Fort Fibre Ottiche, trent`anni in piena luce
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Fort Fibre Ottiche, trent`anni in piena luce
INCHIESTA Prostituzione? Un affare di Stato Quanto si guadagnerebbe a tassarla KILOWATT&IMPRESE L'energia non è più sostenibile Come abbattere i continui rincari STATISTICHE&BUSINESS PMI, superata la grande industria sul lavoro Aumentate dell'1.5% le assunzioni in soli sei mesi Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente. Importante traguardo per un'eccellenza industriale internazionale, che illumina le più grandi navi da crociera e i musei più prestigiosi del mondo Fort Fibre Ottiche, trent'anni in piena luce Ottobre 2008 - anno 2 - numero Economia, attualità, costume e stile 13 In copertina Articolo di Luca Bilotta Foto di Laura Pietra Fort Fibre Ottiche, trent'anni in piena luce Massimo Sestini e la figlia Laura aprono le porte dell’azienda che illumina le più grandi navi da crociera e i musei più prestigiosi del mondo Un’eccellenza industriale internazionale dal 1978 ad oggi: "Siamo stati i primi in Italia, ora lavoriamo all'estero e in più settori: illuminotecnica, trasmissione dati ed endoscopia” 56 sservare da vicino un'opera d'arte, gustarne i contrasti cromatici ed apprezzarne i tratti sparsi per la tela: è come scoprire un mondo incantato, nascosto all'occhio comune. Visitare un museo costellato di quadri è come vivere un'esperienza extrasensoriale, capace d'immergere il visitatore nel contesto storico degli artisti. Un viaggio inusuale e particolare, come partire per una crociera nei mari cristallini dei Caraibi. Sensazioni distanti l'una dall'altra, ma accomunate da un'unica tecnologia: le fibre ottiche. Avete capito bene: crociere e musei hanno un unico filo "conduttore" che li accomuna. Un sistema di cui si parla spesso a proposito di cablature e telecomunicazioni. Strumenti indispensabili per comunicare e per trasmettere dati ad alta velocità. Ma non solo, l'utilizzo di una simile tecnologia è poliedrica, capace di trasportare e disegnare lo spazio - modulandolo - con la luce. Lo sa bene Massimo Sestini, da trent'anni in questo mondo con l'azienda "Fort Fibre Ottiche" di Curno. Un'interessante realtà industriale del nostro territorio che, come detto, proprio il 6 ottobre spegnerà trenta candeline d'intenso lavoro con la Palma d'Oro di O 57 "Fra i nostri principali clienti c'è Fincantieri: realizziamo l'illuminazione interna delle più importanti navi da crociera costruite in Italia, per gruppi del calibro di Princess Cruises, Carnival, Costa Crociere, Disney e Holland America Lines" leader del settore. "Da trent'anni, la nostra società - commenta Sestini, insieme alla figlia Laura - opera con successo nel campo delle fibre ottiche e in particolar modo in quello dell'illuminotecnica, della trasmissione dati e dell'endoscopia. Un mondo particolarmente complesso, che pochi conoscono nella sua totalità. Le fibre ottiche ci circondano, fanno parte della nostra vita e del nostro lavoro in varie sfaccettature. Ma pochi sanno che dietro un quadro di Raffaello o in una nave da crociera ci sono migliaia di fibre ottiche che rendono l'ambiente speciale". Tecnologia al servizio dell'uomo. Un settore in ascesa, in cui siete stati i precursori. "Abbiamo iniziato nel 1978: siamo stati i primi in Italia, anche se le fibre ottiche stavano già prendendo piede in tutta Europa. Ho capito prosegue Massimo Sestini - che questo sarebbe stato un settore in decisa ascesa e così ho deciso di mettermi in proprio: la classica azienda di piccolissime dimensioni. Uno scantinato e qualche apparecchiatura tecnica, poco lavoro e molta forza di volontà". 58 Settori in cui vi siete imposti come leader internazionali. "Diciamo di sì. Lavoriamo con musei, enti pubblici e gallerie d'arte in Italia e nel mondo. Il motivo è semplice: l'illuminazione tradizionale utilizza apparecchi e lampade che, avvalendosi di energia elettrica, producono molto calore ed emettono raggi ultravioletti (Uv) ed infrarossi (IR). A livello progettuale significa essere condizionati da ingombri, pesi e volumi tali da determinare scelte obbligate. La tecnica d'illuminazione a fibre ottiche, invece, permette di superare e di realizzare soluzioni estetiche o funzionali che non sempre sono attuabili con l'impiego di sistemi tradizionali. Garantiscono una luce fredda e priva di raggi Uv, in favore di una buona conservazione delle opere che vengono esposte". Eppure di strada ne avete percorsa, per la precisione trent'anni sul mercato. "Prima d'iniziare quest'avventura avevo già avuto un'esperienza lavorativa in un'azienda di Milano che produceva endoscopi. Occupandomi della parte commerciale, avevo avuto modo di tessere legami con varie società di settore. In particolare una francese, diretta da monsieur Fort: da quell'amicizia è nata l'idea di prendere la via imprenditoriale in solitaria". In che modo? "Spiegarlo è semplice: una fibra ottica è costituita da un sottile filo di vetro a base di silice (anche se possono teoricamente essere costituiti totalmente da materiale plastico), con un nucleo interno denominato "core", ricoperto da un rivestimento concentrico - anch'esso di vetro - trasparente alla luce ed alla radiazione infrarossa, denominato "mantello" (cladding). Il core e il cladding, a loro volta, sono ricoperti da un rivestimento primario di materiale plastico (guaina), per la protezione della fibra da abrasioni meccaniche. Collegando queste fibre ad un illuminatore, una struttura in cui inseriamo delle lampadine, la luce passa nel "core" delle fibre arrivando all'estremità finale. Il risultato è un'illuminazione fredda, senza raggi Uv e con un minimo ingombro di spazio". E da qui il nome Fort. "Esatto, è stato un omaggio e un'esigenza visti gli esordi: lavoravamo a stretto contatto con la Francia, in pratica come una loro filiale italiana. Poi col tempo ci siamo specializzati in più settori: come detto dall'endoscopia industriale e medica, all'illuminotecnica. In particolare nella progettazione e installazione d'impianti navali e museali". Quindi comodo da utilizzare nei musei. "Esatto. Anche perché l'illuminatore può essere collocato in una stanza separata dal punto luce finale: in un museo, ad esempio, più teche possono funzionare con un unico illuminatore, collocato distante anche vari metri dalla sala stessa. Potete immaginare l'utilità di un simile sistema". Avete lavorato per i musei più importanti d'Italia e del mondo. Quali gli allestimenti più importanti? "Abbiamo realizzato l'illuminazione del museo Vanvitelliano alla Reggia di Caserta, di Santa Giulia a Brescia, del museo di Capodimonte a Napoli, del museo Egizio di Torino, senza trascurare i musei Capitolini a Roma e la Triennale di Milano. Per quanto riguarda l'estero possiamo citare il Louvre, il museo del Traje a Madrid e il museo archeologico di Beirut". "Lavoriamo con musei, enti pubblici e gallerie d'arte in Italia e nel mondo: dai musei Capitolini a Roma al Louvre, senza dimenticare il museo archeologico di Beirut" Ha citato anche il comparto navale. "Realizziamo l'illuminazione interna delle navi da crociera di Fincantieri: dai saloni ristoranti ai corridoi, passando alle cabine. Questi sistemi sono stati installati a bordo delle più importanti navi da crociera costruite negli ultimi 10 anni in Italia, tra le quali la Grand Princess, la Sea Princess, l'Ocean Princess, la Carnival Freedom, la Carnival Liberty, la Costa Concordia e la Noordam. Navi realizzate per gruppi del calibro di Princess Cruises, Carnival, Costa Crociere, Disney e Holland America Lines". Progettazione e realizzazione chiavi in mano? "Ovvio. Una volta individuato il perimetro a disposizione, studiamo il sistema d'illuminazione più adatto: dall'aspetto tecnico a quello architettonico. Lavoriamo a stretto contatto con gli architetti della Fincantieri, per ottimizzare al meglio gli spazi e rendere il tutto gradevole esteticamente agli ospiti. Fin dall'inizio abbiamo indirizzato la nostra esperienza verso applicazioni di tipo decorativo e funzionale e, da sempre, studiamo di volta in volta a seconda delle esigenze richieste dal progetto e dal committente quali soluzioni adottare". Il futuro nell'illuminotecnica sono le fibre ottiche? "E' un mercato ancora in espansione, anche se stiamo ampliando la gamma di prodotti con strisce elettroluminescenti e soprattutto sistemi d'illuminazione a LED. Saranno queste le lampadine del futuro. Dispositivi che già troviamo nei semafori e nelle automobili d'ultima generazione. Fino ad ora era impossibile utilizzarli nell'illuminazione tradizionale, poiché si disponeva solo dei colori rosso e giallo. Ora, con l'invenzione del diodo blu, è possibile sommare le componenti tricromiche per creare la luce bianca". I LED, a livello di risparmio energetico, sono più vantaggiosi? "Sono cinque volte più efficaci nel trasformare la corrente elettrica in luce, ma ancor di più, hanno una lunga durata: 50.000 ore o addirittura 100 mila in condizioni ottimali d'utilizzo. A parità di luce emessa, le lampade a LED consentono di risparmiare molta energia elettrica, fino all'80% rispetto ad una normale lampada ad incandescenza e hanno una durata 10 volte superiore alle lampade tradizionali (fino a 10 anni). Questo può spiegare quanto possano essere utili nell'arredamento e soprattutto nell'illuminazione industriale". Quindi per magazzini, industrie e aree commerciali? "Esatto. Spazi grandi che normalmente richiederebbero un impianto luce potente e dispendioso, sia in termini di consumo sia di mantenimento". 59 A Bergamo c'è qualche realizzazione degna di menzione? "La Fiera di Bergamo, in particolare l'insegna luminosa esterna. Oppure il centro commerciale di Curno, il soffitto dell'ala nuova costellato da fibre ottiche. In campo artistico, invece, varie mostre in collaborazione con l'accademia Carrara". Facciamo un passo indietro: dal 1978 siete cresciuti sia come struttura produttiva sia come staff. Nel dettaglio come si sviluppa il vostro business? "Acquistiamo le materie prime - le fibre ottiche o i LED - da aziende partner, le testiamo e le assembliamo in base al progetto finale che vogliamo realizzare. E' un lavoro molto delicato, che si svolge manualmente. All'interno del nostro centro di produzione abbiamo 40 operai che ogni giorno realizzano i fasci secondo le specifiche del cliente, che verranno poi utilizzati unitamente agli illuminatori e agli accessori anche questi di nostra produzione. Non esistono macchinari, anche di precisione, che possano svolgere un simile lavoro: le fibre, come detto, sono delicatissime. Vanno inserite con cautela e controllate singolarmente: ogni minimo difetto può interrompere il flusso di luce o di dati. Per l'installazione finale, invece, procediamo o con i nostri tecnici - nel caso di lavori di media o piccola entità -, oppure avvalendoci di società specializzate nella posa". Quindi non lavorate solo con grandi gruppi industriali, ma realizzate anche lavori di dimensioni più esigue. "Essere un'azienda di dimensioni contenute ha un vantaggio: avere prezzi più concorrenziali, con una politica commerciale più aggressiva, e poter strutturare la produzione in due aree. Quella a largo raggio (Fincantieri o illuminotecnica d'alta scala) e di piccola entità. Forniamo un servizio su misura anche per chi - in casa, in azienda o in giardino -, vuole realizzare un proprio impianto d'illuminazione. Ovvio, non parliamo di piccoli appartamenti, ma ville o capannoni di media grandezza". Parlavamo d'endoscopia industriale e medica. "Siamo specializzati anche nella realizzazione d'impianti endoscopici sia industriali sia medici. Sono strumenti molto particolari e di precisione, che permettono d'arrivare in luoghi inaccessibili attraverso un cavo di fibre ottiche alle cui estremità vengono posti una telecamera e un monitor. Ne esistono di vari tipi e dimensioni: quelli più tecnologici sono utilizzati in campo medico, mentre il comparto industriale è la fetta di mercato più ampia". Abbiamo tralasciato l'applicazione forse più conosciuta: il trasferimento dati. "E' vero. In questo caso parliamo di una tecnologia oramai collaudata e utilizzata in vari settori da anni. Sia per internet - ora anche wireless - sia per le tv e le telecomunicazioni in generale. Senza dimenticare i sistemi di rete aziendali o di videosorveglianza. Anche in questo caso forniamo impianti completi, di lunghezze pari a decine di chilometri, per enti pubblici e privati. Per fare qualche esempio d'adozione di fibre ottiche possiamo citare la rete di Au60 tostrade S.p.A. (che connette insegne luminose, telecamere e Telepass), la rete di ENEL per uso interno di controllo della domanda e dell'offerta d'energia, di RAI e Mediaset, o la rete GARR che collega le università italiane". Si può definire un mercato di nicchia, il vostro, o c'è molta concorrenza? "E' un mercato relativamente piccolo e che non risente della crisi economica di questi tempi. Ultimamente, però, sono nate realtà che hanno reso ancora più competitivo il settore. Alcuni tecnici che hanno lavorato per noi si sono messi in proprio, ma posso tranquillamente affermare che - in generale - c'è lavoro per tutti. Si cerca di collaborare e spesso siamo anche loro fornitori". In che senso? "Siamo importatori ufficiali per l'Italia delle fibre ottiche Mitsubishi, le migliori sul mercato. Questo ci permette, stranamente, di essere fornitori dei nostri principali competitors italiani". Trent'anni sono un bel traguardo, ma la voglia di continuare quest'avventura presumiamo sia ancora grande: progetti per il futuro? "E' una continua sfida, che vogliamo cogliere con lo spirito che ci ha sempre contraddistinto. Ho iniziato da solo, in una cantina. Ora abbiamo una sede di tre piani a Curno e tre centri di produzione con magazzino. Da qualche anno mia figlia Laura mi affianca nella vita aziendale, occupandosi prevalentemente del settore dell'illuminotecnica museale. C'è ancora molta strada da percorrere, ma non ci tireremo indietro". Del resto il nome è una garanzia: Fort, forti nel crescere e nel credere nei propri prodotti. Chi, dove e perchè Foto di Laura Pietra Fort Fibre Ottiche, in luce per i trent'anni Trent'anni d'attività industriale denotano una longevità fuori dal comune. L'evento d'eccezione - avvenuto lo scorso 28 ottobre -, di Fort Fibre Ottiche è stato ospitato dall'avvolgente cornice offerta dal Bobadilla Feeling Club, nel corso del terzo appuntamento con la rassegna di cabaret con gli artisti di Zelig e Colorado Cafè. Ed è stato proprio l'artista Dario Cassini a fare gli auguri a Massimo Sestini e la figlia Laura, titolari dell'azienda che illumina 132 le più grandi navi da crociera e i musei più prestigiosi del mondo. La loro qualità li ha portati all'espansione fuori dall'Italia, arrivando in diversi settori del mercato estero. Le loro radici rimango comunque nella Bergamasca: tra un drink raffinato e la spensierata atmosfera proposta, emerge tutta la tradizione di questo gruppo leader del mercato che ha voluto festeggiare con i propri dipendenti un compleanno davvero da favola. 133