dm stith - Promorama

Transcript

dm stith - Promorama
:::PROMORAMA:::PRIORITÀ:::
Label
Format
Release Date
Asthmatic Kitty
cd
marzo 2009
Artist
Title
Distribuzione
DM STITH
Heavy Ghost
Goodfellas
DM STITH
Heavy Ghost
Verso la fine del 2008, se avete ascoltato con attenzione, potreste aver sentito
la voce sussurrata di DM Stith nel suo sorprendente EP di debutto Curtain
Speech, una piccola ma perfetta raccolta di canzoni arricchita da una voce quasi
ultraterrena, da un pianoforte impetuoso e da archi sospiranti. Il suo album fulllength Heavy Ghost uscirà a marzo e porta con sé dei crescendo più estatici
oltre ad arrangiamenti più compatti.
Tracklist
1.
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3.
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8.
9.
10.
11.
12.
Isaac's Song - 1:38
Pity Dance - 4:21
Creekmouth - 4:10
Pigs - 4:54
Spirit Parade - 2:23
BMB - 2:43
Thanksgiving Moon - 3:59
Fire Of Birds - 5:13
Morning Glory Cloud - 3:56
GMS - 2:35
Braid Of Voices - 5:26
Wig - 2:35
VINYL ONLY:
D:
13. Around The Lion Legs - 3:38
14. Curtain Speech - 1:38
15. Just Once - 7:23
16. Hoarse Sorrows And The Whole
Blind Earth... - 2:46
17. Abraham's Song (Firebird) - 1:50
Info
per foto e copertina
www.promorama.it
www.myspace.com/promorama
il sito dell’etichetta
www.asthtmatickitty.com
www.myspace.com/asthmatickitty
il sito dell'artista
www.dmstith.com
www.myspace.com/dmstith
David Stith ha sempre spinto oltre i suoi limiti creativi. Essendo nato in una
famiglia di musicisti a Buffalo, New York, è cresciuto circondato dai suoni ed era
spesso possibile vederlo mentre, stravaccato in cucina, interpretava le melodie
di famiglia con disegni e poesie. Nonostante fosse stato un promettente
musicista da piccolo, si allontana dalla musica per esprimersi attraverso la
poesia e le arti visive ed eccellendo in molti ambiti dell’espressione artistica. Si
sposta da Buffalo a Rochester e poi a Brooklyn (ma adesso vive a Bloomington),
dove conosce Shara Worden aka My Brightest Diamond e la aiuta nelle
registrazioni di Bring Me the Workehorse. Shara rimane di stucco nel rendersi
conto che David possiede anche un talento innato per il lavoro in studio.
Passando sempre più tempo a registrare, in David si riaccende la passione per il
suo primo amore: la musica. Qualcosa dentro di lui prende vita ed ecco allora
che inizia a passare innumerevoli giornate ad abbozzare canzoni folk con
elementi elettronici e a lottare con crisi personali, tentando di catturare il
proprio senso del mondo in musica. Il suo lungo periodo di silenzio, di
gestazione, di contemplazione, era finalmente concluso.
David coltiva le sue composizioni in privato, finché un giorno Shara gli presenta
Sufjan Stevens che dopo aver sentito due sole canzoni lo persuade a registrare
un album tutto suo per Asthmatic Kitty. E’ incredibile cosa sia possibile trovare
proprio sotto il proprio naso a volte!
Heavy Ghost vede David trasferire la sua complessa visione del mondo sulle
canzoni. Oltre a venire da una famiglia musicale, David è infatti cresciuto in un
ambiente profondamente religioso e gran parte della sua lotta artistica riguarda
la ricerca di una spiritualità che non reprima o screditi alcuna parte di sé o del
vivere moderno. Vero “imprenditore” artistico, David passa un anno a scrivere,
arrangiare e registrare i pezzi, suonando praticamente tutti gli strumenti
presenti su Heavy Ghost e persino creando l’artwork del disco.
Il risultato è un lavoro intenso e personale che mostra un David alla ricerca del
posto a cui appartiene.
Musicalmente parlando, Heavy Ghost è al tempo stesso compatto e trasparente,
e trasporta gli ascoltatori attraverso una narrazione tumultuosa di auto-scoperta
grazie alla sua orchestrazione ricca e audace. Non si tratta di un viaggio per i
deboli di cuore, visto che affronta forti dilemmi emozionali e demoni intimi, ma
per quelli che vi si immergono in profondità e senza paura la ricompensa è
assicurata. Nella traccia di apertura, “Isaac’s Song”, i suoni e le armonie
spettrali evocano la storia biblica di Abramo, a cui Dio chiede di sacrificare il
figlio Isacco sul Monte Moria. Nel contesto di Heavy Ghost, questo riferimento
presenta l’album come una sorta di sacrificio, come un’offerta.
>>>segue
:::PROMORAMA:::PRIORITÀ:::
In “Pity Dance”, i rimandi alla chitarra cantilenante di Violet Parra, alla produzione satura di Tom Waits, ai cori dark di
The Shangri-Las e alle canzoni parlate di Randy Newman concorrono a supportare un senso di salda consapevolezza
lirica.. L’album corre poi verso il frenetico punto di rottura di “Spirit Parade”, in cui David presenta una sorta di esorcismo
su se stesso grazie ad elementi viscerali e percussivi, lamenti ultraterreni e motivi che richiamano alla mente gli spiritual
afro-americani.
Dopo questo pezzo, il tono dell’album inizia ad assestarsi gradualmente su un livello di pacifica fermezza. Dal punto di
vista testuale e concettuale, David Stith esplora l’ineffabile. In “Morning Glory Cloud”, si imbarca ad esempio in un viaggio
di auto-accettazione ed espiazione, catturando il ricordo di quando giocava a nascondino nella zona della Rust Belt.
In “Fire of Birds”, David mette insieme esperienze apparentemente disparate: l’essere svegliato una mattina dai vicini che
parlano con il fuoco; il ricordo di venire bruciato dai fuochi artificiali da bambino; l’aver seguito un amico sotto la pioggia
nel bosco nel cuore della notte per aggiustare una cisterna; la storia di Isacco che brucia e in qualche modo trova un
nuovo corpo. Il pezzo fonde tutti gli elementi che rendono DM Stith tanto speciale – i sussurri e i lamenti, gli archi gonfi,
gli accenni di chitarra, le percussioni dissonanti e i ritornelli che si insinuano sotto la pelle.
Heavy Ghost comunica una gamma di emozioni potenti – dal desiderio ardente al crepacuore alla speranza – e attraverso
tutto l’album i concetti dell’acqua e del fuoco sono continuamente esposti e messi a confronto. Il fuoco come passione
romantica minacciosa e rifiutata in “BMB” diventa gioioso e liberatorio in “Fire of Birds”; le preveggenti nuvole cariche di
pioggia di “Pity Dance” diventano acqua purificatrice e potente in “Pigs”.
Ma è con “Braid of Voices”, l’highlight dell’album, che il talento di Stith per la composizione esce davvero allo scoperto.
Con alcuni soffici accordi di piano e voci fluttuanti, la canzone costruisce lentamente un canto ripetitivo fino alla
cacofonica chiusura, quando lascia spazio ad un groviglio di batteria, piano e archi che poi improvvisamente si fermano
per lasciare alla sola voce di Stith e al suo pianoforte.
Stith è un artista che sa vedere il profondo nel vuoto e la commedia nelle idiosincrasie nella natura umana. Scrittore
sagace e complesso, tiene un blog in cui discute di tutto ciò che gli accade quotidianamente - come il furto della sua
bicicletta e della sua lampada frontale, ad esempio, o come una lista di libri iniziati e mai finiti e introduce momenti più
filosofici come il racconto della sensazione di pace che ha scoperto stando nello spazio tra le case. Una lettura
affascinante e spesso molto divertente, indipendentemente da quale sia l’ossessione del giorno (www.dmstith.com).
La voce eterea di Stith racconta l’insondabile con un abbandono imprudente e un coraggio che raramente si possono
cogliere nei dischi moderni, figuriamoci in un debutto. Sorprendetevi di fronte al potere e all’anima nuda di Heavy Ghost.
Sull’EP Curtain Speech
“Fall to your knees and hear the angel voice of DM Stith… like Jeff Buckley armed with Andrew Bird’s violin and the key to
the mysteries of the cosmos.” - Time Out
“DM Stith occasionally seems to stop the world with his hushed beauty… captivating.” - The Panel, Music Week
“A sublime debut effort, midway between Antony and the Johnsons and Sufjan Stevens.” - Sunday Times
“Single of the Week.” - 4.5/5 The Sun
“On hearing this, you’d imagine that the people at the label spluttered their coffee across the wall on realising what they
had. They should frame the marks.” - Flux