SegnaLibro - Curinga
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VIDEO BIBLIOTECA COMUNALE C UU RR II NN GG AA SegnaLibro La biblioteca informa n. Titolo Uomini di Dio Titolo originale Des hommes et des dieux Paese, Anno Francia, 2010 Regia Xavier Beauvois Principali interpreti Lambert Wilson; Michael Lonsdale; Olivier Rabourdin; Philippe Laudenbach; Jacques Herlin; Loïc Pichon Un monastero in mezzo alle montagne del Maghreb negli anni 1990. Otto monaci cristiani francesi vivono in perfetta armonia con i loro fratelli musulmani. Progressivamente la situazione cambia. La violenza e il terrore integralista si propagano nella regione. Nonostante l'incombente minaccia che li circonda, i monaci decidono di restare al loro posto, costi quel che costi. 19 - aprile 2011 P e r c hé l a l e t tu ra s i a f ru t t uos a , è n e c e s s ari o c he s i un i s c a e l e f ac c i a seguito u na p u ra m e d i taz i o ne . I n fa tt i l e g g e re e n o n c ap i re v u ol d i re e s se re n e g l i g e nt i . (Adamo di Dryburg) NARRATIVA Irène Nèmirovsky, Il vino della solitudine Milano, Adelphi, 2011, pp. 245, € 18,00 avuto per la prima volta "la consapevolezza del suo potere di donna". Allora sembrerà giunto alfine per lei il momento della vendetta. Ma Hélène non è sua madre - e forse sceglierà una strada diversa: quella di una solitudine "aspra e inebriante". ÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷ Non sarà difficile riconoscere nella piccola Hélène del romanzo, che siede a tavola dritta e composta per evitare gli aspri rimproveri della madre, la stessa Irene; e nella bella donna che a cena sfoglia le riviste di moda appena arrivate da Parigi in quella noiosa cittadina dell'impero russo - e trascura una figlia poco amata per il giovane cugino, oggetto invece di una furente passione quella Fanny Némirovsky che ha fatto dell'infanzia di Irene un deserto senza amore. Hélène detesta la madre con tutte le sue forze, al punto da sostituirne il nome, nelle preghiere serali, con quello dell'amata istitutrice, "con una vaga speranza omicida". Verrà un giorno, però, in cui la madre comincerà a invecchiare, e Hélène avrà diciott'anni: accadrà a Parigi, dove la famiglia si è stabilita dopo la guerra e la rivoluzione di ottobre e la fuga attraverso le vaste pianure gelate della Russia e della Finlandia, durante la quale l'adolescente ha Ferdinando Camon, La mia stirpe Milano, Garzanti, 2011, pp. 149, € 14,60 Domenica, una telefonata nella notte. Quaranta chilometri verso l'ospedale più vicino: "Ci sono tutti. Il grande vecchio disteso a letto, i miei fratelli dritti in piedi". Tra presente e memoria, tra storia e attualità, tra dialetto e Skype, è l'avvicendarsi delle generazioni: il padre, i figli, le nipotine, disperse tra Los Angeles, Manchester e Verona. È il passaggio da una società contadina e povera, un paese che ha sofferto due guerre mondiali, a una società apparentemente sazia ma ingiusta. E inquieta. Da una cultura cristiana e cattolica, intrisa dei valori religiosi, a una società dove il tuo vicino d'ospedale è un islamico, e infermieri e badanti: arrivano dall'Est Europa - o magari dall'Africa o dall'Estremo Oriente. Raccontando la quotidianità e i sentimenti famigliari con lo sguardo e le parole del grande scrittore, Ferdinando Camon ci aiuta a capire il nostro paesaggio umano e psichico, e ci obbliga a chiederci dove stiamo andando. ÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷ Margaret Mazzantini, Nessuno si salva da solo Milano, Mondadori, 2011, pp. 189, € 19,00 Delia e Gaetano erano una coppia. Ora non lo sono più, e stasera devono imparare a non esserlo. Si ritrovano a cena, in un ristorante all'aperto, poco tempo dopo aver rotto quella che fu una famiglia. Lui si è trasferito in un residence, lei è rimasta nella casa con i piccoli Cosmo e Nico. La passione dell'inizio e la rabbia della fine sono ancora pericolosamente vicine. Delia e Gaetano sono ancora giovani, più di trenta, meno di quaranta, un'età in cui si può ricominciare. Sognano la pace ma sono tentati dall'altro e dall'altrove. Ma dove hanno sbagliato? Non lo sanno. La storia di cenere e fiamme di una coppia contemporanea con le sue trasgressioni ordinarie, con la sua quotidianità avventurosa. Una coppia come tante, come noi. Contemporaneamente a noi. ÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷ Erri de Luca, E disse Milano, Feltrinelli, 2011, pp. 89, € 10,00 Erri De Luca racconta l'eroe Mosè con la grazia del grande scrittore che reimmagina, attraverso la Scrittura, la grandezza sofferente dell'uomo alla guida di un popolo in fuga. "E disse": con questo verbo la divinità crea e disfa, benedice e annulla. Dal Sinai che scatarra esplosioni e fiamme, vengono scandite le sillabe su pietra di alleanza. Nell'impeto di un'ora di entusiasmo un popolo di servi appena liberati si sobbarca di loro: "Faremo e ascolteremo". Luogo di appuntamento è il largo di un deserto, dove la libertà è sbaraglio quotidiano. Notizia strepitosa: nell'antico ebraico, madrelingua, le parole della nuova legge sono rivolte a un tu maschile. Le donne guardano con tenerezza gli uomini commossi e agitati. Il dito scalpellino che scrive in alto a destra: "Anokhi", Io, è il più travolgente pronome personale delle storie sacre. Flannery O’Connor, Il volto incompiuto. Saggi e lettere sul mestiere di scrivere Milano, Bur, 2011, pp. 172, € 9,50 Per la prima volta in traduzione italiana, un'importante raccolta di testi rivelatori del pensiero e della poetica di Flannery O'Connor che mettono in luce la sua concretezza, il suo indagare l'universo visibile come riflesso di quello invisibile, la tendenza all'infinito e all'imprevedibilità, la poetica del grottesco americano e la complessa e travagliata convivenza con la fede. Antonio Spadaro ci guida attraverso saggi, lettere, recensioni, pensieri, alla scoperta del mondo della grande scrittrice, dominato dal dramma, l'elemento che per la O'Connor fa "funzionare" le storie, e che è soprattutto il dramma dell'accettazione o del rifiuto della grazia: perché "c'è sempre un momento, in una buona narrazione, nel quale si può avvertire la presenza della grazia come in attesa di essere accettata o rifiutata". Jonathan Franzen, Libertà Torino, Einaudi, 2011, pp. 622, € 17,60 Walter e Patty erano arrivati a Ramsey Hill come i giovani pionieri di una nuova borghesia urbana: colti, educati, progressisti, benestanti e adeguatamente simpatici. Fuggivano dalla generazione dei padri e dai loro quartieri residenziali, dalle nevrosi e dalle scelte sbagliate in mezzo a cui erano cresciuti: Ramsey Hill (pur con certe residue sacche di resistenza rappresentate, ai loro occhi, dai vicini poveri, volgari e conservatori) era per i Berglund una frontiera da colonizzare, la possibilità di rinnovare quel mito dell'America come terra di libertà "dove un figlio poteva ancora sentirsi speciale". Avevano dimenticato però che "niente disturba questa sensazione quanto la presenza di altri esseri umani che si sentono speciali". E infatti qualcosa dev'essere andato storto se, dopo qualche anno, scopriamo che Joey, il figlio sedicenne, è andato a vivere con la sua ragazza a casa degli odiati vicini, Patty è un po' troppo spesso in compagnia di Richard Katz, amico di infanzia del marito e musicista rock, mentre Walter, il timido e gentile devoto della raccolta differenziata e del cibo a impatto zero, viene bollato dai giornali come "arrogante, tirannico ed eticamente compromesso". Siamo negli anni Duemila, anni in cui negli Stati Uniti (e non solo...) la libertà è stata come non mai il campo di battaglia e la posta in gioco di uno scontro il cui fronte attraversa tanto il dibattito pubblico quanto le vite delle famiglie. ÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷ Gilbert Keith Chesterton, ballata del cavallo bianco Rimini, Raffaelli, 2009, pp. 179, € 15,00 La Appassionato e avventuroso come il suo autore, unisce al tempo stesso poema cavalleresco ed epica cristiana. Si sentono gli echi delle chansons anglo-normanne mentre la battaglia prosegue idealmente fino ai giorni nostri, dove gli invasori distruttori della civiltà non portano più scudi e lance ma penne, fogli e ideologie di morte. Giorgio Montefoschi, Eva Milano, Rizzoli, 2011, pp. 274, € 18,50 Un uomo e una donna si amano: oggi. Sono clandestini, ma presto sentono che la loro non è più una relazione fondata solo sull'attrazione fisica e sulla passione. Giovanni vorrebbe Eva tutta per sé. Eva capisce di non poter più mentire al marito Fabrizio. E prende una decisione coraggiosa: lo lascia. Fabrizio, però, non si arrende. E, come accade allorché l'amore precipita nella prigione del puro possesso, la vicenda si fa aspra. Eva, quindi, dapprima resiste, smaschera l'egoismo del marito che la perseguita, e vive mesi di una smemorata, possibile felicità. Poi, di fronte a un imperativo più grande, cede: Fabrizio, infatti, si è ammalato e lei decide di tornare sui suoi passi. Tuttavia, questo sacrificio, che rende così umana la sua figura e al quale stavolta è Giovanni a non rassegnarsi, sarà inutile. Perché il destino è imprevedibile, sconvolge ogni piano. Eppure, quando tutti i protagonisti sembrano sul punto di perdere, o di perdersi, le loro vite sapranno ricomporsi in un disegno imprevedibile di redenzione. SAGGISTICA Giacomo Panizza con Goffredo Fofi, Qui ho conosciuto purgatorio inferno e paradiso. La storia del prete che ha sfidato la ‘ndrangheta Milano , Feltrinelli, 2011, pp. 234, € 15,00 Bresciano di origine, don Giacomo Panizza si trova assegnato nel quartiere più estremo di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro. Qui inizia a lavorare a contatto con persone disabili. Accetta di utilizzare a scopi sociali un palazzo requisito ai Torcasio, la famiglia malavitosa più temuta della zona. Non solo lo stabile assegnatogli dista pochi metri dalle abitazioni dei mafiosi a cui è stato sequestrato, ma ogni volta che deve accedere alla struttura deve bussare proprio a loro. Don Giacomo Panizza ha ricevuto molte minacce, la sede è stata più volte danneggiata, qualcuno addirittura è arrivato a sabotare i freni dell'auto di un disabile. Ma don Giacomo non ha mai smesso di metterci coraggio e lottare. In questo dialogo serrato con Goffredo Fofi, non solo emergono la fibra morale di un uomo che si è dedicato ai più deboli della società, ma anche soluzioni concrete per battere la cultura della mafia: "Bisogna che tanti facciano poco, più che pochi facciano molto. Contro le mafie non serve Rambo. Serve che tutti ci impegniamo per la libertà di tutti, e la legalità è cosa nostra, un tassello di questo impegno". Solo così il Sud potrà sprigionare pienamente la propria bellezza. ÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷ Franco Cassano, L’umiltà del male Roma-Bari, GLF editori Laterza, 2011, pp. 94, € 14,00 Senza un'elite competente e coraggiosa la politica muore. Ma questa spinta morale deve sapersi confrontare con la maggioranza degli uomini, misurarsi con la loro imperfezione, deve diventare politica. Come dimostra la figura del Grande Inquisitore, il male è un lucido conoscitore degli uomini e fonda il suo regno sulla capacità di coltivarne le debolezze. E sa adattarsi ai tempi, perché ha imparato a cambiare spalla alle sue armi: una volta esaltava la sottomissione, oggi offre con successo e su tutti i canali dosi crescenti di volgarità ed esibizionismo. Se vogliono far crollare questo potere, i migliori devono smettere di specchiarsi nella loro perfezione. Da sempre i Grandi inquisitori usano questo sentimento di superiorità per isolarli da tutti gli altri, per ridicolizzarne l'esempio e renderli innocui. Chi spera negli uomini deve inoltrarsi nella zona grigia dove abita la grande maggioranza di essi, e combattere lì, in questo territorio incerto, le strategie del male. che mostrano concretamente come politicamente restando fedeli al Vangelo. agire ÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷ Sant’Agostino, Commento al Vangelo di Giovanni, a cura di Giovanni Reale Milano, Bompiani, 2010, 2 volumi in cofanetto, € 50,00 ÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷ Carlo Maria Martini e Giuseppe Lazzati, In politica da cristiani. Coscienza contemplativa e azione civile Milano, In dialogo, 2011, pp. 52, € 6,50 Tre testi per scoprire il valore e il significato dell'impegno politico. Una intensa meditazione dell'arcivescovo emerito di Milano, che con il suo stile inconfondibile indica le condizioni affinché un cristiano possa "sporcarsi le mani" a servizio del bene comune, senza mai perdersi nei compromessi e nella ricerca del potere per il potere. E due contributi del professor Lazzati Il Commento al Vangelo di Giovanni è una delle opere più ispirate e più valide di Agostino. È costituita da centoventiquattro discorsi, nati nel corso di vari anni (non meno di tre lustri). I primi cinquantaquattro sono prediche fatte ai fedeli e messe per iscritto dai tachigrafi; gli altri settanta sono stati dettati e letti da altri. Giovanni Reale li presenta in una forma nuova, che cerca di ricostruire e riprodurre il ritmo del parlato, i possibili silenzi, le riprese. L'ariosità che in questo modo viene data ai vari Discorsi li rende assai più leggibili, fruibili e godibili, rispetto alla loro presentazione in blocchi compatti, come di solito vengono presentati. Nel Saggio introduttivo vengono presentati la struttura logica, i fondamenti metodologici, filosofici e teologici dell'opera e in più punti viene fatto vedere in cosa consista la rivoluzione agostiniana rispetto al pensiero filosofico antico-pagano, e per quali ragioni, come ha sostenuto M. Zambrano (allieva di Ortega y Gasset), Agostino sia da considerare davvero per molti aspetti il padre spirituale dell'Europa. (Il testo latino dell'edizione Mauriana viene proposto in un volume separato). ÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷ Corrado Alvaro, L’Italia rinunzia? Roma, Donzelli, 2011, pp. 84, € 13,00 Sul banco d'accusa di Alvaro sono le classi dirigenti post-unitarie, che con i loro errori e i loro cinismi hanno radicato l'idea di uno Stato nemico. La verità è che a tutti i potenti che si sono susseguiti al comando nel corso della storia recente del paese "non è mai importato che l'Italia avesse un popolo più o meno civile, più o meno costituito in nazione". Particolarmente penetrante, a questo proposito, l'analisi della situazione del Mezzogiorno, in cui lo scollamento tra popolo e classi dirigenti si traduce in un parassitismo sempre più profondo e nocivo per l'intero paese. Alvaro, infatti, "è per le autonomie, per il fare da sé, il saper fare da sé", rileva Mario Isnenghi nella sua introduzione. ÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷ Vito Teti, Pietre di pane. Un’antropologia del restare Roma, Quodlibet, 2011, pp. 192, € 22,00 Restare sembra l'antitesi del viaggiare, del mettersi in discussione, della disponibilità al disordine, alla scoperta, all'incontro. Ma davvero l'idea e la pratica del restare sono inconciliabili con l'esperienza antropologica? E, soprattutto, è possibile pensare un viaggiare separatamente dall'esperienza del restare, e davvero il restare va accostato all'immobilità, alla scelta di non incontrare l'alterità e di non fare i conti con la propria ombra, il proprio doppio? Restare è difendere un appaesamento o esiste anche una maniera spaesante di restare che, a volte, può risultare più scioccante del viaggiare? L'avventura del restare - la fatica, l'asprezza, la bellezza, l'etica della "restanza" - non è meno decisiva e fondante dell'avventura del viaggiare. Maria Concetta Augruso, Sacre Stimmate di San Francesco a Roma Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 2011, pp. 174, € 25,00 Il volume presenta la struttura organizzativa della romana Confraternita delle Stimmate e il suo assetto nel corso dei secoli XVII e XVIII, con le trasformazioni artistiche ed architettoniche della sua chiesa. Una sezione importante del libro, con l’integrazione tra le fonti letterarie e iconografiche e i documenti d’archivio, analizza la struttura direttiva e organizzativa e le modalità di gestione, fortemente impegnata in attività assistenziali e caritative. Particolare accento va alle vicende architettoniche ed artistiche della chiesa e soprattutto alle trasformazioni attuate nel secolo XVIII da Giovanni Battista Contini e Antonio Canevari. Una delle parti più interessanti è il capitolo sulla decorazione pittorica. Il volume, composto con trattazione sciolta e rigorosa e fornito di ampia appendice documentaria, costituisce un contributo importante, su solida base filologica e con integrazione della storia sociale e religiosa con la storia dell’arte e dell’architettura.