PERCORSO CICLOPEDONALE DI BASSA VALLE
Transcript
PERCORSO CICLOPEDONALE DI BASSA VALLE
COMUNITA' MONTANA VALLE IMAGNA PROVINCIA DI BERGAMO 05 FEBBRAIO 2015 INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITA' "DOLCE" PERCORSO CICLOPEDONALE DI BASSA VALLE NEI COMUNI DI PALAZZAGO, ALMENNO S.B. E ALMENNO S.S. PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE DESCRITTIVA E GENERALE CON QUADRO ECONOMICO R.U.P. dott. arch. Enzo Rodeschini PROGETTO dott. arch. Remo Capitanio STUDIOCAPITANIOARCHITETTI via Montello,11 – 24124 Bergamo – tel/fax 035.344203 1 INTRODUZIONE Premessa progetto preliminare e di fattibilità Finanziamento Affidamento d’incarico ed estensioni Fasi di progettazione, Esigenze espresse dall’ente committente Il progetto definitivo Lunghezza tracciati Programmazione Cartografia di supporto Conformità urbanistica, autorizzazioni e nulla osta Accertamento sussistenza vincoli Prefattibilità ambientale Titolo di proprietà delle aree ed espropriazioni RELAZIONE DESCRITTIVA e GENERALE Concetti generatori Obiettivi generatori Criteri applicativi Motivazioni delle variazioni apportate alle indicazioni dello studio di fattibilità/preliminare Sviluppo e fasi del progetto Sperimentazione sulle strade Tecniche di intervento per opere sperimentali e tipologie innovative Accessibilità totale e Soluzioni adottate per il superamento delle barriere architettoniche Conformità, indirizzi e requisiti Ambiti di intervento - Descrizione e caratteri principali del progetto I criteri utilizzati per le scelte progettuali e per i particolari costruttivi Limitazioni al progetto Ordinanze Monitoraggio Nota in merito alle relazioni specialistiche non richieste: aspetti geologici, geotecnica, ideologici ecc Idoneità e interferenze delle reti dei servizi – Indagine e coordinamenti Normativa di settore Disciplinare Tecnico I criteri utilizzati per il conseguimento e la verifica dei prescritti livelli di sicurezza Diagramma sommario dei lavori a base d’appalto Opere a corpo Quadro economico QUADRO ECONOMICO allegato STUDIOCAPITANIOARCHITETTI 1 INTRODUZIONE Premessa La Comunità Montana Valle Imagna intende realizzare il “percorso ciclopedonale di Bassa Valle” che si sviluppa nei territori comunali di Palazzago, Almenno San Bartolomeo e Almenno San Salvatore. L'intervento si articola in più tratte distinte che completano e ampliano le dotazioni esistenti. In comune di Palazzago si estende a partire dalla S.P.175 in località San Sosimo fino ala località Salvano per arrivare alla rotatoria di via Longoni. In comune di Almenno San Salvatore l'intervento prevede la riqualificazione di via della Resistenza in direzione del Comune di Barzana e la formazione di impianto di illuminazione pubblica sul percorso ciclopedonale esistente che collega il Cimitero (via della Regina) a via F.lli Roncelli. Progetto preliminare e di fattibilità Nell’anno 2011 gli Uffici della stessa Comunità Montana (CMV Imagna) hanno redatto lo studio di fattibilità/ preliminare con N° 02/11 approvato con delibera dell’assemblea n°18 del 29.11.2011 che ha; • Determinato i costi con quadro economico che assomma ad € 345.000,00 per opere in appalto ed € 60.000,00 per somme a disposizione che assommano ad € 405.000,00 di spesa autorizzata. • Descritto le principali caratteristiche e obiettivi del progetto c.s.: Realizzazione della pista ciclopedonale di Valle Imagna con tronco di bassa valle (Palazzago, Almenno San Bartolomeo, Almenno San Salvatore) da collegare all’asse principale candidato al punto 1 dei progetti del PISL Montagna della Valle Imagna per il completamento definitivo dell’asse principale di fondovalle della mobilità dolce dell’intera valle con possibilità di interconnessione con la viabilità ciclopedonale della zona dell’Isola bergamasca lungo percorsi che interessano ambiti di notevole pregio architettonico (romanico) e naturalistico. L’intervento prevede la realizzazione del collegamento di tronchi comunali esistenti, la formazione del nuovo asse da Palazzago verso la connessione con Ubiale Clanezzo con predisposizione lungo il percorso di spazi ricreativi di servizio (servizi, spazi attrezzati,ecc.) e di punti informativi di natura promozionale e culturale (pannelli informazione turistica/culturale sulle tipicità e la cultura della Valle). • Definito la localizzazione del’intervento Territorio della Comunità Montana Valle Imagna,con interventi localizzati principalmente nei Comuni di Almenno San Salvatore, Almenno San Bartolomeo e Palazzago per il collegamento con il Comune di Ubiale Clanezzo da cui è possibile collegarsi alla ciclopedonale della Valle Imagna, ma anche a quella della Valle Brembana. • Individuato il soggetto attuatore nella Comunità Montana Valle Imagna • Individuato i soggetti coinvolti con la stessa Comunità Montana valle Imagna e i Comuni vallari in specie quelli indicati nella localizzazione del progetto. Finanziamento Il progetto di "POTENZIAMENTO E QUALIFICAZIONE DELLA DOTAZIONE INFRASTRUTTURALE DELLA MOBILITA’ DOLCE PER LO SVILUPPO DEL TURISMO : PISTA CICLOPEDONALE BASSA VALLE" ha ottenuto finanziamento dall’ente Regione Lombardia “PISL montagna 2011/2012/2013” per l’importo di € 371.858,85 che, unitamente all’importo di € 33.141,15 di cofinanziamento con mezzi propri della Comunità Montana Valle Imagna, copre l’intera spesa prevista dal progetto preliminare Affidamento d’incarico ed estensioni La CMV Imagna, mediante “Avviso di affidamento incarico” del 05.09.2014, ha quindi svolto una selezione pubblica per individuare professionisti ai quali assegnare la progettazione delle infrastrutture sopra descritte. Espletate le procedure e tutti gli atti dovuti in base alle norme vigenti, La CMV Imagna. per determina del Responsabile del Servizio Territorio e Ambiente arch. Enzo Rodeschini in data 24-10.2014 N° 161 Reg generale n. 287, ha conferito incarico allo STUDIOCAPITANIOARCHITETTI di Bergamo attribuendolo all'arch Remo Capitanio iscritto all’Albo degli Architetti della provincia di Bergamo con n° 2108. Al progetto è stato assegnato il CUP F11B11001080005; il CIG verrà assegnato in fase di gara d’appalto. Nelle necessità dettate dallo sviluppo progettuale, la CMV Imagna integra successivamente l’incarico al progettista per la redazione del piano particellare d’esproprio, il progetto specialistico dell'impianto I.P. e ulteriori rilievi necessari lungo il percorso. Lo sviluppo delle indagini e relazioni geologiche ed idrauliche per lo spostamento del traccaito di Reticolo Idrico Minore in località San Sosimo vengono assunte direttamente dall’Ufficio Tecnico del Comune di Palazzago con impiego di propri consulenti esterni che stanno già redigendo il regolamento. Sono state poste allo studio diverse possibilità di tracciato per localizzate alternative a quello individuato dal progetto preliminare; tali studi, che hanno comportato accertamenti e indagini specifiche con il supporto degli STUDIOCAPITANIOARCHITETTI 2 incaricati delle rispettive Amministrazioni Comunali, hanno sviluppato, in ragione di consolidate situazioni viabilistiche, ambientali ed economiche, soluzioni finali sviluppate dal presente progetto definitivo. Fasi di progettazione, esigenze espresse dall’ente committente E’ stato innanzitutto richiesto al progettista la stesura di documenti costituenti incipit al progetto definitivo partendo dalle indicazioni del richiamato progetto di fattibilità/preliminare modificandole per le intervenute nuove disposizioni impartite dell’Ente committente in seguito ad incontri con i rappresentanti delle Amministrazioni interessate. E’ stato quindi definito necessario e opportuno sviluppare e preventivare in primo luogo il settore “campestre e boschivo” in territorio di Palazzago in quanto prodromico all’articolarsi del percorso negli altri territori. Le risultanze riguardanti la spesa di tale primo settore hanno poi determinato conseguenze tecniche e localizzative negli altri ambiti. La Committente CMV Imagna ha proceduto quindi a valutazioni sia per gli aspetti tecnici che economici onde dare conclusivo ordine alla fase di progettazione definitiva-esecutiva. I contatti e gli incontri intervenuti con gli amministratori locali e i loro referenti tecnici-amministrativi hanno fornito i necessari supporti utili all’individuazione delle scelte definitive. In particolare sono state fornite a questo progettista le indicazioni circa i programmi amministrativi già in essere che interessano gli ambiti di inserimento della ciclabile. Essi sono: In comune di Palazzago, • la realizzazione da parte della Provincia di Bergamo della nuova rotatoria all’intersezione tra la S.P.175 e la via S.Sosimo all’altezza della industria MAIET srl; • la modifica e spostamento dell’alveo del fosso latitante la via S.Sosimo fino alla Piattaforma Ecologica; • la previsione del prossimo trasferimento in altra località dell’esistente Piattaforma Ecologica; • la convenzione con la proprietà Ing. Sala per l’attraversamento delle aree della ex cava; In comune di Almenno San Bartolomeo in prossimità dell’agro di San Tomè: • l'esistenza delle predisposizioni (cavidotto, pozzetti e plinti) per l'impianto I.P. del percorso ciclopedonale tra via della Regina e via F.lli Roncelli; • la volontà dell'Amministrazione di creare un collegamento in direzione di Barzana attraverso via della Resistenza; In comune di Almenno San Salvatore: • la ricostruzione del ponte della Noca con carattere ciclopedonale e suo adeguamento all’alveo del torrente; In base alle valutazioni dell’Amministrazione Committente, l’Ufficio del RUP ha quindi dato disposizioni operative al progettista per la realizzazione del progetto definitivo onde provvedere all’iter di approvazione. Il progetto definitivo Conseguentemente a quanto proposto nel progetto preliminare e come sviluppato in fase di studio del progetto definitivo nonché per le esigenze e valutazioni dell’ente committente già sopra riportate, il progetto definitivo sviluppa quindi i temi, le caratteristiche tecniche, il modello funzionale, gli obiettivi, i criteri e le funzioni per la sistemazione di tratti dell’itinerario da demandare successivamente alla progettazione esecutiva. In ragione delle oggettive situazioni riscontrate lungo il percorso da sottoporre a progettazione e per la mancanza di strumenti cartografici e topografici di dettaglio come si richiede nella fase di progettazione per definitivo, si è reso necessario procedere a opportune rilevazioni lungo il percorso seppure localizzate nei punti di maggiore interesse e, tra questi, ove previsti ponti e passerelle. Lunghezza tracciati In sintesi si riportano le lunghezze dei tracciati posti in progettazione: m ~ 1.685 In comune di Palazzago (tratte A1 A2, A3, A4) m ~ 210 In comune di Almenno s.Bartolomeo (tratta B1) m ~ 950 In comune di Almenno s.Bartolomeo (tratta B2) m ~ 0 In comune di Almenno s.Bartolomeo (tratta B3) m ~ 2.845 Totale in progetto Programmazione Nella programmazione delle fasi progettuali si è tenuto presente che, in molti casi, gli interventi di adeguamento di strutture esistenti risultano tra loro consequenziali e interdipendenti. Infatti solo il STUDIOCAPITANIOARCHITETTI 3 soddisfacimento preliminare di alcuni di essi, a bonifica di uno spettro ampio di esigenze e situazioni, mette in condizione di dar corso ad interventi più settoriali e soggiacenti ai medesimi. Pertanto, se risultano facilmente riconoscibili le priorità in ordine all'utilizzo e alle esigenze dell'utenza, non sono altresì da sottovalutare gli aspetti attinenti la realizzabilità e l'economicità degli interventi. Situazioni consolidate ed evidenti opportunità tecniche ed economiche, hanno richiesto che il progetto venisse sottoposto ad un’attenta programmazione articolata che, rispondendo ai criteri di priorità assunti e alle attese, potesse consentire interventi di perfezionamento in fasi successive (queste conseguenti all’effettivo utilizzo e alla implementazione, nel tempo, dei flussi ciclistici). Cartografia di supporto Il RUP ha fornito al progettista cartografia non collaudata in scala 1:2000 in formato elettronico elaborabile; su questo supporto è stato redatto il progetto nello sviluppo di ogni singola fase. Il progettista ha condotto accertamenti sul posto. Conformità urbanistica, autorizzazioni e nulla osta Il citato progetto costituisce istruttoria del RUP per la esecuzione dell’opera ed è accompagnato dalla dichiarazione di Conformità urbanistica ai PRG o PGT vigenti nei Comuni di Palazzago, Almenno S.Bartolomeo e Almenno S.Salvatore a firma del RUP arch Enzo Rodeschini della Comunità Montana Valle Imagna di S.Omobono Terme Servizio Territorio e Ambiente che, ha accertato: • La piena conformità della proposta alle destinazioni urbanistiche. • La piena conformità della proposta alle previsioni di mobilità generale. • La dichiarata disponibilità da parte degli enti diversi dal proponente ad autorizzare, per quanto di competenza, le realizzazioni previste concedendo l’uso dei sedimi se nella loro disponibilità. Il progetto è pertanto conforme alle prescrizioni normative urbanistiche ed edilizie locali ed è stato assoggettato al nulla osta di conformità alle norme ambientali e paesistiche. Il progetto definitivo è stato consegnato all’Ente Comunità Montana Valle Imagna per l’espletamento delle pratiche edilizie interne e presso le strutture comunali interessate dall’intervento. La Comunità Montana Valle Imagna convocherà la Conferenza dei Servizi che con conclusiva determinazione sostituisce a tutti gli effetti ogni autorizzazione, concessione, nulla osta o atto di assenso comunque denominato di competenza delle Amministrazioni partecipanti, o comunque invitate a partecipare, anche se assenti alla predetta Conferenza. Gli esiti sono riportati nel verbale conclusivo della Conferenza. L’Ente Com. M. Valle Imagna, tramite il suo Ufficio Tecnico, sottoporrà le previsioni di progetto a tutti gli uffici e/o Ditte interessate all’area in oggetto, al fine di ottenerne il nulla osta all’esecuzione. In particolare si evidenzia come la natura (definitiva) dell’intervento, per costo e qualità, richieda che nel medio periodo successivo alla realizzazioni non si debbano prevedere scassi, manomissioni ed ammaloramenti conseguenti a localizzati diversi interventi. Accertamento sussistenza vincoli Le ispezioni avanzate nella fase di programmazione da parte degli organi tecnici e amministrativi dell’Ente committente in coordinamento con gli uffici delle AA.Comunali per i territori interessati dall’intervento in progetto, hanno accertato che le aree e le strutture viarie interessate sono soggette ai seguenti vincoli: • idrogeologico R.D. 3267\23; • rispetto fluviale ex 431/85 e s.m.i. • aree boscate tutelate ai sensi della L. R. 8\76; • laghi e corsi d’acqua, boschi e foreste, zone archeologiche D.Lgs 42/2004 e s.m.e.i. • protezione bellezze naturali D.Lgs 42/2004 Si rilevano i seguenti vincoli per il tratto di percorso ricadente sul territorio comunale di Palazzago. Dall'analisi della Tavola A9b - Vincoli amministrativi vigenti, facente parte del Documento di piano del PGT del Comune di Palazzago, emerge che in località Salvano il percorso ricade per un breve tratto nei "Centri e nuclei storici" così individuati dall'art. 91 del PTCP e lambisce una zona soggetta a vincolo idrogeologico. Per quanto riguarda i vincoli definiti dal D.Lgs. 42/2004 il percorso ricade per la sua quasi totalità nel vincolo "Bellezze individue e d'insieme" individuato dall'art. 136 (lett. a,b,c) e per alcuni tratti nel vincolo "Boschi e foreste" individuato dall'art. 142 (lett. g). Per quanto riguarda invece le fasce di rispetto, il percorso ricade per un primo tratto a sud nella fascia di rispetto reticolo del idrico minore, a nord invece supera il Torrente Borgogna, ricadendo dunque per un brevissimo tratto nella fascia di rispetto del reticolo idrico principale. Prefattibilità ambientale Il progetto preliminare a suo tempo approvato, nelle sue previsioni generali e particolari, in relazione alla tipologia, categoria ed entità degli interventi allo studio, ricerca condizioni che consentano il migliore inserimento nella viabilità consolidata nonché nell’ambiente e paesaggio. Detta quindi gli obbiettivi generali STUDIOCAPITANIOARCHITETTI 4 da perseguire e strategie per raggiungerli, in particolar modo minimizzando l’impiego di risorse naturali non rinnovabili al fine di evitare effetti negativi sull’ambiente, sul paesaggio e sul patrimonio della comunità. In particolare e per gli aspetti costruttivi, richiede l’impiego di materiali, tipologie realizzative e soluzioni già sperimentate e ormai consolidate per analoghi interventi ciclopedonali in ambito della Valle Imagna. Come già detto si rileva il gravame di plurimi vincoli di legge relativi al contesto in cui l’intervento è previsto. Titolo di proprietà delle aree ed espropriazioni Il quadro economico non dispone somme per acquisizioni, espropri e servitù di passo nelle proprietà private per le quali l'Amministrazione intende procedere mediante accordi bonari. Al progettista è stata richiesta ad integrazione dell’incarico originario, la compilazione del Piano Particellare degli Espropri localizzato alle aree di intervento nel Comune di Palazzago (via San Sosimo fino all'arrivo in località Salvano). Per quanto attiene la transitabilità su banchine e sedimi privati già nella disponibilità dell’Ente committente, quest’ultimo, tramite i propri organi interni, tecnici ed amministrativi, ne ha accertato la disponibilità. La Comunità Montana Valle Imagna si riserva comunque ed eventualmente se necessario, di concordare in fase realizzativa con le singole proprietà, ivi insediate, prospicienti e occupanti, la praticabilità degli interventi. Il paragrafo più oltre denominato “Ambiti di intervento – Descrizione e caratteri principali del progetto” riporta il dettaglio di ciascuna delle tratte con precisazione delle disponibilità dei sedimi o, viceversa, delle necessarie acquisizioni; per queste ultime vedi il’allegato “Piano particellare degli espropri”. STUDIOCAPITANIOARCHITETTI 5 RELAZIONE DESCRITTIVA E GENERALE Concetti generatori Lo studio di fattibilità/preliminare tra le varie proposte operative avanzava quella di eseguire le singole progettazioni in modo coordinato al fine di raggiungere la richiesta omogeneità tipologica e “lessicale” degli interventi ciclopedonali in Valle Imagna mediante soluzioni tecniche e segnaletiche incentrate sulla sicurezza del cicloutente. Stabilisce quindi di realizzare significativi tratti di ciclovia che possano riassumere le principali tipologie esecutive con applicazione dei sistemi segnaletici e di orientamento già esistenti in valle; tale proposta così accolta dal progetto definitivo costituisce prosecuzione operativa degli incipit contenuti negli studi in materia di ciclopedonalità attualmente in essere nel territorio di competenza. L’opportuna economicità degli interventi volti a dotare il territorio di ciclovie e l'applicazione di giusti criteri di buon utilizzo delle risorse territoriali, impongono di sviluppare la compatibilità di utilizzo delle strutture esistenti con l'uso ciclabile; tra queste si comprenderanno i percorsi pedonali,i parcheggi, le aree verdi, le ZTL, le strade residenziali, le alzaie spondali, i tratturi agro-silvo-pastorali e i sentieri (anche fognati) nei boschi. Per la particolare conformazione montana e fluviale su cui si interviene sarà necessario, seppure in tratti localizzati, oltrepassare la soglia stabilita dalla corretta applicazione delle norme per la ciclabilità. Tali situazioni saranno opportunamente segnalate al ciclo-utente con segnaletiche rispondenti al Codice della Strada. Obiettivi generatori L'obiettivi generale in sintesi è di favorire l’economicità degli interventi di ciclabilità mediante: • sviluppo del criterio di compatibilità funzionale; • recupero e utilizzo, dove possibile, all'uso ciclabile di strade ordinarie con traffico compatibile, strade residenziali interne agli isolati, percorsi e aree a vocazione pedonale, ed anche tratturi agricoli, boschivi e di servizio o sponda dei canali; Obiettivo primario é la messa in sicurezza del traffico ciclistico nell'utilizzo del sistema viario in generale e, in particolare, negli incroci, negli attraversamenti e nei tratti compatibili alla coesistenza con i veicoli a motore. Criteri applicativi Criterio primario è costituito dalla volontà perseguita di ottimizzare quanto già ciclabilmente adattabile nel territorio, utilizzando anche strutture minori o di scarso traffico che possono essere rese praticabili e funzionalmente utili alla percorrenza ciclistica in promiscuo veicolare e/o pededonale. Nella realizzazione di ciclovie è necessario prestare attenzione agli aspetti seguenti: • rendere i collegamenti più brevi possibili; • rendere i percorsi il più possibile continui; • evitare differenze di livelli laddove possibile; • evitare il più possibile interruzioni; • rendere i percorsi comodi e sicuri con particolare attenzione alle superfici, etc.; • evitare ostacoli dovuti ad altro traffico laddove possibile; • prevedere comodità di parcheggio; • prevedere localizzati ripari dalle intemperie; • ridurre al minimo l’uso di segnaletica verticale per non generare confusione e conseguente pericolo; • laddove mancante, disporre illuminazione del percorso - se riservato al velocipede – principalmente nei cambi di direzione, punti critici, confluenze o immissioni/sortite, rampe o scalee. Motivazioni delle variazioni apportate alle indicazioni dello studio di fattibilità/preliminare Nella sostanza il presente progetto esecutivo non sovverte l’impostazione generale ne le destinazioni funzionali, gli arredi ed anche le previsioni tipologiche già previste dagli studi di indirizzo preliminari. L’approfondimento richiesto e la conoscenza più dettagliata di elementi tecnici quali i sottoservizi, i sistemi fognari in alcuni tratti mancanti, le fermate BUS, gli attraversamenti semaforizzati, le altimetrie nonché le necessità poste dalla committente CMVI e dalle singole Municipalità circa il mantenimento attivo dei parcheggi in fregio alle strade interessate dall’intervento hanno comportato adattamenti dell’idea iniziale per un localizzato diverso andamento del percorso ciclabile rispetto a quanto previsto. Il risultato è un migliore inserimento funzionale dei percorsi con valorizzazione di quanto esistente e già consolidato e recupero di strutture già destinate alla ciclopedonalità. Viene anche definita una più opportuna distribuzione degli stalli di sosta nella sostanziale loro conferma lungo le strade nei tratti interessati dall’intervento. Le soluzioni adottate e come riportato nelle tavole comportano il sostanziale complessivo mantenimento degli stalli di sosta rispetto l’esistente. STUDIOCAPITANIOARCHITETTI 6 Sviluppo e fasi del progetto A partire quindi dalla conoscenza delle porzioni di territorio interessate dal progetto basata sulle analisi svolte dallo Studio di fattibilità/preliminare nonché dall’articolato rilievo supportato anche da fotodocumentazione di dettaglio, viene redatto il progetto definitivo e le attività ad esso connesse eseguite nei modi e nei termini previsti D. Lgs n.163/2006 e s.m.i. Il progetto è stato quindi redatto mediante progressivi livelli di approfondimento e definizione: Il presente Progetto Definitivo, redatto sulle basi delle indicazioni degli studi sopradescritti, contiene tutti gli elementi necessari ai fini del rilascio della concessione edilizia, dell’accertamento di conformità urbanistica o di altro equivalente. Il successivo Progetto Esecutivo che verrà redatto sulla base di quanto emerso dalla citata Conferenza di Servizi e definirà compiutamente ed in ogni particolare architettonico, strutturale ed impiantistico l’intervento da realizzare. Sperimentazione sulle strade Il Ministero Lavori Pubblici ha fatto seguire all’emanazione del Nuovo Codice della Strada la L. 17 luglio 1999 n°144 per il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale. Gli “Indirizzi generali e linee guida di attuazione” di detto Piano (C.M. 29 marzo 2000) rimandano alle amministrazioni locali alcuni primari compiti di esecuzione e, tra questi, l’elaborazione di “Interventi Sperimentali” allo scopo di avanzare un piano sistematico degli interventi. A tale proposito è utile rammentare come finora risultava mancante lo strumento legislativo propizio ad introdurre “sperimentazioni” nel comparto viabilità e strade. In base a dette nuove disposizioni è quindi ora possibile avanzare esecuzioni dichiarate “sperimentali” che offrono garanzie di sicurezza sia all’utente che all’ente proprietario e gestore della strada. SOLUZIONI CICLABILI applicabili alle diverse TIPOLOGIE delle strade Classificazione della strada Scorrimento Distribuzione Di quartiere Funzione del traffico veicolare Penetrazione urbana o attraversament o dell’abitato: strada statale, provinciale o superstrada urbana Collegamento tra i quartieri o tra le Zone a Traffico Moderato o Limitato (detta anche interquartiere) Collegamento interno verso i punti principali del quartiere Caratteristiche del traffico veicolare Intenso e veloce con Il percorso ciclabile è sconsigliato. Se la strada è interessata dalla rete velocità massima principale ciclabile il percorso deve essere diviso dalla viabilità consentita di 50 Km/h veicolare mediante un elemento separatore Intenso e veloce con Il percorso ciclabile sulla sede stradale è generalmente sconsigliato. Se velocità massima la strada è interessata dalla rete principale ciclabile il percorso può consentita di 50 Km/h essere realizzato in sede propria, oppure integrato nella corsia veicolare prevedendo contemporaneamente il riordino della sosta dei veicoli, il posizionamento dei cassonetti fuori dalla sede stradale e l’adeguamento delle caditoie. Talvolta intenso Locale A stretto servizio degli edifici prospicienti Lento e saltuario Zona a Traffico Limitato Accesso consentito solo ad alcune categorie di veicoli Accesso consentito a tutte le categorie di veicoli mantenendo la velocità ridotta Lento e saltuario Zona a Traffico Moderato STUDIOCAPITANIOARCHITETTI Soluzione ciclabile ideale Lento e saltuario Il percorso ciclabile sulla sede stradale è consigliato. Se la strada è interessata dalla rete ciclabile il percorso integrato nella corsia veicolare deve prevedere il contemporaneo riordino della sosta dei veicoli, il posizionamento dei cassonetti fuori dalla sede stradale e l’adeguamento delle caditoie. Sono consigliati interventi di moderazione del traffico per contenere la velocità massima dei veicoli. Il percorso ciclabile è realizzato sulla sede stradale. Il percorso ciclabile deve essere integrato dall’imposizione del limite di velocità di 30 Km/h agli autoveicoli. Può risultare utile il riordino della sosta dei veicoli, il posizionamento dei cassonetti fuori dalla sede stradale e l’adeguamento delle caditoie. Il percorso ciclabile è realizzato sulla sede stradale. Il percorso ciclabile deve essere integrato dall’imposizione del limite di velocità di 30 Km/h agli autoveicoli. Il percorso ciclabile è realizzato sulla sede stradale. 7 Aree pedonali e ciclabili Aree centrali con accessibilità pedonale e ciclabile Intenso ma solo pedonale e ciclabile Il percorso ciclabile è realizzato tramite corsia ciclabile distinta con segnaletica posizionata sulla pavimentazione. INTERVENTI di TRAFFIC CALMING o WOONERF Vanno inoltre introdotti tutti quei provvedimenti segnaletici e comportamentali utili allo scopo; questi saranno accompagnati da interventi di adeguamento degli accessi e di “Traffic calming” che dovranno essere il più possibile diffusi nel territorio per un lessico riconoscibile e comune. CIRCOLARE IN SICUREZZA La sperimentazione va accompagnata da una carta stradale ad uso dei ciclisti che ne riporti i tracciati e indichi all’utente le dovute attenzioni e comportamenti da tenere. Ciò soprattutto necessario nei punti di conflitto ed anche per possibili mancate continuità di sistemi ciclabili. In ambito europeo si è messa a punto una specifica cartografia stradale con riferimento al ciclista che si completa della legenda sintetica ma esaustiva delle problematiche. APPLICABILITA’ Tali realizzazioni sperimentali possono sicuramente essere applicate a norma laddove l’utenza ciclistica risulta “bassa” cioè sotto quota e, quindi, non superiore a 600 U/h (unità di transito nei due sensi/ora). Per livelli superiori d’utenza definiti “media utenza” tra 600 e 1200 U/h e “alta utenza” oltre i 1200 U/h, si devono certamente applicare sistemi di sicurezza non già sperimentali. Laddove poi è prevedibile un UTILIZZO COMPATIBILE di strutture viarie esistenti e, tra queste, le strade a “30” le ZTL e le aree pedonali, è indiscutibilmente applicabile il criterio della sperimentazione. Tecniche di intervento per opere sperimentali e tipologie innovative Di seguito vengono esposte brevemente le tecniche di intervento progettuali per le prime opere sperimentali per i percorsi cicloviari quali: • adeguamento strutturale del percorso; • istallazione segnaletica cicloviaria e di orientamento; • moderazione e sicurezza del traffico. L'applicazione delle ipotesi già prodotte dagli studi già avanzati e applicati dalla CMVI adattate alle opportunità riscontrabili in loco nell'intesa di perseguire criteri di costo-benefici equi, suggeriscono indicazioni puntuali di adeguamento e classificazione delle sedi viarie interessate, in applicazione delle citate norme e delle diverse tipologie che di seguito vengono esposte. In particolare, data l’incidenza dei progetti in aree urbanizzate, è interessante soffermare l’attenzione sui percorsi promiscui e quindi l’utilizzazione di sedi stradali esistenti. PERCORSI PROMISCUI Alcuni itinerari ciclo-turistici prevedono necessariamente un utilizzo delle sedi stradali veicolari esistenti. Si tratta sempre di tratti stradali locali, con esclusione delle strade statali o provinciale tranne che, per queste ultime, dei tratti che corrono nei nuclei antichi od in prossimità di essi ove l'articolata architettura di tali centri non permette alternative viabilistiche. Tali tratti sono di breve percorrenza tranne che in localizzati percorsi; in fase di progettazione più puntuale si potranno prevedere soluzioni alternative in sede propria anche se tali soluzioni si presentano come fonti di difficoltà stante la differente natura dei luoghi. Verranno indicati interventi di prima fase e con transiti ciclabili stimati al di sotto delle 600 U/h e, quindi, con carico utenza assai basso. Potranno essere previsti, ove necessari, interventi specifici di moderazione del traffico quali, chicane, isole sporgenti, cuscini berlinesi unitamente a provvedimenti per il contenimento del transito dei mezzi pesanti oltre le 7,5 tonnellate (salvo autorizzazioni speciali). Interventi che ne consentono la fattibilità in applicazione dei disposti vigenti e con il supporto della segnaletica proposta da speciali ed auspicati strumenti di repertoriazione. Per quanto detto sopra con particolare riferimento ai “grado di utilizzo” e alla “fruibilità”, intendendo che per i tronchi di nuova realizzazione si prevede un’utenza “bassa”, si ritiene non siano individuabili elementi di criticità o di ostacolo tali da sconsigliare la realizzazione della rete ciclabile nei territori indicati. Vengono dettate indicazioni operative per ognuna delle diverse tipologie prevedibili per la formazione di ciclovie e, in particolare, per la classificazione delle ciclopiste, gli attraversamenti, le immissioni, le sortite, le intersezioni stradali, le semaforizzazioni, nonché per le necessarie protezioni e l'obbligatoria segnaletica ad anche, infine, per i sistemi di rallentamento e moderazione del traffico veicolare. ISOLE AMBIENTALI o ZONA “30” Il D.M. 557/1999 che tratta la “…. Definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili” al suo Capo I, art. 4 comma 1, lettera d) percorsi promiscui ciclabili e veicolari sviluppa il comma 6 come segue: STUDIOCAPITANIOARCHITETTI 8 “i percorsi ciclabili su carreggiata stradale in promiscuità con i veicoli a motore sono ammessi per dare continuità alla rete di itinerari prevista dal piano della rete ciclabile nelle situazioni in cui non sia possibile, per motivazioni economiche o di insufficienza degli spazi stradali, realizzare piste ciclabili; in tal caso è necessario intervenire con istituzione delle “isole ambientali” previste dalle direttive ministeriali 24 giugno 1005 che puntino alla riduzione dell’elemento di maggiore pericolosità rappresentato dal differenziale di velocità tra le due componenti di traffico, costituite dai velocipedi e dai veicoli a motore. Interventi possibili sulla sede stradale mediante ad es. attraversamenti pedonali rialzati, rallentatori di velocità ad effetto ottico escludendo i dossi, segnaletica orizzontale e verticale.” Ciò risulta quindi sicuramente realizzabile con applicazione della Direttiva Ministeriale 24 giugno 1995 che regola le ISOLE AMBIENTALI altrimenti dette ZONA “30” km/h “Le ISOLE AMBIENTALI sono zone comprese entro la viabilità principale e composte esclusivamente da strade locali e finalizzate al recupero della vivibilità degli spazi urbani. Le ISOLE AMBIENTALI si possono considerare ‘aree con ridotti movimenti veicolari’ poiché il transito veicolare motorizzato viene dirottato sulla viabilità principale” SEGNALETICA E SISTEMI INFORMATIVI E PUBBLICITARI Dal consolidato sistema segnaletico provinciale nonché dalle altre pubblicazioni assunte quali riferimento progettuale, verranno tratte le indicazioni puntuali inerenti l’esecuzione della segnaletica orizzontale e verticale. PISTE CICLABILI IN CONTROMANO NEI SENSI UNICI VEICOLARI (senso unico eccetto bici) I sensi unici penalizzano fortemente la mobilità ciclistica. Per ovviare a tale rilevante problematica il transito delle biciclette nei due sensi può comunque essere autorizzata nei contesti urbani come per es. le zone 30, con apposita segnaletica; si consente così ai ciclisti il transito bidirezionale e cioè il doppio senso "limitato" alle biciclette nelle strade a senso unico che permette ai ciclisti la percorrenza nella direzione opposta a quella prescritta per gli autoveicoli. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con parere prot. 6234 del 21/12/2011, ha dato via libera esplicita ad una delle possibili soluzioni da tempo attese a livello nazionale: il doppio senso “limitato” alle biciclette consiste in una strada a doppio senso di marcia con una direzione consentita a tutti e quella opposta solo alle biciclette. Le disposizioni ministeriali dettano le condizioni necessarie per applicare il doppio senso “limitato”: • queste sono una larghezza di almeno 4.25 m • il divieto di transito al traffico pesante • il limite di velocità a 30 km/h o ZTL. In tal modo, senza tracciare alcuna corsia dedicata è possibile conciliare il doppio senso delle biciclette in una strada con una sola direzione di traffico veicolare. L'applicazione nei singoli casi è competenza dei Comuni e degli enti proprietari della strada, che ne valutano l'applicabilità concreta a motivate situazioni specifiche; CYCLE STRIP (ciclabilità lungo i margini stradali) Le cycle strip sono corsie ciclabili su carreggiata delimitate dalla sola segnaletica orizzontale e presentano una larghezza utile inferiore a 1,50 metri; minore quindi dello standard definito dal Codice della Strada. La segnaletica orizzontale è composta da una striscia longitudinale tratteggiata di colore giallo valicabile dagli altri veicoli e non costituisce corsia riservata. La segnaletica può essere integrata dal pittogramma di codice con freccia di indirizzamento di colore giallo. Questa tipologia viene introdotta per garantire la continuità degli itinerari portanti dove non sussistano le condizioni per consentire soluzioni alternative: ad esempio lungo le tratte con carreggiate di dimensioni ridotte e prive di spazi liberi ai margini, tali da non consentire l’introduzione di corsie ciclabili. NORME FUNZIONALI E GEOMETRICHE PER LA COSTRUZIONE DELLE STRADE Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con D.M. 5 novembre 2001, ha introdotto nuove norme che definiscono, in funzione della classificazione della singola strada, la possibilità di ridurre i calibri delle corsie veicolari. Tale importante definizione facilita quindi l’applicazione delle suddescritte tipologie innovative per la ciclabilità. Accessibilità totale - Soluzioni adottate per il superamento delle barriere architettoniche Il progetto persegue la più ampia facilità d’uso della nuova struttura ai veicoli a due ruote (biciclette) e, dove possibile, al pedone in quanto utenze deboli della strada. Particolare attenzione viene prestata nelle soluzioni adottate all’utente disabile automovimentato su carrozzina, all’anziano con difficoltà motoria e alla prima infanzia. Si persegue quindi la cosiddetta “accessibilità totale” della struttura in progetto seppure localizzata laddove reso possibile dai dislivelli immodificabili che impongono pendenze superiori al 5%. Per quanto già evidenziato, la compatibilità all’uso da parte del disabile su carrozzina e le esigenze che ne derivano suggeriscono alcune possibili e localizzate soluzioni con introduzione di sistemi di limitazione del STUDIOCAPITANIOARCHITETTI 9 traffico veicolare, comunque rispondenti alle disposizioni del Codice della Strada e adattate alle necessità ambientali di riqualificazione funzionale dei luoghi e delle strutture stradali esistenti. Il progetto tiene conto delle disposizioni nazionali (L.13/89), regionali (L.R.6/89) e loro modificazioni e integrazioni (L.Quadro 104/92) inerenti il superamento delle barriere architettoniche mediante la realizzazione di raccordi a raso delle pavimentazioni nonché di scivoli e protezioni estesi nell’area e lungo i raccordi ciclabili nonché ai principali accessi definiti di carattere preferenziale. Conformità, indirizzi e requisiti Il presente progetto viene redatto in conformità ai requisiti del D.Lgs. 163/2006 e, per quanto attiene la ciclabilità, al D.M. 30 novembre 1999 n°557 “Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili” nonché alle indicazioni metodologiche regionali e alle previsioni amministrative regionali e provinciali. Il progetto si fonda sulla conoscenza dello stato di fatto e delle previsioni attinenti a tratti di ciclovie realizzate o da realizzare nei singoli ambiti di interesse. CONFORMITÀ AL SISTEMA VIABILISTICO CONSOLIDATO E SERVITÙ Il progetto non introduce modificazioni al sistema viabilistico esistente e consolidato sulle strade e sulle ciclopiste esistenti né alle disposizioni di mobilità urbana vigenti e tanto meno al regime consolidato delle servitù e di utilizzazione del suolo pubblico e privato. VELOCITÀ DI BASE, PARAMETRI E COEFFICIENTI Nelle norme vigenti, la velocità massima (consentita) del ciclo in sede autonoma sulle tratte in progetto è solitamente di 20-25 km/h come determinato nella Parte II^ della Circolare P.C.M. del 31 marzo 1993 n° 432. Indicazione altresì avvalorata dai disposti del D.M. 557/99 “Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili”. Ciò è reso possibile ove le pendenze medie delle singole tratte del percorso, come solo parzialmente nel nostro caso, risultano contenute entro il 3% salvo i raccordi alla sede stradale realizzati con scivoli aventi pendenza usuale del 5% e massimo consentita del 8%. Le soluzioni in progetto, per le problematiche derivanti dai percorsi ciclabili in ambito urbano lungo strade a veicolarità attiva ed anche per tratte ciclopedonali compatibili con la veicolarità stessa, richiedono che la velocità massima consentita al ciclo nelle sedi compatibili al pedone debba essere abbassata, per motivi di sicurezza, e compresa tra i 10 e 15 km/h. In particolari tratti di strettoia (opportunamente segnalati) e di attraversamento in ambito semaforizzato la velocità è comunque prevista inferiore a 10 Km/h. Nei casi limite con pendenza superiore all’8% e, specificatamente, nei tratti in forte discesa, potranno anche essere introdotti tratti con indicazione di “bici a mano” Ambiti di intervento - Descrizione e caratteri principali del progetto Come già anticipato, il presente progetto sviluppa l’itinerario ciclopedonale così come previsto dagli indirizzi preliminari al'interno dei territori comunali di Palazzago, Almenno San Bartolomeo e Almenno San Salvatore in provincia di Bergamo. Territorio questo facente parte della Comunità Montana Valle Imagna, capofila dell'iniziativa. L'intervento è suddiviso in sette tratte funzionali sia per ragioni di territorialità che per tipologie di intervento. Le tratte sono: A1, A2, A3, A4, B1, B2, B3. La tratta B4 è qui inserita per l'ottenimento delle autorizzazioni di rito, ma sarà inclusa nell'appalto quale opera di miglioria. Saranno pertanto le Imprese partecipanti a valutare se ed in quale grado offrire la realizzazione di tale opera di miglioria. Di seguito si riporta la descrizione degli interventi di progetto per tratte funzionali: Palazzago - Tratta A1 Localizzazione: Tipologia: Pavimentazione: Lunghezza: Fruibilità: Pendenza: Grado difficoltà: Grado di utilizzo stimato: Illuminazione: Proprietà aree: Descrizione: STUDIOCAPITANIOARCHITETTI via San Sosimo tra S.P.175 e Stazione ecologica comunale bidirezionale in sede propria asfalto 160 m ampia trascurabile basso basso < U/h 600 non prevista, solo predisposta oggetto di accordo bonario (vd. particellare di esproprio) la pista ciclopedonale inizia in prossimità della S.P.175 ove è prevista la realizzazione di una nuova rotatoria con provvedimento della Provincia di 10 Bergamo e si sviluppa a margine della esistente strada carrabile (via S. Sosimo) incidendo le aree private a prato tra la strada e il fosso del R.I.M. Il fosso stesso è soggetto, con progetto a firma del dott. geol. Caldarelli comandato dal Comune di Palazzago, a spostamento e adeguamento dell’alveo e delle sponde; il progetto esecutivo ne assume le risultanze. Il tratto di ciclabile in questione è separato dalla carreggiata stradale mediante doppio cordolo in rilevato. Le acque meteoriche della carreggiata stradale sono convogliate in nuovo sistema di raccolta che scarica nel fosso latistante del R.I.M.. Una steccionata parapetto in legno di castagno delimita alcuni tratti di percorso sul lato del fosso. Il progetto prevede la riqualificazione di tutta la via S. Sosimo mediante scarifica e successiva posa di tappetino d'usura. La tratta termina in prossimità della piazzola di accesso allastazione ecologica. Palazzago - Tratta A2 Localizzazione: Tipologia: Pavimentazione: Lunghezza: Fruibilità: Pendenza: Grado difficoltà: Grado di utilizzo stimato: Illuminazione: Proprietà aree: Descrizione: strada consortile e privata da Stazione ecologica comunale a proprietà recintata ing. Sala spa. bidirezionale in promiscuo veicolare su strada a "30" asfalto/ghiaietto 180 m ampia trascurabile basso basso < U/h 600 non prevista sedimi da sottoporre a servitù pubblica o oggetto di accordo bonario (vd. particellare di esproprio) in continuità con la tratta precedente la A2 insiste sull'esistente strada consortile interpoderale. Dato l'esiguo traffico veicolare il progetto prevede di declassare la strada a 30 km/h e di permettere il transito dei cicli in promiscuo con i veicoli. Prevista solo una minima riqualificazione del manto d'usura e della segnaletica verticale ed orizzontale. Il R.u.p. non ha disposto verifiche strutturali del ponticello in attraversamento al R.I.M.. Si ritiene comunque opportuno prevedere una verifica mediante altro autonomo provvedimento. Palazzago - Tratta A3 Localizzazione: Tipologia: Pavimentazione: Lunghezza: Fruibilità: Pendenza: Grado difficoltà: Grado di utilizzo stimato: Illuminazione: Proprietà aree: Descrizione: ex-novo in area a verde per poi procedere su un sentiero esistente bidirezionale in sede propria calcestre (stabilizzato calcareo) 510 m ampia accettabile, leggero declivio e breve tratto con pendenza > 5% medio basso < U/h 600 non prevista oggetto di precedente convenzionamento (vd. particellare di esproprio) si sviluppa a partire dall’esistente cancello (da rimuovere) che immette nell’area privata dalla strada interpoderale suddescritta. Incide le aree private a prato sviluppandosi per lo più in rettilineo e leggera salita lungo la sponda Sx di un fossato esistente. Il percorso risulta attualmente già tracciato da paline colorate arancio. Il sedime definitivo dovrà essere tracciato strumentalmente (a carico del'impresa appaltatrice) in coordinamento con la proprietà. Il tratto di ciclabile in questione sarà pavimentato in ghiaietto calcareo (tipo calcestre) su massicciata di tout venant di cava alla quota di campagna leggermente rialzata; avrà sagoma con scarico acque meteoriche verso il fossa latistante. STUDIOCAPITANIOARCHITETTI 11 Giunti alle soglie del bosco, gli ultimi 150 metri della ratta A3 sono realizzati seguendo il sedime di un sentiero esistente che conduce alla località Salvano. Con opportuni interventi di pulizia dai rovi, arbusti e piante invadenti si prevede qui la formazione di nuova pavimentazione in ghiaietto calcareo; avrà sagoma con scarico acque meteoriche verso il lato a valle; il tratto termina in leggera salita all’altezza del civico n.7 di v. Salvano. Una steccionata parapetto in legno di castagno delimita alcuni tratti di percorso sul lato del fosso. Palazzago - Tratta A4 Localizzazione: Tipologia: Pavimentazione: Lunghezza: Fruibilità: Pendenza: Grado difficoltà: Grado di utilizzo stimato: Illuminazione: Proprietà aree: Descrizione: su strada locale via Salvano bidirezionale in promiscuo veicolare su strada a "30", cycle-strip asfalto 780 m ampia critica in alcuni tratti impegnativo basso < U/h 600 non prevista sedimi già nella disponibilità pubblica Percorre in collina la strada asfaltata a doppio senso veicolare e già a “30” che, dal civico n.7 di via Salvano in prossimità della chiesetta della Madonna del Monte, con doppio saliscendi supera la località Salvano e più oltre raggiunge il torrente Borgogna attraversandolo mediante un ponticello carrabile con parapetti metallici. La strada è priva di banchine laterali ed i margini scoscesi di valle di monte non consentono allargamenti generalizzati ne localizzati. In alcuni punti, come in corrispondenza del civico n. 5 di Salvano, la strada presenta strettoie con canalette di margine per la raccolta e smaltimento delle acque piovane. I flussi ciclabili in questione percorreranno in promiscuo veicolare, e nei due sensi, la sede stradale esistente e saranno indicati da una doppia linea di margine tratteggiata con segnaletica orizzontale e pittogrammi secondo la soluzione delle “cycle-strip”. Opportuna segnaletica verticale segnalerà la presenza delle biciclette in doppio senso e la precedenza a loro dovuta nonchè la ridotta velocità consentita ai veicoli. Superato il torrente Borgogna, la cycle-strip si ferma consentendo mediante attraversamento di raccordarsi all'esistente ciclopedonale in sede propria che conduce fino alla rotatoria di via Longoni. I tratti individuati come più pericolosi sono contraddistinti da pavimentazione colorata rossa mediante sistema del gocciato bicomponente. In un breve tratto è previsto il sopralzo del parapetto esistente mediante manufatto in acciaio zincato. Almenno San Bartolomeo - Tratta B1 Localizzazione: su strada locale via della Resistenza Tipologia: monodirezionale in promiscuo veicolare su strada a "30", cycle-strip Pavimentazione: asfalto Lunghezza: 780 m Fruibilità: ampia Pendenza: trascurabile Grado difficoltà: basso Grado di utilizzo stimato: basso < U/h 600 Illuminazione: non prevista Proprietà aree: sedimi già nella disponibilità pubblica Descrizione: La strada, definita sui due lati da recinzioni private, è dotata (lato ovest) di banchina pedonale e sull’altro da parcheggi a casetta aderenti le recinzioni. Attualmente la carreggiata è a doppio senso di circolazione ad eccezione dell'ultimo breve tratto in prossimità dell'intersezione con via XXV Aprile (S.P.). Qui via della Resistenza è a senso unico in ingresso al fine di non consentire l'immissione nella S.P.. STUDIOCAPITANIOARCHITETTI 12 La situazione consolidata non consente allargamenti. Il progetto prevede di instaurare il limite dei 30km/h e di estendere il senso unico all'intera via fino all'inizio del comparto industriale (ditta Airoh). L’Amministrazione Comunale di Almenno S.Bartolomeo ha definito prioritaria la connessione della rete ciclabile esistente in direzione di Barzana ed intende successivamente attivare, con diverso e autonomo provvedimento amministrativo, un secondo percorso ciclabile in senso contrario che percorrerà una struttura adeguata nelle vicinanze. Almenno San Bartolomeo - Tratta B2 Percorso ciclopedonale esistente. Il progetto prevede il solo intervento di completamento dell'impianto I.P. lungo il percorso ciclopedonale di Almenno S.B. da via della Regina a via F.lli Roncelli. Tale impianto è sviluppato dal progetto specialistico allegato. Almenno San Bartolomeo - Tratta B3 Adeguamento dell'intersezione tra via Martiri della Libertà, via F.lli Manzoni e via IV Novembre mediante realizzazione di dossi rallentatori e segnaletica verticale ed orizzontale. Almenno San Bartolomeo - Tratta B4 Tratto di scalea pedonale di raccordo esistente. Il progetto prevede quale opera di miglioria messa a gara di appalto il rifacimento della pavimentazione lapidea fortemente compromessa. Le lavorazioni prevedono la demolizione della pavimentazione esistente (in pietra naturale e cls) e la formazione di pavimentazione in pietra con caratteristiche analoghe (sia per tipologia di pietra che di sistema di posa). La scalea dovrà rispettare l'andamento della presistente. I criteri utilizzati per le scelte progettuali e per i particolari costruttivi Nella fase di approfondimento per definivo, è stata data risposta agli intendimenti amministrativi espressi nelle fasi di approvazione della proposta preliminare e di conferenze di servivi e sopralluoghi. Con il progetto esecutivo l’Ente committente descriverà in dettaglio le opere da eseguire, anche attraverso specifici riferimenti contenuti negli elaborati grafici, tutti gli elementi e prescrizioni utili alla successiva fase realizzativa supportata dal capitolato speciale d’appalto sviluppato sulla base dei criteri utilizzati per le scelte progettuali, per i particolari costruttivi e per il conseguimento e la verifica dei prescritti livelli di sicurezza e qualitativi. Per quanto attiene l’impiego di componenti prefabbricati, gli elaborati di progetto ne precisano le caratteristiche e le prescrizioni e, in particolare, il capitolato speciale d’appalto integrato dal disciplinare tecnico-prestazionale definirà per esecutivo le modalità di presentazione e di approvazione dei componenti da utilizzare. Al Capitolato speciale d’appalto si accompagnano quindi schemi grafici e prestazionali per l'individuazione delle caratteristiche speciali, tipologiche, funzionali e tecnologiche dei lavori da realizzare. Limitazioni al progetto Gli indirizzi e gli studi preliminari avevano prodotto per l’itinerario sopra individuato stime dei costi di intervento considerato di carattere definitivo con tratte ciclopedonali su sedimi per lo più esistenti e disponibili senza modifiche alla viabilità ordinaria. Gli interventi richiesti al progetto definitivo ne hanno accertato la fattibilità indicando previsioni di adeguamento strutturale e per il completamento con opere complementari (vedi illuminazione). Per tale definizione il presente progetto esecutivo attua le sue scelte indicate dall’Ente committente sulla base delle analisi e accertamenti utilizzando sedimi esistenti e, spesso, già carrabili alla veicolarità ordinaria. Per la determinazione della spesa si rimanda ai paragrafi seguenti con stima della spesa e specifico quadro economico. Particolare attenzione è posta dal progetto alle scelte tipologiche dei manufatti segnaletici ormai consolidati nel territorio della CMV Imagna e nella provincia di Bergamo per simili realizzazioni, mentre per i materiali di pavimentazione si utilizzerà il criterio di strada bitumata ed anche di strada “bianca” con impiego di stabilizzato calcareo (calcestre). L’arredo funzionale alla ciclabilità viene confermato nelle applicazioni già esistenti. Il sistema di illuminazione stradale non viene interessato da intervento alcuno ed è confermato allo stato di fatto salvo in un tratto nel comune di Almenno S.Bartolome ove, esistente la predisposizione a terra, viene prevista nuova illuminazione. In prossimità di via S. Sosimo si prevede la realizzazione delle predisposizioni per l'impianto I.P. attualmente assente. STUDIOCAPITANIOARCHITETTI 13 Elementi di arredo urbano (rastrelliere, panchine, ....) sono stati previsti per le sole piazzole di sosta del percorso in comune di Palazzago. Altre dotazioni di sono intese compatibili ed auspicabili, a completamento e presidio funzionale della utenza, ma non spesate dal presente progetto. L’eventuale completamento e integrazione strutturale degli itinerari in progetto con il più diffuso sistema viario e ciclopedonale urbano ed extraurbano mediante un sistema articolato di segnaletica, opere complementari di carattere funzionale o di arredo ed eventuali opere di sistemazione floreale, nonché di installazione di particolari sistemi di protezione e sosta, vengono necessariamente demandati a futuri interventi specifici. Ordinanze Per le necessità di sicurezza e miglioramento funzionale derivanti dalle previsioni di realizzazione di strutture ciclabili e ciclopedonali nei territori in questione è necessario in primo luogo prevedere autonomi provvedimenti amministrativi con emanazione di ordinanze sindacali per classificazione delle strade come dettaglio di progetto e ai sensi del D.M. 5.11.2001 e del D.M. 24.06.1995 con introduzione di Isole ambientali, Zone a 30, sensi unici eccetto bici, cycle strip, rallentatori di velocità e moderatori di traffico coi come descritti nel progetto. A tal proposito si prevede l'introduzione della Z30 per i seguenti tratti: • Palazzago, via S. Sosimo, dall'attuale stazione ecologica fino alla proprietà ing. Sala; • Palazzago, via Salvano, tutta fino alla rotatori di via Longoni; • Almenno S.B., via della Resistenza, da incrocio con via XXV Aprile al comparto industriale; • Almenno S.B., in prossimità dell'intersezione tra via M. della libertà, via F.lli Manzoni e via IV Novembre. Monitoraggio L’Ente committente si riserva nel tempo secondo articolazioni da definire in accordo con i Comuni di Palazzago, Almenno S.Bartolomeo e Almenno S.Salvatore di provvedere a campagne di monitoraggio dei flussi di traffico ciclistico per la verifica del “grado di utilizzo”. Da tali rilevazioni discenderanno eventuali future attività di adeguamento delle dotazioni, arredi funzionali e sistemi di gestione e sicurezza della struttura ciclabile nonché l’eventuale ulteriore formazione di tratti di pista ciclabile in sede autonoma. Nota in merito alle relazioni specialistiche non richieste Aspetti geologici, geotecnici, idrologici e altri Il presente progetto è conforme ai disposti del del D.Lgs. 163/2006 e ai requisiti del D.P.R. n° 207/2010 suo regolamento di esecuzione e attuazione. Per determinazione del responsabile di procedimento, non sono state assegnate a questo progettista, le seguenti operazioni: • indagini geologiche • relazione idrologica, idraulica, sismica • progetto o verifica strutturale di passerelle e opere d'arte complementari; • indagini archeologiche preliminari • studio di inserimento urbanistico • studio di impatto ambientale o studio di fattibilità ambientale • studi o rilevazioni dei flussi d’utenza ciclabile e/o pedonale-veicolare. L’Ente committente, come già detto, si riserva lo svolgimento di tali compiti con propri mezzi interni e/o esterni e ne fornirà gli atti conclusivi. Ed inoltre, sempre per determinazione del responsabile di procedimento, non sono state previste e quindi richieste a questo progettista le seguenti operazioni • Modifiche a sottoservizi per acquedotto, gasdotto, etc. • Modifiche o nuove realizzazioni di tronchi fognari e canalizzazioni • Nuova formazione di impianti semaforici o speciali di attraversamento protetto (forniture e opere) • Impianti speciali (sistema Wifi, telecontrollo, altri….) Idoneità e interferenze delle reti dei servizi – Indagine e coordinamenti Nella fase di progettazione definitiva e di conferenza dei servizi - quindi anticipatamente l’esecuzione delle opere - l’ente committente CMV Imagna provvede ad inviare a tutti gli enti e le ditte concessionarie o proprietarie di servizi ricadenti nell'area oggetto di intervento, un avviso dettagliato degli interventi da eseguire dal carattere inteso definitivo, accompagnato dalle planimetrie di rilievo con invito a restituirle complete dei dati certi dagli stessi posseduti onde procedere al loro inserimento negli atti di appalto. Tale documentazione viene allegata ad uso dell’Impresa appaltatrice per i necessari processi di definizione e accertamento che sono previsti nelle fasi precedenti la realizzazione dell’opera. STUDIOCAPITANIOARCHITETTI 14 Sulla base delle informazioni pervenute e rese disponibili, si provvederà a sviluppare la proposta esecutiva. La mancata risposta costituisce assenso all’intervento e quale accertamento di mancato interesse o influenza con presidi esistenti. La documentazione di richiesta e quella raccolta viene allegata agli atti di esecutivo con obbligo dell’Impresa appaltatrice di svolgere i dovuti controlli e coordinamenti anticipatamente l’inizio dei lavori. Per la particolare natura delle opere da eseguire, si segnala l’opportuno coordinamento e l’eventuale esecuzione in contemporanea di lavori ricadenti sulle aree da trattare o nelle aree finitime e comunque preordinabili, da parte dell’ente CMV Imagna nonché delle Amministrazioni Comunali interessate o da altri enti o ditte che ne hanno titolo. Pertanto e per quanto attiene le opere di impianto interrate o di carattere complementare che eventualmente devono essere eseguite anticipatamente o in contemporanea ai lavori in progetto, si rileva l’importanza dell’opportuno coordinamento e dell’anticipato ordine di esecuzione delle opere, da inoltrare agli enti interessati, da parte dell’Impresa appaltatrice per conto dell’ente committente CMV Imagna, tenuto conto dei tempi burocratici necessari all’espletamento delle relative progettazioni e pratiche esecutive. Le opere e forniture di segnaletica orizzontale/verticale speciali e/o integrative nonché gli impianti semaforici e loro complementari, verranno ordinate dalla committente Comunità Montana Valle Imagna con diverso autonomo provvedimento amministrativo. L’Impresa appaltatrice delle opere stradali ed edili provvederà comunque i necessari coordinamenti con l’assistenza degli uffici tecnici dei Comuni e della CMV Imagna. Sulla base della documentazione pervenuta, nel corso delle progettazioni e come già riportato, si è provveduto ad accertare la disponibilità dei sedimi, le reti dei sottoservizi, degli allacciamenti e dei recapiti possibili, nonché la possibilità di svolgere le opere per fasi coordinate come viene espresso nel cronoprogramma e nel piano della sicurezza. E’ stato anche accertato non sussistere vincoli storicoambientali che in qualche modo interessino l’area da trattare. In genere, tutte le opere si possono quindi eseguire senza interrompere la viabilità veicolare e pedonale esistente e che già vi si esercita. Ne consegue che per le indagini, rilievi e ricerche effettuate la possibilità di imprevisti in corso di esecuzione risulta assai ridotta. Nel rispetto dei compiti che spettano alla Ditta Appaltatrice che assumerà l’onere esecutivo sussiste il compito di preventivamente accertare la piena rispondenza di quanto accertato con dichiarata accettazione in sede di gara. La stessa Dittà avrà anche obbligo di presentazione di un programma di esecuzione delle lavorazioni riguardanti tutte le fasi costruttive intermedie nel rispetto degli importi di appalto e delle scadenze contrattuali previste. Normativa di Settore Il progetto, nella sua articolazione e nelle fasi successive di approfondimento, tiene conto e applica i contenuti dei seguenti dispositivi in materia stradale, ciclabile e pedonale con riferimento in particolare agli aspetti funzionali, dimensionali e di sicurezza. DISCIPLINA STRADALE D.P.R. 5 giugno 1959 n° 393 Codice della Strada e suo regolamento attuativo Circ. 8 agosto 1986 n° 2575 Disciplina della circolazione stradale nelle zone ad elevata congestione del traffico veicolare. Piani Urbani del Traffico. Legge 24 marzo 1989 n° 122 Disposizioni in materia di parcheggi.....nonchè modificazioni di alcune norme del testo unico sulla disciplina della circolazione stradale. D.M. 27 aprile 1990 n° 156 Modificazioni di alcuni articoli del regolamento del testo unico delle norme sulla circolazione n°420/’59. L. 13 giugno 1991 n° 190 Delega al governo per la revisione delle norme concernenti la disciplina della circolazione stradale D.L. 30 aprile 1992 n° 285 Nuovo codice della strada DPR.16 dicembre 1992 n° 495 Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada D.L. 10 settembre 1993 n° 360 Modifica al Codice della strada D.L. 285/92 Direttive Ministeriali 24.06.1995 istituzione delle "isole ambientali" D.P.R. 16.09.1996 n° 610 Modifica al Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo C.d.S. Decreto 20 dicembre 1996 Aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie previste dal C.d.S. Direttiva M. 3 marzo 1999 G.U. n° 58 dell’11.03.99 - Serie generale Razionale sistemazione nel sottosuolo degli impianti tecnologici. Legge 7 dicembre 1999 n° 472 Aggiornamenti e modifiche al Nuovo Codice della Strada e suo Regolamento di attuazione ed esecuzione Ministero Lavori Pubblici marzo 2000 Indirizzi generali e linee guida di attuazione del piano nazionale delle sicurezza stradale Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: D.M. 05.11.2001 Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade Regolamento regionale Lombardia 12 aprile 2003 n°6 Regolamento della comunicazione pubblica stradale e degli impianti di indicazione stradale di interesse culturale e turistico D.L. 27 giugno 2003 n° 151 Modifiche ed integrazioni al Codice della strada D.L. 285/92 D.M. 19 aprile 2004 Norme Funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali. Legge Regione Lombardia del 30.11.2004 n.86 e s.m. Determinazione delle caratteristiche della segnaletica nelle aree protette regionali. DGR Lombardia del 27.09.2006 n 8/3219 Norme funzionali e geometriche delle strade PEDONALITA' e BARRIERE ARCHITETTONICHE STUDIOCAPITANIOARCHITETTI 15 01.01.1948 20.01.1967 19.06.1968 30.03.1971 18.12.1975 27.04.1978 05.08.1978 05.04.1985 ..........1985 28.02.1986 03.01.1987 05.03.1987 04.11.1988 30.12.1988 09.01.1989 20.02.1989 27.02.1989 14.06.1989 25.06.1989 29.08.1989 Costituzione Italiana artt. 3 e 38; C.M. Lavori Pubblici n° 425 (standards residenziali); C.M. Lavori Pubblici n°4809 (utilizzazione edifici sociali minorati fisici); L. 118 art.27 (barriere architettoniche e trsporti pubblici); D.M. ....... (norme tecniche aggiornate edilizia scolastica); D.P.R. 384 (attuazione art.27 L. 30.3.1971 n° 118); L. 457 (norme edilizia residenziale); L. 118 (conversione in legge del D.L. 7.2.1985 n° 12; misure finanziarie aree alta tensione abitativa); Ministero LL.PP. - Direttive per la circolazione e sosta invalidi L. 41 (finanziaria 1986); D.L. 2 (misure urgenti costruzione, ammodernamento impianti sportivi); L. 65 (misure urgenti costruzione, ammodernamento impianti sportivi); D.L. 465 (misure urgenti e straordinarie realizzazione strutture turistiche, ricettive, tecnologiche); L. 556 (misure urgenti e straordinarie realizzazione strutture turistiche, ricettive, tecnologiche); L. 13 (disposizioni superamento ed eliminazione barriere architettoniche edifici privati); L.R. 6 -Lombardia- (eliminazione barriere architettoniche e prescrizioni tecniche di attuazione); L. 62 (integrazioni L. 9.1.1989 n° 13); D.M. 236 (prescrizioni tecniche L. 9.1.1989 n° 13 e L. 27.02.1989 n° 62) C.M. 1669 / U.L. (esplicazione L. 9.1.1989 n° 13); D.M. Sanità n° 321 (regolamento criteri generali programmazione interventi e coordina-mento enti competenti edilizia sanitaria); 22.12.1989 L.R. 76 -Lombardia- (modificazionie integrazioni L.R. n° 6 del 20.2.1989). L.104 (legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) 28.08.1997 L. 285 (Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza) CICLOVIE Legge 28 giugno 1991 n. 208 Interventi per la realizzazione di itinerari ciclabili e pedonali nelle aree urbane Costi standard per la realizzazione di itinerari ciclabili e pedonali nelle aree urbane Circolare 31.03.1993 n° 432 PRESIDENZA del CONSIGLIO dei MINISTRI Circolare esplicativa del D. InterM.le 06.07.1992, n° 467 In attuazione dell’art. 3 comma 2, L. 28.06.1991, n° 208 PARTE II^ Principali criteri e standard progettuali per le piste ciclabili Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 24.06.1995 serie generale n° 146 CRITERI PARTICOLARI DI COSTRUZIONE - Protezione delle utenze deboli Legge 18 ottobre 1998 n° 366 Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica D.M. 30 novembre 1999 n°557 Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili legge Regione Lombardia del 27.11.1989 n.65 Interventi regionali favorire sviluppo trasporto ciclistico D.G.R. Lombardia 25.09.1998 n° 6/38573 I NUOVI REGOLAMENTI EDILIZI DEI COMUNI LOMBARDI Attuazione della legge regionale 23.06.1997 n° 23 (“Accelerazione del procedimento di approvazione degli strumenti urbanistici comunali e disciplina del regolaòento edilizio”). Approvazione di criteri ed indirizzi generali per la redazione dei regolamenti edilizi comunali. Regione Lombardia - Assessorato all’Urbanistica BURL n°19 del 12.05.2000 MANUALE per la REALIZZAZIONE della RETE CICLABILE REGIONALE Regolamento Regione Lombardia n. 7 del 24.04.2006 Norme tecniche per la costruzione delle strade,. Regione Lombardia 2012 – ambito: Programma Nazionale Sicurezza Stradale (P.N.S.S) Linee guida per l’analisi dei fattori di rischio con particolare riferimento all’utenza vulnerabile – Provincia di Bergamo (2008) Studio per una segnaletica unitaria di indirizzamento ciclistico in ambito provinciale 2008. ALTRE NORME E STUDI DI RIFERIMENTO Il presente progetto assume inoltre indicazioni progettuali per la realizzazione di sistemi pedonali e cicloviari, quelle contenute nelle pubblicazioni curate dallo stesso professionista incaricato con particolare riferimento a: “i piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche” Quaderni operativi” in collaborazione con Ugo Albrigoni e Franco Brambilla Pisoni - 1989 -Editrice CEL con il patrocinio dell’ANCI “il piano della rete cicloviaria” Pianificazione e progettazione della rete ciclabile con studio di riferimento alla circolazione viaria - 1993 - Editrice CEL con il patrocinio dell’ANCI e della FIAB. Per quanto attiene l’esperienza europea, il progetto si rifà agli studi e alle soluzioni analizzate e proposte dalla “conferenza internazionale” organizzata dall’Università degli Studi di Brescia, Facoltà di Ingegneria, Dipartimento Ingegneria Civile e tenuta a Brescia nell’anno 1994 con tema “La pianificazione urbanistica e il progetto di infrastrutture per la sicurezza in un contesto urbano” atti pubblicati nel 1995 dalla Commissione Europea, Direzione Generale XII - Affari scientifici, ricerca e sviluppo B-1049 Bruxelles. Per quanto attiene i sistemi segnaletici e di regolamentazione del traffico, il progetto prendere indicazioni da quanto proposto dal BICIPLAN della città di Bergamo del 2014 e dagli studi prodotti dalla FIAB proponenti modifiche e integrazioni per il settore ciclabile al Codice della strada e al suo Regolamento di esecuzione. Disciplinare tecnico - caratteristiche prestazionali e descrittive dei materiali prescelti e verifica dei prescritti livelli qualitativi DISCIPLINARE TECNICO-PRESTAZIONALE Il Capitolato speciale d’appalto del progetto esecutivo contiene, oltre alle usuali prescrizioni contrattuali circa i materiali, le lavorazioni ed i criteri di misurazione, le prescrizioni dei livelli qualitativi e della loro verifica. Il disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici allegato al progetto e unitamente ai particolari costruttivi, conterrà: STUDIOCAPITANIOARCHITETTI 16 • l'indicazione delle necessità funzionali, dei requisiti e delle specifiche prestazioni che dovranno essere presenti nell’intervento in modo che questo risponda alle esigenze della stazione appaltante e degli utilizzatori, nel rispetto delle rispettive risorse finanziarie; • la specificazione delle opere generali e delle eventuali opere specializzate comprese nell’intervento con i relativi importi. PAVIMENTAZIONI, MANUFATTI L’opportuna “economicità” dell’intervento perseguita dall’Ente committente per giusti criteri di buon utilizzo delle risorse territoriali nonché di rapporto costi-benefici, hanno guidato fin dalla fase di progetto preliminare le scelte nella generale compatibilità estetica di quanto già realizzato nel territorio con recenti significativi interventi di riqualificazione di sentieri e tratturi alla ciclabilità. Ciò in risposta ai requisiti richiesti nell’oggetto progettuale e per i risultati attesi. OPERE E ATTREZZATURE COMPLEMENTARI Il completamento e l’integrazione della struttura in progetto con opere complementari di carattere funzionale e/o di arredo ed eventuali opere di giardinaggio e alberatura, nonché la installazione di particolari sistemi di protezione e di completamento architettonico e funzionale potranno essere demandati a futuri atti amministrativi prevedibili nelle successive fasi realizzative in base a disposizioni che verranno assunte tra la CMV Imagna e i Comuni di Palazzago, Almenno S.Bartolomeo e Almenno S.Salvatore. CONSEGNA E INIZIO DEI LAVORI, APPROVAZIONI E CAMPIONATURE Il progetto esecutivo fornisce con il Capitolato d’Appalto, il disciplinare tecnico dell’opera, il cronoprogramma e tutti gli altri documenti di legge, precise disposizioni inerenti le opere; in particolare la Ditta appaltatrice dovrà, successivamente la consegna dei lavori, fornire in tempo adeguato unitamente agli elaborati per la piena cantierizzazione delle opere e alle campionature dei manufatti previsti, le definitive approvazioni dei richiamati Enti o privati. La consegna e inizio dei lavori è subordinata alla dichiarazione di presa d’atto circa l’’indicazione delle voci e delle quantità come voluto dal Regolamento di Attuazione DPR 207/10 e s.m.i. Per quanto attiene l’andamento dei lavori, il progetto esecutivo fornirà il dovuto programma dei lavori mentre il Capitolato d’Appalto introdurrà i tempi utili per l’esecuzione delle diverse fasi ancorate alle categorie e classi di opere da eseguire; ne consegue l’obbligo da parte dell’appaltatore di programmare i lavori entro i termini accettati pena l’applicazione dei termini di penale per lo splafonamento di ciascuna dei Capitoli delle lavorazioni come preordinati dal cronoprogramma. OFFERTA ECONOMICA Per la natura particolare del presente progetto che realizza un intervento dalle caratteristiche “a rete” con estensione su più territori comunali ed anche in considerazione della qualità della progettazione e dei materiali e finiture richieste, l’affidamento in appalto potrà essere attivato sulla base delle recenti disposizioni che consentono l’attivazione di procedure diverse dalla migliore offerta economica (massimo ribasso). La determinazione della procedura rientra comunque nelle competenze dirette dell’Ente committente. I criteri utilizzati per il conseguimento e la verifica dei prescritti livelli di sicurezza Il progetto esecutivo nell’articolazione degli studi sviluppa gli aspetti inerenti la sicurezza del cantiere attraverso il Piano specifico. Il cantiere lungo le strade verrà predisposto per lotti successivi e soggetto a particolari disposizioni per consentire il transito in sicurezza dei mezzi e dei pedoni. Per gli accessi e i localizzati transiti in corso di esecuzione dell’opera, detto piano provvederà alle opportune indicazioni e prescrizioni. La verifica dei prescritti livelli di sicurezza è affidata dalla committente al coordinatore allo scopo incaricato riservandosene il compito di responsabile. Nello studio definitivo delle indicazioni previste dal progetto si è tenuto conto (stimandone la spesa) delle opere per la sicurezza come richiesto dalle norme vigenti. Il progetto esecutivo contiene il Piano di sicurezza relativo ai lavori di realizzazione per le previste opere. Gli studi avanzati per la redazione del progetto definitivo hanno valutato le misure di sicurezza con il sistema dei mezzi di produzione analizzandone i processi di realizzazione, nonché le modalità di lavorazione quando queste incidono sull'igiene e la sicurezza dei lavoratori. Data la natura delle opere in esecuzione che per la massima parte non comporta particolari condizioni in ordine alla sicurezza in genere e degli operatori in particolare - non prevedendosi scavi in profondità ne opere in elevazione se non per localizzati interventi per le quali si adotteranno tutte le necessarie cautele e i presidi richiesti per legge - tanto meno l’utilizzo di materiali nocivi, la prevalenza delle opere delle sicurezza, consistono in opere “dirette” e quindi già contenute nei prezzi edili di bollettino e analisi . Per i cantieri attivi lungo le strade, il piano della sicurezza prevede anche opere della sicurezza speciali che sono determinate per consistenza e costi ed espresse negli elaborati e allegati di progetto esecutivo. La A.C. procederà alla verifica dell’idoneità tecnico professionale e della regolarità delle Imprese esecutrici. Queste ultime provvederanno alla redazione del piano operativo di sicurezza (P.O.S.) secondo la disciplina e le modalità del D. Lgs. 81/2008. STUDIOCAPITANIOARCHITETTI 17 Il progetto è corredato del piano di sicurezza secondo la disciplina e le modalità del D. Lgs. 81/2008. Diagramma sommario dei lavori I lavori seguiranno l’ordine d’intervento in base alla programmazione definita con l’Impresa Appaltatrice sulla base del cronoprogramma contrattuale, sentita la Direzione Lavori e in accordo con il RUP. sulla base dei documenti contrattuali e degli impegni per essa conseguenti. Il diagramma dei lavori in progetto, riguardanti le forniture e le opere in appalto come da quadro economico é il seguente per ognuna delle tratte funzionali: - Allestimento di ogni singolo cantiere mobile e del cantiere con dotazioni fisse Posizionamento di invogliatori di flusso (new jersey in plastica) Estirpazione di siepi e arbusti, pulizia di sottobosco, abbattimento alberi Rimozione di opere di ferro o legno in genere Rimozione e recupero di manufatti in genere con accatastamento in cantiere o deposito per riutilizzo Rimozione e recupero di segnali verticali ed arredi con demolizione dei relativi plinti Demolizione di strutture semplici Demolizione con mezzi meccanici di marciapiedi o strade in asfalto o cls Taglio del manto bituminoso o in cls Fresatura localizzata di manto bituminoso Scarifica o rottura di massicciata Scarifica di manti erbosi con recupero delle terre di coltivo Scavi di sbancamento localizzati e in sezione ristretta Formazione di sponde in massi ciclopici Pulizia interna di pozzetti e/o camerette esistenti Rimessa in quota di chiusini esistenti Fornitura e posa pozzetti di ispezione e caditoie Formazione di bocche di lupo, embrici, canalette di scolo acque meteoriche Formazione di sottofondi in misto naturale sabbio-ghiaioso Stesa e livellamento di ghiaia o ghiaietto per ricarica di sede stradale Preparazione del piano di posa Fornitura e posa in opera di cordonature in cls o pietra Formazione di sottofondi in cls armato per marciapiedi Pavimentazioni in tout-venant bitumato aperto e chiuso Formazione di tappeti d’usura in conglomerato bituminoso Pavimentazioni in stabilizzato calcareo Fondazioni e pavimentazioni bituminose per risagomatura; Colorazione di manti asfaltici Formazione di fondazioni in cls per dissuasori e pali Fornitura e posa in opera di dissuasori in acciaio inox Fornitura e posa di barriere stradali e barriere parapersone in ferro o legno; Rinterri, riporti e riempimenti con terre di coltivo Formazione di spazi verdi marginali e di aiuole Copertura di segnaletica orizzontale difforme dal progetto Tracciamento preventivo in opera di segnaletica orizzontale Formazione di fondazioni in cls per segnaletica verticale Formazione di segnaletica orizzontale Formazione di attraversamenti a raso pedonali o ciclabili Fornitura e posa in opera di pali per segnaletica con cartelli Opere di finitura, ripristini recinzioni, pulizie e varie Rimozione di ogni singolo cantiere mobile Opere a corpo Le opere in progetto come individuate dal presente progetto saranno demandate alla successive e conclusiva fase di progettazione esecutiva intendendo la committente porre la loro esecuzione secondo la procedura A CORPO in base ai dispositivi vigenti in materia di OO.PP. Quadro economico Il presente progetto, stimato come sopra, espone quadro economico secondo i disposti assunti e pertanto prevede una spesa complessiva di 405.000,00 € suddivisi in 345.000,00 € per opere a base d’asta e 60.000,00 per somme a disposizione. L’allegato quadro ne espone il dettaglio. Per disposizioni interne la spesa complessiva non contempla le seguenti previsioni economiche: - Fondo per accordo bonario art. 12 D.P.R. 207/10; - Spese per accertamenti di laboratorio. STUDIOCAPITANIOARCHITETTI 18 VEDI ALLEGATO - QUADRO ECONOMICO Palazzago 05 febbraio 2015 Il progettista dr arch Remo Capitanio STUDIOCAPITANIOARCHITETTI via montello 11 - 24124 bergamo - tel/fax +39-035-344203 - c.f. CPTRME76B18A794V - p.iva 03898120161 STUDIOCAPITANIOARCHITETTI 19