«Qui ci sono dei campi bellissimi con ulivi dalle foglie grigio argento

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«Qui ci sono dei campi bellissimi con ulivi dalle foglie grigio argento
«Qui ci sono dei campi bellissimi con ulivi dalle foglie grigio argento, come salici
cimati. Non mi stanco mai del cielo azzurro» scrisse Van Gogh alla madre il 2 luglio 1889
(lettera 787/598). Si tratta di un’esatta descrizione del quadro Uliveto che aveva appena
terminato nel periodo in cui scrisse questa lettera. Contemporaneamente stava lavorando a
Ulivi con le Alpille nello sfondo, una tela di cui parla esplicitamente nelle sue lettere,
diversamente da Uliveto. Gli uliveti divennero uno dei soggetti preferiti dall’artista,
sebbene li avesse evitati mentre viveva a Arles. Gli uliveti appartengono al paesaggio della
Provenza, proprio come i cipressi, i campi di frumento, i paesaggi montuosi e a SaintRémy. Van Gogh si ripromise di lavorare su questi soggetti realizzando una serie di dipinti.
Tra il giugno e il dicembre 1889, dipinse circa una quindicina di uliveti, la maggior parte in
autunno e ben undici su tela da 30, il suo formato preferito.
In questo studio Van Gogh usò, oltre a numerose e lunghe pennellate per i tronchi, i
rami e i contorni, delle pennellate brevi, svirgolate che creano un impasto vibrante di
colore composto da innumerevoli linee applicate “bagnato-su-bagnato” sul fondo, e che
rendono ancora più forte il calore nel quale Van Gogh stava lavorando. Van Gogh si era
abituato al caldo, come scrisse a Theo: «Ho lavorato nei campi assolati durante le ore più
calde, ma senza sentirmene ostacolato.»
Nell’ultima fase, quando la tela era abbastanza asciutta, usò un blu scuro per
accentuare il fogliame, marcare i contorni qua e là e aggiungere la firma che segue,
curvando con eleganza, la direzione arcuata delle pennellate accanto ad essa. Uliveto è uno
dei sette quadri firmati del periodo di Saint-Rémy, anche se c’è qualche dubbio di
autenticità riguardo a una delle firme (Pini al tramonto, F652).
I quattro grandi studi che Van Gogh dipinse nel maggio del 1889 sono tutti firmati,
incluso Il giardino dell’ospedale di Saint-Rémy (F734) che, come questo quadro, reca una
firma di colore blu scuro, apposta quando la tela doveva essere abbastanza asciutta.
Intorno al 15 luglio, Van Gogh spedì questi quattro «studi di maggio», insieme ad altri
lavori realizzati a Saint-Rémy ma anche a Arles, a Theo a Parigi. Questa spedizione
includeva anche un lavoro Uliveto, molto simile a questo (lettera 791/600, 9 luglio 1889).
Il 13 aprile 1912, Mrs Kröller-Müller acquistò cinque quadri di Van Gogh a Parigi dal
commerciante d’arte Eugène Druet. «Ma il più bello è un uliveto» scrisse quella sera nella
stanza dell’albergo al suo giovane confidente Sam van Deventer, «un grande quadro
completo, delicato e profondo. Non posso descriverlo ma per molti è il più bello di tutti,
perché non c’è niente in esso che crei il minimo disturbo.» Ella inoltre riferisce che
Bremmer, che aveva viaggiato con lei e il marito, aveva concluso un ottimo affare
nell’acquistare questi cinque quadri a un terzo del prezzo richiesto, «Uscì che tremava
come una foglia, era felicissimo del suo acquisto». Una reazione comprensibile, se si
considera che, oltre a questo magnifico Uliveto, l’«acquisto» includeva: Cesto di mele
(F378), Ritratto di Joseph-Michel Ginoux (F533), Il burrone, Les Peiroulets (F661) e Telaio
con tessitore (F35). Lo stesso giorno, dopo il pranzo, ella comprò altre due opere di Van
Gogh alla Galerie Bernheim Jeune: La Berceuse (F504) e Paesaggio con frumento e luna
crescente (F735) più due disegni: Donna che prega (F1053) e Spigolatrice (F1269), come
pure un quadro di Seurat, Pontile a Honfleur.
Ella ricordò a Van Deventer come aveva deciso, pochi anni prima, di lasciare che il
marito e la famiglia «facessero parte di questa sua passione a cui teneva moltissimo.» È
un’allusione alla sua decisione di invitare Bremmer a casa loro una volta la settimana per
dare a tutti lezioni di estetica e per guidarli e indirizzarli su come mettere insieme una
collezione di quadri. Concluse la lettera dicendo: «Non è forse motivo di soddisfazione se
oggi Monsieur ha felicemente acquistato quadri per circa 60.000 fiorini?»
© Linea d’ombra 2008