Un poker di attentati al negozio di ortofrutta

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Un poker di attentati al negozio di ortofrutta
XII I NORDBARESE
Sabato 7 marzo 2015
GIOIA DEL COLLE IL LOCALE SI TROVA IN VIA GIOSUÈ CARDUCCI, IN PIENO CENTRO. INDAGANO I CARABINIERI
Un poker di attentati
al negozio di ortofrutta
L’ingresso è stato incendiato quattro volte in pochi mesi
CORATO / Oggi presentazione
Il busto di S. Cataldo rinasce
Ancora un’ultima lucidata e tra poche
ore il busto argenteo di San Cataldo tornerà a risplendere tra i fedeli. Stasera alle 19
in Chiesa Matrice sarà tolto il velo alla statua settecentesca del Patrono, reduce da
un accurato restauro durato 5 mesi. A realizzare i lavori - supervisionati da Filomena
Barbone della Soprintendenza della Puglia,
con la collaborazione degli operatori del
Museo della città e del territorio - sono stati
gli specialisti dello studio «Iaccarino e Zingaro» insieme con 30 studenti dell’istituto
«Oriani-Tandoi». Le opere di restauro conservativo, i cui costi sono stati interamente
sostenuti dal pastificio «Granoro», sono iniziate a fine ottobre con gli incontri tematici
sull’analisi stilistico-formale e iconografica.
«In questi mesi abbiamo svolto diversi
compiti - spiegano due studentesse - tra
cui la ricerca di informazioni storiche, la
partecipazione al restauro e all’ufficio
stampa del Museo. Il restauro - raccontano
- si è articolato in diverse fasi, dall’esame
dello stato di conservazione delle varie
componenti del busto alla pulitura preliminare delle superfici metalliche con utilizzo
di bicarbonato, acqua deionizzata, acetone
e acido citrico. Abbiamo continuato - aggiungono - con l’analisi dello stato di conservazione delle viti e la sostituzione con
altre compatibili in oro e argento, la disinfestazione della base lignea con rifinitura a
gomma lacca e infine l’assemblaggio del
busto». Alla presentazione interverranno,
oltre ai restauratori, il sindaco Massimo
Mazzilli, il dirigente scolastico Angela Adduci e l’amministratore delegato di Granoro, Marina Mastromauro.
[g.cant.]
FRANCO PETRELLI
l GIOIA DEL COLLE. Cresce la
preoccupazione per il dilagare della criminalità. L’altra sera, poco
dopo le 21,30, l’ennesimo incendio,
presumibilmente doloso, nei confronti di uno stesso negozio di
frutta in via Giosuè Carducci.
L’immediato intervento delle pattuglie dei Carabinieri e degli agenti della «Metronotte Virgo Fidelis»
ha evitato che le fiamme, dalla
saracinesca,
si
propagassero
all’interno e intaccassero le strutture del fabbricato.
Secondo i primissimi accertamenti, sarebbero stati notati un
paio di giovani darsi alla fuga per
alcune strade laterali.
Lunedì 26 gennaio, grosso modo
alla stessa ora, fu appiccato il
fuoco alla serranda dello stesso
esercizio commerciale. Ma non
basta. Precedentemente il copione
si era ripetuto altre due volte,
procurando gravi danni agli stipiti degli ingressi. In entrambi i
primi attentati incendiari, a notare le fiamme fu una pattuglia del
nucleo radiomobile della compagnia cittadina dei Carabinieri, agli
ordini del capitano Fabio Di Benedetto.
Quindi quattro episodi dello
stesso tipo a distanza di pochi
mesi. Quattro episodi che hanno
scosso la zona centrale della città,
sempre di sera, tra la gente che
percorre questa arteria, parallela
GIOIA DEL COLLE Le immagini del
presunto attentato incendiario al
negozio di ortofrutta in via
Carducci. In città cresce la paura
a via Roma, il «salotto» della città.
Dove nelle scorse settimane si è
registrato un altro fatto inquietante: ignoti hanno divelto l’ingresso espositivo di «Max Boutique», uno dei negozi di capi di
abbigliamento «griffati», ubicato
all’angolo di via Leonardo da Vinci. Ma quella volta i soliti ignoti,
capitati sotto le telecamere, sono
stati disturbati dalle sirene dell’allarme e si sono dati alla fuga. I
militari e i vigilantes, attirati
dall’allarme, si sono precipitati
sul posto e hanno constatato che
fortunatamente non era stato portato via nulla.
Ritornando ai quattro incendi,
secondo gli investigatori sarebbero tutti di natura dolosa, forse
«firmati» dalla stessa regia.
Ieri pomeriggio un commerciante commentava: «I titolari di
questo negozio, originari di Laterza, mi sembrano brave persone
dedite al lavoro». Persone che for-
se oggi temono che i piromani
possano tornare a colpire.
L’altra sera, verso le 19,30, un
altro intervento dei Carabinieri e
della «Virgo Fidelis» ha scongiurato il furto in una villa sulla
provinciale per Acquaviva, situata
di fronte a un distributore di carburanti, abitata da un funzionario
della pubblica amministrazione.
L’incursione dei ladri avrebbe procurato gravi danni ad alcuni manufatti esterni.
CORATO IL COORDINAMENTO DELLE CITTÀ BARESI E DELLA BAT CHIEDE L’ESENZIONE GIOVINAZZO IL PROCESSO IN TRIBUNALE A BARI GIOVEDÌ PROSSIMO, 12 MARZO
Imu agricola, si risveglia la rivolta Alla sbarra il presunto piromane
nove sindaci alzano la voce a Roma «Avrebbe incendiato 100 auto»
GIUSEPPE CANTATORE
l CORATO. «Vengano esentati tutti i terreni del Sud Italia». Gli amministratori locali tornano a bussare alla porta del governo centrale per chiedere la modifica del
decreto sulla cosiddetta «Imu agricola».
Sindaci e assessori di nove Comuni del territorio Bari-Bat (Corato, Andria, Ruvo, Altamura, Gravina, Minervino, Poggiorsini,
Spinazzola e Santeramo), in accordo con
l’Anci Puglia e con il Patto territoriale
«Nord Barese Ofantino», tentano ancora
una volta di limitare il pesante impatto che
la nuova imposta sta già avendo sull'agricoltura pugliese.
In un documento congiunto ancora in
fase di elaborazione, i sindaci chiedono di
esentare dall’Imu agricola innanzitutto
«tutti i terreni - da chiunque condotti - ubicati in Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia», ma anche «tutte le imprese
agricole e i proprietari di poderi concessi in
fitto o comodato ad agricoltori, coltivatori
diretti e aziende agricole». Dopo le vibranti
proteste giunte dall’intero comparto, alla
fine di gennaio il governo aveva ridefinito i
parametri del tributo introdotto a novembre che inizialmente imponeva di far pagare tutti i contribuenti senza alcuna distinzione.
A Corato - grazie alla qualifica di Comune
parzialmente montano - il nuovo decreto ha
poi «salvato» dalla tassa i coltivatori diretti
e gli imprenditori agricoli, colpendo però i
tanti che coltivano un terreno di proprietà
per motivi non professionali. In città l’esenzione infatti è stata applicata solo «ai terreni
agricoli, a quelli non coltivati, posseduti e
condotti da coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti
MINO CIOCIA
nella previdenza agricola». Per tutti gli altri, non rientranti in queste categorie, l’imposta andava versata entro il 10 febbraio.
Intanto dopodomani, lunedì 9 marzo,
«Agrinsieme Puglia» (coordinamento delle
organizzazioni Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative settore agroalimentare, insieme con Copagri Puglia) ha
indetto una «giornata di mobilitazione a
tutela dell’agricoltura e dell’agroalimentare pugliese» con un sit-in che si terrà a Bari
in piazza Prefettura. «Si tratta di una manifestazione convocata per riportare l’attenzione del governo nazionale e regionale
sui tanti problemi irrisolti del settore», spiegano dalle associazioni.
CORATO
Dalla città
olivicola
per
eccellenza
parte la
«regia» per la
protesta antiImu agricola
l GIOVINAZZO. Il presunto piromane, un 41enne del posto,
l’uomo che per anni avrebbe riscaldato le notti giovinazzesi incendiando oltre 100 auto, è stato
rinviato a giudizio.
La prima udienza è stata fissata per il 12 marzo davanti alla
seconda sezione collegiale del
Tribunale di Bari. L’uomo dovrà
rispondere di estorsione aggravata. Proprio la tentata estorsione sarebbe all’origine dei tanti
roghi, il primo nell’ormai lontano 2005, da cui sarebbero partite le indagini dei Carabinieri
che hanno seguito le tracce
dell’incendiario. Indagini, coordinate dalla Procura, che sono
state mantenute sotto il più stretto riserbo, proprio per cercare
riscontri oggettivi ai tanti episodi che all’apparenza sembravano essere slegati tra loro.
Un’attività minuziosa, quella degli investigatori, che in questi anni hanno dovuto mettere al loro
posto diversi tasselli, prima di arrivare alla conclusione che l’imputato, già nella lista dei possibili
piromani, avrebbe agito per vendetta. Tanto che
l’ufficio inquirente barese ha voluto aggiungere al
capo di imputazione tutte le aggravanti del caso.
Tra gli episodi contestati, quello ai danni di un
artigiano (assistito dall’avvocato Tiziano Tedeschi) al quale l’indagato avrebbe rivolto richieste
di danaro, mai corrisposto. A quel punto sarebbe
scattata la vendetta, sia contro l’artigiano stesso
sia contro alcuni suoi clienti (allo scopo di fargli il
vuoto attorno).
Comunque l’avvocato Tedeschi ammonisce: «Bi-
GIOVINAZZO
Le auto
incendiate
in un
parcheggio
condominiale:
fu uno degli
episodi più
eclatanti
in città
.
sogna essere cauti nell’attribuire tutti gli incendi
dolosi avvenuti negli ultimi tempi al 41enne. Sono
stati così tanti gli atti vandalici compiuti in città
che, allo stato attuale, risulta realmente improbabile attribuirli a un solo soggetto. Di certo, però afferma il penalista -, il processo che si andrà a
celebrare risulta ampiamente supportato da numerosi elementi di prova. Molti altri episodi ipotizza - potrebbero essere frutto di gesti emulativi da parte di altri vigliacchi della notte che non
si rendono conto della gravità di tali azioni e del
danno che le stesse provocano».
Il 41enne, che avrebbe agito in compagnia di
complici la cui posizione dovrà essere valutata,
sarebbe stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza di un negozio dopo uno dei roghi.