Metodo di studio

Transcript

Metodo di studio
LAVORO REALIZZATO DALL’AZIONE 3 DEL PROGETTO “ORIENTAMENTO
E TERRITORIO” E MESSO A DISPOSIZIONE DELLE SCUOLE DELLA RETE
INTRODUZIONE
La finalità primaria di questo lavoro è sicuramente raccogliere le “buone pratiche” ed eventuali
materiali già esistenti fra gli insegnanti per rendere proficuo il proprio lavoro, ma anche per avere
il più possibile una linea comune.
E’ stato rivisto, esaminato e rimodernato un questionario, già elaborato, per l’acquisizione di un
corretto metodo di lavoro e di studio per essere diffuso tra i colleghi della rete come “strumento
utile” per una buona pratica didattica.
Si è ritenuto utile aggiungere un’attività che fosse indirizzata a potenziare la capacità di
memorizzare: si è proposto un questionario e i consigli utili per sviluppare al meglio le diverse
memorie.
A conclusione alcune note finali.
Tale questionario, strutturato nelle seguenti parti:
a) metodo di lavoro
b) metodo di studio
c) studio rivolto all’esecuzione di attività scritte
Bibliografia
− Materiale messo a disposizione dagli insegnanti elaborato e sperimentato nel corso delle
proprie attività professionali; un particolare riferimento all’insegnante ora in pensione, Fenny
Dall’Armellina, che ha contribuito con i propri materiali e i suoi suggerimenti.
− Pettinò – Tressoldi – Cardinale, Lo studente di successo (Pagus Ed. 1990 Padova).
− R. Mazzeo, “Un metodo per studiare” Ed. Capitello – Torino 1992
− visione slide in power-point elaborate da prof. T.Trivella
− Cornoldi C. De Beni R. – Imparare a studiare. Strategie, stili cognitivi – meta cognizione e
atteggiamenti nello studio, Trento ed. Erickson, 1993
QUESTIONARIO SULL’ACQUISIZIONE DI UN CORRETTO METODO DI STUDIO E DI LAVORO
Ogni alunno potrà rispondere con tranquillità, senza timore di essere valutato.
Ogni insegnante spiegherà quale deve essere il modo con cui affrontare lo studio della propria disciplina.
A) METODO DI LAVORO (Rifletti su come ti prepari allo studio)
−
Stai attento quando l’insegnante spiega?
si
quasi sempre
qualche volta
no
e quando assegna i compiti per casa?
si
quasi sempre
qualche volta
no
Scrivi sul diario i compiti per casa?
si
quasi sempre
qualche volta
no
in modo chiaro (materia, libro, pagine)?
si
quasi sempre
qualche volta
no
−
Fai i compiti per casa solo per il giorno successivo?
si
quasi sempre
qualche volta
no
−
Fai i compiti per casa anche per gli altri giorni della settimana,
anticipandoli?
A quale ora del pomeriggio di solito inizi a fare i compiti per
casa?
si
quasi sempre
qualche volta
no
−
−
alle 14 – 15 – 16 – 17 – 18 – 19 - ………
a) quelle che preferisci
−
Con quale materie inizi?
−
Devi telefonare ai compagni per i compiti per casa?
b) quelle che non preferisci
si
quasi sempre
qualche volta
no
a) perché non hai capito cosa c’era da fare
−
Se si, per quale motivo?
b) perché non riesci a svolgere i compiti
c) altro …………………………………
−
In casa, riesci a trovare uno spazio tranquillo dove lavorare?
si
quasi sempre
qualche volta
no
−
Hai la disponibilità di qualcuno che ti aiuta?
si
quasi sempre
qualche volta
no
−
Prima di iniziare i compiti per casa, scritti e orali, ti prepari sul
tavolo tutto il materiale occorrente(vocabolario, atlante,
ecc.)?
si
quasi sempre
qualche volta
no
−
−
ore 1 – 2 – 3 – 4 – 5 –………
Quanto tempo impieghi per eseguire i compiti per casa?
a) distrazione (cellulare, I-pod, computer, tv,
social-network)
Se impieghi troppo tempo, rifletti su quali possono essere le
cause?
b) stanchezza
c) difficoltà incontrate
−
Durante il tuo lavoro, ti accorgi quando non riesci più a seguire
si
il testo o a concentrarti?
quasi sempre
qualche volta
no
a) ti distrai per pochi minuti
b) fai una pausa più lunga
−
Cosa fai per rinforzare l’attenzione?
c) insisti nel tuo lavoro
d) spengo il cellulare, l’I-pod, la tv, il computer,
il social-netword
B) METODO DI STUDIO (Rifletti su come studi)
LETTURA
a) leggendo ad alta voce
− Quando studi, come ti sembra di capire meglio?
b) leggendo mentalmente
c) ascoltando la lettura di altri
COMPRENSIONE GLOBALE DEL TESTO (esplorazione)
− Leggi attentamente il titolo del capitolo e i titoli dei
paragrafi?
− Se leggi un titolo cerchi di prevedere il contenuto
del testo?
si
quasi sempre qualche volta
no
si
quasi sempre qualche volta
no
− Dopo aver letto capisci di quale argomento si tratta? si
quasi sempre qualche volta
no
− Riesci a visualizzare mentalmente ciò che hai letto?
si
quasi sempre qualche volta
no
− Osservi le foto e leggi le didascalie?
si
quasi sempre qualche volta
no
si
quasi sempre
qualche
volta
no
si
quasi sempre
qualche
volta
no
ANALISI DEL TESTO (comprensione approfondita)
− Cerchi il significato delle parole sconosciute?
Se sì dove?
− Sei in grado di individuare i punti essenziali?
se no, perché?
a) non capisci il significato dell’argomento
b) non capisci il significato dei vocaboli
c) altro
− Rileggi il testo quando non comprendi?
si
quasi sempre
− Ripassi l’argomento studiato in precedenza, se è
collegato con il nuovo?
si
quasi sempre
− Segni i punti su cui chiedere spiegazioni?
si
quasi sempre
qualche
volta
qualche
volta
qualche
volta
SINTESI (scritta)
− Preferisci riassumere l’argomento studiato?
a) in forma discorsiva
b) con uno schema
RIESPOSIZIONE (orale)
− Dopo aver capito l’argomento quante volte lo ripeti
0 - 1 – 2 – 3 – 4 – 5 - _________
ad alta voce?
no
no
no
C) STUDIO RIVOLTO ALL’ESECUZIONE DI ESERCIZI SCRITTI
a) prima studi la regola o l’argomento e
poi svolgi gli esercizi
− Quando devi eseguire esercizi scritti, generalmente
come ti comporti?
− Esegui i compiti ……..
b) prima svolgi gli esercizi e poi studi la
regola o l’argomento
c) studi la regola o l’argomento mentre
svolgi gli esercizi
d) eseguo senza controllare le regole
a) prima in brutta copia;
b) direttamente in bella copia
a) mai
− Quante volte rileggi il testo proposto?
b) 1 volta
c) più volte
− Cerchi di approfondire le informazioni?
− Cosa usi eventualmente?
si quasi sempre
qualche volta no
a) il vocabolario
c) internet
b) il libro di testo
d) altro
− Rivedi il lavoro fatto apportando le dovute
si
correzioni?
quasi sempre qualche volta
no
CONSIGLI UTILI PER UN EFFICACE METODO
DI LAVORO E DI STUDIO
Quando l’apprendimento risulta difficoltoso e non dà risultati positivi, varie possono essere le
ragioni, ma nella maggior parte dei casi ciò è dovuto alla mancanza di un “corretto metodo di
lavoro e di studio”.
ECCO DUNQUE ALCUNI CONSIGLI UTILI!
A) METODO DI LAVORO
1. Programmare le lezioni della settimana assicurandosi che non ci sia sovraccarico di lavoro in
certi giorni, mentre in altri si rimanga inattivi.
2. Imparare a calcolare approssimativamente il tempo necessario ad eseguire determinati lavori,
diversi per genere o difficoltà, ad es. un riassunto, un esercizio, una cartina geografica, un
disegno, uno schema, una sintesi di uno o più paragrafi, etc.
3. Tenere il diario opportunamente aggiornato, con annotazioni chiare ed inequivocabili,
specificando non solo gli esercizi e la pagina, ma anche la materia e il testo. Ricordarsi poi di
consultare il diario stesso!
4. Programmare il pomeriggio in modo da dedicare il giusto spazio e tempo alle lezioni e/o ad
altre attività (gioco, sport, televisione, imprevisti vari).
5. Accordarsi per tempo con i genitori per un eventuale bisogno della loro disponibilità (ad
ascoltare). Il momento più adatto per gli accordi è durante o alla fine del pranzo, in ogni caso
non quando i genitori sono stanchi o impegnati.
6. Stabilire i momenti più opportuni per seguire i compiti scritti ed orali e per ripassare, in base
anche alle esigenze personali e familiari; è bene tuttavia non prendere l’abitudine di attendere
la sera prima di cominciare.
7. Creare un ambiente di studio tranquillo lontano da possibili distrazioni; ma cercare anche di
abituarsi a lavorare nonostante la presenza di altre persone, magari isolandosi mentalmente
(raramente nel mondo del lavoro si potrà lavorare individualmente e appartati in un luogo
tranquillo).
8. Preparare sul tavolo tutto il materiale occorrente, ad es. vocabolario, atlante e strumenti vari.
9. Fare le lezioni con calma, senza fretta, ma anche senza fiacca” e senza continue interruzioni.
Se si rilegge più volte senza capire niente, perché la mente è impegnata altrove, inutile
intestardirsi, meglio uscire e fare una corsa, in ogni caso interrompere e riprendere più tardi o
cambiare attività.
10. Prima di iniziare lo studio di un nuovo argomento è necessario ripassare, almeno a grandi
linee, gli ultimi paragrafi o argomenti per potersi collegare a ciò che si sta per analizzare.
Molte volte non si capisce ciò che si legge perché mancano le informazioni di base, cioè non si
è studiato bene in precedenza; bisogna quindi farlo! Es.: non si può pretendere di studiare e
capire come funziona una macchina, se prima non si conoscono le varie parti a cosa servono.
Se non si è compreso pienamente quanto studiato, in questo caso bisogna chiedere spiegazioni
all’insegnante.
L’insegnante tabulati i dati del questionario, discute con gli alunni sulle manovre
pratiche da attivare e cioè:
A) METODO DI STUDIO
COSA SIGNIFICA VERAMENTE STUDIARE
Lo studio vero e proprio comprende una serie di operazioni nessuna delle quali può essere
sottovalutata o trascurata e sono:
la lettura
la comprensione globale del testo
l’analisi del testo
la selezione delle informazioni
la sintesi la riesposizione ad alta voce
Lettura
Leggere ad alta voce o mentalmente?
Ciò dipende dallo scopo della lettura:
1. A voce alta se si tratta di esercitare l’espressività o la dizione, ad es. per l’attività teatrale.
2. Silenziosamente se si legge per diletto o per motivi di studio.
La lettura silenziosa è più rapida e quindi preferibile quando si studia (meglio risparmiare la voce
per quando si deve ripetere).
Inoltre, per chi non è molto abile nella lettura, il pensiero è più veloce della voce e questo rischia
di peggiorare non solo la lettura, ma anche la comprensione del testo.
Comprensione globale del testo
1. Leggere il titolo del capitolo, soffermarsi ad analizzarlo e chiedersi: “Quale argomento
studierò oggi?” Se ad es. il titolo è “l’ambiente desertico”, bisogna predisporsi ad
affrontare l’argomento (il deserto) suddiviso in varie parti o paragrafi comprendenti le
caratteristiche, la flora, la fauna, gli abitanti delle zone desertiche.
2. Leggere rapidamente il titolo dei paragrafi per avere una visione globale di ciò che si dovrà
studiare. A volte i titoli sono poco chiari, a volte volutamente misteriosi, ma alla fine si
scopre sempre che riassumono in breve l’idea centrale del paragrafo.
3. Osservare le illustrazioni e leggere le didascalie: di solito raffigurano i punti salienti del
paragrafo.
4. Leggere un intero paragrafo “mentalmente”, sottolineando le parole sconosciute, ma
senza soffermarsi ad analizzarle. Cercare piuttosto di capire dal contesto il significato
globale del discorso; se il paragrafo è troppo lungo o complesso è opportuno spezzarlo in
più sequenze. (Spesso il primo paragrafo serve di presentazione a tutto il capitolo e quindi
non è subito chiaro).
Analisi
1. Analizzare le parole difficili o incerte consultando il vocabolario (se la parte da studiare è
molto consistente si potrà ricorrere per qualche volta a un “vocabolario ambulante”
disponibile), annotarne subito il significato ai margini del testo, senza dire “Mi ricorderò”.
2. Rileggere lentamente, anche a voce, analizzando i periodi più o meno complessi e
spezzandoli in frasi più brevi. Tenere presente che spesso i concetti poco chiari o le
definizioni sono seguiti da un esempio che li illustra.
3. Tradurre in immagine mentale tutto ciò che si legge. Immaginate di doverne fare un
disegno, una fotografia, una ripresa cinematografica o di vivere in prima persona una
scena; è inutile imparare tanto meno a memoria, ciò che non si ha chiaro in mente, e non si
riesce ad immaginare!
Selezione
1. Selezionare, cioè scegliere e sottolineare senza scarabocchi (usando ad es. una cartolina)
solo i punti, le informazioni più importanti. Sottolineare tutto o troppo equivale a non
sottolineare nulla.
Ma quali sono le informazioni principali?
Le informazioni essenziali variano a seconda dell’argomento trattato, della materia, della
tipologia testuale. Ad es.:
− in una fiaba le informazioni principali sono: l’ambientazione (luogo e tempo), i personaggi, il
loro ruolo, le caratteristiche e le azioni.
− in un fatto storico sono: l’ambientazione (luogo e tempo), i partecipanti, la causa, lo scopo, i
mezzi, le conseguenze.
− in un articolo di cronaca rispondono alle domande: chi ? che cosa? quando? dove? perché?
− in un quesito di matematica sono i dati e la consegna
E’ bene ricordare che in tutte le discipline è importante individuare le parole chiave
Sintesi
Eseguite le operazioni precedenti si potrà facilmente constatare che:
TITOLO DEL CAPITOLO + TITOLO DEI PARAGRAFI + PAROLE O FRASI IN GRASSETTO O IN CORSIVO
+ ILLUSTRAZIONI + DIDASCALIE
=
SINTESI DELL’ARGOMENTO
La sintesi potrà essere fatta:
in forma discorsiva, unendo le parti selezionate con adeguati connettivi (frasi gancio o semplici
congiunzioni); e ciò che comunemente viene chiamato “riassunto”,
per punti, riportando le frasi selezionate senza l’uso di connettivi.
In questi casi, il testo è più lungo, ma più completo e più facile, quindi consigliabile a chi ha
ancora qualche difficoltà nella selezione o nell’uso di un linguaggio appropriato;
con schemi a stella e a blocchi. In questo caso il testo è più breve, ma se non contiene
preposizioni, congiunzioni e verbi è più difficile da utilizzare per la riesposizione. E’ consigliabile
a chi è già in grado di selezionare bene, di scrivere e riesporre con linguaggio corretto ed
appropriato;
a stella:
Origine
________
dislocazione
flora
________
________
fauna
caratteristiche
_________
AMBIENTE DESERTICO
_________
popolazioni
economia
_________
________
a blocchi:
AMBIENTE DESERTICO
Caratteristiche: aridità, etc.
origine:
− lontananza dal mare
− catene montuose invalicabili dalle masse
d’aria umida
− etc.
dislocazione:
− Asia (Gobi, etc.)
− America (Gran bacino salato)
− Africa (Sahara, etc.)
flora:
− palme da dattero
− xerofile
− etc.
ricchezze:
−
−
−
−
petrolio
carbon fossile
rame
etc.
fauna:
− cammelli
− rettili
− etc.
Riesposizione
1. Riesporre una prima volta quanto analizzato, a voce alta, aiutandosi con il testo, con gli
schemi adeguatamente preparati e altre strategie per la memorizzazione.
2. Utilizzare il linguaggio specifico della materia. Non tradurre il tutto nel linguaggio informale,
ma utilizzare i termini appropriati delle discipline, e neppure ripetere concetti o parole a
memoria senza avere ben chiaro in mente ciò che si dice.
3. Ripetere due o più volte, possibilmente con qualcuno che ascolta pazientemente anche se non
conosce l’argomento, purché sia disposto a cercare di capire.
4. Per verificare se l’esposizione è chiara, appropriata, sicura e priva di intercalari è opportuno
usare qualche volta il registratore: è un ottimo sistema di autovalutazione!
Potenziare la capacità di memorizzare
Si inizia con un questionario che permette all’alunno di riconoscere quale tipo di memoria usa
abitualmente.
Scegli la risposta che preferisci tra le seguenti affermazioni sotto riportate:
1. Traggo profitto quando le informazioni sono presentate in forma di:
[A]
[B]
[C]
grafici
spiegazioni orali
dimostrazioni pratiche
2. Per risolvere un problema mi comporto così:
[A]
[B]
[C]
leggo le informazioni disponibili
chiedo aiuto ad altre persone
conduco una ricerca su internet
3. Assimilo più velocemente un nuovo concetto se posso:
[A]
[B]
[C]
leggere un testo
seguire una presentazione o spiegazione orale
ripeterlo sommariamente
4. Nel chiedere un parere ad un’altra persona su un’idea, è probabile che dica:
[A]
[B]
[C]
Riesci ad immaginarlo?
Che te ne pare?
Esaminiamo insieme la cosa?
5. Nell’esplorare nuovi argomenti, traggo piacere da:
[A]
[B]
[C]
leggere una descrizione
sentirli spiegare
seguire una dimostrazione
6. Nel dare una dettagliata spiegazione a qualcuno, scelgo:
[A]
[B]
[C]
una dimostrazione
un dialogo diretto
comunicare con uno scritto
7. Nell’affrontare un nuovo procedimento trovo utile:
[A]
[B]
[C]
tracciare un diagramma
parlarne con un esperto
eseguirlo passo dopo passo
8. Durante la lettura non riesco a concentrarmi se:
[A]
[B]
[C]
nella stanza c’è poca luce
sento un lieve rumore ( anche la pioggia)
sono in una posizione scomoda
9. Quando parlo con qualcuno riesco a capire se è nervoso.
[A]
[B]
[C]
osservandone la postura e i gesti
ascoltandone la voce
osservandone la mimica facciale
10. Sono più facilmente distratto da:
[A]
[B]
[C]
oggetti in disordine o fuori posto
rumori intensi o insoliti
movimenti improvvisi o irregolari
•
Somma i tipi di risposta che hai dato (A,B,C,) e segna i risultati negli schemi sotto.
•
Lo schema in cui hai ottenuto il punteggio più alto corrisponde al tipo di memoria da te
maggiormente usato.
RISPOSTE A
memoria visiva
punti
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
RISPOSTE B
memoria uditiva
punti
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
RISPOSTE C
memoria operativo-pratica punti
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Consigli conclusivi per sviluppare al meglio le diverse memorie
•
Memoria visiva:
abbinare immagini a parole
costruire mappe mentali o grafici
descrivere immagini
sottolineare in diversi colori
•
Memoria uditiva:
dettato
ripetizione ad alta voce
lettura ad alta voce
dialogo
ripetizione di poesie o di canzoni
partecipare alle discussioni
•
Memoria operativo - pratica:
usare un testo riempitivo
trascriver su computer un testo
compilare schemi
usare le carte da gioco, come per le lingue
archiviare o ordinare gli appunti
CONCLUSIONE
Studiare è un percorso a tappe…
•
“conoscere e comprendere”, in questo senso è necessario chiedere spiegazioni per eliminare
dubbi o per focalizzare meglio il contenuto perché chi chiude gli occhi e la mente alla realtà,
smette di imparare (acquisire conoscenze): “la domanda è segno del desiderio di conoscere”;
•
“memorizzare”, il sapere è la somma di capire e ricordare perciò è necessario educare la
memoria a ricordare il più possibile e tenerla allenata proprio come ci ricordiamo il
procedimento di vestirci o di correre in bici;
•
“collegare le conoscenze”: vuol dire creare legami tra le conoscenze, per esempio un
argomento di storia, non deve essere imparato solo per la lezione imminente di storia, ma
necessita legarlo a ciò che già sappiamo e collegarlo con altri argomenti anche di scienze o di
geografia;
•
“saper spiegare”: s’intende allenarsi a saper comunicare agli altri in modo comprensibile ciò
che sappiamo; ad esempio un medico conosce il proprio lavoro, ma se parla o usa un
linguaggio con i propri pazienti troppo elaborato e specifico, non è capito;
•
“saper fare” è proprio saper fare le cose anche in pratica, per esempio usare il computer non è
solo conoscere cosa si può fare con esso, ma, soprattutto, significa saperlo usare per scrivere
testi, per creare immagini, per archiviare, per consultare un cdrom
•
“rielaborare” che significa ripensare per conto proprio, facendoli riemergere arricchiti e
personalizzati, gli argomenti delle lezioni. Rielaborare non è sempre facile, infatti richiede un
ripensamento profondo e costante, significa concretizzare i concetti, confrontare le
conoscenze, personalizzare gli argomenti e approfondire.
•
“utilizzare” significa saper mettere assieme le conoscenze, le rielaborazioni e quello che hai
imparato a fare, per affrontare e risolvere un problema di studio o di vita quotidiano
(competenze)
LE BUONE PRATICHE DIDATTICHE
PRESENTAZIONE ATTIVITA’
-
In questa sezione sono state raccolte esempi di attività anche brevi, da svolgere
singolarmente o in gruppo che permettono agli alunni di riflettere sul percorso di lavoro
svolto e sulle abilità acquisite. Equivalgono a verifiche formative o “orientanti” in
riferimento sia all’osservazione di sé come soggetto che si sta impegnando, sia alle
modalità e alle strategie messe in atto. Tali pratiche sono “formative” anche perché
passano dal piano della conoscenza al piano delle competenze, toccano la
personalizzazione dei contenuti appresi per tradursi nel progetto di vita che ciascun alunno
si avvia a delineare.
-
Le”buone pratiche”da usare nell’azione quotidiana, nel percorso didattico educativo che
proponiamo in modo personalizzato ai nostri alunni.
-
Le pratiche didattiche formative fanno capo a competenze trasversali, mirano a
coinvolgere gli alunni singolarmente o in gruppo e gli insegnanti le usano in tempi diversi e
anche più volte. il lavoro che segue può essere usato con una classe terza.
Ad ogni singola competenza corrispondono più attività da svolgere a piacere
Consapevolezza della propria abilità di comprensione
Leggi il testo ed esegui gli esercizi richiesti.
testo da proporre
Domande:
-
qual è il grado di difficoltà del testo? Da uno a cinque cosa scegli?
1 2 3 4 5
-
Le difficoltà sono di ordine:
linguistico (uso delle parole);
espositivo (costruzione del testo);
concettuale (contenuto del testo);
-
Dinanzi alle difficoltà linguistiche, sei solito:
usare il dizionario;
chiedere spiegazione al compagno;
chiedere spiegazione all’insegnante;
orientarti leggendo il testo;
ignorare la frase;
-
Dinanzi a difficoltà d’ordine espositivo, sei solito:
tornare a leggere, anche più volte il
testo;
svolgere l’analisi della frase;
cercare di semplificare il periodo;
riscrivere il testo;
“arrenderti” e passare ad altro
lavoro.
-
Dinanzi a difficoltà d’ordine concettuale:
ti senti “sfidato” dal testo;
perdi interesse;
chiedi aiuto al compagno;
chiedi aiuto all’insegnante;
cerchi l’argomento su un libro
diverso.
Consapevolezza della propria abilità di analizzare un testo non scritto
Proponiamo agli alunni anche con l’uso della LIM, l’immagine di un quadro.
Perché è un testo? Quale tipo di quadro può essere un testo “descrittivo”, quale “narrativo” e
quale argomentativo? Spiega quali elementi li costituiscono?
Proponiamo l’ascolto e poi la riflessione su un testo musicale.
Si può parlare anche per la musica di un testo”narrativo”, testo descrittivo”, “testo poetico”?
Spiega con esempi.
Proponiamo la riflessione su un altro testo particolare: l’ambiente inteso come “contesto”.
Agli alunni: in tale contesto si trovano personaggi, situazioni, sfondi ambientali che determinano
eventi e stati d’animo; osserva l’ambiente in cui ti trovi, considerando anche i suoni, le voci , le luci
come elementi del testo nella sua complessità. Chi sono i personaggi? Quale funzione svolgono?
Quali sentimenti esprimono? Quali situazioni comunicative determinano?
Possiamo analizzare o “giocare con la palestra”.
Anche il tuo paese è un testo-contesto: quali sono i suoi elementi? Si può spiegare l’analisi con
un’indagine fotografica per evidenziare in una mostra espositiva l’efficienza dei servizi, gli usi e
costumi più diffusi, la varietà degli abitanti, la testimonianza di rispetto ambientale con i parchi e
giardini.
Per finire analizziamo la tua casa: gioca con i personaggi attribuendo ad ognuno le funzioni che hai
scoperto con l’analisi delle fiabe e racconti.
Consapevolezza della propria abilità di comunicazione
Ci sono molte occasioni sia nella vita che in classe di partecipare a discussioni, ma spesso succede
che nel fervore della prassi, non si tiene conto delle regole più elementari da rispettare. Componi
una lista, anche in gruppo, delle pratiche da tenere come base per condurre un’efficace
discussione o conversazione.
Molto importante è saper capire gli altri anche saper interagire e per acquisire maggior sicurezza
nella comunicazione in pubblico.Ti sei mai chiesto se, quando ascolti gli altri riesci a capirne le
emozioni o a cogliere il loro stato d’animo? Hai a disposizione una mattinata perciò componi un
elenco di comportamenti o emozioni, ed osserva un compagno a sua insaputa, trascrivi le tue note
anonimamente; raccogli le osservazioni e confrontale con quelle dei tuoi compagni.
Ora rifletti su te stesso; componi una tabella con alcune voci che ti suggeriamo: concisione,
chiarezza, efficacia, vivacità, ricchezza lessicale…altro. Segna la valutazione delle tue
caratteristiche di comunicazione, usando i descrittori (alto, medio basso, scarso )ogni voce. Si può
aggiungere anche una tabella della gestualità e delle espressioni (mimica, gesti delle braccia o
delle mani, movimenti del corpo, colore del viso, contatto fisico…)
L’insegnante di Geografia ti ha assegnato il compito di approfondire le conoscenze su un
argomento; componi un elenco di azioni utili o scaletta con cui procedere nella ricerca. Quali
modalità usi per rendere efficace e comunicativa la tua esposizione?
Un ambiente può nascere anche con le sole voci senza l’uso delle parole: si può far sibilare il
vento, rombare il tuono, scrosciare la pioggia, barrire gli elefanti, far cantare gli uccelli ruggire i
leoni. Insieme ai tuoi compagni scegliete un ambiente, fate l’elenco dei suoni e dei rumori da
riprodurre, scegliete con delle opportune prove chi meglio riesce ed eseguite, senza dimenticare di
nominare un moderatore.
(Quest’attività è molto utile per superare momenti di disagio tra i compagni, incomprensioni e
aiuta a rendere più disinvolti perché si possono superare le inibizioni, quindi è utile eseguirla
anche con le classi prime )
Compila un breve elenco di parole che contano di più nella tua vita illustrale con riflessioni, poesie,
immagini e pensieri. Il tuo lavoro lo puoi presentare per esempio per iscritto o con un ipertesto o
con le slide di Power point.
“Colui che sa esprimere il suo pensiero con i termini adatti all’interlocutore, alla situazione e
all’argomento del discorso, è un soggetto che sa ben comunicare”. Spiega perché e come…(tema)
Consapevolezza della propria abilità di cercare informazioni
Per conoscere un argomento o svolgere una ricerca bisogna cercare informazioni utili per la
conoscenza completa.
Componi un elenco delle fonti che usi e spiegane le caratteristiche e i vantaggi del loro uso.
Se hai pensato alla biblioteca, spiega quali sono i mezzi per reperire ciò che serve. Conosci la
differenza tra libri di consultazione e libri per il prestito? Spiega come è formato uno schedario e
qual è, secondo te,quello che offre più ampie possibilità di informazioni. Puoi ipotizzare.
I giornali, le riviste e i periodici sono fonte di notizie e di informazione. Li consulti per conoscere
fatti di attualità e notizie culturali?
Immagina di essere interessato ad argomenti scientifici, come organizzeresti la raccolta delle
informazioni che trarresti dalla consultazione? Potresti organizzare un archivio: come? Ti può
essere utile il computer?
Internet è la fonte facile per reperire le notizie. Troviamo informazioni e dati relativi a qualsiasi
disciplina; inoltre tutti possono inserire su internet le proprie esperienze e i propri lavori personali.
Qual è il rischio di questa apertura, nel dare e nel ricevere informazioni sulle quali non c’è
controllo? Perché non c’è carattere scientifico o garanzia di autenticità?
La televisione e la radio sono mezzi di informazione, sei un utente dell’una e dell’altra? In quale
modo raccogli le informazioni che ne trai dalla loro consultazione?
- memorizzi?
- ne discuti con i familiari?
- ne parli con gli amici?
- prendi appunti?
- altro?
Anche la fotografia o immagine è una fonte di documentazione.
Di solito quando studi:
- ti soffermi con attenzione sulle illustrazioni?
- cerchi i particolari?
- consideri l’immagine un mezzo per rendere più leggera una pagina scritta?
- altro?
L’inchiesta è un mezzo di indagine sociale, fatta da singoli individui o agenzie specializzate. Quali
sono,secondo te, i vantaggi di informazione che traiamo dalle inchieste? Quali gli svantaggi?
Ipotizza un’indagine e scegli le voci per elaborare una tabella o un grafico a tua scelta, per
raccogliere i dati. (si può suggerire. la tipologia di musica, la disponibilità economica del singolo
alunno, gli hobby preferiti ecc…)
Consapevolezza della propria abilità di ordinare dati
Ordinare i dati lo si fa spesso in diverse situazioni: preparare l’elenco della spesa, o per preparare
una relazione in pubblico, per un’ interrogazione orale.
Come ti organizzi per preparare un’interrogazione? Scegli un argomento da poco sviluppato o di
tuo speciale interesse, sistema i dati che ritieni utili per esporlo in modo preciso ed esauriente,
costruendo per esempio una mappa o un indice.
Si organizzano i dati anche quando si risponde ad una domanda d’interrogazione. La nostra mente
funziona come un computer: analizza i concetti disponibili, rinvia alla memoria, seleziona le
informazioni immagazzinate, sceglie quelle utili; infine li dispone in una sequenza che sembra la
migliore per soddisfare la richiesta.
Descrivi di seguito il tuo modo di organizzare una risposta durante un’interrogazione. Rispondi con
tutto quello che ti ricordi? Prendi tempo? Sei capace di immaginare, prima dell’interrogazione, le
possibili domande? Rifletti, rispondi e spiega.
Consapevolezza delle proprie abilità di formulare ipotesi
Fare ipotesi è un’attività che necessita di una convalida dall’esperienza , cioè deve essere provata.
a scuola si è sollecitati a condurre ragionamenti che spiegano fenomeni o eventi.
Quali sono le materie che richiedono spiegazioni di questo tipo? …
Trascrivi un’ipotesi e la sua verifica di matematica o di geometria o di scienze.
Quando ti trovi in difficoltà dinanzi ad un problema:
- leggi più volte il testo
- suddividi il problema in parti
- procedi per tentativi
- cerchi di riscrivere in un altro modo il testo
- cerchi chiarezza consultando il manuale
- altro
Consapevolezza della propria abilità di fare progetti
Per introdurre l’argomento rivolgere agli alunni i seguenti quesiti e invitarli a rispondere.
- Spiega cosa s’ intende per progettare.
- Qual è, secondo te, l’atteggiamento di chi fa progetti
- Tu ti riconosci in un soggetto che ama progettare?
- C’è chi sostiene che il vero progetto deve fare i conti con la reale disponibilità di ognuno di
noi; altri sostengono che ogni progetto è un sogno. Quale affermazione condividi e perchè?
- Hai anche tu un progetto/sogno nel cassetto? Elabora il tuo piano e spiega l’impegno che ti
coinvolge.
Quale grande progetto impegna le organizzazioni internazionali, spiegane uno che ti interessa:
tu per esempio come ti impegni nel grande progetto della pace?
Il progetto condiviso è quello che nasce dall’interesse di più soggetti. Qual è un progetto
pubblico che interessa la tua città o comunità? La tua famiglia vi partecipa? A quale scopo è
finalizzato? Qual è il tuo compito?
A scuola condividi progetti con i tuoi compagni? Presenta con un piano quello a cui partecipi.
Consapevolezza delle proprie abilità di programmare
Hai mai dato una festa di compleanno? Magari sono stati i tuoi genitori ad organizzare tutto, e a te
è bastato pensare agli inviti. Ma se volessi curare tutti in prima persona, cosa dovresti fare?
Completa una tabella con fase, tempi, costi dell’evento.
Spesso in terza i docenti organizzano un’uscita d’istruzione di più giorni. Ma sapresti convincere
gli insegnanti più restii organizzando tu, assieme ai tuoi compagni, la classica gita? Decidi la meta,
il programma di viaggio, il periodo di una gita di quattro giorni.
VALUTAZIONE
Ogni attività verrà valutata a secondo delle competenze messe in atto.