caratteristiche organolettiche e sicurezza alimentare dei prodotti di

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caratteristiche organolettiche e sicurezza alimentare dei prodotti di
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE E SICUREZZA
ALIMENTARE DEI PRODOTTI DI ACQUACOLTURA
Lo sviluppo sempre crescente dell’acquacoltura nelle sue diverse forme: intensiva in
vasca a terra e gabbie in mare, estensiva, semiestensiva ha permesso la costanza
di rifornimento sotto il profilo quantitativo, temporale e di pezzatura desiderata di
molte specie ittiche, prima legate esclusivamente ad attività di pesca, e quindi
presenti solo stagionalmente sul mercato. Specie tradizionali come Trote bianche
e salmonate, Spigole (Dicentrarchus labrax) ed Orate (Sparus aurata),
Salmone (Salmo salar) ma anche nuove specie da allevamento come Storione
(Acipenser trasmontanus), Salmerino (Salvelinus alpinus), Saraghi (Diplodus
puntazzo), Pagelli (Pagellus erythrinus), Rombi, Ombrine (Umbrina cirrosa e
Argyrosomus regius) sono attualmente presenti, anche se queste ultime con
meno frequenza, sul circuito nazionale del fresco. Di acquacoltura sono inoltre
alcuni prodotti trasformati derivati dalle specie suddette : filetti di salmone e trota
affumicati e confezionati sotto vuoto, uova di trota, fino ad arrivare al caviale.
Le produzioni di acquicoltura possono provenire da impianti nazionali o di
importazione, da Paesi comunitari e non, ragion per cui nel consumatore è cresciuta
l’esigenza di avere certezze sulla loro origine, qualità, tracciabilità e sicurezza d’uso
La Grande Distribuzione Organizzata, ha contribuito alla loro diffusione, e sempre
più attenta alle richieste del consumatore, tende ad offrire un’ampia gamma di
prodotti e servizi, che vedono accanto al prodotto intero, eviscerato, anche il filettato
pronto da cuocere, derivante da protocolli di qualità di filiera che tali organizzazioni
richiedono ai propri fornitori. Ciò comporta quindi agli allevatori una produzione
sempre più attenta e controllata con la predisposizione di Disciplinari Tecnici di
Produzione allo scopo di tutelare l’ambiente, rendere tracciabile il prodotto e fornire
informazione volontarie sulla sua composizione merceologica, sulla presenza di
contaminanti, sui parametri di allevamento in riferimento alla Normativa sul
benessere animale
Un prodotto di acquicoltura di qualità, deve essere innanzitutto sicuro deve, per
quanto possibile, mantenere le caratteristiche organolettiche proprie della specie ed
avere un valore nutrizionale elevato. I prodotti ittici sono importanti infatti nella dieta
dell’uomo per la loro digeribilità e per l’elevato valore nutrizionale determinato
soprattutto dalle peculiarità che li contraddistinguono dagli altri cibi proteici. Essi
sono ricchi di acidi grassi polinsaturi, in particolare gli n-3, tra i quali l’EPA, acido
eicosapentaenoico e il DHA, acido docosaesaenoico, contenuti in maniera
significativa solo nei prodotti ittici. Tali acidi grassi entrano nella costituzione delle
nostre membrane cellulari, sono essenziali per lo sviluppo cerebrale e della retina
ma soprattutto sono precursori di molecole chiamate eicosanoidi (prostaglandine,
trombossani, leucotrieni) che migliorano la fluidità del sangue prevenendo la
formazione di trombi, hanno importanti funzioni nelle reazioni infiammatorie ed in
numerose altre funzioni.
Recenti allarmi alimentari di varia natura (mercurio nei prodotti ittici, BSE bovina,
diossina nei polli,) hanno generato giudizi negativi, fondati generalmente su base
segue a pag. 4
RAPPORTO SUI CONSUMI API-AC/NIELSE: TENDENZE DEI CONSUMI ALIMENTARI
Anche se il comparto degli alimentari ha espresso nel corso degli ultimi anni una fase di stasi dei consumi legata alla maturità del settore nel
contempo ha sviluppato una delle più grandi rivoluzioni innovative: il cibo pronto.
Il cibo pronto,innovazione trasversale, nel giro di pochi anni ha occupato oltre il 10% dei consumi alimentari partendo praticamente dal nulla ha
coinvolto categorie fresche e confezionate e si è espresso mediante tutte le tecnologie di conservazione possibili, surgelato,secco,disidratato ecc .
Nessun momento di consumo è stato indenne da tale evoluzione per cui ora abbiamo disponibili non solo le merendine pronte ma anche minestre
raffinate, secondi complessi e contorni assai ricchi.
Tuttavia come se non bastasse a tale epocale sviluppo si stanno aggiungendo altre tendenze interessanti più o meno esplicite.
La più evidente è forse quella del “funzionale” ovvero di quell’offerta dei prodotti legati al benessere, alla cura di sè. Allo sport e alla performance.
Un esempio su tutti è la crescita dello yugurt probiotico (+18%) che declinato nei vari tipi e gusti ha trovato una ampissima risposta da parte dei
consumatori. A seguito di questo posizionamento troviamo anche antinvecchianti, alismetici (cibi cosmetici), integratori e coadiuvanti di ogni genere.
Ma altre indicazioni spesso sommerse o conflittuali ci stanno giungendo dai nuovi consumatori. Ad esempio troviamo una forte domanda di cibi
veloci e verticali ma in contemporanea anche esigenze di cibi “slow” e da meditazione, ci sono richieste di cibi estremi e molecolari ma si stanno
anche proponendo cibi per vegani e per vegetariani.
Inoltre non va dimenticato che ormai il prodotto è sempre più un tutt’uno con le confezioni e con il punto di vendita. Sulle prime dovremo lavorare
profondamente per migliorare l’ambiente , per adattarle sempre più all’uso e renderle sempre più specializzate (gli americani le chiamano “dinner
helpers) mentre sul secondo non siamo molto distanti da frontiere che oggi appaiono distanti ma che in parte sono già entrate nell’uso comune.
Citiamo “il wireless shopping” cioè il negozio per telefonino per indicare la summa delle innovazioni tecnologiche che invederanno le nostre spese.
Per ultimo citiamo un concetto non nuovo ma che ha preso forza recentemente legato alla sia alla sostenibilità che alla solidarietà verso il mondo
tutto.
Il settore ittico ha in parte pescato in queste tendenze soprattutto nel surgelato e nella gastronomia ma credo che ci sia tanto da fare e da sfruttare
nel mondo del fresco ed in particolare dell’acquacoltura.
L’AGENZIA DELLE ENTRATE HA APPROVATO IL CUD 2007
L’agenzia delle Entrate ha approvato lo
schema di certificazione unico dei redditi
da lavoro dipendente, equiparati ed
assimilati,
nonché
dei
contributi
previdenziali ed assistenziali e relative
istruzioni per il 2007.
Il provvedimento, diverrà operativo una
volta pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Il “CUD 2007”, va utilizzato ai fini
dell’attestazione
dell’ammontare
complessivo dei redditi di lavoro
dipendente, equiparati ed assimilati, di cui
agli articoli 49 e 50 del testo unico delle
imposte sui redditi, approvato con decreto
del Presidente della Repubblica 22
dicembre 1986, n. 917, e successive
modificazioni
,
“TUIR”,
corrisposti
nell’anno 2006 ed assoggettati a
tassazione ordinaria o separata – arretrati
di anni precedenti, indennità di fine
rapporto, compresi i relativi acconti ed
anticipazioni, erogati nell’anno 2006 a
seguito di cessazioni avvenute dal 1974 o
non ancora avvenute e prestazioni
pensionistiche di cui al decreto legislativo
21 aprile 1993,
n. 124, erogate in forma di capitale – delle
relative ritenute di acconto operate, delle
detrazioni effettuate, dei dati previdenziali
ed assistenziali relativi alla contribuzione
versata o dovuta all’INPS, all’INPDAP e
all’IPOST.
Nel provvedimento dell’Agenzia delle
Entrate sono state approvate anche:
ƒ le istruzioni per il datore di lavoro,
ente pensionistico o altro sostituto
d’imposta per la compilazione dei
dati fiscali
ƒ le istruzioni per il datore di lavoro,
ente pensionistico o altro sostituto
d’imposta per la compilazione dei
dati previdenziali e assistenziali
INPS, INPDAP e IPOST.
Il datore di lavoro, ente pensionistico o
altro sostituto d’imposta devecompilare la
certificazione e deve rilasciarla in duplice
copia al contribuente.
La certificazione può essere sottoscritta
anche mediante sistemi di elaborazione
automatica.
L’esposizione dei dati da indicare nella
certificazione CUD 2007 deve rispettare
la sequenza, la denominazione e
l’indicazione del numero progressivo dei
campi ivi previsti. Relativamente ai campi
non compilati, i predetti dati possono
essere omessi se tale modalità risulti più
agevole per il datore di lavoro.
Qualora si renda necessario certificare
distinte situazioni assicurative per lo
stesso sostituito, possono essere utilizzati
ulteriori
righi,
numerandoli
progressivamente, nel rispetto della
sequenza numerica dei punti prevista
dallo schema di certificazione. La
medesima certificazione può essere
redatta anche con veste grafica diversa
da quella utilizzata nello schema allegato.
Lo schema di certificazione “CUD 2007”
può essere utilizzato anche per certificare
i dati relativi a periodi successivi al 2006
fino alla approvazione di un nuovo
schema di certificazione.
La certificazione CUD 2007 deve essere
rilasciata,
limitatamente
ai
dati
previdenziali ed assistenziali relativi
all’INPS, anche dai datori di lavoro non
sostituti di imposta già tenuti alla
presentazione delle denunce individuali
delle retribuzioni dei lavoratori.
La certificazione CUD 2007, rilasciata dal
datore di lavoro, può essere
presentata dall’interessato all’INPS ai fini
degli adempimenti istituzionali.
segue da pag. 1
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE E SICUREZZA ALIMENTARE DEI PRODOTTI DI ACQUACOLTURA
emotiva e non su precisi riferimenti conoscitivi, verso i prodotti allevati.
L’INRAN, con la sua attività di ricerca, sempre in via di aggiornamento, cerca di dare un’informazione aggiornata e
corretta al consumatore, ma anche agli allevatori, in quanto la qualità del loro prodotto è il risultato della filiera
produttiva (qualità delle acque, qualità e sicurezza dei mangimi etc..)adottata. Tale attività si è svolge da alcuni anni
su differenti fronti: monitoraggio degli aspetti chimico-nutrizionali, sensoriali ed alcuni aspetti della sicurezza d’uso di
prodotto di acquacoltura italiana, attività effettuata in collaborazione con vari impianti nazionali; prelievo di alcuni
prodotti dal commercio.
Per le specie marine i risultati più significativi hanno evidenziato un tenore lipidico generalmente più elevato per le
spigole allevate mentre per le orate la differenza con il selvatico, di origine lagunare, non era sempre significativa. La
qualità dei grassi è risultata comunque elevata, gli acidi grassi saturi totali, che contrariamente ai mono e polinsaturi
sono positivamente correlati con l’incidenza delle malattie cardiovascolari, erano sempre superiori nel selvatico (
32%-35 contro 26%-27% dell’allevato) I polinsaturi erano superiori nelle orate allevate (30-32% contro 15-16% del
selvatico lagunare) mentre per le spigole allevate livelli erano paragonabili al selvatico. Il contenuto in n-3 totali, ai
quali si riconosce un ruolo nella riduzione dei livelli plasmatici di trigliceridi, colesterolo VLDL e nell’inibizione
dell’aggregazione piastrinica, era equivalente nelle spigole allevate e da laguna, nelle orate erano superiori nel
prodotto allevato.
Per le specie di acqua dolce i risultati hanno evidenziato per la trota bianca e salmonata fresca, un buon
contenuto proteico, un contenuto in grassi poco elevato variabile con la taglia, un basso tenore in sodio ( 36-50 mg
/100g), un buon contenuto di selenio e potassio, un’elevata percentuale di acidi grassi mono e polinsaturi,
rispettivamente 35.0 e 32 % Tra i polinsaturi gli acidi grassi n-3 (o ω3) rappresentavano il 24.5 %. del totale degli acidi
grassi ed erano costituiti soprattutto di EPA e DHA. Per quanto riguarda le vitamine si è evidenziato un buon
contenuto in Vitamina E, importante per la sua azione antiossidante, più elevata nelle trote salmonate.
Queste ultime sottoposte ad affumicatura, come avviene per una vasta gamma di preparazioni ( filetto di trota
salmonata marinato ed aromatizzato alle erbe, da usarsi come secondo piatto, prosciutto di trota salmonata ed
affumicata, al filetto di trota salmonata affumicata con una particolare miscela di farine di legno erbe e
bacche aromatiche) andrebbero valorizzate in alternativa al salmone affumicato di importazione, in quanto, di scarsa
entità è la differenza di composizione chimico-nutrizionale e di aspetti sensoriali tra questi 2 tipi di prodotto. In questi
ultimi anni c’è stata anche una grande diffusione sui mercati nazionali di Salmone fresco, proveniente soprattutto da
allevamenti Norvegesi, venduto in tranci e filettoni, a prezzi molto accessibili. Il tenore in grassi di tale prodotto,
entrato ormai nella nostra tradizione culinaria, è molto elevato (18-19 g. in 100 grammi) rispetto all’equivalente filetto
di trota salmonata nazionale (6-8 grammi in 100 grammi) che si offre alle stesse preparazioni culinarie.
Una promessa dell’acquacoltura italiana è l’Ombrina boccadoro (Argyrosomus regius), allevata da alcuni anni, fino
alla taglia di 2 kg,. E’ una specie caratterizzata da carni gustose e magre e nutrizionalmente molto valide, reperibile
già in alcuni supermercati della Grande Distribuzione. Fornirla in filetti o tranci, come sempre di più richiede il
mercato, è l’oggetto di un progetto di valorizzazione di questa specie che sta portando avanti la Regione Toscana,
Università di Roma, INRAN e strutture regionali.
La verifica della sicurezza d’uso di tutti i prodotti sopra menzionati, effettuata valutando soprattutto pesticidi
organoclorurati e PCB (policlorobifenili), che costituiscono una delle problematiche ambientali più dibattute per
l’incidenza sulla salute umana, in quanto si accumulano nella catena alimentare, ha evidenziato nelle loro carni un
contenuto di tali sostanze molto al di sotto dei limiti di legge
Per terminare questa breve rassegna dei prodotti di acquacoltura nazionale non poteva mancare il caviale
proveniente dall’allevamento nazionale dello Storione bianco. Tale allevamento ha permesso le presenza costante
sui mercati del prodotto fresco in tranci sia la produzione del caviale da ottobre ad aprile. L’allevamento dello storione
bianco (White Sturgeon) a ciclo completo, permette di curare il prodotto dall'origine al confezionamento. Gli storioni
nascono infatti in cattività e l'azienda contribuisce così a salvaguardare una specie la cui sopravvivenza nel mondo è
stata gravemente compromessa al punto da farla inserire fra le specie protette in quanto a rischio di estinzione. Gia'
dal 1 aprile 1998 la Cites (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Flora and Fauna) aveva
deliberato alcune misure che limitavano l'export di caviale solo a quello prodotto con alcune tipologie di storione e in
determinate zone di pesca ma attualmente il divieto e' quasi totale. La composizione del Caviale mostrava lo stesso
profilo in acidi grassi dello Storione, ma evidenziava, come tutte le cellule uovo (luovo di gallina ne contiene 371 mg.),
un tenore in colesterolo un po’ elevato (310 mg in 100 grammi) ma anche un elevato contenuto di Vit. E α tocoferolo
(4.5 mg in 100 grammi). Il contenuto in acqua era del 53.0% le proteine 26% ed i grassi 10%.
Da questa breve panoramica si può evidenziare come l’acquacoltura sia sempre in continua evoluzione dal punto di
vista dell’offerta e della diversificazione di prodotto, dell’ottimizzazione delle tecnologie di allevamento, sempre più
attenta all’ambiente ed alla sicurezza dei prodotti, che, qualora allevati bene costituiscono una valida alternativa alle
specie da pesca alcune delle quali sovrasfruttate oltre misura.
Elena Orban
Istituto Nazionale di Ricerca
per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN)- Roma
[email protected]
“PREZZI MEDI AL CONSUMO NELLA G.D. - G.D.O.
RAPPORTO CONSUNTIVO DAL 2 OTTOBRE AL 15 OTTOBRE 2006”
Allo Scopo di fornire una più esauriente panoramica delle dinamiche del mercato dei prodotti del nostro comparto
proseguiamo la pubblicazione dei dati, ricavati dal “Sistema di monitoraggio del mercato dei prodotti ittici di acquacoltura in
Italia”, sui prezzi medi al consumo rilevati nei punti vendita della G.D. e G.D.O., dal 2 OTTOBRE al 15 OTTOBRE 2006.
PREZZI MEDI
da lunedì 2 ottobre a
domenica 15 ottobre 2006
PESCE
FRESCO
AGORA' NETWORK SRL
TROTA
INTERA
SALMONATA
EVISCERATA
TROTA
TROTA
FILETTO
TROTA
INTERA
TROTA
INTERA
BIANCA
TROTA
INTERA
SALMONATA
11,20
7,06
11,40
4,89
5,02
4,50
10,31
10,38
6,97
11,57
5,44
5,55
5,46
4,90
8,85
10,76
11,48
7,05
10,51
5,37
5,04
5,41
6,07
CRAI
8,90
7,90
9,90
DESPAR SERVIZI
7,27
7,90
7,40
6,50
6,50
6,50
6,50
ESSELUNGA
9,56
11,62
11,53
7,70
10,75
6,12
5,48
6,40
6,80
FINIPER
8,76
10,57
10,44
7,31
10,27
6,23
5,74
6,56
6,77
GRUPPO AUCHAN
8,31
8,80
9,48
7,49
10,54
5,65
5,26
5,79
6,12
GRUPPO CARREFOUR IT
8,46
8,74
9,33
7,82
11,38
5,79
5,70
6,06
5,39
GRUPPO LOMBARDINI
7,32
6,90
5,99
8,20
10,90
5,50
GRUPPO PAM
8,62
10,01
10,62
7,08
10,79
5,76
GRUPPO SUN
10,30
11,90
13,20
5,80
IL GIGANTE SPA
8,52
6,50
9,77
9,10
11,50
6,70
6,70
REWE
7,94
8,38
9,81
6,78
10,23
5,40
5,03
6,65
5,82
SELEX COMMERCIALE
8,25
7,99
9,54
7,54
10,06
5,34
5,10
5,33
5,43
SIGMA
11,77
14,90
13,90
9,15
11,80
6,50
SINTESI
8,42
8,82
10,40
7,22
10,50
4,88
SISA
10,75
12,00
12,00
9,50
12,00
7,00
ORATA
SPIGOLA /
BRANZINO
9,34
13,40
CONAD
8,90
COOP ITALIA
PREZZI MEDI
da lunedì 4 settembre a domenica 17 settembre 2006
Pesce Fresco
PESCE ORATA
PESCE SPIGOLA / BRANZINO
PESCE TROTA
FILETTO
INTERA
INTERA BIANCA
INTERA SALMONATA
INTERA SALMONATA EVISCERATA
5,50
5,48
5,80
5,87
6,19
5,80
6,50
4,50
4,45
7,40
7,00
TOTALE ITALIA
AREA1
AREA2
AREA3
AREA4
AREA5
8,67
8,72
8,83
8,69
7,53
6,82
9,71
9,54
10,48
9,72
7,69
8,49
10,32
10,53
10,69
9,77
8,88
7,82
7,36
7,64
7,19
7,12
6,32
5,22
10,71
10,83
10,64
10,94
9,43
5,49
5,66
5,89
5,42
5,44
5,47
5,16
5,38
5,51
5,25
5,19
5,23
4,98
5,72
6,01
5,40
5,64
5,56
5,69
6,18
6,62
6,69
5,79
Legenda:
Area 1: Lombardia, Piemonte, Liguria e Val D’Aosta;
Area 2: Veneto, Trentino, Friuli, ed Emilia Romagna;
Area 3: Toscana, Marche, Umbria e Lazio;
Area 4: Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia;
Area 5: Sardegna.
LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DEI CONTENUTI DEL PRESENTE PERIODICO E’ SUBORDINATA
ALLA CITAZIONE ESPLICITA DELLA TESTATA “ACQUACOLTURA – API INFORMA” E DEGLI AUTORI
European Network for the Dissemination of Aquaculture RTD Information (Q5CA-2000-30105) and previously
FAIR-3837.
EU ref. : none (DE)
Aquaflow ref. : TL2003-166
Keywords : Pesci - Acquacoltura ed Ambiente – Diete e nutrizione
Produzione di lucioperca, in taglie giovanili e da consumo
In seguito allo sviluppo di tecnologie per lo svezzamento di avannotti e giovani di lucioperca (vedere
TL2002-036), mediante l'impiego di mangime artificiale, è di crescente interesse la produzione della taglia
da consumo di questa specie (Sander lucioperca) in sistemi di allevamento intensivo. In seguito ad una
crescente domanda di mercato, sono state effettuati studi di fattibilità per una produzione commerciale
sostenibile.
Nel presente studio, all'inizio dell' estate giovani di lucioperca sono stati appastati a diete artificiali in un
sistema a ricircolo dell’acqua. La crescita è stata ottenuta in vasche circolari (1.1m³) con una densità di
allevamento superiore a 30kg/m³, con un peso medio iniziale di 10-12g. Dopo 4 o 5 mesi è stato registrato
un peso medio di 200g (SGR = 1.17%/d), dimensione che rappresenta una taglia ideale per iniziare il
finissaggio. Per la produzione di una taglia commerciale,individui di questa specie sono stati mantenuti in
gabbie di rete in un sistema a ricircolo. L'alimentazione comprendeva mangimi commerciali di trota
pellettati, di dimensione compresa tra 3 e 12 mm. Gli alimenti sono stati distribuiti, durante l'arco della
giornata, con alimentatori a molla. Si riportano di seguito i risultati dello studio.
L'accrescimento di finissaggio è stato principalmente studiato nelle gabbie di rete poste nel Lago Sacrow in
condizioni naturali di temperatura, dove i pesci sono stati mantenuti dalla primavera all’estate; il mangime
artificiale è stato accettato per un range di temperatura di 13-15°, in razione variabile da 0.5 a 1.5% di peso
corporeo. Durante la prima estate nel periodo tra Maggio e Ottobre, è stato raggiunto un peso medio di 690
g (SGR= 0.64%/d). Nei successivi mesi invernali non è stato registrato consumo di mangime e la crescita
si è arrestata.. Nel secondo anno l'accrescimento è ripreso durante l'estate (da Maggio a Ottobre) ed il
peso finale raggiunto alla cattura, è stato di 1560g. Il tasso di accrescimento specifico in questa seconda
stagione è risultato 0.43 %/d.
Nel sistema a ricircolo i pesci hanno mostrato un accrescimento continuo per tutto il periodo sperimentale.
Sotto condizioni ottimali di temperatura (22–25°C) pesci di 200 g di peso, hanno acquisito un chilogrammo
in 10 mesi (SGR 0.6%/d). Per il raggiungimento di un alto peso corporeo, per la taglia da consumo (circa
1.5kg) è necessario un periodo minimo di 12 mesi. E' stato registrato un tasso di conversione pari a 0.8–
1.0 nel primo mese e 1.3-1.5 alla fine dell'esperimento, ed un complessivo tasso di accrescimento (da 200
a 1500g) pari a 0.53%/d.
I risultati hanno mostrato chiaramente che in lucioperca il consumo ottimale di cibo e l'accrescimento
possono solamente essere ottenuti in condizioni di relativamente elevate temperature dell'acqua.
Mantenendo i pesci sotto condizioni naturali di temperatura è possibile osservare, in funzione della stessa,
un discontinuo consumo di mangime. Diversamente, l'accrescimento in sistemi a ricircolo sembra essere
una tecnologia perseguibile per la produzione di giovani di lucioperca. Una volta che il pesce si è adattato,
in questi sistemi di produzione, malattie infettive e parassitismo non causano gravi problemi. In lucioperca
è stato registrato un basso accrescimento ad elevate taglie corporee (>1000g), ciò può influenzare
negativamente gli aspetti economici, quando è richiesta una maggiore taglia commerciale.
Research co-ordinator :
WEDEKIND Helmut ([email protected])
Institut für Binnenfischerei
Potsdam-Sacrow
D-14476 Groß Glienicke (Germany)
Phone : +49 33201 4060
Fax : +49 33201 40640
Research partners :
WEDEKIND Helmut ([email protected])
Institut für Binnenfischerei
Phone : +49 33201 4060
Fax : +49 33201 40640
Aquaflow representatives :
Nationally :
Italy : SAROGLIA Marco ([email protected])
Internationally :
Alistair Lane ([email protected])
Direttiva 2006/88/CE
La nuova direttiva relativa alle misure di polizia veterinaria applicabili in
acquacoltura
La Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea (GUCE) n. L 328 del 24 novembre 2006 ha pubblicato la Direttiva 2006/88/CE
del Consiglio del 24 ottobre 2006 relativa alle condizioni di polizia sanitaria applicabili alle specie animali d'acquacoltura e ai
relativi prodotti, nonché alla prevenzione di talune malattie degli animali acquatici e alle misure di lotta contro tali malattie.
La Direttiva 2006/88/CE, sostituisce la precedente Direttiva 91/67/CEE (abrogata dal 1° agosto 2008, unitamente alle
direttive 93/53/CEE e 95/70/CE, che l’integravano) e dovrà essere recepita da ogni Stato Membro, che dovrà a sua volta
adottare disposizioni legislative e amministrative per applicarla.
In sintesi la Direttiva in esame prevede:
a) le norme di polizia sanitaria che disciplinano l'immissione sul mercato, l'importazione e il transito degli animali
d'acquacoltura e dei relativi prodotti;
b) le misure preventive minime intese ad accrescere il livello di sensibilizzazione e di preparazione delle autorità
competenti, dei responsabili delle imprese di acquacoltura e di altri operatori del settore, nei confronti delle malattie negli
animali d'acquacoltura;
c) le misure minime di lotta da applicarsi in caso di presenza sospetta o conclamata di un focolaio di talune malattie degli
animali acquatici.
Sulla stessa GUCE è stata pubblicata la Decisione 2006/782/CE del Consiglio del 24 ottobre 2006 che modifica la
decisione 90/424/CEE relativa a talune spese nel settore veterinario che prevede lo stanziamento di fondi, nell'ambito di
programmi operativi stabiliti da ogni Stato Membro, per l'eradicazione di malattie negli animali d'acquacoltura,
conformemente a quanto stabilito dalla suddetta Direttiva.
Nello specifico la direttiva si articola in un’introduzione in cui vengono definiti: oggetto, campo d’applicazione le definizioni
oltre alle caratteristiche delle imprese di acquacoltura e stabilimenti di
trasformazione riconosciuti.
Una seconda parte definisce le norme di polizia sanitaria relative all’immissione sul mercato degli animali d’acquacoltura
e dei relativi prodotti, in particolare:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
norme generali relative all’immissione sul mercato di animali d’acquacoltura
norme di prevenzione sanitaria nelle operazioni di trasporto
norme generali relative all’immissione sul mercato di animali d’acquacoltura da allevamento e ripopolamento
modalità d’introduzione di animali d’acquacoltura di specie sensibili a una particolare malattia in zone dichiarate
indenni da tale malattia
modalità d’introduzione di animali d’acquacoltura vivi delle specie portatrici in zone indenni da malattia
norme per l’immissione sul mercato di animali d’acquacoltura e relativi prodotti per essere trasformati prima del
consumo umano
norme per l’immissione sul mercato di animali d’acquacoltura e relativi prodotti per il consumo umano senza
ulteriori trasformazioni
modalità per il rilascio di animali acquatici selvatici in Stati Membri, zone o compartimenti dichiarati indenni da
malattia
modalità per l’immissione sul mercato di animali acquatici ornamentali
norme per l’introduzione nella comunità di animali d’acquacoltura e relativi prodotti provenienti dai Paesi Terzi
Segue poi la trattazione delle misure preventive e di lotta per ridurre la diffusione delle patologie degli animali acquatici
(pesci, molluschi e crostacei). Inoltre questa parte della direttiva illustra le procedura di notifica e misure minime di lotta
contro le malattie degli animali acquatici, i programmi di lotta e di vaccinazione, fornendo infine le modalità per definire lo
status di indennità da malattia.
La direttiva si conclude con l’individuazione delle autorità competenti e laboratori e dei loro compiti e con la modalità
d’applicazione e procedura e le disposizioni transitorie e finali.
Completano la direttiva sette allegati contenenti tra l’altro:
ƒ le informazioni da annotare nel registro ufficiale delle imprese di acquacoltura e degli stabilimenti di trasformazione
riconosciuti;
ƒ le modalità di definizione dello sanitario della zona o del compartimento di acquacoltura da considerare per
l’applicazione dell’articolo 12 agli animali d’acquacoltura destinati all’allevamento e al ripopolamento;
ƒ le modalità di sorveglianza e ispezione raccomandate in aziende e zone destinate a molluschicoltura;
ƒ l’elenco delle malattie;
ƒ i requisiti per dichiarare indenne da malattia uno stato membro, una zona o un compartimento;
ƒ competenze e compiti dei laboratori;
ƒ criteri e requisiti applicabili ai programmi d’intervento.
Da questa sintetica descrizione si può ben comprendere la portata delle novità introdotte dalla Direttiva
2006/88/CE che sarà il punto di riferimento per il settore dell’acquacoltura italiana ed europea nei prossimi anni.
Riservandoci di ritornare sull’argomento dopo una più approfondita analisi dei contenuti della direttiva, nel
ricordare che il testo integrale della direttiva e degli allegati è presente sul sito dell’API (www.api-online.it)
invitiamo tutti gli operatori dell’acquacoltura italiana ad inviare all’associazione propri commenti ed osservazioni.