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PROGETTO PER UNO SPAZIO DEDICATO ALLA FRUIZIONE E ALLA FORMAZIONE
MUSICALE, CHE SIA PRIMARIAMENTE PUNTO DI RIFERIMENTO PER TUTTI I MUSICISTI
DELL’AREA METROPOLITANA BOLOGNESE E, SUCCESSIVAMENTE, DEL TERRITORIO
EMILIANO-ROMAGNOLO
INTRODUZIONE
Da numerose conversazioni con musicisti di Bologna, di generi musicali diversi e di varie età, emerge chiaramente un
dato: tutti si lamentano della mancanza di spazi dove poter suonare in pubblico, perché i pochi locali esistenti hanno
fatto la scelta di proporre quasi unicamente una programmazione straniera ed essenzialmente anglofona.
Non è stato sempre così. Bologna è stata anzi considerata in un passato ormai lontano una specie di capitale del
nuovo rock italiano. E’ vero che eravamo allora in un’epoca di cambiamenti, culturalmente fertile, ma c’era anche una
più ampia disponibilità di spazi agibili ed un facile approdo ai palcoscenici cittadini.
Del resto non stiamo forse andando incontro anche oggi a mutamenti sociali ed economici che potebbero cambiare
faccia al nostro stile di vita e perfino all’aspetto della nostra città?
Sarebbe sbagliato credere che oggi Bologna e tutto il territorio emiliano-romagnolo siano privi di talenti in campo
musicale. Chi conosce l’ambiente sa che ce ne sono moltissimi, anche se i più si devono adattare ad un’esistenza
marginale e senza prospettive.
E’ questo che uccide la musica e che inibisce sul nascere i nuovi talenti, la mancanza di occasioni per mostrare il
proprio valore e per mettersi alla prova davanti a un pubblico. A questo soprattutto vorrebbero porre rimedio i redattori
di questo progetto.
CHI SONO I PROPOSITORI DEL PROGETTO
Questo progetto è nato da una collaborazione fra persone di consumata esperienza sia nel campo della musica
suonata che in quello della comunicazione musical-culturale (musicisti, programmatori radiofonici, tecnici del suono
professionalmente formati). Queste persone si sono incontrate, si sono confrontate, si sono consultate con svariati
musicisti del territorio, hanno condiviso e messo a fuoco un’idea e presentano questo progetto nella convinzione di
poterlo felicemente realizzare se incontreranno interlocutori attenti e partners motivati.
LE ATTIVITA’ PREVISTE
Anche se la musica live, suonata per lo più da artisti e bands locali, è il primo scopo del progetto, fondamentale
importanza rivestiranno tutta una serie di attività collaterali quali:
- corsi di formazione sulle tecniche strumentali
- corsi di formazione per fonici di sala, di palco e di studio
- stage con musicisti di provata fama per la crescita dei musicisti locali
- incontri culturali su tematiche ad ampio raggio che mettono a confronto fenomeni musicali e fenomeni sociali.
Queste attività, opportunamente promosse e sostenute, si integrano con lo spettacolo e si fanno vicendevolmente da
traino.
LO SPAZIO IDEALE – CARATTERISTICHE E UBICAZIONE
Il locale, o meglio i locali ideali per la realizzazione del progetto devono avere le seguenti caratteristiche.
Innanzi tutto una sala di dimensioni contenute(intorno ai 200 mq – capienza 150/200 persone).
E’ il cuore del progetto, il luogo dello spettacolo, ma deve poter trasformarsi anche in sala per incontri, stage formativi,
work shop, sala conferenze,ecc.
Deve essere attrezzata su uno dei lati corti con un palco adeguato e idoneo ad ospitare anche formazioni di 5/6
elementi. Deve ospitare in un angolo un piccolo punto ristoro. Occorre che abbia caratteristiche di fono-assorbenza
ottimali per garantire un’alta qualità del suono e al tempo stesso una bassissima diffusione dei suoni all’esterno.
L’altezza deve essere sufficiente a garantire un buon posizionamento delle luci per il palco.
Adiacente alla sala occorre una piccola stanza adibita a camerino artisti e, possibilmente, un’altra piccola stanza
adibita ad ufficio.
Ovviamente occorrono anche servizi igienici a norma per pubblico e personale interno.
Il locale deve essere un posto facilmente raggiungibile, anche periferico se necessario, ma non in aperta campagna,
possibilmente servito da una linea bus e con parcheggio facile.
In sintesi quello che abbiamo in mente è uno spazio accogliente, acusticamente curato, a norma per quel che
riguarda impiantistica e misure di sicurezza, capace di poter competere quanto a qualità della proposta con locali
simili che già esistono in molte città europee.
L’ATTIVITA’ CONCERTISTICA
Sul palco di questo locale salirebbero prioritariamente artisti e gruppi di Bologna e Regione, previa selezione della
direzione artistica del locale. Non ci sarebbero limiti ai generi musicali rappresentati, dal rock, al pop, al jazz, al folk,
fino anche alla musica classica e classico-contemporanea, all’elettronica, all’ambient music.
Verrebbe compilato un programma articolato, indicativamente con 4 sere a settimana di musica dal vivo,
tematicamente connotate, per facilitare la partecipazione del pubblico interessato a quel genere musicale (ad es. il
jazz tutti i giovedì).
Ai musicisti vogliamo garantire le migliori condizioni tecniche possibili, ovvero impianto audio di alta qualità, residente
stabilmente nel locale e manovrato da fonici professionisti, oltre a un cachet, quantanche modesto, perché siamo
contrari alla pratica diffusa dello sfruttamento dei musicisti in cerca di visibilità.
Di tanto in tanto si cercherà di mettere in cartellone qualche musicista di fama nazionale e internazionale, prevedendo
in questo caso un ingresso a pagamento.
I concerti dovrebbero svolgersi in un periodo compreso fra ottobre e maggio
LE ATTIVITA’ CORRELATE
In questo locale ci dovrà essere spazio, parallelamente ai concerti, per attività didattiche e formative indirizzate a
giovani musicisti e ad aspiranti fonici. Queste attività non sono state pensate nella forma classica di lezione musicale
con maestro ed allievi, quanto piuttosto nella forma di work shop, stage formativi, incontri mirati con professionisti del
settore.
Si tratterà di proposte rivolte in particolare a coloro che sono fortamente motivati a costruirsi una professionalità in
campo musicale e ad individuare nella professione musicale e nell’industria cultural-musicale un possibile sbocco
lavorativo.
GESTIONE
Della gestione del locale in tutti i suoi aspetti, tecnici, economici, fiscali, ecc, se ne occuperà il gruppo di lavoro
ideatore e redattore di questo progetto che si costituirà, quanto a forma giuridica, in circolo culturale, con possibilità di
operare anche economicamente (dotandosi di partita IVA), mantenendo comunque l’attività economica come
sussidiaria agli scopi socio-culturali del progetto e senza mai operare a fine di lucro.
PROMOZIONE DELLE ATTIVITA’
L’attività del locale dovrà essere supportata da una promozione capillare svolta attraverso vari strumenti:
comunicati stampa, articoli su quotidiani e riviste (non solo del settore musicale), sito web originale sempre aggiornato
sulla programmazione concerti e sulle attività correlate, pagine sui social-network, diffusione attraverso le radio
private del territorio, radio Emilia Romagna, Rai 3, attraverso le reti televisive regionali.
COINVOLGIMENTO DELL’ENTE PUBBLICO
P’associazionismo e la pubblica amministrazione sono il nostro primo riferimento per la realizzazione del progetto.
Da loro ci attendiamo come prima cosa aiuto e assistenza nell’individuazione dello spazio idoneo al progetto.
Al di là di questo, le forme di collaborazione che si potranno individuare, sono svariate. Si pensi ad esempio alla
riqualificazione del territorio e a possibili forme di lotta al degrado giovanile, ai possibili inserimenti tra il personale del
locale di persone provenienti dal mondo dell’handicap o del disagio.
AUTOFINANZIAMENTO E SPONSOR
Questo progetto conta di avere, fin da subito una certa capacità di autofinanziamento. Per questo contiamo:
- sul capitale sociale dell’associazione che prevediamo in espansione continua dal momento che tutti i
partecipanti alle serate dovranno inevitabilmente sottoscrivere una tessera di adesione alla loro prima
partecipazione
- sugli introiti derivanti dal piccolo punto di ristoro (caffetteria, panini, ecc.) che rimarrà aperto anche nelle
serate senza concerti, con solo musica diffusa
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su una possibile sottoscrizione straordinaria (crowfounding) da parte di tutti i musicisti bolognesi che
riusciremo a coinvolgere (e sono tanti) che potebbero partecipare con un piccolo contributo a dar vita ad un
locale che si rivolge principalmente a loro.
Sull’individuazione di uno o più sponsor che potrebbero trovare utile abbinare il loro nome e il proprio logo ad
un progetto che coinvolge a vari livelli ampi strati sociali del territorio.
Siamo ben consapevoli che tutto ciò non basterà, almeno in fase di partenza, quando saranno necessari fondi idonei
all’allestimento iniziale della struttura e alla copertura dei costi vivi della fase di avviamento.
Crediamo altresì che un progetto di così ampio respiro possa trovare apprezzamento e interesse anche da parte di
investitori pubblici e privati.
DOCUMENTAZIONE MULTIMEDIALE DELL’ATTIVITA’
I migliori concerti tenuti nel locale, come anche parte degli stage formativi e dei work shop, verranno ripresi e diffusi
tramite il podcast del sito dell’associazione, e tramite CD e DVD da distribuire ai media e da mettere in vendita
durante le serate. Questo può dare una grande visibilità al progetto, anche ben al di là dei confini regionali.
REAPPORTO COL TERRITORIO
Questo progetto non vuol essere in conflitto col territorio, anzi l’esatto contrario
Per questo auspichiamo un rapporto stretto e un coinvolgimento degli abitanti della zona che l’ospiterà.
Da parte nostra presteremo la massima attenzione al contenimento del disturbo acustico (insonorizzazione rigorosa
della sala concerti) e al rispetto di orari compatibili con la normativa vigente e col buon senso.
SCELTE MUSICALI, NAZIONALISMO ED ESTEROFILIA
Questo progetto vuole promuovere e far crescere soprattutto la musica italiana prodotta a Bologna e nella nostra
regione. Vuole essere un’opportunità principalmente per i musicisti locali di talento. Questo non significa che tutto ciò
che viene da oltre i confini nazionali verrà messo al bando.
Significa però che la nostra attenzione sarà principalmente rivolta alla musica locale di matrice italiana, perché pur
non volendo assolutamente demonizzare la musica che si fa in Inghilterra e in America (basti pensare a quanti
musicisti locali hanno imbracciato lo strumento sotto la suggestione di quei suoni), crediamo che queste espressioni
musicali godano già di sufficiente visibiltà, mentre il rischio di omologazione quegli unici modelli è concreto e va
contrastato.
Il dibattito che si potrebbe aprire è molto interessante: in quale mondo vogliamo vivere ? Un mondo uniforme,
“normalizzato” e senza sfumature o un mondo in cui la diversità di culture e di forme espressive sia un fattore di
ricchezza fondamentale? Così come tutti concordano facilmente sull’importanza di salvaguardare la biodiversità e il
pluralismo culturale si dovrebbe prestare la stessa attenzione alla salvaguardia del pluralismo musicale.
Redatto ad Imola (BO) nell’agosto 2013 – ultima revisione dicembre 2013