11 maggio 2012 - Comune di Podenzano

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11 maggio 2012 - Comune di Podenzano
Programma
¡Oh, guitarra! corazón malherido...
Quattro secoli di musica spagnola:
Melodie arabo-andaluse, andaluse, sefardite (sec. XIII – XV)
(Oud)
COMUNE DI PODENZANO
Assessorato alla Cultura
Anonimi:
“Consoladme”
“El Alba”
“Lamma bada yatasanna”
“Las Morillas de Jaen”
“ Propiñan el Melyor”
“Adio querido”
“El siglo de oro” – il Cinquecento
(Vihuela de mano)
Anonimo (improvvisazione):
“El alba”
Luys Milán (ca.1500 – ca.1561) Fantasía de consonancias y redobles
Diego Pisador (ca 1509 - ca 1557) Et Spiritus Sanctus de la misma missa
Crucifixus
(Da Josquin Desprez, Missa Ave Maris Stella)
Luys Milán Fantasía
Miguel de Fuenllana (ca 1500 - 1579) Si amores me han de matar, duo de Flecha
(da Mateo Flecha)
Juan del Encina (1468 - ca 1529) ¡Triste España, sin ventura...!
Luys Milán Pavana IV
Pavana V
Pavana VI
Anonimo (Cancionero de Palacio, sec XIV) "Pase el agoa, ma Julieta Dama"
Il Barocco
(Chitarra “a la spagnuola”)
Improvvisazioni su temi e sequenze di accordi tratti dal Libro tercero de musica de cifras
sobre la guitarra española di Gaspar Sanz (1640 - 1710):
Pasacalles, Villanos, Españoleta, Lantururu, La Esfachata de Napoles
Capricho Arpeado sobre La Marinilla (anonimo), La Tarantela
Santiago de Murcia (ca. 1685 – ca.1732) Las Penas
Da Gaspar Sanz: Pasacalles
Canarios
LE CORDE DELL’ANIMA,
PRIMAVERA MUSICALE
A PODENZANO
Direttore artistico
Maestro Nicola Cattaneo
VENERDI’ 11 MAGGIO 2012
CHIESA DI PODENZANO – ORE 21:00
“¡Oh, guitarra! corazón malherido...”
Quattro secoli di musica spagnola
Ugo Nastrucci – Oud, vihuela de mano, chitarra
“a la spagnuola”
Ugo Nastrucci, milanese, ha
studiato composizione con Irlando
Danieli e Giacomo Manzoni presso
il Conservatorio "Verdi" di Milano,
conseguendone
il
diploma.
Contemporaneamente ha studiato
chitarra classica con Massimo
Lonardi, dedicandosi in seguito agli
strumenti antichi a corde pizzicate:
ha frequentato il corso di liuto
tenuto da Paolo Cherici presso il
Conservatorio di Milano, perfezionandosi ai seminari di Hopkinson Smith.
Come liutista e tiorbista ha al suo attivo una intensa attività solistica e collaborazioni con
varie formazioni di musica antica fra cui "Il Conserto Vago", "Lo Scrigno d’Orfeo",
"Europa Galante", "Ensemble Arte-Musica", la "Capella Leopoldina" di Graz,
l’”Alessandro Stradella Consort", l’Ensemble “Zefiro”, “I Barocchisti” l’"Accademia del
Ricercare" il “Walliser Vokalensemble” di Brig; ha partecipato a numerose registrazioni
discografiche, radiofoniche e televisive (RAI, ZDF, ORF, Radio France), ha tenuto concerti
presso importanti sedi italiane ed in Francia, Svizzera, Austria, Germania, Olanda, Belgio,
Repubblica Ceca, Spagna, Croazia, Stati Uniti, Polonia, Regno Unito. È autore delle
musiche di scena di vari lavori teatrali e di composizioni orchestrali, corali e cameristiche.
Insegna Armonia e materie affini presso l’Istituto di Alta Formazione Musicale " Franco
Vittadini" di Pavia, di cui è stato direttore dal 1996 al 2000.
Presentazione:
Il programma presenta quattro secoli di storia di musica spagnola, vista dalla particolare
angolazione degli strumenti a corde pizzicate: nella Spagna dei Mori, antecedente al
1492, anno della definitiva Reconquista da parte dei Re cattolici si suonava, come oggi
ancora si suona nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dai Paesi Arabi alla Grecia e
alla Turchia, l’oud il liuto arabo, da considerarsi con certezza il diretto precursore del
liuto rinascimentale che tanta fortuna ebbe in Europa. Quasi sicuramente una via di
penetrazione degli strumenti affini al liuto fu proprio la Spagna dominata dagli Arabi.
Le melodie arabo-andaluse sono una specie di “ponte” intellettuale che lega Oriente
e Occidente, in alcuni casi si scorgono già alcuni caratteri peculiari della musica
spagnola che arrivano fino a giorni nostri: le velocissime falsetas, “tirate”
improvvisate che si trovano anche nel moderno stile flamenco, le melodie lente e
maestose, la malinconia soffusa legata agli eventi della vita: l’assenza dell’amata, lo
stupore al cospetto dell’alba, la meditazione sulla brevità del vivere..
Curioso destino quello del liuto in Spagna: giunto coi Mori, venne nel Cinquecento
trasformato in vihuela: un liuto a fondo piatto, creato “artificialmente” per far
dimenticare le forme arabe, panciute e sensuali dell’oud, un liuto “latino”, come
latino sarebbe l’etimo: citola – vigula – vihuela. La musica per vihuela è un caso
pressoché unico nella storia della musica: uno strumento “ideale” per il quale hanno
scritto solo sette Autori, un repertorio limitatissimo contenente pagine fra le più alte
che siano mai state scritte per questo genere di strumenti. Brani la cui aulica maestà
riflette lo splendore dello Stato che a partire dallo stesso 1492 conquistò, nel
cosiddetto Siglo de oro, il secolo dell’oro, l’impero, comprendente le conquiste
americane, dove “non tramontava mai il sole”. Abbiamo inoltre inserito alcune
trascrizioni originali di musica vocale (di devozione mariana, dalla Missa Ave Maris
Stella di Josquin Desprez) e un paio di nostri adattamenti di Villancicos, più popolari.
La seconda parte del nostro programma è totalmente dedicata alla chitarra, qui nella
sua versione “barocca”, a cinque corde doppie, strumento derivato probabilmente
da una contaminazione fra la cortese vihuela e la più popolare guitarra, all’epoca
fornita di quattro corde doppie. La chitarra mantiene nella sua letteratura questa
duplice natura, colta e popolare: la sua tecnica, inizialmente (siamo agli albori del
Seicento) costituita solo dalle botte, in spagnolo rasgueado, strappate di accordi su
ben noti “giri” accordali in voga all’epoca (i Villanos, lo Spagnoletto, il Canario…),
andò incontro nell’arco del Seicento ad una evoluzione che la fece assomigliare in
raffinatezza ed eleganza alla tecnica del liuto, che la chitarra tende a scalzare nella
popolarità e diffusione. Presentiamo qui due fra i maggiori Autori dell’ultima
stagione Barocca: Gaspar Sanz e Santiago de Murcia, in cui vive, accanto alla sfrenata
vitalità delle danze di origine popolare, l’antica maestosa malinconia. Chitarra, cuore
trafitto da cento spade, scriveva l’immortale Garcia Lorca.
Segue Programma