Alimenti comuni e componenti indesiderate: ridurre i rischi
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Alimenti comuni e componenti indesiderate: ridurre i rischi
Alimenti comuni e componenti indesiderate: ridurre i rischi, mantenere i benefici Alberto Mantovani Tossicologia Alimentare e Veterinaria Istituto Superiore di Sanità, Roma Esperto EFSA (panel FEEDAP, mangimistica: 2003-12; Panel PPR, pesticidi: 2012-) [email protected] Valutazione Rischio/Beneficio: quando e perché ? EFSA Guidance on human health risk-benefit assessment of foods (2010) E' una valutazione di rischi e benefici per la salute. Si fa in casi specifici, quando serve ed in seguito ad una “narrazione” che porta a capire come è sorto il problema E cosa ci si aspetta (a quale domanda si risponde..) In genere si parte dalla osservazione di effetti benefici che rendono raccomanabile il consumo di un alimento o componente alimentare.... Ma qualcuno in fondo alla sala si agita ...Perché esistono fattori che possono compromettere questo beneficio Mangiate più pesce perché contiene omega-3 Ma attenzione perché è un importante fonte di esposizione a metilmercurio Due messaggi ugualmente fondati ed opposti: che fare ? In diversi casi la valutazione rischio-beneficio si applica a interventi sulla filiera, ad es. Biocidi utilizzati sulle carcasse di pollame (vi sono residui di qualche significato? EFSA, 2005) NO. Tuttavia, il beneficio non va esagerato: i biocidi non possono che integrare la buona pratica igienica Selenio: “fortificazione” degli alimenti di origine animale usano mangimi arricchiti con composti organici di Se altamente biodisponibili (considerando che il Se è tossico a dosi eccessive, qual'è la possibile esposizione umana? EFSA, 2011) Non vi è un rischio di assunzione eccessiva nell’adulto, ma tale rischio esiste nel bambino: si raccomandano limiti specifici di fortificazione con Se organico nei mangimi L'Alimento è Buono Anche se talora non per tutti - soggetti con malattie rare sono eccezionalmente vulnerabili a livelli di specifici nutrienti normalmente presenti negli alimenti: - emocromatosi ereditaria: Fe - malattia di Wilson: Cu - fenilchetonuria: fenilalanina - galattosemia: galattosio... - Talora, la specifica suscettibilità è molto più frequente: Ad es., celiachia, intolleranza al glutine Etichettatura e disponibilità di alimenti alternativi prodotti in modo da prevenire la “contaminazione” Oggi ci occupiamo di Alimenti Buoni ma che contengono sostanze con possibili effetti avversi per la popolazione generale Accumulatori: ad es., le alghe accumulano iodio: raccomandazioni per i consumatori a livello nazionale o regionale (l'eccesso di I è un problema soprattutto per chi viene da uno status carente) (EFSA, 2006) Sostanze intrinseche: ad es., la canapa, ottimo foraggio per i bovini, ma.. escrezione nel latte di concentrazioni attive di THC, potente sostanza psicotropa (la conosciamo) i semi sono l'unico ingrediente mangimistico che non induce un'esposizione significativa a THC (EFSA, 2011) Cinque ESEMPI Accumulatori: Verdure (lattughe, spinaci) e nitrato Riso e Arsenico Semi oleosi e Cadmio Sostanze intrinseche: Genisteina ed altri fitoestrogeni nella soia Sorgo e fattori antinutrizionali Nitrato nei vegetali (EFSA 2008, 2010) Le verdure fanno bene, certamente Nitrato componente importante delle verdure; accumulo influenzato da fattori biotici ed abiotici. Soprattutto i vegetali a foglia verde (lattuga, spinaci, etc.): principale fonte di esposizione umana Problema riconosciuto: limiti EU nella lattuga e spinaci (e cibi derivati) fissati su base stagionale (maggiori per le verdure raccolte in ottobre-marzo rispetto a aprile-settembre) E nell'acqua Quesito a EFSA: senza mettere in discussione i benefici nutrizionali, vi sono rischi vanno gestiti ? Nitrato nei vegetali Fattori considerati: quantità di nitrato nelle verdure scenari di consumo, su dati reali: scenari realistici ed raccomandati considerando anche altre fonti (acqua potabile, salumi) Tossicologia Esposizione interna a metaboliti (nitrito, ossido di N, composti N-nitrosi): metemoglobinemia, promozione tumorale ADI: 3,7 mg/kg p.c./giorno (222 mg per un adulto di 60 kg) Il bambino è specialmente vulnerabile alla metemoglibemia Ecco le conclusioni EFSA Nitrato nei vegetali Adulti: rischio di eccedere ADI solo una piccola minoranza di di forti consumatori di verdure coltivate in condizioni sfavorevoli: considerazioni a livello regioale/nazionale che vanno valutate . Bambini: Possibili problemi di ecccedere ADI per nicchie di bambini forti consumatori di spinaci (più di una porzione al giorno in media) considerando anche le altre fonti di esposizione (es. acqua). raccomandazioni: Inadeguate condizioni di conserevazione degli spinaci: maggiore conversione in situ di nitrato in nitrito Evitare il consumo di nitrati in bambini con infezioni batteriche gastrointestinali (più vulnerabili) Ma quali sono le condizioni agronomiche sfavorevoli ? Nitrato nei vegetali Buone pratiche agricole per controllare l'accumulo di nitrato nei vegetali prodotte a livello statale o di organizzazioni private per ottemperare ai limiti EU - luce adeguata (in particolare per verdure in serra) - regolare l'apporto di N al terreno (“N intempestivo”): uso intelligente di fertilizzanti azotati - se si mira a avere cespi voluminosi, eliminare le foglie più esterne (accumulano di più) - ridurre il tempo raccolta-venita (la verdura pere acqua e il nitrato si concentra) - selezione dei cultivar Arsenico nel riso As rivalutato da EFSA nel 2009 Sulla base di dati epidemiologici umani su effetti accertati (cancro alla vescica, polmone, cute; alterazioni cutanee) e possibili (ritardo di sviluppo fetale, diabete) L'EFSA definisce un intervallo di riferimento (0.3-8 μg/kg p.c./die) Ridurre l'esposizione nella popolazione EU - Contaminazione di origine geochimica terreni vulcanici come l'Alto Lazio (Cubadda et al., 2012) Grandi differenze fra province (anche limitrofe) nella presenza di As nei suoli (grano come bioindicatore: Cubadda et al. 2010) Arsenico nel riso Oltre all'acqua, Due alimenti sono “collettori” di arsenico - il pesce ed i frutti di mare, ove viene in massima parte “sequestrato” come forme organiche (es. Arsenobetaina) di minima o bassa tossicità L'As nel pesce è di modesto rilievo per il consumatore - il riso, ove l'As è presente nella forma inorganica (iAs) tossicologicamente rilevante A parte i consumatori “salutisti” di alcune alghe, Le fasce più esposte a iAs sono i forti consumatori di riso (ad es., alcuni gruppi etnici) ed in particolare i bambini Arsenico nel riso Il riso è un importante prodotto italiano, come facciamo a proteggerlo ? Tenendo presente che vi è una spinta EU a mettere limiti legali di iAs nel riso ? As nei suoli e nelle acque delle zone risicole è in genere basso (Ente Nazionale Risi) introduzione di alcuni periodi asciutti, in cui il riso non è sommerso dall’acqua, riduce l’assorbimento di As dal suolo selezione di cultivar concimazione con silicio, elemento utile alla pianta ed antagonista dell'accumulo di As Anche fitorisanamento degli ambienti contaminati (es., con felce: Mandal et al., 2012) Cadmio e semi oleosi Anche il Cd rivalutato da EFSA nel 2009 e sulla base di dati epidemiologici umani considerando gli effetti cronici renali (effetto critico) e la capacità di bioaccumulo l'EFSA ha abbassato il parametro di riferimento assunzione settimanale tollerabile 2,5 μg/kg p.c. Il Cd accumula in alcuni alimenti come i semi oleosi che contribuiscono per un 2%all'assunzione complessiva Ma con livelli maggiori negli adolescenti E nei vegetariani che li usano come fonte di proteine Ad es., i semi di lino: aggiunta gustosa e salutare al pane nei paesi nordici (Khan et al., 2007) il Cd è considerato un metallo “estrogenico”: ratti esposti durante la gravidanza o lo svezzamento ad alte concentrazioni (5-10%) nella dieta di semi di lino = aumenta il bioaccumulo di Cd e la suscettibilità al tumore mammario Cadmio e semi oleosi Forse il problema non è così grosso: Il Cd nei semi e nei cereali è legato alle fitochelatine, che ne riducono la bioaccessibilità anche in seguito a cottura o digestione enzimatica (He et al. 2002; Ranieri et al., 2005); infatti la biodisponibilità orale nell'essere umano del Cd nei semi di girasole è limitata (Reeves et al., 2001) Specificamente riguardo al seme di lino, tuttavia la biodisponibilità del Cd è maggiore rispetto alla crusca nel ratto (Callegaro, 2011) Inoltre i semi oleaginosi sono ricchi di sostanze protettive Ad es., nel lino lignani, antiossidanti difenolici, acido alfa-linolenico N.B. I lignani nel pane ai semi di lino (non macinati) hanno basso potere antiossidante (poco rilascio di olio, Bozan et al., 2008) I lignani sono più presenti nella crusca = ridotto contenuto nel pane bianco (Bakk & Vickers, 2007) Fitoestrogeni della soia Le conclusioni del documento LA SORVEGLIANZA DELL’ESPOSIZIONE A INTERFERENTI ENDOCRINI (2007) Comitato nazionale per la biosicurezza e le biotecnologie Scaricabile da http://www.iss.it/inte Gli isoflavoni della soia (genisteina, il più noto, e daidzeina) agiscono come gli estrogeni (interazione con ERbeta) ma anche con la tiroide (inibizione perossidasi tiroidea) -assunzione alimentare da parte di gruppi particolari (vegetariani/vegani e neonati alimentati con formule a base di soia: livelli massimi di genisteina) Nonostante i livelli interni siano maggiori che nella popolazione generale, problema solo per la tiroide infantile soprattutto in presenza di carenza di iodio. - integratori e farmaci da banco: diffusi soprattutto per le donne pre- e post-menopausa. Troppe incertezze sulla relazione dose-risposta (es., effetti proliferativi ed antiproliferativi su tessuti bersaglio come la mammella) raccogliere dati sull’assunzione di fitoestrogeni nella popolazione coinvolgendo medici di base Biomonitoraggio, anche con un pannello di biomarcatori UN SUNTO DI RISCHI E BENEFICI DALLA LETTERATURA (area tematica del progetto PREVIENI http.www.iss.it/prvn) DONNE: I fitoestrogeni possono essere benefici per donne in buona salute (es. riduzione del rischio di tumore al seno, endometrio, tiroide, osteoporosi; disturbi post-menopusa) le donne a rischio di tumore mammario debbono stare attente nei confronti di consumi eccessivi. UOMINI:Un’alta assunzione, soprattutto durante l’infanzia, può ridurre la fertilità, per contro alcune evidenze indicano un’azione protettiva nei confronti del tumore alla prostata. BAMBINI: Rischi e benefici sono tuttora oggetto di valutazione; la massima parte delle evidenze di effetti tossici viene da studi sperimentali, tuttavia occorre far attenzione agli effettidi un’elevata assunzione di fitoestrogenisulla tiroide soprattutto in presenza di carenza di iodio. La valutazione degli HEALTH CLAIMS (EFSA, 2011, 2012) Evidenza insufficiente per definire una relazione causa effetto per - prevenzione del danno ossidativo - mantenimento dei livelli normali di colesterolo LDL - protezione della densità minerale ossea - riduzione dei sintomi vasomotori menopausali (Health Claim richiede una chiara e univoca evidenza da studi umani) Da una rapida ricerca in letteratura Effetto positivo su menopausa, osteoporosi cancro di diversi tipi è biologicamente plausibile (es., interazione con Erbeta nel prevenire la sdifferenziazione dell'epitelio del colon, con la vitamina D nell'osso) Ma è debole, moulato anche da altri fattori e molto variabile 8compresi possibili effetti negativi) con sesso ed età IL SORGO (Proietti et al., 2013) Quinto cereale mondiale: particolarmente importante in peasi caldi e aridi (Yemen, Sudan, Etiopia..) È senza glutine, ha moltissime varietà locali e dà da mangiare a 300 milioni di persone Molto consumato sotto porridge, cotto e/o fermentato Buon contenuto di proteine, vitamine (A, D, E, K, gruppo B) e minerali (Fe, P, Zn) MA Un elevato contenuto di tannini e fitati che agiscono come fattori chelanti nel lume intestinale Riducono la digeribilità delle proteine e soprattutto l'assorbimento di Fe e Zn Il potenziale valore alimentare è ridotto dai fattori antinutrizionali IL SORGO (Proietti et al., 2013) I nostri risultati La varietà è importante (ad es., una varietà senegalese con ottimo profilo) e pertanto si possono selezionare cultivar con caratteristiche genetiche favorevoli La preparazione culinaria è importante: la fermetazione determina una riduzione importante dei fitasi ed un aumento dell'attività fitasica, mentre la cottura non ha effetto Pertanto, si possono dare consigli per migliorare le caratteristiche nutrizionali delle preparazioni tradizionali Tutto ciò che vorreste sapere, ma non osate chiedere In Mantovani A, Baldi F, Frazzoli C, Lorenzetti S, Maranghi F (Ed.). MODELLI PER LA VALUTAZIONE RISCHIOBENEFICIO IN SICUREZZA ALIMENTARE. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2012. (Rapporti ISTISAN 12/50) Scaricabile da http://www.iss.it/binary/publ/cont/12_50_web.pdf Meno le persone sanno di come vengono fatte le salsicce e le leggi e meglio dormono la notte. (Otto von Bismarck) I tossicologi hanno solo interpretato in vari modi il cibo; ma il punto ora è di cambiarlo (“quasi “Karl Marx) Sicurezza Alimentare io sono SICURO di ciò che mangio, Ne ho FIDUCIA In primis So che mangerò DOMANI Ciò che mangio non desta in me PREOCCUPAZIONE per rischi per la mia salute che non riesco a vedere Ma anche (e sempre di più) Ciò che mangio risponde al mio bisogno di NUTRIENTI in maniera soddisfacente (qualità, non solo quantità) E contribuisce alla mia SALUTE (definizione OMS= stato di benessere e non solo assenza di malattia) “Sicurezza” Alimentare... Rispondere agli ALLARMI (e tranquillizzarci...) Fare TANTI CONTROLLI (sempre di più, su tutto) CAPIAMOCI....W ! I controlli (mirati ed aggiornati: i rischi prioritari con i metodi giusti) E la risposta pronta e seria alle emergenze (BSE, polli alle diossine, epatite nei frutti di bosco, E. coli nei germogli..) PERO'... SICUREZZA ALIMENTARE (libro bianco: Commissione Europea, 2000) Dai Campi alla Tavola - Produrre e preparare gli alimenti in modo da minimizzare i rischi e valorizzare le caratteristiche nutrizionali A partire dagli organismi viventi (piante e animali) da cui noi ricaviamo il cibo - Conoscere ciò che mangiamo e come viene prodotto - Riconoscere che i rischi ci sono e caratterizzarli, così da poterli prevenire/ridurre/combattere Fermo restando che la dieta emiliana presenta una valutazione R/B estremamente favorevole That’s all Folks…