi si devono utilizzare i tutori elastocompressivi ( bracciali e calze ). La terapia migliore rimane però la prevenzione, indicata soprattutto per quei pazienti che hanno famigliarità positiva per il linfedema. In questo caso è necessario mettere in atto tutti gli accorgimenti utili a tenere sgonfi gli arti, quindi: pressoterapia / mesoterapia / linfodrenaggio / calza terapeutica o bracciale / plantare Questi presidi sono utili sin dai primi disturbi, al fine di evitare il peggioramento della situazione fino a gradi estremi irreversibili.