confronto tra medicina accademica e mtc
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SCUOLA DI AGOPUNTURA TRADIZIONALE DELLA CITTÀ DI FIRENZE ARTICOLAZIONE TEMPORO-MANDIBOLARE: CONFRONTO TRA MEDICINA ACCADEMICA E MTC Relatore: Dott. Franco Cracolici Candidato: Dott.ssa Erminia Luana Panetta Anno Accademico 2006/2007 SOMMARIO 1. Fisiologia dell’apparato masticatorio p. 3 2. Epidemiologia p. 4 3. Articolazione temporo-mandibolare e postura p. 6 4. Patologie articolari p. 11 5. Sintomatologia p. 15 6. Visita gnatologica p. 15 7. Terapia gnatologica convenzionale p. 19 8. Considerazioni simboliche p. 19 9. Punti efficaci p. 20 10. Terapia auricolare p. 25 11. Classificazione biotipologica p. 26 12. Liquidi articolari p. 32 13. Massaggio p. 33 14. Considerazioni finali p. 33 Bibliografia essenziale p. 35 2 1. Fisiologia dell’apparato masticatorio L’articolazione temporo-mandibolare (ATM) è un’articolazione molto complessa: si tratta di una diartrosi bicondiloidea doppia che si stabilisce tra i due condili mandibolari e le fosse glenoidee delle due ossa temporali, tra cui è interposto un disco articolare. L’articolazione viene considerata bicondiloidea perché avviene tra il condilo mandibolare e quello temporale e doppia in quanto qualunque movimento mandibolare interessa entrambe le articolazioni destra e sinistra. Una delle caratteristiche delle diartrosi è la possibilità di ottenere ampi movimenti. Il mantenimento della stabilità anatomica e funzionale avviene soprattutto grazie alla presenza del disco articolare e delle strutture connettivali (capsula e legamenti che avvolgono e uniscono l’insieme). Il disco articolare è una formazione fibrocartilaginea biconcava non vascolarizzata e con scarse capacità rigenerative, che, grazie alle sue caratteristiche di comprimibilità, ben 3 si adatta morfologicamente e funzionalmente alle due superfici articolari. Questa sua capacità di adattamento è uno dei principali fattori che permette la stabilità articolare. Il disco articolare svolge una serie di funzioni quali: assorbire gli shock, l’adattamento tra le superfici articolari, distribuire i pesi migliorare su una superficie più ampia, facilitare i movimenti combinati, proteggere le superfici articolari, permettere la diffusione del liquido sinoviale. Nella posizione di riposo mandibolare il condilo risulta centrato nella fossa glenoidea e la banda posteriore del disco occupa la parte profonda della fossa, articolando con la faccia postero-superiore del condilo. Durante il movimento d’apertura, il condilo ruoterà in un primo momento sotto il disco articolare e successivamente traslerà in avanti, in direzione antero-inferiore rispetto all’osso temporale. 2. Epidemiologia In una popolazione adulta non selezionata, dal 40 al 75% dei soggetti presentano almeno un segno della disfunzione articolare 4 (problemi dei movimenti, dolori articolari, sensibilità alla palpazione ecc.). Segni e sintomi, quali dolori facciali e dolori articolari, sono osservabili anche in bambini e adolescenti e tendono a incrementarsi per frequenza e gravità a partire dalla seconda decade di vita. La severità del dolore è la stessa in tutte le età, mentre limitazioni fisiche e disfunzioni si riducono con l’età per la capacità di adattamento. Le donne presentano in misura maggiore: cefalee, click, dolori articolari e muscolari. Inoltre esistono nella clinica delle malocclusioni dentali che possono essere considerate predisponenti soprattutto se presenti in soggetti a rischio. In particolare: le agenesie dell’arcata superiore, il morso profondo, le disto-occlusioni (classe II, div. 1 e 2), le III classi, il cross-bite (morso crociato), lo scissor-bite (morso a forbice), l’openbite grave, il morso aperto. Inoltre, particolare attenzione va prestata nell’utilizzo di forze distalizzanti l’arcata inferiore (come le mentoniere) o nell’utilizzo della maschera ortopedica di Delaire o degli elastici di III classe in soggetti con lassità legamentosa perché ciò può comportare una ricollocazione non solo degli elementi dentali ma anche della mandibola. 5 3. Articolazione temporo-mandibolare e postura La più recente letteratura in posturologia, osteopatia e kinesiologia applicata, mette in relazione le alterazioni posturali presenti in pazienti affetti da disfunzioni dell’ATM con la disfunzione posturale stessa. La postura corporea è il risultato dell’integrazione di informazioni polisensoriali provenienti da tutto il corpo: rappresenta dunque l’insieme dei rapporti tra le varie parti dell’organismo rispetto all’ambiente. Secondo Lazzari, la postura può essere definita come “il modo di stare in equilibrio del corpo umano”. Nella situazione di stazione eretta il corpo umano viene paragonato schematicamente ad un pendolo invertito, il quale oscilla su tutti i piani, ma soprattutto su quello sagittale, di circa 4°, facendo fulcro sulla caviglia. Per la regolazione della postura è necessario mantenere continuamente un corretto equilibrio tra le forze interne al corpo umano, rappresentate dai carichi e dalle tensioni, le quali devono ottenere un giusto 6 allineamento del corpo, e le forze esterne al corpo stesso, rappresentate soprattutto dalla forza di gravità. A tale scopo è necessario un continuo scambio di informazioni tra l’ambiente esterno del corpo, l’ambiente interno dello stesso e il sistema nervoso centrale. Il sistema nervoso centrale, servendosi delle informazioni inviate dai vari recettori (visivi, cutanei, vestibolari ecc.), regola l’attività posturale di equilibrio tramite alcuni meccanismi che possono riassumersi nel seguente modo: riconosce le singole afferenze, memorizza le esperienze, confronta e integra le varie afferenze, modula le afferenze con lo scopo di regolarne l’influenza sul sistema, programma le risposte sia automatiche che volontarie. In questo modo il sistema nervoso centrale si crea, tramite appositi engrammi, uno schema di “verticale soggettiva”. In base a questo modello della “verticale soggettiva”, presente solamente nell’uomo, il sistema nervoso centrale stesso, servendosi delle afferenze viste e soprattutto di quelle delle macule otolitiche, della retina e della propriocezione, potrebbe costruirsi una 7 rappresentazione interna dello spazio, usando come riferimento soprattutto la posizione della testa dell’individuo relativamente alla forza di gravità. Secondo Lazzari, in tale ottica appaiono fondamentali, nel determinare la qualità delle risposte posturali e motorie, il vissuto pisicoaffettivo, il vissuto motorio e le caratteristiche morfo-funzionali congenite o acquisite dell’individuo. L’uomo, quindi, orienta prima la testa nello spazio, servendosi dell’apparato visivo e dell’apparato vestibolare e in seguito orienta il corpo rispetto alla testa, servendosi soprattutto dell’apparato propriocettivo della regione cervicale. I piedi rappresentano, con i propri pilastri, la base di appoggio dei carichi al suolo. A questo punto risulta evidente come il sistema muscoloscheletrico cranio-cervico-mandibolare sia il nodo cruciale per la gestione della postura e dell’equilibrio nell’uomo. La posizione della testa nello spazio è dunque fondamentale per il controllo della postura nell’uomo. Rocabado è stato tra i primi autori a mettere in evidenza la correlazione tra disfunzioni del sistema masticatorio e disfunzioni del collo e la loro importanza nella regolazione della postura dell’intero corpo umano. 8 Anche il Busquet, nella sua analisi delle catene muscolari, ha evidenziato come la mandibola rappresenti l’unità funzionale periferica del distretto cranio-cervicale e s’inserisca in un complesso muscolare il cui equilibrio è strettamente legato alla posizione della mandibola stessa. Quindi in una relazione maxillo-mandibolare funzionalmente non equilibrata, le tensioni asimmetriche sui vari gruppi muscolari determinano uno squilibrio sia tra le catene rette anteriore e posteriore sia tra le catene crociate, con effetti locali (cefalea, cervicalgia) e a distanza (dorsolombalgia, sciatalgia, disturbi alla spalla), nonché l’insorgenza di disturbi a livello delle articolazioni temporomandibolare. Inoltre, alterazioni dell’equilibrio occlusale possono dare origine a modificazioni nel movimento cranio-sacrale, determinando disfunzioni suturali e limitazioni nella fisiologica espansione cranica con conseguente sintomatologia algica. Ancora , gli stretti rapporti anatomo-funzionali tra mandibola, muscoli sovraioidei e vertebre cervicali giustificano un’influenza reciproca tra postura del rachide cervicale e postura mandibolare con influenza di quest’ultima sull’occlusione. L’osso ioide avrebbe un ruolo 9 fondamentale come anello di congiunzione tra distretto cervicale e mandibolare. Una condizione paradigmatica di patologia rappresentata dalla postura anteriorizzata discendente è del capo, tipica, ad esempio, dei soggetti con difetti visivi come la miopia o l’astigmatismo. La postura anteriorizzata del capo determina un’inversione della lordosi cervicale a cui consegue (a causa della trazione causata dal sistema muscolo-legamentoso) una retrusione mandibolare ed un’alterazione dell’occlusione con contatti prevalentemente in zona molare. Ancora: pazienti che presentano uno slivellamento delle spalle per differente lunghezza degli arti inferiori o scoliosi, per mantenere la linea bipupillare orizzontale e la testa diritta, presentano il collo deviato verso la spalla più alta, che in questo modo appare più corta; ne può conseguire un sovraccarico muscolare con rachialgia, cervicalgia e mialgia dei muscoli masticatori. Un altro esempio di patologia discendente riguarda individui predisposti a somatizzare l’ansia con parafunzioni dei muscoli masticatori, i quali possono avere la tendenza a incrementare l’attività dei muscoli lunghi del collo con 10 conseguente comparsa di alterazioni della postura del capo, cervicalgia e rachialgia. 4. Patologie articolari L’American Society of TMJ Surgeons nel 2003 ha evidenziato che la bassa incidenza di patologie articolari nei bambini può farla considerare un disturbo acquisito e non congenito; che la patologia articolare e discale è più diffusa nel sesso femminile; che il 30% degli adulti asintomatici presenta una dislocazione discale; che il 90% degli adulti con sintomi strettamente articolari presenta una patologia discale; che l’età media dei soggetti che necessitano d’intervento chirurgico si aggira intorno ai trent’anni. Clinicamente la patologia si manifesta con dolore localizzato in sede articolare, irradiato alle tempie, ai lati del collo, alle spalle o di tipo cefalalgico. Generalmente il dolore d’insorgenza articolare è esacerbato in massima apertura e durante la masticazione. Il rumore caratteristico è costituito da click (che segnala il momento della 11 ricottura del disco da parte del condilo durante la funzione articolare) e crepitii. Altra manifestazione clinica è la limitazione funzionale, che, in un primo momento riducibile, si evolve spesso in coordinazioni irriducibili (locking). Possiamo dividere le patologie in: Patologie intrarticolari: - patologie di in coordinazione condilo-disco-temporale - patologie articolari infiammatorie Patologie extrarticolari: - patologie miogene o miotensive Tra le patologie infiammatorie si ricorda la sinovite, infiammazione acuta del tessuto sinoviale, che può rappresentare lo stadio iniziale di patologie degenerative a carico delle strutture ossee articolari (osteoartriti). Può essere conseguente a stress meccanici ripetuti, traumi diretti o indiretti sull’ATM, infezione batterica per diffusione da un focolaio vicino (per esempio, otite esterna). I segni principali, che caratterizzano il quadro, sono il dolore e la limitazione funzionale. Il 12 dolore è dovuto alla pressione esercitata dall’essudato infiammatorio sulle terminazioni nervose e dall’effetto diretto dei mediatori chimici; esso ha una localizzazione precisa e non s’irradia alle strutture adiacenti. Tra le patologie muscolari più frequenti si ricordano il bruxismo e il serramento, parafunzioni legate a iperfunzione dell’apparato masticatorio. Il serramento è una parafunzione statica che si attua attraverso una contrazione isometrica della muscolatura masticatoria, di cui il paziente è spesso consapevole; all’ispezione non si riscontrano in genere faccette dentali di usura, ma, alla palpazione, si evidenzia ipertono muscolare a carico degli elevatori, con algie spontanee o provocate dei muscoli masticatori e posturali del collo. Il bruxismo è una parafunzione dinamica che si attua durante il movimento, per frizione interarcata. Può avere luogo durante il giorno o la notte e, in quest’ultimo caso, il paziente spesso non ne è consapevole, in quanto bruxa durante la fase REM del sonno. I loro effetti si manifestano sia sulla muscolatura (spesso alterando la 13 posizione articolare in maniera più o meno permanente) sia sugli elementi dentari determinando delle faccette di usura talvolta così marcate da generare ipersensibilità dentinale e necrosi pulpare. Esiste una duplice ipotesi eziopatogenetica della parafunzione centrale e periferica, in particolare considerando l’effetto che la rabbia e l’ira represse, la paura, l’ansia e la depressione latente possono avere sulla struttura muscolare. Condizioni di stress (psicologicoemozionale, dietetico-alimentare, climatico, strutturale ecc. o ancora un’alterazione funzionale di organi e apparati, possono frequentemente creare patologie a carattere bruxante o serratorie anche in soggetti con occlusioni ottimali. Potremo quindi avere terapie occlusali con split e riabilitazioni occlusali di vario genere e terapie non occlusali: farmacologiche, strumentali, psicologiche, interventi posturali, terapie agopunturistiche, omeopatiche, tutte indirizzate principalmente al raggiungimento di uno stato di rilassamento profondo. 14 5. Sintomatologia Segni e sintomi di disordini dell’ATM sono: i rumori tipo “clic” o “pop” accompagnati da dolore durante il movimento di apertura o chiusura della bocca. Digrignamento dei denti durante le ore notturne, indolenzimento della muscolatura masticatoria al risveglio. Difficoltà all’apertura massima della bocca. Dolore alla pressione della regione articolare. Episodi di blocco nell’apertura o chiusura della bocca. Frequenti dolori alla testa o al collo. 6. Visita gnatologica La visita gnatologica inizia dall’anamnesi, che non dev’essere mirata solo alle eventuali patologie cranio-cervicali, ma riguardare lo stato generale dell’individuo, focalizzando quindi l’attenzione non più sull’organo malato ma sull’individuo portatore di un disturbo, 15 potenziando la capacità di “saper ascoltare” anche al di là delle parole del paziente. I dati anagrafici sono importanti per le molteplici considerazioni che possono essere fatte in base all’età, sesso, professione ed eventuali hobby praticati. Per esempio, tra le ballerine, si riscontra un’alta percentuale di problematiche articolari all’ATM e a molte altre articolazioni (ginocchio, caviglia, spalla, polso ecc.) correlate a iperlassità legamentosa sistemica. Tra calciatori, problematiche muscolo-tensive concomitanti a tensioni agonistiche. Tra praticanti discipline di combattimento, quali arti marziali e pugilato, numerosi esiti post-traumatici. Alterazioni dell’ATM in suonatori di strumenti a fiato e di violino. Microtraumi ripetuti per sarte (per l’abitudune di spezzare il filo con i denti), falegnami, tappezzieri (per la consuetudine di tenere i chiodi tra i denti). La valutazione clinica comprende l’ispezione del volto, del distretto endorale, della dinamica mandibolare, la palpazione articolare e muscolare, l’auscultazione, l’esame della lingua secondo la medicina tradizionale cinese, che può evidenziare meglio patologie o 16 disarmonie esistenti al momento della visita e aiutare così nella diagnosi differenziale, inquadrando l’individuo secondo la biotipologia e in base alla turba energetica presente. Oltre a ciò, è importante sottoporre il paziente ad un test kinesiologico, utilizzando il punto 2 del canale di vescica biliare oppure ricorrendo al cosiddetto test di Meersseman. Questo test serve per valutare un’alterazione se un problema stomatognatica strutturale responsabile, è in quindi, relazione di ad tensioni strutturali anche in segmenti lontani. Si esamina il paziente in posizione supina e si valuta se è presente una dismetria degli arti inferiori (fisiologica fino al mezzo centimetro, patologica oltre); si valuta l’entità dell’escursione dell’articolazione coxo-femorale (l’angolo che la gamba abdotta forma con la linea mediana di simmetria del corpo) e l’intrarotazione passiva delle gambe (se un piede è in grado di ruotare più dell’altro). Si valutano i dolori evocati da determinati movimenti attivi del collo e del rachide, quindi si pongono tra i molari del paziente (sdraiato supino) due rulli salivari, in modo da frapporre uno spessore che impedisca il contatto interdentale; in certi casi, si 17 rende necessario chiudere anche gli spazi dove mancano i denti per fare funzionare la lingua durante la deglutizione. Facendo deglutire ora il paziente, si inizia una sorta di resettaggio delle informazioni dirette, in arco riflesso, ai muscoli cranio-facciali, consentendone un simmetrico riallineamento. A questo punto il paziente sarà invitato ad alzarsi dal lettino e a passeggiare avanti e indietro nell’ambulatorio, fino ad avere compiuto ancora almeno due deglutizioni, per il resettaggio finale della muscolatura del rachide. Il paziente potrà, a questo punto, sdraiarsi ancora sul lettino e ripetere i movimenti e le manovre precedentemente risultate dolenti; se la causa del dolore risiede nell’apparato stomatognatico, i dolori saranno receduti nettamente (a volte scomparsi) e i movimenti risulteranno molto più facili e morbidi, sia nella mobilizzazione attiva che in quella passiva. Se ciò accade, il primo trattamento è, ovviamente, quello odontoiatrico. Per l’indagine strumentale ci si avvale di: OPT, ecografia, Tac, RMN. Teleradiografia latero-laterale, teleradiografia postero-anteriore. 18 7. Terapia gnatologica convenzionale L’approccio terapeutico in ambito gnatologico può comprendere: - Dispositivi terapeutiche occlusali: (placche placche di diagnostiche svincolo, di e placche riposizionamento, di stabilizzazione, dispositivi di distrazione articolare). - Trattamento farmacologico. - Trattamento manuale. - Trattamento chirurgico. - Trattamento riabilitativo dell’occlusione. 8. Considerazioni simboliche Per l’agopuntura classica le articolazioni sono barriere (guan) che si oppongono al procedere in profondità delle energie perverse (xie) e che si dividono in grandi (da) e piccole (xiao). Le piccole articolazioni sono quelle di mani e piedi e le articolazioni vertebrali; tutte le altre si considerano grandi. 19 Mentre le piccole articolazioni sono globalmente controllate dal punto GB-39 xuanzhong, le grandi sono regolate dal punto TE-5 waiguan. Pertanto, il punto TE-5 va sempre impiegato nella patologia algica e disfunzionale dell’ATM. 9. Punti efficaci Altri punti generali sono: - in caso di forte dolore con sensazioni di febbre GB-41 zulinqi - in caso di riduzione del liquido intrarticolare (per esempio per aderenze temporo-discali in fase iniziale) TE-2 yemen - in caso di segni locali di flogosi LI-11 quchi - in caso di dolore o rigidità cervicale SI-3 houxi - in caso di patologie che compromettono il trofismo locale dei tessuti (ossei, muscolari, tendinei) è utile il punto LI-6 pianli, che porta, essendo punto luo, energia nutritiva ying alle strutture articolari dell’ATM. 20 Come punti locali si possono utilizzare i punti GB-3 shangguan e ST-7 xiaguan dal lato dolente (mentre i punti generali visti prima sono da trattare bilateralmente). Guillaume sostiene che in caso di forte contrattura muscolare sino al trisma sono utili i punti locali ST-6 jiache e ST-7 xiaguan. Recenti lavori (D’Ammassa, Di Stanislao e coll. 2005) propongono, per gli stati muscolari tensivi con irradiazioni alle arcate dentarie, prevalentemente nel serramento, il punto ST-5 daying in trattamento con aghi o massaggio. Inoltre i punti GB-3 shangguan e ST-7 xiaguan trattano le condizioni con dolore irradiato all’orecchio e alle arcate dentarie. Alcuni punti di agopuntura stabiliscono delle relazioni anatomofunzionali ben precise con le strutture dell’ATM: SI – 19 tinggong: questo punto è localizzato nella depressione tra il centro del trago e il condilo della mandibola a bocca aperta. Punto di unione tra i meridiani di triplice riscaldatore e vescica biliare. 21 Azioni: giova nei disturbi uditivi di qualsiasi tipo, anche gli acufeni. Elimina le ostruzioni dal meridiano. Indicazioni: ipoacusia, sordità, acufeni, dolori alle orecchie, otite, nevralgia trigeminale, mal di denti, paresi facciale, patologie cefaliche da vento interno di fegato. Anatomicamente potrebbe essere collocato tra la zona bilaminare, la sinovia posteriore e il legamento retrodiscale; quindi essere usato per trattare patologie di tali strutture con dolore irradiato verso il viso e l’orecchio. GB-2 tinghui: si localizza, con la bocca spalancata, nella cavità posta tra l’incisura intertragica posteriormente e il processo condiloideo della mandibola anteriormente. Azioni: espelle il vento, stimola il libero fluire del qi, giova alle orecchie. Indicazioni: acufeni, ipoacusia, otorrea purulenta, spasmi dei muscoli masticatori, lussazione dell’ATM, mal di denti, crampi, paralisi facciale, nevralgia trigeminale, parotite. 22 Anatomicamente potrebbe essere collocato tra la sinovia posteriore inferiore e la zona bilaminare e quindi essere usata nelle patologie di tali aree con dolore e risentimento all’orecchio e forte spasmo muscolare. TE-21 ermen: si localizza nella depressione anteriore all’incisura sopra tragica e leggermente sopra il processo condiloideo della mandibola. Il punto va trovato ed infisso a bocca aperta. Azioni: giova alle orecchie, purifica il calore. Indicazioni: acufeni, infiammazioni e ulcerazioni dell’orecchio, otorrea purulenta, ipoacusia, gengivite ulcerativa, otite media. Svolge azione locale per patologie da risalita di yang di fegato. Anatomicamente potrebbe essere collocato tra la sinovia posteriore superiore e il legamento retrodiscale e quindi trattare queste strutture. ST-7 xiaguan: si localizza sotto il bordo inferiore dell’arcata zigomatica, nella depressione davanti al condilo della mandibola. 23 Anche se questo punto si punge a bocca chiusa, è utile chiedere al paziente di aprire la bocca per localizzare meglio il processo condiloideo. Punto di riunione col meridiano di vescica biliare. Azioni: tonifica e rinforza milza, polmone e rene. Espelle l’umidità-calore, rimuove le ostruzioni dal meridiano. Indicazioni: lussazione della mandibola, otorrea, gengiviti, mal di denti, dolori all’orecchio, ipoacusia, acufeni, paralisi facciale, spasmi del muscolo massetere, nevralgia trigeminale, problemi nell’apertura e chiusura della bocca. Esso porta lo yang dall’alto in basso. È indicato per le disfunzioni craniofacciali e per le algie facciali atipiche. Anatomicamente potrebbe essere collocato nella sinovia anteriore superiore e quindi essere utile per lassità legamentose e dolori irradiati ai denti e per trattare le sequele secondarie a lussazione mandibolare. 24 10. Terapia auricolare Secondo le mappe più utilizzate, le aree attive nei DTM sono due: - la prima sulla faccia anteriore esterna della radice dell’elice, nel passaggio tra questa e il lobulo dell’orecchio. Essa controlla funzionalmente l’ATM. 25 - La seconda, che tratta i dolori dei mascellari, sulla parte media al terzo interno del lobulo dell’orecchio. 11. Classificazione biotipologia Lo studio biotipologico permette d’individuare le caratteristiche salienti fisiche e comportamentali di ogni paziente assistito e può aiutarci attraverso questa decodifica individuale a comprendere come mai occlusioni perfette possano accompagnare problematiche delle ATM o, viceversa, occlusioni disequilibrate ed estremamente compromesse no. Allo stesso modo potremmo capire perché alcuni pazienti riferiscono aggravamenti sintomatologici in particolari momenti dell’anno, in particolari condizioni climatiche o a seguito di particolari emozioni o sentimenti. Naturalmente, in assenza di cause scatenanti precise (traumi ecc.). L’individuazione delle predisposizioni biotipologiche di ciascuno può aiutare a preservare meglio l’equilibrio individuale in caso di patologie non conclamate o di migliorare le capacità reattive in caso di 26 manifestazione patologica. I cinque tipi umani sono descritti dal capitolo 64 del So Wen; si basano sui cinque movimenti e sono indubbiamente i più seguiti in Cina, Vietnam e nel mondo occidentale. Comunque bisogna ricordare che raramente, nella pratica, si trovano tipi puri, ma in genere si osserva la combinazione di due o tre tipi assieme. Nella clinica è però importante la ricerca della predominanza di uno o due biotipi per instaurare un inquadramento corretto e un trattamento adeguato. Biotipo legno: statura media, spalle larghe, dorso dritto e rigido, mani e piedi piccoli (i nodi interfalangei della mano danno un aspetto nodoso caratteristico); viso quadrato, sguardo vivace, capelli ispidi forti. Può essere ansioso, collerico, facilmente preoccupato, aggressivo, allergico (allergie alimentari, punture d’insetti, polline medicamenti). Ha uno spirito creativo e artistico, immaginazione sviluppata, ama la poesia e la libertà; sta meglio in primavera e in estate, mentre non sopporta il periodo autunnale e l’inverno. 27 Caratteristiche gnatologiche: denti regolari, incisivi e canini molto forti, tendente al bruxismo e alle parafunzioni. Strutture dell’ATM collegate: tendini e articolazione motoria dei muscoli masticatori. Patologie dell’ATM più frequenti: parafunzioni, dolori dell’ATM a carattere nevralgico, tendinite. Biotipo fuoco: alto, armonioso, elegante. Sguardo intelligente, aperto, magnetico; movimenti lenti, molto avvolgenti; emotivo, idealista, fragile; fronte grande, viso triangolare, mento appuntito, naso lungo e sottile con narici non grandi, oppure gobbuto e aquilino. I piedi e le mani sono piccoli. Spirito vivo, carattere impetuoso, va facilmente in collera. Ama la primavera e l’estate. Caratteristiche gnatologiche: denti stretti e appuntiti, limitazioni all’apertura della bocca e serramento dei denti. Le disfunzioni dell’ATM danno dolori cefalalgici irradiati al vertice. Strutture dell’ATM collegate: vasi e zona bilaminare. Patologie dell’ATM più frequenti: vasculiti, patologie dell’area vascolare. 28 Biotipo terra: robusto, viso rotondo, testa grande, colorito giallo. Spalle e dorso ben fatti, ventre grosso, cosce e gambe ben sviluppate, mani e piedi piccoli, palmo della mano quadrato e spesso, dita corte e grassocce. Scarsa capacità manuale. Fedele e sincero, altruista calmo e tranquillo; non sopporta primavera ed estate, sopporta autunno e inverno. Caratteristiche gnatologiche: denti corti e quadrati. Soffre di reumatismi e disfunzioni (lassità o rigidità) peggiorati dall’umidità. Strutture dell’ATM collegate: tessuto connettivo periarticolare. Patologie dell’ATM più frequenti: reumatismi degenerativi con coinvolgimento dei connettivi. Interessamento del disco articolare. Connetiviti. Biotipo metallo: alto, astenico, longilineo, flemmatico. Colorito bianco, testa piccola, viso oblungo (che è possibile inscrivere in un rettangolo). Spalle, dorso, ventre, mani e piedi piccoli. Tende alla tristezza. Grande senso della giustizia. 29 Caratteristiche gnatologiche: denti lunghi e rettangolari. Arcate dentarie serrate. Le problematiche gnatologiche sono secondarie a deformità scheletriche (cifosi, carenatura sternale) o respiratorie (diaframmatiche). Strutture dell’ATM collegate: cartilagine articolare. Patologie dell’ATM più frequenti: degenerazione della cartilagine articolare. Condropatie. Biotipo acqua: alto, volto grande e quadrato, sguardo autoritario, andatura marziale, colorito scuro. Caparbio, determinato, spesso di scarso senso morale. Enigmatico, raggiunge sempre il suo scopo. Conserva un aspetto giovanile fino a tarda età. La mano è corta (a spatola) e sembra essere imbibita di acqua, molle. Sopporta bene autunno e inverno, non sopporta primavera ed estate. Caratteristiche gnatologiche: denti morfologicamente molto belli, forti, solidi, bianchi. Arcate dentarie molto ampie. Spesso tensione non solo all’ATM, ma a tutta la catena posturale posteriore. Strutture dell’ATM collegate: osso. 30 Patologie dell’ATM più frequenti: patologia ossea imponente. Osteopatia. Volendo creare delle correlazioni tra i modelli esposti, si può paragonare il soggetto metallo al dolico facciale astenico, pallido, con problemi respiratori e lassità ligamentosa; il soggetto legno al brachifacciale con muscolatura tonica; il normofacciale potrebbe essere un soggetto milza. Quindi, è sicuramente opportuno integrare terapie localizzate sull’ATM a riequilibri delle logge energetiche interessate. Inoltre, per quanto riguarda le due principali parafunzioni, considerate in ambito gnatologico, potremo associare al serramento una caratterizzazione prevalentemente TERRA (trofismo muscolare, forza, caratterizzazione movimento). statica, isometria) prevalentemente Inoltre, è molto e LEGNO frequente al bruxismo una (dinamicità, tendini, associare attività parafunzionante a collera trattenuta, rabbia, concentrazione o rimuginazione che è tipica dell’asse legno-terra. 31 12. Liquidi articolari Sono deputati al ruolo di lubrificazione. In medicina cinese sono definiti profondi e torbidi (ye) e sono controllati dal triplice riscaldatore. Questo è in collegamento col fuoco e risente quindi sia di eccessi che difetti di questo movimento e dei meridiani collegati. In caso di flogosi vi sarà un’eccedenza di liquidi, mentre, nel caso di difetti (a causa di turbe metaboliche o alimentari), un difetto. Il meridiano del triplice riscaldatore è dotato di punti che possono ridurre i liquidi in eccesso o incrementarne la produzione in caso di difetto. Nel primo caso sarà utile il punto TE-10 tianjing, nel secondo il punto TE-2 yemen. Anche il piccolo intestino controlla, secondo il Sowen, i liquidi profondi. Il massaggio lineare lungo questo meridiano sarà molto utile nelle forme artrosiche o degenerative con riduzione dei liquidi sinoviali o nelle situazioni artritiche con essudazione e aumento dei liquidi articolari. 32 13. Massaggio Molto utile il micromassaggio per normalizzare l’ATM: si massaggia linearmente, con l’aiuto di pollice e indice, da ST-4 dicang a ST-5 daying; da questo punto si sale verso GB-2 tinghui e da qui si sale ancora verso SI-19 tinggong e TE-21 ermen. Si eseguono tre passaggi per ogni lato. Il micromassaggio può essere effettuato con oli essenziali. Per l’azione decongestionante e decontratturante è utile associare l’olio essenziale di pino a quello di ginepro. 14. Considerazioni finali In conclusione, integrare le varie conoscenze può aiutarci molto a valutare quanto le problematiche possano dipendere da disequilibri generali o semplicemente locali. In quest’ottica l’agopuntura, nel 33 trattamento dell’ATM, non deve essere considerata una terapia di approccio esclusiva, ma può molto bene integrarsi con terapie convenzionali gnatologiche biomeccaniche. In altri termini, essendo ormai certa la multifattorialità eziopatogenetica della patologia dell’ATM, un approccio integrato è estremamente importante per comprendere le caratteristiche di una problematica socialmente sempre più diffusa. 34 BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE WILLIAMS BT, Patologia dell’ATM nel giovane paziente ortodontico: eziologia, diagnosi, terapia. Syllabus SIDO 1998. BILLI – COLONNELLI – PACE – PETRUCCI, Articolazione temporomandibolare e postura. 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