Castelgbamdolfo, 18/06/1988 - Gen4
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Castelgbamdolfo, 18/06/1988 - Gen4
Castelgandolfo, 18/06/1988 Chiara ai e alle gen 4 “Risposte alle domande” (2 canzoni dei e delle gen 4) Gerta: Adesso Chiara sta salendo e vi vuole dire qualche cosa, corriamo tutti alla nostra sedia! Uno, due…, nella sedia, tutti al nostro posto, tutti al nostro posto! Allora cantiamo a Chiara “Essere tutti Gesù”. Cara Chiara… Chiara: Ecco, gen 4, allora, adesso cominciamo con le vostre domande che mi sono arrivate da tutto il mondo. Speriamo che abbiate trovato posto e che le cuffie funzionino. Mi sono arrivate centinaia e centinaia di domande dai gen 4 e dalle gen 4. Io posso rispondere solo a una ventina di domande, perché se no bisognerebbe star qui tutto il giorno, tutta la notte, tutto il giorno e tutta la notte! Prima di tutto voglio ringraziarvi di tutto quello che mi avete mandato: i fiori dei gen 4, bellissimi, e il loro messaggio; e quell’album grandissimo con tutte le foto delle gen 4, con tutti anche quei bei disegni davanti; ma anche letterine sono arrivate, messaggi, e disegni e tante cose belle. Vi ringrazio di tutto. Adesso, gen 4, cominciamo una domanda alla volta. Dovrebbe adesso venire Paolo di Firenze e lui fa una domanda lentamente, così può essere tradotta. 1) Chiara, puoi raccontarci un’avventura della tua vita? Chiara: Un’avventura della mia vita è stata quando ho capito, da giovane, cosa voleva Dio da me: quando cioè ho capito la mia vocazione. Io ero in una città dell’Italia, a Trento, e li ero invitata da alcuni amici ad andare ad un convegno dove parlavano di Dio. A me piaceva tantissimo sentir parlare di Dio, ma il mio papà ha detto: “Guarda che presto viene la guerra e se tu vai lì sei in pericolo”. Allora io ho subito rinunciato ad andare, per obbedire al mio papà che mi diceva la volontà di Dio. Lì ho avuto una grazia per fare così, ma poco dopo... Sempre succede qualche cosa come una benedizione, quando si obbedisce!. Poco dopo mi viene un altro invito, questa volta era da una città lontana, Loreto. Loreto, gen 4, è importante perché lì c’è proprio la casetta dove abitavano Gesù , Maria e Giuseppe. Era in Palestina, si sa, ma l’hanno portata qui e le hanno costruito intorno una chiesa che sembra una fortezza. Bene, io andavo a sentire quello che dicevano, ma poi correvo sempre lì alla casetta. E lì alla casetta ero impressionatissima, perché dicevo: “Ma questi muri hanno sentito la voce de Gesù, ma questi muri hanno sentito il canto della Madonna e il rumore che faceva Giuseppe quando lavorava”. E lì mi veniva una grande commozione, non di dolore, certo, di gioia, ero molto toccata, molto profondamente. E lì ho capito la mia vocazione. Era come se Gesù mi dicesse: “Anche tu sarai in una famiglietta, con Gesù in mezzo” ed era il focolare. E quattro anni dopo è nato il focolare, la famiglietta di tutte le focolarine con Gesù in mezzo. E l’ultimo giorno, a Loreto, quando ho visto la chiesa piena piena di ragazze con un velo bianco, ho capito che mi avrebbe seguito tanta tanta gente: ragazze, ragazzine, gen 4 ..., ed io ho chiamato tutte quelle persone: “schiera bianca”. Poi sono andata a casa e lì una persona mi ha chiesto: “Hai capito la tua vocazione?” “Sì”, ho detto. “Allora forse ti sposi?” “No”, ho detto. “Allora forse non ti sposi, ma resti a casa consacrata a Dio?” “No”, gli ho detto. Allora forse ti fai suora?” “No”, gli ho detto. Era un’altra cosa ancora, una cosa inventata da Dio per questo nostro tempo. Era il focolare! Questa è stata una delle più grandi avventure della mia vita. Adesso, gen 4, vi faccio vedere con le diapositive qualcosa di quei posti dove io sono stata! (dias) Ecco, questa è la chiesa che c’è a Loreto, che è come una fortezza che tiene dentro e abbraccia la casetta! Ma la casetta, vedrete, si vede pochissimo, - dopo la vediamo - perché è tutta coperta da marmi, da figure, perché siccome era preziosissima, l’hanno tutta rivestita di marmi, di statue… Ecco un muro vecchio, vecchio di duemila anni fa, perché Gesù c’era duemila anni fa. E’ quello il muro che ha sentito i canti della Madonna, le parole di Gesù, e il rumore… Ecco, adesso, un disegno che riguarda la Sacra Famiglia: noi sappiamo che Giuseppe lavorava, Gesù bambino lo aiutava e la Madonna che è li presentata sta lavorando anche lei: forse fa una maglietta per Gesù Bambino! Ecco la prima domanda. Adesso aspettiamo la seconda! (Applausi) 2) Benedetta: Chiara, come hai fatto tu con poche compagne a portare l’unità in tutto il mondo? Chiara: Ecco, mi chiede come ho fatto a far questo grande Movimento, che è, gen, in 184 nazioni, quindi in quasi tutte. E’ in tutto il mondo, è una cosa grandiosa questo movimento che ha dentro anche i gen 4. Ma non sono stata io a farlo! Le cose troppo grandi io non sono capace di farle. Neanche voi siete capaci di portare sulle spalle una montagna. E allora chi è stato? Chi è stato a fare un Movimento così grande? E’ stato Quello che è capace di fare le cose grandi: per esempio, il mare che è sterminato, le vette della montagne che sembra che tocchino il cielo, e migliaia e migliaia e milioni di fiori. E’ stato Dio. Dio mi ha suggerito dentro e mi ha detto: “Fai così, fai così, fai così”. Io l'ho detto alle mie compagne. Abbiamo fatto tutto quello che Lui ci diceva ed è nato questo Movimento grandioso. Poi Lui ci ha detto sin dai primi tempi: “Se vi volete bene fra di voi, Io vengo e sto in mezzo a voi, Io vengo proprio in mezzo a voi”. Allora noi ci siamo volute tanto tanto bene e Lui si è messo in mezzo a noi. Allora la voce interiore cresceva, per cui noi abbiamo subito capito come fare a fare il Movimento. E adesso si è diffuso in tutto il mondo, ma è stato Dio a farlo. Anche noi abbiamo aiutato un po’, ma prima di tutto è stato Dio. Allora adesso vediamo un po’ di queste persone nel mondo. Per esempio, vediamo che ci sono io con alcune famiglie dei continenti: vedete che ci sono anche dei bambini africani, delle signore africane? Perciò ci siamo anche in Africa, ma anche qui ho trovato dei bambini africani, ecco, di varie razze. Adesso vediamo: ecco, vedete, questo è un pezzettino piccolissimo di Movimento, ma sono delle persone nostre allo stadio; e poi ce n’è un’altra dove si vede me con un bambino, appunto, africano, per dire che siamo diffusi dappertutto, dappertutto, dappertutto! E adesso aspetto la terza domanda! (applausi) 3) Chiara, chi siamo noi gen 4 per te? Chiara: Sì, ecco, gen 4. Matthias, Matthias ti chiami? Popo: E’ lui Matthias… Chiara: Ah, sei tu Matthias? Popo: Sì, lui ha fatto la domanda… Chiara: Lui che ha fatto la domanda? Matthias: (Ripete la domanda in tedesco) Chiara: Sì, che è la stessa! Sì, è la stessa! Allora mi è chiesto: “Chi siamo noi gen 4 per te?” Voi siete come le gemmoline di un albero. Vedete? Segna un po’ le gemmoline, Virgo, di un albero, lì, per esempio. Queste sono le gemmoline di un albero, queste sono le gemmoline di un albero, voi siete come le gemmoline di un albero. Dalle gemmoline vengono fuori le foglioline, vengono fuori i fiori, vengono fuori i frutti... Segna un po’ i fiori, le foglioline sono piene, le vedete, i fiori sono quelli e i frutti sono questi, questi rossi, arancioni e gialli. Ecco, voi siete le gemmoline, però se non ci sono le gemmoline... è impossibile che vengano fuori le foglioline, che vengano fuori i fiori, che vengano fuori i frutti. E chi sono le foglioline? Le foglioline sono i gen 3 e le gen 3, e sono tanti, l’avete saputo ieri, sono tanti i gen 3 e le gen 3; i fiorellini sono i gen 2, e i frutti sono gli adulti, le persone grandi, ma tutto viene dalle gemmoline. Perciò chi siete voi? Una cosa preziosissima, preziosissima: è la sicurezza dell’albero. Siete una cosa preziosissima. Ecco, questo siete per me! Adesso viene un albero. Ecco, qui è un ramo con le gemmoline e quelle siete voi. Adesso probabilmente viene un albero, ecco, che è questo qui, mi sembra, questo qui riprodotto lì, dove ci sono le gemmoline che dopo crescono. Io le ho viste questi mesi nel mio giardino, c’erano queste gemme delicate, delicate, sono cresciute foglie, fiori, frutti: tutto danno le gemmoline, tutto danno. Cosi anche voi siete la speranza del Movimento perché l’albero è tutto il Movimento con i gen 4, i gen 3, i gen 2 e anche i grandi. Ecco, adesso andiamo all’altra domanda, alla quarta. (Applausi) 4) Ciao, Chiara, ti voglio bene! Sono Armando, un gen 4 di Napoli. Che cosa possiamo fare noi gen 4 nel mondo? Chiara: Voi gen 4, cosa potete fare? Io sono più grande, molto più grande di voi, e lo so, perché ho sperimentato le cose. Il mondo ha bisogno di felicità, e allora la cerca qui, la cerca lì, la cerca nella televisione, la cerca nel film, la cerca nei balli, la cerca nelle cose del mondo, persino nella droga. Ecco, anche voi cercate la felicità, perché? Perché siete come tutti gli altri e il mondo cerca la felicità. Allora bisogna dare al mondo la vera felicità. Ci sono anche della piccole felicità. Per esempio quando vi regalano un giocattolo voi siete felici, o quando vi danno un dolce, voi siete felici. Però è una felicità corta, che dura poco. Sapete qual è la vera felicità? Provate: è quella che ha la persona che ama, che ama, che ama. Quando si ama si è felice e se si ama sempre si è felice sempre. Che cosa potete fare voi nel mondo? Dare la felicità, insegnare ad amare. A chi? Alle sorelline, ai fratellini, al papà, alla mamma, ai compagnetti, a tutte le bimbe, ai bambini che voi incontrate. E così ne conquistate tanti, li portate alle feste dei gen 4 o ad altri incontri e diventano anche loro gen 4. Ecco, passiamo alla quinta. (Applausi) 5) Chiara, un gen 4 del Venezuela ti chiede: i gen 3 hanno come protettore lo Spirito Santo. Noi gen 4 chi abbiamo? Chiara: Avete saputo che i gen 3 hanno come protettore lo Spirito Santo. Io vi dico subito che questa domanda mi ha ‘chiamato’ una risposta immediata: la protettrice dei gen 4 è Maria.(Applausi) Maria, Maria è la nostra… Il Movimento dei Focolari si chiama anche Opera di Maria e la Madonna di sicuro coltiva tutti, però lei vuole un bene particolarissimo ai gen 4. Sapete perché? Basta guardare i suoi quadri, dappertutto dove li troviamo. Troviamo quadri che rappresentano Maria, ma è difficile trovare Maria con Gesù grandicello così, o grande così o adulto. Sempre si trova Maria, quasi sempre, con Gesù Bambino in braccio, quindi con Gesù quando era gen 4, quindi lei ha una cura tutta particolare per i gen 4. Eccolo lì, vedete Maria con Gesù bambino, poi c’è anche S.Giovannino. ecco. La Madonna ha una cura tutta particolare per i gen 4, perché lei vuole bene ai bambini: è dunque la vostra protettrice! Ecco, passiamo anche ad un’altra domanda. (Applausi) Gen 4: (fa la domanda in olandese) Chiara: La traduzione, adesso! 6) Chiara, i gen 3 lavorano per un mondo unito. Come possiamo anche noi gen 4, lavorare per un mondo unito? Chiara: Si, ecco, domanda : “Come possiamo noi gen 4 lavorare per un mondo unito”. Vedete gen 4, voi già lavorate senza chi vi accorgete, per il mondo unito. Già qui, me l’avete detto nella canzone, ci sono gen del Libano, gen dell’Italia, gen dell’Australia, gen della Svizzera, gen dell’Olanda, gen... e qui è già un piccolo mondo unito, voi già lavorate per il mondo unito. Però volete forse lavorare ancor di più, per esempio, per unirvi con i bambini dell’Africa che hanno tanta fame. Come si fa? Bisogna dar loro da mangiare! E allora anche voi potete fare le vostre attività, io ho visto delle foto vostre, per esempio quelle dell’Olanda dove fate delle attività per raccogliere qualche soldino e mandarlo ai bambini che hanno fame e così fate unità con i bambini che hanno fame. Ecco, adesso, vediamo. Vedete qui, per esempio, ci sono le gen 4 dell’Olanda: qui loro avevano fatto una rappresentazione e poi mi sembra che hanno raccolto un po’ di soli, e ne hanno raccolto tantissimi per le gen 4 del Libano. E poi invece ci sono i gen 4, anch’essi che lavorano attorno ad un tavolo: anche loro fanno un’attività per il mondo unito. Quindi non c’è limite; voi potete fare quello che volete, quello che vi sentite di fare, per un mondo unito, come i gen 3, tutto quello che avete la forza di fare, voi fatelo tutto. Allora passiamo alla settima domanda di Chiara Ciarrocchi dei Castelli. Sei tu? Sì, ecco, Chiara! 7) Chiara, nel mondo ci sono pochi uomini che combattono per la pace e tanti per l’odio, cosa possiamo fare noi gen 4? Chiara: Domanda che cosa potete fare voi per la pace. Ecco, gen, attenti allora! Per la pace: prima di tutto avere la pace dentro. Allora voi mi domanderete: “E quando non l’abbiamo: quando siamo arrabbiati, quando siamo annoiati, quando siamo stanchi, quando siamo addolorati, quando siamo..., vi dico dopo come fare in un’altra domanda. Quindi, primo, la pace dentro, poi quando gli altri litigano, fossero anche i genitori, voi andate di mezzo e separateli, e dite: “Non si può litigare, bisogna fare la pace!” E poi fare queste attività per un mondo unito, perché un mondo unito è sempre in pace. E poi pregare anche per la pace. Ecco, tante cose potete fare per la pace!. Passiamo… Vediamo lì: allora qui c’è una bambina che non ha la pace, però lì si è risolta e ha la pace. Dopo vi dico come fare ad avere la pace. Adesso passiamo all’altra dias (applausi). E’ solo questa la dias. Ecco, qui c’è Jacoba dell’Australia. E da dove vieni tu? Popa: Lei è Claudia di Milano che fa la domanda. Chiara: fa la domanda a nome della Jacoba dell’Australia 8) Carissima Chiara, come si fa a diventare santa? Io vorrei diventare santa!. Chiara: Ecco, bellissimo! Guardate, ha detto: “Come si fa a diventare santi? Io vorrei diventare santa!” E’ un’idea bellissima! Un’idea meravigliosa! Io mi ricordo di una ragazza che ha detto: “Io voglio farmi santa, grande santa, presto santa!” Ed è diventata! E allora lei dice: “Ma come si fa?” Voi vivete l’Ideale, quello che io vi dico, quello che vi dicono nelle vostre zone e vi farete santi. Seguite l’Ideale e vi farete santi! Ecco! (applausi) Qui c’è…, c’è un disegno un po’ particolare: lì c’è la Madonna in cielo con Gesù, e sopra c’è lo Spirito Santo, come simbolo ha la colomba. Sopra c’è il sole che è il Padre, come simbolo ha il sole, poi ci sono tutti questi santi. Di qua, c’è la Marilen che è una delle prime pope, prime focolarine; mentre qua sotto, con il capello, l’hanno fatto per riconoscerlo, c’è Foco, una persona importantissima. Poi lassù a destra ci sono gli Apostoli con la barba. Quaggiù, c’è una gen 4 che è arrivata in Paradiso con le valige, ed è tutta felice, poi gli altri sono tutti i santi del Paradiso. E’ un disegno, però è abbastanza bello! Ecco, andiamo avanti, allora! (Applausi) 9) Io sono Lilia di Napoli. Chiara, vorrei chiederti: cosa fai tu per andare avanti ogni giorno nel Santo Viaggio in modo da poterlo fare anch’io. Questa domanda te l’ha fatta Valeria dagli Stati Uniti. Chiara: Dagli Stati Uniti. Ecco, la Valeria degli Stati Uniti mi ha chiesto: “Cosa fai tu per andare avanti nel Santo Viaggio? Perché lo voglio fare anch’io!”. Ecco, gen, a me è venuto in mente di farvi un esempio che dopo vedrete anche lì. Non so se voi conoscete un albero che si chiama betulla. Gen 4: Sì! No! Chiara: Ecco, chi lo conosce, bene; chi non lo conosce lo vede lì dopo. Questo albero è fatto così. Eccolo qui sotto: se si alza la dias, si vede qui sotto, o lo descriviamo prima. E’ un albero che ha tutti i rami belli diritti, però se tu prendi un ramo, proprio in cima, è talmente elastico, che lo poi tirare giù fino a terra; e anche quando viene il temporale, il temporale piega l’albero con i suoi rami fino a terra. Però se poi tu lo lasci andare: “zac”, torna subito a posto. Cosi siamo anche noi che andiamo giù perché siamo un po’ avviliti, un po’ addolorati, ci viene da piangere, ci viene il rimorso, ci vengono tante cose... C’è tutto un mondo che ci tira giù. Noi dobbiamo fare come la betulla: “Ricomincio, ricomincio”. Come faccio io a fare il Santo Viaggio? Io ricomincio sempre, ricomincio sempre a vivere l’Ideale... Ecco, adesso, che si vede. A destra è l’albero della betulla, qui a sinistra, è l’albero con la betulla; qua c’è il temporale che comincia a piegare i rami e arriva a piegarli fino a terra, però, quando il temporale se n’è andato, così anche quando i nostri dolori sono svaniti, torna su di colpo, come lì, ecco, perché bisogna sempre ricominciare, tirarsi su, sempre tirarsi su, come la betulla. Ecco, andiamo avanti! (Applausi) 10) Chiara, cosa dici a Gesù quando ti svegli? Questa domanda te la fa Anna del Brasile: ha cinque anni. Chiara: Cinque anni, ecco! Mi domanda, la Anna del Brasile, gen 4: “Cosa fai tu quando ti svegli la mattina?” Io mi metto subito d’accordo con Gesù e gli dico: “Guarda che tutto quello che faccio oggi è tutto per te, tutto per te. Io ti offro tutto, io ti offro tutto”. Cosi anche stamattina gli ho detto: “E’ per te il raduno con le gen 4, è per te la colazione, è per te l’andata in macchina per arrivar lì. Sono per te le mie orazioni, tutto è per te!” Ecco, glielo dico subito, appena mi sveglio. Poi, durante la giornata, prima di incominciare una nuova azione, dico di nuovo, se mi ricordo, a Gesù: “Anche questo è per te, questo per te, questo per te”... Ecco, qui c’è il gen 4 che appena si sveglia dice: “Gesù ti offro tutto: per te, per te tutta la mia vita, per te tutta la mia giornata”. Ecco, qui c’è la gen 4 che prima di colazione dice: “Anche questa colazione la offro a te, per te”. E qui c’è la gen 4 che aiuta la mamma. Anche l’aiutare la mamma per te, per te, Gesù, per te! Ecco! (applausi) 11) Sono Luca di Torino. (Chiara: Luca di… sì!) Chiara, amare Gesù è la cosa più importante della nostra vita? Chiara: Ecco, lui dice – è Luca di Torino - mi domanda se amare Gesù è la cosa più importante della vita. E’ la cosa più importante, perché quando andremo nella Mariapoli Celeste, in Paradiso, Gesù non ci domanderà: “Hai passeggiato, hai giocato, hai fatto questo, hai fatto quello....”, no, no! Ci dirà delle cose che ci lasceranno un po’ perplessi, perché dirà: “Ma io avevo fame e tu mi hai dato da mangiare”. Allora il gen 4 dirà: “Ma io Gesù, non ti ho mai visto. Quando mai ti ho dato da mangiare?” E Gesù dirà: “Tutte le volte che l’hai fatto al tuo fratellino, l’hai fatto a me, perché io ero nascosto dietro il tuo fratellino”. E poi dirà: “Ero svestito e tu gen 4 mi hai dato un vestito”, e il gen 4 resterà sorpreso e dirà: “Ma quando mai, Signore, io ti ho dato un vestito? Non ti ho mai incontrato!”. “Quella volta che tu hai dato quel vestitino a quel amichetto che era povero, quella volta l’hai fatto a me, l’hai fatto a me, perciò vieni in Paradiso”. Gesù ci domanderà soltanto se noi abbiamo amato i nostri fratelli: se abbiamo visitato i carcerati e gli infermi, se siamo andati a trovare i gen 4 ammalati o anche gli adulti malati. Domanderà tutte queste cose. Perciò amare Gesù è la cosa più importante perché è l'unica cosa che ci chiederà alla fine della vita. Ecco, qui, che vediamo allora! Ecco lassù quel bambino che aiuta la mamma a lavare le posate… e Gesù dirà: “Mi hai lavato le posate”; e allora il gen 4 dirà: “Ma quando io non ti ho lavato…? Io non ti ho mai visto!”. “Quella volta che l’hai fatto alla tua mamma l’hai fatto a me”. Poi lì c’è un gen 4 che dà il gelato ad un altro gen 4, forse più piccolino; e poi qui sotto c’è un altro gen 4, forse dell’Africa, che dà il pallone al bambino che l’aveva smarrito; e poi lì c’è un gen 4 che porta gli occhiali al nonno. Ecco, tutti questi atti d’amore verso gli altri... Gesù dice: “L’hai fatto a me, l’hai fatto a me”. Ecco, finita anche questa. E’ l’unidcesima! (applausi) Ecco, gen, adesso ce n’è un’altra, vediamo! Zena del Libano: (fa la domanda il lingua francese) Chiara: adesso sentiamo la traduzione! 12) Chiara, lei ti ha detto: come passi la tua giornata, nella pena o nella gioia? In particolare, cosa fai quando non sei contenta? Chiara: “Quando non sei contenta”. Lei mi chiede, in pratica, cosa faccio quando non sono contenta! Ecco, questo è importante gen 4, lo dovete imparare a memoria, è importantissimo. Vi rispondo cosi anche quella domanda che ho lasciata sospesa prima. Quando non si è nella gioia, bisogna andare in fondo al cuore e dire a Gesù: “Senti Gesù, io sento questo dolore, ma anche tu hai provato dolore, io sono contenta di essere come te, io te lo offro questo dolore”. E poi bisogna buttarsi ad amare subito gli altri, e si sente che il dolore non c’è più, che Gesù se l’è portato via, come in un pacco. S’è portato via il nostro dolore. Ecco, allora, come dice la dias: qui c’è un bambino un po’ addolorato, mi sembra, ecco, che ha offerto però, è andato dentro di sé e ha detto: “Gesù, sento un dolore, però anche tu hai sofferto, allora io sono contento di darti questo dolore”. Ecco lì Gesù che si porta via il dolore, perché il bambino si è messo ad amare e non sente più il dolore. Ecco, questo allora. Passiamo alla tredicesima. (Applausi) 13) Ciao Chiara. (Chiara: ciao!) Io sono Stefania della Sicilia. Chiara, parlami di Gesù abbandonato, per conoscerlo di più! Questa domanda te la manda Marisol dell’Argentina che ha otto anni. Chiara: Sì, va bene, lei vuole che io… Questa Marisol dell’Argentina vuole che io parli di Gesù abbandonato perché voi tante volte ne avete sentito parlare… dirvi qualche cosa. Guardate gen, è successo così. Gesù era stato messo in croce, ma lui continuava ad amare. Quando il buon ladrone era in croce accanto a lui gli ha detto: “Ricordati di me quando sarai in paradiso”, Gesù gli ha risposto: “Ancora oggi ci verrai, ancora oggi”, e ha dato il paradiso al buon ladrone. Poi c’erano i carnefici che l’hanno crocifisso, e Gesù ha detto al Padre: "Perdona a loro perché non sanno quello che fanno”, non sanno che io sono figlio di Dio voleva dire. Ha chiesto il perdono anche per i carnefici. Poi c’era la sua mamma che restava senza figlio, perché Gesù moriva. Allora le ha dato Giovanni e le ha detto: “Donna, ecco tuo figlio”, ti do un figlio che è Giovanni. E poi ha visto Giovanni e gli ha detto: "Giovanni, a te do mia madre. “Ecco tua madre”, è Maria. Perciò Gesù ha continuato ad amare, ha continuato ad amare, ha continuato ad amare . Però dopo tre ore che era in croce, ad un dato punto ha sentito un gran buio, un grande dolore, un grande dolore. Cos’era successo? Era successo che Gesù si era preso su di sé tutti nostri peccati, tutti i nostri peccati, per scontarli lui, per pagarli lui. Allora il Padre celeste, vedendo Gesù, ha visto anche tutti questi peccati, e ha girato gli occhi così, come a dire: “Insomma, questi peccati” E Gesù si è sentito abbandonato dal Padre e ha detto: “Dio mio, Dio mio, perché me hai abbandonato?” Ma subito dopo ha detto al Padre: Io mi fido di te, io mi abbandono in te, “Padre, nelle tue mani io metto il mio spirito”. Ecco adesso che vediamo le dias. Ecco, qui c’è Gesù per esempio che dice a Maria: “Donna, ecco tuo figlio”, e dice anche, con l’altro fumetto sotto, a Giovanni: “Ecco tua madre”. Poi le altre dias non le abbiamo neanche sviluppate. Era un esempio. Invece c’è una dias con Gesù abbandonato che grida: “Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Ora gen, qualche volta anche noi sentiamo il buio, bisogna ricordarsi di Gesù abbandonato e dire anche noi: “Ma io mi fido di te, io mi fido di te”. Ecco, così gen. (Applausi) Avanti! 14) Cara Chiara, sono un bambino che vengo dalla Sicilia e ti leggo la domanda che ti fa un bambino, un gen 4 giapponese: (Chiara: Sì! Allora, Andrea!) Maria è stata una gen 4? Chiara: Domanda se Maria è stata una gen 4... E’ stata una gen 4 bellissima! Maria è stata una gen 4 bellissima! Sapete perché, gen? Quando noi nasciamo, nasciamo sempre con una macchia sull’anima che dobbiamo lavare con il battesimo. L’abbiamo ereditata ancora da Adamo ed Eva. Voi sapete un po’ il catechismo. Ma Maria quella macchia non l’aveva, era tutta splendore. Era tutta splendore perché Gesù l’ha preparata perché diventi madre sua. Perciò, quando era una bambina, era una bambina specialissima perché non aveva neanche bisogno del battesimo, lei era una bambina specialissima! Poi a quattro anni, dice la tradizione, è andata al tempio. A quattro anni, come voi, è andata al tempio e si è donata a Dio. Ha detto a Iddio: “Io voglio fare la tua volontà, io voglio aver te come Ideale”. Era una gen 4 specialissima! Vediamo adesso le dias: ecco Maria che sale al tempio e dice: “Io voglio aver Dio come Ideale, io voglio essere tutta di Dio, io voglio fare la sua volontà”. Ecco, vediamo il quindicesimo allora! (Applausi) 15) Chiara, come posso fare, perché ho un fratellino piccolo che si chiama Daniele e vuole sempre che… qualcosa… e giocare; come possono fare? (Giulia) Chiara: Ecco, allora mi dice che ha un fratellino che si chiama Daniele e questo la disturba sempre, perché le chiede questo, le chiede quello e vuole sempre giocare... Io direi questo: intanto che lei, questa gen 4, è proprio fortunata, perché se il fratellino continua a chiedere, lei deve sempre dare, dare, dare, così ha tante occasioni di far tanti atti di amore. Però se lei deve, per esempio, studiare, fare il compito, non può fare gli atti di amore, perché la volontà di Dio è che faccia il compito. Allora lei deve dire a Daniele: “Daniele, stai buono, adesso devo fare il compito, adesso non ti do retta, non ti ascolto, tu gioca per conto tuo, io quando ho finito il compito vengo da te”. Ecco, deve fare così e allora il fratellino capirà, perché anche lui ha la mente fresca e anche lui ha Gesù nel cuore e lui capirà e la lascerà tranquilla. Dopo che ha finito i suoi compiti, sarà bene che lei giochi ancora e così fa tanti atti di amore! (Applausi!) Ecco, qui c’è la gen 4 che dice a Daniele: “Adesso io devo fare il compito, perciò stai buono, gioca per conto tuo, dopo io verrò e ti aiuterò a giocare”. Ecco, passiamo allora al sedicesimo. Ne abbiamo fatte tantissime, gen! 16) Ciao, Chiara. Sono Giancarlo della zona di Trento. Chiara, a volte, quando litigo con i miei fratellini, dopo uno o due giorni, non posso intendermi con loro e mi costa perdonarli. Che mi consigli tu Chiara, perché mi intenda con loro? Lo so che devo amarli, ma non riesco. Chiara: Ho capito! Lui... Qualche volta c’è un litigio con i suoi fratellini, e allora lui vorrebbe anche smettere perché sa che bisogna amare, ma non ci riesce, allora dice: “Come fare?”. Io ho provato, quando per esempio mi viene un pochino di rabbietta, un pochino di ira, che è l’uomo vecchio che viene su, è l’uomo vecchio che vuole vincere, ho provato a far così, a dirgli dentro di me: “Basta!” e mi metto ad amare. Bisogna far sempre così, c’è l’uomo vecchio che vuol venir fuori, e litigare e criticare, calunniare e magari pestare i piedi, far tutte queste cose, bisogna dir dentro all’uomo vecchio: “Basta!” e incominciare invece ad amare. Se lui lo farà una volta, due volte, tre volte, tante volte, poi diventa facile, facile, facile, o lo farà sempre! Ecco, questa non ha dias, ma siamo alla penultima: qui c’è André della Germania. Vediamo. (Applausi). Un gen 4: (fa la domanda a Chiara in tedesco). Chiara: Ecco, sentiamo la traduzione, così lo sentite anche voi. 17) Tanti bambini dicono che Dio non c'è. Ma Dio c'è! Come posso dirlo a loro? Chiara: Eh! Questo è importante, è una domanda importante, è la penultima, ma è importantissima gen, perché ci sono bambini che vanno dicendo che Dio non c'è, allora il gen4 vuol sapere: "Cosa devo dire?". Io direi così: "Guarda il cielo immenso; guarda le stelle lontane anni-luce; guarda il mare immenso; guarda le montagne: sembra che tocchino il cielo. Le hai fatte tu?" "No" dirà quel bambino. "Nemmeno io. Le ha fatte il tuo nonno?" "No" dirà. "Nemmeno il mio. Le ha fatte il tuo antenato?" No", "Nemmeno il mio". Quale uomo della terra può dire d'aver fatto il mare, il cielo, tutti i fiori di una distesa sterminata? Nessuno! Ma qualcuno l'ha fatto! Se c'è il cielo, se ci sono le stelle, qualcuno le ha fatte, chi le ha fatte? Dio. E' logico! Qualcuno dirà: "Ma Dio non si vede, come fare a dire che c'è?", ma neanche l'aria non si vede. Guarda l'aria, c'è perché io respiro, perché voi respirate, se mancasse moriremmo tutti. Eppure non si vede. Ci sono delle cose che non si vedono eppure ci sono, così c'è Dio! E voi dovete convincere tutti! (applausi) Ecco, qui vedete un po’ di mare, che certo non ho fatto io; qui le montagne che sembra tocchino il cielo: deve essere il Cervino, mi sembra; e poi… e qui tanti fiori, tanti fiori, che solo Dio può aver fatto. E basta. Adesso viene l’ultima, gen: siete stati bravissimi, perché avete sopportato… (Applausi) più di tre quarti d’ora, siete stati bravissimi! Adesso finiamo allora. Vediamo cosa dice. Gen 4: (Fa la domanda in spagnolo) Chiara: Sì! 18) Questa gen 4 ti dice: “Com’è il Papa? Lui ha l’amore dentro?” Chiara: Ecco, lei, siccome io ho visto tante volte il Papa, e l’avete visto forse in qualche foto anche qui in giro, oppure nelle zone, lei mi domanda: “Come è il Papa?”. Guardate, il Papa è una persona speciale già come uomo perché sa tante lingue, parla quasi tutte le lingue, ha tanta forza, fa tanti viaggi senza stancarsi o poco, poi ha tanta scienza, è tanto studioso. Però la cosa più bella che lui ha, è che ha un cuore capace di amare, più di tutti, più di tutte le persone al mondo, perché lui succede a Pietro. C’era Pietro che era il primo Papa, poi è venuto un altro, poi un altro, poi un altro e in questo tempo c’è questo Papa qui. Questi hanno la capacità di amare più di tutti perché Gesù ha detto a Pietro: “Mi ami più di costoro?”; “Si” ha detto Pietro. “Ma mi ami proprio più di costoro?” “Si”, ha detto Pietro. E la terza volta : “Ma mi ami più di costoro?”. E noi l’abbiamo provato, noi siamo ormai adulte, perciò abbiamo visto non solo questo Papa me anche Paolo VI, Giovanni XXIII, altri Papi. Tutti verso di noi hanno avuto un amore più grande. Ma questo Papa, questo amore più grande lo si vede soprattutto quando avvicina i bambini, perché ha un amore straordinario per i bambini: li bacia e li accarezza e li benedice e li prende in braccio. Ecco qualche foto dei bambini con il Papa. Qui è con me, si capisce, ecco. Poi un’altra. Qui il Papa è con le… ecco: sono le gen 4 coreane. Quando io sono stata in Corea, c’erano le gen 4 coreane. E poi c’è ancora qualche cosa? E’ finito. Allora, gen, volevo farvi ancora… (applausi). Gen 4, volevo dirvi ancora una cosa. Sentite, gen 4: quando tornate a casa, nella vostra zona, incominciate subito a pensare di organizzare un Congresso gen 4 nella zona. Avete capito? Gen 4: Sì! No! Chiara: Cosa significa? No, ve lo ripeto, ve lo ripeto gen. Aspetta. Quando andate in zona e tornate a casa, pensate subito come organizzare un congresso gen 4 per la vostra zona e chiamate tanti bambini, tanti bambini, tanti bambini e li convertirete tutti con Gesù in mezzo. Ecco, ciao, gen 4! Gen 4: Ciao! (Cominciano a cantare) Ciao Chiara!