Tutti a casa - Athenaeum NAE
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Tutti a casa - Athenaeum NAE
PROGETTO www.athenaeumnae.com QUALE EUROPA PER I GIOVANI? NUMERO 14 TUTTI A CASA Guida alla visione SCHEDA TECNICA Commedia/Drammatico Luigi Comencini GENERE REGIA INTERPRETI PRINCIPALI DURATA AMBIENTAZIONE ANNO Alberto Sordi Eduardo De Filippo Serge Reggiani 120' Italia / Francia 1960 SPUNTI PER L’ANALISI DI TEMI ANCORA ATTUALI La trama L'8 settembre del 1943, dopo l'armistizio, l'esercito italiano si perde nella confusione generale. I punti di riferimento delle truppe svaniscono e i soldati iniziano a tornare a casa. Alberto Innocenzi, sottotenente di complemento, puntiglioso e molto attento ai propri doveri, tenta di tenere uniti i suoi soldati e cerca di trovare un Comando al quale presentarsi. La situazione, però, è talmente confusa che Alberto stesso insieme al sergente Fornaciari, che non vede l'ora di rientrare a casa, e al geniere Ceccarelli, diretto con una licenza a sud, si arrende alla fuga. Dismessa la divisa, con abiti civili, trova rifugio nella casa di Fornaciari, la cui famiglia verrà sterminata per aver dato asilo ad un americano. Di lì a poco, assiste alla fuga dei partigiani sulle montagne e alla cattura di una giovane donna ebrea da parte di un gruppo di tedeschi. Ma ormai Innocenzi, come tutti del resto, pensa solo a salvarsi e a tornare a casa. Attraversa l'Italia con Ceccarelli ed arriva nel Lazio, dove suo padre lo aspetta per farlo arruolare nell'Esercito della Repubblica Sociale Italiana. Innocenzi si rifiuta e va verso sud, sempre seguito da Ceccarelli. I due, entrati a far parte del Todt, rimangono coinvolti a Napoli nello scoppio dell'insurrezione. Ceccarelli, sopravvissuto a tutte le avventure, sta per giungere a casa quando viene ucciso dai tedeschi. Innocenzi, preso dall'ira e dalla disperazione, si ribella e inizia a sparare con una mitragliatrice contro i tedeschi. PENSANDOCI SU... Spunti per la riflessione critica Il percorso di cambiamento interiore del sottotenente Alberto Innocenzi (Alberto Sordi) è una delle chiavi di lettura più rilevanti del film. Inizialmente la sua vita è allineata, sottomessa alle regole militari e piegata, non senza forzature, alla condotta borghese - militare. Progressivamente, tra momenti di confusione, di errori e dopo aver visto e provato molte sofferenze, sceglie con convinzione di partecipare alla Liberazione. In che momento il sottotenente comprende che non esiste più un esercito italiano e cosa significa per lui? Quali sono stati i suoi sentimenti e quali quelli della propria truppa? Perché il protagonista rifiuta di darsi alla macchia? Lungo la strada per Roma il protagonista ha l'occasione di trovare un passaggio in auto e di tornare a casa molto rapidamente. Ritieni che abbandonare i propri soldati/compagni di viaggio sia stato giusto? Se capitasse a te di avere la fortuna di salvarti, non penseresti prima a te stesso? In che maniera l'incontro con l'americano rifugiato è importante per la crescita personale del protagonista? Perché inizialmente sono reciprocamente scontrosi? Come evolve il loro rapporto? Quando finalmente a casa, il protagonista realizza cosa lo avrebbe aspettato l'indomani. Che cosa lo motiva a scappare? Secondo te, il suo "eroismo" da cosa è dettato veramente? Cosa ha significato per lui la morte del suo amico/compagno di viaggio? Quali elementi lo conducono alla convinzione che deve nuovamente tornare a imbracciare le armi? Osservando il protagonista alla conclusione del film e ripensando a come era all'inizio, quali cambiamenti nella sua personalità si possono maggiormente notare? Quali aspirazioni e valori si nascondono dietro le sue scelte all'inizio del film e quali alla fine? Tracciane un profilo caratteriale relativo all’inizio del film e uno relativo alla fine del film: quali cambiamenti comportamentali e culturali sono più rilevanti? Cosa significa in Italia la Liberazione dal nazi-fascismo? A fare da sfondo al film, come meta finale dei protagonisti, c'è Napoli, che fu tra i più importanti centri culturali europei e capitale di uno dei più grandi regni del continente prima dell'Unità d'Italia. Ora, come nell'Italia post-unitaria, Napoli è ridotta a mero oggetto turistico fatto di tarantelle, pizza, calcio e condito da ogni tipo di eccessi, che vanno dalla delinquenza fino all'impossibilità del cittadino di vivere in una città normale visto che vive assediata dalla camorra e dalla mancanza di infrastrutture che le permettano di far vivere normalmente i suoi abitanti. Non a caso Napoli è citata nel film come esempio di riscatto e sacrificio contro la dittatura nazi fascista. Sono proprio gli scugnizzi, vittime più di ogni altro di soprusi, a dare il via alla ribellione contro la dittatura, in favore della libertà. Quale potrebbe essere ora la leva, la molla per i giovani napoletani affinché si riscattino e si liberino dall'abbraccio mortale e senza speranza della camorra e della merce che essa diffonde, ovvero la droga? Quale senso civico e morale potrà smuovere i giovani partenopei, e far dire loro no al sistema dittatoriale camorristico, come dissero no al sistema dittatoriale nazi fascista gli scugnizzi e i loro concittadini? D'altronde anche Alberto Sordi nel finale del film , come presa di coscienza prende il mitra in difesa del diritto e spara. Quale diritto sta difendendo? e adesso quale diritto bisogna difendere? quali sono le nuove dittature da cui dobbiamo liberarci rimanendo nella legalità e nella costituzione?