I primi 40 anni di ARAG Italia

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I primi 40 anni di ARAG Italia
ARAG_news22
9-03-2005
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Periodico di informazione di Tutela Giudiziaria a cura di ARAG Assicurazioni S.p.A - e-mail: [email protected]
Protezione Legale è disponibile anche in www.arag.it in formato PDF - Anno VII - n. 22 - Marzo 2005
ARAG aderisce al Comitato Italiano dell’assicurazione di Tutela Giudiziaria
I primi 40 anni di ARAG Italia
In questo numero
I primi 40 anni di ARAG Italia
Con il 2005 la Compagnia ha raggiunto i suoi
primi 40 anni di vita, e come una bella
signora di questa età si trova oggi in uno
stato di grazia: ha vissuto una vita ricca
di soddisfazioni ed è pronta ad affrontare
qualsiasi altra sfida che il futuro le riserverà.
In effetti, sarebbe stato difficile per chiunque
prevedere quella che è stata l’evoluzione di
ARAG Italia dal 1965 ad oggi, basti pensare
che all’epoca c’erano solo 3 dipendenti,
mentre oggi siamo in 124.
Operando inizialmente con lo scopo di
assistere sul territorio gli assicurati tedeschi
in transito in Italia per lavoro o per turismo,
la Compagnia, dalla fine degli anni 60,
ha iniziato a sviluppare prodotti apposta
per il mercato italiano. Con una continua
progressione, all’inizio soprattutto grazie
ai prodotti per la circolazione stradale
e a tutela della patente di guida, ARAG
Italia è stata capace di penetrare il mercato
offrendo queste coperture che ben
completavano l’assicurazione obbligatoria
R.C. auto. Contemporaneamente al portafoglio prodotti, si è man mano sviluppata
anche la rete dei punti vendita che
li propongono: oggi sono oltre 1000 tra
agenti e brokers. Con questa strategia
la Compagnia è riuscita a farsi conoscere ed
apprezzare tra gli “addetti ai lavori” e quindi,
dal 1991, a stringere rapporti di partnership
con altre Società di assicurazione italiane.
Fu per ARAG Italia una svolta epocale
ed importantissima, che le permise di
diventare a tutti gli effetti l’assicurazione
leader del mercato italiano nel ramo Tutela
Giudiziaria. Oggi 26 Compagnie di assicurazione, tra le più importanti del mercato
Italiano, propongono ai propri clienti le polizze di Protezione Legale fornite loro da ARAG.
Il resto è storia recente: sempre fedele
alla propria mission di specialista del ramo
Tutela Giudiziaria, ARAG Italia gestisce
ogni anno decine di migliaia di sinistri
avvalendosi della collaborazione di circa
7.500 tra avvocati e studi legali presenti su
tutto il territorio nazionale, 1.700 dei quali
hanno rapporti continuativi con la
Compagnia. Per il futuro ARAG vuole
continuare a essere leader soprattutto in
termini di qualità del servizio, ponendosi
come primo obiettivo la soddisfazione del
cliente al massimo livello possibile.
E’ un obiettivo ambizioso, che però sono
abbastanza fiducioso di poter raggiungere,
contando su collaboratori e partner commerciali come voi, da sempre il punto di
forza della Compagnia, dalle origini ad oggi
e, ne sono certo, anche nel futuro.
Grazie a tutti.
Difesa dei propri diritti
L’anno giudiziario 2004
Ordinamento giudiziario
Il patentino per i ciclomotori
L’approfondimento giuridico
Recensioni
ARAG in dettaglio
Le date più significative
della Compagnia
• Data di nascita: 26 aprile 1965
• Primi prodotti e tariffe TG: fine anni 60
• Meccanizzazione con schede perforate: 1972
• Introduzione sistema IBM: 1977
• Prima gara di produzione agenti: 1986
• Acquisto e trasferimento in sede attuale: 1989
• Informatizzazione del portafoglio (HP): 1989
• Primo trattato di riassicurazione: 1991
• Prima convention Canale Indiretto: 1999
• Introduzione di “Millennium”: 1999
• Definizione Vision aziendale: 2000
• Nascita di “arag2web”: 2001
• Definizione strategia pluriennale: 2004
Ole Neuhaus
ALVIERO NOCENTINI CI HA LASCIATO.
Lo scorso 23 gennaio
il nostro amico e
collega Alviero ci
ha lasciato. Cessato
l’incarico di Direttore
Commerciale della
Compagnia alla fine
del 2001, a seguito dell’inesorabile malattia, ha sempre continuato a far sentire la
sua forte presenza venendo spesso a farci
visita ed interessandosi del nostro lavoro
come quando era con noi tutti i giorni.
Ora non ci rassegniamo alla sua perdita. Per
sentirlo ancora tra noi, nel lavoro quotidiano,
gli abbiamo dedicato la più importante sala
riunioni della Compagnia. ARAG era la sua
vita, ad essa aveva dedicato i suoi anni
migliori facendola crescere e portandola a
diventare l’azienda che è oggi.
A lui va riconosciuto il grande contributo che,
con la sua innata e non comune capacità
di coinvolgere le persone, è stato capace di
dare per il successo di ARAG e quindi per
l’affermazione del ramo Tutela Giudiziaria
sul mercato italiano. Se oggi noi possiamo sentirci orgogliosi di far parte di una
Compagnia leader di mercato, che gli
addetti ai lavori apprezzano e scelgono
come partner commerciale, per buona
parte lo dobbiamo a lui.
Grazie Alviero.
I tuoi colleghi
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Protezione Legale
Anno VII - n. 22 - Marzo 2005
Difesa dei propri diritti
Così nasce e si sviluppa negli anni l’assicurazione delle spese legali
di Olivia Flaim
Breve storia e finalità dell’assicurazione delle spese legali
L’assicurazione delle spese legali nasce
e si sviluppa al fine di consentire ad ogni
cittadino la protezione dei propri diritti
garantendogli la possibilità di accedere
alla migliore difesa legale possibile.
L’esigenza di promuovere una civile
convivenza fra le persone è strettamente
legata alla necessità di disciplinare,
attraverso norme e regolamenti, numerosi
atti che riguardano le più varie attività sia
in campo economico che familiare.
Si pensi alla disciplina della vendita dei
beni mobili ed immobili, alla costituzione
di società, alle disposizioni che regolano
i vari contratti oppure alle norme
sulla successione e quelle relative alla
disciplina dei rapporti familiari. In questa
ottica il sistema d’accesso alla giustizia
deve essere alla portata di tutti, poiché
il diritto alla difesa delle proprie ragioni
concretizza un’esigenza di carattere etico
e morale universalmente riconosciuta.
L’assicurazione di tutela giudiziaria risponde
pienamente sia a questa esigenza di carattere sociale che alla finalità dell’ordinamento relativa alla promozione del principio
di uguaglianza, come è previsto dall’artico-
lo 3 della Costituzione. Esso recita “Tutti
i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
uguali davanti alla legge, senza distinzione
di sesso, razza, lingua, religione, opinioni
politiche, condizioni personali e sociali.
E’ compito della Repubblica rimuovere gli
ostacoli di ordine economico e sociale che,
limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza
dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo
della persona umana…”.
E’ pacifico che la possibilità di difendere
i propri diritti facendo uso degli strumenti
istituzionalmente previsti, è l’unica alternativa al fine di contenere il disordine
sociale che l’assenza di regole o la loro
impraticabilità avrebbe quale diretta
conseguenza.
Di fatto la possibilità di avvalersi degli
strumenti giuridici più adatti alla tutela
delle proprie ragioni non è sempre uguale
per tutti, tenuto conto dei diversi livelli sia
culturali che economici dei cittadini, i quali
spesso pongono in essere autentiche
forme di disparità sociale.
Il fine del perseguimento di una “giustizia
giusta” che non solo garantisca a parole
l’uguaglianza fra le persone ma che
provveda anche a “rimuovere gli ostacoli di
ordine sociale ed economico”, consentendo la possibilità ad ognuno di difendere
i propri diritti in modo lecito, è quindi
uno degli obiettivi primari di qualunque
ordinamento sociale democratico.
Le prime forme di assistenza legale
vengono ravvisate nelle iniziative attuate
in Francia a cavallo del XIX e XX secolo
a beneficio dei medici per la riscossione
degli onorari e per la loro difesa
quando fossero chiamati in giudizio per
responsabilità professionali. Altri tentativi
di breve durata si ebbero sempre in Francia
con una “Garantie des Droits en Giustice”
(Nantes 1904/1928) ed in Germania
con la “Versicherungsverein der Haus und
Grundbesitzer” creata a difesa dei diritti
dei proprietari immobiliari a fronte dei
danni provocati dalle attività minerarie.
Solo nel 1917, ad opera della società mutua
“Defénse Automobile et Sportive”, viene
elaborata la prima forma di assistenza
assicurativa delle spese legali per tutelare
i soci coinvolti nei primi incidenti dovuti
all’uso dell’automobile nelle attività
sportive.
Oggi la diffusione della Tutela Giudiziaria
si estende alle esigenze di protezione
legale connesse alle vicende della vita
familiare, professionale ed imprenditoriale.
La Tutela Giudiziaria in Italia
L’assicurazione delle spese legali, presente
sul mercato italiano sin dal 1935, viene
ufficializzata nell’ordinamento con la
legge 295/78 che istituisce il ramo 17 Tutela Giudiziaria - e trova oggi la sua fonte
normativa agli art. 44 e ss. del decreto
legislativo n. 175 del 17 marzo 1995.
Le caratteristiche più importanti della
legge, a favore degli assicurati, sono:
• la libera scelta del legale;
• la facoltà di adire le vie giudiziarie o
di promuovere un arbitrato nel caso
di disaccordo tra l’assicurato e l’impresa
sulla gestione del sinistro;
• precise garanzie al fine di evitare il
conflitto di interessi fra compagnie
assicuratrici nella gestione dei sinistri.
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L’anno giudiziario 2004
Il bilancio non fa ben sperare: giustizia sempre lenta, cause lunghe e tante spese
di Fabio Picariello
I tempi della giustizia sono lunghi, anzi
lunghissimi. Questa è la conclusione
nota, per non dire scontata, emersa
anche a gennaio 2005 in occasione
dell’apertura dell’anno giudiziario, e che
non stupisce più il cittadino.
Del resto, i dati parlano chiaro: se per una
sentenza in campo penale bisogna
aspettare in media 5 anni, in quello civile
la pazienza di chi chiede giustizia deve
essere più grande, fino ad 8 anni.
Se tutti gli operatori del settore sono
d’accordo nel definire troppo lunghi
questi tempi, a subirne direttamente
le conseguenze sono sempre i cittadini,
ben 18 milioni ancora in attesa di una
sentenza che faccia loro giustizia.
Nove milioni sono i procedimenti ancora
pendenti, dei quali 3.365.000 sono cause
civili e 5.580.000 i processi penali.
Alto è anche il numero delle condanne, 103,
inflitte all’Italia dalla Corte di Strasburgo
“per la violazione del diritto fondamentale
a una ragionevole durata del processo”;
la conseguenza sono migliaia di procedimenti promossi dai danneggiati per
ottenere l’equa riparazione del danno,
materiale e morale, a carico dello Stato.
Volendo analizzare solo per un attimo
il settore assicurativo, e specificatamente
il mondo del contenzioso RC Auto
(ultima indagine ISVAP su 2003), risulta
che gli italiani al volante sono sempre più
litigiosi: nel 2003 le cause pendenti
nel settore auto, sia civili che penali, sono
LA GIUSTIZIA ITALIANA IN CIFRE
Fonte: Ministero della Giustizia
Durata media in giorni delle cause civili
Anni
Primo grado
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
1/7/02 - 30/6/03
1/7/03 - 30/6/04
Giudice di pace
165
217
254
303
340
382
334
310
313
328
Tribunale
858
860
1.002
949
996
965
1.024
990
901
872
860
888
Corti d’appello
1.215
1.251
1.189
1.320
1.075
1.002
1.043
592
446
768
501
425
Durata media in giorni dei processi penali
Anno giudiziario
2003
2004
3
Indagini prelim.
375
347
Udienze prelim.
316
293
Tribunale
348
377
Corti d’appello
543
606
state 346.000, con un aumento del 4%
rispetto al 2002. Significativo è che
il modulo di constatazione amichevole
rimane preferibilmente chiuso nel cassetto: si preferisce iniziare un contenzioso
legale pur di far valere i propri diritti.
Dal 1997 i soli procedimenti civili sono
aumentati del 33%, passando da 254.000
a 339.000.
Dipinto con le stesse tinte sofferenti degli
anni passati il quadro della durata dei processi, permane l’incertezza del cittadino nei
confronti della macchina Giustizia, diventata
anche una pericolosa minaccia al bilancio
economico famigliare. Lunghezza delle
cause, infatti, vuol dire anche aumento delle
spese per avvocati e periti, alle quali bisogna
accettare di esporsi se si deve intraprendere
la strada della giustizia.
Una polizza di Tutela Giudiziaria, anche se
non può garantire esiti sempre favorevoli
agli assicurati e neppure brevità dei processi, protegge sicuramente il bilancio economico famigliare di chi si trova nella necessità di dover far valere i propri diritti.
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Protezione Legale
Anno VII - n. 22 - Marzo 2005
Ordinamento giudiziario
Rinviato alle Camere il progetto di riforma
di Pierachille Zinelli
La riforma dell’ordinamento giudiziario,
in cantiere dal 2002 e finalmente approvata
in via definitiva dalla Camera dei Deputati
il primo dicembre dello scorso anno,
ha subito una nuova, pesante bocciatura
in sede di verifica di costituzionalità
ad opera del Presidente della Repubblica
(messaggio ai Presidenti delle Camere
del 16.12.04). I contenuti del testo di legge
che hanno sollevato maggiori dibattiti
(e polemiche) sono i seguenti: la cosiddetta “separazione delle carriere” - l’aspirante
magistrato, all’atto dell’iscrizione al concorso, deve indicare la propria preferenza
per la funzione giudicante o requirente;
il passaggio dall’una all’altra è consentito
solo entro i primi 5 anni dall’ingresso
in magistratura; il sistema dei concorsi
e delle valutazioni (da cui dipendono
la progressione economica e di carriera
del magistrato) - in buona parte sottratto alla
tradizionale (e costituzionalmente imposta)
competenza del Consiglio superiore della
magistratura (CSM), viene vincolato alle
graduatorie stilate dalla costituenda Scuola
superiore della magistratura; i poteri
del Ministro della Giustizia e degli “Uffici
per il monitoraggio dell’esito dei procedimenti” - al primo viene attribuito un inedito
“potere di indirizzo sulle linee di politica
giudiziaria” mentre ai secondi il compito
di verificare “la sussistenza di rilevanti livelli
di infondatezza”delle azioni penali intentate.
Il rinvio alle Camere, derivato dalle riserve
sul nuovo assetto dei rapporti tra i poteri
esecutivo e giudiziario, più per significato
simbolico che giuridico, evidenzia la necessità di un profondo ripensamento dei
contenuti della legge, pur così a lungo
meditati e rielaborati.
Il Patentino per i ciclomotori
Obbligatorio non solo per i minorenni
di Luca Massagrande
Per guidare un ciclomotore, l’art. 116 del
Codice della Strada stabilisce che i minori di
età con almeno 14 anni compiuti e, dal
01/07/2005, i maggiorenni non già titolari
di patente di guida, devono conseguire il
certificato di idoneità alla guida, il cosiddetto
patentino, rilasciato dall’Ufficio Periferico dei
Trasporti (ex Motorizzazione).
I candidati maggiorenni possono accedere
agli esami senza obbligo di seguire alcun
corso, mentre i minorenni hanno obbligo di
frequenza a corsi specifici. I minorenni possono frequentare appositi corsi organizzati
dalle autoscuole, con rilascio del certificato al
superamento di un esame finale. I giovani
che frequentano scuole di istruzione secondaria, sia statali che private, possono partecipare ai corsi organizzati gratuitamente
all'interno della scuola stessa, nell’ambito
dell’autonomia scolastica. In questo caso,
la prova finale è valutata oltre che da un
funzionario esaminatore del Dipartimento
per i Trasporti Terrestri, anche dall'operatore
responsabile della gestione dei corsi.
Chi sarà trovato a guidare il motorino senza
patente, rischia un’ammenda da un minimo
di € 541,80 ad un massimo di € 2168,25 in caso
di reiterazione, oltre al fermo amministrativo
del veicolo per 60 giorni.
Nel caso in cui siano accertate violazioni
da parte di un minore, la procedura di contestazione e di notificazione, sino alla successiva eventuale ordinanza - ingiunzione del
prefetto, deve riguardare ambedue i genitori
o quello al quale il minore è affidato. Secondo
i principi generali del diritto, e del Codice della
Strada in particolare, quando la violazione è
commessa da persona capace di intendere
e di volere, ma soggetta all’altrui autorità,
direzione o vigilanza, la persona rivestita
dell’autorità o incaricata della direzione
o della vigilanza è obbligata al pagamento
della sanzione dovuta, in solido con l’autore
della violazione, salvo che possa dimostrare
di non avere potuto impedire il fatto.
Le persone rivestite dell’autorità e sulle quali
incombe il dovere di vigilanza sono i genitori,
salvo il caso in cui il minore sia temporaneamente sottoposto alla direzione di altro
soggetto, per esempio un datore di lavoro.
I genitori sono coinvolti anche in altri aspetti
della procedura sanzionatoria. La guida
di ciclomotore senza certificato di idoneità,
comporta automaticamente anche l’applicazione della sanzione accessoria del
fermo amministrativo del veicolo per sessanta giorni, con l’affidamento in custodia
del veicolo ai genitori, previo pagamento
delle spese di trasporto e di custodia,
se dovute. La custodia comporta precise
responsabilità anche di natura penale.
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Protezione Legale
Anno VII - n. 22 - Marzo 2005
NOI E LA LEGGE - L’approfondimento giuridico
Diffamazione e diritto di cronaca
di Giulia Venturelli
La diffamazione è disciplinata dall’art. 595
del codice penale, a norma del quale commette il reato chiunque, comunicando con
più persone, offende la reputazione altrui.
Le notizie diffamatorie possono essere
diffuse sia con il mezzo dello scritto, sia
attraverso la pubblicazione di fotografie.
La divulgazione di fatti e notizie diffamatori
non è punibile, nel caso in cui chi commette
il fatto esercita un proprio diritto o agisce
con il consenso della persona interessata;
la pubblicazione di fatti e notizie di ogni
tipo è riconducibile all’esercizio del diritto
di cronaca, quale specie della libertà di manifestazionedel pensiero e del diritto/dovere di
informare dei giornalisti. In ogni caso
il diritto di cronaca deve essere esercitato
senza travalicare i limiti imposti dall’ordinamento. Nella sentenza n. 5259 del 18
ottobre 1984 della Corte di Cassazione,
vengono codificati i criteri che i giornalisti
devono rispettare per non incorrere nei
rigori della legge. Detti limiti sono:
a) che la notizia sia vera;
b) che esista un interesse pubblico alla
conoscenza dei fatti riferiti, in relazione
alla loro attualità ed utilità sociale;
c) che l’informazione sia obiettiva;
d) che l’esposizione sia corretta.
Le offese alla reputazione personale o
artistica attuate mediante la diffusione
di notizie o foto diffamatorie possono
comportare danni tanto alla vita di
relazione, quanto a quella professionale.
L’ ordinamento ha previsto degli specifici
strumenti di protezione della reputazione:
il diritto di rettifica, la denuncia penale,
la tutela cautelare civile e il risarcimento
dei danni patrimoniali e morali.
In conclusione, da un lato la legittimità
dell'esercizio del diritto di cronaca va correlata unicamente alla ricorrenza ed al rispetto
dei suoi limiti "interni", dall'altro, il diritto
stesso - purché legittimamente esercitato prevale sulla tutela dell'altrui onore e
reputazione e costituisce causa di giustificazione del reato di diffamazione.
Ancora, le manifestazioni del pensiero sono
rilevanti e perseguibili penalmente (ex art.
595 c.p.) allorché superino anche uno solo
dei limiti interni del diritto di cronaca.
Per segnalazioni: [email protected]
RECENSIONI
I nuovi scenari
del marketing assicurativo
di Giuseppe Turchetti
Franco Angeli, 2004 (€ 25,00)
Il crescente livello di competizione che
il settore assicurativo sta sperimentando
da alcuni anni, è il segnale inequivocabile
di una maggiore dinamica della struttura di offerta del settore finanziario
allargato - del quale anche in Italia
il business assicurativo è venuto a fare
Privacy e lavoro.
Il nuovo Testo Unico sulla privacy e la
disciplina del rapporto di lavoro
ETAS, 2004 (€ 18,00)
Il 1° gennaio 2004 è entrato in vigore
il nuovo Testo Unico sulla Privacy:
il Codice riunisce in un unico contesto
la normativa sulla privacy, sostituendo
parte - e di una
accresciuta consapevolezza, da
parte dei consumatori risparmiatori,
dell'elevato grado
di incertezza che
caratterizza la nostra società, del
concetto di rischio e degli strumenti
tecnici presenti sul mercato per
gestirlo in modo professionale.
Questo volume, che nasce dalla col-
laborazione tra la Scuola Superiore
Sant’Anna di Pisa (della quale l’autore
è professore associato di Economia
e gestione delle imprese) e l’istituto
per la Ricerca e lo Sviluppo delle
Assicurazioni (Irsa) raccogliendo
i contributi di studiosi, consulenti
e dirigenti di Compagnie di assicurazioni, traccia le linee evolutive
del marketing nel settore assicurativo
e fornisce ai manager utili indicazioni
sia in chiave strategica che in chiave
operativa.
la legge n.675/1996
e gli altri decreti
legislativi, regolamenti e codici
deontologici che
si sono succeduti
negli ultimi anni,
e contiene importanti innovazioni
che tengono conto della "giurispruden-
za" del Garante e della direttiva
UE 2000/58 sulla riservatezza nelle
comunicazioni elettroniche. Il volume
fornisce uno strumento pratico, rivolto
soprattutto a coloro che, pur non
essendo esperti, hanno bisogno di
muoversi nel labirinto di norme, sentenze, interpretazioni del Garante, circolari,
newsletter ecc. che regolamentano
la privacy nel rapporto di lavoro.
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ARAG in dettaglio
Protezione Legale
Anno VII - n. 22 - Marzo 2005
SERVIZI GENERALI
Da sinistra: Roberto Messori, Silvano Podavini, Roberto Dassié, Roberta Girelli, Marzia Bimbato, Dania Fiorini, Sonia Scarperi, Luca Carcereri.
I Servizi Generali, coordinati da Marzia
Bimbato, fanno parte dell’ufficio
Amministrazione e Finanza di ARAG,
il cui responsabile è Roberto Dassié.
Il gruppo di lavoro è formato da Roberto
Messori, Silvano Podavini, Roberta Girelli,
Dania Fiorini, Sonia Scarperi e Luca Carcereri.
Questo ufficio riveste un ruolo trasversale
di supporto operativo per tutte le aree
dell’azienda. Tra le principali attività gestite
dai Servizi Generali risultano: la gestione
degli acquisti aziendali e dei rapporti con i
fornitori esterni di servizi, la gestione del
parco auto aziendale e della telefonia
mobile, nonché il controllo sul funzionamento, la manutenzione e la vigilanza
degli immobili aziendali. I Servizi Generali
si occupano inoltre della gestione del
magazzino, delle spedizioni di materiale alla
rete di vendita, della gestione dell’archivio e
dei servizi di reception.
Per contattare i Servizi Generali si prega di
utilizzare il nr. di telefono 045-8290424, il nr.
di fax 045-8290449 o l’e-mail: [email protected].
40 anni fa nasceva ARAG nel nostro Paese. Com’era l’Italia di allora?
Siamo nel 1965. Lo stipendio di un
operaio è di circa 86.000 lire. Il biglietto
del tram costa 50 lire, la tazzina di caffè
60, il pane 170 lire al kg, un litro di latte
130 e di vino 180 lire. La pasta costa 260
lire al kg, la carne di Manzo 1900, un chilo
di zucchero costa 245 lire e la benzina
costa 120 lire al litro. Una Fiat 600 costa
640.000 lire, un vestito confezionato
si paga 35.000 lire, un paio di scarpe
6.000, un televisore 150.000, un disco
di musica 1.800, un libro di Montanelli
1.800, un frigorifero 60.000.
Nel 1965 in Italia circolano 5.500.000
auto. La tassa di circolazione di una Fiat
600 e' di lire 10.720, mentre per una 1100
si pagano 21.740 lire. Una assicurazione
R.C. 10/14 HP costa lire 62.000.
L’industria dell’auto è già in crisi, ci sono
792.000 auto immatricolate contro le
916.000 dell’anno precedente. In Italia
nel ’65 vengono costruite 1.100.000 vetture
e 75.000 veicoli industriali.
Di televisori ne funzionano 5.480.000 ed il
costo dell'abbonamento RAI è di lire 12.000.
Nel '65 l'inflazione è quasi all'8%.
E' l'anno in cui Moro con il suo governo
di centrosinistra emana vari decreti sull'economia che evitano il tracollo annunciato
dai pessimisti (anzi la lira prende l'Oscar
monetario - perché se l’Italia è in crisi, gli altri
Paesi non è che stiano meglio).
E' l'anno in cui si apre il traforo del Monte
Bianco e dove si inaugura a Taranto il più
grande centro siderurgico d'Europa.
E' l'anno in cui si sviluppa il mercato
dell'editoria. Con 350 lire, dal giornalaio,
l'italiano si porta a casa gli Oscar, i grandi
classici della letteratura, e con 50 lire
compra un quotidiano. Si tocca (in rapporto alla popolazione) il massimo storico della lettura.
In quest’anno imperversa la guerra in
Vietnam che continuerà fino al 1975.
Per questo Papa Paolo VI và all'ONU
e lancia l'accorato appello "mai piu' guerre". Nel resto del mondo: sta scoppiando
la rivoluzione culturale in Cina, la Francia
entra nel vortice della spirale del terrorismo algerino e il "Che" Guevara lascia
Cuba e parte per la rivoluzione in Bolivia.
(dati tratti dal sito: www.cronologia.it).
ARAG Assicurazioni S.p.A. - Viale delle Nazioni, 9 - 37135 Verona - Tel. 0458290411 Fax 0458290449
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Giovanni Nenz