Scheda “C” - Caritas Reggiana
Transcript
Scheda “C” - Caritas Reggiana
SCHEDA PROGETTO AVVENTO 2016 “Chiamati a servire la comunione" PROPOSTA CATECHISMO: elementari e medie SCHEDA C Introduzione L’Avvento Caritas nasce all’interno del progetto pastorale diocesano di quest'anno “CHIAMATI A SERVIRE LA COMUNIONE” il cui obiettivo è proporre a tutti, quindi anche i bambini e ragazzi del catechismo, una sensibilizzazione e riflessione per affrontare meglio il momento storico che come Chiesa stiamo vivendo sia a livello locale che internazionale. Anche per i bambini è importante che la riflessione si fondi sulla Parola di Dio che la liturgia di quest'anno ci offre: il Vangelo di Matteo. Il gusto della Parola non può mancare per dare fondamento pieno alla Salvezza, alla Speranza, alla Gioia. Tale riflessione può essere accompagnata da esperienze di servizio (singole o in gruppo) in cui i bambini accompagnati sono protagonisti. Obiettivi della proposta Aiutare i catechisti per preparare incontri rivolti ai bambini nel periodo di Avvento. Aiutare i bambini a sentirsi capaci di servire oltre che essere serviti da altri Far conoscere e sostenere, anche economicamente, le varie opere segno della Caritas Diocesana Proposte e strumenti per sensibilizzare e animare All’interno dell’Avvento Caritas, per poter declinare il tema diocesano a misura di bambino e ragazzo, si è scelto di dividere in due parti la riflessione da proporre da una parte il tema del Servizio e dall’altro quello della Comunione. Le proposte concrete per le attività di catechismo con i bambini che noi vi diamo sono come i mattoncini delle costruzioni giocattolo: potete usarne solo alcuni secondo le vostre esigenze, usarne uno con altri che avete voi già da prima, usarli tutti secondo un vostro progetto, ecc. Ogni mattoncino è molto diverso dagli altri ma complementare e “incastrabile”. Parte 1: Chiamati a servire…. Per i più piccoli riteniamo che sia propedeutico al vivere il servizio allenarsi nell’attenzione dell’altro, quindi le attività proposte sono incentrate e vanno in questa direzione, vogliono in estrema sintesi renderli capaci di vedere il “bello” che risiede in ogni persona. Questa capacità empatica deve essere continuamente mantenuta viva e quindi per i più grandicelli diventa importante sperimentarsi in attività concrete di servizio. Per vivere bene queste esperienze non basta andare e fare, come a volte erroneamente crediamo, ma è necessario preparare e curare le diverse attività di servizio. Avvento Caritas 2015: Scheda “C” per il Catechismo dei primi anni delle elementari 1 2 I ragazzi devono essere consapevoli di quello che andranno a fare e delle persone che incontreranno e devono essere accompagnati nella rielaborazione di quello che sperimentano e provano. Vi consigliamo di partecipare al corso metodologico proposto dall’ufficio Catechistico e della Pastorale Giovanile: “ti ho disegnato sul palmo delle mie mani” che affronta, in quest’anno pastorale, proprio la tematica dell’educazione al servizio. Per ogni informazione potete fare riferimento al sito della pastorale giovanile www.pastoralegiovani.re.it Attività nr. 1: ANGELO CUSTODE Materiale: sacchetto con bigliettini con scritti i nomi dei bambini Svolgimento: si invita ogni bambino a pescare un biglietto, se capita che un bambino peschi il bigliettino con il proprio nome lo rimette nel sacchetto e ne pesca un altro. Alla fine del giro ogni bambino si troverà in mano un biglietto con scritto il nome di un compagno, per il quale dovrà fare “l’angelo custode”. Questo significa che per quel bambino l’angelo dovrà avere un occhio particolare, un’attenzione particolare: stare vicino nel gioco, nel bisogno, avere la responsabilità della sua felicità. Il catechista deve spiegare con attenzione che tutto deve essere accompagnato da grande riservatezza, discrezione e segretezza. Alla fine del tempo stabilito, che può essere un ritiro della durata di una giornata o una settimana, il formatore verifica com’è andata l’attività: se l’angelo è riuscito a farsi prossimo, se il bambino custodito si è sentito più accompagnato, vegliato, vicino a… Domande per la riflessione: come ci si sente ad avere la responsabilità della felicità dell’altro? Come ci si sente a sapere che c’è qualcuno che si sta’ impegnando per far si che tu stia più bene? Questa attività crea una bella consapevolezza e una bella energia positiva, fa uscire da se stessi per scoprire che impegnarsi per gli altri moltiplica la capacità e le competenze di ognuno e attenua le paure e le insicurezze. Potrebbe anche capitare che chiedendo ai bambini se hanno individuato il proprio angeli custode saltino fuori anche altri nomi, questo è molto positivo perché ci dà la consapevolezza che ci sono tante persone che ci vogliono bene a cui sta’ a cuore il nostro benessere e la nostra felicità. Attività nr. 1 Variante: IL SOLE DELLE BELLE QUALITÀ Materiale: tante fotocopie del sole quanti i partecipanti, pennarelli a punta sottile Svolgimento: i bambini sono seduti in cerchio, ognuno riceve un pennarello colorato e un foglio con un sole e tanti raggi disegnati. Ogni bambino deve scrivere il proprio nome al centro del sole poi passa il foglio al compagno alla sua destra. Ogni bambino riceve così uno alla volta i fogli dei suoi compagni, dove deve scrivere su un raggio una qualità che attribuisce al compagno, così per tutti i compagni. Alla fine del giro il foglio ritorna al proprietario così ciascuno avrà di nuovo il proprio sole tutto scritto di belle caratteristiche che gli vengono riconosciute dai suoi compagni. Questo è il dono che ciascuno porta a Avvento Caritas 2016: Scheda “C” per il Catechismo delle elementari 3 casa. Se non c’è tempo, non c’è bisogno che si legga subito, anche se la curiosità è alta, si può portare a casa e leggerlo con clama e commentarlo insieme la volta successiva. Domande per la riflessione: è facile o difficile scrivere cose belle sugli altri? Se il sole fosse stato sulle cose brutte sarebbe stati più facile? Normalmente siamo capaci più di vedere le cose brutte degli altri, ma per collaborare dobbiamo imparare a vedere le cose belle e valorizzarle. Attività nr. 2: IL VENDITORE DI FRASI GENTILI (racconto di Marcello Argilli) Materiale: fotocopia della storia Svolgimento: Leggete o fate interpretare la seguente storia ai ragazzi: Ne offriva in continuazione, come un albero che non smette mai di fiorire, e di quei fiori offriva sempre quello più adatto e gradito. Solo che non offriva in omaggio rose o mughetti, ma parole tanto delicate da sembrare altrettanti petali che componevano una frase più gentile di qualsiasi fiore."È bello guardarti: hai la gentilezza d'un mattino primaverile." "Quanta allegria metti: sembri un pinguino che ha vinto al Totocalcio." " Sei affettuoso come un gattino sazio che fa le fusa." "Il tuo sguardo fa bene al cuore, è come un sorso di cielo." Girava per la città portando nel cuore una serra fiorita di frasi gentili, sempre pronto ad offrirne una a chi ne avesse bisogno. Bastava dargli poche lire per sentirsi dire qualcosa di sorprendente e delizioso, che rendeva felici per tutta la giornata. Per le strade lo chiamavano, lui accorreva e capiva al volo. Uno era triste per un rimprovero ingiusto? Era andato male a scuola? Era triste per aver fatto a pugni e averle prese, o per una delusione d'amore? Aveva una frase pronta per tutti. "All'età tua l'ingiustizia è come la fatica: se sai sopportarla significa che sei forte." "L'intelligenza non si misura solo sui libri: il vero esame che fai tutti i giorni è la vita." " È veramente forte chi sa prenderle senza avvilirsi." "Per i giovani una delusione d'amore è una nuvola passeggera che lascia il posto a un sole sfolgorante." Le soddisfazioni maggiori le dava nei parchi alle coppie degli innamorati che passeggiavano o sedevano abbracciati sulle panchine. I ragazzi timidi che non sapevano fare i complimenti, con 5, 10 euro, potevano offrirne alla loro compagna di bellissimi, come si offrono delle rose. Per via dello strano mestiere che faceva divenne famoso, e le sue frasi più belle cominciarono a circolare in tutta la città. La gente le imparava e, a dirle, facevano venirne in mente di altrettanto poetiche. Insomma, grazie a lui, la gente cominciò a usare sempre più spesso frasi gentili, a rivolgersi la parola con amore e poetica gentilezza. Per questo, a poco a poco, il suo mestiere finì: nessuno aveva più bisogno di ascoltare o farsi suggerire frasi gentili, ormai le udiva ovunque e aveva imparato a dirle da sé. Ma lui, contento di sentire ovunque poesia e gentilezza, non si dispiacque di restare disoccupato. Anche perché, in segno di gratitudine, il Consiglio comunale, a nome di tutta la cittadinanza, gli assegnò una discreta pensione. Domande per la riflessione: è facile o difficile dire cose belle agli altri? Quanto tempo dedichiamo a parlare male degli altri facendoli soffrire invece di distribuire frasi gentili? Avvento Caritas 2016: Scheda “C” per il Catechismo delle elementari 4 Siamo consapevoli che le nostre parole possono essere uno strumento per far arrivare agli altri l’amore del Signore? Attività nr. 3: ESPERIENZA DI SERVIZIO Materiale: niente di particolare Svolgimento: Singolarmente: Aiutare i ragazzi ad individuare piccole azioni accoglienti-misericordiose da portare avanti durante il periodo d’avvento con i propri nonni, con dei parenti, con degli amici di famiglia, con dei vicini, con gli anziani che eventualmente la parrocchia accoglie nelle proprie case di riposo… In gruppo: L’intero gruppo di catechismo, accompagnato da un referente (catechista, genitore ecc..), può svolgere un attività di servizio alle condizioni che indicavamo prima: Preparare i ragazzi alla visita attraverso spiegazioni e testimonianze; Scegliere una esperienza di servizio che possa essere collegata o collegabile al percorso che il gruppo sta facendo; Evitare l’esperienza isolata, ma “affezionarsi” al servizio che si sceglie, frequentarlo più volte, possibilmente durante tutto l’anno, anche andando in piccoli gruppetti dopo la conoscenza iniziale; Accompagnare i ragazzi sia fisicamente, ma soprattutto educativamente perché possano avere qualcuno con cui affrontare i dubbi e i sentimenti che il servizio gli fa nascere. Domande per la riflessione: E' bene che queste esperienze, singole o di gruppo, possano essere condivise e verificate, quindi valorizzate. In tal modo i bambini e i ragazzi possono apprendere gli uni dagli altri, aiutati dai catechisti, o dal sacerdote, o dai genitori (evitando assolutamente qualsiasi forma di giudizio o di competizione o competitività). Concretamente si deve cercare di aiutare i bambini\ragazzi a pensare come hanno prestato fede al loro impegno di servizio Le domande che gli si può porre sono: quali persone hai scelto? Perché? Come è andata? Cosa è andato bene e cosa è andato male? Perché? Parte 2: … la Comunione Attività nr. 4: UN ROTOLO DI COMUNIONE Proponiamo un’attività in cui si provi ad arrivare insieme a una definizione di “comunione” e nel farlo si crei già una condivisione tra bambini/ragazzi ed eventualmente la comunità parrocchiale o la comunità del quartiere/paese. Materiale occorrente: un rotolo di carta (o cartelloni uniti con nastro adesivo), pennarelli o tempere. Avvento Caritas 2016: Scheda “C” per il Catechismo delle elementari 5 Svolgimento: Si pone un tavolo al centro dell’aula di catechismo o nella piazza del paese o nel mezzo dell’oratorio. Sul tavolo si mette uno striscione di carta bianca col titolo “COSA VUOL DIRE COMUNIONE” oppure “COSA VUOL DIRE VIVERE DA FRATELLI”, COME SI Può FARE A VOLERSI BENE? Il catechista chiede ai bambini/ragazzi di scrivere o disegnare il proprio pensiero su quest’argomento e se si è in un luogo pubblico di fermare i passanti e chiedere anche a loro di contribuire scrivendo una parola, una frase o un disegno. Al termine dell’attività il catechista e i ragazzi leggono tutti i pensieri e si può riflettere su quali ricorrono più spesso, quali sembrano più “veri”, arrivando a una definizione di comunione il più possibile costruita insieme. La classe di catechismo può conservare il rotolo come simbolo della loro unione nelle differenze ed eventualmente si può proporre al parroco di utilizzare il rotolo come simbolo/metafora alla Messa successiva o alla celebrazione di Natale. Crediamo che sia bene, invitare i bambini a prendersi l’impegno di portare avanti almeno una delle attenzioni che hanno scritto sul rotolone. Domande per la riflessione: Che cosa abbiamo provato? Come è stato dover lavorare insieme ad altri? Che idea di comunione emerge? Attività nr. 5: AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLO Dopo aver riflettuto sul significato del servizio e del vivere la comunione si distribuiscono a ciascun bimbo/ragazzo una tovaglietta decorata a tema Avvento Caritas (possono essere richieste gratuitamente alla Caritas Diocesana). Dopo averle distribuite si può chiedere ai bambini/ragazzi in che modo secondo loro possono essere usate per costruire comunione/comunità. Il catechista segna tutte le idee su un cartellone e come gruppo si decide quali portare avanti (e qui entrano in gioco la creatività e le risorse di ciascun gruppo) e con quali tempistiche. Se invece non escono idee dal gruppo, o non si vuole proporre un’attività precisa, si può proporre a ciascun ragazzo di invitare al pranzo di Natale una persona che passerebbe quella festività da sola (un parente lontano, un vicino di casa..) oppure di apparecchiare per un posto in più utilizzando la tovaglietta e ricordando nel pranzo le persone in difficoltà che in quel momento stanno passando il Natale lontano dalla famiglia/dagli affetti e/o nella sofferenza. Per fare quest’attività consigliamo di coordinarsi con la Caritas parrocchiale e zonale e con il proprio parroco, per coordinare le attività che si fanno o per dare risalto a questo segno durante la celebrazione Eucaristica domenicale. Caritas Diocesana Settore Animazione Tel.: 0522 922520 PER INFO E CONTATTI Ufficio Catechistico Diocesano Don Stefano Borghi Tel.: 0522/515953 -mail [email protected] Avvento Caritas 2016: Scheda “C” per il Catechismo delle elementari