Schengen e impronte digitali L`Ue è pronta al giro di vite

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Schengen e impronte digitali L`Ue è pronta al giro di vite
Schengen e impronte digitali
L'Ue è pronta al giro di vite
Cardinale Turkson: l'Europa scarica tutto sull'Italia
GIOVANNI M ARIA DEL RE
BRUXELLES
eri la blindatura dell'Europa ha
compiuto un altro, importante
passo, ormai già annunciato da
giorni. A 48 ore dall'avvio del Consiglio Europeo che vedrà i leader dei
Ventotto riuniti a discutere (anche)
dei flussi migratori, la Commissione ha formalizzato le sue proposte
di guardie di frontiera e costiera, l'estensione dei controlli approfonditi di Schengen alle frontiere esterne anche ai cittadini Ue. Un clima
che peserà sul vertice che si apre
domani. «La sicurezza alle frontiere esterne dell'Ue - scrive il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk nella lettera d'invito ai
leader - finora è stata troppo bassa, con solo il 20% di migranti intercettati al momento di raggiungere le coste del Mediterraneo orientale». L'obiettivo è «recuperare
il controllo sulle nostre frontiere esterne per arginare i flussi migratori e preservare Schengen».
Italia e Grecia restano chiaramente sotto pressione. Da Strasburgo, il
primo vice presidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, riferendosi ai rapporti sullo
stato della gestione delle frontiere esterne nei due Paesi, pubblicati ieri e già anticipati due giorni fa, è stato piuttosto duro. «Sappiamo - ha
detto - che l'Italia sta facendo un
grande lavoro, ma sul fronte degli
hotspot (i centri di accoglienza e registrazione di migranti irregolari
con l'aiuto di personale Ue, ndr) è
ancora indietro. È necessario sapere chi ha diritto a restare e chi no.
Frontex (l'agenzia delle frontiere
Ue, ndr) sta aiutando, ma resta ancora molto da fare sul fronte dei
rimpatri». La Commissione chiede
all'Italia di aprire «entro pochi giorni» altri due dei sei hotspot previsti
(Pozzallo e Porto Empedocle, oltre
a Lampedusa già in funzione). Almeno, il commissario agli Affari interniAvramopoulos si è detto «molto deluso sul fronte dei ricollocamenti (di richiedenti asilo da Italia
e Grecia, ndr): solo 9 Paesi hanno
attuato lo schema della Commissione». Peraltro proprio ieri Bruxelles ha autorizzato la Svezia, a sua
volta sotto pressione migratoria, a
sospendere per un anno l'accoglienza di migranti da Italia e Grecia. «L'Europa - ha sottolineato intanto dal Vaticano il cardinale Peter
Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace - se ne lava le mani e
lascia tutto sulle spalle dell'Italia».
«In Europa lezioncine non ce ne
possono fare -ha tuonato il premier
Matteo Renzi a "Porta a Porta" - l'Italia è stata un faro di civiltà in questo anno, deve farsi sentire». Molto
probabile che il premier affronterà
la questione al vertice di domani.
Quello di rafforzare le frontiere esterne è l'obiettivo del pacchetto
della Commissione, di cui si è già
parlato nei giorni scorsi. Bruxelles
propone di applicare alle frontiere
esterne i controlli approfonditi con
la consultazione della banca dati
Schengen in modo sistematico anche ai cittadini Ue (al momento per
loro è prevista solo la verifica del
passaporto), soprattutto per intercettare terroristi con passaporto eu-
ropeo. La Commissione vuole inoltre trasformare Frontex in una «Agenzia Europea di guardia di frontiera e costiera», con un bilancio che
passerebbe dai 238 milioni l'annodi
Frontex a 322 milioni entro il 2020,
e una "riserva" stabile di 1.500 persone (proveniente da tutti gli Stati
membri) da dispiegare qualora l'Agenzia rilevi una "vulnerabilità" a
una frontiera esterna anche qualora lo Stato in difficoltà sia contrario. Una proposta caldeggiata da
Germania e Francia (che puntano
a "commissariare" la Grecia), ma
che sta incontrando le resistenze di
.Schengen e impmme digitali
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Sì a controlli approfonditi
alle frontiere esterne
e nuovo pressing su Roma
per l'attivazione di
due nuovi hotspot
Renzi : no alle lezioncine
vari Paesi dell'Est. L'approvazione
del pacchetto da parte degli Stati
membri è tutt'altro che scontata,
mentre il Parlamento Europeo ieri
si è già espresso in favore. Ieri comunque Timmermans si è affannato a spiegare che la possibilità di
intervenire anche contro il volere
di uno Stato è una pura «rete di sicurezza teorica», che sarà «usata
pochissimo».
Continua intanto a far discutere la
richiesta, contenuta nel rapporto
sull'Italia, di prelevare le impronte
ai migranti anche «con l'uso della
forza». «Che sia l'Ue a legittimare
l'uso della forza contro i migranti ha detto il presidente della Commissione Affari sociali della Camera, Mario Marazziti - in barba a tutte le convenzioni Onu e comunitarie a tutela dei diritti umani desta
non poca preoccupazione». Ieri
però fonti della Commissione spiegavano che la richiesta (insieme alla procedura d'infrazione aperta la
scorsa settimana) si riferisce ormai
soprattutto «al passato», e che l'Italia ha fatto grandi passi avanti.
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Giro di vite sulle impronte, la Ue stringe le maglie sulle immigrazioni