Relazione idraulica

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Relazione idraulica
Comune di DOLO
Provincia di VENEZIA
PIANO DI RECUPERO DI INIZIATIVA PRIVATA PER LA
REALIZZAZIONE DI UNEDIFICIO RESIDENZIALE
VALUTAZIONE DI COMPATIBILITA’ IDRAULICA AI SENSI DELL’ART. 2
DELL’ORDINANZA n. 3 del 22/01/2008 DEL COMMISSARIO DELEGATO
RELAZIONE IDRAULICA
Committente: NALETTO GIANNI
SCOPO
La presente relazione si propone l’obiettivo di individuare e analizzare le più significative
problematiche che emergono con riferimento allo smaltimento delle acque meteoriche, per effetto
di una nuova configurazione del territorio conseguente ad una futura edificazione.
Lo scopo finale è quello di pervenire ad una situazione che non produca effetti nelle zone circostanti
ed in particolare in quelle situate più a valle, evitando di trasferire ad altri i problemi idraulici che
sono legati all’impermeabilizzazione del territorio. Lo studio viene condotto secondo le modalità
operative e le indicazioni tecniche di cui all’Allegato “A” della D.G.R.V. n. 1322 del 10/05/2006,
integrata dalla D.G.R.V. n. 1841 del 19/06/2007 e della D.G.R.V. n. 2948 del 06/10/2009, così
come illustrato nella Circolare del Commissario Delegato per l’emergenza concernente gli
eccezionali eventi meteorologici del 26/09/2007 che hanno colpito parte del territorio della regione
Veneto (Ordinanza Presidente Consiglio dei Ministri n. 3621 del 18/01/2007 – prot. 191991 del
09/04/2008).
Nell’affrontare i vari problemi, si adotteranno le metodologie più classiche in uso nell’idraulica e
nelle costruzioni idrauliche, nonché alcune metodologie semplificate in grado comunque di
mantenere la validità dei risultati ottenuti.
STATO DI FATTO
L’area interessata dall’intervento di urbanizzazione è sita nel Comune di Dolo (VE) e fa parte del
territorio di competenza del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive.
E’ ubicata centralmente rispetto al territorio comunale ed è confinante:
- a Nord, a Est e a Sud con aree già edificate,
- a Ovest con la Strada Pubblica Via Modigliani.
L’area risulta attualmente destinata a pertinenza del fabbricato esistente ed è classificata ai fini
urbanistici come Zona di Completamento B/17 e copre una superficie di 1017.61 m2.
STATO DI PROGETTO
Il progetto prevede la demolizione del fabbricato esistente e la ricostruzione con ampliamento
ai sensi della L.R. 14/2009. L’analisi viene condotta sulle opere di progetto a prescindere dal
fabbricato esistente.
La superficie viene suddivisa in zone omogenee a seconda della destinazione d’uso e del
grado di impermeabilizzazione la cui superficie è pari rispettivamente a:
- superficie coperta del fabbricato
346.46 m2
- area a verde pubblico con pavimentazione drenante
67.48 m2
- area a parcheggio con pavimentazione drenante
169.37 m2
- area di manovra con pavimentazione in masselli di cls su sabbia
340.25 m2
- marciapiedi con pavimentazione in piastrelle su massetto in cls
94.05 m2
1017.61 m2
2
ANALISI DELLE PRECIPITAZIONI
L'assegnazione delle dimensioni alle opere costituenti un sistema di fognatura, condotte e
manufatti, richiede preliminarmente la conoscenza delle portate che affluiscono alla rete
stessa dalle superficie scolanti. La determinazione delle portate raccolte dal sistema avviene a
partire dalla conoscenza delle precipitazioni mediante modelli matematici che simulano la
trasformazione della pioggia al suolo. Si deve pertanto in ultima analisi definire a quale
precipitazione di progetto fare riferimento.
L'evento di riferimento, da selezionare tra i possibili, si deve caratterizzare per un ragionevole
valore della sua frequenza probabile: 10 volte, per esempio, in 100 anni. In questo caso,
dunque, l'evento può in media essere eguagliato o superato ogni 100/10 = 10 anni.
Secondo quanto indicato nelle “Linee guida per la Valutazione di Compatibilità Idraulica”
redatta dal Commissario Delegato si dimensionano le opere del sistema per eventi con Tr =
50 anni.
Lo studio “Analisi regionalizzata delle precipitazioni per l’individuazione di curve di possibilità
pluviometrica di riferimento” fornisce i parametri delle curve di possibilità pluviometriche
individuate in seguito ad una analisi regionalizzata dei dati di pioggia registrati da 27 stazioni
ARPAV, opportunamente selezionate per dare copertura al territorio di interesse.
Le curve di possibilità pluviometrica proposte sono espresse sia con la formula italiana a due
parametri (a, n)
h = atn
dove
• t = durata della precipitazione;
• a, n = parametri della curva forniti dalla elaborazione statistica in dipendenza della zona
territoriale di riferimento e del tempo di ritorno assunto.
che con la formula più generale a tre parametri (a,b,c,)
h = ____a______ t
(t +b)c
dove
•
•
t = durata della precipitazione
a,b,c = parametri della curva forniti dalla elaborazione statistica in dipendenza della zona
territoriale di riferimento e del tempo di ritorno assunto.
Le curve a tre parametri consentono una migliore interpolazione dei dati per tutte e 10 le durate
considerate (5’, 10’, 15’ 30’, 45’, 1h, 3h, 6h, 12h, 24h,).
L’area territoriale interessata dalle Ordinanze è stata suddivisa secondo quattro zone omogenee
principali e precisamente:
• Zona Sud Occidentale,
• Zona Costiera e Lagunare,
• Zona interna Nord-Occidentale,
• Zona Nord-Orientale.
3
DISPOSIZIONI PER LA VALUTAZIONE DI COMPATIBILITA’ IDRAULICA
Con deliberazione n. 3637 del 13/12/2002, la Giunta Regionale forniva gli indirizzi operativi e le
linee guida per la Verifica della Compatibilità Idraulica delle previsioni urbanistiche con la realtà
idrografica e le caratteristiche idrologiche ed ambientali del territorio.
Con l’entrata in vigore della L.R. 23/04/2004 n. 11 e della successiva Dgr 1841/07, nuova disciplina
Regionale per il governo del Territorio, si è modificato sensibilmente l’approccio per la
pianificazione urbanistica, tanto da evidenziare la necessità di adeguare la “Valutazione di
Compatibilità Idraulica” alle nuove procedure.
In tale prospettiva, con delibera n. 1322 del 10/05/2006 e s.m.i., la Giunta Regionale del Veneto,
forniva le nuove indicazioni per la formazione degli strumenti urbanistici.
L’Allegato A della suindicata delibera, fornisce “Modalità operative e indicazioni tecniche” delle
nuove valutazioni di compatibilità idraulica per la redazione degli strumenti urbanistici.
In particolare l’allegato introduce la seguente classificazione dimensionale degli interventi
urbanistici in base alla quale scegliere il tipo di indagine idraulica da svolgere e le tipologie dei
dispositivi da adottare (la superficie di riferimento è quella per la quale è prevista la modificazione
di uso del suolo):
Classe di intervento
Trascurabile impermeabilizzazione potenziale
Modesta impermeabilizzazione potenziale
Significativa impermeabilizzazione potenziale
Marcata impermeabilizzazione potenziale
Definizione
Intervento su superfici di estensione inferiore a
0.1 ha
Intervento su superfici comprese fra 0.1 e 1 ha
Intervento su superfici comprese fra 1 e 10
ha;interventi su superfici di estensione oltre 10
ha con imp<0.3
Intervento su superfici superiori a 10 ha con
imp>0.3
In seguito all’evento alluvionale del settembre 2007, con O.P.C.M. n. 3621 del 18/10/2007 avente
per oggetto “Interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare i danni conseguenti gli
eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito parte del territorio della Regione Veneto nel
giorno 26 settembre 2007” è stato nominato il Commissario Delegato che ha il compito di
provvedere “alla pianificazione di azioni ed interventi di mitigazione del rischio conseguente
all’inadeguatezza dei sistemi preposti all’allontanamento e allo scolo delle acque superficiali in
eccesso, al fine della riduzione definitiva degli effetti dei fenomeni alluvionali ed in coerenza con
gli altri progetti di regimazione delle acque, predisposti per la tutela e la salvaguardia della
terraferma veneziana, nel territorio provinciale di Venezia e negli altri territori comunali del Bacino
Scolante in laguna individuati dal “Piano direttore 2000””.
4
Nell’ambito della propria attività, il Commissario Delegato, con la collaborazione degli enti
preposti alla gestione delle acque superficiali (Comuni e Consorzi di Bonifica), ha emanato una
serie di Ordinanze che impongono la redazione di relazioni di compatibilità idraulica a tutti gli
interventi edificatori che comportano una impermeabilizzazione superiore a mq. 200; quindi
ponendo un limite maggiormente restrittivo di quella della norma Regionale.
La seguente tabella riassume i contenuti delle Ordinanze del Commissario rendendo immediata, in
funzione delle soglie dimensionali, l’individuazione della necessità o meno di redazione di
Valutazione di Compatibilità Idraulica nonchè del soggetto competente al rilascio del parere.
Ordinanza n. 4
Disposizioni inerenti gli allacciamenti alla rete di fognatura pubblica
V < 1000 mc
__non è richiesta alcuna valutazione idraulica__
Campi di applicazione dell’Ordinanza
(V = volume; S = superficie)
(VCI = Valutazione Compatibilità Idraulica)
1000 <V<2000 mc
necessaria la redazione della VCI, che andrà
trasmessa al Comune senza il parere del
Consorzio_______________________________
V> 2000 mc
necessaria la redazione della VCI con il parere
del Consorzio di Bonifica competente________
S<200 mq
non è richiesta alcuna valutazione idraulica____
200<S<1000 mq
necessaria la redazione della VCI, che andrà
trasmessa al Comune senza il parere del
Consorzio_______________________________
S>1000 mq
necessaria la redazione della VCI con il parere
del Consorzio di Bonifica competente
A seguito delle ordinanze commissariali, risulta necessario rivedere come segue la classificazione
degli interventi indicata nella DGRV 1322/08 e s.m.i. Per ogni classe di intervento viene suggerito
un criterio di dimensionamento da adottare per l’individuazione del volume di invaso da realizzare
al fine di limitare la portata scaricata ai ricettori finali (fognature bianche o miste, corpi idrici
superficiali).
Riferimento
Ordinanze
D.G.R.
1322/06
Classificazione intervento
Soglie dimensionali
Trascurabile impermeabilizzazione potenziale
Modesta impermeabilizzazione
Modesta impermeabilizzazione potenziale
Significativa impermeabilizzazione potenziale
S*<200 m2
200 m2<S*< 1.000 m2
1.000 m2<S < 10.000 m2
10.000 m2<S<100.000 m2
S>100.000 m2 e φ < 0.3
S>100.000 m2 e φ > 0.3
Marcata impermeabilizzazione potenziale
Classe
1
2
3
4
4
5
Criteri
0
1
1
2
2
3
5
Classe 1 – Trascurabile impermeabilizzazione potenziale
E’ sufficiente adottare buoni criteri costruttivi per ridurre le superfici impermeabili, quali
le superfici dei parcheggi, tetti verdi, ecc.
Classe 2 – Modesta impermeabilizzazione
E’ opportuno sovradimensionare la rete rispetto alle sole esigenze di trasporto della
portata di picco realizzando volumi compensativi cui affidare funzioni di laminazione
delle piene, in questi casi è opportuno che le luci di scarico non eccedano le dimensioni
di un diametro di 200 mm.
Casse 3 – Modesta impermeabilizzazione potenziale
Oltre al dimensionamento dei volumi compensativi cui affidare funzioni di laminazione
delle piene è opportuno che le luci di scarico non eccedano le dimensioni di un diametro
di 200 mm e che i tiranti idrici ammessi nell’invaso non eccedano il metro.
Classe 4 – Significativa impermeabilizzazione potenziale
Andranno dimensionati i tiranti idrici ammessi nell’invaso e le luci di scarico in modo da
garantire la conservazione della portata massima defluente dall’area in trasformazione ai
valori precedenti l’impermeabilizzazione.
Classe 5 – Marcata impermeabilizzazione potenziale
E’ richiesta la presentazione di uno studio dettagliato molto approfondito.
Gli interventi appartenenti alla Classe 1, essendo caratterizzati da ridotte dimensioni, non possono
incidere significativamente sul regime delle acque. Per tali interventi, non è necessario realizzare
volumi di invaso compensativi dell’incremento di impermeabilizzazione.
Per gli interventi appartenenti alle Classi 2 e 3 è utilizzabile il criterio di dimensionamento 1 basato
sul metodo semplificato dell’invaso. Con questo metodo il valore Vo del volume specifico di
invaso può essere depurato del valore corrispondente ai piccoli invasi secondo la tabella seguente.
coefficiente di afflusso
velo idrico (m3/ha)
caditoie ecc (m3/ha)
piccoli invasi (m3/ha)
0.10 0.2
25 23
10 13
35 36
0.30
22
15
37
0.4
20
18
38
0.50 0.6
18 17
21 24
39 41
0.70 0.8
15 13
27 30
42 43
0.90
12
32
44
1
10
35
45
Per gli interventi appartenenti alla Classe 4 è utilizzabile il criterio di dimensionamento 2 basato sul
metodo delle piogge.
Per gli interventi appartenenti alla Classe 5 è utilizzabile il criterio di dimensionamento 3 che
prevede uno studio idrologico ed idraulico dedicato e a livello di bacino.
Per i criteri di dimensionamento 1 e 2 e tempi di ritorno di 50 anni, sono disponibili quattro tabelle
ed altrettanti abachi (validi ciascuno per ognuna delle quattro zone in cui è stato diviso il territorio)
che possono essere utilizzati nelle relazioni di valutazione di Compatibilità Idraulica.
6
CONSIDERAZIONI RELATIVE AL COEFFICIENTE DI DEFLUSSO
In funzione delle diverse destinazioni d’uso e grado di impermeabilizzazione, la superficie del lotto
è stata suddivisa in aree omogenee alle quali sono stati attribuiti distinti coefficienti di deflusso in
conformità a quanto indicato nell’allegato “A” alla D.G.R. n. 1841 del 19/06/2007 e della nota del
Commissario Delegato per l’Emergenza prot. 191991 del 09/04/2008 “Primi indirizzi e
raccomandazioni per l’applicazione delle ordinanze 2,3 e 4 del 22/01/2008 in materia di
prevenzione del rischio idraulico”, come appresso indicato.
Coefficiente di deflusso
(Ø)
Tipologia di Superficie
Coperture in lamiera
0,95
Coperture in laterizio o cemento
Pavimentazioni con sottofondo in calcestruzzo
Pavimentazioni in asfalto
Pavimentazioni in cubetti o pietre con fuga non
sigillata su sabbia
Pavimentazioni in grigliato garden
Pavimentazioni in ciottoli su sabbia
Pavimentazioni in ghiaia sciolta
Verde/Giardini
Aree agricole
0,90
0,90
0,85
0,70
0,40
0,40
0,30
0,20
0,10
Si è poi provveduto al calcolo di un coefficiente di deflusso medio ϕm, ottenuto come media pesata
dei coefficienti d’afflusso delle singole superfici:
∑ϕ * S
=
∑S
i
ϕm
i
i
i
i
Superficie
Estensione
[m^2]
Coeff.
deflusso
[%]
[φ]
0%
0,95
346,46
34%
0,90
94,05
9%
0,90
0%
0,85
33%
0,70
0%
0,40
17%
0,40
Pavimentazioni in ghiaia sciolta
0%
0,30
Verde/Giardini
7%
0,20
100%
0,72
Coperture in lamiera
Coperture in laterizio o cemento
Pavimentazioni su sottofondo in cls
Pavimentazioni in asfalto
Pavimentazioni in cubetti o pietre con fuga non sigillata su sabbia
340,25
Pavimentazioni in ciottoli su sabbia
Pavimentazioni in grigliato garden
TOTALE
236,85
1017,61
7
VOLUMI DI LAMINAZIONE
L’intervento in oggetto interessa una superficie compresa fra 1.000 e 10.000 m2 e prevede una
impermeabilizzazione inferiore a 1.000 m2 con un volume di progetto maggiore di 2.000 m3,
di conseguenza rientra nella classe 3 per la quale è applicabile il Criterio di Dimensionamento 1
Ai fini del calcolo dei volumi di invaso si adottano le curve di possibilità pluviometrica a tre
parametri.
Il calcolo viene effettuato assumendo una portata limite in uscita Qumax = 10 l/s×ha come
stabilito dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive
La determinazione dei volumi di invaso viene fatta sia con l’utilizzo degli abachi riportati nelle
“Linee Guida per la Valutazione di Compatibilità Idraulica” sia con l’utilizzo dei fogli di
calcolo messi a disposizione dal Consorzio di Bonifica Dese Sile ora Acque Risorgive che
utilizzano i medesimi parametri.
Verifica dei volumi di invaso con l’impiego delle tabelle allegate alle Linee Guida.
Comune di DOLO
Zona Costiera Lagunare
S = 1017.61 m2
φ = 0.72
Vo = 813,2 m3/ha
Volume dei piccoli invasi = 42.2 m3/ha
V = (813.2 – 42.2) * 1017.61/10000 = 78.5 m3
Verifica dei volumi di invaso con l’impiego dei fogli di calcolo (vedi allegato A).
L’utilizzo del foglio di calcolo INVASO 3P_1_0 beta porta a determinare un volume di invaso
pari a 82.7 m3.
Tale volume deve essere depurato del volume dei piccoli invasi pari a 42.2 m3/ha per
complessivi 1017.61/10000 * 42.2 = 4.29 m3.
Pertanto il volume minimo di invaso richiesto è pari a
82.7 – 4.29 = 78.41 m3
SOLUZIONI DA ADOTTARE PER LA LAMINAZIONE DELLA PORTATA DI PIENA
Coerentemente con quanto disposto dalla D.G.R.V. n. 1322 del 10/05/2006 integrata con la
D.G.R.V. n. 1841 del 19/07/2007 e richiamate dalle Ordinanze del Commissario Delegato per
l’Emergenza concernente gli eccezionali eventi meteorologici del 26/09/2007 che hanno
colpito parte del territorio delle Regione Veneto nn. 2-3-4 del 22/01/2008 e ripresi nella nota
“Primi indirizzi e raccomandazioni per l’applicazione delle ordinanze 2-3-4 del 220/01/2008 in
materia di prevenzione del rischio idraulico” del 09/04/2008, deve essere applicato il principio
dell’invarianza idraulica in modo che il nuovo intervento edilizio non vada ad aumentare la
portata attualmente scaricata nella rete.
A tale scopo si possono mettere in atto accorgimenti atti a limitare la portata scaricata ed
aumentare quanto più possibile la capacità di invaso del sistema come per esempio:
• porre in opera alla fine delle condotte di raccolta dei dispositivi regolatori di portata
costituiti da manufatti con foro di emissione di piccolo diametro posto alla quota di
8
•
•
•
•
scorrimento della condotta, dotato di stramazzo a quota tale da impedire il
funzionamento a pressione dello stesso,
utilizzare pavimentazione di tipo drenante per la realizzazione delle aree a parcheggio,
cortili, viali di accesso,
realizzare le aree destinate a verde ad una quota leggermente inferiore rispetto a quelle
stradali in modo da poterle utilizzare temporaneamente come casse di espansione,
utilizzare condotte di grosso diametro, in ogni caso maggiori di quello necessario per il
semplice smaltimento delle portate di precipitazione, in modo da costituire esse stesse un
volume di invaso,
realizzare volumi di invaso interrati mediante tubazioni od elementi prefabbricati tipo
Drening o similari.
DISPOSITIVI DI REGOLAZIONE DI PORTATA
Per assicurare che l’invaso calcolato svolga effettivamente la propria funzione e garantire una
portata allo scarico limitata al valore prestabilito dal Consorzio di Bonifica pari a 10 l/s×ha, a
monte del punto di recapito finale è prevista la realizzazione di un dispositivo regolatore di portata
in modo da evitare che il bacino possa aggravare il regime idraulico della rete esistente rispetto allo
stato attuale.
In considerazione che il dimensionamento dei volumi è stato effettuato con il metodo dell’Invaso, il
manufatto di regolazione delle portate sarà costituito da un pozzetto intercettato da una paratia
dotata di un foro di fondo del diametro di 20 cm.
La quota dello stramazzo è stata calcolata in modo da evitare che le condotte interrate vadano in
pressione.
REALIZZAZIONE DEI VOLUMI DI INVASO
Le elaborazioni dei dati pluviometrici svolte nei paragrafi precedenti hanno portato a definire i
volumi necessari alla laminazione in misura pari a circa 78.5 m3.
I volumi di laminazione necessari per garantire l’invarianza idraulica saranno ricavati realizzando
invasi interrati al di sotto del fabbricato di progetto. Tali invasi sono suddivisi in più aree delimitate
dalle nervature di fondazione e collegati fra loro con tubazioni in PVC Φ 200 mm in modo da
garantire lo sfruttamento di tutte le superfici disponibili.
Per la loro realizzazione saranno utilizzati elementi componibili in plastica riciclata delle
dimensioni di 71×71 cm con una altezza massima di 55 cm tipo CUPOLEX senza fondo e posati
sulla platea di fondazione.
Ai fini del calcolo della capacità di invaso si assume una altezza utile di 40 cm in considerazione
della presenza degli elementi verticali di appoggio e di un franco superiore.
Le dimensioni dei vari elementi di accumulo e le relative capacità di invaso sono riassunte nella
tabella che segue.
9
CALCOLO VOLUMI DI INVASO
Area
Dimensioni
1
2
3
4
5
6
7
8
Totale Invasi
4.70×6.55
8.47×5.59
5.67×8.35
6.65×2.50
3.70×6.64
5.10×4.92
3.09×6.28
5.67×6.28
Superficie
(m2)
30.79
47.35
47.34
16.63
24.57
25.09
19.41
35.61
246.79 m2
Volume invasabile
(m3)
12.32
18.94
18.94
6.65
9.83
10.04
7.76
14.24
98.72 m3
Il volume disponibile risulta superiore a quello minimo richiesto.
Dolo, 14 ottobre 2013
Ing. Piero Rigo
Allegati:
- foglio di calcolo INVASO 3P_1_0 beta (all. A)
- scheda tecnica CUPOLEX (all. B)
10
Ideato e realizzato da: ing. Martino Cerni
Versione 1.0 beta
METODO DELL' INVASO
Impostare : - Comune
- tempo di ritorno [anni]
- coefficiente d'afflusso
- coefficiente udometrico imposto [l/s,ha]
- esponente a della scala delle portate
PARAMETRI IN INGRESSO
50
Dolo
Coefficiente d'afflusso k
Coefficiente udometrico imposto allo scarico
Esponente a della scala delle portate
0,72
10
1
1.018
Superficie intervento
[-]
[l/s, ha]
[-]
2
[m ]
RISULTATI
Parametri della curva di possibilità pluviometrica
Comune di
Dolo
Zona
COSTIERA E LAGUNARE
Tempo di ritorno [anni]
50
Volume specifico richiesto per l'invarianza
Volume richiesto per l'invarianza
Programma gratuito distribuito dal Consorzio di Bonifica Dese Sile (www.bonificadesesile.net).
Si declina ogni responsabilità per qualsiasi danno, diretto o indiretto, causato dall'utilizzo del programma.
h=
a
b
c
a ⋅t
(t + b )c
39,7 [mm minc-1]
16,4 [min]
0,8 [-]
813 [m3 ha-1]
82,7 [m3]
2/05/2009 rev 0
SCHEDA TECNICA CUPOLEX H 55
Elemento in polipropilene (PP) rigenerato per la realizzazione di vespai aerati. Gli elementi, collegati
gli uni agli altri, compongono una struttura autoportante atta a ricevere il getto di calcestruzzo.
55
46,3
10,6
53,3
10,6
int 71
74,5
interasse 71
74,5
•
•
Consumo: 0,069 m3/m2 (raso a filo sup. cupola)
Passaggio tubazioni: ø max 45 cm
Via Clauzetto n°20 Z.I.P.R. San Vito al Tagliamento 33078 (PN) Italy
Tel. +39 0434 857010 Fax +39 0434 857014 [email protected] www.pontarolo.com
M71aREV.2 del 13/07/2009
Agg. 13/07/2009
Sistema di posa
Disporre gli elementi con la freccia,
stampata sopra ciascun elemento, in
avanti, procedere per file orizzontali
iniziando da sinistra verso destra e
dall’alto verso il basso.
PRIMA FILA
SECONDA FILA
TERZA FILA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Imballaggio
Imballati con cellophane.
Misure pallet
Numero elementi
Quantità al mq
Peso pallet (Kg)
160 x 160 x H 240
200
100
680
N.B. Il peso e l’altezza dei pallet riportati sono da assumersi come valori indicativi.
Prescrizioni all’uso
• Maneggiare con cura usando guanti di protezione. Evitare gli urti;
• Avere particolari avvertenze nel caso di utilizzo con temperature inferiori a 0° C o superiori a 35° C;
• In caso di smaltimento Cupolex è totalmente riciclabile.
Tabella dei carichi a secco per test pedonabilità
Nella tabella che segue sono riportati i carichi sopportati dagli elementi Cupolex al momento della rottura con la posizione
del pressore disposta al centro (sopra il cono) e a lato della cupola. Il valore minimo da rispettare, in base alla circolare n°
617 del 02/02/2009 C 4.1.9.1.3, è di 150 daN.
USO DELLA SRTUTTURA
TEST 1
TEST 2
TEST 3
TEST 4
TEST 5
TEST 6
Tipo di carico
centrato
centrato
centrato
eccentrico
eccentrico
eccentrico
Carico massimo
applicato a rottura (daN)
536,1
511,2
639
284
234,3
156,2
Abbassamento nel punto
di applicazione (mm)
58
38
39
26,5
26
14
Tabella delle portate e dei dimensionamenti frequenti
I valori della tabella riportano il sovraccarico uniformemente distribuito ammissibile e l’armatura in funzione dello spessore
della soletta, nell’ipotesi di terreno con Kw = 0,02 N/mm3, 10 cm di magrone e calcestruzzo della soletta di completamento
di classe C 25/30. Non si considerano:
• carichi concentrati o alternanza di zone cariche e scariche (per la quota di accidentale);
• variazioni di rigidezza del terreno nella zona oggetto dello studio;
• effetti di singolarità geometriche o vincoli applicati.
USO DELLA
SRTUTTURA
SOVRACCARICO
PERMANENTE
(Kg/m2)
SOVRACCARICO
ACCIDENTALE
(Kg/m2)
SPESSORE SOLETTA
(cm)
ARMATURA
METALLICA
Abitazione civile
200
200
4
ø 5/25x25
Uffici
200
300
5
ø 5/20x20
Garages
300
700
5
ø 6/20x20
Industria
300
1200
6
ø 8/20x20
Industria
300
1600
7
ø 8/15x15
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