Mozione Un piano per alloggi in affitto a prezzi accessibili.

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Mozione Un piano per alloggi in affitto a prezzi accessibili.
Al Presidente del Consiglio provinciale
Mozione
Un piano per alloggi in affitto a prezzi accessibili.
La spesa per la casa è uno dei principali fattori del rischio di povertà per molte persone
nella nostra provincia. La grave crisi economica in atto e l’erosione del valore reale delle
retribuzioni appesantisce la situazione di molte famiglie.
La Provincia di Bolzano persegue da anni una politica della casa che è rivolta soprattutto
all’acquisto della prima casa. La proprietà di una casa, soprattutto in età avanzata, viene
considerata una “assicurazione sulla vita”, anche perché – dopo le ripetute riforme in
materia previdenziale – l’ammontare delle pensioni è stato progressivamente ridotto.
Non tutte le persone, però, possono o vogliono acquistare una casa in proprietà, o almeno
non subito.
Da un lato, infatti, esistono famiglie che non possono farsi carico di un mutuo che comporta
un indebitamento di lungo periodo a cui, soprattutto in questi periodi di grave crisi
economica, non si sa se si potrà far fronte.
Dall’altro lato, l’accresciuta mobilità sociale e il ritardo con cui i giovani accedono a un posto
di lavoro sicuro e a tempo indeterminato, fa sì che il progetto di vita per molte persone resti
ancora flessibile - almeno per una prima fase, purtroppo sempre più lunga – e ciò rende
difficile decidersi per una casa in proprietà. La decisione di un acquisto viene rimandata e
viene preferito prendere una casa in affitto.
La dotazione di un numero cospicuo di alloggi in affitto viene considerato un indicatore di
modernità nelle società avanzate, poiché consente di risolvere il problema dell’alloggio
facendo fronte alle crescenti esigenze di mobilità e flessibilità che caratterizzano le società
sviluppate.
Dalle statistiche ufficiali Eurohousing ed Eurostat si ricava che in Germania gli alloggi in
affitto sono il 57% del totale, in Olanda il 47%, in Danimarca il 45%, in Francia e in Austria il
41%.
Dall’altra parte della graduatoria stanno paesi a bassa presenza di alloggi in affitto: in
Spagna solo l’11%, in Irlanda il 16%, in Italia il 20%, in Grecia il 22%, in Portogallo il 28%.
Il quadro europeo suggerisce dunque smentisce l’opinione comune che lega la casa in
affitto a condizioni di arretratezza economica. Al contrario, più un paese è moderno e ha
un’economia forte e sviluppata, più ha un’offerta rilevante di alloggi in affitto. E viceversa.
In provincia di Bolzano l’offerta di case in affitto è progressivamente diminuita. Nel 1961 il
50,4% degli alloggi in provincia di Bolzano era in locazione. Nel 2001 erano il 22%, di cui
buona parte Ipes. Dunque, col passare del tempo, nel campo degli alloggi in affitto l’Alto
Adige – Südtirol si è avvicinato sempre di più a paesi come Italia, Irlanda, Spagna,
Portogallo e Grecia e si è allontanato da paesi come Germania, Francia, Olanda,
Danimarca e Austria. Sono questi ultimi, tuttavia, i paesi con cui la nostra provincia
dovrebbe paragonarsi, poiché i loro dati strutturali sono vicini ai nostri. Per quanto riguarda
il PIL, per esempio, nel 2012 è previsto un +0,6 per la Germania e per l’Austria e un +0,5
per la provincia di Bolzano, a fronte di risultati ben peggiori per gli altri paesi europei.
Il fatto che in provincia di Bolzano vi siano sempre meno alloggi offerti sul mercato
dell’affitto è anche una delle cause del caro-affitti, specialmente nei maggiori centri urbani.
Tanto più che la “febbre dell’Imu” spinge molti proprietari ad aumentare le loro richiesta di
canone.
Dalle parti sociali viene l’invito a una politica che ricrei un mercato dell’affitto a prezzi
ragionevoli. Qualche passo in questa direzione è stato fatto con le innovazioni introdotte
negli ultimi anni nella legge sull’edilizia agevolata, ma esse non sembrano sufficienti per
imprimere lo slancio necessario a una nuova politica della casa in affitto. Il programma di
alloggi per il ceto medio, ad esempio, prevede la costruzione di 1.000 alloggi, ma il 70% è
riservato a futura vendita tramite riscatto: questa rilevante quota, dunque, non allarga il
mercato dell’affitto poiché si tratta nella sostanza di alloggi di proprietà (anche se il
pagamento è rateizzato in 10 anni).
Il rilancio di un mercato dell’affitto a prezzi ragionevoli ha bisogno di una serie di misure
coordinate, che aumentino l’offerta utilizzando anche le potenzialità del patrimonio edilizio
esistente.
Vi sono per esempio alloggi non occupati: 20 mila in tutta la provincia, pari a oltre il 9% del
totale (dati censimento 2011).
Vi sono alloggi troppo grandi per le persone che vi abitano (magari perché i figli sono usciti
di casa e gli anziani genitori vivono da soli) e che, adeguatamente ristrutturati – magari con
un aiuto pubblico in cambio dell’impegno ad affittare a prezzi ragionevoli – potrebbero
rendere disponibile nuovo spazio per l’alloggio.
Sono solo alcuni degli esempi di una strategia per l’affitto che va ben progettata e deve
comprendere misure e strumenti diversificati. Le idee vanno raccolte anche nel confronto
con le parti sociali e i comuni.
Per questi motivi si impegna la Giunta provinciale:
1. A creare un tavolo di confronto tra Provincia, Comuni e parti sociali, al fine di
individuare tutte le misure necessarie per ricreare un mercato della casa in affitto a
prezzo ragionevole che corrisponda ai bisogni della popolazione.
2. Ad approvare, come conclusione dei lavori di questo tavolo di confronto e comunque
prima della conclusione dell’attuale legislatura, un “PIANO PER L’AFFITTO” con
l’obbiettivo di portare, entro un lasso di tempo da determinarsi, la quota degli alloggi in
affitto in provincia di Bolzano al livello dei paesi europei più avanzati.
Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss
Bolzano, 29 giugno 2012