Relazione idraulica
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Relazione idraulica
Comune di DOLO Provincia di VENEZIA PIANO DI RECUPERO DI INIZIATIVA PRIVATA PER LA REALIZZAZIONE DI UNEDIFICIO RESIDENZIALE VALUTAZIONE DI COMPATIBILITA’ IDRAULICA AI SENSI DELL’ART. 2 DELL’ORDINANZA n. 3 del 22/01/2008 DEL COMMISSARIO DELEGATO RELAZIONE IDRAULICA Committente: NALETTO GIANNI SCOPO La presente relazione si propone l’obiettivo di individuare e analizzare le più significative problematiche che emergono con riferimento allo smaltimento delle acque meteoriche, per effetto di una nuova configurazione del territorio conseguente ad una futura edificazione. Lo scopo finale è quello di pervenire ad una situazione che non produca effetti nelle zone circostanti ed in particolare in quelle situate più a valle, evitando di trasferire ad altri i problemi idraulici che sono legati all’impermeabilizzazione del territorio. Lo studio viene condotto secondo le modalità operative e le indicazioni tecniche di cui all’Allegato “A” della D.G.R.V. n. 1322 del 10/05/2006, integrata dalla D.G.R.V. n. 1841 del 19/06/2007 e della D.G.R.V. n. 2948 del 06/10/2009, così come illustrato nella Circolare del Commissario Delegato per l’emergenza concernente gli eccezionali eventi meteorologici del 26/09/2007 che hanno colpito parte del territorio della regione Veneto (Ordinanza Presidente Consiglio dei Ministri n. 3621 del 18/01/2007 – prot. 191991 del 09/04/2008). Nell’affrontare i vari problemi, si adotteranno le metodologie più classiche in uso nell’idraulica e nelle costruzioni idrauliche, nonché alcune metodologie semplificate in grado comunque di mantenere la validità dei risultati ottenuti. STATO DI FATTO L’area interessata dall’intervento di urbanizzazione è sita nel Comune di Dolo (VE) e fa parte del territorio di competenza del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive. E’ ubicata centralmente rispetto al territorio comunale ed è confinante: - a Nord, a Est e a Sud con aree già edificate, - a Ovest con la Strada Pubblica Via Modigliani. L’area risulta attualmente destinata a pertinenza del fabbricato esistente ed è classificata ai fini urbanistici come Zona di Completamento B/17 e copre una superficie di 1017.61 m2. STATO DI PROGETTO Il progetto prevede la demolizione del fabbricato esistente e la ricostruzione con ampliamento ai sensi della L.R. 14/2009. L’analisi viene condotta sulle opere di progetto a prescindere dal fabbricato esistente. La superficie viene suddivisa in zone omogenee a seconda della destinazione d’uso e del grado di impermeabilizzazione la cui superficie è pari rispettivamente a: - superficie coperta del fabbricato 346.46 m2 - area a verde pubblico con pavimentazione drenante 67.48 m2 - area a parcheggio con pavimentazione drenante 169.37 m2 - area di manovra con pavimentazione in masselli di cls su sabbia 340.25 m2 - marciapiedi con pavimentazione in piastrelle su massetto in cls 94.05 m2 1017.61 m2 2 ANALISI DELLE PRECIPITAZIONI L'assegnazione delle dimensioni alle opere costituenti un sistema di fognatura, condotte e manufatti, richiede preliminarmente la conoscenza delle portate che affluiscono alla rete stessa dalle superficie scolanti. La determinazione delle portate raccolte dal sistema avviene a partire dalla conoscenza delle precipitazioni mediante modelli matematici che simulano la trasformazione della pioggia al suolo. Si deve pertanto in ultima analisi definire a quale precipitazione di progetto fare riferimento. L'evento di riferimento, da selezionare tra i possibili, si deve caratterizzare per un ragionevole valore della sua frequenza probabile: 10 volte, per esempio, in 100 anni. In questo caso, dunque, l'evento può in media essere eguagliato o superato ogni 100/10 = 10 anni. Secondo quanto indicato nelle “Linee guida per la Valutazione di Compatibilità Idraulica” redatta dal Commissario Delegato si dimensionano le opere del sistema per eventi con Tr = 50 anni. Lo studio “Analisi regionalizzata delle precipitazioni per l’individuazione di curve di possibilità pluviometrica di riferimento” fornisce i parametri delle curve di possibilità pluviometriche individuate in seguito ad una analisi regionalizzata dei dati di pioggia registrati da 27 stazioni ARPAV, opportunamente selezionate per dare copertura al territorio di interesse. Le curve di possibilità pluviometrica proposte sono espresse sia con la formula italiana a due parametri (a, n) h = atn dove • t = durata della precipitazione; • a, n = parametri della curva forniti dalla elaborazione statistica in dipendenza della zona territoriale di riferimento e del tempo di ritorno assunto. che con la formula più generale a tre parametri (a,b,c,) h = ____a______ t (t +b)c dove • • t = durata della precipitazione a,b,c = parametri della curva forniti dalla elaborazione statistica in dipendenza della zona territoriale di riferimento e del tempo di ritorno assunto. Le curve a tre parametri consentono una migliore interpolazione dei dati per tutte e 10 le durate considerate (5’, 10’, 15’ 30’, 45’, 1h, 3h, 6h, 12h, 24h,). L’area territoriale interessata dalle Ordinanze è stata suddivisa secondo quattro zone omogenee principali e precisamente: • Zona Sud Occidentale, • Zona Costiera e Lagunare, • Zona interna Nord-Occidentale, • Zona Nord-Orientale. 3 DISPOSIZIONI PER LA VALUTAZIONE DI COMPATIBILITA’ IDRAULICA Con deliberazione n. 3637 del 13/12/2002, la Giunta Regionale forniva gli indirizzi operativi e le linee guida per la Verifica della Compatibilità Idraulica delle previsioni urbanistiche con la realtà idrografica e le caratteristiche idrologiche ed ambientali del territorio. Con l’entrata in vigore della L.R. 23/04/2004 n. 11 e della successiva Dgr 1841/07, nuova disciplina Regionale per il governo del Territorio, si è modificato sensibilmente l’approccio per la pianificazione urbanistica, tanto da evidenziare la necessità di adeguare la “Valutazione di Compatibilità Idraulica” alle nuove procedure. In tale prospettiva, con delibera n. 1322 del 10/05/2006 e s.m.i., la Giunta Regionale del Veneto, forniva le nuove indicazioni per la formazione degli strumenti urbanistici. L’Allegato A della suindicata delibera, fornisce “Modalità operative e indicazioni tecniche” delle nuove valutazioni di compatibilità idraulica per la redazione degli strumenti urbanistici. In particolare l’allegato introduce la seguente classificazione dimensionale degli interventi urbanistici in base alla quale scegliere il tipo di indagine idraulica da svolgere e le tipologie dei dispositivi da adottare (la superficie di riferimento è quella per la quale è prevista la modificazione di uso del suolo): Classe di intervento Trascurabile impermeabilizzazione potenziale Modesta impermeabilizzazione potenziale Significativa impermeabilizzazione potenziale Marcata impermeabilizzazione potenziale Definizione Intervento su superfici di estensione inferiore a 0.1 ha Intervento su superfici comprese fra 0.1 e 1 ha Intervento su superfici comprese fra 1 e 10 ha;interventi su superfici di estensione oltre 10 ha con imp<0.3 Intervento su superfici superiori a 10 ha con imp>0.3 In seguito all’evento alluvionale del settembre 2007, con O.P.C.M. n. 3621 del 18/10/2007 avente per oggetto “Interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare i danni conseguenti gli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito parte del territorio della Regione Veneto nel giorno 26 settembre 2007” è stato nominato il Commissario Delegato che ha il compito di provvedere “alla pianificazione di azioni ed interventi di mitigazione del rischio conseguente all’inadeguatezza dei sistemi preposti all’allontanamento e allo scolo delle acque superficiali in eccesso, al fine della riduzione definitiva degli effetti dei fenomeni alluvionali ed in coerenza con gli altri progetti di regimazione delle acque, predisposti per la tutela e la salvaguardia della terraferma veneziana, nel territorio provinciale di Venezia e negli altri territori comunali del Bacino Scolante in laguna individuati dal “Piano direttore 2000””. 4 Nell’ambito della propria attività, il Commissario Delegato, con la collaborazione degli enti preposti alla gestione delle acque superficiali (Comuni e Consorzi di Bonifica), ha emanato una serie di Ordinanze che impongono la redazione di relazioni di compatibilità idraulica a tutti gli interventi edificatori che comportano una impermeabilizzazione superiore a mq. 200; quindi ponendo un limite maggiormente restrittivo di quella della norma Regionale. La seguente tabella riassume i contenuti delle Ordinanze del Commissario rendendo immediata, in funzione delle soglie dimensionali, l’individuazione della necessità o meno di redazione di Valutazione di Compatibilità Idraulica nonchè del soggetto competente al rilascio del parere. Ordinanza n. 4 Disposizioni inerenti gli allacciamenti alla rete di fognatura pubblica V < 1000 mc __non è richiesta alcuna valutazione idraulica__ Campi di applicazione dell’Ordinanza (V = volume; S = superficie) (VCI = Valutazione Compatibilità Idraulica) 1000 <V<2000 mc necessaria la redazione della VCI, che andrà trasmessa al Comune senza il parere del Consorzio_______________________________ V> 2000 mc necessaria la redazione della VCI con il parere del Consorzio di Bonifica competente________ S<200 mq non è richiesta alcuna valutazione idraulica____ 200<S<1000 mq necessaria la redazione della VCI, che andrà trasmessa al Comune senza il parere del Consorzio_______________________________ S>1000 mq necessaria la redazione della VCI con il parere del Consorzio di Bonifica competente A seguito delle ordinanze commissariali, risulta necessario rivedere come segue la classificazione degli interventi indicata nella DGRV 1322/08 e s.m.i. Per ogni classe di intervento viene suggerito un criterio di dimensionamento da adottare per l’individuazione del volume di invaso da realizzare al fine di limitare la portata scaricata ai ricettori finali (fognature bianche o miste, corpi idrici superficiali). Riferimento Ordinanze D.G.R. 1322/06 Classificazione intervento Soglie dimensionali Trascurabile impermeabilizzazione potenziale Modesta impermeabilizzazione Modesta impermeabilizzazione potenziale Significativa impermeabilizzazione potenziale S*<200 m2 200 m2<S*< 1.000 m2 1.000 m2<S < 10.000 m2 10.000 m2<S<100.000 m2 S>100.000 m2 e φ < 0.3 S>100.000 m2 e φ > 0.3 Marcata impermeabilizzazione potenziale Classe 1 2 3 4 4 5 Criteri 0 1 1 2 2 3 5 Classe 1 – Trascurabile impermeabilizzazione potenziale E’ sufficiente adottare buoni criteri costruttivi per ridurre le superfici impermeabili, quali le superfici dei parcheggi, tetti verdi, ecc. Classe 2 – Modesta impermeabilizzazione E’ opportuno sovradimensionare la rete rispetto alle sole esigenze di trasporto della portata di picco realizzando volumi compensativi cui affidare funzioni di laminazione delle piene, in questi casi è opportuno che le luci di scarico non eccedano le dimensioni di un diametro di 200 mm. Casse 3 – Modesta impermeabilizzazione potenziale Oltre al dimensionamento dei volumi compensativi cui affidare funzioni di laminazione delle piene è opportuno che le luci di scarico non eccedano le dimensioni di un diametro di 200 mm e che i tiranti idrici ammessi nell’invaso non eccedano il metro. Classe 4 – Significativa impermeabilizzazione potenziale Andranno dimensionati i tiranti idrici ammessi nell’invaso e le luci di scarico in modo da garantire la conservazione della portata massima defluente dall’area in trasformazione ai valori precedenti l’impermeabilizzazione. Classe 5 – Marcata impermeabilizzazione potenziale E’ richiesta la presentazione di uno studio dettagliato molto approfondito. Gli interventi appartenenti alla Classe 1, essendo caratterizzati da ridotte dimensioni, non possono incidere significativamente sul regime delle acque. Per tali interventi, non è necessario realizzare volumi di invaso compensativi dell’incremento di impermeabilizzazione. Per gli interventi appartenenti alle Classi 2 e 3 è utilizzabile il criterio di dimensionamento 1 basato sul metodo semplificato dell’invaso. Con questo metodo il valore Vo del volume specifico di invaso può essere depurato del valore corrispondente ai piccoli invasi secondo la tabella seguente. coefficiente di afflusso velo idrico (m3/ha) caditoie ecc (m3/ha) piccoli invasi (m3/ha) 0.10 0.2 25 23 10 13 35 36 0.30 22 15 37 0.4 20 18 38 0.50 0.6 18 17 21 24 39 41 0.70 0.8 15 13 27 30 42 43 0.90 12 32 44 1 10 35 45 Per gli interventi appartenenti alla Classe 4 è utilizzabile il criterio di dimensionamento 2 basato sul metodo delle piogge. Per gli interventi appartenenti alla Classe 5 è utilizzabile il criterio di dimensionamento 3 che prevede uno studio idrologico ed idraulico dedicato e a livello di bacino. Per i criteri di dimensionamento 1 e 2 e tempi di ritorno di 50 anni, sono disponibili quattro tabelle ed altrettanti abachi (validi ciascuno per ognuna delle quattro zone in cui è stato diviso il territorio) che possono essere utilizzati nelle relazioni di valutazione di Compatibilità Idraulica. 6 CONSIDERAZIONI RELATIVE AL COEFFICIENTE DI DEFLUSSO In funzione delle diverse destinazioni d’uso e grado di impermeabilizzazione, la superficie del lotto è stata suddivisa in aree omogenee alle quali sono stati attribuiti distinti coefficienti di deflusso in conformità a quanto indicato nell’allegato “A” alla D.G.R. n. 1841 del 19/06/2007 e della nota del Commissario Delegato per l’Emergenza prot. 191991 del 09/04/2008 “Primi indirizzi e raccomandazioni per l’applicazione delle ordinanze 2,3 e 4 del 22/01/2008 in materia di prevenzione del rischio idraulico”, come appresso indicato. Coefficiente di deflusso (Ø) Tipologia di Superficie Coperture in lamiera 0,95 Coperture in laterizio o cemento Pavimentazioni con sottofondo in calcestruzzo Pavimentazioni in asfalto Pavimentazioni in cubetti o pietre con fuga non sigillata su sabbia Pavimentazioni in grigliato garden Pavimentazioni in ciottoli su sabbia Pavimentazioni in ghiaia sciolta Verde/Giardini Aree agricole 0,90 0,90 0,85 0,70 0,40 0,40 0,30 0,20 0,10 Si è poi provveduto al calcolo di un coefficiente di deflusso medio ϕm, ottenuto come media pesata dei coefficienti d’afflusso delle singole superfici: ∑ϕ * S = ∑S i ϕm i i i i Superficie Estensione [m^2] Coeff. deflusso [%] [φ] 0% 0,95 346,46 34% 0,90 94,05 9% 0,90 0% 0,85 33% 0,70 0% 0,40 17% 0,40 Pavimentazioni in ghiaia sciolta 0% 0,30 Verde/Giardini 7% 0,20 100% 0,72 Coperture in lamiera Coperture in laterizio o cemento Pavimentazioni su sottofondo in cls Pavimentazioni in asfalto Pavimentazioni in cubetti o pietre con fuga non sigillata su sabbia 340,25 Pavimentazioni in ciottoli su sabbia Pavimentazioni in grigliato garden TOTALE 236,85 1017,61 7 VOLUMI DI LAMINAZIONE L’intervento in oggetto interessa una superficie compresa fra 1.000 e 10.000 m2 e prevede una impermeabilizzazione inferiore a 1.000 m2 con un volume di progetto maggiore di 2.000 m3, di conseguenza rientra nella classe 3 per la quale è applicabile il Criterio di Dimensionamento 1 Ai fini del calcolo dei volumi di invaso si adottano le curve di possibilità pluviometrica a tre parametri. Il calcolo viene effettuato assumendo una portata limite in uscita Qumax = 10 l/s×ha come stabilito dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive La determinazione dei volumi di invaso viene fatta sia con l’utilizzo degli abachi riportati nelle “Linee Guida per la Valutazione di Compatibilità Idraulica” sia con l’utilizzo dei fogli di calcolo messi a disposizione dal Consorzio di Bonifica Dese Sile ora Acque Risorgive che utilizzano i medesimi parametri. Verifica dei volumi di invaso con l’impiego delle tabelle allegate alle Linee Guida. Comune di DOLO Zona Costiera Lagunare S = 1017.61 m2 φ = 0.72 Vo = 813,2 m3/ha Volume dei piccoli invasi = 42.2 m3/ha V = (813.2 – 42.2) * 1017.61/10000 = 78.5 m3 Verifica dei volumi di invaso con l’impiego dei fogli di calcolo (vedi allegato A). L’utilizzo del foglio di calcolo INVASO 3P_1_0 beta porta a determinare un volume di invaso pari a 82.7 m3. Tale volume deve essere depurato del volume dei piccoli invasi pari a 42.2 m3/ha per complessivi 1017.61/10000 * 42.2 = 4.29 m3. Pertanto il volume minimo di invaso richiesto è pari a 82.7 – 4.29 = 78.41 m3 SOLUZIONI DA ADOTTARE PER LA LAMINAZIONE DELLA PORTATA DI PIENA Coerentemente con quanto disposto dalla D.G.R.V. n. 1322 del 10/05/2006 integrata con la D.G.R.V. n. 1841 del 19/07/2007 e richiamate dalle Ordinanze del Commissario Delegato per l’Emergenza concernente gli eccezionali eventi meteorologici del 26/09/2007 che hanno colpito parte del territorio delle Regione Veneto nn. 2-3-4 del 22/01/2008 e ripresi nella nota “Primi indirizzi e raccomandazioni per l’applicazione delle ordinanze 2-3-4 del 220/01/2008 in materia di prevenzione del rischio idraulico” del 09/04/2008, deve essere applicato il principio dell’invarianza idraulica in modo che il nuovo intervento edilizio non vada ad aumentare la portata attualmente scaricata nella rete. A tale scopo si possono mettere in atto accorgimenti atti a limitare la portata scaricata ed aumentare quanto più possibile la capacità di invaso del sistema come per esempio: • porre in opera alla fine delle condotte di raccolta dei dispositivi regolatori di portata costituiti da manufatti con foro di emissione di piccolo diametro posto alla quota di 8 • • • • scorrimento della condotta, dotato di stramazzo a quota tale da impedire il funzionamento a pressione dello stesso, utilizzare pavimentazione di tipo drenante per la realizzazione delle aree a parcheggio, cortili, viali di accesso, realizzare le aree destinate a verde ad una quota leggermente inferiore rispetto a quelle stradali in modo da poterle utilizzare temporaneamente come casse di espansione, utilizzare condotte di grosso diametro, in ogni caso maggiori di quello necessario per il semplice smaltimento delle portate di precipitazione, in modo da costituire esse stesse un volume di invaso, realizzare volumi di invaso interrati mediante tubazioni od elementi prefabbricati tipo Drening o similari. DISPOSITIVI DI REGOLAZIONE DI PORTATA Per assicurare che l’invaso calcolato svolga effettivamente la propria funzione e garantire una portata allo scarico limitata al valore prestabilito dal Consorzio di Bonifica pari a 10 l/s×ha, a monte del punto di recapito finale è prevista la realizzazione di un dispositivo regolatore di portata in modo da evitare che il bacino possa aggravare il regime idraulico della rete esistente rispetto allo stato attuale. In considerazione che il dimensionamento dei volumi è stato effettuato con il metodo dell’Invaso, il manufatto di regolazione delle portate sarà costituito da un pozzetto intercettato da una paratia dotata di un foro di fondo del diametro di 20 cm. La quota dello stramazzo è stata calcolata in modo da evitare che le condotte interrate vadano in pressione. REALIZZAZIONE DEI VOLUMI DI INVASO Le elaborazioni dei dati pluviometrici svolte nei paragrafi precedenti hanno portato a definire i volumi necessari alla laminazione in misura pari a circa 78.5 m3. I volumi di laminazione necessari per garantire l’invarianza idraulica saranno ricavati realizzando invasi interrati al di sotto del fabbricato di progetto. Tali invasi sono suddivisi in più aree delimitate dalle nervature di fondazione e collegati fra loro con tubazioni in PVC Φ 200 mm in modo da garantire lo sfruttamento di tutte le superfici disponibili. Per la loro realizzazione saranno utilizzati elementi componibili in plastica riciclata delle dimensioni di 71×71 cm con una altezza massima di 55 cm tipo CUPOLEX senza fondo e posati sulla platea di fondazione. Ai fini del calcolo della capacità di invaso si assume una altezza utile di 40 cm in considerazione della presenza degli elementi verticali di appoggio e di un franco superiore. Le dimensioni dei vari elementi di accumulo e le relative capacità di invaso sono riassunte nella tabella che segue. 9 CALCOLO VOLUMI DI INVASO Area Dimensioni 1 2 3 4 5 6 7 8 Totale Invasi 4.70×6.55 8.47×5.59 5.67×8.35 6.65×2.50 3.70×6.64 5.10×4.92 3.09×6.28 5.67×6.28 Superficie (m2) 30.79 47.35 47.34 16.63 24.57 25.09 19.41 35.61 246.79 m2 Volume invasabile (m3) 12.32 18.94 18.94 6.65 9.83 10.04 7.76 14.24 98.72 m3 Il volume disponibile risulta superiore a quello minimo richiesto. Dolo, 14 ottobre 2013 Ing. Piero Rigo Allegati: - foglio di calcolo INVASO 3P_1_0 beta (all. A) - scheda tecnica CUPOLEX (all. B) 10 Ideato e realizzato da: ing. Martino Cerni Versione 1.0 beta METODO DELL' INVASO Impostare : - Comune - tempo di ritorno [anni] - coefficiente d'afflusso - coefficiente udometrico imposto [l/s,ha] - esponente a della scala delle portate PARAMETRI IN INGRESSO 50 Dolo Coefficiente d'afflusso k Coefficiente udometrico imposto allo scarico Esponente a della scala delle portate 0,72 10 1 1.018 Superficie intervento [-] [l/s, ha] [-] 2 [m ] RISULTATI Parametri della curva di possibilità pluviometrica Comune di Dolo Zona COSTIERA E LAGUNARE Tempo di ritorno [anni] 50 Volume specifico richiesto per l'invarianza Volume richiesto per l'invarianza Programma gratuito distribuito dal Consorzio di Bonifica Dese Sile (www.bonificadesesile.net). Si declina ogni responsabilità per qualsiasi danno, diretto o indiretto, causato dall'utilizzo del programma. h= a b c a ⋅t (t + b )c 39,7 [mm minc-1] 16,4 [min] 0,8 [-] 813 [m3 ha-1] 82,7 [m3] 2/05/2009 rev 0 SCHEDA TECNICA CUPOLEX H 55 Elemento in polipropilene (PP) rigenerato per la realizzazione di vespai aerati. Gli elementi, collegati gli uni agli altri, compongono una struttura autoportante atta a ricevere il getto di calcestruzzo. 55 46,3 10,6 53,3 10,6 int 71 74,5 interasse 71 74,5 • • Consumo: 0,069 m3/m2 (raso a filo sup. cupola) Passaggio tubazioni: ø max 45 cm Via Clauzetto n°20 Z.I.P.R. San Vito al Tagliamento 33078 (PN) Italy Tel. +39 0434 857010 Fax +39 0434 857014 [email protected] www.pontarolo.com M71aREV.2 del 13/07/2009 Agg. 13/07/2009 Sistema di posa Disporre gli elementi con la freccia, stampata sopra ciascun elemento, in avanti, procedere per file orizzontali iniziando da sinistra verso destra e dall’alto verso il basso. PRIMA FILA SECONDA FILA TERZA FILA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Imballaggio Imballati con cellophane. Misure pallet Numero elementi Quantità al mq Peso pallet (Kg) 160 x 160 x H 240 200 100 680 N.B. Il peso e l’altezza dei pallet riportati sono da assumersi come valori indicativi. Prescrizioni all’uso • Maneggiare con cura usando guanti di protezione. Evitare gli urti; • Avere particolari avvertenze nel caso di utilizzo con temperature inferiori a 0° C o superiori a 35° C; • In caso di smaltimento Cupolex è totalmente riciclabile. Tabella dei carichi a secco per test pedonabilità Nella tabella che segue sono riportati i carichi sopportati dagli elementi Cupolex al momento della rottura con la posizione del pressore disposta al centro (sopra il cono) e a lato della cupola. Il valore minimo da rispettare, in base alla circolare n° 617 del 02/02/2009 C 4.1.9.1.3, è di 150 daN. USO DELLA SRTUTTURA TEST 1 TEST 2 TEST 3 TEST 4 TEST 5 TEST 6 Tipo di carico centrato centrato centrato eccentrico eccentrico eccentrico Carico massimo applicato a rottura (daN) 536,1 511,2 639 284 234,3 156,2 Abbassamento nel punto di applicazione (mm) 58 38 39 26,5 26 14 Tabella delle portate e dei dimensionamenti frequenti I valori della tabella riportano il sovraccarico uniformemente distribuito ammissibile e l’armatura in funzione dello spessore della soletta, nell’ipotesi di terreno con Kw = 0,02 N/mm3, 10 cm di magrone e calcestruzzo della soletta di completamento di classe C 25/30. Non si considerano: • carichi concentrati o alternanza di zone cariche e scariche (per la quota di accidentale); • variazioni di rigidezza del terreno nella zona oggetto dello studio; • effetti di singolarità geometriche o vincoli applicati. USO DELLA SRTUTTURA SOVRACCARICO PERMANENTE (Kg/m2) SOVRACCARICO ACCIDENTALE (Kg/m2) SPESSORE SOLETTA (cm) ARMATURA METALLICA Abitazione civile 200 200 4 ø 5/25x25 Uffici 200 300 5 ø 5/20x20 Garages 300 700 5 ø 6/20x20 Industria 300 1200 6 ø 8/20x20 Industria 300 1600 7 ø 8/15x15 La Pontarolo Engineering S.p.a. non si assume responsabilità per eventuali errori nel contenuto di questo documento e si riserva di apportare in qualsiasi momento e senza preavviso eventuali modifiche