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Imt, Bemporad direttore. Pammolli: “Lucca guardi al futuro”
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Imt, Bemporad direttore. Pammolli:
“Lucca guardi al futuro”
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Martedì, 06 Novembre 2012 13:54
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"Se Lucca non riesce a pensare a sè stessa fra vent'anni è
destinata a morire. Se in questo periodo non costruirà una rete di
rapporti attraverso le eccellenza del suo territorio, infatti, non
conterà nulla a livello nazionale e internazionale e verrà
progressivamente privata di servizi e di funzioni, come in parte sta
già accadendo. La funzione della presenza di Imt in città sta
anche nell'impedire questo”. Con queste parole il professor Fabio
Pammolli, saluta i suoi cinque anni di direzione all'Imt Alti Studi di
Lucca, passando il testimone ad Alberto Bemporad, 42 anni, che dall'1 novembre è il più giovane rettore d'Italia.
Pammolli difende s spada tratta la “sua” creatura dalle polemiche che ne hanno sempre accompagnato
l'esistenza. Dai tanti che vedono la struttura come un corpo estraneo, che non dialoga con la città ma allo stesso
tempo attrae investimenti milionari da parte degli enti e delle fondazioni bancarie.
E la mattinata che è servita per il passaggio ufficiale di consegne, nell'auditorium recentemente ristrutturato nella
Cappella Guinigi di San Francesco, è stata tutta dedicata a spiegare l'importanza di avere una scuola di Alti
Studi in città. Per il prestigio di Lucca, per la salvaguardia dei suoi monumenti, per favorire
l'internazionalizzazione della città e una sua sprovincializzazione. Per questo il presidente della Fondazione
Cassa di Risparmio di Lucca, Arturo Lattanzi, ha ripercorso le tappe che dal 2007 hanno portato ad oggi: “Imt è
ormai diventata un'eccellenza internazionale - dice - mentre a livello locale lo sta rapidamente diventando.
Bisogna lavorare affinché il territorio senta ancora più sua questa realtà. Sarà compito del nuovo presidente
Bemporad, con cui si passa anche da una fase didattica dell'Imt a una fase più dedicata alla ricerca”. La
Fondazione, dal canto suo, si è impegnata molto nelle strutture: “Con le ristrutturazioni di edifici a servizio di Imt
- prosegue - abbiamo investito in più settori in un colpo solo e non per Imt ma per tutto il territorio: nell'arte, nella
didattica e nella ricerca, nell'edilizia pubblica e scolastica e anche nel sociale, con lo spostamento della sede del
Ceis dedicata agli ex detenuti in un nuovo immobile a San Pietro a Vico”.
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Pammolli elenca i successi di cinque anni di direzione, e guarda avanti, visto che rimarrà come docente della
scuola e nel Cda di Imt: “Non era scontato - dice - quando siamo partiti nel 2007 che la scuola si sviluppasse
così come è successo e con un fondo di finanziamento ordinario che è passato da 1,4 a 5,4 milioni di euro. Il
tutto in controtendenza con un momento di forte crisi economica. in questi anni abbiamo deciso di fare sempre il
passo lungo quanto la gamba e questa politica rigorosa mi permette di dire che Imt è l'ente universitario italiano
nelle migliori condizioni finanziarie, con un margine di assoluta sicurezza che ci permetterà di utilizzare le risorse
per lo sviluppo. Alla fine del 2011, poi, è anche partita l'attività dei laboratori di ricerca e l'attività permanente di
docenza ch rappresenta il valore aggiunto di una scuola che riesce ad attrarre e a moltiplicare del 40 per cento
quello che ci proviene dal finanziamento statale”. Poi lo sguardo sul futuro: “Imt e la città dovranno mostrarsi
uniti nei rapporti con la Regione e il governo centrale. Se la scuola deve produrre indotto l'investimento deve
essere commisurato a quello importante che ha fatto Lucca dal momento in cui ha deciso di ospitare Imt. Lucca
deve farsi sentire in termini di allocazione di risorse e ogni euro che porteremo qui concorrerà in vari modi alla
crescita della città. La città deve sapersi proiettare fra vent'anni e l'attenzione del territorio verso Imt deve essere
più forte altrimenti sarà un'altra esperienza lucchese che non riceve tutte le attenzioni che merita a livello
istituzionale. Questo è un investimento che va fatto crescere nel tempo stando uniti per far valere la voce di
Lucca nel panorama nazionale e internazionale. L'obiettivo è di far crescere questa realtà: più punti di contatto
l'Imt avrà con l'esterno, più capi laboratorio cresceranno nella scuola più ambasciatori della città ne porteranno il
nome della città nel mondo. Per questo dico che non serve erogare servizi specifici per il territorio lucchese o
per date situazioni dell'industria locale, che rischierebbero presto di essere obsoleti. Quello che serve è erogare
servizi per progetti da fare nsieme insieme all'industria locale ma soprattutto esserne punto di riferimento. Il vero
moltiplicatore economico sono le risorse aggiuntive che Imt è in grado di attrarre sul territorio per l'università e la
ricerca, che hanno permesso di creare 80 posti di lavoro nella scuola. Certo, si può fare meglio e di più di quanto
non si è fatto finora. E in questo un ruolo importante dovranno avere anche la comunicazione e i media”.
Il compito, a questo punto, spetta ad Alberto Bemporad, in sella da soli cinque giorni e senza alcuna intenzione
di deviare la sua linea da quella già tracciata da Pammolli: “Raccolgo l'eredità - dice - di solidità finanziaria ed
efficienza amministrativa. Il mio compito è continuare su questa strada non solo come obiettivi ma come valori
etici, quali la meritocrazia attraverso il processo di scouting internazionale e la trasparenza. Intendiamo
arricchire l'identità internazionale che Imt si è costruita negli anni anche con un maggio legame con Lucca. Per
questo abbiamo già iniziato a rafforzare le sinergie con le rappresentanze istituzionali e industriali e con chi si
occupa di trasferimento tecnologico, in modo da creare un sistema compatto che possa interloquire con noi
come già sta accadendo con la Asl 2 per il miglioramento gestionale del nuovo ospedale San Luca. Il nostro
compito, insomma, nell'intensificare anche i nostri rapporti con la Regione Toscana, è anche quello di creare una
coscienza presso le aziende e di mettere a reciproca disposizione le competenze, anche attraverso la creazione
di spin off locali. Quanto all'internazionalizzazione proseguiremo i rapporti con le altre università a livello
mondiale. Auspico per questo che Imt continui a crescere e diventi luogo ideale per i ricercatori di tutto il mondo.
Confermo, infine, quanto già detto da Pammolli: per ogni euro che ci arriva dalla Fondazione Cassa di Risparmio
di Lucca, per l'effetto moltiplicatore legato al valore aggiunto della scuola, ne attraiamo cinque dallo stato e tre
da progetti esterni. Anche questo è il ruolo forte di Imt in città”.
Ma il timore che in un periodo di tagli una sforbiciata alle erogazioni tocchi anche all'Imt è confermato anche dal
presidente Lattanzi: “Il pericolo è - dice à che in un momento di tagli orizzontali non arrivi l'auspicato aumento di
finanziamenti dal governo centrale. Ma noi crediamo fortemente che non sia questa la dimensione definitiva
della scuola e che sia destinata a crescere. In questo senso, e per accelerare questo processo, vanno intesi i
300mila euro l'anno destinati alla costruzione dei laboratori di ricerca. Per una realtà di eccellenza che vuole
sempre di più sentirsi integrata nel territorio”.
I rischi, altrimenti, sono quelli evocati dal professor Pammolli. Se Lucca perdesse anche l'Imt...
Enrico Pace
Ultima modifica il Martedì, 06 Novembre 2012 17:13
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